Milano: 20enni drogati di Viagra

Altro che ecstasi e cocaina. La droga più in voga tra i giovani ora è il Viagra. A svelare l'insolito uso del farmaco per curare l'impotenza è un'inchiesta di Panorama realizzata in occasione del decimo anniversario della famosa "pillola blu". Il Viagra viene assunto per migliorare le performance sessuali, per combattere l'ansia da prestazione e per evitare gli effetti negativi dell'alcol nei rapporti hard.

L'inchiesta del settimanale è stata svolta nei locali notturi più frequentati di Milano, ma il fenomeno pare sia piuttosto diffuso anche in altre grandi città. I giovani, stando alle testimonianze raccolte, utilizzerebbero il farmaco soprattutto per non deludere il partner al termine di una serata, per migliorare le proprie prestazioni hot e per evitare gli spiacevoli "inconvenienti" sessuali legati all'assunzione di alcol e droga.

Ma dove si approvigionano di Viagra i giovani? Per acquistare il prodotto in farmacia occorre la ricetta medica e così nel capoluogo lombardo è nato un vasto mercato nero. Stando al racconto dei ragazzi, nel milanese circolano infatti pastiglie che contengono lo stesso principio attivo delle famose pillole blu, ma hanno un costo molto inferiore. Al momento il surrogato più gettonato arriva dall'India e costa la metà dell'originale, 5 euro a pillola. Per chi vuole spendere ancora meno, infine, c'è anche Internet. Acquistando online in India o a Singapore, Paesi nei quali il principio attivo non è coperto dal brevetto, una compressa a base di sildenafil costa meno di tre dollari.

20/09/07 - tgcom.mediaset.it

Sesso, lui è ansioso

Sesso, lui è ansioso: 'prima volta' sempre più tardi


Roma, 20 set. - (Adnkronos/Ign) - Ansia, senso di inadeguatezza, paura di fare brutte figure. A differenza dei loro coetanei di 20 anni fa, per gli adolescenti italiani di oggi, e in particolar modo per i maschi, la 'prima volta' rappresenta una vera e propria prova che spesso si preferisce rimandare piuttosto che affrontare subito.

"Se 20 anni fa l'età del primo rapporto sessuale era tra i 13 e i 15 anni, oggi si è spostata in avanti tra i 16 e i 18 - spiega Franco Avenia, presidente dell'Associazione italiana di sessuologia scientifica (Airs) - Le spiegazioni di questo 'ritardo' sono tante. A cominciare dalla paura di non essere all'altezza della situazione. Un senso di inadeguatezza che colpisce soprattutto i ragazzi che, per evitare presunte 'brutte figure', preferiscono rimandare".

La prima ragione di questo allungamento dei tempi, prosegue l'esperto, "è la paura delle malattie sessualmente trasmesse. Primo tra tutti l'Aids. C'è poi il fatto che oggi, in Occidente, il sesso ha smesso di essere trasgressivo, perché se ne vede e se ne parla tanto. E in più rispetto al passato, i giovani oggi hanno recuperato l'affettività". "Però le maggiori responsabilità - aggiunge Avenia - sono in questo caso del vero e proprio terrore che spesso attanaglia i ragazzi".

"Venti anni fa - ricorda il presidente dell'Airs - non si parlava così diffusamente di malattie sessuali e di disfunzioni. Oggi succede continuamente e queste informazioni, spesso distorte, finiscono per condizionare i giovani. Registriamo un numero crescente di problemi e disfunzioni a età sempre più precoci, ma nei ragazzi si tratta di problemi nel 99% dei casi di origine ansiosa".

L'esperto fornisce un quadro preoccupante: "Fino a qualche anno fa era impensabile trovare un paziente sotto i 50 anni nello studio del sessuologo o dell'andrologo. Oggi ci sono giorni in cui sembra di trovarsi in un liceo durante la pausa della ricreazione".

L'ansia da prestazione coinvolge anche le ragazze, pur se in minima parte. Ma le spiegazioni sono differenti: "Per i ragazzi il primo rapporto sessuale rappresenta un rito di passaggio dall'adolescenza all'età adulta, alla virilità. Le giovani invece temono il dolore, le gravidanze indesiderate. E sanno di compiere un atto irreversibile, che spesso si scontra con leggende o dettami religiosi e culturali".

In ogni caso la prima volta si è spostata in avanti per una "fuga dal sesso che parte prevalentemente dalle paure di lui. E non certo come potrebbero affermare alcuni, da una maggiore consapevolezza o responsabilità".

A sostegno di questa tesi Avenia ricorda che una ricerca condotta nel 2000 dall'Istituto superiore di Sanità aveva evidenziato che circa il 60% degli adolescenti faceva uso dei profilattici. "Una percentuale - dice - che oggi si è ridotta a meno del 50%. Un atteggiamento poco responsabile che la dice lunga sul fatto che i comportamenti sessuali non sono dettati da una maggiore conoscenza e informazione".

Il primo rapporto sessuale, infine, non solo arriva tardi rispetto al passato, "ma principalmente lascia i ragazzi insoddisfatti". Anche questa percezione fallimentare della prima volta può "creare problemi e allontanare gli adolescenti, rallentando la loro formazione della personalità, oltre che lo sviluppo sessuale".


20/09/07 - adnkronos.com

Domani lo sciopero dei medici

Roma, 20 settembre 2007- "50 mila Medici domani sciopereranno per rappresentare la loro insoddisfazione di fronte alla continua inadempienza di Governo, Regioni e Comitato di Settore che hanno rinviato ulteriormente la definizione degli atti per il rinnovo di convenzioni e contratti scaduti da 2 anni". E' quanto si legge in un comunicato diramato dalla Federazione Medici Uil Fpl.

La Federazione però comunica che "a seguito della imposizione della Commissione di Garanzia dell'attuazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, è esclusa dallo sciopero la Regione Lombardia. Per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, dal momento che Regioni e Aziende sanitarie non hanno provveduto alle procedure previste per garantire il diritto di sciopero, questa Federazione sospende lo sciopero della Continuità assistenziale e del 118 e denuncia alla suddetta Commissione il comportamento delle Regioni e delle Aziende".


20/09/07 - qn.quotidiano.net

Farmaci: aumenta uso psicofarmaci

I giovani sono quelli che ne consumano di piu'


ROMA - Aumentano i consumi di medicine per combattere ansia e depressione, attacchi di panico e disturbi alimentari, soprattutto tra i giovani.Ad approfondire la questione sulla base dei piu' recenti dati Osmed presentati lo scorso giugno, e' un servizio de 'L'Espresso'.

In particolare l'aumento delle prescrizioni di antidepressivi ha superato dell'8 per cento i gia' alti livelli del 2005, per un totale di 650 milioni di euro.


20/09/07 - studiocelentano.it

Controllo su strade: due denunciati

Stanno proseguendo ininterottamente i controlli straordinari su strada da parte della Compagnia dei Carabinieri di Prato. Infatti la sera di martedì 18 settembre i Carabinieri della Stazione di Poggio a Caiano hanno denunciato a piede libero un giovane di 21 anni di Prato per guida in stato di ebbrezza. Il controllo è scattato durante un posto di controllo mirato a contrastare i comportamenti illeciti di chi si mette alla guida in condizioni di alterazione psico-fisica.

Per il giovane è scattata quindi la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Prato, il ritiro della patente e la decurtazione di 10 punti dalla stessa. Secondo la nuova normativa, sono previste tre fasce di sanzione per chi abusa di alcol alla guida. La prima va da un tasso alcolico dallo 0,5 allo 0,8, e ad essa corrispondono la reclusione fino ad un mese e il ritiro della patente dai tre ai sei mesi; la seconda fascia, dallo 0,8 all'1,5 prevede invece la reclusione fino a tre mesi e il ritiro della patente da sei mesi a un anno; la terza, infine, con un tasso superiore all'1,5, prevede l'arresto fino a sei mesi e il ritiro della patente da uno a due anni.

E' stato invece segnalato alla locale Prefettura un giovane di 23 anni sempre di Prato per possesso di sostanze stupefacenti per uso personale. Anche in questo caso, a seguito di un servizio mirato, è stata rinvenuta una modica quantità di hashish nella disponibilità del giovane, al quale verranno comminate le relative sanzioni amministrative previste per Legge, si ricorda rese più severe dalla Legge "Fini-Giovanardi", entrata in vigore lo scorso anno.


20/09/07 - pratoblog.it

Indagine dopo morte per overdose

Droga: indagine dopo morte per overdose, tre arresti


Operazione dei carabinieri a Cosenza e nel Napoletano


(ANSA) - COSENZA, 20 SET - Tre persone sono state arrestate dai carabinieri a Cosenza e Marano (Napoli) al termine delle indagini su una morte per overdose.L'accusa formulata nei confronti di Sandro Maestro, di 38 anni, Vittorio Principe, di 33, ed Adelaide Vitale, di 24, e' di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. A Maestro, inoltre, viene contestato il reato di omicidio colposo in relazione alle morte per overdose, il 21 novembre del 2006, di un giovane, Massimo Parise.


20/09/07 - ansa.it

Jessica Dimmock tra sesso, droga e soldi

Nono piano: le foto chock di Jessica Dimmock tra sesso, droga e soldi


Secono la teoria scientifica dei quanti, accanto al nostro scorrere del tempo ci sono bolle temporali con altri noi che vivono esistenze parallele. È questo il potente shock di una realtà parallela, l’aprirsi di una botola e essere inghiottiti in un’altra vita che si può provare davanti alle foto di Jessica Dimmock presentate in prima mondiale a Forma, il centro internazionale di fotografia a Milano, fino al 21 ottobre.


Per otto mesi, la fotografa è vissuta nella scicchissima Manhattan di attici e superattici, griffe e suite dai prezzi da capogiro. Nono piano, il titolo della mostra, rimanda a un appartamento dell’Upper East Side, alle spalle del Flatiron Biulding, il famoso grattacielo chiamato ferro da stiro, una delle costruzioni storiche dello skiline della Mela. È lì che il mondo alla rovescia attendeva Jessica. Tanfo, immondizia, tossici fatti e strafatti; lì dentro esistevano solo tre meccanismi compulsivi: sesso, droga e soldi, fra marchette, cibi guasti e ira. Il propietario Joe Smith, un passato artistico come frequentatore della Factory di Andy Warhol, viveva sdraiato su un divano, ridotto a mendicare un aiuto per iniettarsi l’eroina. L’attorniava un’umanità in preda a disfacimento e autodistruzione.


Tutto questo in piena era Bush e dopo la cura Giuliani basata sulla tolleranza zero. Il patto fra la fotografa e Jim Diamond, uno degli abitanti che la intromette in quel mondo nero, era giocato fra il narcisismo (Diamond adorava essere fotografato), la paura e la neutralità. Jessica diventa una di casa, addirittura protetta dai nuovi arrivati con la frase “Lei è autorizzata”, in un mondo che della legalità ha fatto stracci, anzi cordoni con cui stringersi le braccia per l’ennesimo buco.


Le foto sono potenti, agitate da una specie di perversione della documentazione: Jessica non si ritrae davanti al sangue che cola dalle braccia, alle botte, alle lacrime, ai corpi tatuati o al gatto morto; neppure davanti all’immagine di un quadro sacro con devastazione del muro e nera ombra quasi sulfurea che si stampa. Come Dante dalle bolge infernali ne esce purificata la fotografa? Chissà. Una dipendenza le è rimasta, verso una coppia che con la nascita di una bimba, Matilda, sembra tovare l’uscita dal tunnel. Gli altri sono tutti morti o schiacciati da overdose. E l’appartamento al Nono Piano? Oggi ci vive un designer di Calvin Klein. Ovvero: forse il diavolo non veste solo Prada.


20/09/07 - blog.panorama.it

Troppi scandali, Vaticano in crisi

Il lato oscuro della Chiesa


L'ultima inchiesta riguarda festini a luci rosse cui avrebbe partecipato il vescovo di Firenze. E poi ancora il caso don Gelmini e le denunce nella scuola di don Bosco.


L'arcivescovo Bagnasco, dal suo pulpito della Cei, dice che l'Italia è in preda a una crisi morale e parla di «emergenza educativa». Se le cose stanno così, anche la chiesa italiana, specchio fedele del paese, lo è. L'ultimo caso di cronaca balzato alla ribalta grazie a fughe di notizie e testimonianze scuote la curia vescovile di Firenze e coinvolgerebbe perfino il vescovo ausiliare Claudio Maniago in una squallida vicenda di festini a luci rosse, abusi sessuali su minori, ricerca di «piacere estremo» da parte di membri del clero fiorentino. Brutta storia per una chiesa che, proprio di fronte a quella conclamata crisi morale, si pone come garante dei valori sani, dell'ethos comune, della custodia dei giovani, dell'educazione della collettività.

Il giorno dopo lo scoppio dello scandalo, a Firenze, ma anche nei sacri palazzi romani, i musi sono piuttosto lunghi. Una bella batosta, un colpo basso, dicono alcuni. La curia prende le difese del vescovo ausiliare e si ripromette di «adire le vie legali», esprimendo «turbamento e sconcerto per le incredibili affermazioni di presunti testimoni, tutte da dimostrare», e mostrando «piena solidarietà al vescovo Claudio, per la sua indiscussa fedeltà alla Chiesa e per la stima che largamente gode». Una reazione debole, scontata, dopo aver subito un diretto da ko. Il caso, infatti, sembrava archiviato: riguardava un anziano parroco, l'82enne don Lelio Cantini, accusato nell'aprile scorso di violenze sessuali ai danni di alcune ragazze. L'arcivescovo fiorentino Antonelli e il suo braccio destro Maniago erano andati in udienza da papa Ratzinger per decidere la linea da adottare, e si era scelta la «tolleranza zero». La Chiesa aveva aperto un procedimento giudiziario ecclesiastico e il parroco era stato interdetto, cioè sospeso dal servizio pastorale.

Ma proprio Maniago, poi divenuto vescovo ausiliare, era stato l'allievo prediletto di Cantini e, a quanto sembra, potrebbe averne ereditato i vizi, oltre che aver disposto aiuti per coprire le colpe e l'immoralità del suo maestro. E mentre la magistratura ordinaria stava percorrendo questo filone di indagine, la fuga di notizie (la procura di Firenze ha aperto un procedimento penale per rivelazione di segreto d'ufficio) ha fatto il resto, offrendo Maniago alla pubblica gogna.

La stessa che ha visto nei mesi scorsi al centro delle attenzioni don Pierino Gelmini, accusato (ingiustamente secondo la chiesa ufficiale) di molestie sessuali su ragazzi ospiti delle sue strutture di recupero di tossicodipendenti e forse anche su minorenni di origine thailandese e boliviana. Il fascicolo alla procura di Terni si arricchisce di giorno in giorno e spuntano fuori anche tentativi di comprare il silenzio di potenziali testimoni da parte dei collaboratori di Gelmini.

Clamore e disappunto ha creato anche la denuncia che ha coinvolto l'istituto Valsalice, prestigioso liceo fondato da don Bosco e frequentato dai rampolli della Torino bene, dove un prete salesiano è coinvolto dal ricatto di un giovane pregiudicato che avrebbe subito abusi sessuali.

E ha ben poco da sbraitare il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone quando, al meeting di Cl a Rimini, adombra «un disegno preciso contro la chiesa» e anche «una falsificazione nel modo in cui la stampa italiana ed europea tratta i casi delle presunte violenze sessuali commesse da sacerdoti e religiosi», lamentando «un modo di raccontare impregnato di laicismo, vergognoso e mistificante, da condannare assolutamente».

Di scarsa efficacia si sta rivelando anche la cura Ratzinger contro la pedofilia nella chiesa: dopo gli scandali americani (e i relativi risarcimenti miliardari pagati) l'allora cardinale tedesco nel 2001 aveva diffuso un vademecum che indicava il criterio della «tolleranza zero»: al primo sospetto il vescovo è tenuto a informare la Congregazione per la dottrina della fede, che deciderà se far giudicare la questione a livello locale o avocare il procedimento in Vaticano. Lo stesso documento condanna ogni abuso della confessione per ottenere favori sessuali. E ancora: per scongiurare frettolose archiviazioni, Ratzinger, d'intesa con papa Wojtyla, prese anche la decisione di modificare i termini di prescrizione dei processi ecclesiastici. Ma la piaga evidentemente non è ancora sconfitta.

Il Manifesto, 19 settembre 2007 - terrelibere.it

Turismo sessuale, De Barba rischia 12 anni

Questa mattina nel carcere di Verona l’interrogatorio di garanzia dell’indagato


TRENTO. Rischia dodici anni di reclusione Franco De Barba, il dipendente provinciale di 55 anni indagato dalla procura di Trento per aver abusato sessualmente di ragazzine orientali durante i suoi frequenti viaggi in Thailandia, Laos e Vietnam. Oggi è in programma l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Verona, dove De Barba si trova da lunedì pomeriggio, quando gli è stata notificata dalla polizia postale la nuova ordinanza di custodia cautelare. Oltre alla violenza sessuale su ragazzine minori di 14 anni gli vengono contestati i reati di pornografia minorile e prostituzione minorile.
Prudente, al momento, la linea della difesa: «Nessun commento sino a quando non avremo visionato tutti gli atti dell’inchiesta», ha detto l’avvocato Nicola Benvenuto, che con la collega Maria Anita Pisani difende De Barba da marzo, quando fu arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. I legali (che ieri hanno incontrato l’indagato) stanno preparando una memoria difensiva.
Questa mattina è in programma l’interrogatorio di garanzia nel braccio del carcere di Verona destinato alle persone accusate di pedofilia. Un «isolamento» dettato dalla necessità di tutelare l’incolumità dei detenuti per reati sessuali dalle «attenzioni» degli altri carcerati.
L’ex dipendente del Servizio antincendio rischia grosso se le accuse contenute negli atti dell’inchiesta dovessero essere confermate. La pornografia minorile prevede una pena fino a dodici anni e comunque non inferiore a sei.
I fatti contestati a De Barba sono gravissimi. Oltre alla pornografia minorile, il cinquantacinquenne dovrà difendersi dalle accuse di prostituzione minorile e violenza sessuale.Tutto è cominciato in marzo quando la polizia postale, nel corso di un’inchiesta sullo scambio on line di materiale pedofilo, si è imbattuta in un’utenza della protezione civile che, si è poi scoperto, portava alla caserma dei vigili del fuoco di Trento. Quell’utenza era in uso a Franco De Barba, che gli agenti sorpresero in flagranza mentre stava scaricando materiale pedopornografico. Dopo un periodo di custodia cautelare in carcere, De Barba aveva ottenuto i domiciliari presso il convento dei frati di Cles, in attesa dell’udienza di fronte al Gup del 27 settembre che, in teoria, di dovrebbe concludere con un patteggiamento.
L’inchiesta, coordinata dalla pm Alessandra Liverani, però non si è fermata. Già in marzo gli inquirenti sospettavano che nel pc di De Barba, grande appassionato di informatica e soprattutto di viaggi in paesi orientali (partiva una o due volte all’anno), si potessero nascondere delle sorprese. Gli investigatori hanno trovato catalogate nel computer del cinquantacinquenne centinaia di foto pornografiche, molte con ragazzine. Le immagini sono state definite in alcuni casi «raccapriccianti». Quelle foto, secondo gli inquirenti, sono state scattate da De Barba soprattutto in Thailandia con la macchina fotografica che aveva in uso dal Servizio antincendio della Provincia (e per questo è stato denunciato anche per peculato). Le date degli scatti corrispondono con i periodi di vacanza di De Barba, ricostruiti dagli agenti grazie ai timbri sul passaporto. C’è, poi, il diario segreto, trovato sempre sul pc di De Barba, dove l’indagato si vanta delle prestazioni sessuali con le ragazzine. Insomma, tanti indizi. Che, se confermati, costeranno a De Barba una pena severa.


20/09/07 - espresso.repubblica.it

Minicar off limits fino a 16 anni

Minicar off limits fino a 16 anni e giro di vite


ROMA - Veicoli troppo veloci e dalle alte prestazioni inaccessibili ai neo patentati per i primi tre anni, foglio rosa vietato ai sedicenni e mini car off limits per gli adolescenti di 14 anni che non potranno guidarle prima di averne compiuti 16. Il Senato non solo ha approvato il decreto legge sulla sicurezza stradale, varato dal Consiglio dei ministri il 3 agosto scorso, ma passando ad esaminare il resto del ddl presentato dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, ha anche aggiunto alcune modifiche che ora lo riportano alla Camera per la definitiva conversione, che dovrà avvenire entro il 3 ottobre.


Introdotto d'urgenza nel periodo estivo proprio per tentare di arginare il numero di incidenti stradali, il decreto ha anticipato alcune delle norme contenute nel disegno legge del ministro Bianchi soffermandosi in particolare sull'inasprimento delle pene e delle sanzioni per violazioni del codice della strada, quali limiti di velocità, guida in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti e limitazioni per i neopatentati.
Il mini-decreto infatti, è stato estrapolato dal ddl sulla sicurezza stradale ed è composto da sette articoli. Il primo riguarda la guida senza patente: i trasgressori vengono puniti con un'ammenda che va da 2.257 a 9.032 euro. Il secondo impone limitazioni ai neopatentati che per i primi tre anni non potranno guidare auto con potenza superiore a 50 chilowatt. Il terzo aumenta le pene per le violazioni dei limiti di velocità: chi li supera di oltre 40 chilometri orari rischia una sanzione tra 370 e 2.000 euro e la sospensione della patente fino a un anno.

L'articolo 4 riformula le regole per l'uso dei dispositivi radiotrasmittenti durante la guida: è consentito solo l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare. I trasgressori dovranno pagare tra 148 e 594 euro, mentre la sospensione della patente (da uno a tre mesi) è prevista se lo stesso guidatore compie un'ulteriore violazione nel corso di un biennio.

L'articolo 5 punisce la guida in stato ebbrezza o sotto effetto di droga. E se prima il tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro prevedeva la stessa sanzione, ora è stato introdotto un tasso intermedio di 0,8. Introdotte anche delle pene alternative, come lo svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverati vittime di incidenti stradali. L'articolo 6 riguarda la diffusione della consapevolezza dei rischi legati all'alcol: discoteche e locali dovranno esporre dei cartelli indicanti i tassi alcolici pericolosi e le infrazioni nelle quali si rischia di incorrere.

Infine, l'articolo 7 stabilisce che le disposizioni possono essere applicate anche alle violazioni commesse precedentemente alla data di entrata in vigore del decreto, purché il procedimento penale non sia concluso. Ma la norma che più fa discutere riguarda le restrizioni per i neoguidatori. «Ora il 18enne che non ha i soldi per comprare l'auto apposta per sé - spiega senatore di Forza Italia, Lucio Malan - e che in famiglia si trova una delle tante macchine troppo potente per le norme del governo, dovrà aspettare i 21 anni per iniziare a guidare. Un vero capolavoro di disattenzione per le famiglie e i giovani per i quali l'acquisto di un'auto, anche usata, è una spesa pesante».
Affermazioni che trovano d'accordo anche il senatore Oskar Peterlini, presidente del gruppo Per le Autonomie, secondo il quale sebbene «non sia opportuno affidare ai ragazzi berline potentissime, limitare di molto la cilindrata comporterebbe per molte famiglie che non ne hanno la disponibilità di dover comprare una nuova auto».

Annalisa D'Aprile - 20/09/07 - liberta.it

Per uno stile di vita ''attivo e sano''

Per uno stile di vita ''attivo e sano''. Turco e Melandri siglano protocollo


Stanziati due milioni di euro per promuovere lo sport, con particolare attenzione ai disabili, al disagio mentale e ai disturbi del comportamento alimentare


ROMA - Firmato questa mattina a Roma, il protocollo di intesa tra il Ministero della Salute e il Ministero per le politiche giovanili e le attività sportive. Due milioni di euro per promuovere lo sport, con particolare attenzione ai disabili, al disagio mentale e ai disturbi del comportamento alimentare. Verranno finanziati progetti presentati da istituzioni ed organismi pubblici e privati che rispondano a criteri innovativi e di una durata pluriennale. Il primo bando dovrebbe uscire entro l'anno. Intanto il Comitato Paritetico istituito dai due ministeri (senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato) ha già passato al vaglio dei progetti pilota che partiranno nei prossimi mesi.

"È la prima volta che i nostri Ministeri lavorano insieme", ha detto Donato Greco (Capo del Dipartimento prevenzione e comunicazione del Ministero della Salute). E il ministro dello sport Giovanna Melandri ha proseguito: "Vogliamo promuovere a 360° uno stile di vita attivo e sano, specialmente tra i giovani e i disabili". Nove le linee di intervento dettate dal protocollo. Promozione dell"attività motoria; certificazione della salute della popolazione dedita alle attività sportive; attività sportive paralimpiche; disturbi alimentari; disagio giovanile; contrasto del doping, delle dipendenze e dell'alcolismo; diffusione delle buone prassi e comunicazione.

Per quanto riguarda l'attività fisica delle persone disabili, l'obiettivo è promuovere iniziative di formazione, informazione e comunicazione, favorendo la diffusione delle tecniche di riabilitazione basate sull'attività sportiva e rendendo accessibili ai portatori di disabilità fisica le strutture dedicate all'attività motoria e allo sport. Le iniziative di informazione e comunicazione saranno concordate specificamente con il Comitato italiano paralimpico. Le realizzazioni proposte saranno anche oggetto di confronti con gli Enti territoriali, che potranno cofinanziare le singole azioni, la cui organizzazione sarà replicabile su scala nazionale, con particolare attenzione al Mezzogiorno. Nel corso della presentazione dell'intesa, Melandri ha anche tenuto a ricordare che da quest'anno le spese per l'attività sportiva dei figli a carico, dai cinque ai 18 anni di età, sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi. Ma dalla prossima finanziaria la detraibilità potrebbe essere da un lato estesa a tutta la popolazione, "da zero a 100 anni", e dall'altro riservata soltanto a chi si iscrive alle associazioni sportive che risponderanno ai requisiti che il Ministero stabilirà nei prossimi mesi.


20/09/07 - superabile.itl

Niente foglio rosa ai sedicenni

ROMA - Niente foglio rosa ai sedicenni (almeno per il momento) e minicar 'off limits' per chi ha 14 anni. Sono alcune delle novità approvate oggi dall'aula del Senato dove è in corso l'esame del ddl sulla sicurezza stradale che apporta modifiche al testo licenziato in prima lettura alla Camera per inasprire le sanzioni alle violazioni al Codice della strada. Soppresso, appunto, l'articolo (il numero due) che riguarda il foglio rosa ai sedicenni. Anche se la questione non viene accantonata del tutto. Con una delega si rimanda infatti al governo l'opportunità di decidere sulla guida accompagnata per i sedicenni. E sarà ancora il governo, sempre con un ddl di delega, ad approvare la stretta sulle minicar (i quadricicli leggeri). Oggi infatti le 'macchinette' possono essere guidate anche dai quattordicenni. L'articolo quattro del testo prevede che il ministero dei Trasporti, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge, innalzi l'età di guida da 14 a 16 anni in modo da allineasi con le normative europee sulle patenti (in pratica si chiede di equiparare le 'macchinette' ai motocicli).

Sempre sulla sicurezza stradale, ma in merito all'uso di sostanze farmacologiche, è intervenuta l'Associazione delle farmacie comunali (Assofarm). Gli antinfiammatori e gli antistaminici possono indurre sonnolenza. Gli antipertensivi possono avere effetti sedativi. Gli antispastici creare disturbi visivi. Per non parlare di ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici. E con questi effetti collaterali, mettersi alla guida non è certo raccomandabile. Per questo Assofarm, l'Associazione delle farmacie comunali, ha pensato ad un vademecum, un opuscolo sugli effetti dei farmaci sulla guida. "Un argomento tanto importante quanto, paradossalmente, poco affrontato" spiega Francesco Schito, vicepresidente Assofarm: "L'esistenza concreta e scientificamente dimostrata di specifiche connessioni tra alcuni farmaci, eventualmente assunti dall'automobilista, e conseguenti rischi di diminuzione delle sue capacità e dell'attenzione nella guida".

Il volumetto verrà distribuito in 750 mila copie nelle farmacie pubbliche. "In Italia c'è un consumo notevole di tranquillanti, sedativi, ipnotici - sottolinea il presidente degli ordini dei farmacisti, Giacomo Leopardi - c'è, nel nostro Paese, una corsa alla compressa". Quindi, "mettere nero su bianco le istruzioni per l'uso rivolte a chi guida, e non conosce gli effetto collaterali dei medicinali è un'opera socialmente meritoria". L'opuscolo di Assofarm indica alcune semplici precauzioni da seguire in caso di assunzione di farmaci, prima di mettersi al volante. Ovviamente, leggere sempre il foglietto illustrativo. Quando si inizia una nuova terapia, e non è ancora chiaro come il nostro organismo reagirà al farmaco, "è sconsigliabile - dicono i farmacisti - affrontare al volante viaggi lunghi ed impegnativi, almeno nei primi giorni di trattamento". Quando si è costretti ad assumere farmaci mentre si è in viaggio (ad esempio per un mal di testa), "è meglio ricorrere a medicinali ben conosciuti di cui si è certi che non abbiano effetti sulle capacità di guida".

Occorre ricordare sempre, continua Assofarm, che i farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale possono interferire sulla guida. In caso di effetti non desiderati, provare a chiedere se esiste un medicinale alternativo. Qualora,poi, si assumano più farmaci contemporaneamente, è opportuno "chiedere al farmacista se possano influenzare la guida". Attenti, poi, all'interazione alcol-farmaci, e comunque, in caso di dubbi, chiedere chiarimenti al proprio medico o al farmacista.

A questo proposito interviene il ministro Livia Turco che, partecipando alla presentazione della guida sui rischi per chi guida, legati all'uso di farmaci ("un'iniziativa davvero importante"), lancia una proposta, una sollecitazione alle imprese farmaceutiche . Un bollino, un ideogramma che faccia capire immediatamente a chi li acquista che dopo aver assunto certi farmaci è meglio non mettersi al volante. "E' importante un'assunzione di responsabilità anche da parte delle aziende farmaceutiche. Ne stiamo discutendo con l'Agenzia per il farmaco", dice. "E' auspicabile un'autodisciplina in questo campo: le aziende produttrici potrebbero concordare l'uso di un simbolo di immediata comprensione per il pubblico. E conseguentemente chiedere all'Aifa l'autorizzazione per riportarlo sulle confezioni dei medicinali che presentano effetti sulla guida".Quello tra sicurezza sulle strade e uso di farmaci è un "aspetto poco indagato ma molto importante", dice Turco. "Ho investito la direzione per la Prevenzione sanitaria del ministero - fa sapere - per prevedere, nel piano di prevenzione degli incidenti stradali, linee guida sull'uso dei farmaci". Inoltre, "sarebbe importante avere anche delle norme comunitarie", definite dall'autorità europea per i farmaci.


19 settembre 2007 - diregiovani.it

Empoli, niente alcol per la gara contro lo Zurigo

EMPOLI - Divieto di somministrazione di bevande alcoliche nel territorio comunale per tutta la giornata, in occasione della partita tra Empoli-Zurigo, in programma allo stadio Castellani la sera di giovedì 20 settembre. Il provvedimento è stato preso con una ordinanza comunale, a seguito della nota della Polizia di Stato di Empoli, con la quale viene manifestata l’opportunità di mettere in atto misure cautelative per ridurre, in via preventiva, il consumo di bevande alcoliche in occasione dell’incontro di calcio valevole per la Coppa Uefa. Il provvedimento scatterà a partire dalle 10, quando è previsto l’arrivo dei tifosi ospiti. L’ordinanza vieta la somministrazione di bevande alcoliche dalle 10 del mattino fino a dopo il termine della partita, quando tutta l’area interessata sia stata lasciata, dalle due tifoserie. Le violazioni saranno punite con una sanzione amministrativa da 516 a 2.582 euro.


19 settembre 2007 - calciotoscano.it

Sassari avvia il processo di decentramento del Ser.D.

Il direttore generale nella tarda mattinata di oggi ha incontrato una delegazione degli abitanti di Via Zanfarino e ha spiegato loro i progetti che riguardano il servizio dipendenze. L’Azienda sanitaria locale sta lavorando ad un progetto che presenterà alle amministrazioni comunali coinvolte


SASSARI - «Stiamo lavorando ad un progetto sul decentramento del Servizio dipendenze che presenteremo alle amministrazioni comunali coinvolte, quindi alla popolazione, perché vogliamo dare un chiaro segno di condivisione e non lavorare da soli». Così il direttore generale Giovanni Battista Mele questa mattina si è rivolto alla rappresentanza dei cittadini del quartiere di Via Zanfarino che, assieme al consigliere comunale di An, Giancarlo Carta, avevano chiesto un incontro al manager dell’Azienda sanitaria locale sassarese per avere delucidazioni sui progetti riguardanti il Ser.t. (Ser.d. secondo l’ultima definizione del Piano Sanitario regionale).

«È nostra intenzione operare entro la seconda metà di ottobre un decentramento del servizio – ha spiegato Mele – perché non si ripeta quanto, con il trascorrere degli anni, è avvenuto in Via Bottego. Il provvisorio trasferimento ‘tout cort’ della sede del Servizio Dipendenze nei locali situati nell’ex Villaggio San Camillo non farebbe altro che trasferire un problema da una zona all’altra della città. Poiché è possibile limitare l’accesso dei pazienti in trattamento presso un’unica sede, attraverso la realizzazione di succursali cittadine poste all’interno di strutture sanitarie, nelle quali si pratichi la terapia farmacologia sostitutiva, siamo impegnati nell’individuazione di un numero sufficiente di centri». San Camillo verrebbe quindi individuato come sede del Servizio in cui viene svolta l’attività di prevenzione per tutte le patologie che lo stesso segue.

L’obiettivo quindi è quello di diluire sul territorio il numero degli utenti che sono sottoposti a trattamento terapeutico farmacologico, circa 700 su 1400 pazienti seguiti, indirizzandoli su centri di distribuzioni più vicini alla loro residenza e, dove possibile, all’interno di strutture sanitarie. «Non dobbiamo dimenticare che si tratta di cittadini come noi – ha detto Danila Grazzini, responsabile del Ser.d. – e come tali devono essere considerati, garantendo loro assistenza anche all’interno di poliambulatori. Non dobbiamo identificare i tossicodipendenti come “i delinquenti” in quanto tutti gli utenti vengono avviati verso un percorso di reinserimento sociale e tri questo la maggior parte sono cittadini comuni, operai, professionisti ecc.».

La responsabile del Servizio inoltre ha ricordato che il decentramento del Servizio rispecchia anche gli obiettivi del Piano Sanitario regionale. «I pazienti – ha aggiunto Francesco Cattari, psicologo della direzione sanitaria – hanno il diritto a non essere identificati e catalogati, ecco perché è idonea la collocazione in strutture all’interno delle quali operano già servizi sanitari e si garantisce l’anonimato». Intanto la direzione dell’Azienda sanitaria ha avviato una serie di incontri con le amministrazioni comunali di Sassari e Sorso per acquisire la necessaria collaborazione all’individuazione degli spazi idonei per la collocazione di centri di distribuzione della terapia sostitutiva farmacologica. A Sassari alcuni spazi potrebbero essere individuati nel poliambulatorio di Via Tempio, dove sono già stati individuati dei locali idonei, e al quale a partire dalla seconda metà di ottobre faranno capo un centinaio di utenti residenti nei quartieri vicini. In questo caso i pazienti accederanno al centro esclusivamente in giorni prestabiliti, non tutti assieme quindi, e in orari concordati.

E se per questo sito la popolazione del quartiere ha espresso alcune perplessità relative alla sicurezza, Mele ha ricordato che i poliambulatori dell’Azienda sono inserti all’interno della rete dei poliziotti di quartiere. «La collocazione al centro della città – ha detto Mele – inoltre permette di assicurare il rispetto dell’ordine pubblico e scoraggia lo spaccio. Lo insegna Cagliari, dove il Ser.t. è al centro, ma anche Alghero, dove il Ser.t. è inserito all’interno del centro abitato e Ozieri, dove il Servizio è all’interno del poliambulatorio nel centro cittadino».

Su Porto Torres l’Azienda intende far partire un’attività di prevenzione per l’alcolismo e la dipendenza da videogiochi, patologie che la stessa amministrazione comunale ha segnalato ai vertici aziendali come in forte crescita, soprattutto tra i ragazzi dai 14 ai 16 anni. E se il consigliere comunale di Sassari ha chiesto per la città un maggiore decentramento del Ser.d., il direttore generale ha risposto che: «stiamo pensando di individuare in città almeno altri due punti di distribuzione, si tratta di un progetto che è in fase di elaborazione, che consideriamo flessibile e che pensiamo di presentare all’Amministrazione comunale per una discussione più ampia».


19.09.2007 - alguer.it

UNA CITTA' ASSEDIATA DALL’EROINA

Tre ragazze bionde passano di corsa ai bordi di un campo dove alcuni ragazzini stanno giocando a baseball. Una di loro ha nella borsa alcune dosi di eroina che si inietterà con le due amiche che la accompagnano. Finalmente si fermano davanti ad una chiesa e preparano le siringhe. Siamo a Willimantic, nell’est del Connecticut, una località di 15.823 abitanti dove imperano da sempre ambivalenze politiche, ma l’eroina abbonda più che in ogni altra parte del mondo. Un flusso ininterrotto, più copioso dell’acqua del Willimantic River, il fiume dal quale la città ha preso il nome. Gli spacciatori vendono almeno 350 dosi al giorno per sette giorni alla settimana. Sono ormai anni che l’eroina ha invaso il Connecticut. I poliziotti si sono arresi e non fanno nulla per impedire lo spaccio. Una televisione locale manda in onda tavole rotonde alle quali partecipano solo eroinomani. Non molto tempo fa sono arrivati alcuni cani anti-droga, qualcuno li ha persino sentiti abbaiare, ma non si sa che fine abbiano fatto. Le morti per overdose abbondano ma nessun giornale si sogna più di pubblicare i particolari che le riguardano.

Per l’opinione pubblica, sono stati i portoricani ad inondare Willimantic di eroina. Può essere; fatto sta che oggi la gente fa tranquillamente la fila per procurarsi la dose giornaliera, senza neppure preoccuparsi di essere vista. Ormai quasi tutti si sono abituati al commercio di eroina. La leggendaria “lotta alla droga” di Reagan non ha attecchito in Connecticut. Si racconta che la DEA sa benissimo cosa accada a Willimantic ma sembra abbia deciso di chiudere un occhio.

La polizia locale, 11 uomini in tutto, non può fare molto. Per la verità, i poliziotti non sono mai stati troppo popolari da queste parti e pochi aspirano a mettersi una divisa. Anche gli agenti anziani ci hanno messo un bel po’ a capire cosa stava avvenendo sotto ai loro occhi. Secondo Thomas Beardsley, autorevole storico del Connecticut, senza un tasso di disoccupazione alle stelle l’eroina non avrebbe attecchito con tanta facilità.

Intanto, anche nelle stradine più isolate ci sono mucchi di siringhe abbandonate. Tanto nessuno ci bada in una città dove poveri e ricchi si drogano senza differenze di classe. La distribuzione di siringhe gratuite è stata però sospesa. Così l’AIDS è entrato nella vita della gente dalla porta principale. E chi ce l’ha se lo tiene visto che mancano i fondi per assistere gli ammalati.

Il viaggio della droga consumata a Willimantic inizia però a New York, da dove parte per Hartford, capitale del Connecticut. La prostituzione è invece locale e spesso viaggia insieme alla tossicodipendenza. Michele Missino fa la prostituta a Willimantic per guadagnarsi i trecento dollari al giorno del fabbisogno di droga. Ha già corso il pericolo di morire di overdose, i medici l’hanno salvata per miracolo. Rosa, invece, fa anche lei la prostituta, ma ha sempre con sé una cesta con dentro il suo gatto.

Teme che la bestiola si perde mentre si intrattiene con un cliente. Dice di aver scelto la carriera di prostituta per la troppa solitudine. Molto tempo fa aveva un ragazzo, ma morì di droga proprio nelle sue braccia. Nemmeno un’ora prima avevano cenato insieme. Jessica ha anche una sorella più giovane che batte il marciapiede ma non riesce a comunicare con lei. Si chiama Amy ed ha cercato di picchiarla più di una volta. Vive con un uomo che la maltratta ma è troppo innamorata per denunciarlo.

Nell’albergo dove le prostitute incontrano i loro clienti fa un caldo orribile e c’è odore di fumo misto ad urina. C’è anche un sacco di umidità a causa del fiume che scorre poco lontano. Davanti la facciata appare rispettabile, ma dentro è un andirivieni continuo di coppie. Wendi è un’altra delle frequentatici abituali dell’albergo. Ha perso il lavoro d’infermiera per colpa della droga e per sopravvivere ha fatto la prostituta per tanto tempo. Ora viene soltanto a trovare le ex-colleghe. Il suo fegato si è ingrossato a causa dell’epatite C contratta con un ago infetto. Le gambe le si addormentano frequentemente impedendole di camminare.

Ma sono ormai tre anni che l’eroina è uscita dalla sua vita. Non che sia stato facile ma a 40 anni può ancora ricominciare da capo. Per premio, le assistenti sociali le hanno dato una medaglia. Spesso è costretta a lottare per restare sobria ma è determinata a restare “pulita” perché solo così le restituiranno i figli. Pesa 125 chili ma si considera felice. “E’ bello essere normali”, dice come parlando a sé stessa. “Pensare che questo posto mi sembrava un tempo un paradiso”. Decisamente non lo era…..

20/09/07 - di Bianca Cerri - altrenotizie.org

Eutanasia, viaggio ai confini della vita

Il Caffé Letterario di Crema torna dopo la pausa estiva e lo fa subito con un incontro \'forte\': l\'autore ospite è Adriana Pannitteri, volto noto del Tg1 (è una delle conduttrici dell\'edizione del mattino) che ha firmato il libro-inchiesta "Vite sospese. Eutanasia un diritto? Vivere o morire dopo il caso Welby. Un viaggio shock ai confini della vita " (Aliberti editore).
Con lei sarà presente Mario Riccio, l\'anestesista cremonese che ha - come si dice con una brutta ma efficace espressione - staccato la spina a Piergiorgio Welby e per questo è finito sotto processo: assolto dalla giustizia penale e da quella dei medici ma ancora (e forse per sempre) sotto processo da parte dei suoi colleghi cattolici. Proprio lui è, naturalmente, uno dei protagonisti del libro che viene presentato.
A intervistarli sarà Stefano Righi, giornalista del Corriere della Sera.
L\'appuntamento è per le 20,45 di mercoledì 26 settembre al Klejnot di via Palmieri 1 e l\'ingresso è, come sempre, libero.

Come tutte le serate del Caffè Letterario, anche questa è resa possibile grazie all\'indispensabile contributo di Banca Cremasca, Fondazione Banca Popolare di Crema per il territorio, Comitato Soci Coop di Crema, Libreria il Viaggiatore curioso di Crema, Park Hotel di Crema, Mfk di Madignano, Fapes di Sergnano, Grafiche Gm di Spino d\'Adda e Invernizzi di Cornaredo.
Dalla cronaca del caso di Welby con la testimonianza della moglie Mina e di Mario Riccio, trae spunto un libro che intreccia le ragioni di coloro che chiedono di morire agli appelli di chi rifiuta qualsiasi forma di morte assistita.
Ora che per la prima volta si vuole affrontare il tema dell\'eutanasia, davanti al quale la magistratura non sa bene come comportarsi, la Pannitteri racconta anche il confronto bioetico, giuridico e politico.
Adriana Pannitteri affronta un tema impegnativo forte della sua grande sensibilità e, soprattutto, con una grande capacità di scrittura. Risultato è un libro-inchiesta che ha la forza coinvolgente di un grande romanzo.
Non un libro a senso unico, sia chiaro, ma un testo capace di infondere nel lettore una profonda riflessione. La giornalista, infatti, ha incontrato Mario Melazzini, il medici di Pavia gravemente malato e costretto su una sedia a rotelle e noto anche come l\'anti-Riccio. Giovanni Nuvoli, che ha dichiarato "Io voglio morire"; Giuseppe Nardi, tetraplegico dopo un incidente; il papà di Eluana Englaro, che da anni chiede di staccare la spina; Salvatore Crisafulli, contrario a qualsiasi forma di dolce morte. Adriana Pannitteri li ha incontrati e il loro racconto, assieme a quello di altre decine di casi, si è trasformato in questa inchiesta straordinaria all\'interno dello spinoso tema dell\'eutanasia.
E le storie si intrecciano le voci dei medici, che ogni giorno nelle corsie di terapia intensiva si confrontano con il limite sottile tra la vita e la morte. Nel libro trovano corpo le riflessioni di laici come Umberto Veronesi, ex ministro della sanità e oncologodi fama internazionale, e di cattolici \'aperti\' al dubbio come don Luigi Verzé, fondatore del centro richerche dell\'università San Raffaele di Milano che ha confessato di aver aiutato un amico a morire, o il cardinale Carlo Maria Martini.
Ora che per la prima volta si vuole affrontare il tema dell\'eutanasia, davanti al quale la magistratura non sa bene come comportarsi, la Pannitteri racconta il confronto bioetica, giuridico e politico assieme a Gustavo Zagrebelsky, Francesco Paolo Casavola, Maurizio Mori, Maria Luisa Di Pietro, Ignazio Marino, Paola Binetti, Marco Cappato e Annelore Homberg.
Adriana Pannitteri è giornalista e lavora in Rai al Tg1. Per anni, come inviata della trasmissione Italia Sera, ha seguito i casi più scottanti di cronaca: tra questi la scomparsa di Angela Celentano e del piccolo Silvestro Delle Cave. Per il Tg1 ha raccontato la tratta dei clandestini, gli scandali della sanità con un viaggio negli ospedali italiani, il caso Di Bella, l\'omicidio di Gianni Versace, l\'inchiesta sulla pedofilia nella scuola di Torre Annunziata e la prima operazione contro la pedofilia via Internet.

Eutanasia, viaggio ai confini della vita raccontato da Adriana Pannitteri
Ospite l\'anestesista Mario Riccio

La giornalista del Tg1 e il medico cremonese intervistati da Stefano Righi del Corriere della Sera


26.09.07 - cremaweb.it

Fenomeno scomparsa minori in crescita

PEDOFILIA - Noè (Udc): ''Fenomeno scomparsa minori in crescita''


BOLOGNA - Il recente episodio del 'Boy Love Day' ha fatto prepotentemente riemergere la questione della pedofilia e riportato in primo piano, più in generale, il tema dell'abuso e della scomparsa di minori.

E' quanto sostiene, in un'interrogazione, Silvia Noè (udc), rilevando che il fenomeno della scomparsa di minori incide direttamente sulla crescita del mercato pedo-pornografico e dei reati previsti dall'articolo 609 del Codice Penale (violenza sessuale su minorenne, atti sessuali con minorenni, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo). La consigliera segnala che fra tutti i minorenni scomparsi nel territorio dello Stato nel 2006 sono ancora 429 gli italiani non ritrovati e ben 1.093 quelli di origine straniera; nella nostra regione, in particolare, sono 18 i bambini di cui non si hanno più notizie, 21 gli stranieri. Fra gli scomparsi del primo semestre 2007, restano ancora 34 emiliani da trovare, 13 di origine italiana, 21 di origine straniera; ciò significa che, nella sola Emilia-Romagna, c'è stato un aumento del fenomeno intorno al 40%.

L'esponente dell'udc, pertanto, vuole sapere dalla Giunta quante e quali siano le strutture adibite a fornire competenze e servizi alla cittadinanza per fronteggiare adeguatamente il problema e quali altre strutture, oltre al Centro Nazionale Aurora, specializzato in scomparsa e abuso sessuale di minore, possano garantire un'assistenza continuativa alla società civile. Noè chiede anche a chi spetti il coordinamento delle equipe di professionisti e ricercatori preposti allo studio delle metodologie operative finalizzate alla riduzione del fenomeno. Infine, la consigliera domanda quali siano e a quanto ammontino le risorse finanziarie che la Regione destina a questi servizi e in quale misura tali risorse sono recepite ed impiegate dagli enti che erogano questo tipo di servizi.

19.09.2007 - romagnaoggi.it

Violentata dal branco, 5 arresti

Una ragazza di 30 anni stata oggetto della 'vendetta' del suo ex fidanzato


San Giorgio Jonico (Taranto), 19 set. - Sequestro e violenza sessuale di gruppo, con questa accusa, cinque giovani sono stati arrestati dai carabinieri di Martina Franca. Il branco avrebbe violentato l'ex fidanzata di uno di loro, una ragazza di 30 anni. La violenza si sarebbe consumata nel maggio scorso nei comuni di San Giorgio Jonico e Carosino. I protagonisti della vicenda sono braccianti agricoli.

La giovane donna avrebbe interrotto la relazione sentimentale con uno degli uomini arrestati e lui, si sarebbe vendicato, violentandola, insieme coi suoi tre fratelli e un amico. La ragazza dopo aver subito l'incendio della propra auto e ricevuto minacce di morte, ha denunciato i cinque uomini, di età compresa tra i 25 e i 35 anni.

I giovani sono accusati anche di sequestro. A quanto pare, le violenze sarebbero avvenute in un luogo isolato, alla periferia di San Giorgio Jonico dove, la donna è stata portata con forza. Uno dei braccianti arrestati dovrà rispondere anche di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.


19.09.2007 - voceditalia.it

Arcivescovo di Siena indagato per estorsione

Firenze, 19 set. — Scatta una seconda inchiesta che vede coinvolte le alte gerarchie della curia toscana. Mentre la procura di Firenze indaga sulla vicenda del vescovo Claudio Maniago, a Siena finisce nel registro degli indagati l’arcivescovo Antonio Buoncristiani. Dalle orge sadomaso all'estorsione. L'arcivescovo rimasto coinvolto nell’indagine che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di monsignor Giuseppe Acampa, 38 anni, accusato di incendio doloso, calunnia e truffa. La procura vuole accertare un eventuale collegamento tra le due vicende, in particolar modo per quanto riguarda l’amministrazione degli immobili e del denaro della Chiesa.

L’incendio — I fatti - Il 2 aprile 2006 un incendio divampa nella sede dell’Economato della Curia di Siena. Monsignor Acampa accusa un archivista di aver appiccato il rogo, ma le indagini smentiscono le accuse e alla fine è il prelato a finire indagato. Per gli inquirenti l'uffiocio stato incendiato "con l’unica finalità di distruggere documenti attinenti operazioni finanziarie promosse dalla diocesi attraverso la Curia". Durante le successive indagini emerge che il prelato ha venduto a un imprenditore veneto uno degli immobili ereditati dalla diocesi, "a prezzi molto inferiori a quelli di mercato" ricevendone in cambio come 'regal "un’Audi A3 dal valore di 27.000 euro". Scatta l'accusa di truffa ai danni della Chiesa. Scopre inoltre anche che il prelato avrebbe partecipato a incontri particolari con altri due preti, ma nessun reato viene contestato per questi episodi, nonostante alcuni testimoni.
A fine giugno alcuen intercettazioni telefoniche e ambientali avrebbero svelato dei tentativi da parte dell’arcivescovo di Siena per convincere i testimoni a ritrattare. Buoncristiani viene cos iscritto nel registro degli indagati per estorsione, accusato di aver costretto varie persone "anche con mirate pressioni" a fornire testimonianze discordanti da quelle verbalizzate.

Orge ed immobili — Accertata la colpevolezza di don Lelio Cantini, il parroco accusato di violenza sessuale su ragazze minorenni, i pm hanno voluto controllare eventuali "coperture" che avrebbero aiutato il parroco a restare impunito per anni. Dalle indagini emerso che la curia fiorentina, benenficiando di eredità e donazioni, arrivata a possedere circa 2.000 immobili. Due dipendenti e due sacerdoti accusano il vescovo ausiliare Claudio Maniago: "Ci minacciava intimandoci di non parlare della sua attività". Il prelato stato poi accusato di essere perfettamente a conoscenza delle attivit di Cantini e di non aver fatto nulla per fermarlo. Come un macigno, arriva anche l'accusa di aver partecipato a festini sadomaso, supportata dalla testimonianza di un quarantenne, che ha raccontato i dettagli di un incontro avvenuto dieci anni fa.
La Curia e l’arcidiocesi cittadina rispondono indignate alle accuse definendole "dichiarazioni infamanti", dichiarando di voler "procedere per vie legali di fronte ad incredibili affermazioni di presunti testimoni".

La fuga di notizie ha irritato non poco il procuratore Ubaldo Nannucci: "Si tratta di rivelazioni molto gravi per l’indagine, che spero non sia morta, ma è certamente compromessa".


19.09.2007 - voceditalia.it

Stuprano bracciante .Catturato il branco

Arancia meccanica a San Giorgio Jonico. Una giovane bracciante è stata sequestrata, minacciata con i coltelli e violentata dal branco. Una sordida storia che è venuta a galla grazie al coraggio della vittima la quale dopo aver subito ogni genere di sopruso ha denunciato tutto ai carabinieri. Gli autori dello stupro di gruppo sono finiti in galera la notte scorsa. Sono quattro fratelli e un loro amico, tutti braccianti agricoli, condotti in cella nel corso di un blitz fatto scattare dai militari della Compagnia di Martina Franca e della stazione di San Giorgio Jonico. In manette sono finiti Giampiero, Patrizio, Sergio e Michele Campo rispettivamente di ventisei, trentuno, trentadue e trentasette anni e un loro amico, il ventiquattrenne Michele Longo. Per tutti l’accusa è di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, minacce e incendio doloso. I mandati di cattura sono stait firmati dal gip Patrizia Todisco su richiesta del sostituto procuratore Vincenzo Petrocelli. Il quintetto per intimorire la vittima hanno incendiato la sua autovettura, una Fiat Punto, che era parcheggiata sotto casa. La violenza inaudita è scattata per vendetta. Giampiero Campo dopo aver convissuto per due anni con la donna è stato mollato. Una decisione che lo ha spinto ad organizzare la folle spedizione punitiva. Una mattina di maggio i cinque hanno atteso la poveretta sotto casa. Sapevano che la giovane bracciante stava per uscire per recarsi al lavoro. I Campo e il loro amico l’hanno costretta a salire su un’auto e l’hanno condotta nei pressi di un casolare di campagna dove è avvenuta la violenza.L’hanno stuprata a turno poi hanno tirato fuori i coltelli per farle capire che sarebbe stato meglio non spifferare tutto ai carabinieri. Le minacce sono continuiate anche nelle settimane successive. Appena il branco ha temuto che la giovane potesse raccontare la sua odissea hanno dato fuoco alla sua macchina. Giampiero e Patrizio purtroppo non sono nuovi a questo genere di cose. Una decina di anni fa si sono resi responsabili di una violenza ai danni di una giovane disabile. Sono stati condannati in primo grado» hanno sottolineato gli investigatori che hanno condotto l’operazione.Il blitz è stato illustrato nei minimi dettagli, stamane, nel corso di una conferenza stampa tenuta al comando provinciale e alla quale hanno partecipato il comandante della Compagnia di martina franca il capitano Michele D’Agosto , il suo vice il tenente Federica Carletti, il comandante della caserma di San Giorgio Jonico il luogotenente Adriano Meleleo , il suo vive il maresciallo Bruno Massimo Adamo e il maresciallo Giuseppe Nisticò. G.N.


19/09/2007 - tarantosera.com

Dove è sempre notte

Libro


John Banville

Traduzione Marcella Dallatorre

Guanda 2007

Dublino, anni '50. Città avvolta da un’ipocrisia cattolica e da un’aura perbenista assai poco credibili. Atmosfere dark e piovigginose, notte imperante, vento sferzante e nebbie sottili che bagnano una miriade di porte di pub fumosi nei quali si respira aria stantia e le pareti trasudano delle confessioni dei suoi avventori. Alcol per dimenticare , sigarette che cuociono la bocca e bruciano la gola ed un mistero da svelare. Quirke, anatomopatologo curioso e testardo e Mal, suo cognato, neonatologo di grande successo, sono due facce di una stessa medaglia. Vicini eppure distanti come due satelliti. Due uomini che si occupano di nascita e di morte, dell’inizio e della fine, e che la vita ha messo contro per questioni sentimentali. Quirke è orfano, adottato dal giudice Crawford (padre di Mal) ed è vedovo di Delia, morta di parto insieme alla bambina a cui ha dato la luce, mentre Mal è sposato con Sarah, sorella di Delia e passione mai dimenticata di Quirke (giusto perché al lettore masochista piace confondersi sin dalle prime pagine). Nel corso di una festa in ospedale, Quirke si rifugia nel suo studio, come è solito fare quando ha bisogno di solitudine, e scopre il cognato intento a falsificare la cartella clinica relativa al decesso di Christine Falls, giovane donna morta apparentemente di embolia polmonare. Ma dietro a quella cartella clinica si cela una verità molto distante da quella ufficialmente rivelata...

Il romanzo, il cui titolo originale è proprio “Christine Falls”, è un elegante giallo a tinte noir, che intriga e coinvolge. Chi è Christine e per quale ragione Mal ha cercato di inquinare la realtà falsificandola? Questa domanda è quella intorno a cui orbitano tutte le vicende narrate e tutti i personaggi coinvolti. Sullo sfondo di ogni vicenda l’orfanotrofio del St.Mary, luogo apparentemente dedito ad una buona causa che nasconde traffici ben diversi da quelli che dichiara. John Banville non è solo un giallista, non è solo abile nell’intessere una vera e propria spy-story dal gusto retrò, ma ha uno stile talmente tangibile che gli stati d’animo dei personaggi sono esperibili e percepibili. Quirke è una figura tratteggiata alla perfezione: ombroso, scontroso, cervellotico e con quel suo andamento claudicante che lo rende fascinoso e dannato, diventa voce narrante e detective improvvisato eppure brillante, cosicché il lettore può immedesimarsi in lui, come se fosse lui stesso a condurre le indagini e a tentare di far emergere il dispiegarsi finale degli eventi.
Banville sa costruire la tensione e sa come tenerla alta, così come sa trattare i sentimenti, le passioni e gli amori giovanili, gli astii ed i risentimenti senza mai perdersi nell’intreccio e senza mai smettere di incuriosire e di avvincere. Il finale è illuminante, è chiarificatore, non lascia l’amaro in bocca perché poco definito, al contrario ci da la meravigliosa sensazione di avere risolto un caso, di avere chiuso una pratica, così da poterla archiviare con soddisfazione, senza per questo dimenticare la via che fin lì ci ha guidati. [carlotta vissani]


20/09/07 - mangialibri.com

Basta guerre nel mondo!