Sanihelp.it - I padri sovrappeso rappresentano il principale fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari nelle figlie. A sostenerlo è uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, che ha seguito 134 bambini (68 femmine e 66 maschi) dalla nascita fino agli 11 anni, per ricercare nell’infanzia i fattori di rischio che portano, nel corso dell’adolescenza, allo sviluppo di bulimia nervosa e di binge eating disorder (episodi compulsivi caratterizzati da rapide assunzioni di grande quantità di cibo).
Secondo i ricercatori, non sarebbe l’eccesso di peso in sé a indurre comportamenti poco salutari nelle ragazze, quanto piuttosto il fatto che l’insoddisfazione del genitore nei confronti del proprio aspetto fisico, e l’aspirazione di un corpo più magro, indurrebbero il padre ad esprimere, direttamente e indirettamente, disapprovazione nei confronti del peso delle figlie.
Tali condizionamenti, spesso presenti fin dall’infanzia, favorirebbero, nell’adolescenza, lo sviluppo di disordini alimentari e di comportamenti poco salutari per il controllo del peso.
Le valutazioni sono state tratte mediante misurazioni e questionari periodici finalizzati alla raccolta di informazioni relative a peso e altezza dei bambini e dei loro genitori, alle abitudini alimentari dei piccoli e al tempo dedicato ad attività fisica e passatempi sedentari. Inoltre, i genitori hanno incontrato degli specialisti per definire il loro atteggiamento nei confronti dei figli (autoritario o permissivo, critico o incoraggiante) e per ottenere da loro dei commenti relativi alle abitudini alimentari e il peso corporeo dei bambini.
Gli altri fattori di rischio che sono stati identificati come possibili promotore di disordini alimentari nell’adolescenza sono la presenza di sovrappeso (>85esimo percentile) all’età di 5 anni e un basso livello di attività fisica nell’infanzia.
Fonte: NFI - di Silvia Nava - 25-07-2007 - sanihelp.it
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