Torino: maxisequestro di ecstasy

(ANSA) - TORINO, 3 OTT - Nascondevano in una cantina a Torino 70 mila pastiglie di ecstasy per un valore di oltre un milione di euro. Il traffico illecito di due operai incensurati, un uomo e una donna, e' stato pero' scoperto dai carabinieri, che li hanno arrestati. I due si sono rifiutati di fornire indicazioni sulla provenienza delle pastiglie. Si tratta di uno dei piu' consistenti sequestri di ecstasy avvenuto quest'anno in Italia e il piu' grande mai avvenuto nel Torinese.


03/10/07 - ansa.it

Nuove speranze per la cura dell'Aids

ROMA - Uno studio condotto da un'equipe di ricercatori dell'Università di Milano in collaborazione con l'Ospedale SS Annunziata Antella di Firenze e di altre strutture sanitarie internazionali, apre nuove speranze legate alla cura dell'Hiv.


La ricerca, nello specifico, riguarda la messa a punto di un vaccino che attraverso una proteina (la chemochina) sarebbe in grado di stimolare le difese dell'organismo al livello di mucose genitali.


La caratteristica della chemochina, indicata con la sigla MEC-CCL28, sarebbe principalmente quella di attirare nelle mucose genitali le plasmacellule, cellule sentinelle del sistema immunitario, in grado di produrre anticorpi protettivi chiamati IgA.


A livello pratico, fa già ben sperare per il proseguio delle ricerche un esperimento condotto in Africa che ha evidenziato come bambini allattati da madri Hiv-positive aumentino il periodo di sopravvivenza in ragione della concentrazione di chemochina.


03/10/07 - diregiovani.it

Dose killer, arrestato il pusher

RIETI — Un arresto per aver procurato la morte di Dino Camilli, il trentottenne reatino deceduto a causa di un mix di alcol e droga il 19 agosto scorso e altre venti persone segnalate alla Prefettura. E’ questo il risultato della conclusione dell’indagine condotta dalla Mobile reatina dopo la morte di Camilli, il tossicodipendente che era stato accompagnato già cadavere da due amici al pronto soccorso de’ Lellis. Ieri mattina a finire in manette è stato un disoccupato residente a Narni, Salvatore Sergio Monaco, catturato dagli uomini diretti da Enrico Simeoni che erano arrivati a lui a seguito della ricostruzione delle circostanze di quella morte. Sarebbe stato proprio lo stesso Monaco ad aver ceduto la dose letale di eroina al giovane reatino che all’ospedale era stato trasportato da C.C. e G.B. dopo averlo lasciato nella loro auto in condizioni disperate.


03/10/07 - iltempo.it

L'Ue contro gli abusi sui bambini

Ogni anno oltre un milione di bambini sono vittime di traffici illegali, più di 300 milioni lavorano, oltre 3.500 di età inferiore ai 15 anni muoiono a causa di abusi fisici e psicologici, circa 40 milioni (con meno di 14 anni) hanno bisogno di cure mediche e assistenti sociali e, infine, uno su dieci subisce violenze nell'ambito scolastico.

Questo quadro drammatico emerge dalle statistiche delle Nazioni Unite ma l'aumento continuo di episodi di abusi su minori hanno indotto l'Unione europea a cercare soluzioni per proteggere i bambini. In questa ottica si è tenuta a Lisbona il 2 ottobre una riunione informale dei ministri di Giustizia e dell'Interno dei 27 Stati membri Ue.

Molti gli argomenti di discussione al centro dell'iniziativa voluta dal Portogallo, impegnato nel semestre di Presidenza europea, e numerose le domande a cui i ministri sono stati chiamati a rispondere. La legislazione sul cybercrimine che coinvolge i bambini deve essere necessariamente a livello europeo o nazionale? In futuro è necessario un portale "e-justice" in cui sia presenta un elenco con i nomi dei bambini scomparsi? Come può interagire l'Ue con i paesi terzi?

Il ministro della Giustizia portoghese, Alberto Costa, ha sottolineato l'importanza di avere un sistema di allarme per bambini scomparsi in tutta Europa, seguendo quello francese che prevede una campagna stampa e messaggi in luoghi pubblici. Potrebbe essere un metodo efficace, per esempio in caso di rapimento, per non perdere le tracce dei minori soprattutto considerata la maggiore mobilità degli europei.

Gli abusi però sono sempre più vari perché a quelli "tradizionali" si aggiungono crimini legati all'utilizzo delle nuove tecnologie. La pedofilia su internet è un fenomeno in costante crescita a causa della rete che garantisce l'anonimato e lo scambio di informazioni e foto in modo semplice e veloce. Per prevenire e combattere questi crimini è stata stabilita una rete di contatti tra le autorità investigative che agiscono contemporaneamente nei diversi paesi.

Infine non sono rari gli episodi di bambini che vengono rapiti da uno dei due genitori e trasferiti in un altro Stato, violando così i diritti di custodia. Per questi casi è stata approvata la Convenzione dell'Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori con la successiva integrazione di alcuni progetti - INCADAT, INCASTAT e I-Child - per facilitarne l'applicazione. Nonostante ciò esistono ancora delle carenze nell'ambito della protezione dei minori che potrebbero essere risolte con una maggiore cooperazione tra gli Stati membri con i paesi terzi.


03/10/07 - europa.tiscali.it

Violenta commessa cubana, arrestato marocchino

Bologna - La squadra mobile di Bologna ha arrestato il bruto che sabato sera ha violentato una commessa cubana di 26 anni mentre tornava a casa dal lavoro. Si tratta di un marocchino clandestino di 37 anni con numerosi alias. La violenza si è consumata verso le 21.30 in uno stabile abbandonato di via Rimesse, alla periferia del capoluogo emiliano.

La Polizia l'ha tratto in arresto mentre si stava recando a pregare in una moschea non ufficiale che c'è nella zona. Quindi è stato portato in Questura per il fotosegnalamento. Il magrebino ha negato qualsiasi addebito e ha mostrato sempre una tranquillità come se non c'entrasse nulla con la vicenda nonostante gli elementi raccolti a suo carico.

Si è poi saputo che sabato sera, quando è stata aggredita, la 26enne stava per telefonare al marito per rassicurarlo che di lì a poco sarebbe arrivata a casa. Pare infatti che la donna non usasse molto spesso l'autobus e che fosse proprio il consorte a prenderla dal lavoro dopo il turno serale.


03/10/07 - romagnaoggi.it

"Facevamo giochi bruttissimi"

Pedofilia a Rignano, un bambino racconta: "Facevamo giochi bruttissimi"


Nel castello degli orrori di Rignano accadevano queste cose. "Facevamo giochi bruttissimi - ha detto un bambino rispondendo alle domande del gip Elvira Tamburelli, del pm Mansi e dei legali di indagati e di parti civili - le bidelle mi picchiavano e i maschi venivano fatti salire sulle femmine". Tra i giochi citati quello della "puntura sul pene", anche se, ha aggiunto, con i pantaloni alzati. Di tutte le deposizioni - ha detto il Pm Mauro Mansi - quella di è "la più importante, perché la più lucida".


Per la procura di Tivoli è una deposizione convincente, di uno dei 19 bambini ritenuti sessualmente abusati a Rignano Flaminio, mentre arriva la conferma che nuove denunce sono state presentate sui fatti che hanno preso spunto dalle accuse lanciate ad alcuni esponenti della scuola materna "Olga Rovere".


A confermare, senza fare il numero, i nuovi esposti è stato il pm Marco Mansi al termine dell'audizione del terzo bambino ritenuto, da un'indagine psicologica, in grado di riferire sulla vicenda come testimone. Le denunce presentate sarebbero quattro-cinque, risalgono allo scorso luglio ed il loro contenuto è ora al vaglio degli inquirenti. La conferma da parte di Mansi è arrivata al termine di un'audizione, anche questa, come le prime due, sotto forma di incidente probatorio, nel corso della quale il piccolo, di cinque anni e mezzo, parlando dei "giochi cattivi" che sarebbero avvenuti nel bagno dell'istituto scolastico, ha chiamato in causa le maestre Patrizia Del Meglio e Marisa Pucci, la bidella Cristina Lunerti ed il benzinaio cingalese ("l'uomo dalla pelle nera") Khelim De Silva.


"Il racconto del bambino - ha detto l'avvocato di parte civile Franco Merlino - è stato preciso e dettagliato". Per il collega Roberto Ruggero la testimonianza "segna un punto a favore dell'accusa" e, nella "logica del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, si può dire che il bicchiere è ancora un po' di più mezzo pieno", mentre per Taormina si è "finalmente capito chi è 'Maurizio', l'uomo del quale avevano già parlato altri due bambini. Si tratta del benzinaio cingalese".


Di tutt'altro parere, invece, l'avvocato Giosué Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti: "L'audizione dà un colpo ferale all'impianto accusatorio. Non si è compreso in che cosa consistessero questi giochi. Se un bimbo parla di un gioco e poi gli si chiede come si chiama la sua maestra ciò non vuol dire che la si debba associare al gioco". Il bambino è stato sentito in un'aula appositamente attrezzata: disegni appesi sulle pareti, una scrivania al centro, matite colorate e fogli di carta per disegnare, una cesta piena di giocattoli. Il tutto per rendere l'atmosfera dell'atto istruttorio il più possibile vicino all'ambiente familiare del minore.


03/10/07 - di Donatella Papi - comincialitalia.net

Prostituzione e pedofilia, otto anni a don Giacomoni

FORLI' – Otto anni di reclusione e una provvisionale di 140mila euro. E' la condanna inflitta dal gip di Forlì, Rita Chierici, a don Giuseppe Giacomoni, il sacerdote 82enne titolare dell'associazione ''Arcobaleno'' arrestato nell'ottobre del 2006 con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Assolta la 55enne Denise Sansoni, coordinatrice del consultorio familiare di Cesenatico. All'estero il rumeno Dan Joan Cilean, braccio destro di don Giacomoni.


Il 26enne di nazionalità rumena è accusato in concorso. Il rumeno aveva conosciuto alcuni anni fa don Giacomoni nella struttura ''Arcobaleno'' dove ci finì per reati contro il patrimonio. Difeso dall'avvocato Vincenzo Gallo, è ritenuto il braccio destro del sacerdote, con il capo d'imputazione di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La difesa aveva chiesto il proscioglimento da ogni capo d'accusa tramite il rito abbreviato. Ora però è irreperibile all'estero. Si andrà all'udienza preliminare.


Non è ancora stata decisa la posizione del ''commendator'' Giuseppe Farnedi, noto albergatore e ristoratore, difeso dall'avvocato Roberto Roccari, accusato di aver giovato di un rapporto sessuale a pagamento con un minore. La sentenza è attesa per il nove ottobre.


Per don Giacomoni, che ha cambiato avvocati affidandosi a Menotto Zauli e da Luigi Caravella del foro di Foggia, era stato chiesto il rito abbreviato, in modo tale da avere uno sconto di un terzo della pena. Il pubblico ministero, Fabio Di Vizio, aveva chiesto una condanna a sei anni e otto mesi di reclusione, mentre il gip Chierici lo ha condannato a otto anni. Le provvisionali, per un complessivo di 140mila euro, devono essere pagate subito.


Era stato chiesto il rito abbreviato anche per la 55enne Denise Sansoni, coordinatrice del consultorio familiare di Cesenatico, assistita dall'avvocato Marco Martines, colpevole di aver fornito delle informazioni riservate a don Giacomoni. La donna è stata assolta.


03/10/07 - romagnaoggi.it

Toccare il sedere a una donna è ingiuria

Toccare il sedere a una donna è ingiuria e non violenza


MILANO. Mettere una mano sul sedere di una donna - o come si dice nel linguaggio di ogni giorno toccarle il culo - non è violenza sessuale, ma ingiuria. Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Milano in un processo che vedeva imputato un uomo che aveva "toccato" una giovane donna lungo le scale di un palazzo. In primo grado l'uomo ea stato condannato a 9 mesi per violazione dell'art. 609 del codice penale (violenza sessuale). In appello la difesa ha concordato con l'accusa la derubricazione del reato contestato in quello di ingiuria. Non più, quindi una condanna a una pena detentiva, ma solo un'ammenda di alcune centinaia di euro.


03/10/07 - comunicaweb.it

Strada: ok definitivo al decreto legge

ROMA - È legge il decreto che contiene un netto giro di vite per la sicurezza stradale. Il provvedimento era stato varato d’urgenza dal governo prima dell’esodo di agosto, in attesa del via libera a un ddl in materia ancora all’esame del Senato.
Proprio l’assemblea di Palazzo madama (144 sì, 17 no, 58 astenuti) ha dato ieri il via libera definitivo al testo, in seconda lettura, alla vigilia della scadenza. Le norme del decreto, sette articoli, in vigore dal 3 agosto, sono particolarmente significative e hanno già avuto notevoli effetti durante i grandi esodi estivi.
Aumentano le sanzioni per chi guida senza patente: i trasgressori vengono puniti con un’ammenda che va da 2.257 a 9.032 euro.
I neopatentati devono attendere un anno per guidare auto con potenza superiore a 50 chilowatt (prima era 60).
Chi supera i limiti di velocità di oltre 40 kmh rischia ora una sanzione tra 370 e 1458 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Chi supererà di oltre 60 kmh i limiti sarà soggetto ad una sanzione compresa tra 500 e 2000 euro e la sopensione da 6 a 12 mesi. Per i telefonini è consentito solo l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare.
E ancora, aumentano le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza. È prevista l’ammenda da 500 a 2.000 euro e l’arresto fino ad un mese a seconda del il tasso alcolico.


02.10.07 - corriere.com

Le relazioni pericolose

Il presidente della Blackwater difende i suoi uomini in Iraq, ma la stampa Usa chiede di chiarezza nei rapporti con la Casa Bianca


E arrivato il giorno dell'avvocato del diavolo, nel senso del presidente della Blackwater, il quale dopo un periodo che ha visto la principale azienda di contractors del mondo nell'occhio del ciclone, ha deciso di uscire allo scoperto venendo meno all'abituale riservatezza della compagnia di sicurezza privata per difenderne pubblicamente l'operato.


Difesa accorata. “Ogni vita, compresa quella degli statunitensi in Iraq, è preziosa. E' normale che si consideri quello che è accaduto una tragedia, ma secondo le nostre informazioni il 16 settembre non è avvenuto nulla che non rientrasse in una normale operazione in una situazione di guerra complicata come l'Iraq”. A parlare è Erik Prince, 38 anni, ex incursore dei temuti commando della Marina Usa, fondatore (nel 1997) e attuale presidente della Blackwater, checommenta così le polemiche emerse dopo la strage del 16 settembre scorso, quando alcuni uomini dell'azienda Usa, di scorta a un uomo d'affari, hanno aperto il fuoco a Baghdad contro la folla uccidendo 11 civili.Prince ha difeso i suoi uomini, scegliendo la linea del 'deprecabile incidente', e ha sottolineato come la stessa Blackwater, dall'inizio della guerra, abbia perso 30 uomini mentre nessuna delle persone che l'azienda ha scortato ha subito danni.


Un buon lavoro. Un 'good job' insomma, che non merita le critiche piovute addosso alla compagnia negli ultimi giorni. Non la pensa così Henry A. Waxman, deputato democratico che presiede la commissione bipartisan del Congresso Usa che indaga su quanto accaduto in Iraq con i contractors. Nei giorni scorsi la commissione ha pubblicato un rapporto sulla Blackwater, che censura l'attività degli specialisti della sicurezza privata in Iraq, accusando al contempo l'amministrazione Bush di voler proteggere e coprire l'operato dell'azienda. Nel rapporto è citata una missiva del Dipartimento di Stato che faceva pressioni sulla Blackwater, ordinandole di non diffondere informazioni sulle operazioni condotte in Iraq senza autorizzazione dell’amministrazione Bush.


Protezioni in alto. La procedura, piuttosto irrituale, è stata censurata anche dai militari Usa che, secondo il Washington Post, tollerano sempre meno la presenza di queste guardie private in Iraq, che hanno creato spesso problemi ai militari causando danni come la strage del 16 settembre, definita da una fonte vicina al Pentagono citata dal quotidiano Usa “un danno d'immagine peggiore di quello di Abu Ghraib”. Secondo l'inchiesta del Washington Post, dal 2004 a oggi, le spese sostenute per i contractors dal Dipartimento di Stato superano quelle sostenute per il Pentagono. La Blackwater ha incassato più di 800 milioni di dollari da Washington, mentre sono circa 100 milioni di dollari quelli incassati dal Pentagono.
Una somma enorme, per un lavoro che ha portato per 195 volte a scontri a fuoco in Iraq, e in 163 occasioni sono stati i contractors ad aprire il fuoco per primi. In 25 casi i dipendenti della compagnia di sicurezza privata Usa sono finiti sotto inchiesta in Iraq per reati connessi all'abuso di droga e alcool, e in 28 casi sono stati accusati di utilizzo disinvolto delle armi.
L'aspetto che incuriosisce di più la Commissione Waxman, e la stampa Usa, è lo strano rapporto che pare legare la Blackwater all'amministrazione Bush, dalla quale la compagnia di sicurezza privata ha ricevuto dal 2001 appalti per un miliardo di dollari, nonostante un rendimento non sempre soddisfacente.


Christian Elia



03/10/07 - peacereporter.net

Basta guerre nel mondo!