Trematerra. "Sembra libro dei sogni"

"Noi siamo orientati a giudicare criticamente un piano sanitario regionale, sapendo che interessa la cittadinanza e che non è giusto perdersi in scontri ideologici, ma c'é il rischio concreto che quello presentato dalla Giunta sia un libro dei sogni condito da promesse elettorali, poco concreto ed attento ai bisogni impellenti della popolazione amministrata". Lo afferma il capogruppo dell'Udc alla Regione, Michele Trematerra. "Ci vanno bene le costruzioni di nuovi ospedali - dice Trematerra - ma vorremmo sapere qualcosa su tutto quello che accadrà nel lungo periodo di latenza, sulle linee guida essenziali e sul progetto di deospedalizzazione e di avvicinamento al territorio.
Vorremmo chiedere se gli ospedali dei piccoli comuni saranno potenziati e se ci saranno interventi di day surgery; vorremmo sapere il quadro reale delle eccellenze e come si punterà sul presidio universitario. Sarebbe importante programmare interventi strategici rivolti alle categorie deboli e puntare sulla prevenzione dell'alcolismo e delle tossicodipendenze, oltre che monitorare il disagio adolescenziale". "Un Piano sanitario - aggiunge Trematerra - è la risultanza di un progetto d'insieme che non può essere ridotto solo ad interventi di edilizia sanitaria, pur indispensabili. Dobbiamo recuperare l'emigrazione sanitaria sulle grandi specialità, ma capire che oltre ad oncologia e cardiologia c'é da contrastare l'avanzata di malattie subdole come il diabete e c'é da confrontarsi sui dati epidemiologici in genere che riguardano al Regione". "Se ci sarà proposta una piattaforma del genere - conclude Trematerra - ci confronteremo senza pregiudizi come è giusto che sia". (ANSA)


15/11/07 - telereggiocalabria.it

Violenti a dodici anni

"Dopo i casi di violenza da parte di teppisti o “terroristi” a Roma contro lo Stato, contro la Polizia e i Carabinieri, ci s’interroga sulla violenza tra i giovani".
Inizia così la lettera di Irene Antoniazzi a Comincia l'Italia. net in cui racconta di una baby gang di ragazzini terribili.
Altro che Giamburrasca, una carriera da teppisti. La rabbia comincia presto. E anche la droga, il bullismo e le bravate. Racconta Irene Antoniazzi la notizia della banda sgominata a Borgaro, che ha messo a soqquadro la cittadina, diffondendo paura e distruggendo cose. Con petardi, bottiglie incendiarie. Contro un operaio, sui parabrezza delle auto in sosta per farli saltare, bottigliette molotov realizzate con la benzina spillata ai motorini, e ancora petardi infilati nelle catene delle altalene ai parchi gioco. Tutto per distruggere e naturalmente spaventare. Fino a che li hanno scoperti. Le famiglie sono state invitate dal sindaco a spiegare come stanno le cose.

Chi sono? Perchè lo fanno? Di chi sono le responsabilità? E soprattutto: una buona soluzione?

dalla lettera di Irene Antoniazzi


15/11/07 - comincialitalia.net

Sgominata banda internazionale di trafficanti

Dopo un anno di indagini avviate dall'ottobre 2006 il Gico del comando provinciale della guardia di finanza di Firenze ha sgominato un'organizzazione transnazionale di trafficanti albanesi con base in Toscana.


Tra L'operazione, denominata 'Waterloo', ha portato al sequestro di 2,2 quintali di droga, tra cocaina ed eroina, sei pistole e un silenziatore, 22 ordinanze di custodia in carcere, quattro mandati d'arresto europeo e ha sventato due tentati omicidi. La droga, che avrebbe fruttato oltre 20 milioni di euro, proveniva da Sudamerica e Afghanistan e transitava in nord europa e Albania prima di arrivare nel nostro Paese. Un bilancio pesante quello di una delle piu' importanti operazioni antidroga degli ultimi tempi dalla quale emerge come da tempo vi sia una internazionalizzazione delle associazioni criminali che per effetto della globalizzazione dei mercati hanno costituito basi operative e gruppi di riferimento nei Paesi dell'Unione Europea. 'L'operazione'-ha sottolineato la guardia di finanza-ha messo in rilievo un elemento nuovo che caratterizza queste organizzazioni criminali: il fatto che ormai siano dotate di veri gruppi di fuoco'.


15/11/07 - toscanatv.com

Bambini costretti a rubare

Costringevano due bambini di 9 e 10 anni ad accattonare e a rubare soprattutto ai turisti.


Per questo motivo per tre romene di 28, 44 e 30 anni e' scattato il provvedimento di espulsione firmato dal prefetto di Firenze Andrea De Martino. Le tre donne, che vivono in un campo rom a Milano, sono state denunciate per riduzione in schiavitu' e tratta di esseri umani. Secondo quanto ricostruito, le tre donne facevano parte di un'organizzazione, con base nel capoluogo lombardo, che si occupava di comprare i minori dalle famiglie di origine e di farli arrivare in Italia, utilizzandoli, approfittando del fatto che non erano imputabili, per furti e accattonaggio. Una volta fermati, secondo quanto emerso, i bambini venivano rilasciati e consegnati alle donne, che risultavano essere le affidatarie. Le indagini sono partite lo scorso marzo quando un romeno di 34 anni fu sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dagli agenti del commissariato fiorentino di Oltrarno: l'uomo era stato sorpreso, nei pressi della stazione centrale, a incassare il denaro elemosinato dai minori. Nel corso dell'inseguimento dell'uomo, uno degli agenti del commissariato fu anche colpito da un infarto. Sempre secondo quanto ricostruito, i minori operavano sulla piazza di Milano, derubando e borseggiando i turisti, ma venivano anche dirottati sulla piazza fiorentina, considerata particolarmente redditizia per la presenza di numerosi turisti. Sono nove i provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza firmati dal Prefetto di Firenze contro cittadini romeni, dall'entrata in vigore del decreto legge del primo novembre scorso.


15/11/07 - toscanatv.com

Alcol: giornata dedicata al tema delle ricadute

Una Giornata nazionale sui problemi legati all'alcol è organizzata oggi in Svizzera. Essa è dedicata al tema della ricaduta, cui spesso vanno incontro coloro che cercano di liberarsi dalla dipendenza.

In Ticino un convegno sul tema "La ricaduta, rischi ed opportunità" è in programma nell'aula magna del Conservatorio della svizzera italiana a Lugano-Besso, si legge sul sito internet degli organizzatori (www.journee-problemes-alcool.ch). Informazioni sui problemi legati all'alcol si trovano sul sito ticinese www.ingrado.ch.

La crisi va affrontata come un'opportunità di imparare a meglio proteggersi, afferma in un comunicato l'Istituto svizzero di prevenzione dell'alcolismo e altre tossicomanie (ISPA). A questo proposito diverse associazioni attive nel settore faranno opera di sensibilizzazione della popolazione: è stato pubblicato anche un opuscolo informativo.

Gli specialisti che si occupano della terapia e della consulenza agli alcoldipendenti - spiega l'ISPA - sanno che le ricadute sono frequenti. Nei singoli casi, però, i diretti interessati e i loro famigliari vivono la cosa come una pesante sconfitta, se non come una catastrofe: tendono a nascondersi per la vergogna, restando soli con la loro sensazione di fallimento, e quindi rischiano di peggiorare ulteriormente la loro situazione.

"Vogliamo incoraggiare i diretti interessati a cercare aiuto al più presto", afferma Sabine Dobler dell'ISPA. "Chi sa che cos'è una ricaduta e come si manifesta non si scoraggia tanto facilmente. Una ricaduta non significa che tutti gli sforzi sono stati vani e che si debba ricominciare da zero, anzi, dimostra che si sta imparando".

Secondo Dobler, quindi, le ricadute non sono solo momenti di crisi, ma anche opportunità, a patto che se ne approfitti per riesaminare la strada fatta fino a quel momento e per trarne una lezione. A tale scopo, i gruppi di autoaiuto o gli specialisti possono rappresentare un grande sostegno.


ATS - 15/11/07 - new.ticinonews.ch

Alcol e volante: connubio da spezzare

Domenica 18 novembre al parco commerciale Il Diamante “Cambio…direzione!”


Alcol e volante: connubio da spezzare, a partire dalle giovani generazioni


Una domenica tutta dedicata alla sensibilizzazione dei giovani sulle conseguenze della guida in stato d’ebbrezza. A proporla, il prossimo 18 novembre, tra iniziative informative e di intrattenimento, è il parco commerciale Il Diamante che, in collaborazione con la Circoscrizione Zona Nord Ovest, ha coinvolto, con lo slogan “Cambio…direzione!”, il servizio Area Giovani del Comune di Ferrara, Promeco, l’Unità di strada del Sert azienda Usl e le forze dell’ordine: Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia municipale.
L’iniziativa è stata presentata stamani in conferenza stampa dalla presidente della Circoscrizione Nord Ovest Paola Boldrini e dal direttore del Diamante Simone Meneghin, entrambi soddisfatti per la disponibilità dimostrata dagli altri partner del progetto e in particolare dalle forze dell’ordine, che parteciperanno all’appuntamento con il proprio personale e i propri mezzi. A partire dalle 16, gli uomini e le donne in divisa saranno a disposizione di giovani e meno giovani per offrire informazioni sui rischi dell’alcol e consigli su come evitarli, proponendo dimostrazioni di test con l’etilometro.
In programma, nel corso del pomeriggio, anche esibizioni di gruppi musicali e di writer, performance di skate board e sport di strada e un momento di intrattenimento, alle 17, con il comico Andrea Poltronieri. Il tutto corredato dalla distribuzione di kit usa e getta per l’alcol test. “Quella di domenica – ha precisato Paola Boldrini – non vuole essere una manifestazione proibizionistica, ma piuttosto un’occasione per sensibilizzare i giovani a un corretto utilizzo delle bevande alcoliche, invitandoli a riflettere sui comportamenti da tenere per evitare di incorrere in incidenti stradali”.


15/11/07 - cronacacomune.it

In aumento il consumo di alcolici

Continua ad essere in aumento il consumo di alcolici fra gli adolescenti italiani secondo i dati del Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro su infanza e adolescenza. Quasi la meta' degli adolescenti beve alcolici qualche volta (49,3%), l'11,3% lo fa spesso, all'1,8% capita tutti i giorni e solo al 29,8% non succede mai. Bevono soprattutto in occasione di feste o ricorrenze (39,6%), ma anche quando sono in compagnia (30,6%) o semplicemente perche' ne hanno voglia (15,2%). Il 93,1% dei ragazzi beve alcolici solo qualche volta in occasione di feste o ricorrenze, quando e' in compagnia (70,4%) o durante i pasti (66,7%). La percentuale piu' alta di chi afferma di bere spesso (32,4%) lo fa senza semplicemente quando ne ha voglia, cosi' come il 10,1% di chi beve tutti i giorni. Il 41,3% dei ragazzi tra i 16 e 19 anni beve soprattutto in occasione di feste e ricorrenze rispetto al 37,1% degli adolescenti tra i 12 e i 15 anni. Il 38,8% dei ragazzi dai 16 anni in su rispetto al 18,1% degli adolescenti tra i 12 e 15 anni afferma di bere quando e' in compagnia. Per il 45,4% degli adolescenti il primo approccio con l'alcol e' avvenuto tra gli 11 e i 14 anni, mentre il 17,5% lo ha fatto a meno di 11 anni. Il 21,7% ha bevuto il primo bicchiere dopo i 15 anni, ma solo il 2,9% sostiene di non aver mai bevuto.
Quanto al rischio di incidenti stradali correlati con l'alcol, il 24,5% dei ragazzi ha bevuto il primo bicchiere prima di compiere 11 anni contro il 13,8% delle ragazze. Il 67,4% dei giovani sostiene di non aver mai guidato dopo aver bevuto. L'8,2% sostiene di averlo fatto solo raramente, mentre il 7,2% dice di farlo qualche volta o spesso (4,9%).

Le ragazze sono piu' prudenti: l'80,6% dichiara di non aver mai guidato il motorino o l'auto dopo aver bevuto, contro il 42% dei coetanei maschi. Il 59,2% non ha mai viaggiato come passeggero su un'auto o un motorino il cui guidatore aveva bevuto. Al 14,8% e' capitato raramente, al 12% qualche volta, mentre il 5% lo fa spesso.
Dalla ricerca emerge poi il fenomeno del bere prima di entrare in discoteca: si chiama 'shottino'' (lo 'sparo') ed e' un superalcolico puro, assunto per stordirsi immediatamente ed arrivare cosi' gia' ubriachi, dopo un giro nei bar, sulla pista da ballo. E' la nuova tendenza degli adolescenti denunciata dal Rapporto annuale di Eurispes-Telefono Azzurro.

Ma non basta, in Italia, si sta inoltre diffondendo la consuetudine (proveniente dalla Spagna), chiamata 'botellon' di ritrovarsi in piazza con una bottiglia di vino o di altri alcolici e formare un gruppo che condivide, oltre alle bevute, anche giochi, musica improvvisata e chiacchiere. La sbornia del week end e' un fenomeno rilevante: la quota di chi si ubriaca fra i giovani 11-24 anni che va in discoteca raggiunge il 9,2% contro l'1,9% di chi non ci va.
Il rapporto ricorda che nel nostro paese, il 12% (contro la media Ue del 27%) dei ragazzi 15-24 anni beve alcolici regolarmente. I giovani italiani bevono meno ma cominciano prima: in media a 12,2 anni contro i 14,6 della Ue. Le conseguenze di un eccesso di bere si ritrovano sulla strada.
Sono 2.500 i giovani che ogni anno perdono la vita per incidenti stradali causati dall'alcol.


15/11/07 - asca.it

L'Eurispes: in famiglia i nuovi padroni sono i figli

Amano il cyberbullismo e il sesso occasionale


ROMA (15 novembre) - Bambini prepotenti, giovani sicuri di sé e con molte pretese. È quanto emerge dalla fotografia della nuova generazione italiana realizzata dall'Eurispes, nell'ottavo Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, presentata oggi a Roma dall'istituto di ricerca e da Telefono Azzurro. Il primo dato che emerge è che i ruoli tra genitori e figli sembrano essersi ribaltati: è tempo dei figli “padroni”. Fanno scelte autonome su tutto quello che li riguarda.

«Da un punto di vista, questo atteggiamento si può definire positivo per quanto riguarda l'utilizzo e le capacità legate alle nuove tecnologie - ha sottolineato Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes -. Infatti, la conoscenza non passa più di padre in figlio, ma accade sempre più spesso che siano proprio i figli a insegnare ai genitori come orientarsi nei meandri della rete e a informarli sull'evoluzione delle apparecchiature informatiche e sulle nuove modalità di comunicazione. È negativo, invece, quando diventano aggressivi con il gruppo dei pari, con i professori e con gli stessi genitori».

Per il presidente di Sos il Telefono Azzurro Onlus, Ernesto Caffo, invece, emerge un «identikit dei bambini e degli adolescenti ricco di termini di affetto, di competenze e di opportunità, ma ancora alla ricerca di un reale dialogo con gli adulti. La comunicazione tra le generazioni risente, infatti, di un divario sempre più ampio nei linguaggi usati e nelle conoscenze».

Il Rapporto. In 40 schede tematiche di approfondimento sono spiegate le due indagini svolte all'interno del mondo scolastico, che hanno interessato 52 istituti di ogni ordine e grado. L'identikit dei più piccoli è stato tracciato attraverso un questionario somministrato a bambini, di un'età compresa tra i 7 e gli 11 anni, frequentanti la terza, quarta e quinta classe delle elementari e la prima classe della scuola media. Quello degli adolescente, invece, ha raccolto gli orientamenti dei ragazzi dai 12 ai 19 anni, frequentanti la seconda e la terza media o una delle cinque classi degli istituti superiori. I questionari analizzati sono stati 1.680 per quanto riguarda l'infanzia e 1.950 per l'adolescenza.

Relazioni familiari. In generale, è risultato che i bambini non si sentono trascurati dalla propria madre, ma la cura della casa (25,3%) viene indicata come causa di mancanza d'attenzione. Il 18,5% dei bimbi si sente messo da parte a causa del fratello o della sorella e il 16,8% per il lavoro della madre. Se la maggioranza dei più piccoli (il 60,1%) può contare su una presenza costante del padre, il 14,1% non lo sente presente, mentre il 24,6% sente il suo ruolo incostante. Pochi però ritengono di sentirsi trascurati (6,7%). I bambini che vivono in una famiglia unita sono molto più certi di avere la madre al proprio fianco quando ne hanno bisogno (84,3%), rispetto ai figli di genitori separati (72,8%).

Televisione e nuove tecnologie. Tre bambini su dieci (29,6%) affermano di non poter rinunciare alla televisione, mentre il 20,2% preferisce la Playstation. Il cellulare è, invece, indispensabile per l'11,8% dei bambini e il 4,7% non può fare a meno di Internet, strumento che comunque raccoglie meno consensi rispetto al pc (9,9%), all'Ipod (6%) e addirittura al dvd (4,8%). Le bambini usano regolarmente la Playstation solo nel 7,6% dei casi. Solo il 4,4% dei bambini non guarda mai la tv. Il 55,8% dei bambini è seguito da un adulto mentre guarda la televisione.

Il 34% bambini non ha nessuno che controlli quando e dove navigano in internet. Se qualcuno dovesse molestarli tramite web, il 21,2% si limiterebbe a dire alla persona di non dare più fastidio, mentre il 10% assumerebbe un silenzio strategico o eviterebbe i luoghi virtuali di possibile incontro (10,6%). Il 2,5% è comunque fiducioso che non possa succedere nulla.

Il telefonino viene utilizzato prevalentemente per comunicare (72,9%), ma anche per fare fotografie (56,1%) o filmati (44,5%). II 10,2% degli bambini afferma di aver inserito on line dei filmati girati con il proprio telefonino. Il 26% dei piccoli non ha limiti di spesa per il cellulare, il 23% riceve una quota fissa destinata alla ricarica, mentre il 12,4% utilizza la propria paghetta o i propri risparmi.

Il sesso. Più sesso occasionale e meno romanticismo: è questo il nuovo motto degli adolescenti secondo il Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro. Alcune relazioni sessuali si svolgono, a volte in modo esclusivo, anche via sms in una sorta di immaginario erotico virtuale. Nel 2002, il 17,4% non aveva mai avuto un rapporto occasionale, nel 2007 questa percentuale è scesa al 7,7%. Un ragazzo su tre tuttavia non risponde alle domande. Anche se il 40,1% del campione riferisce poi di non aver mai avuto un rapporto occasionale senza protezione, il 13,4% a volte fa sesso in modo non protetto e per il 2,7% è un'abitudine, mentre l'1,8% non prende mai precauzioni.

Il 49,1% degli adolescenti associa il sesso all'amore, a fronte di un 14,8% che lo considera un'esigenza naturale e di un 11,3% per il quale è un'attrazione fatale. In generale, il 32,7% dei giovani ha un approccio pragmatico con il sesso. Sono le ragazze, più dei ragazzi, ad essere ancorate alla visione romantica del sesso: il 63,2% contro il 22,6% dei maschi. Sempre in tema di sessualità, il rapporto riferisce i risultati di un'indagine di Telefono Azzurro e dell'università di Roma TorVergata sulle esperienze fra i 3 e 12 anni. I comportamenti auto-esploratori vengono messi in atto dal 54% delle bambine e dal 77% dei bambini.

Bullismo. Una nuova forma di bullismo ha invaso la rete. La cyber-bullying, come la definisce il rapporto sull'infanzia e sull'adolescenza, usa sms ed e-mail per diffondere foto o video di minaccia nei confronti dei coetanei. A livello mondiale, si stima che circa 200 milioni di bambini e giovani sono maltrattati dai loro compagni e l'85% degli episodi di bullismo avverrebbe in presenza di osservatori che però intervengono solo nell'11% dei casi.

Alcol. Si chiama “shottino” (“lo sparo”) ed è la tendenza che sta dilagando fra i giovani. Si tratta di un superalcolico puro, assunto per stordirsi immediatamente, prima di entrare nelle discoteche, per poi accompagnarlo con altri super-alcolici consumati nei locali. L'assunzione di questo mix, specie nelle lunghe serate in discoteca, è pericoloso perché dà energia ed euforia. In Italia, si sta inoltre diffondendo la consuetudine spagnola, chiamata “botellon”, di ritrovarsi in piazza per bere e trascorrere la serata giocando e scherzando. Gli appuntamenti si diffondono con il passaparola, spesso su internet. A Milano, alcune riunioni hanno raggiunto persino i 30 mila partecipanti.

A preoccupare è anche la sbornia del week-end. Tra i giovani, di età compresa tra gli 11 e i 24 anni, che va in discoteca, il 9,2% si ubriaca contro l'1,9% di chi non ci va. Il rapporto ricorda che nel nostro Paese, il 12% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni beve alcolici regolarmente, contro la media europea del 27%. I giovani italiani bevono meno, ma cominciano prima: in media a 12,2 anni contro i 14,6 della Ue. Sono 2.500, inoltre, i giovani che ogni anno perdono la vita per incidenti stradali causati dal consumo di alcol.


15/11/07 - ilmessaggero.it

Auto contro palazzo, grave 27enne

Ancora due vittime di incidenti inspiegabili sulle strade di Genova. Altri due giovani ricoverati all’ospedale in condizioni disperate. Difficile capire come l’altra notte, verso le due, una Fiat Seicento con tre persone a bordo si sia potuta ribaltare, dopo uno schianto violentissimo contro un palazzo di via Bensa, in uscita dalla galleria di largo Zecca, verso la stazione di Genova Principe. Alla guida una ragazza di 23 anni, illesa assieme all’amica che viaggiava con lei. Mentre sono gravissime le ferite riportate da un giovane di 27 anni che era con loro. Resta da accertare il perché la ragazza abbia perso il controllo del mezzo e anche la velocità, di certo elevata. Per questo sarà sottoposta a test per verificare l’eventuale positività ad alcol o droghe. Gravi anche le condizioni di un 17enne che in mattinata, alle 10.30, ha perso il controllo del suo scooter in corso Europa, nel levante genovese. Il ragazzo è stato operato d’urgenza e ricoverato in prognosi riservata.


15/11/07 - primocanale.it

Spagna, indagine choc Troppi tossici al volante

Sono anni che si parla della stretta correlazione tra sinistrosità stradale ed assunzione, da parte dei conducenti, di sostanze psicoattive come l'alcol. Ma abbiamo un'effettiva idea di quanto incida la droga nella violenza stradale?

In Italia, infatti, non esiste di fatto la possibilità di verificare - anche con strumenti di tipo precursore - la presenza di sostanze psicotrope. Esistono i cosiddetti "stick", ma la loro distribuzione agli equipaggi di Polizia Stradale e Carabinieri è rimasta de facto limitata ad alcuni esperimenti, tanto che, ad oggi, l'accertamento delle violazioni previste dall'articolo 187 del codice della strada (guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti) è limitata all'intervento di sanitari con prelievo di sangue, in larga parte in occasione di sinistri stradali.

Quindi, a conti fatti, è possibile affermare che in Italia non esista la possibilità di prevenire eventi di questo tipo attraverso la Vigilanza Stradale o il Controllo del Territorio: è, semplicemente, un accertamento di Polizia Giudiziaria.

Una recente indagine condotta in Spagna su iniziativa della DGT (Direzione Generale del Traffico), di cui si parlava l'8 novembre sul quotidiano El Mundo in un articolo di Maria Vila Salgado, ha cercato di fare il punto della situazione, mobilitando nelle province di Badajoz e Saragozza una task force di militari della Guardia Civil - che in Spagna espleta servizio specialistico di polizia stradale - con lo scopo di monitorare l'incidenza droga nella guida nel primo weekend di novembre.

Il risultato, che non aveva precedenti nella penisola iberica, è a dir poco scioccante: l'8% dei conducenti sottoposti a screening è risultato sotto l'effetto di sostanze psicotrope.

Gli agenti sono stati dotati di un semplice stick da inumidire con la saliva, sfregato nella mucosa di ben 411 persone, 32 delle quali spedite in ospedale per la conferma del risultato preliminare, a carico delle quali è poi scattata la sanzione penale: per coloro che si sono rifiutati, due persone in tutto, è scattata invece una semplice sanzione amministrativa, consistente nella sospensione della patente di guida, la decurtazione di 6 punti (in Spagna il credito totale è di 12) ed una multa di 600 euro.

La riforma del Codice penale, in fase di approvazione, prevede l'introduzione di conseguenze penali anche per questa fattispecie, risolvendo così un vuoto normativo molto simile a quello che esiste in Italia.

Queste prove hanno svelato che la percentuale di conducenti risultati assuntori di sostanze psicotrope è addirittura superiore a quella di conducenti ebbri per alcol, ferma al 2,47% del totale. Facendo i compiuti calcoli, la DGT stima che le droghe siano in qualche modo responsabili del 10% degli incidenti stradali senza conseguenze per le persone.

Per quanto riguarda invece l'incidenza sulla sinistrosità letale, i dati sono del tutto diversi. Nel corso del 2006, infatti, le prove alcolemiche effettuate in concomitanza di sinistri stradali - in tutto 89.757 - hanno evidenziato l'ebrietà di 6.039 conducenti coinvolti, il 6,37%, ma nella mortalità il numero di ubriachi è spaventoso, tanto da aver superato - nel 2005 - la soglia del 36%.

Un dato questo che conferma le stime di molti stati europei, secondo le quali 3 incidenti su 10 sarebbero in qualche modo alcol-correlati, e che non viene affatto sottovalutata, visto che nel 2006 ben 3milioni ed 860mila persone hanno soffiato nell'etilometro.

Il codice penale in fase di approvazione, prevede che la persona in stato di ebrietà da sostanza stupefacente, in caso di coinvolgimento in incidente stradale senza conseguenze per le persone, sarà affidato ai servizi sociali. "Abbiamo previsto per loro - dice Bartolomé Vargas, del dipartimento Sicurezza Stradale - lavori socialmente utili in centri di riabilitazione per paraplegici o in strutture di assistenza per persone afflitte da lesioni cerebrali traumatiche, in maniera tale che possano comprendere le conseguenze del loro comportamento".

* Consigliere Nazionale Asaps, associazione amici polizia stradale


15/11/07 - repubblica.it

Serie di incidenti stradali nel braidese: solo feriti lievi

Bra - Sono diversi, gli incidenti stradali che, nell’ultima settimana, hanno funestato le strade del braidese, richiedendo l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Bra: lunedì scorso, 12 novembre, il primo sinistro, a Bra, dove alle 8 circa, in strada Falchetto, due veicoli si sono scontrati frontalmente a seguito del mancato arresto di uno dei due allo stop; fortunatamente non si sono registrati feritimi è comunque stata elevata una contravvenzione.
Nella stessa giornata, un 26enne di Cherasco è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Alba per guida in stato d’ebbrezza alcolica; in località Stura, a Cherasco, sulla Strada Provinciale 661, era fuoriuscito dalla sede stradale, senza coinvolgere altri veicoli. Gli sono quindi stati ritirati i documenti di guida.
Sempre a Cherasco, sulla S.P. 7, un veicolo pesante carico di legname ha fuso il motore: per scongiurare il pericolo di un eventuale incendio sono intervenuti i Vigili del Fuoco. Intervenuti per viabilità con conseguente allertamento dei Vigili del Fuoco per scongiurare eventuale incendio.
Ancora lunedì, a Sommariva Bosco, in località Belvedere, sulla strada che conduce a Carmagnola, un incidente frontale ha visto coinvolti due veicoli, attorno alle 8.30: feriti – in maniera non grave – i conducenti, ritirato un documento di guida.
Attorno alle 10.40, invece, a Monticello, si sono scontrati un veicolo ed un mezzo pesante: solo il conducente dell’auto è rimasto ferito, venendo prontamente soccorso dal 118. Il traffico è stato parzialmente rallentato per permettere le operazioni di intervento.
Martedì 13, a Cherasco, un’auto è fuoriuscita dalla sede stradale, senza coinvolgere altri veicoli; a successivi accertamenti il conducente, un cittadino rumeno 35enne, è risultato avere un tasso alcolemico oltre il consentito, venendo pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria di Alba, con ritiro dei documenti di guida.
Sempre martedì scorso, a Bra, in tarda mattinata, un incidente stradale – senza feriti – si è verificato tra un veicolo ed un ciclomotore.
Mercoledì 14, infine, sulla S.P. 29, a Sommariva Bosco, un’autovettura è finita fuori strada, senza coinvolgere altri veicoli: ferito il conducente.


15/11/07 - grandain.com

Diete pericolose: tre medici indagati

Diete pericolose: tre medici indagati per commercio di stupefacenti


Sono 5 le farmacie genovesi chiuse nel corso dell’operazione “Anoressic park”, 40 le persone denunciate, 370 le perquisizioni effettuate dai carabinieri sul territorio ligure. Eseguiti inoltre numerosi decreti di interdizione dell’esercizio della professione medica o farmaceutica e di sospensione dall’esercizio della professione di farmacista.
L’indagine sulla prescrizione illecita di cure dimagranti, a soli fini estetici e non terapeutici, a base di farmaci anoressizzanti, ha preso avvio da un esposto presentato il 26 agosto del 2006 al Nas di Genova da parte di una paziente che lamentava di essere finita al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Savona dopo alcuni giorni della cura dimagrante che le era stata prescritta dal suo medico.
Tre i medici coinvolti nell’inchiesta: Francesco Tata, Manuela Butini, sua assistente, e Maria Rita Caminiti. Devono tutti rispondere dell’accusa di violazione della legge sugli stupefacenti (in pratica di aver commercializzato sostanze stupefacenti), che prevede la pena da 6 a 20 anni di reclusione. Della stessa ipotesi di accusa devono rispondere i 12 farmacisti, di cui sette genovesi.
Nel corso degli accertamenti è emerso che i tre medici coinvolti non hanno mai conseguito le specializzazioni necessarie per la prescrizione di farmaci anoressizzanti (fendimetrazina, clorazepato, belfluorex, ecc.), considerati altamente dannosi per la salute.
In particolare, sull’ammontare del fatturato ricavato dal medico Tata, gli investigatori hanno evidenziato nell’ordinanza una telefonata intercorsa tra il sanitario e la madre il 21 gennaio del 2007. “Guarda - dice Tata - ho chiuso l’anno a 404.700 euro. E’ l’anno che ho guadagnato di più in assoluto”. Tata dopo alcuni calcoli conclude: “Io lordo guadagno intorno ai 68 milioni al mese, poi guadagni puliti saranno 40, ma comunque sia sono sempre tanti”. “E’ quindi ovvio di riflesso - spiegano gli investigatori nell’ordinanza - che anche i farmacisti collegati ai vari studi dei medici abbiano avuto maggiori fatturati attraverso la preparazione dei farmaci, violando consapevolmente la normativa vigente”.
Le indagini hanno accertato che da tutta Italia, persone desiderose di migliorare il proprio aspetto fisico, soprattutto donne, si rivolgevano ad alcuni medici compiacenti di Genova che prescrivevano loro drastiche cure dimagranti, basate sull’uso di farmaci anoressizzanti, la cui vendita à vietata o rigidamente controllata in Italia, a causa dei gravi effetti collaterali che si possono riscontrare. Spesso le diete venivano prescritte a distanza, telefonicamente o tramite internet, attraverso siti dedicati, e i medicinali venivano quindi spediti in tutta Italia tramite inconsapevoli corrieri. Le diete anoressizzanti venivano prescritte anche a persone che si trovavano già in conclamato stato di debilitazione fisica.
“I farmaci anoressizzanti - ha spiegato Luciano Caprino, farmacologo dell’università La Sapienza di Roma - provocano danni principalmente all’apparato cardiovascolare, al sistema nervoso centrale, insonnia e in qualche caso disturbi del comportamento”.


15/11/07 - ivg.it

Diabete, oggi è la giornata mondiale

MILANO - Oggi è la giornata mondiale del diabete. Qual è la situazione nel nostro paese? Uno studio dei medici di famiglia della Simg, la Società italiana di medicina generale, che ha coinvolto più di 33mila diabetici, mette in luce che la malattia non è ancora gestita in modo ottimale per quanto riguarda il 'buon compensò, ovvero il controllo della glicemia e degli altri due fattori di rischio, la pressione e il colesterolo. Solo il 30% dei diabetici infatti esegue il test dell'emoglobina glicata due volte l'anno come previsto dalle linee guida; solo il 26,7% ha valori di colesterolo 'cattivò uguali o più bassi di quelli consigliati, e solo il 34% ha una pressione nella norma. Per la Simg servono più prevenzione e più informazione. (Agr)


14 Novembre 2007 - instablog.org

Tifoso ucciso da un agente. Amato: tragico errore (*)

AREZZO - La tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la morte di Gabriele Sandri, a causa di un colpo di pistola sparato da un agente dopo una rissa tra tifosi in un'area di servizio lungo l'A1, nel territorio di Arezzo, diventa la miccia che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. Gabriele Sandri è stato colpito da un proiettile sparato da un agente della Polizia stradale. La ricostruzione del tragico momento, a lungo confusa e difficile interpretare nella giornata di domenica, vede da una parte momenti di tensione tra alcuni tifosi laziali, dei quali faceva parte Gabriele, e alcuni fan juventini cheerano a bordo di due auto . Entrambi i gruppi di tifosi, non numerosi, stavano andando a seguire le partitre delle proprie squadre. Qualche insulto, spintoni, una lite e un inizio di rissa ha portato all'intervento della pattuglia della Polizia Stradale. Gli agenti, però, erano sull'altra parte del'area di sosta, quella in direzione Sud: auno di loro ha sparato un colpo in aria. Poi il secondo colpo, quello che ha raggiunto Gabriele Sandri a al collo mentre l'auto sulla quale si trovava con gli amici stava già ripartendo. L'agente che ha sparato ricostruisce così il tragico episodio: «Stavo correndo, il colpo è partito: non ho mirato...». ( guarda la ricostruzione grafica). Oggi viene effettuata l'autopsia del ragazzo. Il ministro dell'Interno Amato è intervenuto nella giornata di domenica parlando di «tragico errore», sostenendo la tesi del questore di Arezzo. Il tam tam dei tifosi di tutti i gruppi ultrà è partito attraverso sms, telefonate e messaggi di ragio private nel primo pomeriggio di domenica. Porterà a una giornata di guerriglia in molti stadi e in molte città italiane. Gabriele Sandri era un noto dj della capitale e pare fosse anche amico di alcuni giocatori biancocelesti. Si stava recando a Milano insieme a tre amici per assistere alla partita della Lazio con l'Inter. Il giovane, oltre a fare il dj, aveva un negozio di abbigliamento a Roma.


INTERROGATO L'AGENTE CHE HA SPARATO - Nel pomeriggio di domenica si è svolto in Procura ad Arezzo l'interrogatorio dell'agente della Polizia stradale che ha sparato al tifoso. Poco dopo la conferenza stampa del Questore di Arezzo: «E' stato un tragico errore», ha detto Vincenzo Giacobbe.. «Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone, che non erano stati individuati come tifosi, degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima».


AMATO: «LE RESPONSABILITA' SARANNO ACCERTATE» - «Le responsabilità saranno accertate senza reticenze» ha detto a caldo il ministro dell'Interno Giuliano Amato. «Si sta ancora verificando l'esatta dinamica dei fatti, ma sembrerebbe trattarsi del tragico errore di un agente che era comunque intervenuto per evitare che una rissa tra tifosi potesse degenerare. Ancora una volta, però - ha proseguito il ministro - un giovane è morto in circostanze legate alla violenza che ruota intorno al calcio». Una violenza, conclude il ministro «che costringe tutti i fine settimana migliaia di uomini e donne delle forze dell'ordine a presidiare autostrade e città per evitare il peggio».


L'AVVOCATO: «E' OMICIDIO VOLONTARIO» - Intanto nell'area di servizio nel pomeriggio erano arrivati il fratello di Gabriele, Cristiano, e il suo avvocato, oltre ad alcuni amici della vittima. Il dolore e la rabbia si sono mescolati alle lacrime per l'incomprensibile tragedia. «Erano in auto e stavano uscendo dall'area di servizio - racconta uno degli amici riferendo il racconto di chi era in con Gabriele - quando hanno sentito un rumore. Hanno pensato a una sassata, poi hanno visto Gabriele che stava male, perdeva sangue. Non comprendendo subito la gravità di quanto accaduto, e anche per lo choc, hanno continuato, per fermarsi al casello di Arezzo. Lì li ha fermati poi la polizia». Cristiano Sandri è disperato: «Me lo hanno ammazzato con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte, con tutti i decreti di urgenza che hanno fatto me lo hanno ammazzato». L'avvocato Luigi Conti sfida i giornalisti: «È stato un omicidio volontario, voglio vedere se avete il coraggio di mettervi contro la polizia». Il padre di Gabriele abbraccia a lungo il figlio Cristiano, piange e urla, accasciandosi a terra.


PARTITE RINVIATE - Mentre dopo la tragedia si svolgeva il percorso del dolore e delle polemiche, sui campi andava in scena la risposta violenta degli ultrà. Scontri tra tifosi e forze dell'ordine a Bergamo che hanno portato prima alla sospensione e poi al rinvio della partita. A Milano la sfida Inter-Lazio era stata subito rinviata, ma la decisione della Federcalcio era quella di giocare sugli altri campi. Gli ultrà interisti con alcuni laziali si sono organizzati davanti a San Siro per poi marciare verso il centro di Milano. Momenti di tensione al commissariato di via Novara e poi davanti alla sede Rai di Corso Sempione. Le altre partite sono cominciate con 10 minuti di ritardo e il lutto al braccio dei giocatori, ma non tutto è andato liscio. Dopo 8 minuti è stata sospesa Atalanta-Milan, poi definitivamente rinviata. Soltanto un prologo degli incidenti che si sarebbero poi verificati in varie città e in particolare a Roma che hanno portato al rinvio anche del posticipo Roma-Cagliari. Una decisione obbligata e saggia: nella notte, infatti, Roma è stata teatro di veri e propri assalti di teppisti a commissariati e di devastazazioni nella zona dell'Olimpico e di ponte Milvio.


* Forse voleva e DOVEVA dire "tragico orrore".

Solidarietà a Gabriele, con la speranza che venga alla luce tutta la verità e chi ha sbagliato paghi le giuste conseguenze. Tutta la vergogna alla classe politica italiana.

Scoperta italiana, il bisturi elimina il diabete

MILANO — Il «pioniere» della chirurgia dell'obesità, Nicola Scopinaro, ha trovato un modo per sconfiggere il diabete di tipo II. Quello dell'allarme mondiale. Quello che, agli Stati Uniti, costa 10 mila dollari all'anno in più per malato.


L'80 per cento dei diabetici sono obesi o in sovrappeso. Sembra infatti che il troppo grasso venga usato dai muscoli per creare energia al posto degli zuccheri metabolizzati dall'insulina prodotta dal pancreas, che quindi lavora a vuoto. Di qui, l'insulino-resistenza. E poi il diabete. Ma se a livello di tubo digerente si impedisce l'assorbimento del grasso, il pancreas torna a lavorare secondo natura e in poco tempo si «risana». Lo ha pensato Scopinaro e così è stato nei primi 12 pazienti, su 20, operati nel 2007 non per l'obesità ma perché diabetici. Anche «magri» (in sovrappeso). Questo, dopo l'approvazione del comitato etico del San Martino di Genova, sede universitaria e di Scopinaro.


La tecnica adottata, in laparoscopia, è quella che ha reso famoso nel mondo il chirurgo italiano: la diversione bilio-pancreatica. La bile aiuta ad assorbire i grassi, l'insulina del pancreas gli zuccheri. Che cosa fa Scopinaro? Crea due vie dallo stomaco verso l'intestino: una percorsa dal cibo, l'altra solo dalla secrezione bilio-pancreatica, indispensabile per la digestione. Che arriva molto più a valle del normale. Ne risulta una limitazione del quotidiano assorbimento dei grassi a soli 40 milligrammi e dell'assorbimento calorico a 1.700 calorie per l'uomo e a 1.400 per la donna, cui corrispondono un peso di 85 e 70 chili, che viene raggiunto e poi mantenuto indefinitamente, insieme al ripristino della normale sensibilità del pancreas all'insulina.


Visti i risultati, «partirà a luglio 2008 — annuncia Scopinaro — un primo studio multicentrico che coinvolgerà 20 ospedali italiani (da Pordenone a Messina) e 600 pazienti sovrappeso o lievemente obesi, reclutati in tre gruppi: il primo da sottoporre a diversione bilio- pancreatica; il secondo da sottoporre a by-pass gastrico (anch'esso anti-diabete); il terzo di controllo». Tutti i pazienti, quindi, verranno seguiti per 10 anni, onde valutare, oltre al mantenimento dello stato di non diabete, una serie di parametri funzionali riferiti agli organi maggiormente colpiti dalla malattia (occhi, reni, apparato cardiovascolare).


Sono 4 milioni e mezzo i diabetici in Italia, e metà di essi, nonostante la dieta e i farmaci, non riesce a controllare adeguatamente la glicemia: per questi ultimi si aprirà la strada dell'intervento. L'annuncio è stato fatto a Milano. Ieri, prima Giornata mondiale per la lotta al diabete. Secondo quanto stabilito da una risoluzione delle Nazioni Unite. Con Scopinaro, il presidente della Società europea di diabetologia (Ele Ferrannini) e il presidente della Società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche (Pietro Forestieri). E gli Stati Uniti aspettano i risultati. Intanto, lo scorso ottobre, hanno insignito l'italiano della massima onorificenza chirurgica mondiale: membro onorario dell'American College of Surgeons. Il Nobel del bisturi. Assegnato a soli quattro italiani nella storia dell'istituzione statunitense, tra i quali Umberto Veronesi. E ieri altro annuncio: il 4 aprile 2008, a Roma, al Tempio di Adriano, l'incontro Changing Diebetes Barometer, documento mondiale per misurare il «clima» attorno al diabete. Promotori Diabete Italia e ministero della Salute.


Mario Pappagallo - 15 novembre 2007 - corriere.it

Al via la norma su obbligo prescrizione principio attivo

14 NOV – L’Aula del Senato ha approvato la proposta di stralcio della norma che obbligava i medici a prescrivere solo il principio attivo per i farmaci di classe C, evitando dunque il indicare il nome commerciale del farmaco. “Piena soddisfazione” è stata espressa dal segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, che ribadisce come in un farmaco non sia solo imporatnte il principio attivo, ma anche la capacità di risposta del paziente.
La norma prevedeva che il medico prescrivesse, appunto, solo il principio e poi il farmacista indicasse al paziente i vari medicinali e costi contenenti quel principio attivo.

Lo stralcio va interpretato secondo Milillo come una “presa di coscienza”. Il principio attivo, infatti, “è un elemento importante, ma non il solo, ad orientare il medico alla prescrizione. È dalla capacità di risposta del paziente che dobbiamo partire per qualsiasi considerazione. Soprattutto se pensiamo che termini complessi come quelli dei principi attivi generano confusione nelle fasce debole della popolazione, anziani in special modo: ogni paziente reagisce in modo differente a farmaci che sono magari a base dello stesso principio attivo, che hanno diversi dosaggi, eccipienti, posologi”a.

“Una vittoria importante anche se parziale – ha concluso Milillo – a cui la Fimmg ha contribuito, nei giorni scorsi, con un’azione forte, diretta a tutti i senatori. Infatti ora spetterà alla commissione sanità del Senato la discussione e l’approfondimento dell’articolo stralciato dal testo della Finanziaria. La Fimmg continuerà a sostenere il dibattito per la bocciatura definitiva dell’articolo”.


14 Novembre 2007 - ilbisturi.it

Suicida 22enne, "lo ha fatto perché gay"

Roma, 15 novembre 2007 - Era un giovane universitario come molti, ma con tanti disagi in più. Il ragazzo di 22 anni che si è ucciso lanciandosi sotto un treno della metro A la sera del 12 novembre, era gay, una condizione che, per una sua stessa testimonianza lasciata prima di morire via sms, non accettava.

IDENTIKIT- Il giovane era uno studente di economia aall'università di Tor Vergata e si chiamava Claudio. La sera del suo suicidio ha inviato un sms ad alcuni suoi amici in cui dichiarava la sua condizione. Lo ha reso noto Fabrizio Marrazzo, presidente dell'Arci gay di Roma esprimendo vicinanza alla famiglia e agli amici.

RISCHIO OMOFOBIA - ''Purtroppo quanto e' avvenuto - afferma Marrazzo - e' la conferma dell'insopportabile clima di omofobia del nostro Paese. Le vite delle persone lesbiche, gay e trans sono rese difficilissime. Se Claudio, un ragazzo di 22 anni ha scelto di privarsi della sua vita, abbiamo il dovere di riflettere e di capire''.

IL NUMERO VERDE - Gay Help Line 800 713 713, il numero verde anti-omofobia, conferma che la discriminazione si manifesta in battute, apparentemente innocue, ma puo' arrivare alla violenza fisica e al pestaggio. Una percentuale compresa tra il 30 e il 40% dei ragazzi e delle ragazze che hanno tra i 16 e i 22 anni ha pensato almeno una volta al suicidio per il proprio orientamento sessuale.


15/11/07 - redazione.romaone.it

L’Italia del terrorismo, L’Italia dei delitti

Da qualche giorno non si parla d’altro. L’omicidio del giovane tifoso della Lazio Gabriele Sandri, colpito dal proiettile di un poliziotto, ha innescato una violenza che non si vedeva dal G8 di Genova. La violenza che torna a occupare le strade del nostro paese, contro i poliziotti, le forze dell’ordine. È la guerra di gioventù vendicativa, che non ha nulla a che vedere con movimenti pacifisti, o con il tifo sano. Una guerra contro chi ha la divisa. Ma è anche la guerra contro una situazione sociale ormai insostenibile.


I fatti di oggi ricordano per più versi quelli di Genova del luglio 2001. Non a caso anche per il G8 si parlò di interferenze di ultras estremisti. Ma a Genova non si parlò di terrorismo. Ma l’elemento più preoccupante è che lo stesso odio, la stessa violenza si trova ormai ovunque: nelle mura domestiche, nelle scuole che dovrebbero tutelare ed educare i ragazzi, all’interno di insospettabili rapporti d’amore.

Un giovane tifoso della Lazio ha perso la vita, ma ormai ogni giorno assistiamo a episodi di brutale violenza. Si propone di fermare il calcio, di fermare i giochi finché non si elimina il terrorismo diffuso. Ma potrebbe bastare?

E’ ancora nell’aria l’amarezza per la morte della giovane ragazza venuta a Perugia per studiare e dove invece ha trovato la morte. Tre giovani sono stati fermati con l’accusa di concorso in omicidio e violenza carnale: si tratta di Amanda Marie Knox (un’americana di 24 anni coinquilina della vittima), Raffaele Sollecito (un ragazzo italiano 20enne, studente fuori sede) e Patrick Diya Lumumba, 37enne dello Zaire. La situazione nella quale è maturato il delitto potrebbe essere una serata a quattro, diventata particolarmente calda, pur senza l’utilizzo di droghe o di alcolici. È probabile allora che proprio la ribellione della ragazza di fronte a un tentato sopruso sessuale stia la ragione della morte della ragazza.

Poco tempo prima l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, per il quale l’unico indiziato resta, ad oggi, il fidanzato Alberto Stasi, ha occupato le pagine dei giornali. A morire ancora una volta una persona comune, dalla vita apparentemente tranquilla. Forse per mano del ragazzo che amava.

Non meno gravi i casi di minori o giovani che spariscono da casa e spesso non vi fanno ritorno. Era il 26 settembre 2002 quando Desirée Piovanelli, quattordicenne di Leno, nella bassa bresciana, venne barbaramente uccisa. Giovanni Erra, 36enne del paese, insieme a due minorenni, amici della vittima, trascinano Desirée in una casolare abbandonato, e qui la seviziano, la violentano, fino a ucciderla. Nessun’ombra nel ritratto di Desirée: ubbidiente in casa, niente grilli.

E ancora nel 2001, a Novi Ligure (Alessandria): Erika de Nardo, 16 anni, racconta tra le lacrime che due uomini, probabilmente degli albanesi, penetrati nella villetta hanno massacrato a coltellate la madre ed il fratellino, mentre lei, dopo una colluttazione con uno degli assassini, è riuscita miracolosamente a fuggire. Poco dopo Erika chiama con il cellulare il suo fidanzatino, Omar Mauro Favaro, 17 anni, che la raggiunge immediatamente. Passano 48 ore e si scopre che chi ha compiuto la strage sono proprio i due giovani, per motivi apparentemente futili, forse i soliti scontri tra genitori e figli.

Caratteristica dei delitti simili a quelli sopraccitati è l’escalation di violenze fisiche ai danni delle persone. Le motivazioni che spingono alcuni individui a commettere tali azioni si possono guardare da diverse angolazioni: il contesto socio famigliare, il ruolo che possono avere la scuola e le istituzioni nel comprendere e gestire le dinamiche dei più giovani che possono sfociare in gesti estremi, o ancora che effetti può avere l’idea e la percezione della libertà comunemente diffusa, se induce a non saper definire quali sono i limiti che non si possono attraversare e le leggi da non infrangere.

Cosa accomuna tutte queste persone? Probabilmente quel momento di “follia” che la stampa ha spesso nominato “black out”. Le ragioni dell’omicidio forse un giorno saranno scoperte, ma difficilmente sarà possibile spiegare cosa passa nella mente del carnefice nell’istante in cui uccide la sua vittima. Della nostra Italia rimane solo questo?

15/11/07 - agoramagazine.it

Farmaci a domicilio per gli anziani

Franco Dal Mas

BELLUNO. Ben 9 milioni di euro dalla Regione per i Comuni montani svantaggiati. E lo svantaggio è dato da particolari indici di spopolamento, di anzianità e di abbandono agricolo. Galan e la giunta hanno deciso ieri i criteri per l’attuazione degli interventi previsti dalla recente legge.

Un provvedimento che comporta altre, importanti novità per le terre alte.
Gli anziani e quanti altri hanno bisogno potranno ricevere i farmaci a casa, direttamente dalla farmacia, attraverso particolari servizi individuati dalla conferenza dei sindaci. Non solo. Quando uno di questi Comuni perde il medico di base, il sostituto sarà recuperato dalla graduatoria dell’Usl e non da quella della regione, in modo da non dover aspettare anni prima della designazione, come oggi accade.

Politica nuova, insomma, per la montagna. Il Fondo regionale di 9 milioni (ai quali si aggiungono i 2 per l’area di confine con il Friuli Venezia Giulia), fa il paio con quello previsto dall’accordo Veneto-Trento, che rende disponibili 12 milioni di euro, e con il Fondo nazionale, di 25 milioni (ma esteso a tutti i comuni di confine con regioni o province autonome).

«Potranno godere dei benefici i Comuni montani con priorità per le amministrazioni con popolazione non superiore ai 5mila abitanti o con frazioni che contano meno di 500 abitanti e con il più alto “indice di svantaggio” dovuto allo spopolamento, all’anzianità e all’abbandono agricolo», spiega l’assessore regionale Flavio Silvestrin. «Il contributo regionale servirà per finanziare gli investimenti dei Comuni finalizzati al miglioramento dei servizi e della qualità della vita dei cittadini che lì risiedono. La gestione degli interventi potrà essere svolta direttamente dal singolo Comune oppure in forma associata convenzionata con altri Comuni assegnatari o non assegnatari o tramite l’Unione dei Comuni ove costituita».
Per avere l’assegnazione definitiva dei contributi i Comuni interessati sono tenuti a presentare entro il 30 aprile 2008 alla Regione i progetti o gli interventi di utilizzo dei fondi.

«E’ di significativa importanza la convergenza verso i servizi alla persona, oltre che l’attenzione alle infrastrutture», commenta il consigliere regionale del Pd, Guido Trento. «La Regione ha finalmente compreso che in alta montagna, nei territori più marginali, le necessità riguardano proprio la quotidianità delle persone, anziché le grandi opere, che pure sono importanti, ma che non sempre possono dare risposta alle esigenze essenziali della vita».

Trento, fra l’altro, è stato nominato consulente del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Domani ritornerà a Roma per verificare ulteriori criteri nella gestione del Fondo nazionale per le aree di confine. «Ritengo che anche il Fondo-Letta debba ripercorrere la stessa strada di quello regionale: i finanziamenti debbono mirare alla garanzia dei servizi essenziali, quindi ad assicurare la residenzialità. E anche gli investimenti per le infrastrutture vanno traguardati per questo scopo, attraverso la cooperazione dei comuni al di qua e al di là del confine cosiddetto speciale».

(14 novembre 2007) - espresso.repubblica.it

Nuove povertà, al via la campagna 'Pensaci'

ANCONA - Prenderà avvio il 16 novembre, con il lancio ufficiale, “PENSACI.”: campagna di sensibilizzazione per l’inclusione sociale, promossa dall’assessorato ai Servizi sociali della Regione Marche, con la collaborazione della Svim, Società Sviluppo Marche.
Al lancio, aperto alla cittadinanza e in programma al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona (inizio ore 10.00), verranno presentanti, in anteprima, lo spot televisivo e radiofonico, nonché tutti i materiali realizzati per la diffusione del messaggio; seguiranno gli interventi delle autorità e dei partner del progetto.

La campagna nasce nell’ambito del progetto Net Mate, finanziato a livello europeo e nato con lo scopo di promuovere azioni nazionali di sensibilizzazione della cittadinanza e degli operatori del settore sociale nella lotta contro l’esclusione sociale in relazione alle nuove povertà, identificate in precise categorie: giovani coppie, genitori single, anziani soli, disoccupati.
Net.Mate, è finanziato da un budget di oltre 300mila euro (di cui l’80% di fondi europei) e vede la partecipazione di undici partner, tra cui il ministero della Solidarietà sociale, l’Istituto di ricerca Censis e l’Università degli Studi di Macerata.

Per raggiungere gli obiettivi del progetto, sono stati realizzati seminari territoriali formativi per operatori ed è stato lanciato, sul territorio nazionale, un concorso diretto, in particolare, agli universitari, al fine di trovare l’idea giusta per una campagna di comunicazione che potesse migliorare l’informazione e accrescere la sensibilizzazione verso le nuove povertà, considerate tra le principali cause dell’esclusione sociale.
Proprio dall’idea vincente, firmata da un gruppo di giovani creativi della provincia di Pesaro e Urbino, che verrà premiato il 16 novembre, nel corso dell’evento di lancio alle Muse, è nata la campagna “PENSACI.”.


Mercoledì 14 Novembre 2007 - gomarche.it

Basta guerre nel mondo!