Incidente a Sharm el Sheik, 6 morti

Famiglia distrutta


Sharm el Sheikh - Una famiglia italiana - originaria di Senigallia - distrutta in un incidente stradale nei pressi di Sharm el Sheikh, sul Mar rosso egiziano: sei i morti e due i feriti. Deceduto anche l’autista egiziano. Le vittime morte sul colpo sono padre, madre, figlio di 7 anni, e nonna paterna. Il nonno e una zia sono morti dopo il ricovero all’ospedale della località turistica. Non sono invece in pericolo di vita gli altri due feriti.

Questi i nomi dei turisti coinvolti nell’incidente - che erano partiti con un viaggio organizzato dall’Avitour di Senigallia - secondo quanto è stato confermato in tarda serata dalla Prefettura e dalla Questura di Ancona: Francesca Marini, 34 anni, commessa, e il marito Francesco Longarini, 36, elettricista, hanno perso la vita insieme al figlio minore, Giovanni, di soli sette anni. È invece sopravvissuto, ed è ricoverato in ospedale, Leonardo, dieci anni, il figlio maggiore della coppia. Fra le vittime ci sono poi Francesca Longarini, che avrebbe compiuto 41 anni a gennaio. Era la sorella di Francesco, come lei figlio dell’altra coppia falciata via nell’incidente: Luigi Longarini e Mariella Mori, i più anziani del gruppo. Con il piccolo Leonardo, in ospedale si trova anche Massimo Gerini, che è titolare di un’agenzia immobiliare a Senigallia, dove la famiglia è molto conosciuta.

Gli otto italiani stavano tornando in tarda serata da una gita a Dahab, un altro famoso centro turistico sul Mar Rosso, quando il minibus su cui viaggiavano è stato investito in pieno da un camion proveniente dalla direzione opposta. L’impatto è stato violentissimo. Circa seimila persone perdono la vita ogni anno e 30.000 rimangono ferite in incidenti sulle strade dell’Egitto, che sono fra le più pericolose del mondo. Gli incidenti stradali sono la seconda causa di morte nel Paese, secondo le fonti ufficiali. Guida spericolata e condizioni stradali pessime sono all’origine del gran numero di incidenti. Quest’anno, una serie di incidenti ferroviari e stradali ha sollevato un’ondata di critiche nei confronti del governo accusato di trascurare la sicurezza dei trasporti. Sharm el Sheikh è la meta preferita da centinaia di migliaia di italiani che ogni anno si recano in Egitto. Grandi resort turistici offrono vacanze a prezzi molto bassi. Il flusso di visitatori, calato dopo tre attentati nella penisola del Sinai tra il 2004 e il 2006, è in ripresa.

Il dolore dei familiari C’è dolore, angoscia, incredulità in casa Longarini-Marini, a Scapezzano di Senigallia, dove la notizia della morte di sei persone del nucleo familiare, compreso il piccolo Giovanni, di soli sette anni, si è abbattuta come un macigno in serata, accompagnata da un bollettino via via più tragico: prima quattro, poi cinque, poi sei le vittime dell’incidente stradale di Sharm El Sheikh. Nella palazzina di famiglia, all’ingresso del paese, sono rimasti i genitori di Eleonora Marini, confortati da amici e parenti, e dal sindaco di Senigallia Luana Angeloni, giunta insieme all’assessore ai Servizi sociali Fabrizio Volpini. «Abbiamo saputo dal telegiornale - spiega Paolo, padre di Eleonora - che c’era stato un gravissimo incidente in Egitto. Ci siamo allarmati subito, e dopo, purtroppo, è arrivata la notizia che quei morti erano proprio i nostri cari...».

Massimo Gerini, ora ricoverato in ospedale come il nipotino Leonardo, di dieci anni, è titolare di un’agenzia immobiliare. Il suo è un nome conosciuto in città, e così quello del ’clan’ Longarini, una famiglia semplice e molto affiatata, tanto da spostarsi in gruppo - anziani, adulti e bambini - anche in ferie. «È terribile - mormora il sindaco - vedere tanto strazio, trovarsi di fronte ad un lutto come questo, improvviso e assurdo». L’amministrazione comunale si è messa a disposizione dei familiari per qualsiasi necessità, e prenderà contatto con la Farnesina per offrire la sua collaborazione per il rientro delle salme e dei feriti».


02/11/07 - ilgiornale.it

Pene più dure per chi guida ubriaco

Si moltiplicano purtroppo i casi di automobilisti e motociclisti, spesso drogati o ubriachi, che uccidono innocenti e a volte nemmeno si fermano. Dopo due o tre giorni escono dal carcere e, in sede di giudizio, godono di ogni possibile indulgenza. Da ogni parte si grida «Basta!» e tutto resta come prima: il morto giace e il pirata continua a colpire. D’altra parte, non possiamo augurarci che venga inflitto l’ergastolo per un omicidio colposo, non è vero? E allora, ecco una proposta: chiunque, non solo sotto l’effetto di droga o di alcool, ma anche per comportamento irresponsabile, provochi la morte di una persona, sia privato del permesso di condurre veicoli per un minimo di dieci anni, fino alla proibizione a vita per i casi più gravi; e i recidivi siano giudicati non più per omicidio colposo, ma per omicidio volontario.
Mi si obietta che i mezzi di trasporto privati servono per il lavoro? Sarà un deterrente in più, così ci penseranno prima!
Per introdurre tali novità non basta una legge, ma occorre mettere mano al Codice Penale? Che il Parlamento e il Governo si diano da fare, altrimenti a che cosa servono? A inviare messaggi di cordoglio o corone di fiori?

Che l’italo buonismo sia una piaga nazionale con conseguenze disastrose, è sotto gli occhi di tutti. Lei stessa, gentilissima signora Caire, ammette che è necessario mettere mano al Codice di procedura penale.
Non è possibile, infatti, che il Governo, qualunque Governo sia in carica, lasci che la strage continui sulle nostre strade. Tanto per dire come stanno le cose, è un fatto che i conducenti di mezzi pesanti si passino la parola non appena superano il confine. L’Italia, infatti, è diventata una specie di porto franco per qualunque tipo di illegalità. Ormai sembra che nessuno abbia timore di incappare nelle maglie della legge. Ha visto che cosa è accaduto a quel nomade che ha ucciso quattro ragazzi guidando completamente ubriaco? Tutto quello che la magistratura ha saputo (e potuto) fare, è quello di condannarlo a restarsene rintanato dentro il suo lussuoso residence per poco più di sei anni. Negli Stati Uniti ad una giovane donna che, guidando ubriaca ha investito e ucciso un pedone, hanno dato 54 anni di carcere. Una pena eccessiva? Ma dov’è scritto che si possa uccidere il prossimo con la scusante di essere sotto l’effetto dell’alcol? Se le nostre leggi sono così permissive da ritenere che chi guida possa essere giudicato soltanto sulla base di una «colpa», come se non sapesse che l’abuso di sostanze alcoliche porta inevitabilmente a perdere il controllo delle proprie azioni, allora quelle leggi vanno cambiate. Chi beve o si impasticca compie un’azione cosciente, per cui deve poi affrontare le conseguenze del suo gesto. Come si fa a sostenere che, da ubriaco, non sapeva? In Italia certa sinistra pensa solo a difendere Caino infischiandosene di Abele. Sarebbe ora che la ragione prevalesse e che chi sbaglia paghi. Senza se e senza ma.


02/11/07 - ilgiornale.it

Anche Martina Hingins dopata

Martina Hingins è risultata positiva alla cocaina nel corso del torneo di Wimbledon 2007. Per questo ha deciso di porre termine, a 27 anni, alla propria carriera agonistica.

La notizia ha fatto il giro del mondo ieri, 1 novembre, con il corollario di smentite da parte della diretta interessata che si è dichiarata innocente affermando di non aver mai preso nessuna droga in maniera cosciente. E forse stavolta non è la solita dichiarazione di smentita dell'atleta colto in fallo, perché la positività della Hingins è stata rilevata tramite l'analisi delle urine (e anche la controanalisi di garanzia ha dato esito positivo) mentre l'esame dei capelli ha dato esito negativo.

Perlomeno, questo è ciò che ha detto l'avvocato della ormai ex tennista (tra le altre fonti d'informazione questa notizia è già apparsa sulla Wikipedia, a poche ore dall'accaduto) il quale ha avanzato dubbi sulle modalità con cui i medici di Wimbledon avevano raccolto i campioni di urina da verificare.

Sia come sia. Se ci sono state irregolarità le istituzioni preposte e forse i tribunali ne verranno probabilmente a capo.

Ma se anche Martina Hingins era fasulla, lo sport subisce un colpo fortissimo.

Perché la Hingins è stata tra il 1997 e il 2001 la numero 1 della classifica mondiale, per un totale di 209 settimane. Perché è arrivata nel circuito professionistico a 14 anni, nel 1994, e già nel 1995 giocò la sua prima finale ad Amburgo.

Ok, erano gli anni ’90 della bambine-fenomeno, delle Monica Seles e Jennifer Capriati spinte a diventare tenniste di vertice da genitori cerberi. La Hingins, nata nell'attuale Slovacchia nel 1980 e poi trasferitasi in Svizzera, però tra tutte sembrava quella più baciata dal talento. Stabiliva record di precocità (tra cui quello di più giovane vincitrice di uno slam, sebbene nel doppio, a Wimbledon nel 1996) ma non sembrava nemmeno che forzasse in certi momenti.

Alla fine della carriera, la Hingins ha vinto 15 tornei dello slam, di cui 8 nel doppio (con il grande slam personale del 1998), 6 nel singolo e 1 nel doppio misto, vinto nel 2006 in Australia.

Negli annali rimangono 43 tornei individuali vinti su 68 finali disputate, 37 tornei di doppio vinti su 51 finali e l'ultimo doppio misto. In totale fanno 81 tornei vinti e 120 finali disputate.

E una così aveva bisogno di doparsi? Il cuore dell'appassionato piange di dolore.


02/11/07 - comesefossesport.blogosfere.it

L’urlo di Genova: carcere e castrazione a chi stupra

(...) Perché solo con punizioni esemplari - è l’idea di Luciano Silighini Garagnani, presidente dell'associazione culturale Giovine Italia - si scoraggia chi non rispetta le donne. La prossima settimana partirà una raccolta firme per sostenere due leggi di iniziativa popolare. «Insieme a un esperto di diritto stiamo stendendo il testo in cui si dice di portare a 30 anni la pena per chi stupra (oggi se ne rischiano al massimo 10 o 12, ndr) e di introdurre la castrazione chimica per i condannati per reati di violenza sessuale» spiega Silighini Garagnani. Per le leggi a carattere nazionale, è necessario raccogliere almeno 50mila firme e presentare la proposta alla Corte di Cassazione. «Metteremo i banchetti a Nervi, in centro (nella zona di Palazzo Ducale) e a Cornigliano - prosegue il presidente della Giovine Italia-. Con ogni probabilità a partire da giovedì».

Gli iscritti all’associazione si dicono «legati da un’ispirazione dichiaratamente di destra». «Ma su temi del genere, e in questi tempi, destra e sinistra contano sempre meno - riprende Silighini Garagnani-. Io vivo a Cornigliano, dove vediamo ogni giorni che effetti deleteri provocano i campi nomadi, siano autorizzati o meno. Le ultime vicende di cronaca (la donna massacrata a Roma, i fidanzatini aggrediti mentre erano in auto) ci dicono che l’Italia è il fulcro del degrado dell’Occidente. Bisogna reagire. Il pacchetto sicurezza del governo? Un contentino di fronte a un’emergenza continua - aggiunge -. Su questi temi, lo ripeto, siamo tutti d’accordo: una donna non può girare con l’incubo di essere aggredita. Chi lo fa deve sapere che gli spetta una punizione esemplare».

È questo il deterrente più efficace secondo l’associazione che ieri pomeriggio ha distribuito volantini in centro a sostegno dei tassisti, vittime di ripetute aggressioni negli ultimi giorni. «Oggi pare che lo Stato e la città di Genova tollerino ogni forma di degrado» aggiunge Silighini Garagnani. E ripropone una sua vecchia idea: «Mandiamo l’esercito nei quartieri a rischio. Questo non significa militarizzare la città o creare un clima di paura. Al contrario: vedendo qualche divisa in strada tutti si sentiranno più difesi».


Sui fatti di Roma ieri è intervenuto anche l’arcivescovo. «Credo che da parte di tutti noi ci debba essere sempre un maggiore impegno nella formazione e nell’educazione alla legalità» ha dichiarato Angelo Bagnasco.


di Giovanni Buzzatti - venerdì 02 novembre 2007 - ilgiornale.it

Giovanna non ce l’ha fatta

E l’Italia delle donne la piange


Roberta, Manuela, Cristina, Sandra, Francesca. Tutte le romane si stringono intorno a Giovanna. La piccola grande donna che suo malgrado e a carissimo prezzo è diventata un simbolo per questa città stufa della violenza, stufa di piegare la testa, stufa di mordersi le labbra e restare in silenzio di fronte agli scippi e alle rapine, agli stupri e agli omicidi. Una città che non vuole più avere paura, non vuole più dover affrettare il passo verso casa per chiudere in fretta la porta blindata. Non vuole rassegnarsi al fatto che è diventato inevitabile trovare prima o poi la macchina bruciata sotto casa o l’appartamento ripulito dai ladri. Nessuno adesso ha più la forza di credere alla favola della «città più sicura del mondo».

Giovanna dopo essere stata attaccata per una manciata di ore ad una macchina che l’ha tenuta in vita è morta alle 19,34 di ieri nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Andrea. Le sue condizioni erano apparse subito disperate, il bollettino medico freddo ed implacabile era rimasto sempre lo stesso: «stato di coma con assenza di riflessi, ma con residua attività elettrico cerebrale». Quando anche quella «residua attività» è cessata i macchinari sono stati spenti e così si è dileguata anche l’ultima speranza del marito e dei parenti. Intanto al capezzale di Giovanna fin dal mattino era cominciata una sorta di pellegrinaggio per questa donna coraggiosa che prima aveva lottato contro il suo aggressore poi fino all’ultimo con la morte.

Il giorno dopo l’aggressione sono emersi tutti i particolari di quei tremendi momenti che hanno trasformato la via del ritorno a casa in un incubo senza risveglio e una donna come tante in un’eroina per caso. Giovanna, dice il capo della squadra mobile di Roma Vittorio Rizzi, ha reagito con tutte le forze che aveva contro Nicolae pure se quell’uomo era il doppio di lei. L’ipotesi avanzata da Rizzi è quella di un tentativo di rapina poi sfociato in una violenza bestiale anche a causa della forte reazione della donna. Nessun dubbio sul fatto che sia stato Nicolae: il portafoglio i documenti, la borsa sono stati ritrovati nella sua baracca. Forse però l’uomo non era solo. Probabilmente Giovanna sempre secondo Rizzi «potrebbe essere stata colpita con un sasso o con il suo stesso ombrello». Fino ad ora non è stato possibile stabilire con certezza se sia stata consumata o no la violenza sessuale. Certo, quando è stata ritrovata in quel fosso in mezzo al fango aveva i pantaloni abbassati e il maglione tirato su, senza mutandine. Quello che è certo è che la donna si è difesa. I medici hanno visitato anche il romeno che è stato trovato pieno di graffi sulla schiena e sulla spalla. Giovanna ha lottato fino all’ultimo con tutte le sue forze. E questo forse ha scatenato ancor di più la brutalità del rumeno che l’ha colpita violentemente sulla testa, provocandole quel «trauma cranico facciale» che ha causato il coma.

Un’aggressività bestiale che fa paura e che ha scatenato un’ondata di solidarietà femminile. Ieri al capezzale di Giovanna sono accorse tante donne. Tra le altre Roberta Moriccioli, la figlia di Luigi che nell’agosto scorso è stato massacrato di botte da tre rumeni lungo la pista ciclabile che corre lungo l’ippodromo di Tor di Valle. Luigi poi è morto dopo una lunga agonia il 5 ottobre. «So che cosa vuole dire stare vicino ad un proprio caro che ha subito una violenza efferata - dice la Moriccioli -, ho assistito mio padre nella sua agonia per sessanta giorni in ospedale: si prova un forte senso di indignazione, delusione e impotenza al ripetersi di questi episodi perché neanche di fronte ad una vittima si riesce a fare qualcosa». Per la Moriccioli «chi commette questi reati non lo fa perché spinto dalla necessità, sono delle belve umane che hanno fatto questo perché il buonismo e la tolleranza glielo hanno consentito».

Tante le donne che sconvolte dalla brutalità del delitto hanno portato la loro testimonianza di solidarietà. Un santino con l’immagine di Papa Giovanni Paolo II da parte di Maria Antonietta quando si sperava in un miracolo. Un mazzo di fiori da parte di Emilia e sua figlia Katia. Tutte confidano di condividere la paura di «uscire da sole di notte».


di Francesca Angeli - venerdì 02 novembre 2007 - ilgiornale.it


[Il fatto era: Una violenza inaudita e inarrestabile]

Nel 2007 dieci mesi da incubo

Stupri, omicidi, truffe e rapine


Dieci mesi da incubo. Ecco, giorno per giorno, una sintesi dei reati commessi da cittadini romeni poi arrestati.

Gennaio (giorno 4) presa banda trafficanti di minori; (5) Scontro a fuoco con due carabinieri (feriti) a Cosenza; (10) Milano, sgominato racket accattonaggio; due fratelli condannati per omicidio prete a Mantova; (16) Uccisa e bruciata da connazionali a Ostia; (18) gang di 21 narcotrafficanti a Verona; (23) rapita bimba da un’auto; (26) Accoltellato carabiniere in una rissa.

Febbraio. (7) Coppia uccide Vincenzo Ferrari di Sora. (9) In 6 in manette per riduzione in schiavitù a Firenze, 17 a Perugia. (10) Catania, evirato da connazionali ubriachi. (19) Arrestato a Padova dopo 50 chilometri di fuga e il ferimento di due carabinieri.

Marzo: (6) Ancona, ragazze che si volevano ribellare cosparse di benzina e costrette a prostituirsi; (7) Milano, presi per rapine e stupri; (7) Roma, figlia incinta costretta a mendicare. (13) Civitavecchia, tenta di rapire un bimbo dal passeggino. (15) Treviso, in galera per il sequestro di una giovane ad Asolo. (17) Badante uccide un’anziana a Sciacca (Ag); (27) Follonica, genitori indagati per la morte della figlia nella baracca. (29) Torino, coppia sevizia un connazionale;

Aprile: (3) Stupra l’ex fidanzata, condannato a Milano. (4) Minorenne a Bologna stuprata da branco di romeni. (5) Retata della polizia contro i clan romeni: 130 arresti. (9) Rissa tra connazionali ad Acilia, ferito grave. (11) Milano, nel metrò muore accoltellata alla gola da un connazionale. (13) Monza, clandestino romeno aggredisce moldava. (17) Sette condanne e otto rinvii a giudizio per pedofilia a Roma. (24) Appignano del Tronto, ubriaco travolge e uccide 4 ragazzi.

Maggio: (1) Cosenza, coppia di coniugi trucidata a colpi d’ascia da un muratore di Bucarest. (2) Nel metrò di Roma viene uccisa con un ombrello Vanessa Russo. (9) Caserta, tre arresti per rapina. (17) Rimini, condannati a 30 anni per il ciclista ucciso per futili motivi. (22) Sparatoria a Cumiana (To), due feriti. (22) In tre stuprano una barista a Magnago, Milano. (23) Minore costretta a prostituirsi in una bara a Reggio Calabria. (27) Ucciso da connazionali a Crotone.


Giugno: (5) Milano, 13 fermi per sfruttamento della prostituzione. (10) Un arresto a Siena per stupro a sedicenne. (18) Rovigo, prepara cella per segregare l’ex fidanzata, arrestato. (19) Otto arresti a Torino per rapine in villa. (20) Sgominata banda internazionale che clonava carte di credito: 42 arresti. (25) A Trieste due arresti per l’omicidio di Cristina Perco.

Luglio: (9) Regolamento di conti con sparatoria ad Arese; (11) Roma, 40 arresti per carte clonate; (15) A Firenze arresti per violenze sessuali di gruppo. (23) Caltanissetta, ucciso per debito da 500 euro. (30) A Taranto lancia molotov contro la suocera; (31) Palermo, tenta di rapire un bimbo, arrestato.

Agosto: (4) Bologna, stuprata una badante; (14) Firenze, esce per indulto, sevizia e violenta prostitute; (17) Due romeni rapinano ciclista (che poi morirà). (20) Siena, ubriaco investe pedone e picchia carabinieri. (21) Torino, scoperta banda per 108 furti in concessionarie di auto. (21) Aggredito da due romeni il regista Francesco Tornatore. (21) Nel Trevigiano arrestato un romeno per l’omicidio di due coniugi in una villa. (22) Stuprata per un mese da un connazionale.

Settembre: (8) Violentata ad Arezzo da un clan romeno. (12) Quindici arresti per furto a Torino. (20) Roma, coppia si apparta e viene aggredita. Lei anche stuprata. (22) Subiaco, arrestato per abusi su bimba di 5 anni. (24) Sgominata la banda dell’«Arancia meccanica» che rapinava e picchiava coppiette. (27) Reggio Emilia, ucciso a un posto di blocco dopo un furto; a Roma regolamento di conti, un morto e due feriti.

Ottobre: (2) Condannato per mutilazioni genitali della fidanzata. (8) Enna, picchiano in casa imprenditore; a Rubiana anziano malmenato; Firenze, abusano di un 13enne; (9) aggredito e ferito con 38 coltellate a Nettuno; (12) Treviso, violentata su sagrato delle chiesa; (13) Roma, stupra ex fidanzata mentre a Bologna un altro romeno stupra per la seconda volta la figlia; (14) un morto dopo rissa a Latina; (30) Bologna, sfrutta e sevizia fidanzata.


02/11/07 - ilgiornale.it

Scuola, si impicca a 14 anni

"Sei un secchione, non ti votiamo"


A scuola gli davano del secchione e del crumiro: si è impiccato a 14 anni. È successo ad Ischia: è stato ritrovato dalla Polizia, che aveva ricevuto la denuncia di scomparsa dei genitori, in un terreno nei pressi di casa sua. Frequentava il quinto ginnasio al liceo di Lacco Ameno. La madre disperata: "La scuola mi dovrà rendere conto di quello che è successo a mio figlio".

"Vai troppo bene". "Vuoi andare a scuola anche quando c'è sciopero". "Non ti votiamo come rappresentante di classe". Queste le 'accuse' che i compagni gli rivolgevano e di cui il ragazzo si era lamentato con la madre. Proprio la mancata elezione nel consiglio di classe potrebbe essere stata vissuta come l'ultimo atto di una lunga serie di angherie subìte e potrebbe aver scatenato la terribile decisione.

Morire a 14 anni perché si è "secchioni". Di chi è la responsabilità? Cosa succede alla scuola italiana? È possibile che il merito sia così stigmatizzato da spingere un 14enne al suicidio?


01.11.07 - napoli.repubblica.it

Guida con alcol 4 volte oltre il limite

Schianto di Zanica, alla guida con alcol 4 volte oltre il limite


Nello schianto di martedì notte a Zanica, in cui ha perso la vita un romeno di 49 anni, pesante è la responsabilità del conducente, un ventinovenne di Spino d'Adda: il suo tasso alcolico è infatti risultato quattro volte superiore al limite consentito dalla legge.

L'uomo ha perso il controllo della Toyota Avensis allo svincolo tra la superstrada per Orio e la nuova statale 42. Dopo l'incidente è risultato positivo al test dell'alcol ed è stato denunciato a piede libero dalla polizia stradale di Bergamo per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo.

Intanto migliorano le condizioni dell'altro ferito. La magistratura ha già concesso l'autorizzazione per il rimpatrio della salma.


01/11/2007 - eco.bg.it

Onu : risoluzione contro la pena di morte

Attesa, ricercata e finalmente presentata. La risoluzione sulla moratoria della pena di morte è stata depositata all'Onu. A nome di 72 stati il documento è ora presso la Terza Commissione dell'Assemblea generale Brasile e Nuova Zelanda. Il ministro Emma Bonino ha pianto di gioia.


La risoluzione presentata all'Onu fa appello a tutti gli stati che ancora mantengono la pena di morte. E chiede di "stabilire una moratoria sulle esecuzioni in vista dell'abolizione della pena capitale". Il testo fa poi appello agli stati che hanno la pena di morte a "ridurne progressivamente" l'uso uso e il numero di delitti per i quali può essere imposta", mentre chiede agli stati che hanno mandato in pensione il boia a non reindrodurre il regime della morte di stato. La proposta di risoluzione afferma che l'Assemblea generale richiede al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon di far rapporto sulla sua attuazione alla 63esima Assemblea Generale che si aprirà a New York nel settembre 2008.

BONINO. "Le cose sono migliorate, un accordo pare più vicino". Sino a ieri era cautamente ottimista, Emma Bonino. Poi, dopo che il testo è stato presentato, il ministro del Commercio internazionale e degli Affari europei, molto impegnata sul fronte contro la pena di morte, ha pianto di gioia. Gran parte del suo lavoro ha dunque dato i primi frutti. Non si tratta - è vero - di un documento vincolante, ma una sua approvazione a larga maggioranza da parte dell'Assemblea Generale sarebbe un forte segnale politico per tutti.


01/11/2007 - unionesarda.it

Halloween fatale per un 23enne napoletano

NAPOLI. La festa di Halloween si è trasformata in tragedia ieri sera per un giovane 23enne napoletano. Pasquale Russo si è sentito male dopo aver ingerito un mix di droghe, farmaci e alcol, durante un party che faceva parte di una manifestazione di due giorni, "Panorama festival".


Nonostante i soccorsi immediati, il 23enne è arrivato morto all’ospedale San Paolo. Stava assistendo ad un concerto in uno dei padiglioni della Mostra d'Oltremare organizzato per la notte di Halloween. In molti, tra i suoi amici, non si sarebbero accorti del suo malore e quando hanno chiesto aiuto al 118 il giovane era già in gravissime condizioni ed è deceduto durante il trasporto al pronto soccorso.


01/11/2007 - pupia.tv

Venezia: 5 patenti ritirate

VENEZIA: CONTROLLI CARABINIERI, 5 PATENTI RITIRATE PER ABUSO DI ALCOL


Venezia, 1 nov. Fino a questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Portogruaro (Venezia) hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato a prevenire spaccio e consumo di stupefacenti, abuso di alcol, incidenti stradali e furti in casa e su auto. Nell'operazione sono stati impiegati 20 militari con auto veloci e la Stazione mobile per effettuare i test con l'etilometro. Nel corso dei controlli, che hanno riguardato piu' di cinquecento autovetture e una decina di pulman e si sono focalizzati nei pressi dei locali notturni di maggior richiamo della zona del portogruarese, sono state sequestrate varie dosi di hashish, marijuana e cocaina.


Cinque patenti sono state invece ritirate per guida in stato di ebbrezza, su 500 auto controllate. Quasi tutti sembrano aver capito, spiegano i militari dell'Arma, la gravita' dei rischi connessi con la guida in stato di ebbrezza, designando uno del gruppo a non bere per portare a casa gli altri. Non cosi' pero' hanno fatto quattro giovani di eta' compresa tra i 33 e i 21 anni, provenienti da Trieste, da Mestre e dalla provincia di Treviso: tutti con un tasso alcolico nel sangue da una a due volte superiore al consentito; tassi non elevatissimi ma gia' piu' che sufficienti a provocare incidenti, se sommati alla stanchezza della notte passata in discoteca. Per tutti e' cosi' scattata la denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza, il ritiro della patente e, in molti casi, una lunga passeggiata fino alla stazione ferroviaria, mentre l'auto se ne andava col carroattrezzi, visto che anche gli altri passeggeri dei mezzi fermati non erano assolutamente in grado di mettersi alla guida.


Sul fronte stupefacenti, per tre giovanissimi, di eta' tra i 17 e i 24 anni, e' scattata la segnalazione al Prefetto per uso personale di stupefacenti. Nelle ore centrali della notte i Carabinieri hanno anche effettuato pattugliamenti e posti di controllo nei centri abitati per prevenire furti in abitazione o in danno di esercizi commerciali.


(Adnkronos) - 01/11/2007 - padovanews.it

Leggi contro gli stranieri pericolosi in auto

Leggi contro gli stranieri pericolosi in auto? Meglio tardi che mai


Ogni volta che ho toccato l'argomento sono stato tacciato di razzismo. Di che si tratta? Di un gravissimo problema sociale, di cui però le persone capiscono la portata soltanto quando ne vengono coinvolti fino al collo: gli stranieri che - in Italia - guidano senza rispettare il Codice della strada provocando gravi incidenti.


In genere, mi arrivano commenti di questo tenore: ehi, xenofobo, ma non ti rendi conto che anche gli italiani sono pericolosi?


Certo che me ne rendo conto, ma sono davvero troppi gli extracomunitari che si mettono al volante senza conoscere le nostre leggi della circolazione e che causano gravi sinistri: lo dicono i numeri e gli episodi di cronaca.


Il grosso rischio è che lo straniero sia abituato ad altri Codici della strada, carreggiate, rotatorie, distanze di sicurezza, sorpassi, segnalazioni di spostamento. Sicché, l'extracomunitario che guida senza conoscere il Codice della strada italiano ha in mano un'arma: l'auto. Non soltanto. Se beve troppo alcol (o si droga) e poi guida (attenzione, basta un bicchierino: non credete a chi dice che due birre si reggono bene), diventa un pericolo mortale. Forse sono le statistiche a essere razziste, non io. Chi vuole accusi i numeri e gli episodi di cronaca, non me.



Adesso il Governo corre ai ripari.

1) Dopo il più recente e drammatico episodio di violenza sessuale, ci sarà meno tolleranza verso gli stranieri che commettono reati: si attende un decreto. Immagino siano inclusi gli extracomunitari che causano incidenti gravissimi in stato d'alterazione da alcol o droga.

2) In seguito ai frequenti sinistri con ubriachi o drogati che han causato decessi, chi ha provocato l'incidente mortale verrà processato per omicidio colposo (involontario) con pene più severe di prima: è previsto in un disegno di legge. Idea utile contro i guidatori di ogni nazione: dall'italiano all'albanese fino al romeno. Tuttavia sarebbe stato meglio fare un decreto legge - effettivo da subito - con la trasformazione dell'omicidio da colposo a doloso (volontario). Eh sì, perché se uno beve troppo o si droga e poi guida, secondo me vuole uccidere. Sono omicidi intenzionali.

Ma serviranno a qualcosa le nuove leggi? Sì, Meglio tardi che mai. Occhio: siamo di fronte a una bomba a orologeria: vedi Beppe Grillo.

Di chi la colpa? Dei politici. È giusto accogliere chiunque abbia bisogno, cercando di dare sistemazioni dignitose. Invece, l'Italia è stracolma di clandestini cui i politici non hanno dato assistenza decente. Per capire come stanno le cose, basta girare per le vie delle città e fare due conti artigianali. Dico soltanto che, quasi sempre, quei poveri cristi venuti dal Nord Africa o dall'Est o da altrove sono persone costrette a buttarsi fra le braccia della criminalità. E la violenza sale ovunque, anche nel traffico cittadino e delle autostrade


foto qui - 01/11/2007 - Alessandro Merolla - dallapartedichiguida.blogosfere.it

Camporosso ha acquistato l'etilometro

IMPERIA - Camporosso Mare - Grazie a un finanziamento di circa 23mila euro da parte della Provincia di Imperia, ottenuto nell'ambito di un progetto sulla sicurezza promosso con il contributo della Comunita' Montana Intemelia, il Comune di Camporosso (Imperia) e' riuscito ad acquistare un etilometro, mettendo come differenza la somma di circa 6mila euro. Si tratta di un'apparecchiatura di ultima generazione dotata di tastiera, che consente di immagazzinare tutti i dati raccolti durante i vari servizi di controllo e, a fine giornata, trasferirli sul computer, con la possibilita' di stilare statistiche. 'Con questo progetto - spiega il sindaco Marco Bertaina - abbiamo voluto focalizzare l'attenzione su un problema di grande attualità, che è quello della guida sicura. Tanto più che il governo ha recentemente inasprito le sanzioni per la guida sotto l'effetto di alcol e stupefacenti'. I controlli avverranno con cadenza bisettimanale e saranno preceduti, per ogni singolo automobilista, da un pre-test: 'Se l'esito di questo sara' positivo - commenta il comandante della polizia municipale di Camporosso, Giovanni Sismondini - allora passeremo all'etilometro. Il nostro servizio, comunque, vuole avere un valore preventivo e non repressivo'. L'etilometro, infatti, sara' esposto sul cofano della vettura di servizio. L'esame alcolimetrico verra' sempre eseguito in caso di incidente stradale.

di Fabrizio Tenerelli - 01/11/2007 - riviera24.it

Sondrio: i controlli del mese di novembre

Polizia stradale: i controlli del mese di novembre in provincia

Automobilisti avvisati: il calendario dei posti di controllo con autovelox e telelaser


La Polizia Stradale di Sondrio ha diffuso il calendario dei controlli sulla rete stradale della Valtellina e della Valchiavenna con autovelox e telelaser, per il mese di novembre.

Ecco le date:

giovedì 1 novembre
venerdì 2 novembre
sabato 3 novembre
domenica 4 novembre
venerdì 9 novembre
sabato 10 novembre
domenica 11 novembre
sabato 17 novembre
domenica 18 novembre
sabato 24 novembre
domenica 25 novembre

Nel fine settimana appena trascorso la Polizia Stradale di Sondrio ha effettuato - tra sabato 27 e domenica 28 ottobre - numerosi controlli sulla rete stradale valtellinese e valchiavennasca.

Sono state elevate 28 sanzioni per la violazione del codice della strada. Di queste, 6 per superamento dei limiti di velocità, con il ritiro di una patente.

Sette sono state sospese per guida in stato di ebbrezza, su conducenti di età compresa atra 22 e i 51 anni.

Sono stati decurtati 114 punti dalle licenze di guida.


02/11/07 - vaol.it

Marsala: operazioni dei carabinieri in provincia

A Mazara i carabinieri hanno tratto in arresto una persona che deve scontare la pena residua di tre anni è mezzo perchè riconosciuto responsabile di "furto aggravato, ricettazione in concorso, violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali".

A Castellamare è stata deferita all'Autorità Giudiziaria una persona per guida in stato d'ebbrezza, e gli è stata ritirata la patente di guida.
Un'altra persona è stata segnalata alla Prefettura quale "assuntore di sostanze stupefacenti"

A Buseto, dopo alcune investigazioni, i carabinieri hanno deferito all'autorità giudiziari una persona per il reato di ricettazione: aveva negoziato assegni provenienti da furto.

Sei persone sono stare deferite alla Procura di Marsala per furto aggravato e ricettazione. L'operazione ha riguardato la città Partanna, dove inoltre una persona è stata deferita per danneggiamento.

A Campobello una persona è stata deferita alla Procura di Marsala per "truffa aggravata"

A Trapani è stato perpretrato un furto presso un negozio di abbigliamento. Non ancora quantificato il danno, che comunque non è coperto da assicurazione.
E' stato arrestato a Villa Rosina in flagranza di reato Massimiliano Scimemi, classe 1972, di Paceco, pluripregiudicato, perchè non ha osservato le norme di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno cui era sottoposto.

A Santa Ninfa una persona è stata deferita per lesioni personali e minacce aggravate.

Ammonta a 1.300 euro il danno per una Suzuky data alle fiamme a Paceco da ignoti, e che ha richiesto anche l'intervento dei Vigili del Fuoco.


IL 19/10/2007 IN ZONA VIA DEI MILLE/VIA GIROLAMO ITALIA A MARSALA E’ STATO RUBATO BLACK (clicca sul nome per vedere la foto) CANE MASCHIO DI DIMENSIONI MEDIO-PICCOLE COLOR NERO, PELO LUNGO INCROCIO TRA YORKSHIRE E BARBONCINO DI CIRCA 2 ANNI, NON HA COLLARE. GENEROSA RICOMPENSA IN CASO DI INFORMAZIONI UTILI AL SUO RITROVAMENTO. CONTATTARE I NUMERI: 3207070201 - 3920852971


31.10.07 - a.marsala.it

Tornano a crescere gli eroinomani modenesi

Tornano ad aumentare gli eroinomani, calano un po' i consumatori di cocaina. 1.373 tossicodipendenti (nel 2005 1.336) hanno seguito un programma terapeutico nei Servizi tossicodipendenze nel 2006, ma sono ancora invece pochissimi i consumatori di ecstasy assistiti, mentre 790 persone si sono rivolte ai centri alcologici di Modena (745 nel 2005), 248 hanno seguito corsi antifumo, 13 sono state in cura per problemi legati al gioco d'azzardo. Il quadro emerge dalla relazione annuale 2006 sulle attivita' del Settore dipendenze patologiche-dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Usl di Modena.

Il bilancio e' stato presentato dal direttore generale Giuseppe Caroli, dal direttore settore dipendenze patologiche Claudio Ferretti e dal responsabile osservatorio dipendenze patologiche Gianni Morandi. Continuano a prevalere i consumatori d'eroina (75%), eta' media 36 anni, seguiti dai cocainomani (14%), eta' media 31 anni, e dai consumatori di cannabis (8%), eta' media 28 anni.

Praticamente assenti i consumatori di ecstasy (10 casi) assistiti. Relativamente ai 250 nuovi utenti, dopo anni di crescita dei cocainomani e di calo degli eroinomani, nel 2006 sembra invertirsi la tendenza, con nuovi eroinomani piu' giovani (in media 29 anni) che tendono a presentarsi spontaneamente ai SerT; risultano invece leggermente piu' maturi i consumatori di cocaina, prevalentemente 30 anni, con una percentuale decisamente piu' alta di uomini, quasi il triplo rispetto alle donne. L'abuso alcolico prevalente riguarda il vino (63%), seguito da birra (22%) e superalcolici (13%). L'eta' media complessiva si aggira sui 48 anni, piu' alta per le donne (49) rispetto ai maschi (47). Tra i 216 nuovi utenti 2006, il 20% (43 persone) e' stato inviato dalla Commissione Medica Locale (si tratta di quelle persone a cui e' stata ritirata la patente per guida in stato d'ebbrezza e giudicati come bisognosi di cure da parte di un Centro alcologico). In questo caso si tratta sempre di persone di sesso maschile, d'eta' media 40 anni, per l'80% lavoratori.

Fra le novita' presentate nell'ultimo report ci sono i giocatori d'azzardo patologici. Sono 13 persone, in maggioranza maschi, perlopiu' habitue' di vari tipi di lotterie o utilizzatori di videogiochi da bar o da sale gioco. Infine, da una comparazione della distribuzione territoriale degli utenti, risulta che proporzionalmente i tossicodipendenti sono piu' presenti nelle aree urbanizzate ed economicamente sviluppate, mentre il numero degli alcolisti e' piu' consistente nelle zone di collina e di montagna.


31.10.07 - ilnuovo.redaweb.it

Basta guerre nel mondo!