Alcoltest, si fa la prova nel pub

FIORENZUOLA - No al proibizionismo, sì al bere responsabile: la pensano così i ragazzi e le ragazze dai 18 ai 35 anni circa che venerdì sera si sono sottoposti volontariamente all'alcoltest nel locale che frequentano abitualmente e dove di solito consumano alcolici: il pub Croce Bianca di Fiorenzuola. I titolari hanno scelto di installare l'etilometro e di lasciarlo all'ingresso in modo permanente, per permettere ai ragazzi di misurare il proprio tasso alcolico, darsi un limite, ed evitare soprattutto di mettersi alla guida in stato di ebbrezza, e comunque con misure di alcol nel sangue superiori alla fatidica quota di 0,5 grammi/litro che, secondo il codice della strada, fa scattare multe salate.
I ragazzi conoscono bene il livello limite e si attrezzano: «Io ci mangio su: se bevi e basta, non assorbi l'alcol» dice un ragazzetto sveglio, sui vent'anni. «Devi far passare del tempo, prima di metterti a guidare. Magari inizi alle nove di sera, poi prima della chiusura del locale, alle due, ti fai una pausa di un'ora». A proposito di orari, fa discutere la circolare del Comune che invita i bar a non servire alcolici in bottiglia dopo le 20. «Secondo me è inutile - protesta un trentenne - se si vuole bere, si trova il modo. Il problema è che bere è inevitabile: dopo una settimana che ti rompi sul lavoro, hai diritto a rilassarti. È che devi insegnarlo ai ragazzini a farlo senza esagerare: non devono mettere in pericolo se stessi o gli altri in auto».
«Ci sono anche ragazzi che hanno la macchina potente e sono ubriachi - protesta una giovane di 18 anni - io li ho visti questa estate in collina, dove ho fatto la barista. Ci sono dei tipi che devono bere fino a stare male». Le chiediamo perché, e ci risponde: «Per essere più disinvolti con le ragazze, ad esempio». Tanti alla Croce Bianca sono i ragazzi che si sono sottoposti all'alcoltest: si inserisce un euro nella macchinetta, si estrae la cannuccia monouso, si soffia in un foro e come in videogioco sul display appare il valore di alcol nel sangue. «Non è tarato bene» dice una ragazza appena finito il test: sul suo display registra ben 2,5 grammi, con due rum lisci e due calici di vino a cena. «Dipende anche quando li hai bevuti. Se fai il test appena dopo che hai bevuto un superalcolico, il valore è alto» le spiega un amico. Una volta fatto l'alcoltest, al pub di piazza Caduti si regala un bracciale fosforescente: «È un segno che tu ti sei impegnato nel prevenire casini», dice un 27enne. Luciano Schernardi, uno dei titolari della Croce Bianca, pensa che la strada giusta per non andare fuori strada, sia quella dell'educazione che coinvolge i giovani. «Il proibizionismo non funziona. Le discoteche dopo le due non possono più servire alcolici. L'obiettivo è giusto, ma la regola non funziona, viene aggirata. Fuori dalla discoteca trovi gente che ti vende le bottigliette a un euro». Ieri all'iniziativa dell'etilometro hanno partecipato anche i carabinieri di Fiorenzuola, coinvolti in questo lavoro di prevenzione che non si limita alla sola repressione.

Donata Meneghelli - 25/11/07 - liberta.it

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