Nuova Zelanda. Alto il consumo della cannabis

Nuova Zelanda. Alto il consumo della cannabis tra gli automobilisti


Scienziati neozelandesi stanno verificando l'accuratezza dei tests sulla saliva dei guidatori sospettati di guidare sotto l'inflenza delle droghe, perche' il problema e' molto piu' diffuso dell'alcol.
Ricerche condotte dall'universita' di Otago e dal Dipartimento della salute e sviluppo di Christchurch, finanziate dall'Environmental Science and Research (ESR), rivelano che la popolazione dei 25enni guida piu' comunemente sotto l'influenza della cannabis che dell'alcol. Questa ricerca e' la prima che evidenzi il problema del consumo delle droghe tra gli automobilisti, ed e' anche il risultato della proposta di legge del Parlamento che vorrebbe dare alla polizia maggiori poteri sui controlli antidroghe e sul fermo dei guidatori intossicati.
Circa mille 25enni hanno partecipato alla ricerca dell'universita' di Otago, dichiarando quante volte negli ultimi 4 anni hanno guidato sotto l'influenza della cannabis o dell'alcol. Il consumo medio di cannabis e' risultato essere di 9 volte in 4 anni, rispetto alle 3 volte dell'alcol.
Per il professore David Fergusson, la ricerca e' stata una sorpresa. "Non prevedevamo che la cannabis fosse un problema maggiore dell'alcol. Piu' dell'80% degli intervistati ha ammesso di fumarla".
Per la proposta di legge del Parlamento, la polizia potra' effettuare tests antidroghe, quali quello sull'equilibrio, controllo delle pupille e se positivi procedere alle analisi del sangue.
Per gli oppositori del disegno, il livello di THC rimane nel corpo del fumatore per diverse ore, ma per la tossicologa della ESR, Helen Poulsen, il livello di THC rimane nel sangue dalle 4 alle 24 ore, e i dubbi sollevati dalla opposizione sono i medesimi di quelli sui test della saliva.


12/10/07 - droghe.aduc.it

Alcool alle stelle, sbatte e prosegue la corsa

Tasso alcoolemico cinque volte superiore alla norma per il conducente di una Bmw che, in fase di sorpasso ha mandato fuori strada una Renault Modus con a bordo due persone


ALGHERO – Incidente spettacolare, ma che fortunatamente non ha prodotto vittime, quello avvenuto questa notte, attorno all’1.30, sulla strada dei Due Mari. Nel curvone che porta verso il distributore del Gpl, in direzione Alghero, un Bmw ha effettuato un pericoloso quanto maldestro sorpasso, che ha fatto finire fuori strada una Renault Modus, l’autovettura che lo precedeva. Il conducente della Bmw non si è fermato per prestare i soccorsi ai due passeggeri della Renault ed ha proseguito la sua corsa verso la città. Una volante della Polizia, prontamente avvertita, ha individuato l’autovettura in transito in Via Garibaldi, riuscendo poi a fermarla in Via Catalogna. L’autista, un cinquantottenne residente in città, era in evidente stato di ebbrezza, tanto da non ricordare niente di quanto era appena successo. L’auto presentava evidenti ammaccature nella parte anteriore, a testimoniare un precedente contatto. Il successivo alcol-test, riscontrava un tasso alcoolemico del guidatore, di ben cinque volte superiore al limite concesso. Fortunatamente, i due passeggeri della Renault Modus non hanno subito lesioni, ma per il proprietario della Bmw è comunque scattato il ritiro della patente ed il fermo del veicolo. Il periodo minimo del fermo amministrativo è di centoottanta giorni, ma le sospensive vengono decise di caso in caso dal Prefetto.


12/10/07 - alguer.it

Savona: piano anti alcol

Savona: piano anti alcol, Provincia in prima linea


Dalla primavera 2007 è diventato operativo “il Piano Nazionale anti-alcool” che si prefigge di coordinare l’attività di prevenzione dei problemi correlati all’abuso di sostanze alcoliche.La campagna che durerà negli anni 2007/2009 prevede azioni strategiche con il coinvolgimento di varie strutture e soggetti sia pubblici che privati oltre alle forze di polizia. La Provincia di Savona è attiva in questo campo con numerose iniziative. Gli Agenti del Comandante Fulvio Terzolo sempre più presenti, per compito istituzionale, sulle strade, collaboreranno con le pattuglie del Comandante della Polizia Stradale di Savona Luca Marchese effettuando servizi congiunti su tutto il territorio provinciale, con un piano di interventi mirati e finalizzati al contenimento di questa particolare violazione del Codice della Strada, che spesso diventa un potenziale strumento di morte. Oggi le cronache quotidiane sempre di più ce lo dimostrano.A partire dai prossimi giorni sulle strade del savonese vi sarà un’altra pattuglia dotata di questa particolare attrezzatura che si aggiungerà alle altre già presenti, in grado di controllare chi guida sotto l’influenza dell’alcool. I servizi saranno effettuati con turni notturni nei giorni ritenuti più significativi per il consumo e l’abuso di sostanze alcoliche, presidiando in modo particolare il periodo temporale che va dalle ore 22 alle ore 5 del mattino seguente.
Quanto si sta realizzando tra le due forze di polizia stradale è un ulteriore esempio di collaborazione e di coordinamento interforze per il controllo delle strade della Provincia di Savona.

Queste attività, peraltro puntualmente sollecitate anche dal Prefetto di Savona, sono collaudate già da diversi anni e dando ottimi risultati. Significativi sono gli esempi dei presidi effettuati nel periodo estivo, sulle principali strade di comunicazione con il Piemonte, la S.P. 334 del Sassello, la S.P. 490 del Melogno, la S.P 453 della Valle Arroscia ed infine la S.P 29 del Cadibona. Questa collaborazione ha permesso di abbassare notevolmente il numero degli incidenti, specialmente quelli a esito mortale che nel passato, in particolare hanno funestato la S.P. 29.

r.c - 12/10/07 - savonanews.it

La gialla esplosione dell'Enotera

di Paolo Zanoni


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L’olio ricavato dai suoi semi, ricco di acido linoleico, è efficace nella cura dei disturbi delle donne in crisi di menopausa e contro le mestruazioni dolorose. Ma tante altre sono le virtù terapeutiche che gli vengono riconosciute dalla medicina popolare e dell’erboristeria tradizionale. Uno studio condotto da ricercatori inglesi all’inizio degli anni Ottanta ha dimostrato l’efficacia dell’Enotera nella lotta contro l’alcolismo.


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12/10/07 - Per leggere tutto l'articolo popolis.it

Operazione contro pedofilia in Francia

Vasta operazione contro pedofilia in Francia:310 arresti


PARIGI/MILANO (Reuters) - Sono 310 le persone arrestate questa settimana in Francia nell'ambito di una vasta operazione contro la pedopornografia su Internet, secondo quanto riferito dalla direzione generale della polizia.


L'operazione che ha portato a svariati arresti in 78 dipartimenti del Paese è stata soprannominata "Arcobaleno" dal nome di un'associazione italiana che si occupa della difesa delle vittime, che ha segnalato la vicenda alle autorità.


"Arcobaleno" da undici anni lotta al fianco delle polizie nazionali e internazionali contro la pedofilia e la pedopornografia in Internet.


L'associazione italiana ha scoperto all'inizio dell'anno che era possibile scaricare su Internet un documento con 13 foto a sfondo pedopornografico che ritraevano delle bambine o ragazzine minorenni, mentre un'indagine ha dimostrato che questo documento si trovava su un server francese.


Il documento è stato scaricato circa 10.000 volte in tutto il mondo e da 310 internauti francesi che sono stati identificati e arrestati dalla polizia dall'inizio della settimana.


Le perquisizioni condotte dalla polizia hanno permesso di scoprire 2 milioni 100.000 foto e 28.000 video con contenuti pedopornografici.


"Non c'è un profilo specifico. Si tratta di uomini di tutte le classi sociali, tra cui ci sono anche educatori, insegnanti, tecnici informatici, dirigenti d'azienda, militari e operai. Ce ne sono su tutto il territorio e in tutti gli ambienti", ha spiegato la direzione generale della polizia.


Secondo dei dati forniti dalla polizia, 144 persone hanno ammesso di aver scaricato video pornografici di ragazzine. Alcuni hanno riconosciuto di aver violentato o molestato sessualmente dei bambini.


Circa 20 persone sono state invece prosciolte.


12/10/07 - today.reuters.it

«Stupratore ma ha un’attenuante: è sardo»

Cagliaritano, emigrato, sequestra e violenta la fidanzata

Un tribunale tedesco lo condanna a soli sei anni

Il giudice: «Teniamo conto del rapporto uomo-donna nella sua patria...»


CAGLIARI. Sconcertante, vergognosa, sessista, razzista, offensiva, inaccettabile. Piovono strali a catinelle per le attenuanti «etniche e culturali» che un giudice di Hannover ha concesso a Maurizio Pusceddu, cagliaritano di 29 anni, colpevole di aver tenuto segregata l’ex fidanzata lituana, e di averla picchiata, violentata, torturata e umiliata per giorni. Ma, come si legge testualmente nella sentenza: «Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell’imputato. È un sardo».Ragion per cui: «Il quadro del ruolo dell’uomo e della donna, esistente nella sua patria deve essere tenuto in considerazione come attenuante». Risultato: condanna a sei anni (con sconto di due per la sardità). Sollevazione unanime contro la «solita» Germania, con richiesta di scuse ufficiali. E il Codacons che annuncia: «Presenteremo al tribunale tedesco un esposto contro il giudice chiedendo di procedere per “ingiuria aggravata” nei confronti dei sardi». «Siamo in presenza di uno straordinario, forse irraggiungibile, esempio di razzismo contemporaneo» sostiene il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi. Il sassarese Mario Segni parla di «offesa per la giustizia e per la Sardegna». E Francesco Cossiga sceglie la strada del sarcasmo: «Mi sembra una sentenza saggia. Se una donna è legata ad un uomo è giusto che questi possa esercitare i suoi diritti».Laconico il commento di Renato Soru: «Gli imbecilli esisitono». Il presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, ricorda che non esiste «alcuna cultura sarda di segregazione e di violenza sulle donne». Il leader indipendentista Gavino Sale la definisce «frutto dell’ignoranza della cultura e della storia sarda». E il segretario nazionale del Partito sardo d’Azione, Efisio Trincas, ricorda che «I sardi sono stati sempre vittime di questi pregiudizi, ma pensare che ancora permangano ci disgusta. Pensavo che le teorie lombrosiane del delinquente nato caratterizzato da specifici tratti somatici, fosse ormai sepolte da un secolo, invece a quanto pare il giudice di un paesino della Bassa Sassonia ne è ancora condizionato». Sconcerto anche del consigliere regionale Maria Grazia Caligaris (Sdi): «Un giudice che accorda uno sconto di pena a uomo per un reato di violenza nei confronti di una donna adducendo motivazioni etnico-culturali rivela solo un becero animo maschilista». In Parlamento la protesta è vibrante e trasversale. «Ha dell’incredibile ed è frutto dei pregiudizi che ancora esistono» dice Amalia Schirru dell’Ulivo. Per Elettra Deiana e Daniela Dioguardi di Rifondazione la sentenza è «razzista e sessista». An e Forza Italia intanto chiedono che il Governo ottenga le scuse della Germania. «La sentenza denota soltanto grande ignoranza. Il Governo chieda spiegazioni» dice Carmelo Porcu (An). Gli fa eco l’azzurra Isabella Bertolini: «Il Governo deve chiedere scuse per una sentenza che offende il nostro Paese». E per Carolina Lussana (Lega) «Più che la decisione di un Tribunale europeo, sembra quella di un Tribunale ispirato dalla sharia islamica». Indignazione anche nel mondo della cultura. «La trovo una sentenza agghiacciante, sono quasi senza parole - commenta lo scrittore Marcello Fois - ma come si può avere un concetto simile dei sardi? Su quali elementi si basa un tale assurdo pregiudizio? E comunque è come se un tribunale sardo riconoscesse attenuanti a un antisemita tedesco, in quanto cresciuto in un ambiente razzista. Follia pura, insomma». «Una vera e propria imbecillità lombrosiana - attacca lo scrittore Salvatore Niffoi - cercare un alibi etnico-culturale per un giovane violentatore rappresenta questa sì una vera violenza nei confronti delle donne sarde e di un’isola che ha tra le sue divinità ancestrali la Terra madre, cioè uno dei simboli più alti della femminilità». Dello stesso avviso Gigi Riva: «Follia della sentenza a parte - sottolinea l’indimenticato bomber - decrivere i sardi come un popolo dedito alla violenza è da ignoranti. La violenza i sardi l’hanno sempre subita. Queste notizie sono dolorose, e mi riportano a brutti ricordi del passato, quando si diceva “ti mando in Sardegna” come se fosse una punizione. Luoghi comuni che nascondono il fatto che tutti i problemi che quest’isola ha avuto e continua a avere dipendono solo dal fatto che lo stato italiano l’ha sempre dimenticata».


12/10/07 - Giovanni Bua - espresso.repubblica.it

Violenza sessuale su ragazza di 15 anni

Violenza sessuale su ragazza di 15 anni, 2 arresti


(ANSA)-MATERA,12 OTT-Due giovani sono stati arrestati a Matera per violenza sessuale su una ragazza di 15 anni,della quale avrebbero abusato ripetutamente in estate. Le accuse sono violenza sessuale di gruppo continuata, sequestro di persona, percosse e minacce gravi. Oltre ai due arresti, ai domiciliari, la Polizia ha notificato due ordinanze di obbligo di firma ad altri due giovani. Tutti gli indagati hanno un'eta' fra 20 e 25 anni e non hanno precedenti penali. Le indagini sono scattate dalla denuncia della vittima.


12/10/07 - ansa.it

La salute si impara sui banchi di scuola

La salute si impara sui banchi di scuola, al via i corsi della Asl


11/10/2007 - Sono un'ottantina gli istituti di ogni ordine e grado che hanno aderito al progetto 'Scuola e salute' promosso dalla Asl di Prato per promuovere stili di vita salutari tra i giovani e stimolarli a costruire relazioni positive.


Si tratta di un ventaglio formativo ricco e articolato, che interessa oltre 6 mila studenti e che viene portato avanti da operatori sanitari, sulla base di percorsi educativi definiti in collaborazione con l'ufficio scolastico provinciale. I corsi formativi vanno ad esempio dal rapporto uomo animali per i bambini piu' piccoli fino alla prevenzione delle dipendenze tipo fumo, alcol e droga. Sono proposti anche percorsi per facilitare la comunicazione e la relazione su accoglienza, affettivita' e sessualita'. Tutto questo nell'ottica di sviluppare la prevenzione e ridurre la necessita' di cure.


11/10/2007 - toscanatv.com

Milano e Riza per dire no a droga e alcol

Il Comune di Milano e Edizioni Riza insieme per la lotta contro droga e alcol. In edicola con Riza Psicosomatica di ottobre un manuale realizzato con l’Assessorato alla Salute di Milano dedicato alla prevenzione.


L’Assessorato alla Salute del Comune di Milano ha realizzato con l’ausilio di un comitato scientifico e distribuito con Edizioni Riza ‘Metti in circolo la vita’, un manuale di 50 pagine dedicato alla prevenzione e ai danni provocati da droga e alcol.
L’opuscolo è suddiviso in diverse sezioni: dalla chimica delle droghe alla dipendenza da alcol, fino a una serie di indirizzi utili per chiunque abbia bisogno di un aiuto. Insomma, un ausilio concreto destinato alle famiglie, primo e fondamentale veicolo di sostegno per i ragazzi a rischio.
Il manuale sarà distribuito in tutte le edicole di Milano, in abbinamento gratuito con Riza Psicosomatica di ottobre, mentre il Comune lo renderà disponibile presso le farmacie comunali e private, nei consigli di zona e nella serata aperta alla cittadinanza del 18 ottobre 2007, alle ore 20.45 a Palazzo Visconti (via Cino del Duca 8, zona S. Babila), nel corso della quale si approfondirà con esperti nazionali e internazionali il tema: ‘Alcol e Droghe: diffusione del fenomeno e gravità dei danni’.


11/10/2007 - pubblicitaitalia.it

Dall’emicrania alla sbronza

Il topiramato è un farmaco dalle molte vite. Proposto in tempi recenti per il trattamento dell’emicrania è stato messo alla prova per combattere la dipendenza dall'alcol. Il nuovo posibile impiego è stato oggetto di una ricerca statunitense, pubblicata da JAMA, che ha coinvolto 371 alcolisti, maschi e femmine, per un periodo di 14 settimane. Il campione di pazienti è stato diviso fra partecipanti 'attivi', bevitori incalliti non in astinenza, che hanno ricevuto 300 mg di medicinale al giorno, e gruppo di controllo, altrettanto dipendente dall'alcol, trattato con placebo. Tutti hanno partecipato a un programma specifico di educazione e verifica del rispetto della terapia. Dalle analisi dei ricercatori è emerso che il topiramato è in grado di ridurre dell'8,4% il numero di giorni nei quali i pazienti hanno consumato oltre quattro/cinque drink giornalieri. Il tutto con effetti indesiderati abbastanza contenuti. Lo studio conclude che il topiramato potrebbe rivelarsi utile perché potenzialmente impiegabile anche sul territorio e non soltanto nei centri per il trattamento delle dipendenze.

fonte: Johnson AB et al. Topiramate for Treating Alcohol Dependence. JAMA. 2007;298:1641-1651.


11 ottobre 2007 - dica33.it

Alcolismo: combattere lo stigma

Sta per costituirsi a Manfredonia un’associazione composta da familiari di persone alcoldipendenti e con problemi di abuso da alcol. Il gruppo di famiglie si riunisce già da alcuni mesi ed ha effettuato una serie di incontri insieme alla psicologa Maria De Finis e al personale medico e sanitario in forza al Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Asl della Provincia di Foggia diretto dal dott. Matteo Giordano, che sta sostenendo e incoraggiando la nascita di questa associazione.

Si tratta di famiglie accomunate da situazioni problematiche riconducibili alla presenza di un componente che fa abuso di alcol o che ha manifestato sintomi di dipendenza. Il loro obiettivo è di aiutarsi vicendevolmente e uscire dal guscio in cui spesso restano ritratte per la paura di rappresentare all’esterno un disagio e una sofferenza comunemente imputati ad un vizio piuttosto che ad una patologia vera e propria.

Gli incontri sono serviti anche ad avvicinare le famiglie stesse alla struttura sanitaria che cerca di aiutarle anche sul piano delle problematiche sociali e psicologiche, oltre che sanitarie. “L’associazione –spiega la dott.ssa De Finis – può essere di grande ausilio sia all’utenza che alla struttura sanitaria rendendo più facile l’approccio delle persone che vivono il dramma dell’alcolismo ma che ne subiscono fortemente lo stigma. Intorno alla problematica e al tipo di accoglienza, assistenza e cura che siamo in grado di offrire manca un’informazione adeguata, tanto che spesso, anche quando si è raggiunta la consapevolezza del problema, l’alcolista o la famiglia non sanno inizialmente a chi rivolgersi e cercano di prendere informazioni da amici, dal medico curante o dal parroco”.

La coordinatrice territoriale di Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del Malato di Manfredonia, Eleonora Pellico, ha annunciato di voler collaborare con la costituenda associazione promuovendo una serie di incontri che diano informazioni sulla partecipazione attiva del cittadino e su come trovare in questa “cittadinanza attiva” gli strumenti per difendere i propri diritti e per migliorare la qualità dei servizi.


11 ottobre 2007 - manfredonia.net

Basta guerre nel mondo!