Dodici persone sono state impiccate oggi a Teheran dopo essere state condannate per violenza carnale, sequestri di persona e traffico di stupefacenti. Lo riferisce l'Agenzia di notizie centrale (Cna), che fa capo alla televisione di Stato.
Il procuratore di Teheran, Said Mortazavi, ha aggiunto che altri quattro "trafficanti di droga" sono stati messi a morte nella capitale la scorsa settimana e 17 "saranno impiccati" presto perché già condannati.
I condannati fanno parte di quelle che sono state definite "bande di teppisti" dalla polizia che ha detto di averle sgominate alcune settimane fa con operazioni in grande stile da parte di reparti speciali. In quelle occasioni, alcuni degli arrestati vennero trascinati dagli agenti per le strade e sottoposti a varie umiliazioni davanti agli abitanti dei loro quartieri, ai fotografi e ai cameraman. Alcuni di loro vennero portati in giro con infilato in bocca il beccuccio di una brocca ('Aftabeh') usata per la pulizia personale nei gabinetti.
Intanto l'agenzia Irna scrive che a Zabol, nel sud-est del Paese, un uomo, Naim Molai, è stato impiccato in pubblico perché trovato in possesso di dieci chilogrammi di eroina. Un altro, nella città vicina di Zahedan, è stato sottoposto a cento frustate sulla pubblica piazza per 'relazioni illegali', cioé sesso al di fuori del matrimonio.
Con queste esecuzioni salgono ad almeno 132 le impiccagioni avvenute nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno, secondo notizie di stampa e testimonianze. A queste va aggiunta la lapidazione di un uomo, Jafar Kiani, condannato a morte per adulterio e ucciso in questo modo dopo aver passato 11 anni in carcere.
22 luglio 2007 - rainews24.it
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