Tedesca morta in hotel: indagato facchino

La donna di 33 anni – una guida turistica – è precipitata da una balaustra nel cortile dell'Ergife. Avrebbe avuto uno scontro con l'uomo per presunte “avances”


ROMA – Svolta nell’indagine sul caso di Sandra Honike, la guida turistica tedesca di 33 anni trovata morta ieri pomeriggio all’hotel Ergife: un dipendente dell’albergo di 34 anni è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica della capitale. Sarebbe un facchino marocchino, indagato per i reati di violenza sessuale e morte come conseguenza di altro reato.
Il magistrato che si occupa delle indagini, Stefano Pesci, e gli investigatori della Squadra mobile di Roma, hanno scelto di percorrere la strada dell’iscrizione nel registro degli indagati del dipendente dell’hotel. Secondo le testimonianze raccolte finora, la guida tedesca dopo la cena di giovedì sera, durante la quale avrebbe bevuto parecchio alcool, ha passato diverse ore con l’indagato. Ma dopo alcune avances sessuali del facchino, Sandra Honike avrebbe preferito soprassedere. Ne sarebbe nata una sorta di “contrapposizione”, alla quale la giovane si sarebbe sottratta, superando nella fuga una prima balaustra e precipitando poi dalla seconda nel cortile attiguo alla sala caldaie. Il facchino avrebbe confermato di aver visto Sandra sulla balaustra che si affaccia sul cortile dell’albergo ad un’altezza di non più di sei o sette metri. Ma la sua versione – l'uomo è stato interrogato per tutta la scorsa notte e anche questa mattina – è entrata in contraddizione con gli elementi emersi dall’autopsia svolta la scorsa notte. L'esame autoptico infatti ha confermato che le lesioni sul corpo di Sandra sono compatibili a quella causate da schiacciamento al suolo, ma non dall’altezza della balaustra. troppo bassa per aver provocato ferite del genere. Balaustra da dove la guida turistica – secondo quanto sostenuto dall’uomo – si sarebbe affacciata per fumare una sigaretta.
Il cadavere è stato trovato in uno spazio all’aperto adiacente al locale caldaie, frequentato esclusivamente dagli operai della manutenzione. E proprio un operaio ha allertato i soccorsi. Il volto era rivolto verso terra e sul corpo è stato trovato un ematoma tra il collo e la nuca e alcune lievi escoriazioni sui gomiti e sui polsi.

Sandra Honike era arrivata a Roma con una comitiva e doveva rimanere in città per alcuni giorni. La morte della guida turistica ricorda molto la morte di un’ altra turista tedesca, Vera Heinzl, il cui cadavere fu trovato il 20 agosto del 2004 nel Tevere. Ad essere condannato per lo stesso «reato di morte come conseguenza di altro delitto» fu un altro marocchino, Nabil Benyahaya, il quale finì in carcere quattro giorni dopo la scoperta del cadavere.
Secondo una consulenza medico-legale, Vera prima di morire, era in stato di ubriachezza e avrebbe assunto hashish. Per l’accusa, sarebbe stato proprio Nabil a causare lo stato di incoscienza della giovane che sarebbe poi annegata nel Tevere.


27 ottobre 2007 - lagazzettadelmezzogiorno.it

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