Caritas: a Montecatini 220 delegazioni diocesane

A Montecatini i lavori del XXXI Convegno nazionale delle Caritas, che si concluderà giovedì 28 giugno, con 600 delegati

“Un cuore che vede” per animare alla carità. Circa 600 delegati delle 220 Caritas diocesane e di Caritas Italiana si confrontano da oggi su questo tema, presso il Centro Congressi di Montecatini Terme.

Un'animazione forse poco visibile, ma alla base di ogni azione e intervento.
Certamente colpiscono i 226 progetti presentati nel 2006 da parte di 137 Caritas diocesane e i quasi 21 milioni di euro dei fondi 8x1000 con cui è stato possibile finanziare iniziative, servizi e opere-segno in favore di minori, immigrati, rifugiati, donne in difficoltà, vittime della tratta e senza dimora, nonché in tema di solidarietà familiare, carcere e ambiente.Certamente colpiscono gli interventi di aiuto d'urgenza, promozione-formazione-animazione, pace e diritti umani, romozione socio-economica, sanità, realizzati da Caritas Italiana in 88 paesi, per oltre 12 milioni di euro.

Ma dietro ognuno di questi progetti c'è un'intensa attività di animazione e di formazione e - come ha sottolineato S.E. mons. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza episcopale italiana - ogni opera va intesa come “evangelizzazione della fragilità umana” e “la cura delle persone va sempre coniugata con la Parola di Dio”.Concludendo il suo intervento mons.Bagnasco ha ricordato “l'invito del Santo Padre ad aver «attenzione ai veri bisogni della gente»”, sottolineandone di nuovo alcuni, come “la crescita del disagio economico di pensionati e famiglie, disoccupazione di genitori oltre i 40 anni con la conseguente piaga dell'alcolismo e di altre dipendenze, il livello basso di retribuzione delle donne e la loro difficoltà economica specialmente quando sono sole e con figli a carico, il mercato immobiliare al di fuori della portata dei giovani che vogliano costruirsi un futuro”. Sfide che ci motivano “a vivere il nostro impegno con generosità e realismo, senza soggiacere alla tentazione dello scoraggiamento; al contrario, ravvivando le ragioni della speranza che è in noi (cfr. 1Pt 3,15)”.

Anche S.E.Mons. Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana, ha ribadito l'importanza degli “spazi di condivisione e solidarietà” come “passaggio essenziale dell'animazione/evangelizzazione”. Nella “rivoluzione della globalizzazione” mons. Montenegro ha evidenziato come “la povertà cambia forme e localizzazione, assume nuovi volti, ma resta una sfida per la società civile e per la comunità ecclesiale”.

26/06/2007
di Redazione (redazione@vita.it)
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