Alcolici nemici delle donne

Alcolici nemici delle donne, impennano il rischio di tumore


Che sia birra, vino, o vodka non è importante, la parola d’ordine, come al solito, è massima moderazione nel concedersi bevande alcoliche, ancor più se a brindare è una lei: infatti bere alcol, anche tre porzioni al dì, aumenta il rischio di cancro al seno dal 10 al 30 per cento. Lo rivela uno studio presentato a Barcellona nel corso del congresso Europeo di Oncologia, da Arthur Klatsky of Kaiser Permanente in California. L’indagine, per la prima volta in modo conclusivo, fa luce sul fatto che è proprio l’alcol etilico a far impennare il rischio tumore per lei, qualunque sia la bevanda scelta.

Cancro al seno, con tre bicchieri al dì il rischio sale dal 10 al 30%
Si stima che il tumore alla mammella, secondo dopo il cancro ai polmoni per frequenza nella donna, quest’anno farà 1,2 milioni di nuovi casi globalmente e ucciderà 500.000 donne. Poiché già in passato altri studi avevano messo in luce il sospetto che gli alcolici aumentassero il rischio di questa neoplasia, gli esperti Usa hanno voluto analizzare un vasto numero di donne e scoprire eventuali differenze nell’influenza delle varie bevande alcoliche sul rischio cancro. Così gli esperti hanno considerato 70.000 donne di ogni etnia che avessero fornito informazioni sulle proprie abitudini nel corso di normali visite mediche effettuate tra 1978 e 1985. Al 2004 circa 3000 di loro avevano ricevuto una diagnosi di tumore al seno.

La ricerca ha esaminato 70.000 donne di ogni etnia
Analizzando le loro preferenze in fatto di alcolici è emerso che il rischio di ammalarsi di cancro al seno sale del 10 per cento bevendo tre bicchieri al dì di qualsiasi alcolico, indipendentemente dalla bevanda scelta. Se i bicchieri quotidiani sono più di tre il rischio sale del 30 per cento rispetto a quello di donne che si limitano alla dose consigliata di una porzione quotidiana.
E’ l’alcol etilico, dunque, il diretto responsabile dell’aumento del rischio di cancro, concludono gli esperti, e questo studio rimarca una volta di più che l’alcol va bevuto con assoluta moderazione.


28/09/07 - lastampa.it

Nuove iniziative per le fasce sociali più deboli

AVERSA. In attesa della prossima seduta consiliare, che si terrà il 2 ottobre alle ore 17, continuano i lavori delle commissioni in vista dei tanti progetti che sono nel paniere dei programmi della giunta Ciaramella.

Il giorno prima dell’assise è stata convocata una riunione dei capigruppo di maggioranza per discutere dei punti all’ordine del giorno della seduta, tra cui figurano la revoca del progetto per l’ex area ex Texas e la questione degli Ato. La commissione politiche sociali, guidata dal consigliere Nicla Virgilio, sta portando avanti molti progetti, alcuni già precedentemente in mano al consigliere Gian Paolo Dello Vicario, come quello di far assumere ad Aversa il ruolo di comune-capofila dell’ambito C3, attualmente ricoperto da Succivo. Proposta che trova d’accordo anche il consigliere della minoranza in forza alla commissione, Amedeo Cecere della Margherita. Si sta discutendo, inoltre, dell’eventualità di potenziare il servizio di trasporto scuola per disabili. Per i pensionati si stanno studiando una serie di iniziative d’intrattenimento, come il cinema e il teatro. Infine, si vuole affrontare il problema dell’alcolismo, magari con la creazione di un centro di recupero per giovani e meno giovani.


di Francesco Torellini del 28/09/2007 - pupia.tv

Condanne a morte, le cifre ufficiali

Nel 2007 quasi 300 esecuzioni


ALMENO 1591 vite sono state spezzate dalla pena capitale, in 25 Paesi, nel solo 2006. E duecentonovantaquattro da gennaio ad oggi. Senza considerare le condanne a morte eseguite in Cina, dove le statistiche sono considerate ancora segreto di Stato. I dati reali potrebbero essere molto più alti, ma se confrontati con quelli dell'anno precedente - 2148 prigionieri uccisi in ventidue Paesi e almeno 5186 imputati condannati in altri cinquantatré Stati - sembrano segnare una positiva inversione di tendenza.

Il 91 per cento delle pene eseguite nel mondo si concentra in pochi Paesi: Cina, Iran, Iraq, Sudan, Pakistan e Usa.

In Cina, Amnesty stima tra le otto e le diecimila esecuzioni all'anno. Almeno 1010 nel 2006. Ma si tratta di cifre dedotte dalle informazioni di ufficiali locali e giudici e che lasciano ampi coni d'ombra sui numeri reali. Secondo Amnesty, fonti attendibili suggeriscono che nel Paese siano state messe a morte, lo scorso anno, tra le 7500 e le ottomila persone. Una certa evoluzione del diritto ha ridotto le modalità di esecuzione - un tempo si applicavano pratiche tipo l'asportazione della pelle o lo squartamento dove il corpo veniva legato a quattro cavalli fatti partire improvvisamente in diverse direzioni - ma restano ancora tanti i reati punibili con la morte. Il codice penale del 1997 ne elenca circa sessantotto.

A parte la Cina, i cui dati non sono quantificabili, il primato delle condanne a morte dello scorso anno è detenuto dall'Iran, il cui sistema giuridico si basa sui principi religiosi. Alle 177 morti riportate nelle cifre ufficiali del 2006 - di cui quattro nel solo giorno di Natale - se ne aggiungono almeno 114 nel 2007, di cui tre minorenni. Solo per il reato di droga, si contano, dal 1991 al 2001 cinquemila esecuzioni e più di novantamila arresti.

Segue il Pakistan, con 82 pene eseguite nel 2005, 82 nel 2006 e quattro quest'anno. Nel 1947 solo due reati venivano puniti con la morte: l'omicidio e il tradimento. Ma durante il regime del generale Ziaul Haq le fattispecie sono aumentate e così ora sono ben 27 i crimini passibili di condanna capitale. A questi si è venuta ad aggiungere, nel 1985 la legge contro la blasfemia, che ha aperto la via del carcere a non pochi cristiani e musulmani. Il presidente Musharraf, il 13 dicembre 2001 ha convertito in prigionia la pena di morte per i minorenni e nel novembre 2006 ha sottratto alle esecuzioni il reato di adulterio. A gennaio 2007 la Commissione dei diritti dell'uomo del Pakistan ha pubblicato un rapporto che testimonia più di 7400 condannati a morte e 1029 esecuzioni tra il '75 e il 2002.

In Iraq, la condanna capitale è stata reintrodotta nell'agosto del 2004 per reati contro la sicurezza nazionale, l'omicidio premeditato, il traffico di droga e, in alcune circostanze, per il rapimento. Nel corso del 2006 sono state impiccate almeno 65 persone, uomini e donne, compreso l'ex rais Saddam Hussein. E altre trenta esecuzioni sono state compiute nel 2007. Tra questi, il 15 gennaio, il fratellastro di Saddam, Barzan Ibrahin al-Tikriti e l'ex presidente del Tribunale rivoluzionario, Awad Hamad al - Bandar. Il 12 febbraio il Tribunale penale supremo iracheno ha condannato a morte anche l'ex vicepresidente Taha Yassin Ramadhan, rivedendo la sentenza di ergastolo comminata il 5 novembre 2006 nel processo contro Saddam. E, secondo notizie prevenute ad Amnesty, sembra imminente l'esecuzione di quattro donne detenute nella prigione al-Kadhimiya di Bagdad. Due di loro hanno con sè i figli: Zeynab Fadhil una bambina di tre anni e Liqa'Qamar una di appena un anno, nata in carcere.

Negli Stati Uniti cinquantatre persone nel braccio della morte sono state uccise in dodici Stati nel 2006 - il numero più basso degli ultimi dieci anni - ed altre trenta quest'anno. Cifre che hanno fatto salire a 1057 il numro totale delle esecuzioi dal 1977, anno in cui è stata ripresa l'applicazione della pena di morte. Un terzo dei 38 Stati che la applicano ha sospeso o sta ritardando le esecuzioni, ma in Texas, Tennessee, Virginia, Missouri, Georgia e Utah è in corso una discussione per estendere la pena anche ad altri reati. In particolare, in Georgia si propone di non chiedere più l'unanimità dei giurati, ma solo nove voti su dodici mentre lo Utah ha votato una legge che prevede la morte per chi uccide un minore di 14 anni. Il 31 gennaio New York ha deciso una nuova condanna, la prima negli ultimi cinquant'anni, accompagnata da tre esecuzioni in Texas e una in Oklaoma. Buone notizie arrivano invece dal New Jersey: il primo dei 38 Stati mantenitori ad introdurre per legge una moratoria sulle esecuzioni ha istituito una commissione di studio per esaminare diversi aspetti della pena, dalla correttezza delle procedure ai costi. L'ultima esecuzione risale al 1963, ma 3350 sono i prigionieri ancora nel braccio della morte.

Segue l'Arabia Saudita: i dati ufficiali riportano 38 esecuzioni pubbliche nel 2006, almeno 104 nel 2007 e 126 minorenni nel braccio della morte. Le condanne vengono realizzate per decapitazione, nei luoghi più frequentati, dopo la preghiera del venerdì. Con le esecuzioni di quattro cittadini dello Sri Lanka, il 19 febbraio scorso, sale a diciassette il drammatico conteggio del 2007. In soli due mesi, il Paese di re Abdullah ha eseguito la metà del numero delle esecuzioni dello scorso anno. Amnesty segnala processi a porte chiuse e senza avvocati, imputati che non conoscono le accuse, confessioni estorte con la tortura e assistenza consolare limitata per gli stranieri. Ma forse qualche spiraglio si sta aprendo: il 13 gennaio il presidente della Commissione saudita per i diritti umani ha annunciato la commutazione della condanna a morte di Hadi Sa'eed al-Muteef, prigioniero di coscienza i carcere dal 1994 per commenti contrari alla shari'a.

Il Giappone, dopo una moratoria informale dall'89 al '93, nel Natale scorso ha eseguito le condanne nei confronti di Hidaka Hiroaki, 44 anni, Fukuoka Michio, 64 anni, Fujinami Yoshio, 75 anni e Akiyama Yoshimitsu, 77 anni. Almeno cento sono i prigionieri che attendono nelle carceri il giorno della propria esecuzione. Scrive Amnesty nel rapporto di gennaio 2007: "Mentre la Corea del Sud e Taiwan considerano seriamente la possibilità di bandire la pena di morte dalle rispettive legislazioni, il Giappone continua con le impiccagioni, in netta controtendenza rispetto ad altri Stati della stessa regione come Cambogia, Nepal, Timor Est e le Filippine". Con la morte del trentottenne Yasutoshi Matsuda, il 6 febbraio di quest'anno, è arrivato a novantanove il numero dei detenuti nel braccio della morte. Tre le esecuzioni nel 2007.

In Vietnam, dove la pena capitale si applica per 29 reati, il 2006 si è chiuso con un bilancio di tredici esecuzioni e il 2007 si è aperto con diciassette condannate a morte. In Kuwait, lo scorso anno si sono registrate nove esecuzioni ufficiali. Quattro in Giordania, sei in Bangladesh, almeno due in Egitto e nello Yemen, due a Singapore, uno in Indonesia. Nel Bahrain, che nel 2003 ha votato contro la risoluzione dell'Onu sulla pena di morte, tre persone sono state uccise lo scorso anno ed una nel gennaio 2007. Anche l'Indonesia, ha aperto l'anno con una condanna, Mentre a Cuba, dove l'ultima esecuzione risale al 2003, sono circa quaranta i detenuti in attesa dell'esecuzione.


28/09/07 - repubblica.it

Cuore Malato Ormai Uccide Piu' Donne Che Uomini

Roma, 28 set. (Adnkronos Salute) - 'Il cuore rende vedove', recitava un antico adagio. Ma i tempi sono cambiati e ormai le donne rischiano la vita, per un cuore 'malconcio', tanto quanto i loro compagni. Ogni anno sono addirittura loro a morire di più per cause cardiache. L'allarme arriva dalla Società italiana di cardiologia (Sic), che oggi ha presentato a Roma la campagna di prevenzione che porterà nelle Ipercoop di 40 città italiane 520 cardiologi pronti a testare la salute del cuore delle donne.


Nelle donne dopo i 50 anni d'età, rende noto la Sic, il 40-50% delle morti è dovuto a malattie cardiovascolari (infarto, ictus e altri eventi), mentre meno del 20% dei decessi è legato a tutte le forme di tumore messe insieme, e meno del 5% al tumore della mammella, considerato dal gentil sesso il nemico numero uno della propria salute.


Sette donne su 10 muoiono per un evento cardiovascolare, e dopo la menopausa il rischio di morte per questo tipo di malattie diviene simile e progressivamente superiore a quello degli uomini. Non solo. Dopo un attacco cardiaco la probabilità di perdere la vita è maggiore nelle donne. Eppure, meno del 50% delle italiane è consapevole del rischio per la propria sopravvivenza legato alle malattie cardiovascolari.


28/09/07 - it.notizie.yahoo.com

Malattie infettive, da oggi al Cotugno summit di esperti

Il ruolo oncogenetico del virus dell’epatite C, i progressi del ruolo dei vaccini nella cura dell' Hiv e i rapporti tra virus e cancro: sono i principali argomenti che saranno trattati e approfonditi nel corso del IV International workshop on infectious diseases and immunology (Nuovi aspetti delle malattie infettive), organizzato dalla VII Divisione Malattie infettive e immunologia del Cotugno, diretta da Oreste Perrella. I lavori scientifici si inaugurano oggi, nella sala conferenze dell’azienda ospedaliera Cotugno e proseguono domani, presso il complesso museale del monastero di Santa Chiara. Il workshop, che ha cadenza triennale, che richiama a Napoli i massimi esperti al mondo di malattie infettive, è stato ideato nel 1992 dallo stesso Perrella insieme con Francis Lavia (Usa) . Un appuntamento che, nel corso degli anni, ha ospitato scienziati di calibro internazionale e premi nobel tra cui Daniel Carleton Gajdusek, Brigitte Autran, Patrice Detrai, Robert Gallo, Jean Claude Chermann.


I virus sono semplici particelle composte da Dna e proteine: proprio questa semplicità li rende capaci non solo di infettare e distruggere le cellule ma anche di interagire profondamente con il patrimonio genetico dell’ospite integrandosi in esso e provocando danni alla funzione cellulare. Danni che spesso sfociano in una neoplasia. Il rapporto tra virus e cancro è al centro di una lettura magistrale tenuta da Antonio Giordano, scienziato napoletano, direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia, che stamani, al Cotugno, apre i lavori del convegno organizzato da Oreste Perrella direttore della VII Divisione malattie infettive e immunologia dell’ospedale campano specializzato nella cura delle persone affette da malattie infettive. “Negli anni Settanta e ottanta si è partiti dalle osservazioni cliniche delle infezioni croniche da virus dell’epatite C: quasi sempre questa infezione sfocia nel cancro epatico — spiega Perrella - gli studi sono proseguiti, si sono avvalsi delle nuove tecnologie di biologia molecolare e hanno dato conferme anche per altri microorganismi sospettati di indurre mutazioni o modifiche nell’attività del genoma umano fino a provocare il cancro. È il caso del virus di Epstein Barr, implicato nei linfomi, dell’Herpes virus, del papilloma virus, contro il quale oggi è disponibile un vaccino. Ma è verosimile ritenere che la maggior parte dei tumori possa essere innescato da una infezione virale latente. Infatti anche i cosiddetti oncogeni, ossia le parti del Dna implicate nella genesi del cancro, sono spesso del tutto simili, nella sequenza genomica, a virus che potrebbero essere stati integrati stabilmente nel Dna umano con funzioni regolatore ma capaci di riprendere un’attività autonoma in seguito a mutazioni ”.
Malattie infettive che rivelano un nuovo volto della patologia dunque, sia per il riemergere di vecchie conoscenze del passato, come la Tubercolosi, di cui è ormai documentata la presenza sul pianeta di forme diventate multiresistenti ad ogni antibiotico conosciuto, sia per i risvolti e la spinta allo studio delle funzioni del sistema immunitario dell’uomo che attraverso un complesso network fatto di cellule e molecole regolatore è in grado di intervenire in tutte le infezioni batteriche o virali. La sessione dedicata alle malattie emergenti e riemergenti, moderata da Franco Salvatore, direttore del Ceinge con cui il Cotugbno collabora, ospita la relazione di L. Richeldi, luminare modenese, tra i massimi esperti al mondo della tubercolosi.
Malattie infettive e sistema immunitario: un binomio insicindibile approfondito in una lettura magistrale da J.W. Mier (Boston) sul tema della paralisi dei ganulociti neutrophili nella sepsi e nei pazienti trattati con l’interleuchina 2. Proprio Mier è lo scopritore di questa importante proteina regolatrice della risposta immunitaria alle infezioni. Domani i lavori congressuali proseguono nel complesso museale di Santa Chiara sul tema delle malattie infettive che colpiscono il fegato.
Attesi gli interventi, tra gli altri, di Diego Vergani da Londra su Autoimmunità e virus Hcv, di Giuseppe Missale sui meccanismi immunopatogenetici nell’epatite da Hcv e di G. Castaldo sui polimorfismi genetici nelle coagulopatie degli epatopatici. Atteso anche il saluto del ministro per l' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Ma è sull'infezione da Hiv che si concentrerà l'attenzione degli oratori: J.A. Flores dell’Università di Bethesda, responsabile del programma vaccinale contro l’Aids negli Usa, terrà una lettura magistrale sulle prospettive del vaccino contro l’Aids mentre il masigliese Jean Claude Chermann parlerà del ruolo di una nuova classe di anticorpi protettitvi individuati nel sangue di pazienti che pur contraendo l’infezione hanno una lunghissima sopravvivenza senza i segni della immunodeficienza. Mario Clerici, tra i massimi esperti al mondo interviene sui nuovi meccanismi immunopatogenetici nell’Aids mentre G.Rizzardini (Milano) traccerà un bilancio sugli aggiornamenti sulla terapia anti-Hiv.


28/09/07 - denaro.it

Sulla pillola che dovrebbe sostituire l'insulina

L'intervento importante di Francesca che ci ricorda come certe notizie debbano essere lette con una certa diffidenza, o almeno ci ricorda come non tutto il giornalismo è serio. Da parte mia, Francesca, ti ringrazio e ti faccio i migliori auguri.


Dal 1981, anno da cui sono affetta da diabete insulino dipendente (o tipo 1 che dir si voglia) di queste "sparate" ne ho sentite periodicamente e costantemente. Ho alcuni aticoli giornalistici del lontanissimo 1985 dove si annuncia a PIENA PAGINA di come il diabete 1 sia stato debellato (quella volta, ... ma come sapete proprio così NON è!!!) e di come le siringhe siano state "messe in soffitta"! Risultato? Grande caos e fermento per nulla, perchè di quello si è sempre trattato. La soluzione al diabete tipo 1 (malattia COMPLETAMENTE diversa dal tipo 2, ma che costantemente si tenge ad accomunare con quest'ultima) è ancora assai lontana da venire. Le varie insuline spray o in pillole sono "trovate" da scoop ma che per ora (e per i prossimi anni) non leveranno al diabetico ID l'obbligo di misurare la glicemia ALMENO 4 volte al giorno (se non di più!! Per me si tratta di almeno 8-9 controlli quotidiani) e di farsi altrettante somministrazioni ai vari pasti più le basali (nel mio caso significa almeno 6-7 iniezioni d'insulina al giorno!!!)!!! Mi dispiace per molti genitori che sperano tanto (tantissimo) in questi "miracoli" e che resteranno assai delusi dall'effetiva realtà con cui si scontreranno... e, se devo dirla tutta, ODIO quanto molti (troppi) giornalisti tendono a fare con notizie completamente "manipolate"... e se scorrete nel passato (ne parlo anche sul mio blog) gli esempi sono notevoli!!!! Mi dispiace, ma la realtà oggi come oggi è ancora quella del buco, al limite "minimizzato" dall'utilizzo del microinfusore!


Francesca - http://troppodolce.san-lorenzo.com/ - 28/09/07 - blog.libero.it

Stop alle stragi del sabato sera

ROMA - Niente più birra e whisky in discoteca dopo le due di notte, e all'uscita test per misurare il tasso alcolico. E' quanto stabilisce una modifica al decreto sul codice della strada, approvata ieri dalla Camera. La nuova norma obbliga titolari e gestori di locali di intrattenimento e spettacoli a non dare più bevande alcoliche dopo le 2 di notte e ad assicurare che sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, l'alcol test. Ma non è finita, la modifica infatti, coinvolgerà non solo chi va in discoteca ma anche chi corre troppo.


L'emendamento stabilisce che, tra le 8 di sera e le 7 del mattino, l'eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza o sotto l'influenza di droga saranno puniti con una sanzione aggiuntiva di 200 euro. La somma in più andrà al 'fondo contro l'incidentalità notturna' da istituire presso la presidenza del consiglio. Nel decreto è compreso anche il divieto di lasciare auto in sosta con il motore acceso, chi non lo rispetterà riceverà una multa da 200 a 400 euro.


28/09/07 - diregiovani.it

Al via "Guido con prudenza"

Al via "Guido con prudenza", nuove idee per la sicurezza


Si chiama "Guido con Prudenza" ed è una delle più importanti iniziative sul fronte dell'alcol e della guida: quest'anno, oltre agli etilometri e alla promozione del guidatore designato, è stata concentrata l'attenzione sull'abuso di alcol e, allo stesso tempo, si è cercato di proporre una migliore formazione alla guida per i ragazzi.

La novità sta tutta nel concorso "cHIC!ken, non fare ridere i polli": i ragazzi potranno migliorare le proprie attitudini alla guida grazie ai corsi di guida sicura messi in palio. Polizia, Compagnie di Assicurazione e il Sindacato delle discoteche sono infatti convinte che l'acquisizione di metodi di guida più adeguati all'intensità del traffico, alla densità di circolazione, alle caratteristiche della rete viaria, possano ridurre l'incidentalità stradale.

Tutti coloro che si sono collegati ai siti www. fondazioneania. it, www. poliziadistato. it o www. silb. it hanno avuto la possibilità di inviare un racconto o un video dove uno o più amici si erano resi ridicoli dopo aver bevuto troppo. Molti ragazzi hanno compreso le finalità di questa iniziativa ed hanno aderito con entusiasmo.

Il concorso, che si concluderà il 15 ottobre, prevede una giuria che premierà i migliori 10 autori con corsi di guida sicura, mentre il primo classificato e l'amico "pollo" saranno ospiti d'onore nel weekend conclusivo del Motor Show di Bologna 2007, dove verranno premiati dalla Fondazione ANIA durante una speciale cerimonia a loro dedicata.


28/09/07 - repubblica.it

Seminario sull'uso e abuso dell'alcool

Canelli. Sabato alle 10, nel salone dei Sacchi della Contratto, si è svolto il seminario sull'uso e abuso dell'alcol nell'alimentazione, "La testa nel Bicchiere". Organizzato dalla PiEssePi (Oscar Bielli presidente), la società di sviluppo del territorio, in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Canelli, l'assessorato allo Sviluppo del Territorio ed il contributo della CrAt, ha avuto come relatori, intervistati da Filippo Larganà, Giorgio Calabrese (medico nutrizionista, docente universitario, membro dell'Authority europea per la sicurezza alimentare, ecc.), Lamberto Vallarino Gancia (presidente del Ceev-Comité Européen des Entreprises Vins), Michele Chiarlo (imprenditore e vicepresidente dell'Unione Industriale di Asti), Pierstefano Berta (dirigente Pernod - Ricard , docente universitario e vice presidente Oicce), Roberto Marmo (presidente della Provincia) e Davide Gariglio (presidente della Regione Piemonte).
Un piacevole discorrere di due ore, con il benvenuto dell'assessore Pino Camileri e la chicca finale del presidente Marmo.
Per Calabrese va scongiurata la mentalità di chi parla e comanda in materia come se si trattasse di tifoseria. "Sul vino non si può essere colpevolisti o innocentisti. A noi scienziati spetta dire, dopo ricerche rigide e rigorose, se fa bene o male. E io dico che un bicchiere di vino ai pasti ci fa star bene. Io non difendo il vino o il modo di produrlo. Io difendo la nutrizione. Ed è per questo che non capisco l'uso del superalcolico alla fine del pranzo".
Per Gancia "Prima della testa, nel bicchiere dobbiamo metterci il naso e la bocca. I fratelli Muccioli mi hanno detto che in due o tre mesi si riesce ad eliminare l'uso della droga, ma per togliere la dipendenza dalla testa ci vogliono almeno tre o quattro anni". Detto poi che nel vino non 'è solo alcol (l'85% è acqua) e che ci sono grosse diversità nell'assimilarlo, ha aggiunto che in Europa non c'è la tradizione e la cultura del bere vino. E questo costituisce un grosso motivo di scontro nel fare le leggi.
Per Chiarlo è importante la comunicazione ed una corretta informazione alimentare, a cominciare dalle scuole. In questo senso è un segnale il suo 'Parco artistico' (l'arte nelle vigne) di Castelnuovo Calcea, tenendo ben presente che dagli oltre 100 litri consumati, pro capite, nel primo Novecento si è passati agli attuali 45..
Per Berta "la storia ci conforta in quanto le prime leggi fiscali sul vino risalgono al 1500 quando la detraibilità dalle tasse era di 140 litri pro capite. Quindi il vino come un bisogno alimentare ed elemento simbolico e magico della nostra cultura. Come Pernod - Ricard stiamo portando avanti un progetto molto avanzato per un consumo consapevole per un futuro economicamente sostenibile, ed abbiamo firmato un accordo internazionale. In merito dobbiamo lavorare tutti insieme, produttori, consumatori, scienziati, giornalisti per arrivare ad avere a fianco della propaganda una comunicazione oggettiva".
In conclusione l'anticipazione del presidente Marmo che, vera chicca, riferiamo con un titolo a parte.


Marmo: "Anticiperemo apertura e chiusura delle discoteche"


A conclusione del seminario sull'uso e abuso del vino, l'intervento del presidente della Provincia di Asti, Roberto Marmo, ha fatto raddrizzare le orecchie, soprattutto dei giornalisti presenti: "Mi mangerò una bella manciata di voti, ma sento il dovere di procedere ugualmente. Intanto, come Provincia, abbiamo pronte tre interessanti iniziative. La prima: con l'Asl abbiamo in cantiere direttive per una alimentazione sana in tutti gli istituti scolastici. La seconda: d'accordo con le Forze dell'Ordine metteremo in funzione dei bus sia per l'andata che per il ritorno, alle discoteche. La terza iniziativa che prenderemo e che farà discutere sarà quella di far anticipare sia l'apertura che la chiusura delle discoteche".


28/09/07 - lancora.com

Tredici anni, le rubano il cellulare per stuprarla

Sansevero - Il furto del telefonino è stato solo il pretesto. Nelle intenzioni di due tredicenni di San Severo c’era la violenza sessuale. Ma dovevao trovare un espediente per convincere una loro coetanea a seguirli in un posto buio dove poter abusare di lei. Non prima di averla presa a calci e pugni.
La trappola. La vittima ci è caduta in pieno. Ha inseguito i ragazzini che le avevano sotttratto il telefonino con gli amici, poi da sola. E in un luogo buio è stata facile preda dei due. Picchiata e poi stuprata.
La denuncia. I due - che secondo gli inquirenti facevano parte di una gang già nota alle forze dell’ordine - sono stati rintracciati grazie alla collaborazione degli amici della ragazzina. Per loro è scattata la segnalazione alla Procura dei minori. A tredici anni non possono essere arrestati.
Il dramma. La ragazzina è tornata a casa e ai genitori ha detto solo di sentirsi male. Accompagnata in ospedale ha raccontato la sua terribile giornata.


28/09/07 - corrieredelmezzogiorno.info

Violenta ragazza in carrozzina: preso

Aggredita fuori dal supermercato


Piacenza, entrambi gli stupratori sono stati arrestati: si tratta di un egiziano e di un palestinese. Il primo ha avvicinato la donna disabile fuori dal cinema e l'ha stuprata su una panchina, il secondo ha pesantemente molestato una ragazza: intervenuti i carabinieri


Piacenza, 28 settembre 2007 - Violenza sessuale su due giovani donne, una delle quali diversamente abile. Questo il capo d'accusa che pende su due extracomunitari, originari rispettivamente dell'Egitto e della Palestina, arrestati dai Carabinieri di Piacenza nell'ambito dell'operazione 'Angeli liberatì.

Il primo, egiziano di 27 anni, ha aggredito una giovane disabile, costretta alla sedia a rotelle, all'uscita del cinema. L'ha avvicinata mentre stava tornando a casa e la ragazza, spaventata, lo ha seguito. Nel parco di via Corelli l'ha stuprata su una panchina e costretta a non rivelare nulla di quanto accaduto.

La giovane, invece, ha raccontato alla madre e ha denunciato l'uomo ai Carabinieri che lo hanno rintracciato per strada e fermato, mentre questi sosteneva di essere il fidanzato della giovane.

Il secondo episodio si è verificato in un centro commerciale, dove un palestinese 19enne ha avvicinato una ragazza molestandola pesantemente. L'amica della giovane ha però richiamato l'attenzione della sicurezza che a sua volta ha chiesto l'intervento dei Carabinieri. L'extracomunitario è stato fermato dai militari dopo che lo hanno rincorso in un inutile tentativo di fuga.


28/09/07 - qn.quotidiano.net

Droga: in aumento i consumatori "normali"

Sempre più diverse le tipologie di chi si rivolge al servizio "SerT" per liberarsi dalla tossicodipendenza


Sono anche giovani "normali" e di "buona famiglia", che utilizzano contemporaneamente più sostanze, legali e illegali, in diverse combinazioni. Un variegato mix di alcol, eroina, cocaina e altre droghe "leggere" che può avere sull'organismo effetti anche molto deleteri.
Una popolazione assai differenziata, che ha obbligato il Servizio tossicodipendenze a rimodulare l'approccio alle patologie e ad aumentare il ventaglio delle offerte. Non senza dimenticare anche una nuova progenie di utenti, che si rivolgono alla sanità pubblica per dipendenze patologiche quali i disturbi alimentari e il gioco d'azzardo patologico.
"Il minimo comun denominatore di tutti questi tipi di utenza - chiarisce Mosti - è proprio l'aspetto patologico del problema. Cercare quella particolare sensazione di leggerezza che può dare un bicchiere di vino, sfidare la sorte per provare un sottile piacere come nel gioco dei dadi o nella lotteria, ricorrere a sostanze che in qualche modo agiscono sulla mente, sono comportamenti antichi come l'uomo. E' una delle prime possibilità che ha appreso: alterare il proprio stato di coscienza per migliorare la capacità di adattarsi all'ambiente oppure per raggiungere dimensioni spirituali più profonde o, più semplicemente, per alleviare il dolore o per provare piacere. Questi comportamenti fanno parte della consuetudine per moltissimi di noi. La maggior parte della popolazione sperimenta l'uso di sostanze psicoattive (legali o illegali non ha qui nessuna rilevanza) per i motivi prima considerati, esponendosi certamente a qualche rischio per la propria salute, ma non diventando tossicodipendente, alcolista o giocatore d'azzardo".
"Recenti studi - continua - hanno ulteriormente confermato come su cento persone che adottano tali comportamenti, una percentuale variabile da 10 a 20 presenta quella che chiamiamo "vulnerabilità" nei confronti della dipendenza patologica. In altre parole, questi soggetti - per caratteristiche biologiche, psicologiche e per le particolari condizioni in cui si sono trovate a vivere ( famiglia, gruppi amicali, contesto sociale ed economico?.) - sono portate più di altre a sviluppare una vera e propria "malattia da dipendenza"".
Il nucleo di questa patologia è il seguente: il "malato di dipendenza" non è più in grado da solo di controllare un comportamento (sia esso quello di assumere una determinata sostanza oppure giocare d'azzardo o, più recentemente, navigare su internet). "Si badi bene, non è più- una volta sviluppata la malattia- questione di volontà. Nonostante la persona sia cosciente dei danni che si provoca o provoca ad altri "è più forte di lui". Chiunque sia un incallito fumatore sa perfettamente di che cosa stiamo parlando: non è certo la coscienza delle migliaia di morti e milioni di malati un elemento sufficiente a far smettere di fumare!
"Frequentemente il partner di una persona alcolista ci dice:" Se solo riuscisse a bere un bicchiere in compagnia come fanno tutti". Ma il problema sta proprio lì: se ci riuscisse non farebbe parte di quel 10-20 per cento di consumatori di sostanze che si ammala di dipendenza. Quindi è chiaro che uso, abuso e dipendenza sono concetti differenti, che segnalano situazioni differenti e necessitano di diversi approcci". Alcuni elementi legati a errate credenze che si sono diffuse negli ultimi anni, rendono il quadro ancora più complesso.


28/09/07 - liberta.it

Ddl sulla sicurezza stradale: maggioranza battuta alla Camera

Un emendamento presentato da Marco Beltrandi (Rosa nel Pugno), per ridurre da tre a un anno il periodo nel quale un neopatentato non può guidare auto con potenza specifica superiore ai 50 kw/t, è stato approvato nonostante il parere contrario del governo. Un voto "a sorpresa" che costringerà il Senato a una corsa contro il tempo per la conversione in legge del decreto sulla sicurezza stradale che scade il 3 ottobre.

Alcune forze della maggioranza, in particolare l'Udeur, hanno parlato di "errore tecnico", ma l'accaduto viene subito collegato dall'opposizione alle tensioni nell'Unione, palesate dal vertice di ieri sera.
Il centrodestra infatti, sottolinea che un incidente del genere alla Camera, dove l'Unione dispone di un'ampia maggioranza, è un lampante segnale di crisi.

Di seguito le norme del decreto in vigore dal 3 agosto: sette articoli, che hanno già avuto notevoli effetti durante i grandi esodi estivi.

Guida senza patente: i trasgressori vengono puniti con un'ammenda che va da 2.257 a 9.032 euro.

Neopatentati: qui la modifica apportata dalla Camera, sulle limitazioni alla guida per chi ha appena preso la patente. L'emendamento della Rosa nel Pugno, infatti, riduce da tre a un anno il tempi in cui i neopatentati non potranno guidare auto con potenza superiore a 50 chilowatt (prima era 60).

Limiti di velocità: chi supera di oltre 40 kmh rischia ora una sanzione tra 370 e 2.000 euro e la sospensione della patente fino a un anno.

Uso dei telefonini: l'articolo 4 del decreto riformula le regole per l'uso dei dispositivi radiotrasmittenti durante la guida: è consentito solo l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare. A chi trasgredisce è inflitta una sanzione tra 148 e 594 euro e la sospensione della patente da uno a tre mesi se lo stesso guidatore compie un'ulteriore violazione nel corso di un biennio.

Guida in stato di ebrezza o sotto effetto di droga: aumentano le sanzioni , infatti in precedenza c'era una sanzione uguale per un tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro; ora si è introdotto un limite intermedio di 0,8. Sono introdotte pene alternative con svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverate vittime di incidenti stradali.

Prevenzione: l'articolo 6 riguarda la "diffusione della consapevolezza" sui rischi legati all'alcol per chi guida. Si impone alle discoteche ed ai locali di affiggere appositi cartelli per indicare i tassi alcolici pericolosi e le infrazioni che si rischia di commettere. E' previsto anche che nei locali sia disponibile l'etilometro.

Stop ddella ditribuzione di alcoolici alle 2: i titolari e i gestori di locali nei quali si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento congiuntamente alla vendita di bevande alcoliche devono interrompere la somministrazione di queste bevande alle 2 di notte e assicurarsi che all'uscita dal locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti un alcool test.

Retroattività: si stabilisce infatti che le disposizioni si applicano anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto, purché il procedimento penale non sia concluso.

27.09.07 - agenziaradicale.com

Dava da bere agli ubriachi: chiuso bar in centro

Cronaca - Il gestore del locale a due passi da Campo de' Fiori somministrava alcol a persone già in stato di ebbrezza e ben oltre le due di notte. Ora la saracinesca resterà abbassata per un mese


Roma, 27 settembre 2007 - Somministrava alcol a persone in stato di manifesta ubriachezza. Per questo motivo il titolare del bar in via dei Pettinari 44 ha visto chiudere per un mese il suo esercizio, il 24 settembre scorso, su disposizione del questore di Roma.

AGGIRAVA IL DIVIETO - L'uomo è stato colpito da diverse sanzioni amministrative dovute al mancato rispetto di norme igienico-sanitarie. Il locale si trova a poca distanza da Trastevere e Campo de' Fiori, ma siccome è situato in una via non soggetta al divieto di vendita per asporto di bevande in vetro, era diventato un punto di riferimento per moltissimi avventori che si rifornivano di alcol in bottiglie frangibili.

IL CONTROLLO - I clienti le acquistavano anche fino alle cinque del mattino, malgrado esista l'obbligo di chiusura alle due, le "svuotavano" all'esterno e le mandano in frantumi o le lasciavano in giro per il centro storico. Questo fino a quando non è scattata una verifica da parte della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale e del Commissariato Trevi Campo Marzio.

LE INFRAZIONI - Ed ecco l'esito che ha portato al provvedimento del questore: è stato accertato che la vendita di bevande si protraeva oltre l'orario consentito dalla licenza; venivano somministrate sostanze alcoliche a persone in manifesto stato di ubriachezza; le condizioni di igiene, salubrità e sicurezza del locale erano pessime, rilevandosi tra l'altro: impianto elettrico fuori norma, addetti alla somministrazione sprovvisti di copricapo, pavimenti e Wc lerci e con presenza di sostanze oleose; non veniva effettuata alcuna emissione di scontrini fiscali, anzi l'area riservata alla cassa era stata del tutto sbarrata in modo da impedire assolutamente l'accesso agli avventori; il locale era frequentato da soggetti con pregiudizi penali e segnalati per uso di sostanze stupefacenti. Risultato? Locale chiuso per un mese.


27.09.07 - redazione.romaone.it

Farmacie umbre contro il "doping"

Il Coni dell'Umbria e Federfarma, il sindacato regionale dei titolari di farmacie, si coalizzano per combattere il doping nelle attività sportive.

Avvieranno una campagna regionale di sensibilizzazione dal titolo “Offensiva al doping”, con l'obiettivo di estenderla a tutto il territorio nazionale, distribuendo alle farmacie e agli sportivi pubblicazioni per promuovere una maggiore diffusione di informazioni sull'uso non corretto di farmaci.
Sono stati presentati due opuscoli, dal titolo “Uniti per lo sport” e “Farmacia amica dello sportivo”, nei quali sono contenute informazioni sul doping, sulle disposizioni di legge sui farmaci ritenuti dopanti, gli elenchi dei principi attivi vietati agli sportivi, i rischi connessi agli effetti collaterali e altre informazioni per gli utenti.“Giocare con il doping vuol dire giocare sporco, rubando la vittoria ad altri e gettando via la propria salute ed anni di allenamenti e gare condotti in maniera pulita" ha spiegato il presidente del Coni, Valentino Conti.

Un messaggio tanto sano ed ovvio, tuttavia, potrebbe diventare pericoloso se quel “rubare la vittoria” dovesse avere un impatto troppo forte.
Le campagne di prevenzione all'uso di sostanze stupefacenti effettuate attraverso i mass media possono avere un effetto boomerang: non soltanto dimostrarsi inefficaci, ma addirittura avere conseguenze negative, inducendo all'uso di droga ragazzi che prima non ci pensavano.
Il dato sconcertante è stato reso noto da Lela Jacobsohn, dell'Università della Pennsylvania, che ha effettuato la valutazione di una campagna di prevenzione organizzata dal governo Usa a colpi di spot tv.
Uno dei motivi, secondo la studiosa, è che il massiccio bombardamento di spot ha indotto i ragazzi a ritenere che il fenomeno sia diffuso al punto che tutti i coetanei usano la marijuana, e questo li ha portati a uniformarsi.
Il 75% degli spot, poi, mostrano ragazzi che fumano spinelli con gli amici in auto e si divertono, salvo poi subirne gli effetti negativi, ad esempio provocando un grave incidente. Ma tanto basta a far associare l'idea della droga al benessere e al divertimento; le conseguenze positive, in sostanza, hanno fatto sparire quelle negative.


28/09/07 - iltamtam.it

Violenza su minori, due casi shock in 24 ore

Nel Foggiano una 13enne stuprata da due coetanei. A Palermo arrestato un giovane di 16 anni che per anni ha abusato dei suoi cuginetti


Foggia, 27 set. (Adnkronos/Ign) - Ancora drammatici episodi di violenza sessuale al centro della cronaca. Stavolta però il dramma si sposta sull'età, non solo delle vittime di abusi ma anche dei loro carnefici. Minori contro minori in due tristi casi, uno avvenuto in provincia di Foggia, l'altro a Palermo. Così una ragazzina di 13 anni ha raccontato alla polizia di aver subito ieri sera violenza sessuale da parte di due coetanei a San Severo, nel Foggiano.

Secondo quanto riferito dalla giovane, tutto sarebbe iniziato al momento in cui ha scoperto di aver subito il furto del telefono cellulare. I due ragazzi, presunti autori del furto, l'hanno costretta a seguirli in una zona buia del centro cittadino e lontana dal gruppo degli altri amici e qui avrebbero abusato di lei. Infine le hanno restituito il telefono. Più tardi la ragazza, dopo un malore e un ricovero in ospedale, ha raccontato tutto ai genitori e alla Polizia che ha identificato e denunicato alla Procura Minorile di Bari i due sospetti.

Mentre a Palermo un ragazzo di 16 anni avrebbe abusato per anni dei suoi cuginetti. I bambini, appartenenti a un nucleo familare problematico, sono da tempo ospiti di una comunità. Dopo reiterate violenze e dopo continue minacce, i bambini hanno preso coraggio e confidato tutto alle psicologhe delle comunità. "Ci trascinava all'interno di un fatiscente magazzino", avrebbero detto i minori alla psicologa. E in quel magazzino il 16enne abusava dei suoi cuginetti.

Il ragazzo, dopo serrate indagini della Polizia di Stato, è stato arrestato ieri su disposizione del gip del Tribunale dei Minori, Maria Borsellino, che ha accolto la richiesta del pm Francesca Lo Verso.


27.09.07 - adnkronos.com

Polemiche su psicofarmaci ai bambini

Tra gli addetti non tutti son d’accordo

In queste settimane le Regioni stanno dando attuazione alle delibere per l'apertura dei centri per la somministrazione di psicofarmaci ai minori. Una parte significativa della comunità scientifica è contraria, ed il Comune di Napoli ha promosso una petizione per bloccare l'apertura dei centri. Se ne discute a Matelica il 28 settembre, presso l'UniCam, in occasione della "Notte dei Ricercatori" patrocinata dalla Commissione Europea.

La polemica cresce in tutta Italia, dopo la durissima presa di posizione dell'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, che ha preso posizione contro l'apertura dei centri per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini troppo agitati e distratti.

Buona parte della comunità scientifica pare nutrire forti riserve circa l'opportunità di somministrare derivati dell'anfetamina a bambini di 6 o 7 anni, ed Napoli ha quindi attirato su di se i riflettori degli accademici e delle istituzioni sanitarie della penisola per essere il primo capoluogo di Regione che si ribella alle linee guida nazionali. Il tema è così di attualità e d'interesse per gli operatori sanitari e le famiglie, che subito si sono organizzati diversi momenti di approfondimento. Uno di questi, a Matelica, nelle Marche, è organizzato dall'Università di Camerino, da sempre attenta alle tematiche di ampio interesse sociale per la cittadinanza.

Parteciperanno, oltre a Luca Poma, giornalista e portavoce di "Giù le Mani dai Bambini", prima campagna indipendente di farmacovigilanza per l'età pediatrica in Italia, altri esperti e soprattutto il Magnifico Rettore di UniCam Prof. Fulvio Esposito. Il Rettore ha dichiarato: “La “Notte dei Ricercatori” - manifestazione patrocinata dalla Commissione Europea, nell'ambito della quale si svolge il convegno sugli psicofarmaci ai bambini – è un importante appuntamento scientifico, che si svolge contemporaneamente in tutta Europa, ed un’occasione originale - per giovani e meno giovani - per condividere il fascino del “pianeta ricerca”. L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti, ed ovviamente gratuito. Ai partecipanti verrà omaggiato del materiale informativo.

Fonte Giù le mani dai bambini - 27.09.07 - savonanotizie.it

Omicidi, stupri, prostituzione

Omicidi, stupri, prostituzione: escalation impressionante


INVASIONE DEI ROM / E IL GOVERNO DORME


I numeri delle forze dell'ordine sono devastanti: dal gennaio 2006 a giugno di quest'anno tra i soli cittadini romeni, ci sono stati 76 arresti per omicidio, 475 denunce per stupro, 1446 casi di truffe e frodi informatiche, 691 denunce per sfruttamento della prostituzione e pedo-pornografia, 20mila denunce per furto e 5860 per rapina


VOGLIAMO COMINCIARE dai numeri? In un anno e mezzo — dal gennaio 2006 (data dell’ingresso a pieno titolo della Romania nell’Unione europea) al giugno di quest’anno — tra i soli cittadini romeni, ci sono stati 76 arresti per omicidio volontario, 475 denunce per violenza sessuale, 1446 casi di truffe e frodi informatiche, 691 denunce per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, ventimila denunce per furto, 5860 denunce per rapina. Questi dati riguardano, ripetiamo, i soli romeni.


D’altra parte, secondo dati Caritas non smentiti dal ministero dell’Interno, il flusso annuo dei romeni in Italia oscilla tra i 60mila e i 105mila… Basta scorrere tuttavia le statistiche dell’amministrazione carceraria per scoprire che una parte rilevante dei 60.710 oggi detenuti sono immigrati. Ne erano usciti 26.572 un anno fa per l’indulto, ne sono rientrati 6.194, quasi il 23 per cento, e non c’è da consolarsi se si pensa che la gran parte dei delitti resta impunita e che buona parte del beneficiari dell’indulto, purtroppo, non ha trovato dignitose forme di sopravvivenza alternativa.


QUESTI DATI spiegano senza bisogno di commenti perché l’altro ieri il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e il suo collega della solidarietà sociale, Paolo Ferrero abbiano usato per la prima volta da quando sono al governo un linguaggio abitualmente appannaggio del centrodestra. La loro proposta di legge per sostituire la Bossi-Fini ha infatti un impianto ideologico più aperto e tollerante della precedente, con il vantaggio di aprire alla solidarietà e lo svantaggio di fare credere agli immigrandi di mezzo mondo che l’Italia è un porto sicuro.


Stavolta, evidentemente, essi stessi hanno capito che la situazione rischia di andare fuori controllo con reazioni pericolosamente xenofobe da parte della popolazione.

NESSUNO, INFATTI, immaginava che l’ideale europeo al quale tanta gente è giustamente ancora legata potesse portare con sé ondate di criminalità come questa. Per una errata interpretazione delle norme comunitarie , riconosciuta ieri dallo stesso Amato, finora i prefetti non hanno potuto espellere i romeni che lo meritavano. Tra poco, assicura il ministro, sarà possibile farlo a cura dei prefetti, anche senza una condanna penale.


Speriamo che sia vero e che non accada, come denunciato dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, che le complicazioni burocratiche non mandino ogni cosa per aria. Sappiamo che espellere un clandestino è difficile se non ha documenti, e soprattutto un paese disposto a riprenderselo. Espellere un cittadino comunitario, com’è un romeno, può essere paradossalmente più semplice perché la Romania non può evitare di riprenderselo. L’importante è che venga fatto e vengano dati subito segnali incoraggianti, in assoluta controtendenza rispetto a quanto è accaduto finora.

PER QUANTO RIGUARDA la decisione di Amato di fare spedire a casa le contravvenzioni degli automobilisti che si fermano a guardare le prostitute, sembra dettata da Oscar Luigi Scalfaro prima maniera, quando l’ex capo dello Stato schiaffeggiava le signore troppo generosamente scollate. Con tutto il rispetto, però, il settore richiede misure meno moralistiche e più radicali.


di BRUNO VESPA - 27.09.07 - qn.quotidiano.net

Basta guerre nel mondo!