In tre anni, l’ Italia non ha migliorato le sue performance scolastiche, al contrario. E’ una nuova bocciatura per la scuola italiana che arriva dai primi dati sul rapporto Ocse-Pisa sulle competenze linguistiche e scientifiche dei quindicenni italiani. Matematica, scienze ma anche comprensione e lettura: gli studenti italiani non riescono a migliorarsi, anzi si confermano fanalino di coda dell'Unione Europa e i tra i piu' ''somari'' a livello dei paesi Ocse
Nella classifica relativa alle Scienze, l'Italia si piazza al 36° posto. Sotto nazioni come la Lituania e la Lettonia. Ma anche sotto Slovenia, Croazia e tutti i paesi industrializzati.
Non vanno bene anche le altre tre importanti classifiche per la Matematica, la Lettura e il Problem solving (la capacita di risolvere problemi), campi considerati strategici per i cittadini di domani. Nella lettura l'Italia si posiziona al 33/mo posto, totalizzando un punteggio totale di 469, che la posiziona al di sotto della media Ocse nella classifica che vede ai primi cinque posti Corea, Finlandia, Hong Kong, Canada e Nuova Zelanda. Nella cultura matematica l' Italia e' al 38/mo posto (con 462 punti) della classifica che vede ai primi cinque posti Taiwan, Finlandia, Hong Kong, Corea e Olanda. Peggio dell'Italia, tra i paesi dell'Unione europea soltanto la Grecia che si posiziona al 39/mo posto e Bulgaria e Romania.
Credo che questi siano i risultati di una politica e di una tendenza della societa’ basate sul disprezzo degli insegnanti, sistematicamente denigrati (genitori che aggrediscono i docenti quando questi riferiscono di comportamenti non idonei), mal retribuiti, mal preparati, ma anche lassisti. Logicamente i buoni insegnanti, appena possono e quando possono, lasciano la scuola. Resistono solo chi puo’ insegnare in contesti valorizzanti.
Una volta, quando ero quindicenne, i licei, le scuole superiori, servivano essenzialmente per una selezione degli allievi, che sceglievano lo studio come strada che poteva aprire le porte dell’ Universita’ e offrire in seguito una bella carriera. Oggi ci sono, al di fuori della scuola, attivita’ che permettono di guadagnare di piu’ e piu’ in fretta, da qui la disaffezione per le scienze e per lo studio in generale.
Questo, a mio giudizio, e’ il risultato di provvedimenti che hanno alleggerito i programmi, ridotto gli investimenti, favorito le scuole private. Inoltre la filosofia della cosiddetta educazione di massa (In dieci anni abbiamo diplomato otto milioni e ottocentomila studenti con lacune gravi e gravissime con il sistema dei debiti non recuperabili) ha portato a un livellamento in basso, catastrofico, le cui vittime sono ancora una volta i piu’ deboli.
E’ tempo di prendere coscienza di tutto questo e di porvi rimedio. Politici, docenti, allievi, genitori ne devono essere consapevoli, se si vuole ritornare ad una scuola seria, requisito essenziale per farla essere di qualita'.
04/12/07 - pierluigizanata.blog.lastampa.it
Ci trovate anche qui
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Basta guerre nel mondo!
Nessun commento:
Posta un commento