NAPOLI - Prima alcuni dolori all'addome, poi la corsa: in quattro ospedali campani. Poi ancora la morte, sua e del bimbo che portava in grembo. Si è chiusa così la storia di Paola Cataldi, 36 anni, di Pompei (Napoli), all'ottavo mese di gravidanza: un decesso, il suo, sul quale la Procura di Torre Annunziata ha aperto un'inchiesta e sul quale anche l'assessorato alla Sanità della Regione Campania ha avviato un'indagine interna. La storia inizia mercoledì pomeriggio: è allora che la Cataldi avverte i primi malori. La donna viene portata all'ospedale di Scafati, in provincia di Salerno, dove viene sottoposta ad uno screening ecografico ma dove non viene ricoverata. Durante la notte i dolori continuano. Così, all'alba di giovedì, il marito decide di portarla di nuovo in ospedale. La Cataldi arriva al nosocomio evangelico 'Villa Betania' nel quartiere Ponticelli di Napoli: lì i medici fanno capire che un ricovero è necessario, ma Paola decide di andare via e firma per le dimissioni. E' in auto, mentre la donna e il marito stanno tornando a casa, in autostrada, all'altezza di Torre del Greco, che la situazione appare ancora più grave. E' la volta del terzo ospedale, il 'Maresca' di Torre del Greco. La donna è in preda ad un'emorragia: i medici cercano di salvare il bimbo. Tutto invano; troppo tardi per il distacco della placenta. E' a questo punto che i medici decidono di effettuare un delicato intervento chirurgico. Le condizioni della Cataldi appaiono sempre più disperate. E' la volta dell'ultima corsa, verso il quarto ospedale, resa necessaria a causa dell'assenza della sala di rianimazione all'ospedale Maresca. Il '118' trasferisce, così, la donna all'ospedale 'La Schiana' di Pozzuoli. Lì Paola Cataldi muore. Ora sarà il sostituto procuratore Sica a cercare di far luce su quanto accaduto. La Procura di Torre Annunzia ha disposto l'acquisizione dell'intera documentazione sanitaria nei quattro ospedali dove la Cataldi è stata, oltre all'autopsia. A far luce sull'accaduto sarà anche la Regione Campania. L'assessorato alla sanità, infatti, ha avviato un'indagine interna per assumere le prime informazioni e verificare se siano state o meno rispettate tutte le procedure previste per la gestione di questo tipo di emergenze.
7 dicembre 2007 - ansa.it
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