Liguria. Sos per psichiatria: è allo sfascio
"L'Assessore Montaldo: già interessato il ministro. I sindacati lanciano l'allarme: a fine anno 58 infermieri in meno nelle strutture pubbliche"
Trentasette infermieri che mancano già e altri ventuno che andranno in pensione entro la fine dell'anno. In totale 58 infermieri che mancano dalle corsie delle strutture residenziali psichiatriche. Situazione che, ieri, ha fatto urlare alle scandalo i sindacati: « La psichiatria a Genova è allo sfascio» hanno denunciato Cgil Fp, Cisl Fps e Uil Fp che, in una nota congiunta, lanciano bordate a Regione e Asl 3. «La situazione è diventata ormai drammatica - dicono - ma nessuno nelle stanze dell'assessorato alla Salute e della direzione della Asl 3, può permettersi il lusso di considerare imprevista». La replica di Claudio Montaldo, assessore regionale alla salute, è dello stesso tono: «Qui nessuno fa finta di niente e le difficoltà del personale sono tanto presenti che hanno indotto il sottoscritto a sollevare il problema con il ministro Livia Turco, trovando anche l'accordo con le organizzazioni sindacali regionali e nazionali».
Accade che nelle Rsa di Quarto, Il cammino e Casa Michelini, Rossiglione e Cogoleto (in tutto oltre 100 pazienti assistiti) gli infermieri siano diventati merce rara. Dal 2003 a fine 2006 l'organico della psichiatria della terza Asl genovese è passato da 292 a 262 unità; per ottenere la quadratura del cerchio si devono aggiungere quelli che non sono ancora stati sostituiti e quelli che dovranno andare in pensione tra l'autunno e la fine dell'anno. Problema che l'Asl 3 ha mostrato di avere ben presente tanto che, dopo aver inoltrato in Regione le richieste di deroga per le assunzioni necessarie, la direzione sanitaria ha varato un ordine di servizio per il riassetto dei turni, passando dal turno in sesta (che consente riposi più lunghi) al turno in quinta, che porta ad un ritmo più serrato.
Cgil, Cisl e Uil alzano la voce chiedendo a Montaldo «se considera sostenibile dal punto di vista etico, nonchè se sia segno della sua alta responsabilità, scegliere di far finta di nulla proprio nei confronti di assistiti che non hanno la forza e la possibilità di farsi sentire. Da anni infatti questi signori, assessore e direttore generale di Asl 3, ognuno per la propria responsabilità avrebbero dovuto maturare la certezza che nel 2007 la progressiva diminuzione degli operatori addetti sarebbe diventata esplosiva».
Secondo i sindacati la scelta compiuta dall'assessorato, «dovendo fare i conti con l'indiscutibile disavanzo nella spesa sanitaria, tra le tante scelte di risparmio possibili (alcune molto scomode come il taglio delle tante consulenze o della spesa farmaceutica) ha preferito concentrarsi sul taglio del personale. Scelta certamente più facile da compiere, ma che inevitabilmente produce un risultato certo, sfasciare i servizi pubblici. Nonostante le nostre richieste, ad oggi l'assessore alla Salute ha semplicemente glissato l'argomento».
Claudio Montaldo fronteggia i sindacati: «La carenza del personale psichiatrico è uno dei temi che appartengono a questa problematica e come gli altri va affrontato in ambito aziendale. Peraltro domani (oggi, ndr) Asl 3 ha convocato un apposito incontro con le organizzazioni sindacali».
Per la Asl a replicare è il dirigente del servizio psichiatrico, Luigi Ferrannini. «Ci sono evidenti difficoltà per la mancanza di personale che la Asl non ha certo ignorate: le richieste di deroghe sono state inoltrate per tempo e da settimane si sta lavorando a questo. E poi definire allo sfascio la psichiatria genovese mi sembra offensivo anche per gli operatori che i sindacati dovrebbero difendere».
Alessandra Costante - 13.07.07 - Fonte: edicola.ilsecoloxix.it - aipsimed.org
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