Il New York Times dice basta alla guerra in Iraq

E' giunto il momento per gli Stati Uniti di lasciare l'Iraq".

L'influente quotidiano New York Times ha detto oggi basta alla guerra con un lungo
editoriale intitolato 'The Road Home', la Via del Ritorno.

"Come tanti americani abbiamo rinviato questa conclusione in attesa di un
segnale che il presidente Bush stesse cercando di sottrarre gli Stati Uniti al
disastro da lui creato invadendo l'Iraq senza ragioni sufficienti, sfidando
l'opposizione generale, senza un piano successivo per stabilizzare il paese",
scrive oggi il New York Times.

"All'inizio abbiamo pensato che dopo avere distrutto il governo, l'esercito, la
polizia e le strutture economiche dell'Iraq, gli Stati Uniti si sentissero
obbligati a raggiungere alcuni di quei traguardi che Bush proclamava di
inseguire - scrive il quotidiano - in particolare la costruzione di un Iraq
stabile e unificato".

Le scadenze fissate dallo stesso Bush per raggiungere questi traguardi sono
"andate e venute senza alcun progresso verso un Iraq stabile e democratico e
senza un inizio del ritiro delle truppe Usa - scrive il giornale - E' adesso
spaventosamente chiaro che il piano di Bush e' mantenere la rotta attuale

finche' sara' presidente per poi scaricare questo macello sul suo successore.
Qualsiasi fosse la sua causa, e' una causa persa".

"Continuare a sacrificare le vite e la incolumita' dei soldati americani sarebbe
sbagliato", afferma il New York Times. Il problema e' adesso quello di avviare
il ritiro degli Usa dall'Iraq nel modo piu' rapido e indolore possibile. "Gli

americani devono ammettere con onesta' il fatto che mantenere le nostre truppe
in Iraq servirebbe solo a peggiorare la situazione", afferma il giornale notando
che le guerra ha avuto come conseguenza di togliere le risorse del Pentagono
dall'Afghanistan per creare in Iraq "una nuova roccaforte" dei terroristi.

La tesi di Bush e del suo vice Dick Cheney che un ritiro delle truppe americane
"produrrebbe un bagno di sangue, caos e incoraggerebbe i terroristi" e' pura
demagogia - afferma il giornale - "Infatti tutto questo e' gia' successo in
Iraq, come risultato di questa invasione non necessaria e della gestione
incompetente di questa guerra".

08.07.07 - rainews24.it

L'altro Gattuso mondiale "Ragazzi, non fatevi fregare"

E' tornato a Schiavonea in Calabria con la Coppa del mondo: "Penso alla
finale e mi emoziono"

"L'affetto della gente è enorme verso noi di Berlino, però servono stadi
moderni"

SCHIAVONEA - Che la Coppa del mondo, alla vigilia del 9 luglio,
sia finita in bacheca nel castello normanno di Corigliano non è affatto
un caso. Perché il simbolo del trionfo di Germania è più di tutti un
figlio di Calabria: Gattuso, nato e cresciuto sulla marina ionica di
Corigliano, a Schiavonea. Dove papà Franco, maestro d'ascia che
costruiva le barche per i pescatori del paese, ha forgiato il mediano
per definizione, facendolo allenare di corsa su e giù per le scale di
casa. Dove Rino giocava sulla spiaggia coi fusti della nafta come porte.
Dove gli amici d'infanzia Salvatore e Valentino hanno appena fondato il
fan club, già 1200 iscritti da tutto il mondo.



E dove lui, ieri, tra un allenamento nel campetto di casa, una visita
allo stabilimento di depurazione dei molluschi inaugurato un anno fa e i
nuovi progetti per la Fondazione Forza Ragazzi (sostegno economico e
sociale per i ragazzi calabresi in difficoltà), ha parlato della sua
vita da campione del mondo.



Chi è Gattuso, un anno dopo Berlino?

"Uno che si emoziona per mille ricordi di quel mese straordinario, con
più voglia e carica di prima, e che non dimentica mai di essere partito
da questa terra bella e difficile. Mi pare un sogno".



Non è la retorica del Nord privilegiato e del Sud figliastro?

"Per un ragazzo del Sud è meno dura di un tempo. Però io ho avuto la
fortuna di una famiglia che mi ha permesso di andare a Perugia a 13
anni, anche se mia mamma non mi voleva lasciare partire per Perugia e io
prendevo a calci la casa. Se il Sud avesse più strutture, non sarebbe
necessario partire".



Siamo ancora ai tempi di Mennea?

"Quando avevo 9 anni, vidi in tv un film dedicato a Panetta, il
fondista. Si chiamava "Il ragazzo di Calabria", era il mio chiodo fisso.
Mi identifico molto nella storia. Il nostro messaggio ai giovani è lo
stesso. Inseguire i propri sogni. Credere in qualcosa. Sapere che con
l'impegno si possono raggiungere gli obiettivi, in ogni campo. Mettere
passione in tutto quello che si fa".



Sente molta responsabilità verso i ragazzi?

"Moltissima. So che mi vogliono emulare. Quindi, prima di tutto dico che
nella vita il successo, la ricchezza, il Rolex, l'auto di lusso non sono
valori. E poi cerco di stare attento ai particolari: avevo detto che per
la Champions mi sarei fatto biondo con l'orecchino. Beh, era una
sciocchezza e se potessi, mi toglierei il tatuaggio sul braccio".



Lei è orgoglioso di essere chiamato terrone e non ama Bossi e i
leghisti.


"Spesso gli diamo modo di parlare male di noi. Faccio un esempio: la
spiaggia di Schiavonea è sporca, eppure avremmo dieci mesi per
prepararci all'estate. Siamo i primi a non rispettare la nostra terra".




Il problema più serio?

"La droga. Anche se non mi stupisce, visto che il modello proposto dai
media è Kate Moss e farsi di cocaina sembra quasi un titolo di merito".




Non è che il calcio italiano abbia un'immagine migliore.

"Però Germania, Spagna e Inghilterra non si sono crogiolate nei loro
scandali. Meno male che Platini vuole dare più voce ai calciatori. Così,
forse, si sfaterà il mito del campione tutto moda e veline. Guardate
Totti: fa un sacco di cose importanti per Roma, ma passa per uno
superficiale".



La vittoria mondiale è stata inutile?


"No, l'affetto della gente è enorme. Ma sono vitali stadi nuovi, questi
sono sempre più vuoti. Tra parcheggi e ristorazione, il Bayern si
finanzia la campagna acquisti".



Con Toni e Grosso fanno quattro campioni del mondo all'estero.


"I club italiani diventano meno ricchi e competitivi. Serve più
attenzione ai giovani. E' così assurdo pagare mille euro al mese a un
potenziale campione di 16 anni? Io non mi vergogno di ammettere che
andai in Scozia per soldi".



Quindi prima o poi Kakà finirà al Real Madrid?

"Certe offerte di ingaggio metterebbero in confusione chiunque. Ma Kakà
è del Milan e lo resterà".



Basta per ripetere Atene?

"Siamo una squadra in età, ma so che cosa possiamo dare ancora. Il primo
obiettivo è il Mondiale per club in Giappone: storicamente è difficile
per il Milan. Poi a questo gruppo non farebbe male un altro scudetto".




Shevchenko o Pato o Bianchi: tutto qui?

"E' giusto che il Milan non si faccia prendere per il collo da nessuno".




Però, da 35 mila abbonati, con Ronaldinho si passerebbe a 70 mila:
sponsor annessi, più di metà dell'operazione sarebbe già pagata.


"Sono abbastanza d'accordo. Il mercato, comunque, lo fanno Galliani,
Ancelotti e ovviamente Berlusconi. Piuttosto bene, stando ai risultati".




I casi Nesta e Totti in Nazionale?

"Devono decidere con Donadoni. Certo, due così ci farebbero comodo. La
Francia è un brutto avversario, tanto più per il mancato anticipo del
campionato, anche se lamentarsi non serve più".



E lei, quando darà l'addio alla maglia azzurra?


"Finché non mi cacciano, non ci penso nemmeno. Ho in testa l'Europeo:
impensabile che l'Italia non ci vada".



A fine carriera tornerà a Schiavonea?

"Se finisco nel Milan, la mia casa è quella. In quale ruolo non so,
magari coi giovani".



E' il manifesto di un futuro mister?


"L'idea di allenare non mi dispiace. Appena rifanno
il corso per il patentino di terza categoria a Varese, mi iscrivo. Non
si sa mai, mi porto avanti col lavoro".


8 luglio 2007 - di ENRICO CURRÒ - repubblica.it

Dalla Svezia un esempio di tutela per malati e disabili

Tornata da Stoccolma, dove sono stata per la prima volta e per soli pochi giorni, non riesco a non pensare con frustrazione all'episodio della corriera. Sedevo sulla corriera superfuturistica in partenza dall'aeroporto Skavsta per il centro della città, quando due signori sulla cinquantina, muniti di biglietto, si sono avvicinati all'autista, che si è scusato perchè per non so quali norme di sicurezza la signora, in sedia a rotelle, non poteva viaggiare su quel mezzo. L'autista ha telefonato dal suo cellulare alla compagnia di taxi, il taxi è arrivato all'istante, i due signori sono stati invitati a viaggiare in taxi con il biglietto della corriera, mentre l'agenzia della corriera si è accollata il costo differenziale. Quanto abbiamo da imparare e che rabbia! Pensavo che al posto dei due signori potevano esserci i miei genitori, mia madre cammina lentissima per via della sclerosi multipla (come diciamo noi per sdrammatizzare, più che camminare, "fluttua"), e si preclude tante cose perchè "non sa se ce la fa", o meglio "non sa se si può", "forse non fa", e di certo non si aspetta tanta civiltà. Personalmente credo che per un'ottima qualità della vita - cosa di cui ci vantiamo tanto - debba intendersi non solo l'aria pulita-il cibo-i monumenti, ma in modo più significativo la disponibilità di supporto per i più deboli, la possibilità che sempre più persone siano indipendenti (come tra l'altro recita il sito della città di Stoccolma), mentre noi non facciamo altro che riversare sulle povere famiglie tutte le debolezze delle istituzioni. So che è già una "hot issue", ma forse è il caso di parlarne (di più).

Valentina Cuzzocrea

Fonte: Corriere.it - 08 luglio 2007 - Fonte news: http://www.nonsoloabili.org - ecomatrix.it

 CAMERA, NEL 2006 E' COSTATA 980,3 MLN

ROMA - Nel 2006 la Camera dei deputati è costata 980,3 milioni di euro. A Montecitorio sono stati spesi il 95,2% degli stanziamenti inizialmente previsti: erano 1.023,1 milioni, ne sono stati risparmiati 42,8 .

E' quanto emerge dal Conto consuntivo per il 2006 che sarà discusso e votato nell'Aula della Camera il 16 ed il 17 luglio. Anche nell'ultimo anno, dunque, le spese della Camera sono diminuite, in linea con un trend che dura ormai da alcuni anni e sui cui si sta ancora lavorando in modo da ottenere sempre maggiori risparmi. Per il 2007, il tasso di crescita della spesa previsto è pari al 2,94%: inferiore al 2,99 del 2005. Un trend che, si legge nella relazione dei deputati questori, è frutto non solo della riduzione dell'indennità parlamentare decisa nelle Finanziarie 2005 e 2006 ma anche della "costante razionalizzazione della spesa proseguita con determinazione sin dall'inizio della XV legislatura". A questo proposito, vengono segnalati prossimi interventi di riduzione dei costi nel settore immobiliare, in quello della ristorazione ed in quello delle manutenzioni edili ed impiantistiche.

Dunque, per il 2007 a Montecitorio si prevede di spendere 1.053,5 milioni di euro, nell'ambito della "prosecuzione di una politica rigorosa di gestione finanziaria" in base alla quale la Camera con una scelta autonoma ha deciso di contenere la dotazione richiesta al di sotto dell'andamento del Pil nominale come indicato nel Dpef, tagliandola di 23,9 milioni rispetto a quella originaria. Un bilancio "virtuoso", si sottolinea a Montecitorio, che mirerà al contenimento dei costi "attraverso tutti gli strumenti disponibili, a partire dall'affidamento all'esterno dei servizi", come quello deciso per il servizio di ristorazione. Rispetto alle previsioni definitive per il 2006, nel 2007 crescono le spese per i deputati in carica (169.180.000, +1,54%), per quelli in pensione (132.450.000, +2,72%), per il personale in servizio (266.915.000, +3,68%, determinata dalle nuove assunzioni in vista), per quello in pensione (167.495.000, +3,85%). 181.000.000 serviranno per l'acquisto di beni e servizi (+3,1%), 36.035.000 sono destinati ai trasferimenti. Qui c'é la crescita più alta, +4,04%, determinata anche dall'aumento del numero dei gruppi parlamentari). 1.775.000 euro andranno per incrementare il patrimonio artistico e bibliotecario (+2,31) e 17.880.000 e 11.975.000 rispettivamente per l'acquisto di beni immobiliari e beni durevoli.

07-07-2007 - ansa.it

nota: darne una buona fetta per i pensionati, i poveri e chi è obbligato a fare 2-3 lavori per vivere non è possibile? Trovo a dir poco scandaloso che la sola Camera spenda così tanto.

Politici: VERGOGNATEVI!

Censura Internet del Governo italiano per pretofilia, un gioco online assai discusso.

Luca Volonte’ (UDC) ha sicuramente un robusto interesse ad assicurarsi la
benevolenza vaticana, ma altrettanto sicuramente sconta una colossale ignoranza
delle voci “libertà d’espressione” e “prudenza”. Se così non fosse non si
capirebbe come abbia potuto chiedere l’intervento del governo per censurare una
spettacolo di danza e un videogame. Il parlamentare dell’UDC non è il solo a
condividere questa colossale ignoranza mista ad avventatezza, visto che i suoi
lamenti sono stati raccolti dal governo e dalle forze di polizia, almeno per la
metà. Se infatti gli è andata male con la richiesta di censura per lo spettacolo
di danza presentato alla Biennale d’Arte di Venezia, il Messiah Game, per la
quale ha raccolto un secco no dal direttore della Biennale Croff e dal sindaco
di Vennezia Cacciari e dal governo; la sua richiesta di impedire la diffusione
del gioco “Operazione Pretofilia” prodotto da Molleindustria ha avuto successo.




Anche troppo successo, visto che per nascondere il gioco è stata oscurata al
completo la piattaforma all’indirizzo www.noblogs.org (senza peraltro alcuna
notifica ai titolari della stessa), la quale ospita numerosi blog d'interesse
sociale, che sono stati spenti insieme a quelli che avevano “osato” ospitare il
videogame. Spariti solo per qualche ora, poiché i gestori di Noblogs sono
riusciti a far riapparire tutto nonostante la censura e perché il giorno
successivo il provider americano si è accorto che non c’era nessun contenuto
proibito dalle leggi statunitensi e ha rimesso on-line il tutto.



Evidentemente il parlamentare UDC e quanti si sono prodigati per censurare
“Operazione Pretofilia” non hanno la minima idea di cosa tratti il gioco, che è
stato messo al bando in quanto esibirebbe “immagini pedopornografiche” che
proprio non ci sono, a meno di non voler considerare tali le immagini dei
bambini stilizzati che nel gioco vengono fatti oggetti di molestie da parte di
preti altrettanto stilizzati; molestie che il giocatore è chiamato a coprire
coadiuvando i tentativi delle gerarchie ecclesiastiche di mettere tutto a tacere
per salvare il buon nome della Chiesa.



Assistiamo quindi al paradosso per il quale si cerca di censurare un gioco che
denuncia la pedofilia e chi protegge i pedofili, con il pretesto (falso) che
contenga immagini pedopornografiche. Un paradosso, se non fosse evidente che gli
spiriti della censura non si sono nemmeno degnati di controllare l’oggetto delle
loro ire; esattamente come nel recente caso che ha visto protagonista il
ministro Fioroni, lesto a vietare il videogioco Manhunt II seguendo l’esempio
inglese senza neppure aver avuto il tempo materiale di analizzarlo.



Purtroppo l’ignoranza è una malattia contagiosa, così è successo che qualche
autorità abbia deciso di oscurare una intera piattaforma. Una non meglio
precisata autorità, perché il collettivo Artistici/inventati che gestisce
Noblogs non ha ricevuto alcuna notifica, ha semplicemente visto sparire il sito.
L’espediente dell’infamante accusa di ospitare materiale pedoporno ha funzionato
e le autorità USA, dove risiede il provider, hanno proceduto senza fare troppe
domande.



Pessima mossa. Prima di tutto perché chiudere una piattaforma per oscurare il
contenuto di un paio di pagine in essa contenute è un po’ come chiudere le poste
perché qualcuno ha inviato lettere diffamatorie. Poi perché l’intervento
censorio ha scatenato la reazione delle comunità in rete e, adesso, “Operazione
Pretofilia” è pubblicato in decine di migliaia di siti, tanto che la cosa ha
abbandonato i confini nazionali e se si cerca su Google “Operation
Pedopriest” si trovano al momento oltre centomila risultati. L’ignoranza a volte
spinge a comportamenti autolesionistici.



Il recente impennarsi dei bigotti ha raggiunto il culmine, i cattocensori devono
essersi montati la testa e vanno a ruota libera; oltre ad uno spettacolo di
danza a Venezia, è finita sotto tiro persino una gita organizzata sui luoghi che
hanno visto alcuni religiosi protagonisti di storie piccanti, con le loro gesta
raccontate in testi di origine medioevale; racconti che sono sopravvissuti dal
medioevo a oggi per cadere vittima degli strali di moderni ignoranti e dei
teointolleranti
, veri e propri cattotalebani. Aspettando la proposta di
censura del Decameron, non resta che rimanere allibiti di fronte all’avanzata
del medioevo benedetta da un governo di centrosinistra. A meno che non si tratti
dell’ennesimo sacrificio in nome del costituendo Partito Democristiano, la notte
della ragione è appena cominciata.

Tratto da http://altrenotizie.org - 08.07.07 - businessonline.it

Salute: sequestro dentifrici, piu' rischi per immunodepressi

ROMA - Bisogna attendere fino alla prossima settimana per sapere se i 'falsi' dentifrici Colgate sequestrati dai Nas siano nocivi alla salute. Le analisi saranno condotte dall'Istituto superiore di sanita'. Gli esperti, comunque, tranquillizzano. I pericoli per le persone sane sono 'modestissimi'. Piu' preoccupazione per i soggetti immunodepressi che avessero fatto uso del prodotto eventualmente nocivo. Il presidente della Societa' italiana di farmacologia, Giovanni Biggio, ha invitato ad una particolare attenzione, controllando i prodotti in uso, soprattutto gli anziani. (Agr)

08.07.2007 - corriere.it

Foggia: picchia compagna e la fa abortire, poi seppellisce il feto, arrestato

Foggia, 8 lug. - (Adnkronos) - Ha picchiato la sua donna fino a farla abortire: e' successo ieri sera nella zona di Rignano Garganico, in provincia di Foggia. I carabinieri hanno arrestato un cittadino ghanese di 35 anni, regolarmente residente nel territorio italiano. I militari sono stati informati dal 118 del soccorso prestato a una donna nigeriana di 30 anni. Il personale medico si e' accorto che qualcosa non andava ed e' riuscito a farsi dire, dopo aver vinto qualche ritrosia, cio' che era avvenuto: la donna era stata picchiata dal suo compagno e aveva abortito.

Adnkronos - 08.07.2007 - adnkronos.com

Spedizioni punitive, un indagato ammette

Arrivano le prime ammissioni. Uno degli 11 indagati, tra carabinieri e vigili urbani, per una serie di aggressioni e pestaggi a extracomunitari ha infatti ammesso le proprie responsabilità davanti al gip Raffaella Mascarino. Si tratta di un vigile urbano di Cortenuova che, dopo due giorni in cella di isolamento ha raccontato di aver partecipato a quattro delle cinque spedizioni punitive che vengono contestate a lui e ai sette carabinieri della stazione di Calcio (Bergamo) e a un altro vigile di Cortenuova.

Secondo l'accusa, i protagonisti delle spedizioni punitive agivano di notte, quasi sempre di venerdì sera, organizzando posti di blocco e perquisizioni abusive. Spesso avvenivano anche pestaggi e rapine di soldi, droga e oggetti preziosi. Il vigile urbano, che ha anche precisato di non aver mai picchiato le vittime delle spedizioni punitive, si è detto estraneo a un solo episodio, commesso nei primi giorni di marzo a Calcio, in cui rimase ferito un extracomunitario marocchino.

07/07/2007 - ecodibergamo.it

Sfreccia ai 160 ubriaca: ha 11 anni

Baby pirata fermata in Alabama dopo un inseguimento con la polizia

ORANGE BEACH (ALABAMA)
Sarà capitato a molti. Accorgersi di essere in ritardo, bere l’ultimo bicchierino in una golata, infilarsi in macchina, correre a 160 all’ora per arrivare in tempo e imbattersi nella paletta della polizia. A tutti sarà venuta la tentazione di scappare. Martedì, in Alabama, negli Usa, è capitato a una bambina di 11 anni a bordo dell’auto imprestata dalla madre.

La pilota in provetta classe 1996 era in vacanza a Orange Beach, in Alabama, con la famiglia. Martedì sera, dopo la cena con i genitori, ha avuto il permesso di andare a prendere la sorella maggiore all’uscita di un concerto. O almeno questo ha raccontato agli agenti che, increduli, l’hanno vista spuntare, appena un po’ ammaccata, dalla Chevrolet Monte Carlo - ovviamente rossa fiammante - dopo un’inseguimento degno della Ferrari 308 di Magnum P.I. e un ribaltone da Formula1.

«Abbiamo visto sfrecciare l’auto sull’Alabama 182 - dice Greg Duck vice sceriffo di Orange Beach - e ci siamo subito messi in moto». Quasi balbetta mentre ripensa a quella corsa: «Guidava sicura, come un fulmine». A nulla sono serviti gli ordini di fermarsi. «A un certo punto ha perso il controllo dell’auto ed è finita contro una palma. Poi si è ribaltata e sembrava tutto finito». Invece, un minuto dopo, è uscita dalla macchina con le sue gambe. Beata gioventù. Increduli, gli agenti hanno visto sbucare una bambina alta un metro e quaranta. E, sbalorditi si sono accorti, dal fiato alcolico, più che dal passo sbilenco, che aveva decisamente alzato il gomito. «Il test dell’etilometro - riferisce Duck - ha riscontrato un tasso decisamente superiore ai limiti, ma nell’auto non c’era traccia di bottiglie. Deve aver bevuto prima di mettersi alla guida».

Trasportata al South Baldwin Regional Medical Center, medicata con qualche garza e reidratata per smaltire l’alcol, è tornata a casa con i genitori. Ora, la ragazzina che fa prima media a Perdido Key, in Florida, è stata rinviata a giudizio dal Tribunale dei minori della contea di Baldwin per guida pericolosa e in stato di ebbrezza e per abbandono della scena. Peccato che nessuno si sia chiesto chi le abbia insegnato a guidare «come un fulmine».

GIULIA VOLA - 08.07.07 - lastampa.it

Blitz in via Leoni, campo sgomberato

Sono bastati pochi ghisa e quattro poliziotti per sgomberare il piccolo campo sosta abusivo organizzato da una dozzina di romeni. Anche questa volta infatti, il «blitz» è stato preceduto da una serie di sopralluoghi, sufficienti a convincere gli occupanti che era meglio cambiare aria. Gli «ospiti» infatti dopo aver respinto la proposta di entrare nei dormitori, si sono limitati a traslocare altrove.
L’operazione è iniziata ieri mattina verso le 7.30 in una zona adiacente al Parco delle memorie industriali, tra la via Spadolini e la ferrovia, nei pressi della via Pompeo Leoni.
Sull’area, di proprietà del Comune, erano sorte cinque baracche, ovviamente prive di servizi igienici, dove si erano insediati 12 romeni, tra cui una donna.
Al loro arrivo però i vigili urbani, sezione Problemi del territorio, i tecnici del settore Ambiente del Comune e i tre agenti e il commissario di polizia hanno trovato solo le baracche.
A quel punto è stato sufficiente far intervenire le ruspe per abbattere le costruzioni e quindi procedere alla bonifica del territorio. Dopo l’intervento dell’Amsa il Nucleo intervento rapido provvederà a ripristinare le parti danneggiate della recinzione metallica in modo da sigillare l’area e impedire nuovi insediamenti.
«Come promesso, con i dovuti tempi, ma inesorabilmente, andremo a ripristinare la legalità, mettendo fine a tutte le zone franche, secondo la Mappa del rischio elaborata dalla Polizia Locale e condivisa da Prefettura e Questura, con la firma del Patto per la Sicurezza» ha detto Riccardo De Corato, vice sindaco e assessore alla Sicurezza.
«Tutta l’operazione si è svolta senza problemi - ha poi aggiunto De Corato -. Al momento dello sgombero, i rom romeni se ne erano già andati spontaneamente. Nei giorni precedenti, infatti, erano stati fatti dei sopralluoghi e gli occupanti erano stati informati dell’operazione. Come di prassi - ha concluso Riccardo De Corato - agli uomini è stato offerto il ricovero nei dormitori e alla donna l'ospitalità nelle strutture comunali. Ma da parte loro c'è stato un netto rifiuto». Come del resto era già successo in occasione dello sgombero di Triboniano.

08 luglio 2007 - ilgiornale.it

 Roma: uomo trovato morto in villa, ignote le cause

ROMA - Un uomo di 54 anni e' stato trovato morto oggi pomeriggio all'interno della piscina di una villa sulla via Tiberina. La morte forse e' avvenuta per un malore. L'uomo si occupava di piccoli lavori di manutenzione nella villa e viveva in una piccola depandance. A trovare il corpo nella piscina e' stato il giardiniere, mentre la proprietaria non si trova a Roma. Ancora da chiarire le cause della morte dell'uomo che, secondo quanto e' stato raccontato alla polizia, aveva problemi di alcolismo. (Agr)

07.07.07 - corriere.it

Dentrifici tossici sequestrati dai Nas

Scattano i controlli anche in Italia dopo il sequestro in Spagna di 100.000 tubi di dentifricio contraffatti provenienti da paesi non europei. I carabinieri della sanità Nas hanno infatti dato il via a sequestri a campione su tutto il territorio nazionale: 20.000 le confezioni sospette sequestrate oggi in 27 province, con il marchio Colgate contraffatto e le etiochette in lingue diverse dall'italiano. Al momento, però, sottolinea il ministero della Salute, non si sa ancora se le partite di dentifricio siano tossiche o meno: a stabilirlo saranno le analisi di laboratorio, affidate all'Istituto superiore di sanità, ed i cui risultati sono attesi per i primi giorni della prossima settimana.

- PRIME SEGNALAZIONI IN SPAGNA E CANADA: Le indagini sono scattate in Italia all'indomani delle segnalazioni dalla Spagna, dove sono stati ritirati dal commercio 100.000 dentifrici del tipo Tri Leaf Spearmint, in una decina dei quali è stato trovato dietilenglicolo, una sostanza tossica. Sempre nei giorni scorsi, in alcuni dentifrici con lo stesso marchio, ma di tipo diverso, sequestrati in Canada, era stato trovato un batterio nocivo. In italia sono in corso controlli nei centri commerciali, supermercati e piccoli esercizi commerciali e riguardano dentifrici con il marchio Colgate che non abbiano le indicazioni in lingua italiana e che in etichetta riportano come luogo di produzione Brasile, Turchia, Sudafrica o Spagna.

- NAS SEQUESTRANO 20.000 CONFEZIONI IN 27 PROVINCE: I Carabinieri dei Nas del Ministero della Salute hanno sequestrato in via amministrativa quasi 20 mila confezioni di dentifricio a marchio Colgate, di cui si sospetta una possibile contraffazione, in 53 esercizi commerciali di vario genere in diverse località nelle province di: Aosta, Brescia, Sondrio, Cremona, Mantova, Genova, Milano, Varese, Padova, Torino, Trento, Treviso, Bologna, Firenze, Prato, Latina, Livorno, Parma, Reggio Emilia, Chieti, Roma, Sassari, Rieti, Bari, Reggio Calabria, Cosenza. In un solo caso, in provincia di Caserta, si é invece provveduto a un sequestro cautelativo di una partita proveniente dalla Thailandia, in quanto le confezioni sospette riportavano comunque le indicazioni sulla confezione in lingua italiana come previsto dalla normativa vigente. Le confezioni presentano etichette diverse in varie lingue straniere ma mai in lingua italiana, tranne il caso citato di Caserta. La provenienza dei prodotti sequestrati, afferma il ministero, "é molteplice (Medio Oriente, Asia, Sud America, Africa) e comunque non dall'Unione Europea, tranne che in tre casi dove la confezione risulterebbe proveniente dal Belgio, anche se la dicitura è comunque in lingua straniera, contrariamente a quanto previsto dalla normativa comunitaria che obbliga i produttori ad apporre le indicazioni del prodotto nella lingua del Paese di destinazione".

- PROSSIMA SETTIMANA RISULTATI SU TOSSICITA': I Nas hanno inviato all'Istituto superiore di sanità 61 campioni delle confezioni sequestrate per l'effettuazione delle analisi di laboratorio volte a verificare l'eventuale presenza di agenti nocivi per la salute. Al momento, afferma il ministero della salute, "non è dato sapere se queste partite, al di là del fatto di essere comunque non in regola sul piano amministrativo con le norme commerciali, possano rappresentare anche un pericolo per la salute. Saranno le analisi chimiche e microbiologiche in corso a verificarlo, i cui risultati sono attesi i primi giorni della prossima settimana".

08.07.07 - ansa.it

Afghanistan: 108 civili uccisi in un raid aereo della coalizione

Il governatore e il capo della polizia della provincia di Farah hanno rifiutato di confermare o smentire le notizie

KABUL

Il capo del consiglio di un distretto nella provincia di Farah e diversi
residenti hanno affermato oggi che in un raid aereo compiuto ieri dalla
coalizione a guida americana nella zona di Bala Boluk hanno causato 108 morti
fra i civili. «Donne e bambini sono stati uccisi e 13 case sono state
distrutte», ha detto alla Reuters Haji Khadairam, il capo del consiglio del
distretto. «In totale - ha affermato - sono stati uccisi 108 civili».
«Chiediamo al governo - ha detto Faizullah, un residente della zona - di
inviare una delegazione per constatare che vi sono state vittime civili».

Il governatore e il capo della polizia della provincia di Farah hanno
rifiutato di confermare o smentire le notizie. Soldati della coalizione a
guida Usa e truppe afghane, con l’appoggio dell’aviazione, hanno affermato -
indica un comunicato della coalizione - di essere intervenute dopo che
poliziotti e soldati afghani sono finiti sotto attacco nella provincia di
Farah, confinante con l’Iran. «Più di 30 insorti sono stati uccisi», afferma
il comunicato, aggiungendo che vi era «alcun rapporto su vittime civili».


Nell’imboscata tesa ai poliziotti afghani sono rimasti uccisi 11 agenti,
secondo quanto indicato dal capo della polizia della provincia di Farah.


07.07.07 - lastampa.it

 Una firma per i disabili

In Europa più di 50 milioni di cittadini, una media di uno ogni quattro
famiglie vivono con una disabilità. Per queste persone l’European
Disability Forum
(EDF) ha organizzato la campagna “1million4disability”,
una raccolta di firme in favore di una legislazione europea che combatta la
discriminazione e i pregiudizi contro i portatori di handicap.



Obiettivo: raccogliere un milione di firme nei vari Paesi dell’Unione
Europea entro il 30 settembre. La campagna si concluderà il 4 ottobre con
la consegna delle firme raccolte al Presidente della Commissione Europea, il
portoghese José Manuel Barroso ed al presidente del Parlamento Europeo, il
tedesco Hans-Gert Poettering.



E’ possibile aderire all’iniziativa collegandosi direttamente al sito della
campagna

www.1million4disability.eu
e firmare “on line” o, in alternativa, firmando
il modello per la raccolta di firme in formato cartaceo in allegato o
disponibile presso l’URP (via Umberto I, 78 – tel. 0362/263.387 – email:

info@seregno.info
).


08.07.07 - comune.seregno.mi.it

 I Nas trovano dentifrici «tossici» in Liguria

(...) confezioni, aveva dichiarato che in Italia
non vi era allarme. Ma non è così. Infatti il dentifricio incriminato è stato
ritirato già dal mercato canadese e spagnolo: la Food and Drug Administration,
massimo organo di controllo americano sui prodotti di consumo, ha rintracciato
un composto tossico, il «dietilenglicol», in alcuni dentifrici prodotti in Paesi
non Ue. A questo punto anche l’Italia è nella lista nera e confezioni non a
norma sono state scoperte ieri oltre che a Genova a Roma, Cremona, Aosta e
Firenze. Occorre dire prima di tutto che i vertici dell’azienda «Colgate», prima
vittima del raggiro, ricordano che i loro dentrifici sono in regola.

I Nas liguri, coordinati dal maresciallo Alessio Melpignano, hanno setacciato in
poche ore 25 punti vendita della regione trovando il dentrificio in ben due
rivendite che avrebbero acquistato la merce - proveniente dal Sudafrica - da un
grossista di Padova. I campioni prelevati sono stati inviati per l’indagine
tossicologica a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità. I risultati sono
attesi per i primi giorni della settimana, ma si teme che vi siano contenute le
sostanze già rintracciate in Canada (dove sono state sequestrate circa 900 mila
confezioni) e Spagna. A far paura, più ancora del batterio(che sarebbe presente
nel prodotto di provenienza africana), è il «dietilenglicol» sostanza tossica
per il fegato e i reni la cui dose letale sarebbe stimata tra 0,014 e 0,17
milligrammi per chilogrammo di peso corporeo umano.

Questa sostanza è stata trovata in una parte dei centomila tubi di dentrificio
contraffatti o importati illegalmente proprio in Spagna, dove, sempre secondo i
giornali locali, una parte (circa diecimila) sarebbero stati consegnati in buona
fede ai pazienti di un ospedale di Valencia. Il provvedimento di sequestro è
scattato dopo la scoperta che grossi carichi di questo prodotto sospetto -
provenienti secondo i media spagnoli dalla Cina o dall’Africa -, avevano eluso i
controlli sanitari alla frontiera. Le analisi eseguite dalle autorità spagnole
hanno evidenziato che in una parte di questi dentrifici era contenuto proprio il
«dietilenglicol», utilizzato in Cina, ma messo al bando negli Usa. Invece i
dentrifici «taroccati» provenienti dall’Africa non avrebbero questa sostanza,
che comunque per creare un danno severo alla salute dev’essere assunta in
quantità rilevanti e per molto tempo. Per fare un esempio un ragazzino di dodici
anni dovrebbe ingerire un tubo intero da 80 millilitri per restare intossicato.


A questo punto, come riconoscere le confezioni?
Il logo contraffatto Colgate è accompagnato dalla marca Tri Leaf Spearmint e
porta scritte in inglese, ma nessuna in italiano: inoltre sull’etichetta è
riportato come luogo di produzione Brasile, Turchia, Sudafrica o Spagna. «Questo
tipo di confezione, senza scritte in italiano, è comunque già illegale -
spiegano dal Nas -, anche se il contenuto non è tossico». Adesso, mentre
continuano le ricerche, le autorità di controllo agiranno sul grossista per
risalire alla mappa di distribuzione del prodotto e farglielo ritirare dal
commercio.

«È presto per parlare di responsabilità», precisano ancora i militari del Nas.
Intanto l’operazione «sorriso pulito» continua.


di Monica Bottino - domenica 08 luglio 2007 - ilgiornale.it

Pensioni. Proclami e rinvii È lo stesso film di dieci anni fa

Massimo D’Alema: «Non è sostenibile il modo in
cui funziona il sistema delle pensioni di anzianità». Fausto Bertinotti: «D’Alema
ha torto. L’attacco alle pensioni di anzianità non è fatto a favore dei giovani
ma contro i giovani e gli anziani». Sembra di sentirli oggi - il D’Alema che
difende lo scalone e il Bertinotti che lo piccona - invece sono dichiarazioni
stagionate. Risalgono giusto a dieci anni fa, quando si consumò il primo scontro
sulle pensioni nell’Ulivo al governo. Stessi protagonisti ma più giovani, stessi
argomenti ma più credibili.

Un film già visto. E fa un certo effetto riavvolgere la pellicola fino al maggio
1997. Titoli di testa: l’Ulivo è al governo da un anno. Voce fuori campo di D’Alema
che annuncia: «Nella finanziaria misure strutturali in materia di pensioni». E
qui comincia il film. Rifondazione fa muro. C’è un cameo di Franco Giordano: «D’Alema
esprime una logica perversa». Dietro una pipa spunta il leader del Ppi Franco
Marini: «Qui il sistema non regge più». La tensione sale, pare arrivare la resa
dei conti e gli spettatori trepidano quando Prodi minaccia: «Se si ritoccano le
pensioni, mi dimetto». Ma non se ne fa nulla. Niente riforma, niente scontro
finale. Fine primo tempo.

L’intervallo dura poco più di un anno. Poi Baffino ci riprova. Questa volta non
dal Botteghino, ma direttamente da Palazzo Chigi, dove nel frattempo ha scalzato
Prodi. Prima saggia il terreno: «Nel sistema pensionistico del nostro paese ci
sono ancora anomalie e nicchie di privilegio che vanno corrette». Perde le
elezioni amministrative (e il Comune di Bologna) ma non si scoraggia: «Le
pensioni non c’entrano». Anzi, rilancia. Avverte l’Ulivo: «Meglio fare la
riforma subito e non sotto elezioni nel 2001». A Firenze convoca un summit
mondiale dei leader progressisti. Scenografia da kolossal, cast hollywoodiano:
da Clinton a Blair, da Schröder a Jospin. Tema del convegno: «Riformismo nel XXI
secolo». Svolgimento di D’Alema: «Indicare per la bellissima riforma delle
pensioni di Dini la scadenza del 2020 non ha risolto il problema. Bisognerà
discutere di come rendere queste scadenze più vicine. Non è un lavoro facile, ma
ce la faremo».

E la trama delle riforme mancate si dipana ancora una volta. Plaudono l’avvocato
Agnelli e l’ingegnere De Benedetti. «La riforma non si tocca», tuona il leader
della Cisl Sergio D’Antoni (sì, è lo stesso attore ora nei panni di
sottosegretario nel governo Prodi). Il copione prevede un paio di battute di
Bertinotti: «D’Alema è asservito ai poteri forti» e - più efficace - «D’Alema
quando vede Clinton si esalta: una volta va in guerra nei Balcani, l’altra volta
va in guerra contro le pensioni». Ma a prendere la scena è Sergio Cofferati,
leader della Cgil. Parla con tono irremovibile: «È sbagliato immaginare un
anticipo della verifica che dobbiamo fare nel 2001». Stravince. D’Alema, isolato
anche nei Ds, è costretto alla retromarcia: «Verifica nel 2001». Poi perde le
elezioni e si dimette. Arriva il 2001 ma della verifica sulle pensioni non si
ricorda più nessuno. Film senza lieto fine: la riforma non si fa. Ma mentre
scorrono i titoli di coda, gli sceneggiatori già lavorano al remake del 2007.


di Giuseppe Salvaggiulo - domenica 08 luglio 2007 - ilgiornale.it

 Il caso Mammoli arriva al Ministro della Giustizia

La senatrice Dl
Baio Dossi ha scritto a Mastella: «Si apra un’inchiesta. Assurda la concessione
dei domiciliari ad un imputato di così grave reato». Intanto l’uomo, dal
carcere, nega tutto e annuncia denunce per calunnia

Nega tutto Angelo Mammoli, il 61enne imputato di pedofilia nuovamente
arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver violentato una testimone del
procedimento a suo carico e di aver provato a farle modificare la deposizione
ai suoi danni.

Secondo quanto riferisce il suo difensore, l’avvocato Antonio Maria Carlevaro,
l’uomo, che è tornato in carcere, avrebbe dichiarato durante il colloquio col
suo legale, di non aver abusato della donna e anzi di essere pronto a
denunciare per calunnia chi lo accusa. «Siamo pronti comunque – afferma
Carlevaro – ad impugnare questo provvedimento, dato che il Mammoli è
incompatibile, per il suo stato di salute, col regime carcerario».

Intanto però, mentre i carabinieri proseguono nelle indagini e in particolare
all’esame della documentazione sequestrata in casa dell’uomo, la vicenda è
balzata sulle cronache nazionali. Ieri il tg5, il telegiornale dell’ammiraglia
Mediaset, ha inserito in primo piano un servizio sul nuovo arresto di Mammoli
e contemporaneamente la senatrice della Margherita Emanuela Baio Dossi ha
inviato una nota al Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. - «Sullo
scandaloso episodio in cui un imputato di pedofilia ha potuto, grazie agli
arresti domiciliari, compiere un altro grave reato di violenza ai danni di una
donna testimone d’accusa nel processo a suo carico – scrive la senatrice Dl -
sarebbe il caso di aprire immediatamente un’indagine seria sull’organo
sanitario, sui medici che hanno certificato lo stato di salute e sugli
organismi giudiziari che in base a tale certificazione hanno concesso gli
arresti domiciliari».

«La grave vicenda non può rimanere impunita - sottolinea Baio Dossi - vista la
gravità dei reati di cui è reiteratamente colpevole l’imputato e visto che
l’ulteriore violenza è stata commessa costringendo la donna a recarsi proprio
nell’abitazione dove sconta l’arresto domiciliare che avrebbe dovuto essere
vigilata dalle forze dell’ordine».

© Seapress S.r.l. - 07.07.07 - civonline.it

Arrivano i semafori per i disabili

Semafori per i disabili anche a Cremona. La giunta comunale ha approvato il
progetto definitivo di adeguamento alla vigente normativa in materia di barriere
architettoniche e sensoriali di alcuni attraversamenti pedonali semaforizzati
per un costo totale di 323.495 auro, di cui il Comune di Cremona si impegna a
finanziate la somma di 161.747 euro a copertura della quota di costi non coperta
dal finanziamento ministeriale.

L'ambito di applicazione si riferisce alle seguenti vie:

viale Trento e Trieste/ via G. Aselli, piazzale della Stazione/via Palestro,
piazza Risorgimento, via Palestro/ viale Trento e Trieste, piazza Libertà,
cavalcavia del Cimitero, via Dante/via Platani, via Orti Romani/via Dante, viale
Trento e Trieste/via S. Antonio del Fuoco, via A. Ghisleri/via Marmolada, via
Dante/piazzale ex tramvie, via Dante/piazzale della Stazione.


L'intervento si sviluppa su dodici aree semaforizzate del settore settentrionale
del ring principale del traffico cittadino. Ogni area semaforizzata è stata
suddivisa in attraversamenti e sono state individuate tre tipologie di
intervento in base al disegno dei marciapiedi e delle zone interessate
dall'attraversamento di utenti non vedenti.

Sono stati individuati quindi 34 attraversamenti pedonali interessati dalla
modifica dell'impianto semaforico con l'inserimento di dispositivi acustici,
dalla modifica della pavimentazione dei pressi dell'attraversamento (si tratta
dell'inserzione di guide tattili plantari che accompagnano il non vedente verso
i pulsanti dei cicalini, portano alla linea di arresto prima
dell'attraversamento e guidano fuori dalla zona di attraversamento una volta
raggiunto l'altro lato della strada).

Le opere verranno attuate per isole semaforiche e saranno suddivise in opere
stradali/ edili ed opere impiantistiche, le prime per la riduzione delle
barriere architettoniche, le seconde per la fornitura e posa dei dispositivi
acustici e delle apparecchiature funzionali al loro controllo. Nel 2006, con
finanziamento regionale, l'amministrazione comunale ha realizzato un progetto di
centralizzazione degli impianti semaforici collocati lungo l'anello di
circonvallazione interna. Intervento finalizzato al miglioramento della
circolazione stradale, all'aumento dell'efficienza del trasporto pubblico, alla
protezione degli utenti deboli.

Il Ministero dei trasporti, dipartimento trasporti terrestri destina la somma
complessiva di 5.160.000 euro, di cui 2.580.000 a favore dei comuni identificati
«aree metropolitane », e 2.580.000 a favore di tutti gli altri comuni per il
cofinanziamento di interventi destinati ad adeguare gli attraversamenti
semaforizzati alle esigenze delle persone con disabilità visive.

Con la richiesta di ammissione al cofinanziamento per il progetto di adeguamento
degli attraversamenti semaforizzati alle esigenze dei non vedenti per la somma
di 161.747 euro si intendono realizzare gli interventi necessari al
perseguimento di alcuni obiettivi: l’installazione sugli apparati semaforici di
dispositivi atti a migliorare la percezione dei non vedenti del momento del
verde pedonale (mediante un segnale acustico ed un dispositivo di chiamata),
l’eliminazione delle barriere architettoniche lungo i marciapiedi e posa di
pavimentazioni “sensoriali” per individuare il luogo di attraversamento.

Il Ministero, in caso di accoglimento dell'istanza, finanzierà gli interventi
proposti per la percentuale massima del 50% dell'importo necessario per la
realizzazione degli stessi, mentre l'altro 50% sarà a carico
dell'amministrazione comunale.

I tempi previsti per l'attuazione del progetto saranno di due mesi dall'avvenuto
finanziamento, per l'affidamento dell'incarico ad Aem Spa e dodici mesi per il
completamento delle opere.

Il Piano generale del traffico urbano, approvato dal consiglio comunale nel
1998, contemplava la realizzazione di percorsi pedonali perfettamente
accessibili e privi di barriere fisiche e sensoriali. L'obiettivo
dell'intervento, per il quale viene avanzata richiesta di finanziamento, è
completare il piano già realizzato così da permettere ai non vedenti di
raggiungere tutti i luoghi di attrazione e che generano traffico pedonale nella
zona nord della città: la stazione ferroviaria, quella dei bus extraurbani,
alcuni parcheggi “corona”, la sede dell'Asl, gli uffici amministrativi di Aem ed
il Comando della polizia municipale.

Alex Corlazzoli - cremonaweb.it

 I milanesi hanno il fegato a pezzi: 70% con l’epatite dopo i 50 anni

I milanesi e gli altri lombardi non sono più fortunati del resto degli italiani. Tutti purtroppo concorrono a detenere uno sgradevole record in Europa: quello delle malattie del fegato. Basti pensare che nel nostro Paese ammontano a un milione i portatori del virus dell’epatite B e a un milione e mezzo quelli della C. E lo spiacevole bollettino non termina qui: si contano 55 vittime al giorno, 30mila in un anno. Le epatiti poi sono malattie subdole: tant’è vero che ben il 70% degli ultracinquantenni ne ha sofferto anche se non ne ha riscontrati i sintomi. L’epatite A, come la B e la C può, infatti, essere asintomatica. Scoprire precocemente di soffrirne può evitare esiti infausti. Lo sanno bene i gastroenterologi dell’ospedale di Cernusco sul Naviglio che hanno voluto testare la salute del fegato alla cittadinanza del Comune alle porte di Milano. A fine giugno, nel corso della Prima giornata Cernuschese d’informazione e prevenzione delle malattie del fegato, in piazza Matteotti la popolazione è stata visitata gratuitamente. I numerosi cittadini che hanno partecipato all’iniziativa sono stati sottoposti alla determinazione in tempo reale delle transaminasi sul sangue. Si tratta di un esame, semplice ma accurato, che serve ad evidenziare un danno epatico che può avere le cause più disparate. Quei cittadini che non hanno superato l’esame perché gli era stata riscontrata un’alterazione delle transaminasi, sono stati rimandati ad una visita approfondita all’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’ospedale. Un approfondimento che non ha riguardato soltanto le persone ultracinquantenni. Anche i più giovani corrono, infatti, il rischio di ammalarsi di insufficienza epatica. La maggior causa rimane l’eccesso di alcol, 20 mila nostri connazionali perdono la vita ogni anno per complicanze dovute alla cirrosi epatica e al tumore del fegato. Questa la quinta neoplasia più frequente al mondo. Ma ci sono anche altre cause che fanno ammalare irreparabilmente il fegato, cause che vengono sottovalutate dai giovani. È il caso dei piercing, dei tatuaggi e dei rapporti sessuali non protetti. La prima arma per combattere cirrosi, epatiti e tumori del fegato è quella dell’informazione. Un’informazione che può far ben sperare. Come hanno spiegato i medici dell’Unità Operativa di Gastroenterologia «scesi in piazza» per la prima Giornata Cernuschese, patrocinata dal Comune, contro le malattie del fegato, oggi esiste la possibilità di curare molte delle patologie epatiche croniche. A partire dalle epatiti B e C, a patto che vengano diagnosticate prima dell'insorgenza della cirrosi epatica.

«I cittadini - hanno messo in guardia gli epatologi dell’ospedale di Cernusco - devono sapere che conoscere vuol dire curare. E che a differenza di dieci anni fa si può anche guarire». E chi volesse conoscere le condizioni del fegato dopo le vacanze potrà beneficiare in autunno della replica dell’iniziativa.

di Marisa De Moliner - domenica 08 luglio 2007 - ilgiornale.it

 Salute: tumore al seno, e' ereditaria anche la possibilita' di sopravvivere

STOCCOLMA - Che il cancro al seno puo' essere collegato a fattori ereditari si sa, ma una nuova ricerca del Karolinska Institutet di Stoccolma indica che i fattori ereditari intervengono anche nel definire le possibilita' di morire o sopravvivere a questo terribile male. Dunque ancora piu' importante la prevenzione per chi ha avuto una madre o una sorella colpita e deceduta per cancro al seno, visto che, secondo la ricerca, hanno una percentuale del 60-80% in piu' di seguirne la sorte. Al contrario, una figlia ha ottime probabilita' di sopravvivere al tumore, circa il 91% in piu', se la madre e' rimasta in vita per almeno 5 anni dopo aver contratto questo tipo di cancro. I ricercatori hanno seguito alcune migliaia di donne svedesi ammalate di tumore alla mammella fra il 1961 e il 2001. (Agr)

07.07.07 - corriere.it

Stroncato da una pericardite, 14 indagati

È stata una pericardite a provocare il decesso per un presunto caso di malasanità del 24enne tarantino ricoverato al SS. Annunziata. È il primo risultato emerso dall’autopsia eseguita dal professor Luigi Strada e dal medico nominato dagli indagati, Marcello Chironi. Si tratta di un’infiammazione di una sottile membrana cardiaca che ha determinato la formazione di una quantità di liquido intorno al cuore, tale da impedire che questo svolgesse le sue regolari funzioni. Il giovane, lo ricordiamo, il 23 giugno scorso accusò forti dolori allo stomaco. La famiglia si rivolse alla guardia medica che consigliò il trasferimento al pronto soccorso per una sospetta appendicite degenerativa. Dopo le prime cure, i sanitari lo trasferirono al reparto di Nefrologia per un presunto problema ai reni, come indicato dai medici del 118, sebbene le cause del suo malore non fossero ancora chiare. Nel giro di una settimana, però, le sue condizioni sono peggiorate fino a sabato sera, quando è spirato improvvisamente. Una morte inspiegabile, secondo i familiari, che hanno denunciato il fatto alla Procura. Proprio la mattina del decesso, secondo la versione dei genitori al magistrato, il primario avrebbe disposto il trasferimento al Policlinico di Bari. Il giovane, infatti, non rispondeva positivamente alle terapie e non si riusciva a stabilire da cosa fosse affetto. Nel nosocomio barese sarebbe stato sottoposto ad esami più approfonditi. I medici, avrebbero raccontato i parenti, fino al giorno del decesso sostenevano che non si trattava di un caso preoccupante. Quello che il magistrato del Tribunale di Taranto, Vincenzo Petrocelli, intende appurare, è come il 24enne abbia contratto l’infiammazione e se si poteva riscontrare. Generalmente, infatti, i sintomi della pericardite possono ricordare quelli dell’angina o dell’insufficienza renale, ma la diagnosi precisa può essere effettuata solo con elettrocardiogramma o ecocardiogramma. Per queste informazioni, tuttavia, bisognerà attendere gli esiti degli esami nefrologici, tra un paio di mesi. Al momento sul registro degli indagati sono finiti in 14, tra medici e infermieri che hanno seguito, a vario titolo, la degenza della vittima. Un atto dovuto, naturalmente, fino a quando non sarà chiaro se ci siano state mancanze dei sanitari o se la morte del giovane era inevitabile. L’avviso ha avuto come obiettivo quello di consentire a ciascun medico di nominare un consulente di parte da affiancare al medico legale della Procura nelle operazioni autoptiche. La Procura ionica indaga anche su un altro presunto caso di malasanità verificatori in una clinica privata di Taranto: si tratta di un uomo di 71 anni morto a febbraio scorso, dopo un intervento per l’asportazione di una massa tumorale al colon. Già disposta la riesumazione e l’autopsia sulla salma. Sette i sanitari iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo. I familiari hanno chiesto di verificare le cause della morte, avvenuta sette giorni dopo l’intervento.

st.men. - 06.07.07 - ilmeridiano.info

 Vogliamo una svolta. Basta con le illusioni, fatti non parole

Questo paese deve cambiare e spetta a noi giovani creare le basi per un
futuro migliore.

Passano i giorni, volano i mesi e si accavallano gli anni, ma la politica
anziché progredire fa passi da gigante verso il baratro nel nostro paese. Senza
fare nomi, senza fare distinzioni di partito. E’ davvero inammissibile la
situazione attuale con fazioni politiche che si fanno la lotta invece di
guardare al reale e sano bisogno di un popolo democratico che in loro dovrebbe
avere leali rappresentanti. Male, sempre peggio, la situazione di migliaia di
dimenticati “poveri” del nuovo millennio, la cui prole nasce, cresce e si
cimenta e cementa, scusate il gioco di parole, ogni giorno tra la miseria, la
delinquenza e la mancanza di speranza. Questo non accade solo al sud, ma in ogni
parte del paese.


Come venire fuori da questa grave situazione? Forse non basta un esame di
coscienza, poiché sono arrivato alla conclusione che la maggioranza di quei
ricchi e strapagati politici, forse una coscienza non ce l’ha proprio. Loro, che
vivono di gran lusso hanno gran padronanza linguistica, mezzo essenziale per chi
di ipocrisia deve campare. Mille le promesse, mille le illusioni. E per noi
cittadini alla fine è sempre una beffa, un nulla di fatto. Tasse su tasse per
salvare un paese stupendo, ma malato.


La macchina apparentemente sembra andar bene, ma l’unica vera realtà è che
tutti noi ogni giorno troviamo, chi più chi meno, serie difficoltà a
divincolarci tra i mille ostacoli che ci mette proprio il nostro governo. Un
esempio.. vogliamo parlare della burocrazia? Cosa deve fare un giovane
oggigiorno per aprire un’attività commerciale? Semplicemente diventare matto.
Sono decine gli uffici da visitare solo per ottenere delle misere firme o delle
piccole autorizzazioni. E non contiamo la sfilza di moduli e documenti da
presentare e/o compilare e la lunga tempistica a cui purtroppo si deve
sottostare. Lo spirito d’iniziativa finisce col morire solo leggendo queste
quattro righe.

Ma non finisce qui, poiché ci sono una serie infinita di altre problematiche e
annessi con cui lo Stato ti tormenta una volta aperta la tua “sudata” attività.


Altri esempi? Vi siete mai chiesti dove finiscono tutti i soldi del “tesoro”
italiano? Beh, almeno quello in parte forse riusciamo a saperlo. Una congrua
parte per la spesa pubblica, poi pensioni, stipendi, etc. etc. In più il nostro
ipocrita governo spende una considerevole somma annua per inviare aiuti
umanitari d’ogni genere in molti paesi meno fortunati del nostro. Cosa valorosa
e direi anche corretta. Ma io dico, una parte di questi proventi non potrebbero
essere destinati anche alle famiglie “povere” italiane? Quelle che vivono la
fame. Ai “senzatetto”? Ai veri disoccupati? Non si potrebbe procedere senza i
consueti accomodamenti verso i soliti raccomandati? Oppure non si potrebbero
creare nuovi posti di lavoro fissi e sicuri e nel frattempo valorizzare alcune
meravigliose aree del nostro paese purtroppo degradate e dimentica dal processo
di sviluppo turistico ed industriale?


In fondo se il nostro Stato è capace di stanziare milioni di euro per aiutare
in qualsiasi momento paesi bisognosi, potrebbe varare una legge speciale e
stavolta attivamente scendere in strada e far risollevare un parte del nostro
paese, come detto ampiamente, dimenticata e sempre illusa. Forse è chiedere
molto? Secondo me no, scusate lo sfogo, ma per un giovane ragazzo come me è
triste odiare il proprio paese per colpa di politici approfittatori e fazionisti.
Politici che perdono il loro tempo nella lotta avversa e nella ricerca del
potere istituzionale senza affrontare i veri problemi, quelli che contano. Ora
comprendo la ventata di malumori generale; giovani, anziani, adulti e operai,
commercianti e professori, lavoratori e disoccupati. Malumori provenienti da
ogni classe sociale e aventi come prima motivazione quella della perdita di
“fede” nella Politica. Stiamo diventando un popolo apolitico e alcuni sondaggi
già lo confermano: la politica disgusta per il modo in cui oggi viene
interpretata.

di Cirino Cristaldi - 07.07.07 - comincialitalia.net


 Iraq, si aggrava il bilancio: 156 i morti ad Emerli: donne, bambini e anziani

Sale di ora in ora il bilancio delle vittime dell'attentato suicida compiuto
oggi con un camion bomba in un affollato mercato del villaggio sciita di
Emerli, nel nord dell'Iraq, a 130 chilometri da Kirkuk.

Sarebbero 156 i morti e 255 i feriti, che stando a quanto dichiarato alla tv
al Iraqiya dal vice governatore della provincia di Salahuddin,
Abdullah Jabara
, sono donne, bambini e anziani.

Il vice governatore ha accusato al Qaida per l'attacco.

La deflagrazione ha anche distrutto 50 abitazioni, 25 negozi e sventrato 50
auto, mentre hanno riportatto danni la linea elettrica e le forniture idriche.

L'attentato è avvenuto attorno alle 8.30 locali, con il mercato affollato per
la spesa della mattina.

L'esplosione ha distrutto vecchie case costruite con mattoni di fango e ha
appiccato il fuoco alle autovetture. Le vittime sono state trasportate sui
furgonicini dei contadini nella struttura medica più vicina, a Tuz Khormato,
45 chilometri a nord del villaggio.

Le autorità e gli abitanti del posto hanno impiegato ore per recuperare i
corpi rimasti intrappolati sotto le macerie di una ventina di negozi e case.
Secondo il colonnello di polizia Sherzad Abdullah, sono altre 200 le persone
rimaste ferite.

red - 07.07.07 - quaderniradicali.it

 Mio figlio è gay e va bene così

Si chiamava Frate Elio e si
svestì della tonaca per amore di Adelaide con cui voleva dividere la
vita. Dalla loro unione nacque Pasquale. Diciannove anni dopo l´amore
"imprevisto" – ma se è previsto che amore è? - sfida i genitori per la seconda
volta. Pasquale ha appena festeggiato l´onomastico. Vuole che il nome (Pasquale,
cioè felice) lo rappresenti davvero, vuole che di lui si conosca la verità e non
una facciata. E dice ai suoi: "Sono innamorato di un ragazzo". All´età di 19
anni con la sua omosessualità chiede al padre e alla madre di spogliarsi di
nuovo. Prima che lui nascesse, Frate Elio si era tolto l´abito che si frapponeva
tra sè e l´amore "terreno". Oggi, dopo una parabola che racconteremo, entrambi i
genitori si sono spogliati dei pregiudizi che li dividevano dal proprio figlio e
hanno sposato la causa dei diritti delle persone omosessuali. La loro scelta è
intima e pubblica al contempo.

L´immagine di Pasquale insieme alla madre e al
padre,
campeggia nei manifesti
anti-omofobia
che rimarranno affissi fino al 15 luglio a Bologna
grazie all´iniziativa dell´Agedo
(Associazione dei genitori e degli amici degli omosessuali). Sotto la foto, la
didascalia recita: "Io, Pasquale e Adelaide". E segue la frase di "Frate Elio"
al secolo Mario: "Mio figlio è omosessuale e va bene così". Di generazione in
generazione, scorre sotterraneo nelle vene della famiglia Quaranta un messaggio
di liberazione che vede oggi una collettività unita in un abbraccio nuovo. I
Quaranta vivono e lavorano tra Battipaglia e Salerno: "Da noi la mia famiglia è
diventata una testimonianza tangibile di amore, la gente viene in negozio a
cercare mia madre per confidarsi", dice Pasquale.

L´accoglienza non si schiude subito, sarà
l´effetto di una conquista.
Nel maggio del 2002 Pasquale scrive all´Agedo
(www.agedo.org), firmandosi ancora con un nickname, cioè un nome da web: "Ho
appena detto a casa di essere gay, è successo il giorno di San Pasquale (17
maggio). Mio padre l'ha presa inizialmente malissimo, poi abbiamo parlato e
adesso sembra aver accettato la condizione. Mia mamma invece va a momenti,
un'altalena di umori e comportamenti difficilmente prevedibile. I miei non
vogliono che si sappia in giro che io sono gay e quindi non credo siano disposti
a un dialogo sull'argomento". Paola Dall´Orto, alla testa dell´associazione, gli
risponde con calore, e creano un contatto. Ma a casa Quaranta le cose non vanno
bene: "Mio padre credeva che Dio avesse creato solo l'uomo e la donna per
procreare, sosteneva che i gay non esistevano, e che se esistevano non potevano
esserci in casa sua. Chiamò un amico di vecchia data, frate anche lui, che sotto
sotto voleva "curarmi l'anima" o qualcosa del genere. Io lo incalzai dicendo:
"Cosa fa la chiesa cattolica per noi omosessuali credenti?". Papà non mi rivolse
la parola per giorni. Lo vidi per la prima volta piangere, da solo, in cucina,
alle 2 di notte".

Mamma Adelaide inizia a interrogarsi: "
Fu mia madre, che in un primo momento voleva condurmi da uno psicologo, a
chiedersi, ponendo la questione anche a mio padre, se in realtà non fossero loro
a sbagliarsi nel ritenere che gli omosessuali sono malati, peccatori, deviati,
fuori legge, ecc. Iniziarono a documentarsi, a farmi domande, vollero conoscere
i miei amici gay".

Lentamente ce la fanno, come succede in molte
famiglie,
anche se in un primo momento la notizia dell´omosessualità,
come disse Paola Dall´Orto a Pasquale, somiglia a una "mazzata". Nel 2003
Pasquale fonda l´Arcigay a Salerno, coinvolge i genitori, fa leggere loro gli
articoli che scrive. I suoi comprendono sempre di più. Arriva il Natale.
Pasquale dal pulpito di una chiesa nel Foggiano, mentre fuori nevica, parla di
omosessualità. "Io e il mio compagno siamo gay e il nostro amore è un dono di
Dio, il sesso è un dono di Dio". E mamma Adelaide: "Fedeli cari, siamo tutti
uguali, l´omosessualità non è una perversione, non è una malattia. Pasqualino
per noi è un dono di Dio, e non sono forse doni di Dio gli amici suoi che
vengono a casa? Sapete qual è la loro preoccupazione principale? I genitori!
Alcuni lo sanno, altri li rifiutano".

Pasquale ha proseguito nel suo cammino, ed è
grato anche al Web per le tante occasioni ricevute.
Portavoce del Salerno
Pride, è stato anche pestato da alcuni ragazzotti perché in strada si teneva per
mano con un amico. Finché è scattata l´ora della foto: "Quando l'Agedo mi ha
chiesto di pubblicare una foto coi miei genitori per una nuova campagna di
sensibilizzazione mi sono sentito orgoglioso. Tutti in famiglia lo siamo stati.
Orgogliosi perché hanno scelto noi, una famiglia del sud". La campagna "vabenecosì"
(http://www.vabenecosi.org/a_campagna/manifesti.asp) prevede altri tre
manifesti. Il messaggio è chiaro, tutto racchiuso nello slogan.
L´intento è di portare serenità, laddove il
pregiudizio semina divisioni e mortificazioni.
Il messaggio segnala che
una famiglia esiste quando aiuta ad affrontare la realtà, non quando dalla
realtà fugge. Ed è qui che Pasquale Quaranta entra in scena come primo attore.
Mario e Adelaide non a caso gli hanno dato un nome che evoca la liberazione
dalla schiavitù, la risurrezione, la felicità. Spesso nei nomi c´è l´orma di un
destino. Per capirlo basta guardare il sorriso di Pasquale, che anche in nome
del suo nome, dai manifesti delle strade di Bologna abbraccia il padre e la
madre.


07-07-2007 - di Delia Vaccarello - unita.it

"I locali non hanno colpa. Sono anni che chiediamo controlli"

TORRE DEL LAGO – Risponde in modo pacato ma
deciso Regina Satariano, presidente del consorzio "Friendly
Versilia" e proprietaria del Priscilla Caffè sulla Marina torrelaghese. “Da
tempo chiediamo prevenzione e controlli più intensi soprattutto nei mesi di
luglio e agosto” e sull’episodio stesso afferma che poteva essere evitato.


A poche ore
dall’assassinio del ventiseienne tunisino
Hassen Khachnaoui sulla spiaggia della marina torrelaghese,
il procuratore capo della Repubblica di Lucca, Giuseppe Quattrocchi, punta il
dito contro la criminalità organizzata e contro il contesto in cui essa agisce,
che lo stesso Quattrocchi individua nei locali notturni di Torre del Lago.
Pacata ma decisa, arriva la risposta di Regina,
presidente del
consorzio Friendly Versilia e proprietaria del Priscilla Caffè sulla stessa
marina torrelaghese.


"Quei locali sono come il miele per le organizzazioni
criminali" queste le parole del procuratore Quattrocchi. Cosa risponde in quanto
presidente del consorzio che 1998 promuove lo sviluppo del turismo GLBT (gay,
lesbico, bisessuale e transgender)?


"Credo e spero che Quattrocchi abbia generalizzato. Qua sulla marina
ci sono molte aziende, piccoli e grandi imprenditori che hanno fatto sacrifici
per aprire un’attività che nulla ha a che spartire con il mondo della droga.
E’ovvio però che tra i clienti dei locali ci siano alcuni consumatori di droga
che attirano i rivenditori e gestori dello spaccio per la nota legge della
domanda e dell’offerta. Ma noi gestori di servizi di accoglienza e
intrattenimento non rappresentiamo il racket dello spaccio. Anzi, con i nostri
sacrifici e investimenti, siamo noi a tener viva l’economia estiva torrelaghese
(e più in generale quella relativa alla zona del comune di Viareggio) per quanto
riguarda l’indotto costituito da locali, negozi, alberghi, campeggi. In queste
strutture c’è serietà e professionalità. Da tempo denunciamo attraverso il
consorzio la carenza di forze dell’ordine sulla marina, specie nel periodo
estivo (soprattutto nei mesi di luglio e agosto). Per questo l’anno scorso
amministrazione comunale e aziende avevano varato un piano relativo alla
sicurezza. Quello che mi chiedo a nome del consorzio è: purtroppo alcuni episodi
di delinquenza sono da sempre legati alla vita notturna e gravitano attorno ai
locali, ma le persone che vogliono divertirsi onestamente dove devono andare?".



Dove avvengono in genere gli episodi legati alla
criminalità organizzata a Torre del Lago? All'interno o fuori dei locali?


"All'esterno. Da tempo ormai la zona fuori dai locali è una sorta di terra
di nessuno, dove le organizzazioni che gestiscono lo spaccio agiscono
indisturbate. Sei anni fa circa, il racket era in mano a napoletani, oggi ai
tunisini. L’anno scorso, all’incirca due settimane prima che una giovane lesbica
fosse stuprata in pineta, come consorzio avevamo allertato le forze dell’ordine
per la presenza di alcuni rumeni borseggiatori. Ma nessuno intervenne. Una
mancanza certamente dovuta anche alle carenze di personale delle stesse forze
dell’ordine, ma che non può giustificare adesso la dichiarazione di Quattrocchi,
un’affermazione che potrebbe far pensare che i locali e i loro gestori siano in
qualche modo responsabili dello spaccio e dei regolamenti di conti che hanno
portato ieri notte addirittura a un omicidio".


Qual è la sua personale visione dei fatti
sull'episodio dell'omicidio del ragazzio tunisino, dopo anni di presenza in
questa zona?


"Mi pare evidentemente un regolamento di conti, se i due tunisini feriti
lievemente non fossero stati accolti all’interno del Boca Chica, adesso forse ci
sarebbero tre morti. Mi dispiace per quel giovane immigrato dedito certo a
un’attività illecita. Dovremmo però chiederci i meccanismi che lo hanno portato
a quell’attività".



Cosa risponde alla frase di Quattrocchi? Le sembra di
scorgere anche un atto di accusa per la tipologia dei locali della marina, che
offrono intrattenimenti GLBT?


"Sì, credo che si voglia far passare un messaggio non corretto, che assomma
la trasgressione legata al mondo omosessuale e trans alla trasgressione di chi
fa uso di stupefacenti. Sappiamo tutti che non è sempre così. Percepisco nella
frase il tentativo di scaricare la colpa di quanto successo sui locali
torrelaghesi. E ripeto, quanto accaduto poteva essere evitato con prevenzione e
controlli, poiché le forze dell’ordine sanno da tempo come e dove viene gestito
lo spaccio".


del 07/07/2007 di Manuela Mattei - loschermo.it

Roma: uomo trovato morto in villa, ignote le cause

ROMA - Un uomo di 54 anni e' stato trovato morto oggi pomeriggio all'interno della piscina di una villa sulla via Tiberina. La morte forse e' avvenuta per un malore. L'uomo si occupava di piccoli lavori di manutenzione nella villa e viveva in una piccola depandance. A trovare il corpo nella piscina e' stato il giardiniere, mentre la proprietaria non si trova a Roma. Ancora da chiarire le cause della morte dell'uomo che, secondo quanto e' stato raccontato alla polizia, aveva problemi di alcolismo. (Agr)

07.07.07 - corriere.it

Roma: pregiudicato non si ferma all'alt e provoca incidente

ROMA - Un pregiudicato italiano e' stato denunciato in stato di liberta'. L'uomo la scorsa notte,sulla strada regionale tra Sora e Frosinone, non si e' e' fermato all'alt intimatogli dalla Polizia stradale, forse per evitare che gli agenti scoprissero che aveva fatto uso di alcol e di sostanze stupefacenti. Ha proseguito ma poco piu' avanti si e' scontrato frontalmente con un'auto. Nell'incidente sono rimaste ferite cinque persone, le cui condizioni non sarebbero pero' gravi. (Agr)

07.07.07 - corriere.it

 Dentifricio Colgate contraffatto - Sequestri in Italia: "E' tossico"

ROMA - Il marchio sul tubetto è quello di Colgate ma il dentifricio è contraffatto: potrebbe contenere una sostanza tossica. I carabinieri del Nas ne hanno sequestrato circa ventimila confezioni nei supermercati di Roma, Cremona, Firenze, Genova e Aosta ma qualche giorno fa, in Spagna la polizia ha ritirato dal commercio quasi 100 mila tubetti: in una decina di tubetti, gli analisti hanno rintracciato tracce di dietilenglicolo, una sostanza nociva per la salute dell'uomo.

Allertati gli uffici di dogana nei porti e negli aeroporti italiani. Il ministero della Salute ha inviato un telegramma informativo anche ai dodici centri antiveleni del Paese perché si attrezzino per combattere possibili intossicazioni.

Sui tubetti contraffatti Colgate è scritto Tri Leaf Spearmint; sono confezioni da 140 grammi, con etichetta scritta in inglese. "Campioni delle partite sequestrate - è scritto in una nota del ministero della Salute - sono stati inviati all'Istituto superiore di sanità per effettuare le analisi sull'eventuale presenza di elementi nocivi per salute".

L'Agenzia di medicina che ha condotto le analisi sulla partita sequestrata in Spagna, ha assicurato tuttavia che i rischi per la salute sono minimi: "Il dietilenglicolo risulta tossico solo se viene ingerito in grandi quantità. Un bimbo di 12 anni per essere intossicato deve inghiottire un tubo intero da 80 millilitri". Ma la preoccupazione tra i biologi del ministero della Salute è alta e controlli dei Nucleo antisofisticazione dei carabinieri sono stati ordinati su tutta la penisola.


I dentifrici contraffati proverrebbero dalla Cina e dall'Africa; hanno raggiunto l'Europa eludendo i controlli sanitari alle frontiere. Secondo El Pais, a Valencia, in Spagna, almeno 10 mila tubetti sono stati distribuiti anche negli ospedali della città. Già a maggio, scrivono i media spagnoli, la Commissione europea aveva avvisato le autorità spagnole dell'esistenza di dentifricio irregolare proveniente da paesi africani. Problema che non riguarda solo il vecchio continente. Novecentomila tubi illegali di pasta dentifricia proveniente dalla Cina sono stati sequestrati anche negli Stati Uniti il mese scorso.

7 luglio 2007 - repubblica.it

 Violenta e rapina prostituta a Bologna, arrestato

Dopo aver contrattato una prestazione sessuale a pagamento con una prostituta romena lungo i viali di Circonvallazione di Bologna, l'ha picchiata, minacciata con un coltello, rapinata e ha piu' volte abusato di lei. Per questo un tunisino di 46 anni, regolare e residente a Forli', e' finito in carcere l'altra sera su esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Bologna Bruno Perla.


L'uomo e' finito in carcere per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona a scopo di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e porto illegale di coltello. L'episodio e' accaduto la sera del 21 aprile scorso.


07-07-2007 - di Red - modena2000.it

Lecco, lei 15 anni lui 50, si amano ma per la legge è pedofilia

(AGI) - Lecco, 7 lug. - Lei 15 anni, lui piu' di 50. Per la ragazzina una storia d'amore, per l'uomo di mezza eta' solo di sesso. Si e' consumata in un paesino nelle immediate vicinanze di Lecco e ora al centro di una inchiesta per pedofilia condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura di Lecco dopo una denuncia. Secondo quanto si apprende, i due si sarebbero conosciuti occasionalmente e avrebbero cominciato a frequentarsi sempre piu' assiduamente fino a formare una coppia a tutti gli effetti, seppur non sposata e neppure convivente.

Non e' ben chiaro chi abbia deciso di rivolgersi ai carabinieri, probabilmente i famigliari di lei non condividendo quella relazione. Per legge, la ragazzina, non avendo neppure compiuto i sedici anni, non puo' essere ritenuta consenziente anche se avrebbe sempre sostenuto di non aver mai subito alcun tipo di pressione psicologia all'uomo che dice di amare.

Proprio per la sua eta', il rapporto, anche sessuale, fra i due, ha portato l'ultracinquantenne ad essere indagato per pedofilia. Per interrompere la relazione sarebbero stati fatti intervenire anche i Servizi sociali del paesino e l'adolescente costretta a rinunciare al suo 'grande amore'. (AGI)

7 Luglio 2007 - agi.it

«Angelo curato in ospedale - Ha contratto l'epatite virale»

BOBBIO - «Angelo è stato male, purtroppo seriamente: ha contratto l'epatite virale». Aumentano le preoccupazioni per il giovane bobbiese bloccato in India dallo scorso 10 marzo, assieme all'amico Simone. Giovanni Falcone racconta che il figlio ha fatto per parecchi giorni la spola tra il carcere e l'ospedale. «Poi, per quattro giorni, Angelo è stato ricoverato a Mandi. Ora è ritornato nella casa protetta. Hanno detto che un po' si è ripreso e che è dimagrito, come se prima fosse stato grasso....».

La mobilitazione per riportare in Italia i turisti arrestati per una confusa vicenda di droga comunque non si ferma. Il consiglio comunale di Rotondella (Matera), paese d'origine della famiglia Falcone, ha sollecitato il ministero degli Affari esteri ad intervenire "per evitare un'ingiusta e prolungata detenzione" alla coppia di amici. Inoltre, la Casa della sinistra del Metapontino e la sezione di Rifondazione comunista di Policoro hanno organizzato un sit-in sul lungomare della città ionica e raccolto numerose firme da inviare al ministero degli Esteri. La manifestazione sarà ripetuta nei prossimi giorni anche in altre località.

La scorsa settimana, in Commissione Affari esteri, presieduta da Tana de Zulueta, il viceministro Franco Danieli ha riposto all'interrogazione "bipartisan" presentata dal parlamentare di Alleanza nazionale Tommaso Foti e da Ramon Mantovani (Prc). «Il caso è stato seguito fin dall'inizio con la massima attenzione sia dal ministero degli Affari esteri, sia dall'Ambasciata d'Italia a New Delhi. Un passaggio fondamentale della vicenda giudiziaria, sarà la conclusione della fase istruttoria che, conformemente alla normativa vigente in India, dovrebbe terminare al più tardi entro il prossimo settembre. Entro tale termine sarà disposto o meno il rinvio a giudizio degli interessati. Al riguardo, l'ambasciata ha di recente svolto un ulteriore intervento presso le competenti autorità locali per sollecitare una conclusione delle indagini quanto più rapida possibile». Foti si è dichiarato insoddisfatto per la risposta ricevuta dal rappresentante del governo: «L'accusa di detenzione di droga finalizzata allo spaccio è poco credibile.
I due connazionali non hanno carichi pendenti ed è stata loro estorta una dichiarazione non tradotta, alla quale i due italiani hanno affidato la propria speranza di libertà». Foti, così come il deputato Mantovani, ha auspicato una maggiore incisività del governo: «Una sola visita consolare ai due detenuti è insufficiente, il lavoro diplomatico in loco va rafforzato».

Michele Borghi - 7 Luglio 2007 - lliberta.it

La Prefettura schiera etilometri e autovelox

Maggiori controlli nel periodo estivo, concentrati soprattutto nel fine settimana sulle principali arterie della provincia, con il costante utilizzo di etilometri e autovelox. Così è stato deciso ieri in Prefettura dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica. Presenti il sindaco di Cantù, Tiziana Sala, rappresentanti dei Comuni di Como, Mariano Comense ed Erba, i comandanti provinciali delle forze dell'ordine e, naturalmente, il presidente del Comitato, il prefetto, Sante Frantellizzi. I controlli vogliono reprimere l'uso di alcol e droga.


07-07-2007 - corrierecomo.it

"E chi dà scandalo ad uno di questi piccoli..."

Caro direttore,

io non sono sconcertata come il signor Macchi sull'operato della Chiesa in tema di abuso sui minori: sono indignata.
Possibile che gli anatemi di Cristo contro chi scandalizza i fanciulli siano disattesi proprio dai suoi vicari?E che interesse ha poi la Chiesa nel tenersi una mela bacata?
Già crea un certo disagio sapere che questo individuo torni in libertà, ma permettere che continui a esercitare il suo mandato mi sembra un'assurdità e un'aberrazione.
Ma da quale pulpito poi la Chiesa viene a farci la predica in tema di giustizia e moralità?Esiste una doppia morale (domanda retorica) anche dalle parti del Vaticano?
E per fortuna io non sono cattolica perchè se lo fossi non so se riuscirei ancora a varcare la soglia di una chiesa

Venerdi 6 Luglio 2007 - Roberta Lattuada - varesenews.it

Basta guerre nel mondo!