Quella che si avvia alla conclusione a Como verrà ricordata come l'estate delle multe per divieto di sosta. Un migliaio (962 sommando le contravvenzioni comunicate nel notiziario comunale di Palazzo Cernezzi) in meno di tre mesi, la media è di poco più di dieci multe al giorno, se non fosse che le contravvenzioni sono state elevate dalla polizia locale di Como soltanto nei weekend e nelle zone maggiormente frequentate dai giovani per la cosiddetta 'movida' del lungolago e del centro storico.Numeri che hanno fatto storcere chi da anni si batte per la città turistica, per la cultura del sorriso tra i commercianti, per dei vigili urbani che conoscano le lingue straniere. Stiamo parlando dell'assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi, ed ex titolare pure della delega al Turismo, Sergio Gaddi.
Mille multe per divieto di sosta, Lei non è più assessore al Bilancio, ma forse il Comune ha iniziato a battere cassa in modo diverso'
«Non sono contro le multe, quanto piuttosto contro la filosofia di multare. La contravvenzione non deve secondo me - spiega Gaddi - mai avere un intento scientificamente persecutorio. E non deve soprattutto essere una persecuzione mirata nei pochi luoghi di aggregazione giovanile della città. Quello che dico è ancor più fondamentale durante la bella stagione».
Quindi non è giusto sanzionare la sosta selvaggia'
«No, non ho detto questo. Un conto è intervenire, anche con il carro attrezzi, se le macchine o le moto creano effettivi intralci ai residenti o al traffico. Ma punire a raffica per divieto di sosta la sera tardi quando il traffico è scarso e i veicoli non creano pericoli o disagi per i residenti, non ha nessun senso».
Si riferisce forse alle multe per divieto negli ultimi weekend ai giardini a lago, o in via Plinio, o in piazza Matteotti'
«Certo, e mi chiedo perché a questo punto non vi sia lo stesso rigore quando vi è la fiera e la processione di Pasqua o una prima al Teatro Sociale. In quelle occasioni, guarda caso, non viene mai utilizzata la stessa tolleranza zero che colpisce auto e moto dei giovani».
La sua ricetta, assessore'
«Elasticità e tolleranza sono fattori di civiltà - conclude Gaddi - anche perché tutte le città turistiche si dimostrano accoglienti anche non perseguitando la gente e soprattutto gli stessi turisti e i giovani. Tolleranza zero invece contro chi corre in auto e contro chi guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe».
Quella degli ubriachi al volante sembra una piaga difficile da reprimere anche sul Lario, nonostante le campagne a livello locale e nazionale e un'estate di controlli sulle strade.La polizia locale di Como ha ritirato dal 1° giugno al 9 settembre ben 19 patenti ad automobilisti sorpresi con un tasso di alcol nel sangue superiore al consentito. In 13 casi chi era al volante ha causato anche un incidente. Solo 3 invece i casi di guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
Telelaser e autovelox hanno mietuto centinaia di vittime, ben 287 le violazioni riscontrate nei mesi estivi. Per 29 trasgressori è scattato pure il ritiro della patente. Molti comaschi (123) dimenticano anche di sottoporre la propria auto alla revisione periodica.
Paolo Annoni - 13/09/07 - corrierecomo.it
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