Lettera Lady D: "Mio marito vuole uccidermi"

Gb: Lettera Diana, Mio marito vuole uccidermi

“Mio marito sta architettando ‘un incidente’ di macchina”.

È quanto scrisse di suo pugno la principessa Diana dieci mesi prima dell’incidente d’auto del 31 agosto 1997 nel tunnel dell’Alma a Parigi, in cui perse la vita insieme con il suo compagno, Dody al-Fayed. Il contenuto della lettera, in cui Diana accusa senza mezzi termini l’erede al trono di volerla uccidere, era noto a grandi linee. Il tabloid ‘Daily Express’ ne ha pubblicato oggi altri passi e ha rivelato che il testo completo -dieci pagine- è stato acquisito ieri dall’Alta corte di Giustizia di Londra come elemento di prova in una nuova inchiesta. Nei cinque fogli manoscritti fronte-retro, che consegnò al suo maggiordomo Paul Burrel, la principessa del Galles scrisse: “Questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa.

Mio marito sta progettando un ‘incidente con la mia automobile’, un manomissione dei freni, per eliminare ogni ostacolo e potersi risposare”. Due distinte inchieste, una a Parigi e una a Londra, hanno concluso che si trattò di un “tragico incidente”, di cui fu probabilmente responsabile l’autista Henry Paul nel cui sangue furono trovate tracce di un micidiale cocktail di alcol e antidepressivi.

10.07.07 - news.kataweb.it

Palermo, arrestato per violenza sessuale

PALERMO: ARRESTATO PREGIUDICATO PER VIOLENZA SESSUALE SU RAGAZZA

Palermo, 10 lug. - (Adnkronos) - Con l'accusa di avere prima aggredito la madre e poi tentato di violentare la figlia della donna, i Carabinieri di Palermo hanno arrestato un pregiudicato. In carcere e' finito Luigi Tufani, 34 anni, di Trabia (Palermo). L'episodio e' avvenuto nella notte tra domenica e lunedi', quando l'uomo ha fatto irruzione nell'abitazione delle due donne. Ne e' nata una colluttazione, al termine della quale, il malvivente e' scappato via, lasciando le due giovani donne in preda al panico. Sul posto, allertata dalla locale Centrale Operativa, e' giunta, poco dopo, una gazzella della Compagnia Carabinieri di Termini Imerese.

Il movente da cui sarebbe scaturito l'aggressione sessuale sarebbe da ricondursi a motivi passionali. Infatti, sembra che Tufani fosse un conoscente della madre e della giovane aggredita e che gia' da tempo avesse ostentato un ''assiduo interessamento'' nei confronti della ragazza minorenne.

10.07.07 - nsd.it

Violenza sessuale e rapina

Un autotrasportatore di 24 anni, di Carmignano, in provincia di Prato, e' stato arrestato ieri dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Signa.L'ordinanza di custodia cautelare disposta dalla magistratura di Prato per violenza sessuale e rapina. La presunta vittima e' una ventenne rumena, prostituta, che, cosi' ha denunciato la stessa giovane, era stata aggredita dall'autotrasportatore nella notte tra il 5 e il 6 giugno scorsi, in localita' San Giusto di Prato. La rumena si era rivolta ai carabinieri alcuni giorni dopo l'aggressione, l'8 giugno, dopo aver vinto timori e su consiglio anche di un'amica. Ai militari aveva spiegato che, mentre stava lavorando in strada, era stata avvicinata da un giovane a bordo di una Fiat Punto. Concordato il prezzo della prestazione, il cliente l'aveva portata in un luogo appartato non lontano. Poi l'aveva immobilizzata, le aveva messo uno straccio sulla bocca per impedirle di urlare e poi, dopo averla costretta a spogliarsi, aveva abusato di lei. Dopo le violenze, sempre in base al racconto fatto ai carabinieri, il giovane aveva riaccompagnato la rumena nel luogo dove l'aveva prelevata, e, minacciandola, si era fatto consegnare il suo cellulare. Infine la fuga. La rumena pero' era riuscita a memorizzare alcuni numeri della targa che hanno poi consentito ai carabinieri, insieme alla descrizione del cliente, di risalire al presunto autore dell'aggressione, identificato nel ventiquattrenne arrestato.

10.07.07 - toscanatv.com

Pensioni, si spera entro l'estate

Pensioni: Damiano, "Spero in chiusura entro l'estate"


ROMA - Il ministro del Lavoro Cesare Damiano e' ottimista sull'esito della trattativa sulle pensioni. "Secondo me dovremmo chiudere entro l'estate - ha dichiarato il ministro -. Io sono fiducioso. Il sindacato e' disponibile a trovare una soluzione cosi' come il Governo". Il ministro Damiano ha mostrato ottimismo, piu' in generale, sulla situazione dei conti pubblici italiani: "Non credo che ci debbano essere preoccupazioni, il ministro Tommaso Padoa-Schioppa ha presentato delle proposte sui conti che vanno nella direzione del risanamento". (Agr)

10.07.07 - corriere.it

Milano adotterà il ticket anti smog

Si appliccherà già in autunno all'interno della cerchia dei Bastioni, dalle 7 alle 19 dei giorni feriali. A pagare saranno circa 45 mila automobilisti, il ricavo sarà di 40 milioni di euro per il primo anno. Escluse dal provvedimento le auto a basso impatto

Partirà in autunno, anche se la data non è ancora certa, avrà carattere sperimentale, si applicherà all'interno della cerchia dei Bastioni di Milano, dalle 7 alle 19 di tutti i giorni feriali e a pagare saranno circa 45 mila automobilisti. Prende forma il ticket antismog, il provvedimento annunciato già in campagna elettorale dal sindaco Letizia Moratti per scoraggiare l'uso delle auto più inquinanti. Ieri c'é stato l'incontro decisivo tra il sindaco Moratti, il vice sindaco Riccardo De Corato, l'assessore Edoardo Croci e i rappresentanti dei partiti della maggioranza di centrodestra. Sul fronte tariffe, si sa già da ora che a pagare saranno le auto diesel (tranne gli Euro 4 fino a quando non saranno omologati i filtri antiparticolato) e quelle a benzina fino alla classe Euro 2. Esentati invece motocicli e ciclomotori. Le tariffe d'accesso ai 43 varchi che saranno installati nei prossimi mesi varieranno a seconda del potenziale inquinante tra i 2, i 5 e i 10 euro (auto diesel pre Euro e veicoli merci diesel fino agli Euro 2). Pagheranno anche i residenti all'interno della cerchia. Per loro, sono previsti però degli abbonamenti agevolati annuali di 50, 125 o 250 euro.

Le stime di Palazzo Marino parlano di 89 mila veicoli che ogni giorno entrano ed escono dalla cerchia dei Bastioni. Per la metà di questi, i veicoli cioé che non rientrano nelle esenzioni, scatterebbe quindi il pedaggio. Secondo le previsioni, il traffico interno all'area si ridurrà del 20% e di circa della metà le emissioni allo scarico di polveri sottili. Allo studio la possibilità di dotare di pass a prezzi agevolati anche gli altri milanesi, in particolar modo chi deve lavorare all'interno dell'area regolamentata dai varchi. Un'altra indicazione emersa è quella di salvaguardare quanto più possibile lo shopping natalizio. Non è da escludere che il provvedimento possa subire uno stop nei giorni immediatamente a ridosso delle feste natalizie.

Il punto più importante - hanno sottolineato i partecipanti al vertice - è quello relativo al potenziamento del trasporto pubblico. Intensificate le frequenze di tram (+13%) e di autobus (+20%) urbani, e soprattutto i collegamenti tra capoluogo e hinterland (+27% nelle ore di punta e +51% nelle altre fasce orarie). In contemporanea si terminerà la regolamentazione della sosta all'interno della cerchia. Infine, le previsioni di cassa: 40 milioni di euro per il primo anno, «tutti da reinvestire - ha specificato l'assessore Croci - nel potenziamento della mobilità sostenibile». Soddisfatto anche il vice sindaco De Corato: «Dopo Londra siamo la prima città d'Europa a sperimentare un provvedimento simile». Gli unici dubbi arrivano dalla Lega Nord, che chiede soprattutto agevolazioni per i residenti in città.

10 luglio 2007 - lanuovaecologia.it

[alcuni mesi fa avevo avvertito e provato a far partire la campagna "Aria Libera": chiediamo i soldi del danno alla salute che l'aria provoca, prima che ce la facciano pagare... nessuno ha aderito, ovviamente, ed è ovvio che io viva in aperta campagna, sic!]

Ritalin a gogò

Come era stato annunciato lo scorso mese in KidZone, essendo stato respinto il ricorso dell'associazione “Giù le mani dai bambini” sulla vendita di psicofarmaci ai bambini, questi potranno ormai essere liberamente e diffusamente prescritti da qualsiasi medico. Una vera e propria droga legale (è un simil-anfetaminico a base di metilfenidato) e un'affare da svariari milioni di euro.

All'argomento abbiamo dedicato in passato vari post, affrontandolo da più punti di vista, incluse le alternative naturali più efficaci e prive di effetti collaterali dannosi.

Anche se è stata approvata la commercializzazione di prodotti contro i cosiddetti "disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione" tra cui il famigerato Ritalin, la battaglia delle associazioni "contro" non si è arrestata e segnaliamo a tale proposito questa pagina web del sito di Giù le mani dai bambini che riporta diversi commenti di personaggi politici e rappresentanti delle istituzioni che hanno dimostrato di avere attenzione al problema degli abusi nella somministrazione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti.

Segnaliamo anche la lettura di un articolo di V. Santoni dove si espongono sia le forti critiche all'interno stesso della comunità scientifica all'uso del prodotto, sia i numerosi casi di gravi reazioni avverse al farmaco che vanno dalla dipendenza, analoga a quella delle sostanze stupefacenti, fino alla morte (centinaia di casi documentati) dei pazienti.

Luigi Gallo - 10.07.07 - blogosfere.it

Alcol, preoccupante aumento consumi

Alcol: Turco al Parlamento, preoccupante aumento consumi

“Nel nostro paese stanno assumendo un andamento preoccupante in questi anni alcuni fenomeni di consumo alcolico a rischio, quali i consumi fuori pasto, i consumi eccessivi e l’ubriachezza, con particolare riferimento alla popolazione giovanile, ma anche alle donne e alla popolazione anziana”.

L’allarme è lanciato dal ministro Livia Turco nella Relazione del Ministero della salute appena trasmessa al Parlamento, sugli interventi realizzati in materia di alcol e problemi alcolcorrelati. L’alcol costituisce il terzo più importante fattore di rischio per la salute, dopo il tabacco e l’ipertensione; oltre ad essere una sostanza psicotropa che può dare dipendenza, è causa di molte patologie, oltre a traumi gravi, incidenti, turbe mentali e del comportamento. “Le conseguenze di tali fenomeni — sottolinea il ministro Turco — interessano non solo il mondo sanitario, ma anche quello sociale ed economico, con perdita di anni di vita e di lavoro, sofferenza delle famiglie e degli individui, violenza e disadattamento sociale”.

Gli alcoldipendenti presi in carico presso i servizi alcologici territoriali nell’anno 2005, si legge nella Relazione (relativa a dati su consumi, attività e servizi 2005-2006, trasmessa recentemente dal Ministro Turco alle Camere) sono stati oltre 56 mila, con un aumento del 4,3 rispetto all’anno precedente. Accedono ai servizi soprattutto gli uomini, 3,5 per ogni donna. L’età media, pari a 44,5 anni, è in diminuzione in tutte le categorie, e in particolare nei nuovi utenti di sesso maschile (42,1 anni nel 2005 contro 44,0 anni del 2001). Nel 2005 il 17% dei nuovi utenti ha meno di 30 anni. Si registra infatti un forte aumento dei nuovi utenti fra i 20 e i 29 anni, che passano dal 10% del 1996 al 15,7% del 2005.

10 luglio 2007 - repubblica.it

Cocaina dall’Olanda

Cocaina dall’Olanda: arresti in tutta Italia

PERUGIA. La cocaina veniva importata in Italia dall’Olanda a bordo di potenti autovetture. Tagliata in laboratorio artigianale di Perugia veniva poi spacciata in diverse regioni, da nord a sud, da una presunta organizzazione composta soprattutto da albanesi individuata e smantellata dalla squadra mobile della questura al termine di due anni di indagini. Un’operazione denominata “Piccolo lord” perché i proventi venivano inviati in Inghilterra (ma anche utilizzati per l’acquisto di immobili in Albania). A coordinare gli accertamenti sono stati i sostituti procuratori della Dda perugina Manuela Comodi e Dario Razzi che hanno ottenuto dal gip Paolo Micheli l’emissione di 43 misure di custodia cautelare, 40 in carcere e tre agli arresti domiciliari (questi ultimi per altrettanti presunti spacciatori perugini), mentre gli indagati sono complessivamente 85. Una ventina quelle eseguite tra Perugia, Bolzano, Genova, Bologna, Firenze, Modena, Arezzo, Pisa, Viterbo, Reggio Calabria, Ancona e Pavia. Gran parte degli arresti sono stati compiuti con un blitz che la notte di lunedì ha impegnato 300 agenti, un elicottero e unità cinofile. L’operazione ha anche portato al sequestro di circa un chilo e mezzo di cocaina. Durante le indagini in un laboratorio artigianale nella zona di Monteluce, a Perugia, la polizia ha filmato la lavorazione di oltre 10 chili di cocaina. Secondo gli investigatori la droga raffinata a Perugia, veniva piazzata sul mercato di varie località, quali lo stesso capoluogo umbro (a studenti utilizzati a loro volta come spacciatori), Bolzano, Genova, Pisa, Bologna, Reggio Calabria, Firenze, Modena, Arezzo, Viterbo, Ancona e Pavia. La polizia ritiene che a capo della presunta organizzazione ci fosse l’albanese Gojart Pula, gia arrestato lo scorso anno. Al suo posto, nell’organizzazione, era così subentrata - secondo la ricostruzione degli inquirenti - la fidanzata, Melisa Gjokoreci, bloccata la scorsa notte. La squadra mobile perugina ritiene che i componenti del gruppo fossero impegnati anche in furti d’auto e in appartamenti, riciclaggio di denaro e dei mezzi rubati, fino al traffico di documenti falsi.

10.07.07 - giornaledicalabria.net

 Una tragedia in tre minuti di follia

Uccide la moglie a colpi di mazza, poi si getta dal quinto piano

La coppia già da qualche mese non abitava l´appartamento ormai quasi svuotato


L´agente pubblicitario non sopportava la situazione e l´iter giudiziario Tre
minuti di follia. Sono bastati a cancellare due vite, a mandare all´aria
un´intera famiglia, fino all´altro ieri raccontata come una "felice e buona
famiglia". Lui agente pubblicitario, lei apprezzato architetto, due bellissimi
figli, un bambino di 10 anni, una biondissima bimba di 7. Tre minuti in cui
Giulio Bottiglieri, di 50 anni, ha perso la testa, ha ammazzato la moglie, Anita
Vergouts, belga, di 43 anni. L´ha colpita con un tre colpi di mazzuolo da
muratore, sfondandole il cranio. Non accettava la separazione che i due avevano
iniziato, ma che lui subiva. Giulio, fratello di Salvatore Bottiglieri, noto
penalista, dopo l´omicidio ha deciso di farla finita, si è lasciato cadere dal
quinto piano di un elegante edificio di via Nizza.

Una tragedia consumata in Albaro. Ieri, da poco passate le 13.30. Anita è in
casa, interno 17 del civico 10, nell´appartamento ormai quasi svuotato. Lei ha
già deciso di andarsene, non abita più lì da qualche mese, ha preso un
appartamento in via Casaregis. I bambini da un po´ di tempo vivono in casa dei
genitori di lei, a Genova. In via Nizza è rimasto qualche pelouche, a terra ci
sono scatoloni imballati, due borsoni pieni di indumenti di lei, negli armadi
sono rimasti i vestiti di Giulio.

Anita indossa un paio di bermuda bianche e rosa, una canottiera scura. In una
delle stanze dei bambini, adibita anche a piccolo studio, forse sta leggendo
alcuni appunti di lavoro, è appoggiata con le mani al tavolo di legno sostenuto
da due cavalletti. Nessuno può dire cosa è accaduto in questi ultimi minuti, ma
la ricostruzione azzardata dagli investigatori potrebbe essere questa.

Giulio da un po´ di tempo vive anche una situazione di crisi, dovuta alla sua
professione: lavorava alla Mondadori, come agente pubblicitario, ma ha deciso di
mettersi in proprio. Con difficoltà. Eppoi, tra marito e moglie l´amore è
finito, è in corso la separazione giudiziale. Tumultuosa. «Sentivamo litigare
spesso, con urla continue», raccontano i vicini di casa. Anche ieri. Lo
avrebbero accertato i carabinieri del maggiore Michele Di Pasqua. Solo pochi
istanti di follia: Giulio perde la testa, sarebbe andato nel ripostiglio a
cercare tra gli attrezzi la mazzetta. Colpisce la moglie da dietro. La prima
botta alla nuca, ad Anita saltano gli occhiali; la seconda nella zona
occipitale, la donna si accascia per terra, poi una terza, mentre la sventurata
è già crollata a terra. Stando ad indiscrezioni, questo avrebbe accertato il
medico legale Marco Salvi. Ma dirà di più l´autopsia, ordinata dal sostituto
procuratore Gabriella Marino.

Al "118" giunge una telefonata. Da chi? È l´omicida oppure un vicino di casa. La
chiamata a Genova-Soccorso spedisce in via Nizza un´automedica. Nessuno risponde
al citofono dell´appartamento dove c´è un cadavere. Giulio è sul balcone,
indossa un pantalone nero e una camicia salmone. Accende una sigaretta e fuma
nervosamente. «L´ho visto sconvolto - dichiarerà mezz´ora dopo un´ecuadoriana
che accudisce due anziani del civico 8 - ma non immaginavo che avesse ammazzato
la moglie».

Il medico del "118" chiede il supporto dei vigili del fuoco. Ancora 20 minuti di
lucida follia. Il cinquantenne razionalizza cosa ha fatto, come in un film pensa
ad Anita che non c´è più, al suo futuro in carcere, ai bambini che sono il bene
più prezioso della sua vita ma che ha resi orfani. Chi glielo dirà? Come si
potrà spiegare che la mamma è partita per un viaggio senza ritorno; che non la
vedranno più. Quando i pompieri arrivano in via Nizza, è un attimo: la badante
vede Giulio spegnere la cicca nel posacenere che si è portato sul poggiolo, poi
lasciarsi cadere nello slargo sottostante, laterale alla elegante strada. Ci
sono quattro auto posteggiate dove fino a qualche anno fa c´era un elettrauto.
Nemmeno sfiorate. L´uomo piomba da 20 metri, cade sul telaio di un tendone, lo
disintegra, si sfracella sul cemento.

L´omicida-suicida rantola ancora quando i vigili del fuoco per entrare nel
cortile tagliano il lucchetto con le cesoie. Il medico e l´infermiere del "118"
tentano di rianimarlo. Invano. «Perché non lo avete portato in ospedale? - grida
disperata la sorella due ore più tardi - almeno fatemelo vedere». I carabinieri
stendono un pietoso lenzuolo e su quell´appartamento dove Anita e Giulio un anno
e mezza prima avevano pensato di costruire un futuro, scende un triste silenzio.


10 luglio 2007 - di Giuseppe Filetto - espresso.repubblica.it

Inquinamento Arriva il nuovo indice

TORONTO - Un nuovo strumento capace di correlare la qualità dell'aria - e il relativo tasso d'inquinamento - con i rischi per la salute umana. È quanto inaugurato ieri a Toronto dai ministri federali della Sanità Tony Clement e dell'Ambiente John Baird. L'Air Quality Health Index (Aqhi) costituisce - ha spiegato Clement - un progetto pilota che, nel caso in cui raggiungesse risultati apprezzabili, sarebbe esteso anche alle altre metropoli canadesi.

«Grazie al nuovo indice - ha aggiunto il ministro - i cittadini di Toronto saranno in grado di conoscere, con scadenza quotidiana, la qualità dell'aria che stanno respirando. L'Air Quality Health Index rappresenta quindi uno strumento molto utile, specialmente per le persone più vulnerabili, come gli anziani, i bambini e chi soffre di malattie respiratorie». L'Air Quality Health Index è suddiviso in una scala da 1 a 10: più alto è il valore, maggiore è il rischio per la salute umana.
Il progetto - frutto di uno sforzo congiunto tra il ministero della Sanità e quello dell'Ambiente - è costato 200mila dollari.

«L'obiettivo - ha aggiunto Clement - è quello di riuscire a creare un indice nazionale, capace di misurare la qualità dell'aria in tutto il Paese». Una volta che il progetto entrerà pienamente in funzione, sarà così possibile comparare il tasso d'inquinamento e i relativi rischi per la salute umana in tutte le città canadesi.L'iniziativa del governo federale ha raccolto il consenso del ministro provinciale Lauren Broten e del sindaco di Toronto David Miller.

10.07.07 - corriere.com

Pensioni - rapporto sociale 2007

Pensioni - rapporto sullo stato sociale 2007




Mercoledi 27 giugno 2007 è uscito il "Rapporto sullo Stato sociale
2007".

Da questo rapporto emerge un dato ovvio, cioè l'Italia spende poco e
male per le politiche sociale ed è fra gli ultimi paesi dell'Unione
Europea per quanto riguarda la spesa per le politiche del lavoro e per
la formazione continua degli adulti.

Eh Eh....in Italia chi lavora è solo un contribuente da spremere,
precarizzare, sfruttare...etc..



Nell'Europa unita della moneta unica... i sistemi di welfare sono
l'uno diverso dall'altro, è un dato di fatto che l'armonizzazione
economica deve passare per fisco e previdenza in un'ottica di
solidarietà e responsabilità politica comune, qualche dato:


  • nell’Ue la spesa sociale è
    mediamente pari al 27% del PIL, così suddivisibile:

  • 13% nei paesi baltici,

  • 20% nei paesi dell’Est e in
    Spagna,

  • 26% in Italia, Regno Unito,
    Grecia e Finlandia,

  • 30% Centro e Nord Europa

  • 33% in Svezia.


Bene in Italia a fronte di una
spesa sociale pari al 26% del PIL, la spesa procapite è di circa 80
euro contro i 120 di Francia e Germania, cioè la spesa sociale pesa di
più e da di meno.....Non solo “L’inferiorità del dato italiano diventa
più sensibile se si tiene conto che esso include, del tutto
impropriamente, la quota di salario differito destinato al TFR pari
all’1,4% del PIL e se si considera che la trattenuta fiscale sui
nostri trasferimenti pensionistici, pari al 2,4% del PIL, è mediamente
superiore rispetto agli altri paesi cosicché, nel confronto tra le
prestazioni effettivamente erogate, siamo ancora più lontani dalla
media europea di quanto indicano i dati ufficiali”, spiega nell'introduzuione
al rapporto Felice Roberto Pizzuti, docente di Economia Pubblica a "La
Sapienza".



Non solo, perchè dal rapporto emerge che l'Italia è un paese che non
fa nulla per i lavoratori, pur dichiarandosi un paese fondato sul
lavoro, alla prova dei fatti si fonda sui pensionati:

“La nostra spesa per le politiche del lavoro è pari a poco più della
metà della media europea e i trattamenti previsti per le diverse
categorie di lavoratori oltre che complessivamente insufficienti, sono
anche molto disomogenei.La copertura dal rischio di disoccupazione è
particolarmente inadeguata per chi più ne avrebbe bisogno, cioè i
lavoratori che svolgono attività discontinue, coloro che hanno
iniziato a lavorare da poco tempo e i parasubordinati; è del tutto
assente per i giovani e comunque per chi è alla ricerca della prima
occupazione o l’ha persa da molto tempo”.




Infatti, la spesa dei sussidi ai disoccupati si attesta su valori
intorno alla metà rispetto alla media europea e circa cinque volte più
basso che in Olanda e in Danimarca.




In un paese fondato su anziani e pensionati è normale che la spesa
sanitaria sia cresciuta di quasi l’8% rispetto all’anno precedente. I
motivi sono legati sia all’invecchiamento demografico, sia ai maggiori
costi delle nuove cure mediche, sia alle esenzioni spesso regalate a
gogò. A questo quadro si aggiunga l'inappropriatezza di alcune
prestazioni, l’uso spesso inadatto delle strutture ospedaliere dovuto
alla carenza dei servizi di assistenza di base e domiciliari, le liste
d’attesa, l’eccesso della spesa farmaceutica, ed il disastro sociale
del nostro welfare appare evidente e che collaca Italia nella fascia
dei paesi poveri dell'UE (20% della popolazione).

In Italia il reddito del quinto di popolazione più ricca è cinque e
mezzo volte superiore rispetto a quello del quinto di popolazione più
povera.

Dal rapporto arrivano buone notizia invece per la speranza di vita in
buona salute che ci vedono chiaramente al primo posto con più di 70
anni per gli uomini e quasi 75 per le donne; grazie alla dieta
mediterranea ed il bel clima sia di circa 6 e 8 anni in più della
media europea.



Purtroppo, l'Italia appare un paese vecchio basato su “un sistema
produttivo poco dinamico e prevalentemente attratto da una
flessibilità rivolta essenzialmente alla riduzione del costo del
lavoro al quale si associa ad un sistema di welfare caratterizzato da
politiche del lavoro e ammortizzatori sociali inadeguati che non
fornisce la sicurezza necessaria e complementare ad una flessibilità
che dovrebbe essere intesa a favorire il permanere del sistema
produttivo alla frontiera qualitativa della divisione internazionale
del lavoro”.



L'Italia non è una repubblica fondata sul lavoro basta guardare le
statistiche europee in base all’indicatore dell’Ocse sul grado di
protezione legislativa dell’occupazione, per scoprire che l’Italia è
tra quelli con una protezione più bassa. Agli ultimi posti anche per
la spesa per le politiche del lavoro e la formazione continua degli
adulti. “Si tratta di elementi coerenti ad un sistema produttivo dove
prevalgono i settori maturi che richiedono una manodopera che non sia
particolarmente qualificata ma molto flessibile e a basso costo per
poter competere sui prezzi anziché sulla qualità dei prodotti”.



Infatti secondo l’indagine Isfol-Plus nel 2005 il 64% degli occupati
erano lavoratori a tempo indeterminato, quasi il 9% era a tempo
determinato, quasi il 4% erano collaboratori a contratto e il restante
23% erano lavoratori autonomi. E se si considerano i redditi rispetto
ai contratti, si scopre che “rispetto ai dipendenti a tempo
indeterminato, quelli a termine hanno un reddito che mediamente è
circa tre quarti e quello dei collaboratori a contratto scende sotto i
due terzi”. Circa il 15% di tutti i lavoratori ha un reddito da lavoro
inferiore al 60% di quello mediano, la quota sale al 22% nel caso dei
dipendenti a termine e al 58% per i collaboratori a contratto. Le
quote salgono sopra il 15% anche per gli occupati sotto i trent’anni
(21,5%), di sesso femminile (23%) e per i dipendenti di imprese di 1-3
addetti (25%). Si hanno invece valori inferiori al 15% nel caso dei
dipendenti a tempo indeterminato (8,7%), degli impiegati in aziende
sopra i 50 addetti (8,6%), di sesso maschile (9,4%).



....NIENTE DA AGGIUNGERE...SE NON CHE PENA...DISCUTERE DI
SCALONE....DI ANZIANI...E DIMENTICARSI DI CHI LAVORA...infatti
dopo le
riforme il grado di copertura della pensione rispetto all'ultima
retribuzione si è ridotto e ancor più si ridurrà in futuro. Noi
lavoratori saremo pensionati poveri, la cui condizione sarà
particolarmente dura per cui ha lavorato in forma atipica. Prendiamo a
riferimento l'anno 2035: un lavoratore dipendente che andrà in
pensione a 60 anni di età e 35 di contributi avrà una pensione pari al
48,5% dell'ultima retribuzione; potrà avere qualcosa in più - il 64% -
se andrà in pensione a 65 anni con 40 di contributi. Sempre nell'anno
2035, un lavoratore parasubordinato che andrà in pensione con 60 anni
di età e 35 di contributi avrà una pensione pari al 37% dello
stipendio, che salirà al 53% nell'ipotesi di 40 anni di contributi e i
65 di età. Ma, com'è evidente dando uno sguardo alla giungla
flessibile dei contributi parasubordinati, l'ipotesi che tra un
cocopro e l'altro si raggiungano 40 anni di contributi appare assai
azzardata, per ottimismo.

Dunque il meccanismo del contributivo ha già fortemente cambiato i
connotati del sistema pensionistico; per di più, la revisione dei
coefficienti - dei quali oggi si discute - mette a carico dei futuri
pensionati ogni cambiamento demografico-attuariale: cioè, se si
prevede che si vivrà di più, si abbasseranno quei numeretti.


10.07.07 - ecodiario.blogosfere.it

 Buoni formativi da 1000 euro

Buoni formativi da 1000 euro, pronti corsi ad hoc per donne

La Provincia, attraverso il programma P.A.R.I. ha approvato le attività formative che aiuteranno 143 donne disoccupate a trovare un lavoro. Anche corsi per la patente di guida

REGGIO EMILIA (10 lug. 2007) - Grazie al Programma PARI, finanziato dal Ministero del Lavoro attraverso Italia Lavoro, la Provincia di Reggio ha approvato nei giorni scorsi uno specifico "catalogo" contenente 11 progetti formativi volti a favorire l'occupabilità di 143 donne disoccupate iscritte nelle liste dei Centri per l'impiego. Tra le attività in catalogo 3 interventi (nei distretti della Val d’Enza, di Correggio e della Montagna) per donne con notevoli difficoltà nella ricerca di lavoro, un progetto di tirocini formativi per donne che hanno interrotto da tempo l’attività lavorativa, 5 percorsi differenziati per qualificare professionalmente “badanti” e colf e 2 percorsi di formazione (in particolare per straniere) per facilitare il conseguimento della patente di guida - che è un requisito sempre più necessario per il lavoro – abbattendo i costi di iscrizione alla scuola guida di circa 350-375 Euro. Le donne interessate - purchè non percepiscano il trattamento di mobilità e non siano iscritte agli elenchi delle persone disabili - potranno accedere ad una di queste attività tramite la concessione da parte della Provincia di buoni formativi (voucher) del valore massimo di 1000 euro. I voucher si possono richiedere fino al 14 settembre 2007 (rivolgendosi ai Centri per l’impiego e sul sito web http://lavoro.provincia.re.it, cliccando sul “Programma P.A.R.I.”), ma è meglio affrettarsi in quanto molti progetti inizieranno prima di settembre. "Invito tutte le donne interessate - dice l'assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari - a contattare al più presto il Centro per l’impiego o l’Ente di formazione che gestisce il corso o il tirocinio prescelto. Per le donne che hanno particolari difficoltà d'inserimento o di reinserimento nel mondo del lavoro e vogliono riqualificarsi questa è senz'altro una preziosa opportunità da non perdere". Per la concessione del voucher, il cui importo sarà versato da Italia Lavoro direttamente all’Ente di formazione, non saranno fatte graduatorie, ma sarà data priorità alle donne già iscritte negli elenchi dei disoccupati e si terrà conto in particolare delle esigenze formative delle interessate e della loro corrispondenza con le caratteristiche dei percorsi formativi, della motivazione, della effettiva disponibilità, unitamente ad età, durata dello stato di disoccupazione, situazione familiare con riferimento al reddito familiare. Sono molto importanti per la “tenuta” motivazione ed effettiva disponibilità: infatti l’utilizzo del voucher da parte della disoccupata comporta l’obbligo di frequenza all’attività formativa e, nel caso di frequenza inferiore al 70%, i costi di iscrizione non saranno coperti dal voucher ma dovranno essere pagati dalla partecipante.

La Giunta approva una nuova rotatoria a Rio Saliceto

La Giunta della Provincia ha approvato nei giorni scorsi - su proposta dell'assessore alle Infrastrutture Giuliano Spaggiari - il progetto definitivo relativo alla costruzione di una rotatoria all'intersezione tra le Sp 30 e 46, in prossimità dell'accesso al centro di Rio Saliceto, in sostituzione dell'attuale incrocio semaforico.
La spesa complessiva prevista è di circa 200.000 euro, e sarà finanziata con l'economia realizzatasi sui lavori di costruzione dei primi due lotti della Variante all'abitato di Rio Saliceto. Entro luglio sarà approvato il progetto esecutivo e successivamente verranno espletate le procedure di gara: il via ai lavori è previsto entro il prossimo autunno.
La trasformazione in rotatoria dell'attuale incrocio semaforico garantirà una maggiore sicurezza, ma anche una migliore scorrevolezza del traffico.

Fi: "Ogni Comune istituisca il Consiglio dei ragazzi"

L'importanza del coinvolgimento dei giovani nella gestione della cosa pubblica e più in generale nella politica, anche ad esempio attraverso progetti come il "Consiglio comunale dei ragazzi" sono i temi al centro di un ordine del giorno presentato dai consiglieri di Forza Italia Claudio Guidetti e Francesco Benaglia. "Recentemente si è svolto a Reggio Emilia un meeting di trecento ragazzi dai 9 ai 15 anni, membri dei Consigli dei ragazzi di diverse zone d'Italia - ricordano nel documenti i consiglieri - con l'obiettivo di realizzare un'iniziativa che vedesse come protagonisti i giovani insieme agli adulti e per aprire un dialogo costruttivo sugli argomenti della politica e della gestione della cosa pubblica". I consiglieri Benaglia e Guidetti hanno anche sottolineato che "alcuni Comuni della provincia di Reggio hanno istituito il Consiglio comunale dei ragazzi".
Secondo i consiglieri di Forza Italia "è importate coinvolgere i ragazzi nella gestione della cosa pubblica al fine di sensibilizzare e promuovere in loro il senso civico e trasmettere loro gli ideali della democrazia e della libertà, farli partecipi delle scelte anche per quel che riguarda i loro bisogni".
Nell'ordine del giorno i consiglieri forzisti chiedono dunque che "si provveda a sensibilizzare le istituzioni di tutto il territorio rispetto ai problemi dei ragazzi; si elaborino proposte educative e progetti basati sull'educazione alla partecipazione; si solleciti ogni Comune a formare un Consiglio comunale dei ragazzi".

10.07.07 - emilianet.it

 Allerta UE: colorante cancerogeno

ALLERTA UE PER COLORANTE ROSSO CANCEROGENO



E' l'E128, usato in salsicce e hamburger da prima colazione



Strasburgo, 9 lug. (Apcom) - L'Autorità europea di sicurezza alimentare di
Parma (Efsa) ha ha pubblicato oggi una valutazione di rischio sul colorante
rosso Red 2G (indicato sulle etichette alimentari come E128) usato in
hamburger e salsicce da prima colazione, in cui si conclude che quest'additivo
alimentare "deve essere considerato preoccupante per la salute", perché dopo
essere stato assimilato nel corpo umano si trasforma in gran parte in anilina,
una sostanza cancerogena.

La valutazione di rischio è stata effettuata dal gruppo di esperti
scientifici dell'Efsa sugli additivi alimentari, gli aromatizzanti, i
coadiuvanti tecnologici e i materiali a contatto con gli alimenti (Afc), e
trasmessa alla Commissione europea.


"Considerate alcune nuove prove scientifiche, non si può escludere che il
potenziale cancerogeno dell'anilina danneggi il materiale genetico delle
cellule", argomentano gli esperti dell'Efsa, che concludono: "Non è possibile,
perciò determinare un livello di assunzione per l'anilina che possa essere
considerato sicuro per la salute umana", ovvero fissare una soglia di rischio
per l'ingestione di questa sostanza.


Quella sull'E 128 è la prima opinione scientifica in una serie revisioni
delle valutazioni di rischio sugli additivi alimentari che l'Efsa ha
intrapreso recentemente. Il riesame si è reso necessario perché, fin dalle
prime autorizzazioni comunitarie di coloranti, oltre 30 anni fa, sono stati
effettuati nuovi studi scientifici sull'impatto di queste sostanze sulla
salute umana. L'Efsa intende continuare a rivedere le valutazioni di rischio
per tutti i coloranti autorizzati nell'Ue, sulla base di un'analisi caso per
caso. Proprio oggi, a Strasburgo, la plenaria Parlamento europeo ha dibattuto
un pacchetto legislativo sulle norme Ue per l'autorizzazione di additivi,
aromatizzanti ed enzimi alimentari che sarà votato dall'Aula domani.


09.07.07 - notizie.alice.it

 Prevenire perdita capelli con la Chemio

Prevenire la perdita dei capelli nella chemioterapia



Grazie ad un particolare antibiotico in futuro si potrebbe
prevenire la perdita dei capelli nei pazienti sottoposti alla chemioterapia. La
scoperta, presentata all'inizio di luglio (2007) in occasione di un meeting
accademico, è stata fatta da un team di ricercatori dell'università di Kyoto
(Giappone) coordinati dal professor Toshiyuki Sakai.


La perdita dei capelli potrebbe essere ridotta del 70 per
cento se durante la chemioterapia si utilizza l'alopestatin in aggiunta ad
alcuni tipi di farmaci chemioterapici. La posologia è semplice, la sostanza va
applicata sulla testa durante il periodo in cui il paziente si sottopone alla
chemioterapia.


Gli esperti evidenziano comunque che la commercializzazione
di questo farmaco è ancora molto lontana in quanto per il momento non sono stati
ancora fatti dei test clinici approfonditi. Toshiyuki Sakai spiega che gli studi
per ridurre gli effetti collaterali delle cure contro il

cancro
sono ancora molto pochi, la loro ricerca è quindi molto importante in
quanto anche la qualità della vita dei pazienti è un aspetto molto importante e
non va sottovalutata.


La perdita dei capelli durante la chemioterapia


La perdita dei capelli è uno degli effetti collaterali della
chemioterapia. Queste manifestazioni tossiche si determinano in quanto,
analogamente alle cellule tumorali, anche quelle degli organi normali sono
sensibili ai vari farmaci chemioterapici. Questa sensibilità degli organi sani
determina la comparsa di una moltitudine di effetti collaterali che in parte
variano a seconda del tipo di farmaci antitumorali impiegati e che interessano
soprattutto le cellule dell'organismo in attiva proliferazione come quelle del
midollo osseo, della cute, dei bulbi piliferi e delle mucose che rivestono la
bocca e il tubo digerente. Non in tutti i pazienti sottoposti a trattamento
chemioterapico si presentano effetti collaterali e la chemioterapia può causare
reazioni differenti nei vari individui. Bisogna inoltre evidenziare che questi
effetti possono variare, in uno stesso individuo, da un ciclo di terapia
all'altro.


Durante la chemioterapia si può verificare la caduta parziale
o totale dei capelli (alopecia), solitamente a ciocche, per lo più durante la
doccia o quando ci si pettina. Altra evenienza comune è il ritrovamento di
ciocche di capelli al mattino sul cuscino. La perdita dei capelli costituisce un
serio problema psicologico sia per gli uomini che per le donne.


E' importante tuttavia sottolineare che i capelli ricrescono
al termine della chemioterapia, inoltre è comune che ricrescano più folti e
ricci, raro è invece il cambiamento di colore. Un'informazione preventiva
adeguata sul motivo dell'alopecia, sulla gravità prevista e sul fatto che con la
sospensione del trattamento chemioterapico viene ripristinata la normale
crescita dei capelli consente al paziente di ridurre lo stress legato alla
perdita dei capelli.


L'entità della caduta dei capelli dipende dai farmaci
utilizzati (adriamicina, epirubicina, ciclofosfamide, vincristina, taxolo ed
etoposide sono più comunemente causa di alopecia), dal loro dosaggio e dalla
sensibilità individuale di ogni paziente. Inoltre alcuni farmaci colpiscono solo
i capelli, mentre altri anche i peli delle diverse parti del corpo. E' bene
comunque ricordare che non tutti i farmaci chemioterapici determinano la
comparsa di alopecia.


La caduta dei capelli solitamente inizia entro le prime due
settimane di chemioterapia e raggiunge il suo massimo entro uno o due mesi
dall'inizio della stessa. La ricrescita dei capelli può cominciare anche prima
del termine del trattamento chemioterapico.


09.07.07 - universonline.it


Ospita prostituta e incassa percentuale

Ospitava prostituta e incassa una percentuale: 57enne in manette

CESENA – Un'attività molto redditizia, che fruttava, a due cesenati, circa 60 mila euro l'anno: una donna 35enne metteva a disposizione il suo corpo e I.F., uomo di 57 anni, forniva l'appartamento e incassava parte del guadagno. La 'festa' è stata rovinata dai carabinieri di Cesena, che, dopo mesi di appostamenti, sospettando un giro di droga, hanno arrestato l'uomo per sfruttamento della prostituzione. L'indagine è coordinata dal Pm Filippo Santangelo.

Il giro di clienti, provenienti da tutta Italia, si snodava in rete, dove la donna aveva messo a disposizione, foto e tariffe, 150 euro l'ora. La trentacinquenne cesenate non è perseguibile penalmente, mentre il suo protettore rischia fino a 6 anni di reclusione e oltre 10 mila euro di multa, per un affare che fruttava 5 mila euro mensili.

10.07.07 - romagnaoggi.it

Riflessioni di una ragazza sull'alcol

Riflessioni di una ragazza 22enne su alcol, giovani e guida


A scrivere è una ragazza di 22 anni che vuol dire la sua riguardo le lettere
pubblicate sul problema alcol, giovani e guida.



"Innanzitutto sono d'accordo con quanto espresso in alcune e-mail come quella di
Marco Tassiano, che propone maggiori controlli fuori dalle discoteche, sia con
quello espresso da A.C. che vorrebbe più silenzio e riflessione sulla vicenda
accaduta al povero Matteo. Infatti, la mia e-mail non vuole essere l'ennesimo
tentativo di spiegare perchè sia accaduta una tale tragedia... voglio prendere
le distanze dall'incidente accaduto al giovane, poichè il mio discorso è molto
più ampio e non vuole gettare altre parole su una vicenda drammatica che ha solo
bisogno di tempo e silenzio per rispetto

dei famigliari e di coloro che amavano e conoscevano Matteo.



Io sono giovane, sono in un'età a rischio, però io per prima non capisco perchè
i miei coetanei, o addirittura ragazzi molto più giovani di me, non si
organizzano quando escono in gruppo. Nel senso: perchè se si è in 4, devono bere
tutti e 4? Non può a turno una persona astenersi così da poter portare a casa
gli altri o almeno il compagno/a? Ragazzi, almeno la vostra fidanzata/o volete
farla arrivare viva/o a casa? Pensate questo quando, dopo aver bevuto, vi
mettete alla guida del vostro motorino, della vostra macchina, con il vostro
compagno/a affianco. Pensate che avete la responsabilità della sua vita, oltre
che della vostra.



Quando usciamo in gruppo, in genere almeno uno di noi, non beve mai così da
poter portare a casa gli altri. Si fa a turno, si decide prima, ma almeno uno
del gruppo evita di bere alcolici per rispetto e responsabilità verso gli altri,
oltre che verso se stesso. E noi non siamo i santarellini, i bravi ragazzi, i
figli di papà di turno. Siamo ragazzi come voi, ci piace bere, ci piace la
musica ad altissimo volume, ci piace divertirci, ci piace osare, ma non
dimenticandoci mai la testa sul comodino.



Certo, le cavolate le facciamo tutti, ma cerchiamo di imparare dai nostri errori
perchè potremmo non avere una seconda possibilità...

la vita sembra eterna ma non è così e ce ne accorgiamo sempre quando qualcun
altro ne subisce le conseguenze".


Redazione - Martedì 10 Luglio 2007 - sanremonews.it

Violentava le due figliolette

Violentava le due figliolette: sei anni di carcere


Per mesi le ha sottoposte a continue
angherie. Botte e minacce alla moglie SERMIDE. Un marito e padre-padrone. Un
violento nei confronti della moglie; un mostro per le due figliolette - una di
11 e l’altra di 13 anni - costrette a subire i più squallidi degli abusi
sessuali. Che si sono protratti per mesi e mesi. «Prima venite con me, poi vi
sposate», l’agghiacciante racconto in aula delle due ragazzine tra le lacrime.
Ieri l’orco, un 46enne di Sermide, per tutta questa serie di nefandezze, è stato
condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere con l’interdizione perpetua dai pubblici
uffici. E’ stato inoltre dichiarato decaduto dalla patria potestà.

Dovrà, inoltre, risarcire il danno alla moglie e alle due figlie, costituitesi
parte civile con l’avvocato Cristina Tarchini. Danno da quantificare in separato
giudizio. Intanto il Collegio giudicande - presieduto da Cristina Ardenghi - ha
disposto una provvisionale di 4 mila euro per il coniuge e 8 mila ciascuna per
le ragazzine. Così come aveva concluso il legale. Dei 6 anni e mezzo inflitti,
il tribunale ne ha condonato uno relativamente ai reati minori contestati. Il
pubblico ministero Marco Martani di anni ne aveva chiesti 7 ritenendo le
attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti. L’imputato, era
accusato di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale.

Il suo difensore Paola Spadini aveva chiesto l’assoluzione per gli abusi sulle
figliolette per mancanza di prove, e il minimo della pena per gli altri reati,
con le attenuanti generiche prevalenti. In precedenza il tribunale - su
richiesta della pubblica accusa - aveva disposto per l’imputato - del quale non
riferiamo il nome a tutela delle figliolette - il divieto di dimora nel Comune
di Sermide per evitare l’eventuale reiterazione dei reati. Che sono venuti alla
luce nell’ottobre di due anni fa ma che - da quanto sarebbe emerso - si
protraevano da parecchio tempo. E’ stato quando ha brutalmente picchiato la
moglie afferandola per i capelli, scaraventandola a terra stringendole la gola
nel tentativo di soffocarla. Come se non bastasse - sempre secondo l’accusa - le
ha appoggiato la testa su un ceppo di legno minacciandola di ucciderla mediante
il taglio della testa, brandendo un’accetta. Nel corso dell’aggressione, la
donna ha riportato lesioni giudicate guaribili in una ventina di giorni.

Ma ancora più gravi sono stati i comportamenti nei confronti delle due
figliolette, costrette a subire atti sessuali tra i più disgustosi e umilianti.
Un uomo che abusava di loro nei momenti più disparati per soddisfare i suoi
bassi istinti. Per mesi e mesi - secondo quanto sarebbe emerso nel corso delle
indagini - le ragazzine sono rimaste in balìa degli agghiaccianti atteggiamenti
del padre che non perdeva occasione per costringerle a subire ogni tipo di
angheria.


10 luglio 2007 - di Giovanni Benvenuti - espresso.repubblica.it

Travolse 4 ragazzi, rabbia al processo

Ascoli. Una ragazza all’imputato: ti voglio bene. Il padre di una vittima la crede una parente del nomade e le si avventa contro

Rom 22enne era ubriaco. La folla: devi marcire in carcere Urla d’odio anche contro l’avvocato che deve uscire scortato

di Luca Schiavone ASCOLI PICENO

Da una parte lui, Marco Ahmetovic, 22 anni, magro, silenzioso, quasi rannicchiato nei suoi jeans e maglietta davanti al giudice; dietro la transenna loro, i parenti e gli amici dei quattro ragazzi che il rom ha ucciso guidando ubriaco un vecchio furgone. Per tutto il tempo gli gridano «Assassino...assassino»; «Devi marcire in carcere!» Tentano pure, senza riuscirci, di gettarsi sull’uomo sfondando il cordone di polizia e carabinieri deputato a garantire una parvenza di normalità ad un'udienza che normale non è. A dominare la prima udienza del processo con rito immediato è la rabbia dei genitori e dei fratelli di Eleonora Allevi, 18 anni, Danilo Traini, 17, Davide Corradetti e Alex Luciani, 16 anni, travolti il 23 aprile da Marco Ahmetovic, completamente ubriaco. Lo zio di Alex, Giuseppe Antolini, ieri, ritrovandoselo davanti in Tribunale ad Ascoli Piceno, ne parla come di «un pericolo costante». E dà la colpa «allo Stato, alle istituzioni», perchè quel campo e quella gente non dovevano stare lì. E se in paese tutti si affrettano ad affermare che «non è razzismo», nel dubbio il campo nomadi è stato dato alle fiamme tre volte. La notte del tragico incidente i rom sono fuggiti proprio per timore di ‘ritorsioni’. «Era meglio se non venivo, meglio se vado via, sennò mi sento male...» mormora Filippo Giuseppe Allevi, il padre di Eleonora. Il clima è così carico di odio che scoppia un tumulto quando una ragazza minuta dal pubblico grida all'imputato: «Marco ti voglio bene...siamo andati a scuola insieme, ti ricordi?». Allevi le si avventa contro pensando che sia la moglie o un'amica del rom, altre persone la salvano, lei scappa via. Il difensore di Ahmetovic, Felice Franchi, ha presentato istanza di patteggiamento: tre anni e sei mesi per omicidio colposo plurimo, più sei mesi per resistenza e un mese di arresto per guida in stato di ebbrezza. Il pm Carmine Pirozzoli si è opposto, e il giudice monocratico Emilio Pocci si è riservato di decidere all'esito del processo, rinviato al 17 settembre. Il rom per ora resta in carcere, e, riferisce l'avv. Franchi, «prega, pentito per quello che ha fatto». La vampata d’odio divampata in paese non ha risparmiato il difensore di Ahmetovic, costretto a farsi scortare fuori dai carabinieri, mentre la gente gli gridava «vergogna, vergogna».

10.07.07 - laprovinciadicremona.it

Vuoi una birra? Favorisci i documenti

Sidney Per comprare la birra nel Northern Territory dell’Australia, sarà necessario declinare le proprie generalità, mostrando un documento, e dichiarare il luogo dove sarà consumata. È uno dei nuovi provvedimenti pensati dal governo Howard per contrastare il fenomeno dell’alcolismo. Gli obblighi scatteranno al terzo cartone di birra presentato alla cassa: «Una quantità irrisoria rispetto a quella consumata in questa zona». Così, alla settantaduesima lattina di birra (o di altre bevande alcoliche), riferisce il quotidiano “The Australian”, il consumatore viene obbligato a farsi riconoscere. L’alcolismo è da sempre una piaga che affligge soprattutto l’ampia comunità aborigena che vive nel Northern Territory. Alla dipendenza da alcool, inoltre, viene attribuito un ruolo importante nel dilagante fenomeno delle violenze sessuali sui bambini, venute alla luce poche settimane fa, con un’inchiesta condotta tra le comunità aborigene. L’obbligo di presentare la carta d’identità e di dichiarare dove saranno consumate le bevande alcoliche è, tuttavia, soltanto uno dei provvedimenti adottati. Nelle 73 comunità aborigene (con una popolazione di circa 60 mila persone su 400 mila nativi del Northern Territory) il governo ha dato un giro di vite vietando la vendita, il possesso e il trasporto di alcol per 6 mesi.


10.07.2007 - ilmeridiano.info

Sport e botte ‘senza frontiere’

Mega rissa al torneo di kabbadi indiano. Cinque i feriti

DOSOLO. Lo sport è senza frontiere, ma anche le botte non hanno confini. Lo dimostrano i fatti avvenuti domenica pomeriggio a Villastrada di Dosolo, nel corso del torneo di Kabbadi, un’antica disciplina sportiva indiana simile al rugby, a cui hanno assistito oltre mille persone. Animi super eccitati e un bel po’ di alcol in corpo, sono stati la miccia che ha fatto esplodere la mega rissa nella quale sono rimaste coinvolte decine e decine di persone. Non è stato facile per i carabinieri riportare la calma. Alla fine si sono contati cinque feriti (uno di loro è anche finito in ospedale), ma probabilmente il numero degli ammaccati e dei contusi è molto più alto. I disordini sono scoppiati tra una decina di addetti alla sicurezza - italiani, marocchini e albanesi - e un consistente gruppo di spettatori indiani. All’origine delle violenze, secondo quanto avrebbero accertato i carabinieri poi intervenuti per sedare la mega rissa, ci sarebbe stato un atteggiamento troppo prevaricatorio degli addetti alla sicurezza. Questi ultimi, infatti, sarebbero intervenuti in maniera fin troppo decisa per allontanare un indiano ubriaco e particolarmente molesto. I connazionali presenti non hanno gradito quell’eccesso, si sono arrabbiati ed hanno aggredito gli uomini della sicurezza. Ne è nata una mega rissa che ha coinvoltgo decine e decine di persone. Soltanto l’arrivo dei militari ha messo fine ai violenti tafferugli e riportato la calma. Cinque, cone già accennato, i feriti. Uno di essi, R.P., 48 anni, italiano di Suzzara, è stato ricoverato all’ospedale Oglio Po di Vicomoscano con politraumi. Ne avrà per una settimana. Né l’indiano ubriaco né il gruppo degli aggressori sono stati identificati, in quanto gli uomini dell’Arma hanno considerato prioritario garantire l’incolumità delle persone. Comunque, accertamenti sono ancora in corso per stabilire eventuali responsabilità.La manifestazione sportiva era stata organizzata dall’associazione «Punjab Sports & Cultural Club» con sede a Correggio di Reggio Emilia, in collaborazione con il comune di Dosolo.

10 luglio 2007 - espresso.repubblica.it

 Brividi d'estate

Le catacombe di Parigi sono senz'altro il luogo piu' adatto per un rave scatenato. Violare quel luogo di morte da' alla festa un gusto proibito. E' quello che succede nel film Catacombs

Victoria, una giovane ragazza americana che soffre di disturbi da ansia compie il suo primo viaggio fuori dagli Stati Uniti. Carolyn, la sua sorella maggiore che studia alla Sorbona, spera che il viaggio a Parigi possa giovare alla sorella minore e cosi' al suo arrivo la conduce alla scoperta dei segreti piu' torbidi e della citta'. Secoli prima, nella citta' francese, al posto delle costruzioni ora visibili, vi era un grande cimitero che ospitava i corpi di intere generazioni in una serie di tunnel sotterranei che si trovano sotto la superficie stradale. E proprio qui un gruppo di giovani scatenati organizza feste a base di alcol e musica. Anche Victoria partecipa alla festa ma, fuggendo nel parapiglia in seguito ad una retata della polizia, si perde nel labirinto dei cunicoli, trovandosi a vagare nel buio, tra tombe scoperchiate, cripte sotterranee e pareti ricoperte di ossa e scheletri. Ma c'e' qualcun altro con lei. E vivo e molto pericoloso. Catacombs ha gli stessi produttori della saga di Saw e tra le protagoniste la pop star Pink. Un classico horror estivo senza grosse pretese che comunque riesce a tenere lo spettatore incollato alla sedia e non e' poco.

10/07/2007 - toscanatv.com

Preti pedofili lascino il magistero

PEDOFILIA/ DON DI NOTO: PRETI PEDOFILI LASCINO IL MAGISTERO


Roma, 10 lug. (Apcom) - Lettera aperta di don Fortunato Di Noto, parroco siciliano e fondatore dell'Associazione Meter, ai vescovi e ai sacerdoti, in cui chiede "coraggio e testimonianza contro i preti pedofili". Una Lettera - scrive don Di Noto sulle pagine dell'Avvenire - che vuole sollecitare ad affrontare diversamente la questione della pedofilia quando è coinvolto un sacerdote con la consapevolezza che questi episodi non possono infangare l'intera azione della Chiesa".

Numerose le adesioni, Radio Vaticana oggi trasmetterà una intervista esclusiva a don Fortunato e già dei sacerdoti hanno fatto pervenire la loro adesione e solidarietà da Palermo, Padova ed altre città. Una Lettera, pubblicata sul quotidiano dei Vescovi che chiede "gesti forti anche in nome delle vittime dimenticate"; i preti che hanno abusato "sarebbe meglio lasciassero il ministero", ribadisce don Di Noto.


"Non è una protesta, né tantomeno una denuncia - ci tiene a sottolineare il parroco, fortemente impegnato nella lotta alla pedofilia - bensì è il frutto della sollecitazione che ricevo dai numerosi messaggi che giungono a me e alla associazione". "Spero che la lettera - conclude Di Noto - possa essere spunto per una riflessione collettiva, che susciti dibattito e trovi risposte adeguate al fenomeno in modo da non doversi sentir un giorno da parte di un bambino abusato: Tu non eri dalla mia parte".

10.07.07 - notizie.alice.it

 Cocaina in bottoni

La droga era nascosta nei bottoni tre trafficanti arrestati a Roma


ROMA - Cocaina in bottoni. Sembrava un pacco insospettabile spedito da Roma a
Londra con corriere espresso. Al suo interno però in 282 bottoni erano compresse
bustine termosaldate di cocaina, dal peso di circa 5 grammi ognuna, per 1,5
chilogrammi di sostanza stupefacente.

I carabinieri del Nucleo Operativo di Roma, in collaborazione con la polizia
britannica e la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, hanno arrestato una
coppia di romani e una cittadina nigeriana. I tre, tutti accusati di traffico
internazionale di stupefacenti, sono stati bloccati subito dopo aver ritirato il
pacco, monitorato durante il tragitto dagli uomini dell'Arma.

I militari, hanno effettuato l'operazione antidroga in esecuzione di un decreto
di consegna controllata emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della
Procura della Repubblica di Roma.

L'operazione condotta dall'Arma insiema alla polizia britannica

10 luglio 2007 - repubblica.it

ritalin: 106 morti

ritalin: 106 morti e grazie al tar qualcuno di più in futuro


Con raccapriccio, diamo notizia di una scellerata
decisione del tar lazio che immette in commercio, apagando gli appetiti delle
case farmaceutiche, non un veleno ma peggio. in danno dei bambini


Il Tar del Lazio respinge il ricorso di “Giù le
mani dai bambini”: Ritalin in commercio




Il Ritalin, discusso farmaco per bambini a base anfetaminica, sarà disponibile
in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio
ha infatti respinto la richiesta dell'associazione “Giù le mani dai bambini” di
sospendere il provvedimento con il quale il Ministero ha approvato l'immissione
in commercio del farmaco.

Il Ritalin, farmaco per bambini a base anfetaminica al centro di mille
polemiche, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero
della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta
dell'associazione ”Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento di
immissione in commercio del farmaco.



Il Ritalin è al centro di innumerevoli polemiche in quanto la sua molecola
appartiene al gruppo delle anfetamine, sostanze universalmente riconosciute come
droghe pericolose anche per gli adulti (e infatti illegali). Dall’introduzione
del Ritalin, sono stati documentati ben 160 casi di morte da assunzione del
farmaco, 2993 casi di reazioni avverse anche gravi e centinaia di migliaia di
casi di dipendenza in tutto assimilabile a quella da anfetamine. Alcuni studi
hanno anche ipotizzato un forte potenziale cancerogeno della sostanza. Si
capisce quindi l’alzata di scudi di associazioni e operatori del settore, che
non è stata tuttavia sufficiente a bloccare l’introduzione in Italia del
farmaco. Se i sostenitori del Ritalin sostengono che in Italia la
somministrazione del farmaco sarà controllata e non selvaggia come negli Usa, i
suoi oppositori, oltre a ribattere sulla evidente pericolosità della sostanza,
esprimono anche forti dubbi sull’effettiva esistenza dell’ADHD, la patologia che
il Ritalin dovrebbe curare.



I bambini dalla sindrome ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ovvero
“sindrome da iperattività”) sono iperattivi, deconcentrati, assumono
comportamenti che il genitore fa difficoltà a gestire. Occorre però prestare
attenzione al fatto che non si tratta di una malattia in senso stretto ma di una
serie di comportamenti che sono etichettati come sindrome da iperattività. In
sintesi, l’ADHD è un disturbo psichiatrico caratterizzato da deficit di
attenzione, impulsività e iperattività. Secondo i ricercatori il disturbo può
avere una causa genetica, anche se tale tesi è smentita dal fatto che ad oggi
non è stato individuato alcun fenotipo per l'ADHD. In molti casi si registra una
remissione spontanea dei sintomi con l’avanzare dell'età del soggetto, anche in
pazienti non sottoposti a terapia. Secondo altri ricercatori, semplicemente, la
sindrome da iperattività non è una malattia.



Secondo il dottor Fred Baughman, neurologo infantile e membro dell'American
Academy of Neurology, “la psichiatria biologica in quarant’anni non ha mai
confermato l'esistenza di anomalie, "squilibri chimici" o disturbi "neurologici"


, "biologici" o "genetici" in una sola delle sue diagnosi
o delle condizioni di cui afferma l'esistenza”. Tale tesi è sostenuta anche da
una parte significativa della comunità scientifica italiana: la professoressa
Emilia Costa (prima Cattedra di Psichiatria dell'Università "La Sapienza" di
Roma) afferma infatti che la diagnosi di ADHD è inconsistente, e non giustifica
il trattamento farmacologico.



Trattamento che avverrebbe in questo caso con un farmaco che presenta
impressionanti effetti collaterali; lo psichiatria Peter Breggin riferisce
infatti i seguenti effetti collaterali da Ritalin:



Funzioni Cardiovascolari: Palpitazioni - Tachicardia - Ipertensione - Aritmia
cardiaca - Dolori al petto - Arresto cardiaco



Funzione cerebrali e mentali: Mania, psicosi, allucinazioni - Agitazione, ansia,
nervosismo - Insonnia - Irritabilità, ostilità, aggressione - Depressione,
ipersensibilità emozionale, pianto facile, introversione - Riflessi ridotti -
Confusione - Perdita di spontaneità emozionale - Convulsioni - Comparsa di tic
nervosi



Funzioni gastrointestinali: Anoressia – Nausea e vomito - Mal di stomaco, crampi
- Bocca arida - Costipazione, diarrea



Funzioni endocrine e metaboliche: Disfunzione della ghiandola pituitaria,
alterazione della produzione dell'ormone della crescita e della prolattina -
Perdita di peso - Arresto o ritardo della crescita



Altre funzioni: Visione sfumata - Mal di testa - Insonnia - Depressione -
Iperattività e irritabilità - Peggioramento dei sintomi caratteristici dell'
ADHD - Ridotta capacità di comunicare e socializzare - Aumento del gioco
solitario e diminuzione del periodo complessivo di gioco - Tendenza ad essere
socialmente inibito, passivo e sottomesso - Piattezza emozionale.



Vanni Santoni


http://www.prontoconsumatore.it/ArchivioArticoli/tabid/72/ItemID/1354/View/Details/Default.aspx


fonte: european consumers

Ministero: cessa l'allarme batteriologico

SALUTE. Dentifrici sospetti, Ministero: cessa l'allarme batteriologico

Cessa in Italia l'allarme per contaminazione microbica. Le autorità sanitarie del Canada hanno comunicato oggi pomeriggio che nuove analisi di laboratorio sulle confezioni di dentifricio, precedentemente sequestrate per sospetta contraffazione, hanno escluso la contaminazione microbica da batterio "Burkholderia pseudomallei" che era stata invece segnalata al termine delle prime analisi venerdì scorso.

A comunicarlo una nota del Ministero della Salute, che aggiunge: "Resta invece confermata, sempre da parte del Canada, la presenza dell'emulsionante "dietilglicole" in quantità rischiose per la salute". Proseguono, dunque, le analisi chimiche per verificare se nei dentifrici sequestrati nei giorni scorsi nel nostro Paese vi sia o meno presenza di sostanze improprie e nocive per la salute. I risultati di tali analisi saranno resi noti nel corso della settimana.

2007 - redattore: LS - 9/07/2007 - helpconsumatori.it

Fumo: dopo i 40 anni 3 mesi di vita in meno

Salute: dopo i 40 ogni anno da fumatore costa tre mesi di vita

MILANO - Quaranta anni: ecco la soglia massima per abbandonare le bionde e contenere cosi' i danni da fumo. Dopo questa eta', ogni anno passato in compagnia delle sigarette comporta una perdita di 3 mesi di vita. La stima e' di una ricerca pubblicata sul British Medical Journal. I medici inglesi ribadiscono che smettere e' possibile e suggeriscono 5 semplici regole per aiutare i fumatori: chiedere al paziente come vive il vizio, responsabilizzarlo sui rischi, consigliargli una terapia comportamentale, se necessario anche farmacologica e seguirlo anche quando ha vinto la dipendenza da nicotina. (Agr)

9.07.07 - corriere.it

"Racconto questo schifo che è la vita"

Kaurismäki: "Racconto questo schifo che è la vita"

TORINO

«I miei film? Un caos organizzato». «I miei personaggi? Uomini con l’orgoglio di cani randagi. Più vengono sconfitti dalla vita e più dignità hanno per ciò che resta di loro». «La bellezza? La vedo nella poesia delle cose che io considero brutte». «Il miglior attore contemporaneo? Silvio Orlando». Aki Kaurismäki è uomo di poche parole, veloci, pungenti e sussurrate, nella vita come quando dirige sul set. Da capire al volo, o sei fuori dal suo mondo. Ma Aki Kaurismäki è anche «quel certo regista finlandese... la persona più pazza che mi sia mai capitato di incontrare», come ebbe a dire di lui Joe Strummer, chitarrista del gruppo punk inglese Clash, suo attore-cameo in Ho affittato un killer. Per uno che racconta di aver cominciato a fare cinema per non sprofondare nell’alcolismo e descrivere «questo schifo che è la vita» prendersi del pazzo è una stelletta al merito. Stesso orgoglio di quando, nel 2003, entrato nella cinquina degli Oscar dei migliori film stranieri con L’uomo senza passato, stupì tutti con una lettera all’Academy in cui declinava l’invito al gala in aperta polemica con la politica irachena del presidente Bush.

Questi sono giorni tutti italiani per il regista finlandese tra i più amati e rispettati, ospite prima a Torino del Museo del Cinema per la presentazione della monografia dello storico Peter von Bagh a lui dedicata (Isbn Edizioni), e oggi a Bologna per ricevere il «Premio Pasolini 2007» come personaggio dell’anno. Acquavite e sigarette, tanghi di Olavi Virta e arie d’opera accompagnano fedeli i suoi personaggi avari di parole, immersi in mondi teneramente squallidi e desolati. Perdenti a cui dedicare una trilogia: Nuvole in viaggio del 1996, sulla disoccupazione, L’uomo senza passato del 2002, Gran premio della giuria a Cannes, sui senzatetto, e Le luci della sera, 2006, sulla solitudine. «Uomini conosciuti dai cani poliziotto, ma non dalle loro madri. Che comunque non si arrendono mai», dice il regista.

Sul set il suo metodo è contemplativo: non illustra, medita. E lo stesso fanno i suoi personaggi. Perché sceglie dei dialoghi così rarefatti? «Billy Wilder è l’unico ad aver avuto ragione nell’usare la parola. E poi vogliamo mettere la potenza del muto? Charlie Chaplin è il più grande di tutti i tempi». E del cinema italiano che ne pensa? «Sono legato al neorealismo, quello attuale non lo conosco abbastanza, in Finlandia è difficile trovare i vostri film. Ma apprezzo Moretti, e Silvio Orlando, su di lui ho fatto un pensierino, mi piacerebbe averlo in un mio film». Quanto al cinema americano? «Non lo guardo, mi interessano soltanto gli indipendenti come Jim Jarmusch». Conosce la politica italiana? «La definirei... colorata». Che cosa ama più di tutto? «I libri. Mi hanno ispirato: uno dei miei primi film è stato Delitto e Castigo, bella sfida Dostoevskij, vero? Poi Amleto si mette in affari, e ho sistemato anche Shakespeare. Infine con Leningrad Cowboys meet Moses mi sono spinto fino alla Bibbia. Fine del ciclo. I libri raramente ti deludono e lasciano più libertà all’immaginazione di altre cose. Ovviamente anche dei film».

CLAUDIA FERRERO - lastampa.it

Fratricidio nella notte a Colonnella

COLONNELLA (TE). Una lite in famiglia, tra fratelli finita con un omicidio. Davide Flammini, 30 anni ha ucciso il fratello Giovanni, di25 anni, con una coltellata alla gola. E' successo nella tarda serata di ieri, poco prima della mezzanotte.

I due si trovavano nella loro casa di Colonnella, in aperta campagna.
Con loro anche la madre che non si è accorta dell'omicidio ma solo in un secondo momento ha scoperto il cadavere di uno dei suoi figli.
Tra Davide e Giovanni è scoppiata una lite, pare per futili motivi.
Entrambi disoccupati con piccoli precedenti penali per droga, hanno cominciato a litigare. Poi Davide accecato dalla rabbia ha sferrato una serie di coltellate e ha ucciso il fratello. Quando la madre si è accorta di quello che era successo ha chiamato il 118. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Alba Adriatica ma l'assassino si è barricato in casa e non voleva consegnarsi. Era agitato, su di giri, non si sa ancora se fosse sotto l'effetto di qualche droga.
I militari, al termine di una delicata trattativa - soprattutto per evitare conseguenze fisiche alla madre che si trovava in casa - sono riusciti a bloccarlo e a trasferirlo nella caserma di Alba Adriatica.
Lì è stato interrogato da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, Bruno Auriemma. In mattinata ulteriori aggiornamenti.

10/07/2007 - primadanoi.it

Le prime pagine del Lazio

Roma, 10 lug (Velino)

Roma. La riduzione dei voli sullo scalo di Ciampino, prevista a partire da ottobre, conquista oggi le prime pagine delle cronache romane dei quotidiani. Un’ordinanza del direttore dell’aeroporto, si legge sul Messaggero renderà effettiva la riduzione dei voli commerciali da 138 a 100, con un volume di traffico di un milione di passeggeri in meno. È il risultato dell’incontro che ha visto ieri confrontarsi il ministro per i Trasporti Alessandro Bianchi, il sindaco capitolino Walter Veltroni e i presidenti di Provincia di Roma e Regione Enrico Gasbarra e Piero Marrazzo. Bianchi ha sottolineato poi, si legge sul Corriere della sera come si stia lavorando anche per trasferire gli executive all’aeroporto dell’Urbe, che potrebbe essere pronto in circa 30 mesi, e i voli di Stato a Pratica di Mare. “Medicine, nel Lazio record di spese” è invece l’apertura della cronaca romana di Repubblica che riporta i dati relativi al 2006 raccolti dall’Osservatorio sui farmaci del ministero: la spesa media è stata infatti di 409 euro a persona il 25 per cento in più della media nazionale. Segnali positivi però arrivano dal 2007: nei primi cinque mesi infatti la riduzione è stata del 13 per cento, con un risparmio di circa 93 milioni di euro. “Stress da fila, maxirissa all’anagrafe” è invece il titolo principale della pagine romane del Tempo: è accaduto ieri negli uffici del VII Municipio dove gli utenti spazientiti dalle lunghe file se la sono presa con gli impiegati. Un episodio che arriva a una settimana dall’accordo raggiunto tra Comune e sindacati per potenziare il servizio anagrafico e nel giorno del Consiglio comunale straordinario sul personale. L’assessore deputato Lucio D’Ubaldo sottolinea come “per adeguarsi ai parametri previsti dall’accordo di Lisbona dovremmo assumere 150 mila persone”. Nella foto notizia in prima pagina il quotidiano di piazza Colonna annuncia poi l’arrivo, previsto nel 2009, della prima funivia adibita al trasporto pubblico d’Italia che collegherà via dell’Impruneta, alla Magliana con la fermata della metropolitana della linea B Eur-Magliana attraversando in 650 metri via Ostiense, il viadotto e il Tevere. Sarà in grado di trasportare, con 32 cabine fino a 4 mila persone nelle ore di punta a una velocità di 21,6 km/h. Nelle pagine interne la Repubblica segnala l’arrivo nella capitale, dalla Romania, di cinque funzionari della polizia rumena che aiuteranno forze dell’ordine e servizi sociali nel gestire le problematiche legate allo sfruttamento dei minori e della prostituzione e al rispetto della legalità nei campi nomadi. Gli esperti raggiungeranno saranno a Roma per tre mesi in seguito a un accordo raggiunto ieri tra il sindaco della capitale Veltroni e il vice ministro alla Sicurezza rumeno Andreescu. A causare l’incidente nella stazione della metropolitana di piazza Vittorio, nella quale il 17 ottobre 2006 perse la vita una giovane ricercatrice universitaria e rimasero ferite oltre cento persone, è stato un errore umano. A stabilirlo è stata la Commissione d’inchiesta del ministero dei Trasporti: lo schianto fu provocato dal mancato rispetto della velocità di 15 km/h da parte del treno investitore e dal mancato intervento del sistema automatico di frenatura, disinserito pochi minuti prima. Spazio poi sul quotdiano di via del Tritone al volantino trovato nei pressi di Villa Ada in seguito alla manifestazione anti-fascista seguita all’aggressione di estremisti di destra al termine di un concerto della manifestazione “Roma incontra il mondo”. S un cartello stradale in via di Novella era stato affissa infatti una locandina in cui si leggeva “Sparare per vivere. P38. vivere per sparare nulla è finito” seguita dalla stella a cinque punte delle Br. Gli investigatori non ritengono però, pur rappresentando un segnale pericoloso, che il documento sia riconducibile al gruppo terrorista. “Il consiglio regionale del Lazio è pronto a dare il via libera alla colata di cemento, senza precedenti, spalmata in particolare su Roma” annuncia Il Giornale che spiega: “Il voto sull’adeguamento dei Piani territoriali paesistici è all’odg da oggi ed è previsto per domani. In pratica vengono accolte le richieste dei Comuni di eliminare o declassare, cioè attenuare, le tutele ambientali previste in precedenza e che intralciano i progetti edilizi. Almeno la metà di questa valanga di richieste viene dal Comune di Roma. Così avranno la strada spianata anche quei progetti finora bloccati dai vincoli e nelle aree più pregiate”. Durissima la presa di posizione di Italia Nostra secondo cui la giunta Veltroni ha fatto “proprie inviandole alla Regione con il suo appoggio richieste provenienti da imprese private, che prevedono la possibilità di costruire anche nelle aree protette e nei parchi della città”. Sul futuro sindaco di Roma, dopo l’ascesa di Veltroni alla segreteria del Pd, Forza Italia sembra puntare su Gianfranco Fini. “Bisogna tornare a votare per le comunali nella primavera del 2008 – dichiara su Libero il coordinatore regionale Francesco Giro - e il candidato unico non può che essere Gianfranco Fini”. “In un mazzo di carte di assi ce ne sono quattro, ma al momento non è detto che sia io” replica l’esponente di An. Se, come sembra più probabile, Veltroni accettasse il doppio incarico, continua l’articolo, la data delle elezioni tenderebbe a spostarsi e la candidatura di Fini crollerebbe con l'arrivo della prossima estate. A quel punto rientrerebbero in gioco due esponenti del centrodestra che già hanno concorso alla carica di sindaco: Alemanno per An e Baccini per l'Udc. C'è chi sussurra infine che potrebbe scendere in campo anche l'attuale senatore, appena uscito da An, Francesco Storace.

Frosinone. “Cdl a conclave per scegliere sulle provinciali” è questo il titolo centrale dell’edizione ciociara del Tempo di oggi. Il presidente del gruppo regionale di Forza Italia, Alfredo Pallone avanza infatti una proposta allo schieramento di centrodestra e cioè una “tre giorni” per discutere il da farsi per le elezioni provinciali, onde evitare che si possa ripetere l’esperienza negativa fatta per il Comune di Frosinone. Per quanto riguarda l’aeroporto, il presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia, smonta l’ipotesi di Viterbo. “Solo noi abbiamo i collegamenti funzionanti con Roma” afferma Scalia sulla Provincia. Dalla Tuscia, intanto, è stata inviata una lettera al ministro Di Pietro. “Piano regolatore, l’Asi lancia un Sos alla Regione” titola Ciociaria Oggi. Il presidente del consorzio industriale scrive al governatore Marrazzo per sollecitare il varo del Prt. “A rischio gli investimenti e l’occupazione, senza il via libera alla variante” dice Maurizio Cerroni. Per il “caso” del comandante dei vigili urbani, Massimiliano Mancini, solidarietà arriva da 21 vigili, che in una lettera vogliono “testimoniare il valore professionale ed umano oltre alle capacità organizzative del comandante” riporta sempre La Provincia. Passando alla cronaca, il titolo principale di oggi è riservato ad un tragico incidente stradale verificatosi sulla 156. “Auto impazzita sulla Ss 156: due morti” scrive Il Messaggero, ma alla notizia dedicano il titolo di prima pagina tutti i giornali. La vettura si è ribaltata più volte e gli occupanti sono stati sbalzati per decine di metri. Le vittime sono Restituta Zinco di 73 anni di Sora e Fabio Abballe, 24 anni di Castelliri. I due si erano recati a far visita ad una parente malata a Priverno. “Avvocato senza vita, mistero fitto” titola La Provincia sul caso dell’avvocato Paolo Matrundola, trovato morto nella sua abitazione. Ieri, intanto, commozione a Cassino, dove si sono tenuti i funerali del legale, il cui decesso resta un giallo. “Consegna in caserma la droga del figlio” si legge ancora in un richiamo di Ciociaria Oggi. Un padre coraggio, esasperato per le condizioni del figlio schiavo dell’eroina, gli prende lo stupefacente e lo consegna ai carabinieri. Il fatto è accaduto ad Alatri.

Latina. È la cronaca nera a dominare le aperture dei quotidiani pontini di oggi: in evidenza l'incidente stradale sulla S.S. 156 dei Monti Lepini in cui hanno perso la vita una nonna ed il nipote, entrambi del sorano. “Due vittime sulla Monti Lepini” apre La Provincia. “L'auto finisce fuori strada: muoiono il 24enne Fabio Abballe e la 73enne Restituita Zinco” spiega l'occhiello. “Stavano tornando a Frosinone, erano stati dalla sorella di lei” aggiunge il catenaccio. “Muoiono nonna e nipote” è il titolo a tutta pagina del Territorio che nell'occhiello precisa: “Incidente sulla Monti Lepini poco dopo la mezzanotte. Fabio Abballe era alla guida di una Ford Focus”. “Con lui viaggiava Restituita Zinco, 74 anni. Inutili i soccorsi di 118, carabinieri e vigili del fuoco. Deceduti sul colpo” si legge nel catenaccio. “Fuori strada sulla 156, due morti” è l'apertura del Messaggero: “A Priverno, terribile incidente all'una della scorsa notte sulla Statale che collega Latina a Frosinone” spiega l'occhiello. Per Il Tempo l'apertura è “Sangue sull'asfalto”. “Tragedia sulla 156 dei Monti Lepini. Muoiono nonna e nipote” aggiunge l'occhiello. La notizia è in un richiamo di taglio basso di Latina Oggi: “Carambola con l'auto, due vittime sulla 156”. Il quotidiano diretto da Luigi Cardarelli dedica la sua apertura a “Calcio, lo stadio conteso”. “Scadono i termini per indicare dove si gioca: i club si sovrappongono” spiega l'occhiello. Nel taglio centrale il quotidiano impagina “Scorie, senza pareri”. Secondo l'occhiello, “Il nuovo deposito alla centrale di Borgo Sabotino non era inevitabile”; “Nessuna osservazione alla Via, l'elenco dei passaggi saltati” aggiunge il catenaccio. Le polemiche per il bando della Sogin appaiono anche in un richiamo del Messaggero: “Deposito alla nucleare, intervista al responsabile”. La Provincia sceglie per il suo taglio centrale un fatto di nera: “Muore al santuario di Padre Pio”. “Il 52enne Antonio Immese – spiega l'occhiello – è stato stroncato da un malore”. La notizia trova spazio su tutti gli altri quotidiani: “Pellegrinaggio da Padre Pio, muore 53enne” (Latina Oggi), “Muore durante il pellegrinaggio” (Il Messaggero), “Muore davanti il santuario di Padre Pio” (Il Tempo). Ancora cronaca nel taglio centrale del Tempo: “Acqua, adesso scatta l'allarme siccità”. “Ordinanza del sindaco Zaccheo vieta l'utilizzo di quella potabile per fini non strettamente legati a quelli personali” precisa l'occhiello. La politica appare nel taglio centrale del Messaggero: “'Un giorno di congresso non basta'”. “Malumori in An per i tempi troppo 'ristretti', sabato il dibattito e il voto” spiega il catenaccio, mentre l'occhiello aggiunge: “Fermento per il rinnovo dei vertici del partito. Azione universitaria si schiera con Zicchieri”. Taglio basso per Il Territorio: “An aspetta la resa dei conti”. “In campo restano sia Fabio Bianchi che Giovanni Di Giorgi” spiega l'occhiello, mentre il catenaccio aggiunge: “Il sistema Zaccheo nel partito rischia di implodere mentre avanza Giovanchelli”. Un richiamo recita: “Assessori, la paura fa novanta”. Alla politica dedica il suo editoriale il direttore Lidano Grassucci: “Le cicatrici di Bianchi e Di Giorgi”. Spalla su Latina Oggi: “Congresso An, Giovanchelli in pole position”. Richiamo di taglio basso sulla Provincia: “Udc e An, i vertici”. Richiamo di spalla sul Tempo: “Giunta, giovedì vertice decisivo”. Commento di spalla: “Il teatrino degli assessori e i prestanome della politica”. Il quotidiano di piazza Colonna dedica un richiamo anche alla situazione politica di Sabaudia: “Maracchioni, trattative per le ultime deleghe”. Diversi richiami sono dedicati anche alla visita che il manager della Asl pontina Ilde Coiro ha effettuato nei nosocomi di Gaeta, Formia e Minturno. “Manager Asl, sopralluogo nelle strutture del sud pontino” titola Il Messaggero; “Ospedali 'visitati' dal manager Coiro” per Il Tempo e “Cordone salvavita per l'ospedale” secondo Il Territorio. Il Messaggero dedica il suo taglio basso a “L'Arcigay: 'Ondata omofoba a Latina'”; alle polemiche dopo l'incendio doloso dell'autovettura di una coppia gay dedica un richiamo anche La Provincia: “L'Arcigay: C'è un'ondata omofoba”. Un fatto curioso accaduto a Marina di Minturno è infine nella foto notizia del Tempo: “Tartaruga esotica sulla spiaggia”.

Rieti. È la cronaca a conquistare le prime pagine dei quotidiani reatini di oggi. Il Tempo titola “Refurtiva sotto sequestro”. La squadra mobile ha infatti rinvenuto numerosi attrezzi da lavoro sottratti a diverse aziende agricole in un’abitazione di Cantalice. Ora chi ha subito i furti potrà recarsi in questura per riottenere i macchinari. Il Messaggero torna sulla questione della zona a traffico limitato e titola “‘Ingressi intelligenti’ per la ztl”. L’assessore comunale alla Viabilità, Daniele Fabbro, sta studiando le potenzialità dei varchi elettronici per dare un assetto definitivo al traffico del centro storico. L’idea è quella di un monitoraggio per limitare gli accessi anche in base ai posti auto disponibili all’interno della ztl: se c’è parcheggio l’auto del cittadino non residente nel centro potrà accedere, altrimenti dovrà optare per un’altra area di sosta limitrofa. In taglio alto del Tempo un articolo riporta l’appello della Cisl al sindaco Giuseppe Emili per dare vita a una discussione politica sulla crisi della BembergCell. Il sindacato chiede che la questione venga inserita nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. In taglio centrale il quotidiano ricorda l’appuntamento elettorale per il Comune di Pescorocchiano. Il paese del Cicolano dovrà tornare alle urne a seguito del commissariamento dell’amministrazione comunale. La vicenda è quella dell’elezione a sindaco per un terzo mandato consecutivo di Gianfranco Gatti, dichiarato decaduto dalla carica dopo varie sentenze dei tribunali competenti. Pescorocchiano tornerà al voto il 15 e il 16 luglio. In un box viene riportata la notizia della morte di un bambino di quattro anni in un incidente sull’autostrada Roma-L’Aquila, nei pressi di Borgorose. Nello scontro sono rimasti feriti anche i genitori del bambino e l’altra figlia di undici anni. La più grave è la madre, al momento dell’incidente alla guida dell’auto. In taglio basso c’è la cronaca sindacale. I lavoratori dell’Inalca potranno usufruire di una proroga della cassa integrazione fino al 31 dicembre di quest’anno. È questo l’esito dell’incontro avvenuto a Roma tra i sindacati e i rappresentanti della Regione Lazio. All’interno del quotidiano spazio alla protesta della Coldiretti. Gli agricoltori reatini scenderanno in piazza nella Capitale in difesa del made in Italy. Sul Messaggero spazio alla cronaca in taglio centrale. A cinquanta anni una donna ha scoperto di avere una sorella. A tre anni era stata adottata e la voglia di conoscere le proprie radici l’ha portata da Ascoli al piccolo paese di Greccio. La madre è morta, però, nel 1998. All’interno del quotidiano spazio alla politica. Dopo le assemblee nel capoluogo, ora il Partito democratico si prepara a nuovi incontri con i cittadini del resto della provincia. Il primo appuntamento è stato a Poggio Mirteto. Infine, l’architetto accusato di concussione resta in carcere, mentre il suo avvocato mantiene la difesa. Nei giorni scorsi, infatti, si era diffusa la notizia di una sua rinuncia per motivi di “opportunità”.

Viterbo. L’edizione viterbese del Tempo questa mattina apre la pagina locale parlando di sanità: sulle tariffe delle resa arriva la stangata di Piero Marrazzo, dato che la Regione ha deciso di aumentare i costi spettanti ai pazienti, per lo più anziani pensionati, da 24/28 euro al giorno a una cifra pari al 40 per cento del totale dovuto alla struttura ospitante, calcolato in base al modello Isee. Nella Tuscia sono quasi 800 i ricoverati che a breve vedranno aumentarsi le rette da 900 a 1400 euro circa: se il paziente non supera 13 mila euro di reddito annuo, in parte alla spesa deve contribuire il Comune con fondi appositi, ma in questo caso si rischia di gravare ulteriormente anche sulle casse delle amministrazioni locali che, com’è noto, non navigano nell’oro. Se invece il reddito degli assistiti supera 25 mila euro di reddito annuo, a suo carico andrà il 50 per cento del totale dovuto alla struttura ospitante. In città sono già nati comitati spontanei tra i pazienti e i loro parenti contrari a questa scelta della Pisana considerata iniqua. Nella falsa apertura, sequestrate ieri dalla Guardia di Finanza a Bolsena reti illegali destinate alla pesca di frodo del lattarino. Nel taglio basso, gli avvocati penalisti viterbesi annunciano un nuovo sciopero dal 16 al 21 luglio contro la riforma della giustizia. All’interno, grande successo per la notte bianca di San Martino, tenutasi sabato scorso. Infine, a Tarquinia anche sulle spiagge libere aumentano i controlli per la sicurezza dei bagnanti: sono infatti state installate postazioni di sorveglianza per vigilare sul litorale. Il Messaggero apre invece con la questione aeroporto: domenica scorsa nel suo intervento alla festa dell’Ulivo a Viterbo il governatore del Lazio Piero Marrazzo ha gelato la Tuscia, dichiarando che lo scalo verrà costruito in un luogo che potrà assicurare collegamenti più veloci con Roma, per essere più funzionale all’intera regione. Dura la risposta del Comitato per l’aeroporto di Viterbo, tramite il suo presidente Giovanni Bartoletti: “Le parole di Marrazzo – afferma – sono la prova che egli non vuole lo scalo a Viterbo. Parla di infrastrutture carenti ma non di come la Regione deve attivarsi per crearle: e poi la sicurezza dell’aeroporto la vogliamo ignorare? Mi chiedo poi per quale motivo Marrazzo parli come se la decisione spettasse a lui: ma il ministro Bianchi allora cosa conta in questo processo?”. Più tenue la reazione del presidente della Savit, Roberto Pepponi: “Marrazzo – dice – si è espresso male”. Trovato morto, poi, a poco più di 5 miglia dalla costa di Montalto un capodoglio di quasi sei metri e di circa 20 quintali: il mammifero, che è rarissimo vedere da queste parti, è rimasto ucciso probabilmente dall’elica di una barca, ed è stato trovato in avanzato stato di decomposizione da alcuni pescatori. In primo piano torna “Mensopoli”: Anna Telesco, amministratrice unica della “Euroservice Catering srl” è scatenata e durante l’interrogatorio del gip ha vuotato il sacco. “Ho detto tutto – afferma – ho detto dei tantissimi ‘favori’ che ho fatto all’assessore Mauro Rotelli e ai suoi amici e conoscenti. Lui mi diceva ‘Questo me lo devi fare per forza’, finchè tutto è andato bene. Sia ben chiaro: non cederò mai il centro cottura del Poggino al Comune”. All’interno, gli albergatori di via della Cava scendono sul piede di guerra e sono pronti a chiedere i danni al comune perché a causa dei lavori che da tre anni si protraggono nella via, le loro attività hanno subito un netto calo. Sul Corriere di Viterbo in prima pagina stavolta è il sindaco di Roma, Walter Veltroni, a intervenire sulla questione dell’aeroporto. E, come previsto, lo fa confermando le parole di Marrazzo. “Lo scalo – dice il primo cittadino della capitale – dovrà sorgere nel luogo meglio collegato con Roma”. E intanto il presidente del Comitato Bartoletti scrive al ministro Di Pietro chiedendo di potenziare la ferrovia Viterbo-Roma per evitare lo “Scippo” dello scalo da parte di Frosinone. In primo piani, l’ordinanza del Comune che vieta di vendere superalcolici durante la notte bianca, che si svolgerà sabato 21 luglio, fa infuriare la Confesercenti. “non c’è stata concertazione tra i commercianti e il Comune – afferma Massimo Cardoni di FiepeT Confesercenti -: non è giusto far rinunciare i negozianti a incassi sicuri solo perché organizzano grandi eventi. Non siamo poliziotti, né un tale provvedimento può essere preso in casi come quello della notte bianca, dove non c’è un reale pericolo per il pubblico. Inoltre, chi vorrà bere, lo farà comunque acquistando superalcolici in locali fuori dalla zona interessata dalla festa”. All’interno, i Facchini di Santa Rosa aderiscono al Comitato per l’aeroporto, mentre il consigliere comunale di An Bernanrdino Porciani esorta i viterbesi a scendere in piazza per farsi sentire. “Quanto fatto fino ad ora – spiega – non è servito”. I sindacati, poi, lanciano un ultimatum a Provincia e Regione: “Stabilizzate i precari del settore formazione di Palazzo Gentili – affermano Cgil, Cisl e Uil – o sarà sciopero. Non accetteremo mai una soluzione privatistica per la questione”. Dall’assessore Rotelli, dai giovani di FI e da quelli del Prc arriva unanime la condanna per l’aggressione dell’universitario pestato a sangue l’altra notte in centro. Infine a Montefiascone un pitbull è sfuggito alla padrona ieri e ha aggredito le due figliolette della vicina di casa, azzannandone una: solo l’intervento tempestivo della madre ha evitato il peggio. I genitori della piccola, giudicata guaribile in 25 giorni, hanno chiesto il risarcimento dei danni.

10.07.07 - ilvelino.it

L'illusione di Kyoto

Come funziona in pratica il protocollo di Kyoto


C'è una legge in Italia, il Decreto Legislativo 216/06, che definisce quando una
azienda debba entrare a far parte del sistema deciso nel protocollo. Tutte le
aziende interessate richiedono allo stato delle quote disponibili di CO2,
espresse in tonnellate, a seconda di quante ne avevano consumate i tre anni
precedenti. Lo stato ne assegna un po' di meno di quelle che servirebbero,
nell'ottica di diminuire le emissioni totali del 6,5% (per l'Italia) entro il
2012. A questo punto l'azienda deve costituire un sistema di gestione che
monitorizzi le emissioni di anidride carbonica che produce, quindi deve, a
seconda dei suoi cicli produttivi, fare prelievi, analisi, calcoli e stime che
diano un conteggio di quante tonnellate di anidride carbonica abbia emesso in
atmosfera in un anno. Alla fine di ogni anno, entro Aprile, l'azienda deve
chiamare un ispettore di un ente di controllo, autorizzato dal ministero
dell'ambiente, che verifica i conteggi in base ai documenti aziendali ed a una
ispezione agli impianti. L'ispettore scrive un rapporto e propone al suo ente di
convalidare, o di non accettare, i conteggi fatti dall'azienda; in caso positivo
l'ente emette un certificato che autorizza l'azienda a comunicare al ministero
dell'ambiente il conteggio riscontrato.


Ora, se le tonnellate emesse sono minori di quelle ricevute
in quote allora è una azienda virtuosa, e non solo non deve pagare altro, ma può
vendere le quote avanzate nei Mercati delle Emissioni appositamente creati a
livello mondiale. Se invece ne ha consumate troppe, allora ha poche possibilità:
o compra delle quote dalle aziende virtuose, oppure paga una multa pari a 40€
per ogni tonnellata di troppo. Altra possibilità è fare degli investimenti nei
paesi in via di sviluppo finalizzati alla riduzione in quei luoghi di emissioni
di CO2, cosa questa che fa guadagnare altre quote.



Quanto costa ad ogni famiglia italiana



Il protocollo di Kyoto, naturalmente, costa. Costa alle aziende che devono
implementare il sistema descritto sopra, perché devono assumere dei consulenti
che le dicono come effettuare i conteggi, pagare le analisi di laboratorio
necessarie, dedicare delle risorse umane alla gestione ed alla implementazione
del sistema, pagare l'ispettore e l'ente di verifica, e infine, se come succede
quasi sempre hanno prodotto più anidride carbonica di quella concessa, pagare le
sanzioni risultanti oppure comprare altre quote, per spese che possono essere di
alcune decine di migliaia di euro come di milioni di euro per le aziende più
grandi. Ed a pagare siamo tutti noi, attraverso i prodotti che compriamo e
attraverso le bollette dell'energia consumata.



Infatti tutto il sistema si traduce in costi di produzione maggiori, e di
conseguenza di prezzi dei prodotti maggiori. Per i prodotti di normale consumo
il prezzo viene calmierato dal mercato di libera concorrenza, ossia l'azienda
che vende un prodotto si accolla gran parte di questo aumento per rimanere
competitiva nel mercato, mentre nei regimi di monopolio come è stato finora
quello dell'energia elettrica per le famiglie, il 100% del costo sostenuto dall'Enel
viene riversato direttamente in bolletta (circa il 2% della bolletta). Infatti
l'Enel non era tra le aziende virtuose, checché ne dica la pubblicità, e ha
dovuto acquistare milioni di euro di quote di CO2 per i consumi in eccesso,
facendocele pagare a noi.


Perchè il protocollo di Kyoto non salverà il mondo




Prima di tutto perchè ci sono buone possibilità che il mondo

si salvi da solo
. Dal grafico che vedete riportato infatti si vede che la
temperatura media della terra negli ultimi 420.000 anni ha subito delle
oscillazioni periodiche in concomitanza con alcuni cicli del nostro sole. Quindi
la maggior parte del riscaldamento globale è dato dalla maggior radiazione
solare che investe la terra, e non dalla produzione di CO2 dell'uomo.



Di conseguernza quando questa fase solare sarà passata, le stagioni
riprenderanno il loro normale corso, come è avvenuto anche in passato. Poi c'è
da dire che i due maggiori produttori di anidride carbonica nel mondo, Stati
Uniti e Cina, non hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto, rendendo poco
importanti gli sforzi degli altri stati partecipanti. Inoltre la CO2 non è
l'unico gas serra, ma ne rappresenta solo una piccola quantità essendo la
stragrande maggioranza della responsabilità dell'effetto serra dovuta
all'umidità dell'aria, ossia... alle nuvole.


Ora, sembra che raggiungere una diminuzione del 6,5% nelle
emissioni di Gas Serra nel 2012 per l'Italia, e per altre stati, sia un
obiettivo impossibile (è meno difficile per gli stati che posseggono centrali
nucleari), e saremo costretti a pagare, come nazione, delle sanzioni di miliardi
di euro. Ma anche se riuscissimo nell'obiettivo, tale riduzione sarebbe
pressoché ininfluente di fronte alle variazioni climatiche dovute alla
radiazione solare. Conclusioni: stiamo facendo degli sforzi nella direzione
sbagliata, e i dati per capirlo sono alla portata di tutti.



Ma allora chi ci guadagna?



A guadagnarci sono tutti quelli che lavorano nel campo dell'Emisison Trading,
intanto, come consulenti aziendali, chimici, laboratori analitici. Tutto il
sistema di controllo, enti autorizzati, ispettori. Tutti quelli che fanno
allarmismo e vendono libri. I politici che guadagnano voti con l'ambientalismo
demagogico. E' facile capire come tutto questo, moltiplicato a livello mondiale,
fa girare miliardi di dollari. Si pensi inoltre che è stato creato un intero
nuovo mercato, per lo scambio di quote di CO2, con quotazioni aggiornate e
possibilità speculative enormi, essendo un mercato poco conosciuto e molto
instabile. E comunque nel libero mercato far girare soldi produce sempre
benessere, ma per pochi, a scapito delle piccole e media aziende che non hanno
risorse per accedere ai meccanismi più redditizi del mercato delle emissioni, e
dei contribuenti e consumatori che finanziano, quasi sempre inconsapevoli, tutto
questo bel gioco.



Conclusioni



Il riscaldamento globale è una realtà, minacciosa, innegabile. La nostra
generazione rischia di conoscere sconvolgimenti climatici come non ce n'è
memoria a livello storico; proprio per questo lo sforzo a livello mondiale deve
essere enorme, ma ben indirizzato. Prima di tutto deve essere convogliato negli
aiuti a quei paesi che non hanno mezzi propri per arginare alluvioni e
desertificazioni. Poi deve essere investito nella ricerca e nella tecnologia di
nuove fonti energetiche e del miglioramento delle esistenti, nelle biotecnologie
per migliorare le produzioni agricole e renderle più resistenti. Soprattutto
deve essere superato Kyoto e le sue inefficienze di fondo, e creato un
meccanismo globale, con tutti dentro, che gestisca i cambiamenti che ci
aspettano.



Fonte: Blog Sferoidale



Ulteriori Approfondimenti:

Variazioni climatiche, Adriano Mazzarella, Prof. Climatologia Università di Napoli
Federico II

Mutamento climatico, Wikipedia (in inglese, la pagina in italiano è ancora molto
lacunosa)


Il sistema Europeo di Emission Trading
, Laura Monni, ambientediritto.it


10.07.07 - 4news.it

Basta guerre nel mondo!