Caro Beppe,
vorrei commentare le proposte del presidente francese Nicolas Sarkozy riguardo alla pedofilia. E' opportuno che i politici si interroghino su cosa fare per ridurre o prevenire fenomeni indiscutibilmente negativi (come la pedofilia, ma in Francia si è parlato anche del suicidio giovanile), lascia perplessi siano gli stessi politici a «stabilire» se l'origine di tali comportamenti sia innata, come vuole Sarkozy, anziche acquisita. Le scienza generalmente opta cautamente per una ipotesi di somma di fattori, predisposizione genetica+fattori ambientali, ma la politica dovrebbe impegnarsi per legiferare in maniera adeguata allo scopo (cioè ridurne almeno l'entità) e magari finanziare ricerche che controllino l'efficacia dei provvedimenti. Purtroppo invece sempre più spesso sono i politici a voler dire se certe terapie vadano considerate efficaci, o certe droghe facciano male o meno. In questo modo riducono la responsabilità politica della loro azione, basandola su ragioni presentate come «obiettive», ma che rappresentano le loro opinioni. E nello stesso tempo negano la possibilità di decisioni, politiche, scientificamente fondate.
Intanto è improprio scientificamente affrontare suicidio e pedofilia assieme, la fa Dante nell'Inferno, ma lì si tratta di giudizi morali. Per quanto riguarda la pedofilia, è un disturbo per cui vi sono cure che possono ridurne la bramosia non l'orientamento, il malato devo però acconsentire, come pure, avviene già in altri Paesi, e ad assoggettarsi ad alcune misure di controllo sociale. Così testimoniando la volontà di ridurre la sua pericolosità, poiché il malato è, cronicamente, incapace, e lo sa, di adeguato autocontrollo. Il medico che ha prescritto viagra al pedofilo poi recidivo, afferma di non aver avuto informazioni riguardo ai suoi precedenti, questo sarebbe grave ma possibile anche in Italia, dove informazioni riguardo i «sex offenders» non sono accessibili neppure ai medici. Su questo i politici prendano posizione. In molti Stati Usa dal 2004 (grazie alla Megan's Law) le informazioni riguardo ai sex offenders, stupratori e pedofili, sono accessibili a tutti, ma l'efficacia di questa «gogna» è in discussione.
Stefano Pallanti, stefano.pallanti@mssm.edu
22/08/07 - corriere.it
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