Boom dell'alcolismo in Liguria

GENOVA. 23 NOV. Almeno il 20% dei giovani e adolescente beve alcolici tutti i giorni. Sono i dati preoccupanti (raccolti nelle scuole superiori tra la fascia di età 16/18 anni) sul vero e proprio boom dell'alcolismo in Liguria, in cui il consumo d alcol è aumentato di circa il 110%, con 1500 morti l'anno e 40.000 cittadini ormai già minati nel fisico. Per tornare ai giovani, il 30% di loro si è ubriacato almeno una volta all'anno e il 66% di loro è vittima della moda dello "sballo".

23/11/2007 - © Copyright Liguria Notizie - ligurianotizie.it

Alcol test gratuito: «Non buttate via la vita»

Al tecnico Feltrinelli mille palloncini per «non giocarsi la vita». «Cerchiamo di fare prevenzione contro le stragi del sabato sera»

Ci pensava da tempo. Da mesi rimuginava su quella sua convinzione: «Noi educatori dobbiamo combattere le stragi del sabato sera». Alla fine, Crocetta Calabrese, preside dell'istituto tecnico Feltrinelli, ha deciso di intervenire. Ha alzato il telefono e ordinato mille etilometri da regalare ai suoi 700 studenti per le vacanze di Natale. Un alcol test «per festeggiare senza correre rischi». Un dono «responsabile». Che nei prossimi giorni sarà distribuito a tutti gli iscritti dell'Itis di piazza Tito Lucrezio Caro. Sulla confezione c'è il logo della scuola e uno slogan: «Nelle feste non giocarti la vita ». Altro aforisma che piace alla preside: «In vacanza con il cervello». «E con l'anno nuovo — promette — avremo nell'atrio anche un distributore di test etilici». I kit, monouso, saranno venduti a prezzo politico. «Tutti potranno acquistarli prima del weekend».

Combattere l'alcol subito, sui banchi di scuola. «La scorsa settimana — racconta ancora la dirigente — ho invitato gli studenti organizzare la festa di Natale. Dopo le risate di chi suggeriva grandi bevute, ho pensato di correre ai ripari. Perché è inutile prendersi in giro: con le vacanze i più grandi andranno a ballare. E, inevitabilmente, alzeranno il gomito. Per questo ho pensato di responsabilizzarli». Mille etilometri — «che mi sono costati quanto spostare enti banchi dalla sede centrale alla succursale» — e un anno per discutere di abusi e dipendenze. Le tappe del progetto: lo psicologo della scuola illustrerà agli iscritti i rischi dell'alcol, un esperto dell'Asl sarà invitato a un'assemblea, il padre di un ragazzo morto sulle strade incontrerà tutta la popolazione studentesca. Ma la vera novità è questo palloncino confezionato in una busta blu, arrivato da una ditta francese e atteso da tutti i ragazzi. Soprattutto da quelli del serale. Sono loro i più a rischio, dicono i docenti. Giovani tra i venti e i venticinque anni che di giorno lavorano, la sera vanno a scuola e di notte frequentano le discoteche di tutta la Regione.

Daniele, che ha 19 anni e frequenta il Feltrinelli dopo una giornata in officina, è entusiasta: «La scorsa settimana — racconta — sono stato fermato dalla Polstrada. Mi sono spaventato. Per fortuna il test era negativo, ma ho capito l'importanza di questa iniziativa». Proposito per l'anno nuovo: «Quando avremo il distributore, regalerò i kit agli amici».
Forse qualcosa si sta muovendo. «Anche se — ammettono i docenti — il venerdì sera, fuori da scuola si vedono troppo bicchieri, troppe bottiglie». Tutta colpa dell'happy hour. E della voglia di sballare, di stordirsi. Secondo le ultime statistiche, l'uso (e abuso) di bevande alcoliche inizia intorno ai tredici-quattordici anni. «Per questo — ribadisce la preside — vogliamo fare la nostra parte. La scuola non può stare ferma a guardare questi ragazzini che rovinano le loro vite».

Annachiara Sacchi - 23/11/07 - corriere.it

Eric Clapton non riusciva a resistere all'alcol e al sesso

Eric Clapton ha rivelato di non aver mai fatto sesso da sobrio se non dopo aver superato i 30 anni d’età. In un’intervista recentemente rilasciata al South Bank Shows l’artista si confessa:

“La prima volta che sono uscito dalla clinica per disintossicarmi dall’alcol non riuscivo ad avere rapporti con mia moglie. Non mi era mai successo prima di fare sesso senza essere sbronzo.”

Il musicista 62enne, soprannominato Slow Hand per il suo stile chitarristico, ha inoltre rivelato di aver appeso la bottiglia “al chiodo” durante un tour in Australia nel 1987 dopo aver pensato seriamente di togliersi la vita.


23/11/07 - gossipblog.it

L'etilometro diventa un gadget

Caccia al modello tascabile


Vendite quadruplicate, il boom è previsto per Natale


MILANO — Non bastavano i telefonini, le chiavette ubs, le micromacchine fotografiche digitali e altre diavolerie tecnologiche simili per ingrossare borse e tasche. No. Ora al nutrito gruppo si aggiunge anche l'etilometro. Sì, proprio quell'oggetto che serve per misurare il tasso alcolico (0,5% di alcol per litro di sangue il limite) e sapere se ci si può mettere alla guida oppure è meglio cedere il volante. Quello che viene comunemente chiamato «palloncino» non è più un'esclusiva di vigili e poliziotti. Piuttosto, si va diffondendo la caccia (e l'acquisto) all'etilometro tascabile anche tra i privati. «Per un autocontrollo» spiega chi lo produce e lo vende, ma anche come regalo tra amici. E c'è chi già prevede (e spera) in un boom natalizio.


In effetti il boom è già in corso. Nell'ultimo anno si sono moltiplicate le vendite degli etilometri da tasca. Lo conferma Paola Matera, amministratore unico della Veritest Srl ( www.alco-control.it) che li vende ed è tra i principali fornitori di molte polizie municipali. «Rispetto allo scorso anno — dice — solo per la nostra azienda le richieste sono quadruplicate, non solo da parte dei soggetti più istituzionali, ma anche da parte dei privati». Sarà perché, spiega ancora la Matera, «dopo gli ultimi gravi incidenti stradali causati dall'eccesso di alcol, è aumentata molto la sensibilità sull'argomento ». E perché, aggiunge Paolo Vullo, amministratore delegato della Pectrol, altra azienda produttrice, «i controlli sulle strade sono talmente pochi che sono le singole persone a volersi autocontrollare».


In più, l'articolo 6 della nuova legge 117 del 2007 obbliga «tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento» a «esporre all'entrata, all'interno e all'uscita dei locali» le tabelle con «le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza », pena la chiusura del locale da 7 a 30 giorni. Perciò molti gestori di ristoranti, discoteche, pub hanno ordinato etilometri da piazzare nel proprio locale. Così che «ogni avventore possa responsabilmente controllare il proprio tasso alcolico», spiega Vullo che nel 2003 ha lanciato il «Soffia e sai» ( www.soffiaesai.it), etilometro monouso in vendita a un euro e 90 in quasi 6 mila farmacie italiane. Ma il suo «palloncino » è stato acquistato anche da molti comuni italiani, come Como, Salerno, Caserta, Rimini, che l'hanno dato alla polizia municipale per i controlli sulle strade. «Il mio obiettivo però — dice Vullo — è renderlo disponibile soprattutto nei locali di divertimento ».


Gli etilometri in commercio sono molti, di diverso livello, di variabile affidabilità. Si trovano in farmacia, in alcune discoteche, ma soprattutto su Internet, dove la scelta è infinita. Ci sono i monouso: sono i cosiddetti «palloncini», si soffia dentro e un colore segnala il tasso alcolico. Ma i migliori sono quelli con un sensore elettrochimico, spiega Paola Matera: «Il margine di errore è pari al 3-5% e sono realizzati con un software così sofisticato da distinguere tra fumo, residui di caffè o Coca-Cola».



Il loro prezzo è ancora piuttosto alto, intorno ai 300 euro per un modello affidabile. Poi ci sono gli altri, quelli con un sensore semiconduttore: «Il livello di precisione — riflette la Matera — dipende dalla qualità del sensore e dal microchip interno». E qui l'offerta è ricchissima, per tutte le tasche. Dai pochi euro per i modelli che arrivano dal-l'Asia, chiamati «gadget» dagli addetti ai lavori che li snobbano e li sconsigliano, a quelli più tecnologici e quindi più affidabili e più costosi, dai 100 euro in su. La caccia è appena cominciata.


Claudia Voltattorni - 23/11/07 - corriere.it

Erasmus non è solo sbronza+discoteca

Hola Italians,

volevo parlarvi dell'articolo uscito su Perugia, «La Ibiza degli stranieri». Sinceramente penso che sia allarmistico e infondato, o meglio, ciò che è stato descritto è stato esagerato. Il fatto che i ragazzi bevano non mi sembra così scandaloso; i festini a base di coca e sesso riguardano sicuramente una parte molto marginale della popolazione studentesca. Mi sembra sbagliato parlare dei giovani e dei loro problemi, ingrandendoli, «solo» perché ci è scappato il morto. Io non sono di Perugia, però sono stato un anno in Erasmus a Valencia, e l'alcol e il fumo girano un sacco, ma poi in realtà il 98% dei ragazzi li usa con molta moderazione, nel senso che magari ci scappa la sbronza+discoteca, però non mi sembra che finisca il mondo (se non si guida). Se poi si vuole dire che tutti i ragazzi sono tossici e pervertiti, o lo si dice in malafede per fare un articolo «bomba» oppure si è 40-50enni bacchettoni che pensano che i figli saranno verginelli fino al matrimonio e che ai pub prendono la Coca Cola. In ogni caso complimenti al Corriere, e in particolar modo a Italians.
Un saluto a tutti,

Antonio Torretta, antoniotorretta@hotmail.it - 23/11/07 - corriere.it

Picchia moglie e deruba suocera e cognato

Bologna - Un pluripregiudicato campano di 37 anni - in regime di sorveglianza speciale - agendo sotto l'effetto dell'alcol, ha picchiato la moglie e poi ha derubato suocera e cognato. Il fatto è avvenuto a Molinella.


Dopo una lite con la moglie per futili motivi, l'uomo ha derubato la madre della donna sotto la minaccia di un coltello e poi è fuggito a bordo di un'auto rubata al cognato. I carabinieri lo hanno rintracciato ed arrestato per rapina, furto, maltrattamenti in famiglia e inosservanza degli obblighi previsti dal regime di sorveglianza speciale.


22.11.07 - modena2000.it

Corso di guida gratuito in Piazza del Popolo

Savona, sicurezza stradale


Savona. Domenica prossima e domenica 2 dicembre in Piazza del Popolo a Savona, dalle ore 10 alle 17, si terrà un corso gratuito di guida sicura rivolto agli studenti neopatentati degli istituti scolastici savonesi. Già avviati inoltre corsi teorici ed incontri nelle scuole.
“Un’iniziativa importante- sottolinea il Sindaco Berruti- per sensibilizzare e formare i giovani sull’uso corretto dell’auto e garantire una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Questa Amministrazione – prosegue Berruti - non intende rimanere inerte di fronte alle stragi che quotidianamente si verificano sulle strade, specialmente urbane, e che coinvolgono in larga parte i nostri giovani, ma, anzi, vuole rispondere alla grave situazione con un approccio attivo di prevenzione, attraverso questa importante iniziativa che mira a sensibilizzare gli studenti e a formare giovani guidatori più capaci, maturi e responsabili nella circolazione stradale”.
Una tematica da tempo all’attenzione dell’amministrazione comunale, che fa seguito alla raccolta firme, aperta lo scorso 7 novembre presso l’Ufficio Elettorale, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la creazione di una “Agenzia nazionale per la sicurezza stradale e per la assistenza alle vittime della strada”.
Secondo i più recenti dai Istat, diffusi il 7 novembre 2006 e riferiti al 2005, nell’intero anno si sono registrati 225.078 incidenti stradali con il decesso immediato di 5.426 persone; nel complesso, la fascia più colpita dalle conseguenze degli incidenti stradali è quella tra i 25 e i 29 anni.
E di dati relativi ai luoghi, alle cause e alle tempistiche degli incidenti confermano questo dato. Le città sono i luoghi dove si riscontrano la maggior parte di incidenti : il 76,6% di essi (172.422) è avvenuto su strade urbane, con un tasso del 44,5% di decessi (2.417 in valore assoluto). L’indice di mortalità registra il massimo valore intorno alle ore 5 del mattino (6 morti ogni 100 incidenti), e in particolare nelle notti del venerdì e sabato ( 44,3% del totale degli incidenti notturni), quando avviene il 45% dei decessi e il 47,1% dei feriti . Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata costituiscono da sole il 50% dei casi, mentre la categoria di incidenti dovuti all’alterazione dello stato psico-fisico, si segnala per la gravità degli eventi e per l’alto coinvolgimento dei giovani: in questo ambito, si registrano 4.107 casi dovuti all’ebbrezza da alcol (70% del totale), mentre il restante 26% (1.551 casi) è dovuto a malore improvviso, ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope e colpi di sonno.
I conducenti deceduti a seguito di un incidente stradale presentano il valore massimo in corrispondenza della fascia di età compresa tra i 25 e i 29 anni (504 decessi il valore assoluto), seguiti dalla fascia 30-34 anni (401 morti e 30.952 feriti) e dalla fascia 21-24 anni (371 morti); per quanto riguarda i conducenti feriti, la fascia di età più colpita risulta quella di 25-29 anni (31.859 feriti in valore assoluto), di 30-34 anni (30.952 feriti) e di 35-39 anni (25.572 feriti).
Il “Progetto guida sicura per i giovani. Consapevolezza dei propri limiti alla guida” si articola in una parte teorica, svolta presso gli istituti scolastici di Savona, e in una parte pratica, in Piazza Del Popolo.
I corsi , che costituiscono un elemento determinante su cui investire per elevare ulteriormente il livello di sicurezza raggiunto dalle moderne automobili, intendono insegnare ai giovani il controllo dell’autovettura, migliorandone le capacità di guida in situazione di criticità e renderli consapevoli dei propri limiti alla guida, attraverso il supporto degli istruttori del Centro Guida Sicura Drivemotion.
I corsi teorici, avviati il 22 novembre, sono mirati a far sì che ogni allievo possa acquisire la conoscenza dei propri limiti alla guida, apprendendo le corrette manovre da effettuare nelle situazioni più impreviste, con particolare attenzione al tema della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza.
Queste le principali tematiche affrontate anche con il supporto di opuscoli informativi: Posizione di guida, Ancoraggio al sedile, Uso delle cinture di sicurezza, Posizione dei piedi, Posizione della mani, Movimento delle mani, Incrocio delle braccia, Comportamento della vettura in movimento, Trasferimenti di carico della vettura in movimento, Frenata di emergenza con e senza Abs, Evitare un ostacolo con e senza Abs, Frenata in curva, Distanza di sicurezza I concetti saranno spiegati anche dal Prof. Sergio Garbarino, che incontrerà gli studenti nella giornata di lunedì 26 Novembre, ore 11, presso il Teatro Chiabrera.
All’iniziativa hanno aderito l’Istituto Mazzini-Pancaldo-Martini, il Liceo della Rovere, l’Istituto Chiabrera, l’I.T.I.S. Ferraris, l’Istituto Alberti ed il Liceo Grassi, con la partecipazione complessiva di circa 350 ragazzi ai corsi teorici e 100 ragazzi (50 per ogni giornata) ai due corsi gratuiti di guida sicura in Piazza del Popolo - in un’area della piazza opportunamente attrezzata e chiusa al traffico- che si terranno domenica 25 novembre e domenica 2 dicembre, dalle 10 alle 17.
I corsi permetteranno agli allievi di mettere in pratica le nozioni acquisite, ed imparare la corretta postura di guida, il corretto uso del volante, fino alle tecniche di guida più difficili per controllare l’autovettura in situazioni impreviste. Costante sarà la presenza degli istruttori – tra i quali Elisabetta Cavenaghi, 8 volte campionessa italiana Rally e 2 volte campionessa europea Rally - sia in auto (uno accanto ad ogni allievo) che da terra, a coordinamento dell’esercizio da svolgere, il tutto nella massima sicurezza. La presenza degli istruttori consentirà inoltre agli allievi lo sviluppo di reazioni automatiche per il controllo del veicolo.


23/11/07 - ivg.it

Droga: boom della coca in Ue

L'Italia segue Spagna e Regno Unito


Un milione in più di cittadini europei sniffa la "polvere bianca"


Che in Europa i consumo di cocaina sia aumentato negli ultimi dieci anni non è una novità. Ma i dati contenuti all'interno del rapporto europeo delle droghe e delle tossicodipendenze redatto dall'Osservatorio di Lisbona, mette in luce dati allarmanti: 4,5 milioni di cittadini hanno dichiarato di aver sniffato nell'ultimo anno. Un milione in più rispetto al 2006.

Spagna e Inghilterra in testa alla lista dei consumatori. In coda l'Italia, dove però i consumi aumentano a velocità sorprendenti. Con la Danimarca, infatti, il Belpaese ha registrato i maggiori incrementi nel consumo tra il 2005 e il 2006.
Un fenomeno preoccupante, contro il quale le autorità dei vari Stati membri lavorano senza sosta. Lo dimostra il numero dei sequestri: 107 tonnellate di polvere bianca sono stati ritirati nel 2005 (quasi la metà in Spagna) , il 45% in più rispetto all'anno precedente.

Il documento evidenzia dati sconfortanti anche sul numero di morti legate all'uso di stupefacenti. Il fenomeno che aveva registrato una netta frenata negli ultimi anni sembra ora in netta ripresa. Nel periodo tra il 2004 e il 2005 infatti, il 4% delle morti tra i cittadini europei tra i 15 e i 39 anni, sono state causate dal consumo di droghe. Un dato che cresce paurosamente nelle grandi città, dove addirittura il 10-20 per cento delle morti del 2005 è stato attribuito al consumo di stupefacenti, sia per cause dirette (overdose) sia indirette (Aids e atti di violenza).

Per ciò che concerne la cannabis, il rapporto mette in luce una stabilizzazione del consumo. Lo spinello è ancora la droga più consumata in Europa (70 milioni di cittadini hanno ammesso di averla provata, solo 23 nell'ultimo anno), specie nella fascia di giovanissimi (15-18 anni). Dato confermato anche in Spagna e Regno Unito, dove si concentrano i maggiori consumatori. Il documento, però, evidenzia che quasi 3 milioni di europei consumano erba quotidianamente, rischiando "gravi danni per la salute". Secondo gli esperti, lo spinello sta passando di moda, lasciando sempre più ampio spazio alle sostanze dagli effetti eccitanti e più devastanti.


22/11/2007 - lastampa.it

Medici di base: serve "un patto sociale con i cittadini"

Un 'patto sociale' tra medici di famiglia e cittadini, basato sulla trasparenza e sull'interesse prioritario dell'assistito, per dare una svolta concreta alla medicina generale. A proporlo e' la Societa' italiana di medicina generale (Simg) che dal 24esimo congresso, in corso a Firenze, detta una 'ricetta' in 6 punti chiave per far si' che "il cittadino possa fare davvero affidamento su medici del territorio seri, preparati, attenti".
Una risposta forte anche a quanti mettono i medici di famiglia sotto accusa per una presunta 'leggerezza' etica, in particolare sulle prescrizioni, come sottolinea il presidente della Simg Claudio Cricelli."Ogni paese civile - spiega Cricelli - richiede ai propri medici delle garanzie che rappresentano il presupposto per concedere fiducia". E proprio queste garanzie sono riassunte nei 6 punti messi nero su bianco con il contributo di tutta la comunita' della medicina generale italiana: priorita' dell'interesse del cittadino (beneficialita'), qualita' professionale, affidabilita'/eticita' professionale, trasparenza e verificabilita', completezza di informazione, e autonomia e responsabilita'.
Secondo il medici della Simg, i vantaggi per i pazienti con l'applicazione di questi principi sarebbero notevoli. A partire da un camice bianco fortemente responsabilizzato che evita gli sprechi e utilizza al meglio le risorse disponibili, offrendo al cittadino le migliori opportunita' di cura. In sostanza un medico e' in grado di offrire tutti i vantaggi della buona medicina.


Al congresso Simg di quest'anno -che coincide con il 25esimo anno della fondazione della societa' - si e' avuta una forte partecipazione dei medici iscritti, circa 2 mila, e per la prima volta saranno presenti al congresso - che si e' aperto oggi e si chiudera' sabato 24 novembre - rappresentanti dei sindacati della medicina del territorio, a testimonianza di una nuova unita' dei camici bianchi e di un nuovo percorso intrapreso dalla categoria che prevede una maggiore integrazione, nel rispetto delle peculiarita', del lavoro del sindacato e di quello scientifico.
"Negli anni scorsi - ha detto Cricelli - il nostro sforzo si e' concentrato sulla definizione degli strumenti tecnici per favorire la qualita' della professione. Siamo passati dalla formazione permanente a quella complementare, alla ricerca clinica, per arrivare alla clinical governance che e' la sintesi della buona pratica della medicina. Compiuto il percorso tecnico, ora ci avviciniamo al grande patto sociale, vera garanzia che gli elementi tecnici in possesso del medico di famiglia siano gestiti con rigore ed eticita'". Ma il patto deve "necessariamente includere una nuova prospettiva del rapporto con l'ospedale, basato sulla continuita' della cura e dell'assistenza". Per Cricelli, infatti, "troppo spesso il paziente lascia l'ospedale e si trova abbandonato in una terra di nessuno in cui non ci sono le risorse necessarie per aiutarlo. Il paziente che torna a casa, dovrebbe invece trovare un territorio attrezzato per prenderlo in cura. E' nostro compito creare il filo di continuita' che unisce le cure ospedaliere a quelle della medicina generale. Ma dobbiamo pretendere che le risorse organizzative siano adeguate per la presa in carico del paziente in tutte le fasi della cura".


22/11/2007 - vita.it

Le donne della Cgil in piazza

Le donne della Cgil di Ferrara denunciano il permanere del fenomeno, diffuso e drammatico, della violenza contro le donne, in tutti gli strati sociali e per tutte le donne, italiane o straniere che siano, e per questo aderiscono alla manifestazione indetta a Roma, il 24 novembre.

“Le recenti drammatiche vicende – spiegano -, anche nella nostra regione, dimostrano una volta di più come siano proprio le relazioni più vicine, quelle vissute nel contesto familiare, quelle che più facilmente degenerano in fatti violenti e prevaricanti, come peraltro dimostrano i dati diffusi dall'Onu e, per l'Italia, dall'Istat”.

Con queste protesta chiedono di “vivere libere e sicure è un diritto cui si deve dare risposta non con interventi di generica sicurezza, bensì attraverso azioni integrate che intervengano sull'educazione ad una cultura davvero paritaria, sulla prevenzione, che contrastino efficacemente le azioni violente e che sostengano le vittime anche attraverso percorsi di inclusione sociale. Favorire un lavoro meno instabile e precario è anch'esso un modo per contrastare la vulnerabilità sociale di molte donne e la loro ricattabilità in termini di negazione dei diritti. La violenza contro le donne richiede un cambio di intensità negli interventi delle politiche pubbliche, così come fondamentale risulta l'adozione, nei luoghi di lavoro, dei codici contro le violenze fisiche e morali a sfondo sessuale”.

Le donne della Cgil di Ferrara, assieme alla segreteria della Camera del Lavoro, ritengono che il confronto con le istituzioni locali, in sede di bilanci preventivi, possa costituire un'occasione importante per esigere piani integrati di contrasto alla violenza di genere a livello territoriale.

Per riportare al centro del dibattito politico e culturale del Paese la violenza maschile contro le donne come la più grave violazione dei diritti umani, le donne della Cgil di Ferrara invitano quindi a partecipare alla manifestazione di Roma e alle iniziative, in calendario nella provincia, in occasione del 25 novembre, "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne"

23/11/07 - estense.com

Racconta in aula le violenze subite dal padre

“Mi toccava, stavo male, non capivo perché lo faceva, ero come immobilizzata, senza sapere come comportarmi”. Sono le parole agghiaccianti dette ieri mattina in udienza dibattimentale da una ragazza di 20 anni che chiameremo Anna, un nome di fantasia per tutelarne la privacy. Anna sta raccontando tra le lacrime nell’aula B del tribunale uno degli episodi che avrebbe subito tra gennaio e febbraio del 2005, quando era ancora minorenne. Episodi che diventano ancor più gravi perché, secondo l’accusa sostenuta dal pm Nicola Proto, l’uomo che avrebbe abusato di lei è il padre, 39 anni, immigrato in Italia da quasi trent’anni, oggi imputato per violenza sessuale aggravata.

I fatti risalgono al 28 aprile 2005, quando la giovane, allora aveva 17 anni, dopo essere scappata mesi prima dalla casa in un paese del medio ferrarese in cui viveva con i genitori, aveva trovato rifugio dagli zii. Secondo l’accusa il padre la va a cercare e, nonostante le resistenze dei parenti, la trova e la picchia con pugni, calci e con un bastone. La minore verrà ricoverata al pronto soccorso con diverse lesioni e solo allora deciderà di denunciare il padre anche per violenza sessuali che avrebbe subito in passato.

Una ricostruzione contestata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Federico Orlandini, secondo il quale “dalle sommarie informazioni rese ai carabinieri nell’immediatezza della denuncia, Anna era stata cacciata di casa perché trovata a letto con il cugino”.

Ieri mattina, oltre alla parte offesa, hanno testimoniato la responsabile dei servizi sociali e una zia della ragazza, che avrebbe confermato la versione dell’accusa. Il presidente del tribunale Francesco Maria Caruso, con a latere i giudici Piera Tassoni e Silvia Marini, ha rinviato la parti al 28 gennaio, quando verranno ascoltati i testimoni della difesa e si potrebbe già arrivare alla fase della discussione.

23/11/07 - estense.com

Pedofilia: 40 arresti in Spagna

Ordinanze custodia cautelare emesse in tutta il Paese


(ANSA) - MADRID, 22 NOV - Arrestate 40 persone dalla 'Guardia Civil' di Navarra per 'corruzione di minori' e 'possesso di materiale pedo-pornografico'. Le ordinanze di custodia cautelare, secondo quanto riportano i media, sono state emesse in tutta la Spagna, soprattutto in Andalusia e in Catalogna, ma anche a Madrid e nelle Asturie, dopo un'indagine durata piu' di un anno, che ha consentito di smascherare una rete estesa di soggetti che producevano e mettevano in rete video con bambini con meno 10 anni.


22/11/2007 - borsaitaliana.it

Il cuore femminile agli appuntamenti della vita

Anoressia, depressione e gravidanza: sono alcune delle patologie o condizioni femminili che possono influire sull’insorgenza di malattie cardiovascolari nelle donne. A questo tema sarà dedicato il convegno “Cuore di Donna. Il cuore femminile agli appuntamenti della vita”, oggi e domani, nella Sala San Francesco (Via Savonarola, 9). Organizzato dal Dipartimento di Medicina Clinica e sperimentale, Sezione di Clinica Medica, presieduto dal Prof. Carlo Longhini, il convegno intende affrontare il tema della malattie cardiovascolari nella popolazione femminile.

In tutto il mondo le malattie cardiovascolari rappresentano la causa di morte più diffusa fra le donne incidendo per almeno un terzo di tutte le cause di morte. Nonostante i dati attestino che il numero di donne che muoiono ogni anno per malattie cardiovascolari in tutto il mondo supera quello degli uomini, la maggior parte dei medici ignora il dato o lo sottovaluta.

L’impatto della patologia cardiovascolare nelle donne è fortemente incisivo anche per la Sanità pubblica, poiché i progressi della medicina, in particolare della farmacologia, consentono una larga sopravvivenza delle donne a tali eventi: a solo titolo di esempio negli Stati Uniti il 34% delle donne sopravvive ad un evento cardiovascolare mentre la popolazione a rischio è ben più vasta mentre in Cina la prevalenza per età della dislipidemia e ipertensione nelle donne tra i 35 e i 75 anni sono rispettivamente del 53% e del 25%.

Verranno anche affrontate la differenza di percezione del dolore anginoso da parte della donna e le differenze di risposta ai farmaci rispetto al sesso maschile; verranno infine descritte le principali cardiopatie dell’età giovane e della menopausa nell’ottica del cardiologo e del ginecologo.

23/11/07 - estense.com

Enti e Istituzioni: disabili in famiglia

Il Consiglio provinciale di Perugia auspica una celere approvazione di una legge che consenta ai familiari, lavoratori o lavoratrici, di persona inabile al 100%, che necessiti, cioè, di assistenza continua (in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita), di accedere prima al pensionamento, beneficiando delle facilitazioni accordate, in termini di età sia anagrafica che contributiva, ai lavoratori che svolgono mansioni soggette a maggior usura. E' quanto recita un ordine del giorno che l'assemblea di Piazza Italia, nel corso dell'ultima seduta consiliare, ha approvato con 23 voti favorevoli e uno contrario, su proposta del capogruppo del Pdci Stefano Ceccarelli. Nel documento si rammenta che l'articolo 1 della Legge 104/92 (la legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) sancisce il diritto delle persone con disabilità al pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà ed autonomia; ne promuove l'integrazione in tutti gli ambiti della vita, favorendo, ove possibile, una serie di interventi, prestazioni, servizi ed azioni mirate alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione, oltre che alla tutela giuridica ed economica, dei disabili.
"Oltre il 90% dei disabili - si fa notare nell'ordine del giorno - vive in famiglia, la quale costituisce il perno dell'assistenza, il luogo dove le persone con disabilità, (in molti casi caratterizzata da mobilità scarsa o addirittura inesistente, capacità di linguaggio carente o del tutto assente, deficit sensoriali gravissimi e caratterialità disturbata), sono assistite in modo continuativo e con notevoli oneri, dai familiari conviventi che se ne prendono cura. Le disabilità gravi - si legge ancora nel documento - si vivono prevalentemente in ambito domestico, con un impegno che dura 24 ore su 24, per 365 giorni l'anno laddove è presente una persona affetta da grave o gravissima disabilità. Per i familiari che l'assistono, oltre alla normale attività professionale, fonte di sostentamento, cioè oltre all'impegno del lavoro all'esterno, si aggiunge l'onere della cura e dell'assistenza quotidiana, che determina un logoramento ed uno stress psicologico e fisico di notevole portata, caratterizzato da pesanti fatiche, mancanza cronica di riposo ed impossibilità di dedicare tempo alla propria persona ed alla propria vita sociale". Da qui come detto la condivisione da parte del Consiglio provinciale di Perugia della "battaglia di civiltà e di solidarietà per dare risposte ai bisogni e alle richieste di migliaia di famiglie", con l'auspicio che si possa presto approdare ad una legge specifica. E con l'approvazione di questo o.d.g. si impegna il Presidente a trasmettere il presente documento ai presidenti dei consigli comunali della provincia di Perugia al fine di ampliare il tavolo della discussione e del sostegno alla proposta di legge presentata l'8 novembre 2006 alla Camera dei Deputati dal titolo "Norme in materia previdenziale in favore di lavoratori e lavoratrici con a carico familiari gravemente disabili" e al disegno di legge presentato al Senato della Repubblica il 15 dicembre 2006 dal titolo "Equiparazione del lavoro di cura nei confronti dei disabili gravi e gravissimi ai lavori usuranti, ai fini del prepensionamento", per una rapida approvazione degli stessi. Si sono dichiarati favorevoli all'ordine del giorno e hanno sostenuto di condividerne i contenuti i consiglieri Vito Taticchi (Ds), Bruno Biagiotti (An), Luigi Andreani (Udc), Guido De Prisco (Prc) e Edoardo Alunni (Fi). Ha votato contro invece il consigliere Giovanni Ruggiano (An) temendo che si possa ripetere una situazione analoga a quella creata dalla L. 104 "che, nata con nobili ideali, ha finito per essere utilizzata in maniera inopportuna".


Umbria - 22/11/2007 - newgol.com

Uccide la figlia disabile

MONTEPORZIO (PESARO URBINO) - Non sopportava più la sofferenza della sua unica figlia resa disabile dalla sindrome di Les, il 'lupus eritematoso sistemico', che si era manifestata quando la bambina aveva quattro anni. Ora, a soli 22 anni, era costretta ormai a letto. Così, Silvana Anselmi, 50 anni, ha atteso che il marito Sandro Servadio, un agricoltore di 57 anni, uscisse da casa e ha accoltellato alla gola la ragazza per poi tentare il suicidio.

Il dramma si è consumato fra le 7 e le 11, periodo in cui Servadio è stato fuori casa, in un casolare ristrutturato di Monteporzio. Sara, la vittima, era debilitata dal lupus, una malattia - di cui non si conoscono ancora bene le cause - in cui numerosi tessuti e cellule vengono danneggiati a opera di anticorpi e immunocomplessi di origine patologica. La ragazza dipendeva in tutto dalla madre. Il suo corpo era quello di una bambina di 7 anni, sviluppatosi peraltro in modo squilibrato. La malattia, però, non aveva intaccato le sue facoltà mentali: si era diplomata all'istituto commerciale di Fano, e poi aveva lavorato al centralino del Comune con una borsa lavoro, ma a causa di un peggioramento delle sue condizioni aveva dovuto smettere da un anno. Del tutto non autosufficiente e inchiodata su una sedia a rotelle, non poteva neppure stare a contatto con altre persone a causa delle sue deficienze immunitarie. Ma nonostante i suoi handicap fisici, ricorda il sindaco del piccolo centro (2.700 abitanti) Attilio Patrignani, era bravissima al computer ("le piaceva essere utile"), lucidamente consapevole delle sue limitazioni e "probabilmente soffriva tantissimo". "Il suo sogno - ricorda Patrignani - era lavorare in banca".

La zia paterna della ragazza, Marisa Servadio, era andata come al solito a trovarla, e non aveva notato nulla di insolito nella cognata. Ma questa mattina la Anselmi, che probabilmente soffriva di crisi depressive, ha atteso che il marito uscisse e poi ha vibrato un fendente alla gola della ragazza, uccidendola forse nel sonno o cercando prima di soffocarla. Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte, che su un piano investigativo non presenta lati oscuri. Silvana Anselmi, ritrovata dal marito riversa a terra accanto al letto di Sara, con ferite al collo, ai polsi e all'addome, avrebbe ammesso la sua colpa. Ora è piantonata in ospedale a Fano, in condizioni critiche ma non in pericolo di vita. Per lei, l'accusa è di omicidio volontario.


22/11/2007 - ansa.it

Salerno: abusi sessuali e minacce

Fermati 6 romeni


SALERNO - Hanno violentato, minacciato e costretto due ventenni romene a versare 300 euro al mese. Arrestati dai carabinieri di Sala Consilina, in provincia di Salerno, due romeni, accusati di violenza sessuale. In manette a Castrovillari (Cosenza) altri tre uomini e una donna di nazionalità romena, che hanno violentato e costretto alla prostituzione una giovane connazionale fatta venire in Italia con l'inganno. (Agr)


23/11/07 - instablog.org

Basta guerre nel mondo!