Alcol oltre i limiti, "strage" di patenti

ROMA (12 agosto) - Si intensificano i controlli delle forze dell'ordine con gli etilometri. A Lido di Camaiore un diciannovenne è stato fermato dopo aver superato una colonna di auto ferma sul lungomare ed essere passato con il rosso ad alta velocità. Al test con l'etilometro eseguito dai vigili urbani è risultato positivo e gli sono stati tolti 52 punti dalla patente. Il giovane è stato anche denunciato e multato di 300 euro. In Versilia sono state ritirate altre quattro patenti per guida in stato di ebbrezza.

Civitavecchia. Dodici denunciati perché sorpresi alla guida in stato di ebbrezza e altrettante patenti ritirate; 8 giovani tra i 20 e i 30 anni trovati in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti e segnalati alla Prefettura; tre auto sequestrate. E' il bilancio dei controlli del sabato sera dei carabinieri di Civitavecchia, che hanno eseguito 150 verifiche sulla via Aurelia e nei centri urbani di Civitavecchia, S.Marinella, Ladispoli e Cerveteri, nei pressi dei principali luogo di ritrovo e locali notturni. Tutte le patenti sono state ritirate tra le 3 e le 5 della notte. Caso emblematico quello di un neopatentato di 18 anni che è stato trovato con un tasso alcolico di 2,91 mg/l. Nell'altra metà dei casi il tasso riscontrato è stato superiore all'1,5 mg/l.

Chiavenna. Un ventottenne ubriaco è stato arrestato dopo inseguimento con l'accusa di resistenza e guida in stato di ebbrezza. Massimo Manna, 28 anni, non si è fermato all'alt dei carabinieri a Prata Camportaccio, in provincia di Sondrio. Tre auto del 112 lo hanno inseguito sulla statale dello Spluga, riuscendo a fermarlo solo al terzo tentativo. L'uomo era sotto l'effetto dell'alcol e forse di droghe. E' stato rinchiuso nel carcere di Sondrio.


12/08/07 - ilmessaggero.it

Passa col rosso, alcol nel sangue: -52 punti

Una «bravata» costata cara a un 19enne che ha sorpassato una colonna di auto ferme ed è sfrecciato via nonostante il semaforo rosso


LIDO DI CAMAIORE - È passato col rosso ad alta velocità ed è risultato positivo al test dell'etilometro e si è ritrovato la patente «alleggerita» di 52 punti. Protagonista un 19enne di Pistoia che, a bordo di una Audi Sport, ha sorpassato sul lungomare una colonna di auto ferme ed è sfrecciato via nonostante il semaforo rosso. A quel punto i vigili lo hanno bloccato e dal test all'etilometro è risultato positivo. Oltre ai 52 punti in meno, il giovane è stato denunciato e multato di 300 euro.


12 agosto 2007 - corriere.it

Ecstasy in stanze nere, coca nei privée

Le discoteche e quegli arredi per la droga «Ecstasy in stanze nere, coca nei privée»


Il progettista Beppe Riboli: la notte è cambiata, come i locali


MILANO — Beppe Riboli, le piacciono le discoteche?
«Certo, sono la mia palestra di creatività. Ma non mi piace il degrado che in molti casi hanno raggiunto, e quel classismo discriminatorio m'innervosisce».

Scusi, ma lei non è stato premiato, per il quinto anno consecutivo, come «miglior progettista della notte »?
«"Notte" e "discoteca" non sono più sinonimi».

Sta dicendo che la discoteca è un simbolo, ma c'è ben altro intorno?
«E' così. Ci sono i disco-bar: cinquantamila, credo di aver progettato il primo in Italia, vent'anni fa. Poi ci sono i lounge-bar, più soft. Poi i risto- bar, dove si mangia. Poi i disco- risto, dove si cena. Poi i beach- bar, importati dalla Florida e dalla Spagna. Poi le hall degli hotel. Poi i bar dei negozi fashion. Poi i live spaces, dove mangi e ascolti musica dal vivo. Sono tutti locali low-cost, dove non si paga l'ingresso e stanno affossando le discoteche. Poi i lap-dance, in crescita esponenziale: 200 solo sul Garda».

Sarà l'aria del lago.
«Comunque in Italia abbiamo ancora la più alta concentrazione di discoteche. Cinquemila, contro mille negli Usa o in Inghilterra. Fra tre anni saranno la metà. La notte italiana è un viaggio. Si parte dall'aperitivo, la discoteca è solo l'ultima tappa, dove si arriva già carichi. Dopo, c'è solo il camioncino che vende panini ».

Quindi gli imprenditori della notte reagirebbero male, se venisse imposta una chiusura anticipata, come in altri Paesi. Perché questo ridurrebbe il mercato. Il cliente lo volete spremere dalle otto di sera alle quattro del mattino.
«Ma lo trattiamo bene. Da quando c'è il divieto di fumo, è cambiata la logica progettuale dei locali. Prima la luce utilizzava la barriera del fumo. Adesso il corpo illuminante diventa elemento scenico. I bar, sedie e tavoli, divani, tessuti assumono risalto e significato, perché improvvisamente visibili. Oggi la logica è vedere ed essere visti, in discoteca come nel ristorante».

Chi sono i protagonisti della notte italiana?
«I trentenni single d'assalto, coi soldi in tasca, le ragazzine, le auto esagerate. Ricordano in peggio i play-boy degli anni Sessanta. Sono appariscenti, volgari, griffati sin nelle mutande (metti che... ). Vogliono farsi notare a tutti i costi. Ecco spiegati i privée: sono recinti privilegiati, rialzati, con tavoli, divani e lampade di design, con l'immancabile bottiglia di Havana o di champagne e l'imperiale di frutta».

Una fauna interessante, di cui lei non sembra avere grande stima.
«Se è per quello, c'è di peggio. Prendiamo i quarantenni. Si aggirano aggressivi e carichi di soldi, su macchine potenti e cattive, di solito sono in coppia. Single (o con la fidanzata storica a casa), separati o divorziati, hanno riscoperto il mondo della notte, che li ha accolti a braccia aperte. Sono loro il nuovo business. Privée, super privée, tavoli, fiumi di Kristal, ragazze-immagine, tutto è al loro servizio».

Che lavoro fanno?
«Di solito liberi professionisti o manager, ma anche artigiani dell'ultima generazione, magari fabbri o falegnami, con la fabbrichetta che lavora con il Cad e le macchine a controllo numerico. Le donne sono molto più giovani, disponibili, sempre tiratissime, tacco, mini, scollature. Di solito provengono dall'entourage lavorativo del capo-branco. Quindi dentista con le infermiere, il manager con le segretarie, il capo della ditta con le impiegate o le operaie».

Esiste ancora l'acchiappo da discoteca?
«No: troppa fatica. Ecco perché va tanto la lap-dance: vengono loro, le ragazze. Non gratis, ovviamente ».

Ha parlato del divieto di fumo. Com'è possibile che le sigarette siano (finalmente!) vietate, e la droga circoli facilmente?
«La droga è un problema serio. Nella logica asettica del progetto dico provocatoriamente: oggi le discoteche sono arredate anche per il tipo di stupefacenti che si consumano. Gli enormi stanzoni neri per l'ecstasy hanno lasciato il posto ai privée della cocaina, con pista da ballo piccolissima e tanto colore bianco».

Però io sfoglio riviste del settore e non trovo accenno alla droga: come se non esistesse. Poi un figlio di amici — 17 anni — torna da Riccione e mi dice che nel celebre locale gli hanno offerto droga DIECI volte in una serata.
«Certo: l'industria della droga adesso punta sui ragazzini. La bustina di coca adesso è in vendita a 20 euro. Chi non li ha, 20 euro?».

Chi dobbiamo ringraziare per questo?
«Non so. Ma guardo la tv e mi chiedo come sia possibile quello che vedo (il Tg di Italia 1 è micidiale). Kate Moss con quel povero pirla del suo fidanzato. E che fighi che sono! Lei tira di coca e le hanno aumentato i contratti. Tu impiegatina della dittarella, tu piccolo giovane manager di poche speranze: potete essere come loro, santificati e glorificati da TV e giornali! Potete bypassare il lavoro, la fatica, l'impegno e lo studio. Sono certo che con Kate Moss il consumo di coca sia schizzato a livelli mai visti. I media si devono interrogare sulla gestione di questa cosa, è indegna».

Descriva una vittima di Kate Moss.
«La segretaria del professionista di una città di provincia che, il sabato sera, va con l'amica a farsi la striscia ai servizi».

Lei fa uso di stupefacenti?
«I creativi che si drogano sono pile a esaurimento: finita la carica, si buttano».

Non è patetico — e una forma di sfruttamento dei minori — vedere in giro ragazzini di 14 anni che fanno i «pierre» delle discoteche, cercando di accalappiare i coetanei?
«E perché? E' un modo di creare i manager di domani».

E gli adulti che bevono come spugne e poi si mettono in macchina? I manager di oggi, con quello che guadagnano nei locali, dovrebbero contribuire a fermare questi idioti al volante.
«Io sono per l'arresto immediato e il ritiro a vita della patente a chi guida ubriaco o sotto l'effetto di droghe. Non sono un bacchettone, anzi. Sono radicale e credo nella libertà: ognuno può rovinare il proprio corpo come meglio crede, ma deve rispettare le leggi e vita degli altri. Lo Stato deve essere chiaro e duro ».

Se così fosse, caro Riboli, quanti locali italiani resterebbero aperti, stanotte?




Beppe Severgnini - 12 agosto 2007 - corriere.it

Ragazza trovata morta dalla madre

Forse malore dopo ingestione alcol, la scorsa notte a Udine


(ANSA) - UDINE, 12 AGO - Il corpo senza vita di Stefania Pasquola, 27 anni, di Udine, e' stato trovato dalla madre la scorsa notte nell'appartamento dove vivono. Il corpo, che presenta un'ecchimosi sul viso, era steso sul letto, in posizione supina. L'ipotesi e' al momento quella di un decesso avvenuto per cause naturali. La polizia ha interrogato a lungo la mamma e un giovane che era in compagnia della ragazza, il quale afferma che la 27enne si e' sentita male dopo aver bevuto dell'alcol nel corso della serata.


12/08/07 - ansa.it

Così cambieremo il codice penale

Pisapia: «Così cambieremo il codice penale»


ROMA (12 agosto) - «Certezza di scontare la pena inflitta dai giudici, non necessariamente carceraria. Introduzione della colpa grave, una via di mezzo tra delitto colposo e doloso (ad esempio per chi sotto effetto di alcol e droga guida e uccide) e codificazione del dolo eventuale. Maggiore attenzione alle vittime del reato con la nascita di un fondo di solidarietà cui devolvere il risarcimento danni a ignoti. Accelerazione del processo con misure di rapida efficacia».

Sono queste in sintesi alcune delle novità previste dalla riforma del codice penale. Una riforma predisposta dalla commissione insediata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella e presieduta da Giuliano Pisapia, avvocato ed ex presidente della Commissione giustizia della Camera eletto come indipendente per Rifondazione comunista.

Presidente Pisapia, si parla di impunità diffusa: tornano in libertà piromani, ubriachi e drogati al volante che uccidono. Quali i rimedi?
«Con il ministro Mastella stiamo preparando una riforma radicale dei codici con uno scopo preciso: rendere certa la pena. Chi commette un reato deve sapere che sconterà sicuramente la sanzione prevista anche se il carcere sarà previsto solo per i reati più gravi».

Perché non il carcere?
«Stiamo ai fatti: nel decennio 1996-2006 sono stati inflitti 850.000 anni di detenzione in carcere che non sono stati scontati. In media 85.000 all’anno. Inoltre delle pene pecuniarie inflitte ed esecutive lo Stato riesce a recuperarne meno del 3 per cento. Il codice oggi fa la faccia feroce, minaccia pene draconiane che nella maggior parte non vengono eseguite e hanno dimostrato la loro inefficacia. E quando il condannato sconta il carcere, mi riferisco ai reati sopraddetti, questo funziona al contrario, cioè come scuola di criminalità, aumenta la recidiva ad un tasso del 68%. Oggi la società spende soldi per le carceri ma invece di recuperare il detenuto spesso lo perde a vantaggio del crimine. Non è logico, dobbiamo metter fine a tutto ciò. Va tenuto conto invece che chi sconta pene non detentive ha un tasso di recidiva dell’11%».

Quando il giudice condanna al carcere fino a due anni concede sempre la sospensione della pena?
«L’automatismo va rivisto perché dà un senso di impunità. Meglio creare una pena certa, anche non necessariamente carceraria, direttamente correlata con il reato commesso e che sia efficace per la società, per le vittime del reato e per il condannato. La riforma prevede che la sospensione condizionale non possa essere concessa per le pene pecuniarie, le pene interdittive e le pene prescrittive. Inoltre c’è una speciale attenzione alle vittime del reato: se il giudice infligge una pena non può essere concessa la sospensione quando non c’è risarcimento o riparazione del danno, salvo una oggettiva impossibilità. E il giudice anche se non c’è parte civile può condannare lo stesso l’imputato a risarcire il danno. La somma va a un fondo di solidarietà per le vittime del reato».

Cosa sono le pene diverse dal carcere?
«Ad esempio le pene interdittive, soprattutto per reati colposi e dei colletti bianchi, e una serie di pene prescrittive finalizzate innanzitutto al risarcimento dei danni e ai lavori socialmente utili e alla creazione dei presupposti per cui il soggetto sia posto in condizione di non ripetere condotte illecite. Un esempio concreto? Per la guida in stato di ebbrezza, c’è un problema di prevenzione. In Francia (ma pure in Germania e Inghilterra) con l’incremento dei controlli antialcol, 5 milioni all’anno, hanno visto diminuire i morti del 40%. In Italia ci sono 4 milioni di controlli sulle strade, ma meno di 500.000 sono i controlli del tasso alcolico. Allora non sarebbe più utile aumentare questi controlli antialcol per diminuire fortemente i morti, piuttosto che minacciare anni di carcere che in realtà non saranno scontati grazie alla sospensione condizionale della pena? Non è più efficace dare immediate sanzioni prescrittive, come l’obbligo di lavori finalizzati al risarcimento del danno o di lavori socialmente utili come la cura o l’assistenza per i 150.000 feriti gravi all’anno, investiti da persone che guidavano con troppo alcol in corpo?»


12/08/07 - di Mario Coffaro - ilmessaggero.it

Vietare alcol e tabacco ai minorenni

Il ministro Livia Turco: "Vietare alcol e tabacco ai minorenni"


Lo ha dichiarato il ministro della Salute intervistata nel corso della trasmissione di Rai Tre 'Telecamere Salute'. "Questo è un paese in cui quando dici alcol sembra quasi che si parli di qualcosa che attiene al costume, se si dice spinello è il demonio... Diciamo che tutto è demonio, fanno male entrambi"


Roma, 12 agosto 2007 - "Sono convinta che il divieto della vendita di alcolici debba essere elevato a 18 anni, così come dovrebbe essere elevato a 18 anni il divieto di vendita di sigarette". Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Livia Turco, intervistata nel corso della trasmissione di Rai Tre 'Telecamere Salute'.



"Finalmente ci si rende conto che l'alcol è un grave problema sociale - ha spiegato il ministro - Questo è un paese in cui quando dici alcol sembra quasi che si parli di qualcosa che attiene al costume, se si dice spinello è il demonio... Diciamo che tutto è demonio, fanno male entrambi".



"Noi abbiamo promosso un piano nazionale contro l'alcolismo, condiviso con le regioni, abbiamo un programma molto intenso di iniziative che puntano soprattutto sulla prevenzione e su controlli efficaci - ha detto la Turco - Abbiamo sollecitato anche un'assunzione di responsabilità da parte dei produttori, tutti devono essere responsabilizzati rispetto alla salute e al benessere dei nostri ragazzi".


12/08/07 - qn.quotidiano.net

Eroe a Palinuro, salva 3 amiche e poi annega

PALINURO (SALERNO) - Un giovane di 26 anni, originario di Brindisi, è morto annegato per salvare tre amiche. La tragedia è avvenuta nelle acque di Palinuro, nel Salernitano. Pietro Maggiolini, questo il nome della vittima-eroe, stava facendo il bagno, in località «Saline» in compagnia di otto amici, quando una violenta corrente ha cominciato a trascinare il gruppo a largo. A quel punto Pietro, dopo aver messo in salvo tre amiche, è annegato. Èstato recuperato da alcuni bagnini e riportato a riva, ma i sanitari del 118, giunti sul luogo, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il cadavere è stato trasferito all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove sarà eseguito l'esame del medico legale.

«RITARDO NEI SOCCORSI» - Denuncia un forte ritardo nei soccorsi il capogruppo di Alleanza Nazionale al Consiglio comunale di Napoli, Luciano Schifone. «Ero sulla spiaggia di Palinuro dove è annegato quel ragazzo - spiega - l'ho visto travolto dalle onde e poi trasportato a riva esamine. Ho provato a chiamare il 118, insieme ad altri bagnanti, alle 13.15 per tre volte, mi dicevano di attendere ed è sempre caduta la linea - sottolinea - Solo alle 13.20 sono riuscito a mettermi in contato con i carabinieri. L'ambulanza è arrivata 20 minuti dopo».

«FORTI CORRENTI» - La tragedia nelle acque di Palinuro (Salerno) è stata causata dalle forti correnti. Michele Serio, bagnino del Lido Le Dune, adiacente alla spiaggia delle «Saline» dove è morto Pietro Maggiolini, racconta le fasi dei soccorsi. Dice che per due volte, viste le condizioni del mare, aveva avvertito il gruppo di amici che stavano facendo il bagno e loro, in entrambi i casi, avevano rassicurato dicendo che era tutto sotto controllo. Poi, in pochi istanti, la tragedia. «Ho fischiato due volte, soprattutto quando ho visto che si erano allontanati dalla riva - racconta il bagnino - ad un certo punto, un ragazzo è venuto da me dalla spiaggia libera, dove si trovava il gruppo, per chiedermi aiuto. Sono andato io e il mio collega Giovanni Cicia. Io ne ho salvati tre, il mio collega Cicia ne ha salvati altri. Per Pietro Maggiolini non c'è stato nulla da fare, quando lo abbiamo visto tra le onde era già morto».

11 agosto 2007 - corriere.it

Sulle strade i pedoni hanno sempre la peggio!

Se c’è una categoria alla quale la patente a punti ha giovato poco, è quella dei pedoni, i più deboli fra i protagonisti della strada. 703 vittime nel 2005, praticamente le stesse che si contarono nel 2004, quando furono 710 mentre i decessi totali da incidente sono diminuiti del 4,7%. I feriti fra i pedoni si sono attestati a quota 18.994 con incremento che sfiora il 4% rispetto ai 18.285 dell’anno prima. In generale i feriti totali per incidente stradale nel 2005 sono invece diminuiti del 2,7%.Fra questi sono gli anziani a pagare il conto più salato, questa volta i più deboli fra i pedoni. Infatti gli over 65 totalizzano da soli il 54,8% delle vittime mortali e 5.402 feriti il 28,4%.


Nel totale fra i pedoni morti 427 sono maschi, pari al 60,7%, 276 femmine, 39,3%. Situazione invertita fra i 18.994 feriti con le femmine in maggioranza 9.981 e una percentuale del 52,5%, i maschi in questo caso si fermano a quota 9.013 pari al 47,5%.
Se ribaltiamo la tabella delle età vediamo che le vittime fra i bambini da 0 a 15 anni sono state 25 (12 maschi e 13 femmine) e ben 2.169 quelli che sono dovuti ricorrere alla cure del pronto soccorso (1.213 maschi 55,9% e 956 femmine 44,1%). Veramente poco incoraggiante anche il fatto che nel 2000 i pedoni fossero il 12,7% delle vittime totali e nel 2005 sfiorano addirittura il 13%. Regioni e mesi a rischio (in questo caso dati 2004 perché non disponibili gli elementi valutativi del 2005).Le regioni che pagano il più alto prezzo di vittime fra i pedoni sono rispettivamente la Lombardia con 110 vittime (111 nel 2003), il Lazio con 95 (81 nel 2003), il Piemonte con 70 (71 nel 2003), l’Emilia Romagna con 61 (miglior risultato rispetto all’anno precedente quando furono 92 le vittime) e il Veneto con 60 (68 l’anno prima). Agli ultimi posti la Sardegna con 9 (21 nel 2003) il Molise e la Basilicata non hanno contato vittime fra i pedoni nel 2004. Ovviamente si deve tenere conto della proporzione con la popolazione.
I mesi a più elevato rischio per questi fruitori deboli della strada sono gennaio con 95 vittime, ottobre con 81, dicembre 77 e novembre 71. In questo caso giocano un ruolo determinante il minor numero di ore di luce e le condizioni atmosferiche che incidono sulla visibilità dei conducenti e sulla frenata dei veicoli.


I consigli
Sempre i soliti: per i pedoni l’utilizzo delle strisce che devono essere rese ancora più evidenti e corredate di strutture protettive con segnaletica orizzontale e verticale adeguate, e, quando è possibile, dei sottopassaggi. Di notte e quando c’è maltempo rendersi il più possibile visibili con indumenti chiari e retroriflettenti. L’industria deve continuare nel percorso di adattamento della costruzione dei veicoli alle nuove direttive Ue con il maggior assorbimento dell’impatto con appositi paraurti e più adeguata tecnologia. Serve anche un maggior rispetto da parte dei conducenti per questa esposta e spesso indifesa categoria di fruitori non occasionali della strada.


12/08/07 - motorionline.com

Arrestato ferrarese 66enne per pedofilia

Si faceva affidare minori fingendosi taumaturgo


Conquistava prima la fiducia dei genitori delle giovani vittime per poi lasciare che le affidassero alle sue cure. Fino a ieri, venerdì 10 agosto, quando non è stato scoperto e arrestato dalla polizia Gabriele Giberti, ferrarese di 66 anni, ritenuto dagli inquirenti responsabile di violenza sessuale su minori.


La sua cattura è stata possibile dopo la denuncia di una madre che ha messo sulle sue tracce l’Ufficio Minori che, con l’aiuto della Squadra Mobile e della Digos della questura di Ferrara, ha condotto un serie di indagini fino a venerdì, quando l’uomo è stato raggiunto nella propria abitazione, proprio nel momento in cui stava per farsi affidare da genitori inconsapevoli e fiduciosi un altro bambino.


L’uomo, che in passato aveva abitato nel centese, risiede attualmente nella provincia di Bologna. Per procacciarsi sempre nuove “vittime” – sono almeno cinque i minori finiti nelle sue mani fino ad oggi – si conquistava prima la fiducia dei familiari, spacciandosi sembra per taumaturgo e convincendoli ad affidare i propri piccoli alle sue cure per poter poi mettere in atto i suoi propositi sessuali con carezze intime carpendo il consenso delle vittime, persuase di “giocare” e rassicurate dal fatto ché “lui gli vuole bene”.


“Tali meccanismi – come spiega lo sconcertante profilo psicologico tracciato dagli inquirenti -, sapientemente usati già in passato in ambito familiare, tracciano il ritratto di una persona subdola, che riesce ad ottenere i favori sessuali che si prefigge senza mai agire violenza fisica sulle proprie vittime, riuscendo al contrario a coinvolgerle in un meccanismo manipolativo che tende all’acquisizione di un consenso, siano esse coartate a prestarlo in virtù della loro oggettiva inferiorità dovuta all’età anagrafica o in forza della convinzione di un potere taumaturgico di cui il Giberti si vanta “per guarire le persone”.


Le forze dell’ordine segnalano la “grande pericolosità sociale delle condotte” del 66enne, che negli ultimi tempi operava prettamente nelle zone limitrofe al centese, “sempre pronto a cogliere ogni occasione onde soddisfare le proprie pulsioni pedofile”.


Proprio tale pericolosità ha condotto il gip Silvia Giorgi ad emettere nei suoi confronti il provvedimento di custodia cautelare consistente nella misura degli arresti domiciliari richiesta dal pm Barbara Cavallo.


12/08/07 - estense.com

Arrestato piromane a Latina

GIUSTIZIA/ VASSALLI: DA GIUDICI DISCREZIONALITA' A SENSO UNICO


Nel caso del piromane di Latina arresto era un dovere (Stampa")


Milano, 12 ago. (Apcom) - L'ex ministro della Giustizia Giuliano Vassalli critica quella che definisce "eccessiva discrezionalità" di alcuni magistrati in tema di "scarcerazioni facili". "La discrezionalità non può essere tutta a senso unico. Discrezionale è anche decidere di tenere dentro, non solo di scarcerare", osserva Vassalli in un'intervista alla Stampa sulle polemiche seguite all'omicidio di una ragazza a Sanremo compiuto dall'ex fidanzato già indagato per l'uccisione di un'altra donna, e al caso dell'uomo di Latina colto in fragrante mentre appiccava un incendio, subito liberato e poi di nuovo arrestato dalla Procura.


Sul caso del piromane di Latina scarcerato, Vassalli ritiene che "l'arresto era più che consentito. In flagranza, poi... Le pene per un incendio sono altissime. Che ci fosse il dovere di un arresto, a lume di naso, non si discute. E anche se non fosse stato pacifico, il giudice, nella sua discrezione, avrebbe dovuto tenerlo dentro. Non è mica detto che la discrezionalità sia sempre nel senso della mitezza".


Vassalli ritiene che "la via maestra" per mettere un freno agli incidenti mortali causati da automobilisti che abusano di droghe e alcol sia quella di "aumentare le pene per l'omicidio colposo commesso da un automobilista in stato di ebbrezza da alcol o da droghe".



12/08/07 - notizie.alice.it

Bimbi rom morti bruciati

BIMBI MORTI A LIVORNO: OSS.MINORI, STOP A TRAGEDIE ANNUNCIATE


(AGI) - Firenze, 11 ago. - “E’ intollerabile che simili tragedie, che sono sempre piu’ frequenti, possano aver luogo nell’ambito, non gia’ di un’Italia, ma di un’Europa che nel suo processo di emancipazione sociale ed istituzionale non puo’ e non deve consentire zone franche all’interno delle quali un inquantificabile numero di bambini e’ costretto a vivere la propria quotidianita’ in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie, privati del diritto alla scolarizzazione e, dunque, alla loro completa integrazione e di ogni altro diritto fondamentale proprio dei Minori”. Lo ha detto Antonino Napoli, vicepresidente dell’Osservatorio sui diritti dei Minori appena appresa la notizia della morte dei quattro piccoli rom. Per il vicepresidente dell’Osservatorio: “E’ necessario che il Governo intraprenda azioni che permettano alla Forze dell’Ordine di ostacolare la costituzione di campi nomadi formati da capanne insalubri prive di acqua, luce, gas, bagni e fogne ed in violazione delle piu’ elementari regole del vivere civile”. “Occorre sgomberare immediatamente tutti i campi nomadi - sostiene Napoli - e creare delle strutture ove questi soggetti possano risiedere, per periodi piu’ o meno lunghi, nel rispetto della loro cultura ma, soprattutto, delle leggi dello Stato”. Per il vicepresidente “va bene la tolleranza, l’integrazione ed il rispetto delle culture degli stranieri che si trovano in Italia ma altrettanto forte dev’essere la pretesa del rispetto delle leggi e della cultura del nostro Stato, compresa la legislazione sui vincoli urbanistici ed edilizi. Tale considerazione - tiene a precisare Napoli - non e’ il frutto di un’idea xenofoba ma un’istanza tesa a consentire a certe etnie, presenti nel nostro territorio, di vivere in sicurezza e sfruttando tutte le potenzialita’ di un Paese tra i piu’ evoluti ed ospitali al mondo”. Infine per Napoli “non e’ coerente perseguire, come e’ giusto, nei confronti di alcuni, piccolissime violazioni edilizie e poi consentire, ad altri, di vivere in baracche le cui tipologie costruttive risalgono alla preistoria”. (AGI)


12/08/07 - diritto-oggi.it

Guida in stato di ebbrezza

Un paradosso nelle nuove norme sulla guida in stato di ebbrezza


Paradosso per le nuove norme sulla guida in stato di ebbrezza. Per chi dice no al test, non c'e' piu' la detenzione, ma solo una sanzione. Infatti, numerose denunce debbono essere subito archiviate dai magistrati. Lo riferiscono fonti del Palazzo di Giustizia di Torino, dove i magistrati si dicono 'costretti' ad agire in questo modo. Il punto e' che i guidatori alticci rischiano l'arresto se il test dimostra l'assunzione di bevande alcoliche, ma non se si sottraggono all'accertamento.


12/08/07 - canisciolti.info

Castellarano: 2 patenti ritirate

Castellarano: controlli Polizia Municipale, 2 patenti ritirate


Reggio Emilia - Due le patenti ritirate questa notte dalla polizia municipale di Castellarano per guida in stato di ebbrezza, in seguito ad un’operazione di controllo coordinata dal comandante della Pm di Castellarano, Orianna Fortunati, ed organizzata dal Corpo unico di Pm.


Nottetempo sono stati organizzati due posti di blocco: uno in centro a Castellarano ed un altro nella frazione di Tressano. 6 gli agenti impegnati insieme ad un equipaggio della Croce Rossa munito di un’ambulanza.
Sono stati controllati circa 100 automobilisti: per due soggetti è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Si tratta di un 45enne che si trovava alla guida di un’automobile ed un 30enne in sella ad una motocicletta. Entrambi del luogo. Il loro tasso alcolemico è risultato tre volte superiore a quello consentito.

Per loro immediata è stata la denuncia alle autorità (sarà il magistrato a decidere per quanto tempo i due soggetti rimarranno senza patente) e la notifica della sanzione pecuniaria. La legge inoltre prevede il sequestro dei due ruote sui quali si trovino a viaggiare soggetti con un tasso alcolico non consentito. L’auto invece non è stata posta sotto sequestro: il conducente però ha dovuto farla spostare e guidare da un altro soggetto sobrio. A Tressano la Pm ha avuto il supporto di una pattuglia dei carabinieri.Tutti gli automobilisti fermati sono stati sottoposti ad un pre-test che individua la presenza o meno di alcol. Stabilita l’assunzione di sostanze alcoliche gli agenti hanno proceduto al consueto test con l’etilometro per capire se e quanto il tasso alcolemico superava i limiti imposti dalla legge.

Nella notte fra il 14 ed il 15 agosto prossimi, la Polizia municipale di Castellarano sarà nuovamente impegnata in un’operazione di controllo come quella avvenuta questa notte, per sensibilizzare chiunque si metta al volante sulla pericolosità della guida dopo avere assunto alcolici. La Pm, la notte fra il 14 ed il 15 agosto sarà nei pressi della discoteca Rockville di Castellarano, insieme alla Croce Rossa per i controlli. Verrà allestito anche un punto informativo: i giovani potranno così capire a cosa si va incontro quando si guida sotto l’effetto di alcol, e come funziona il test con l’etilometro.


12/08/07 - bologna2000.com

Donne ubriache al volante

Donne ubriache al volante In Italia ormai è allarme


Sempre più donne si mettono alla guida ubriache. Quello che fino a due anni fa era un fenomeno talmente irrisorio, da non rientrare neanche nelle statistiche, oggi comincia a diventare un problema serio e da non sottovalutare. La denuncia arriva dall'Asaps, l'associazione amici polizia stradale, che - che dopo il tragico incidente appena avvenuto - spiegano come il fenomeno sia emerso analizzando i dati dell'Osservatorio permanente sulle stragi del sabato sera, relativi ai controlli effettuati nei fine settimana da polizia e carabinieri dall'inizio dell'anno al 30 giugno. Su 20.753 donne alla guida sottoposte all'etilometro, 1.130 sono risultate positive, il 5,45% del totale.

A preoccupare, oltre al numero, è la percentuale di alcol trovato nel sangue di signore e signorine: quasi il 55% (54,51%) avevano tassi superiori del doppio o addirittura di tre volte quello consentito (il 33,98% aveva un tasso alcolemico compreso tra 1 e 1,5 e il 20,53% oltre l'1,5). Quanto agli uomini, su 77.356 persone controllate, 12.339 sono risultati positivi, il 15,95% del totale, e di queste il 65% aveva un tasso di alcol superiore del doppio o più del consentito.


12/08/07 - kataweb.it

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