USA: Guidava ubriaco, 48 giorni di carcere

L'attore Kiefer Sutherland e' stato condannato a 48 giorni di carcere e a cinque anni di liberta' condizionata per guida in stato di ebbrezza. Figlio della star di Hollywood, Donald, e protagonista delle serie tv '24', Sutherland era stato fermato il 25 settembre alla guida della sua vettura con un livello di alcol nel sangue tre volte superiore al limite consentito. In un'udienza ad ottobre non aveva contestato l'accusa del giudice. Per l'attore, vincitore di un Golden Globe nel 2002 e di un Emmy nel 2006 per la parte dell'agente segreto Jack Bauer in '24', e' la seconda condanna per guida in stato di ebbrezza: nel settembre 2004 fu condannato a 60 mesi con la condizionale e a 50 ore di servizio sociale.


06/12/07 - repubblica.it

Serve alcol dopo le 2

Locale chiuso per una settimana


SANTARCANGELO - Hanno sorpreso un barista mentre serviva quattro bevande alcoliche oltre l’orario consentito. In base al verbale stilato dai Carabinieri di Bellaria Igea Marina, che hanno accertato lo scorso ottobre la violazione della legge che fissa alle 2 il limite orario in cui possono esser serviti gli alcolici ai clienti dei pubblici esercizi, il Comune di Santarcangelo ha stabilito la chiusura del discopub “Fuori posto” di via Togliatti dal 10 al 16 dicembre compresi.

Il titolare dell’esercizio ha reso noto che non presenterà ricorso al Tar dell’Emilia Romagna sebbene il provvedimento ne consente la possibilità.


06/12/07 - romagnaoggi.it

Alcoldipendenza, cura in rete

Per sette su dieci la dipendenza dall'alcol è solo un brutto ricordo. Ma c'è anche chi è riuscito a far regredire le patologie organiche che, a lungo andare, subentrano. Sono gli interessanti risultati, a due anni dall'inizio, di un nuovo modello di trattamento dell'alcolismo e delle patologie correlate, avviato dalla Regione Liguria per affrontare un problema che, ogni anno, in Italia, provoca la morte di 42 mila persone e da cui finora si salva solo il 20-30% dei pazienti. Il segreto del nuovo modello organizzativo, consolidato a Genova e in sviluppo in Liguria, sta tutto in una parola: rete. Si tratta infatti di un progetto integrato ospedale-territorio realizzato attraverso una forte sinergia tra gli specialisti ospedalieri (gastroenterologi, neurologi, dietologi), quelli dei Sert e delle Asl (psichiatri, psicologi e fisiatri), le famiglie dei pazienti e le associazioni di volontariato. "L'ospedale si è aperto al territorio", spiega Alessandro Sumberaz, aiuto gastroenterologo al San Martino e segretario regionale della Società Italiana Alcologica, "gli stessi operatori che ci avevano mandato i loro pazienti li seguono poi in corsia e si formano gruppi di terapia psicologica. Finito il periodo di cure ospedaliere i pazienti sono riaffidati ai Sert e motivati a frequentare le associazioni di autoaiuto, pur continuando il follow-up degli specialisti tramite l'ambulatorio dell'ospedale".
Operando in questo modo si è costituita a Genova una vera e propria rete metropolitana di assistenza sanitaria. "All'origine del successo di questo modello organizzativo", dice Mario Testino, primario della Gastroenterologia del S. Martino e presidente regionale SIA, "c'è anche il fatto che l'alcolista, con la diagnosi precoce della malattia alcol-correlata, trova una motivazione in più per smettere di bere".
E che la formula funziona lo dicono le cifre: nell'arco di due anni s'è ottenuta l'astinenza totale dagli alcolici, a 6 mesi di follow-up, nel 70% dei casi trattati. Inoltre nel 20% dei casi più gravi si è riusciti a fermare l'evoluzione della patologia organica, la cirrosi, tanto da evitare il trapianto di fegato a chi era già in lista. (daniele diena)


06/12/07 - repubblica.it

Sicurezza stradale:: Guido? Non bevo

(AGI) - Bologna, 5 dic - Nuova iniziativa per la sicurezza stradale Autostrade per l’Italia: per pubblicizzare la prevenzione degli incidenti, allo stand della concessionaria autostradale del Motorshow di Bologna verranno distribuiti i braccialetti di vari colori con inciso questo slogan contro l’abuso di alcol alla guida: “GUIDO? NON BEVO”.
L’iniziativa nasce in collaborazione con il mensile Quattroruote ed ha avuto il supporto delle Associazioni dei Consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori che, nell’ambito della Consulta sulla Sicurezza e Qualita’ del servizio istituita con Autostrade per l’Italia, sostengono i progetti in favore della sicurezza stradale. Oltre che allo stand del Motor Show i braccialetti sono allegati al numero di dicembre di Quattroruote e, successivamente, verranno distribuiti gratuitamente anche nelle aree di servizio della rete di Autostrade per l’Italia, in collaborazione con i partner commerciali e nei “Punto Blu”.
Chi indossera’ il braccialetto contribuira’ a diffondere il messaggio sui rischi della guida in stato di ebbrezza, promuovendo un comportamento responsabile nel bere e nel guidare. Il Motor Show e’ il palcoscenico piu’ adatto per il lancio della nuova iniziativa sulla sicurezza rivolta soprattutto ai guidatori piu’ giovani. Secondo i dati della Polizia Stradale infatti, tra i 18 e i 32 anni si e’ piu’ esposti al rischio incidente a causa dell’inesperienza alla guida e dell’abuso occasionale di alcol. Secondo quanto previsto dal Codice della Strada, il tasso alcolemico dei conducenti non deve superare i 0,5gr/litro. Oltre al rischio per la propria vita e quella degli altri, a seconda del livello alcolemico, l’effetto dell’alcol puo’ produrre una sanzione che parte da 500 euro e puo’ arrivare ad un massimo di 6000 euro, sottrazione di punti dalla patente, sospensione della patente e con il recente inasprimento delle sanzioni, anche l’arresto.
L’iniziativa di comunicazione vuole responsabilizzare chi guida alle regole della sicurezza: senza un corretto comportamento del guidatore, infatti, sono inutili gli sforzi di Autostrade di rendere la rete piu’ moderna e sicura grazie all’innalzamento degli standard di sicurezza come la pavimentazione drenante, la segnaletica, la riqualificazione delle barriere spartitraffico e la chiusura dei varchi. Nello stand e’ inoltre esposto il maxiscooter antincendio, mezzo all’avanguardia utilizzato per un primo tempestivo intervento su alcuni tratti della rete. (AGI)

Lda - 06/12/07 - motori-oggi.it

Arriva il palloncino per chi alza il gomito

NARDO' - Autovelox e palloncini anti-alcol. Ottimi risultati per la Polizia municipale. La prossima volta di sera così il numero dei sanzionati salirà alle stelle!

24 sanzioni per eccesso di velocità all’ingresso da Lecce e uso di “palloncino” e autovelox. Controlli con le apparecchiature autovelox ma anche con alcool test, volgarmente detto “palloncino”. Gli agenti della Polizia municipale, ieri, hanno provveduto ad elevare 24 verbali per eccesso di velocità mediante un misuratore posizionato poco prima dell’ingresso in città dalla via per Lecce. In sei di questi casi l’infrazione è stata contestata immediatamente e in alcune occasioni si è fatto ricorso anche all’uso del cosiddetto palloncino, un misuratore che si colora a seconda della quantità di alcool ingerita.
È la prima volta che gli agenti utilizzano il mezzo per la misurazione del tasso alcolimetrico e si è trattato più che altro di un vero e proprio test. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni ed in orari diversi. Magari di sera quando potrebbero dare risultati sicuramente diversi.
“Alcuni degli automobilisti fermati – dichiara il comandante della Polizia locale, maggiore Cosimo Tarantino - hanno espresso apprezzamento per l’utilizzo del sistema di controllo della quantità di alcool ingerita perché può garantire una maggiore sicurezza per la circolazione. Si tratta di sensibilizzare gli utenti ad un maggiore prudenza e, in ogni caso, di effettuare un controllo preventivo su quegli automobilisti che possono provocare incidenti proprio a causa dell’uso o dell’abuso di alcool”.


mercoledì 05 dicembre 2007 - portadimare.it

Pulmino travolge scuolabus, morto un bambino

ASTI - Lo schianto è stato tremendo. E in pochi istanti ha trasformato la gioia spensierata di un gruppo di bambini di ritorno da scuola in morte e terrore. Tamponato da un furgone che viaggiava a forte velocità, il loro scuolabus giallo è finito rovesciato su un fianco, contro il muro di cinta di una casa, con i vetri infranti. E sul prato il corpicino di Luca Pasquero, 10 anni, che giaceva esanime accanto ai due fratellini, di 6 anni e 8 anni, e ad altri quattro compagni feriti, tutti tra i sei e i dieci anni. È accaduto ieri all'ora di pranzo, sulla strada provinciale 58 che unisce le province di Cuneo e Asti. Insieme ai fratelli minori e agli altri amici, Luca stava tornando a casa, una grande cascina a Ripalda, in frazione di San Damiano d'Asti, dopo la mattinata trascorsa sui banchi della scuola elementare Andrea Alloisio di Priocca, nel cuneese.
Un viaggio di pochi chilometri finito in tragedia: all'incrocio con la salita che conduce a Serra del Costa un furgone dell'Ups ha tamponato lo scuolabus che stava svoltando a sinistra. «C'è stato un botto tremendo, pensavo fosse stata una bomba», racconta un anziano del posto che è stato tra i primi ad accorrere sul luogo dell'incidente.
«Quando sono uscito di casa - aggiunge - ho visto l'autobus rovesciato e quel furgone scuro contro le piante del mio giardino. Sul prato c'erano sangue e vetri dappertutto. Ho chiamato i soccorsi, ma sono arrivati dopo tre quarti d'ora...».
I primi ad intervenire sono stati i vigili del fuoco di Asti, colleghi di lavoro del papà di Luca, Aldo, che al momento dell'incidente stava festeggiando Santa Barbara ritirando il premio per i 15 anni di attività. La mamma, Maria, era insieme a lui e, quando ha saputo dello scontro suo figlio era già stato trasportato in elicottero, con un forte trauma cranico e in arresto cardiaco al Regina Margherita di Torino. Ogni tentativo di tenerlo in vita è stato inutile. Meno gravi sono invece le conseguenze degli altri due fratellini e degli altri bambini feriti nel tamponamento. La più grave, una bambina, è ricoverata all'ospedale di Alessandria con fratture giudicate guaribili in trenta giorni.
Altri due sono in osservazione all'ospedale di Asti, mentre gli altri sono già stati dimessi. Stanno bene anche gli autisti dei due mezzi. Stando ai primi accertamenti effettuati in ospedale, nel sangue dell'autista del pulmino non sono state trovate tracce di alcol nè di sostanze stupefacenti.


05 dicembre 2007 - liberta.it

Scott Weiland ammette l’arresto ma dice: ‘Non ero ‘fatto’

Scott Weiland, il cantante dei Velvet Revolver, ha ammesso d’essere stato arrestato (e poi rilasciato) dalla polizia californiana ma ha anche negato d’essere stato “fatto” al momento dell’incidente stradale che ha causato il suo fermo. Dell’episodio Rockol ha riferito lo scorso 4 dicembre. L’ex leader degli Stone Temple Pilots ha riferito che la ricostruzione dell’avvenimento risulta distorta: non si è rifiutato, come invece affermato, di sottoporsi alla prova del “breathalyzer”, una sorta di etilometro. Attraverso il suo PR, Weiland (vero nome Scott Richard Kline, nato a Santa Cruz, USA, nell’ottobre ’67) ha specificato che alla guida del suo veicolo non si trovava assolutamente sotto l’influsso di droghe, “legali od illegali”, e che anzi al test dell’etilometro si è sottoposto volontariamente. Il vocalist, in libertà su cauzione, “non vede l’ora di presentarsi in tribunale il 13 dicembre per chiarire la sua posizione”.


05 dicembre 2007 - rockol.it

Controlli sulle strade in Toscana

Firenze - Ci sarà un po' di Perù nei controlli che la Polizia Stradale effettuerà ai guidatori toscani: grazie alla donazione di 5 pre-etilometri, infatti, la Delegazione d'Ambasciata agli Affari Istituzionali del Perù in toscana prosegue il suo impegno nella lotta contro gli abusi di alcool. Con i pre-etilometri è possibile effettuare controlli d'accertamento del livello alcolemico presente nel guidatore che, se individuato positivo al test "iniziale", viene poi invitato ad effettuare controlli aggiuntivi con gli etilometri a boccaglio. Sono 80 le pattuglie impegnate in tutta la Toscana ad effettuare giornalmente controlli: nel primo semestre del 2007, in tutta la regione, sono state registrate oltre 870 denunce per guida in stato d'ebbrezza causato.


06/12/07 - nostalgiatoscana.it

La “droga da stupro” minaccia il Lario

L'Asl: cancella la memoria, prestate attenzione a ciò che bevete


È nota come 'scoop', 'liquid-ecstasy' o 'boy-george', ma sempre più spesso viene indicata con l'inquietante appellativo di 'droga dello stupro' perché cancella la memoria a breve termine del consumatore. L'allarme per la diffusione di questo stupefacente ha raggiunto anche il Lario, dove gli esperti avvertono i giovani del rischio potenziale di assumere senza accorgersi la droga, magari sciolta di nascosto in una bevanda.

A Como, per il momento, non risulta alcuna denuncia di episodi di violenza riconducibili all'uso di questa droga - il termine scientifico per indicarla è Ghb - ma i ripetuti episodi segnalati a livello nazionale sembrano rendere comunque necessario un appello, soprattutto ai più giovani, affinché prestino la necessaria attenzione.
«Non è certo il caso di creare allarmismi - sottolinea subito Raffaela Olandese, responsabile del dipartimento dipendenze dell'Asl di Como - ma vale la pena di fare un invito alla prudenza. Nell'ultimo periodo, prima negli Stati Uniti e ora sembra anche in Italia, il Ghb è stato somministrato di nascosto, spesso associato a psicofarmaci, da individui senza scrupoli che poi approfittano degli effetti che la sostanza produce sull'organismo, ovvero in particolare senso di stordimento e cancellazione della memoria a breve termine».

In questo caso, lo stupefacente viene sciolto nel bicchiere della vittima, che senza accorgersi lo ingerisce. «Questo acido effettivamente può essere disciolto in una qualsiasi bevanda - dice l'esperta dell'Asl - Per questo, soprattutto in particolari contesti, è molto importante prestare la massima attenzione a ciò che si beve e controllare sempre i propri bicchieri per evitare di correre rischi. Chi somministra di nascosto questa sostanza, infatti, poi può approfittare dello stordimento della propria vittima e soprattutto della temporanea confusione e perdita della memoria per commettere un reato, purtroppo anche un eventuale stupro».
Il Ghb - acido idrossibutirrico - è una sostanza presente normalmente nel cervello. «Agisce come l'alcol - dice Raffaela Olandese - e l'effetto è simile a una sbornia. Per l'effetto euforizzante ha preso piede soprattutto tra i giovani, con notevoli rischi. A dosaggi elevati infatti è molto pericoloso e può provocare vertigini, allucinazioni e convulsioni fino addirittura alla depressione respiratoria, al coma e quindi alla morte per overdose. Soprattutto se associato a psicofarmaci, poi, si potenzia l'effetto di stordimento e di amnesia. Il consumatore non ha un ricordo lucido di quanto accaduto nelle ore successive all'assunzione».
«Sul Lario non è stato segnalato alcun caso sospetto e non bisogna dunque esagerare con gli allarmismi - conclude Raffaela Olandese - È importante però mettere in guardia i ragazzi da questo rischio, anche perché purtroppo la cronaca riporta sempre più spesso episodi di violenza sessuale sulle donne ed è quindi possibile che chi commette questi reati cerchi inoltre di approfittare di sostanze stupefacenti che cancellano o annebbiano i ricordi per avere meno possibilità di essere identificati e puniti».

Anna Campaniello - 06/12/07 - corrieredicomo.it

A Natale è festa anche per virus e batteri

C'è qualcuno che aspetta con maggiore trepidazione dei bambini l'arrivo del Natale: i virus e i batteri.

Le feste natalizie, infatti, spiegano gli infettivologi della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (Escmid), sono una manna per la trasmissione delle malattie virali e batteriche.

Complici le riunioni familiari, con annessi baci e abbracci, o i viaggi all'estero. Soprattutto nei Paesi caldi. "Circa il 50 per cento dei viaggiatori di ritorno dalle zone tropicali in Europa e Nord America lamenta problemi di salute dopo il viaggio e l'8 per cento di essi è costretto a consultare un medico mentre si trova all'estero o al rientro a casa", sottolineano.

Dunque, attenti a come vi comportate tra qualche settimana , avvertono gli esperti europei riuniti a Roma per un'assemblea del Consiglio europeo degli infettivologi. I batteri "sono dappertutto, anche nelle nostre case. E in particolare - spiega Murat Akova, del dipartimento di malattie infettive dell'Escmid e professore alla Hacettepe University di Ankara, in Turchia - sotto il letto, in cucina e in bagno.

Non esistono quindi 'oggetti sicuri'. La presenza di batteri è stata accertata anche sui telefonini e persino sui mouse e sulle tastiere dei nostri computer.

Dei diversi milioni di batteri che ci circondano - informa - più di 1.500 sono pericolosi per la salute, in quanto capaci di causare molte malattie, tra le quali polmoniti e infezioni cutanee. E i microrganismi possono arrivare nelle nostre case anche attraverso gli animali domestici".

Nulla di più facile quindi che, con il cenone di Natale, si innesti una 'reazione a catena' di contagi. Stesso dicasi per i viaggi di Capodanno. Numeri alla mano, spiega Robert Read, del dipartimento di malattie infettive e autoimmunitarie dell'Escmid e docente alla Sheffield University Medical School in Gran Bretagna "un terzo di chi viaggia all'estero sviluppa una malattia". La diarrea 'del viaggiatore' e le infezioni delle vie aeree superiori sono i disturbi più frequenti.


05 dicembre 2007 - vitadidonna.it

Influenza a Natale: con i generici risparmi 7 euro

Sanihelp.it - Curare l’influenza con i farmaci generici o equivalenti conviene. Preferire questa categoria di farmaci ai medicinali di marca significa infatti, per i cittadini, poter risparmiare fino a 33 milioni di euro, solo per quanto riguarda l’influenza prevista per quest’anno, che si stima metterà a letto dai 3,5 ai 5 milioni di italiani.
E’ quanto emerge da una ricerca ad hoc, condotta dal centro studi Ratiopharm: il risparmio, per ciascun paziente, supererebbe i 6,60 euro.
Lo studio previsionale è stato elaborato confrontando un kit di 5 prodotti griffati, tra quelli più utilizzati per combattere i mali di stagione, con un analogo gruppo di farmaci generici. Secondo la ricerca, la spesa di un paziente che acquistasse, nell’arco della stagione invernale, medicinali con nome commerciale per tosse, catarro, raffreddore, febbre e infezioni, si aggirerebbe intorno ai 41 euro, mentre scenderebbe a circa 34 euro, se lo stesso paziente acquistasse i corrispettivi farmaci equivalenti, contenenti le medesime molecole dei farmaci branded: ambroxolo per la tosse, acetilcisteina per il catarro, acido acetilsalicilico con vitamina C per il raffreddore, paracetamolo per la febbre, amoxicillina con acido clavulanico per le infezioni.

Il tutto senza rinunciare alle caratteristiche di sicurezza, efficacia e qualità, assicurate dai rigidi controlli a cui i farmaci vengono sottoposti prima della loro immissione in commercio. E’ di questa opinione anche Valter Gualandri, docente di Genetica Medica alla facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano. «Spesso gli italiani, per curare febbre, raffreddore e mal di gola, si recano in farmacia chiedendo un farmaco griffato - spiega - senza sapere o ricordare che in molti casi esiste un corrispettivo farmaco equivalente, venduto a un prezzo inferiore ma con lo stesso principio attivo, presente nella medesima quantità, pari sicurezza ed efficacia terapeutica».

Il momento di correre ai ripari è adesso: la Pacifica, così si chiama l’influenza di quest’anno per la sua provenienza dalle isole Salomon nell’Oceano Pacifico, sarà tutt’altro che leggera e il suo arrivo è previsto per Natale.


Silvia Nava - 05-12-2007 - sanihelp.it

Abusava della nipotina, arrestato operaio

PIGNATARO MAGGIORE (Caserta). Arrestato dai carabinieri un operaio di Pignataro Maggiore. L’accusa è di abusi sessuali sulla nipotina di 8 anni. Secondo gli inquirenti, l’uomo, 31 anni, avrebbe approfittato della piccola quando la madre la lasciava dalla nonna.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Sempre nel casertano, nei giorni scorsi, è stato arrestato il bidello di una scuola media del comune di Casagiove, con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un’alunna di 15 anni. L’uomo, di 52 anni, residente nell’agro aversano, è ai domiciliari.


5/12/2007 - pupia.tv

Usa, risarcita donna stuprata da 7 preti

Riceverà un risarcimento di 500 mila dollari dalla arcidiocesi di Los Angeles una donna violentata quando aveva 16 anni da sette preti.

Rita Milla, che ha 46 anni, aveva denunciato fin dal 1984 di aver subito violenze sessuali da parte alcuni preti quando era ancora una minorenne. La donna era rimasta incinta e un test DNA ha dimostrato che Padre Valentine Tugade, uno dei sette violentatori, è il padre della bimba, che oggi ha 25 anni. All'epoca il sacerdote aveva chiesto alla donna, che aveva sognato da piccola di diventare suora, di recarsi nelle Filippine ad abortire.

Nel 1991 Padre Santiago Tamayo, il primo dei preti ad avere violentato la sedicenne, si era scusato pubblicamente con Rita Milla.

Nonostante l'azione legale, e le ammissioni di Tamayo, la donna non era finora riuscita ad ottenere alcun risarcimento dalla Chiesa. Ma adesso è stato raggiunto un accordo tre le due parti che prevede un risarcimento di 500 mila dollari.

Il risarcimento si inquadra nella somma record di 660 milioni di dollari che l'arcidiocesi di Los Angeles pagherà per indennizzare le vittime di violenze sessuali da parte dei sacerdoti. Si tratta in gran parte di casi di pedofilia.


5/12/2007 - ticinonews.ch

Sesso con paziente, psicologo radiato

Agli psicologi e agli psicanalisti è «deontologicamente» vietato avere «rapporti emotivo-sentimentali o addirittura sessuali» con i loro pazienti. E questa regola vale da sempre, anche prima che il codice professionale di questa categoria, nel 1998, dettasse precisi divieti in proposito. Lo sottolinea la Cassazione che ha confermato la radiazione di uno psicologo romano, Sandro D. L., "colpevole" di avere avuto, nel 1997, rapporti sessuali con Alessandra R., sua paziente.
Senza successo il dottore ha protestato, innanzi alla Suprema Corte, contro la radiazione sostenendo che all´epoca della sua relazione con la donna, il suo ordine professionale non aveva ancora varato il codice deontologico sui comportamenti "vietati" a chi cura i mali dell´anima.
I supremi giudici - con la sentenza 25183 della Terza sezione civile - gli hanno risposto che «in tema di deontologia professionale e di morale corrente, non è necessaria una specifica descrizione dei comportamenti doverosi, per individuare le regole di cui si deve esigere il rispetto». «La conoscenza delle regole di comportamento è e deve essere - proseguono gli "ermellini" - parte della formazione professionale e del patrimonio culturale del professionista».

Per la Cassazione «il divieto di instaurare rapporti sentimentali, o addirittura sessuali, con i pazienti, è una delle regole cardine della professione di psicologo-psicanalista, e non si può ritenere ignorata solo perché all´epoca (il comportamento è stato contestato a Sandro D. L., appunto nel 1997) non era formalizzata in un apposito codice deontologico».

«Nella stanza delle terapia c´è un grandissimo rispetto e una grande intimità. Ci può essere un sentimento d´amore che nasce tra due persone, e questo può succedere, ma si deve interrompere la relazione terapeutica perché se questo sentimento è tale deve essere verificato fuori - spiega Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino. - Nella stanza dell´analisi avere dei rapporti sessuali è una "violenza" nel luogo di maggiore affidamento, di maggiore garanzia e di profonda intimità.
Il paziente è una persona ferita che a ragione va da un interlocutore fidato il quale gli offre una possibilità di guarigione, una possibilità che dovrebbe essere garantita».
E continua la Parsi: «Avere rapporti sessuali durante l´analisi può essere definita come una manifestazione assoluta del potere negativo che un uomo può avere su un altro.
È come una persona che "utilizza" l´altro mentre è in una situazione di debolezza: un po´ come l´abuso sessuale nei confronti dei bambini, è una specie di abuso di potere come avviene nella pedofilia. Per cui è più che giustificato che una persona che viola questa regola basilare, che non può essere ignorata in nessun caso, paghi con la cancellazione dall´albo. Questo perché è chiaro che non è un professionista fidato, cioè che non ha un saldo controllo su di sé tale da poter esercitare la professione. Altra cosa invece quando, come ho detto prima, comincia una relazione. Anche se bisogna dire che quella tra terapeuta e paziente è molto complessa e anche molto dolorosa ma non ha nulla a che fare con la violenza».


5/12/2007 - espresso.repubblica.it

Obesità, un pericolo sottovalutato

In Italia 52 mila morti l'anno


ROMA - "Epidemia obesità" con aumento del rischio di malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari. Non solo: dopo il fumo si attesta come il secondo rischio per la salute. Fin qui lo scenario internazionale, una realtà inquietante che accomuna tutti i paesi occidentali. Compresa l'Italia, dove l'obesità miete 52 mila vittime l'anno e in sovrappeso risultano un maschio adulto su due, una donna su tre e un bambino su tre. I dati sono emersi durante un convengo promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), svoltosi oggi al Ministero della Salute.

I dati dell'Italia. L'eccesso di peso riguarda il 42,5% dei maschi, mentre sono obesi il 10,5%. Le donne invece sono meno in sovrappeso (il 26,6%), ma è alto il tasso di obese (9,1%). In totale, risultano sovrappeso il 34,2% degli italiani e obesi il 9,8%, due dati in continua crescita (erano rispettivamente il 33,6 e il 9% nel 2000). Allarmanti anche le cifre sui bambini: oltre un terzo di quelli tra i sei e i nove anni risulta in sovrappeso o obeso (34,1%), un dato che scende al 25,4% nella fascia tra i dieci e i 13 anni, e precipita con l'adolescenza (14-17 anni) al 13,9%. Anche per i bambini, la tendenza al sovrappeso è in leggera crescita: +1% dal 2000.

Sotto accusa. Gli alleati dell'obesità sono i mega hambuger multistrato zuppi di maionese e le porzioni extra large consumate nei fast food di tutto il mondo. Il problema è particolarmente sentito negli USA come ha affermato Jeffrey Koplan della Academy of Medicine di Washington: "Negli Stati Uniti si è ad esempio osservato come negli ultimi anni la dimensione dei piatti dei fast food sia aumentata, passando da 25 a 30 centimetri" con un consumo di soft drinks passato da 102 litri l'anno a persona a 166. Il tasto delle porzioni sembra quello centrale: "Molti studi - continua Koplan - dimostrano infatti che più cibo si mette nel piatto più il soggetto mangia. Questo è un esempio di 'cibo irresponsabile'".

Le iniziative di contrasto. In Italia il Ministero della Salute è attivamente impegnato nella lotta a questo problema attraverso iniziative come il Programma Guadagnare Salute e il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007. Il primo, in particolare, prevede l'attuazione di una serie di interventi che siano il più possibile trasversali e multisettoriali, con il coinvolgimento di molti altri soggetti istituzionali e della società civile (Ministeri, Comuni, Province, Associazioni Professionali e di categoria, Associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media, ecc.).

Di fronte a questa piaga la Coldiretti si schiera contro le merendine e le bibite gasate negli istituti scolastici. L'Italia è "al primo posto in una ipotetica classifica negativa in Europa, insieme a Spagna e Grecia, con un terzo dei bambini di età compresa tra i sette e gli 11 anni obeso o in soprappeso. Fermare la vendita di snack e dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione, in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire - sottolinea la Coldiretti - a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. Un obiettivo che può anche essere incentivato con l'aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo".

Emergenza etica ed economica. Per Donato Greco, direttore della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, l'obesità "rappresenta uno dei quattro grandi problemi di salute del nostro paese. Un'emergenza etica ma anche economica, con una maggiore rilevanza al sud, e con una correlazione molto forte tra livello di istruzione e fattori di rischio".

Giampaolo Patta, sottosegretario al ministero di Lungotevere Ripa, sottolinea: "Non ci saranno interventi al rialzo sui prezzi dei prodotti a rischio obesità" mentre "non c'è un'esplosione delle bevande 'soft drink' ritenute dannose, che tra l'altro si stanno per ritirare dalle scuole, ma abbiamo un dimezzamento negli ultimi anni del consumo del vino molto positivo", quindi "non intendiamo avviare delle politiche punitive sul modello degli Stati Uniti, dove viene invece applicata una tassazione maggiore alle persone obese, assegnati voti negativi a scuola anche sulla base del peso fisico oltre a interventi sui prezzi di prodotti giudicati pericolosi".

Appuntamenti. I prossimi 6 e 7 dicembre, presso l'Auditorium Sala convegni dell'Apat a Roma, si svolgerà un altro incontro dal titolo "Il ruolo dei SIAN (Servizi igiene, alimenti e nutrizione del Ssn) nella prevenzione dell'Obesità: dalle strategie alle azioni". L'obiettivo di questo secondo convegno sarà quello di consentire il confronto tra i servizi SIAN di diverse aree del Paese, relativamente alle iniziative ed alle pratiche nel campo del contrasto all'obesità.


5/12/2007 - repubblica.it

Scuola italiana somara in Europa

In tre anni, l’ Italia non ha migliorato le sue performance scolastiche, al contrario. E’ una nuova bocciatura per la scuola italiana che arriva dai primi dati sul rapporto Ocse-Pisa sulle competenze linguistiche e scientifiche dei quindicenni italiani. Matematica, scienze ma anche comprensione e lettura: gli studenti italiani non riescono a migliorarsi, anzi si confermano fanalino di coda dell'Unione Europa e i tra i piu' ''somari'' a livello dei paesi Ocse

Nella classifica relativa alle Scienze, l'Italia si piazza al 36° posto. Sotto nazioni come la Lituania e la Lettonia. Ma anche sotto Slovenia, Croazia e tutti i paesi industrializzati.

Non vanno bene anche le altre tre importanti classifiche per la Matematica, la Lettura e il Problem solving (la capacita di risolvere problemi), campi considerati strategici per i cittadini di domani. Nella lettura l'Italia si posiziona al 33/mo posto, totalizzando un punteggio totale di 469, che la posiziona al di sotto della media Ocse nella classifica che vede ai primi cinque posti Corea, Finlandia, Hong Kong, Canada e Nuova Zelanda. Nella cultura matematica l' Italia e' al 38/mo posto (con 462 punti) della classifica che vede ai primi cinque posti Taiwan, Finlandia, Hong Kong, Corea e Olanda. Peggio dell'Italia, tra i paesi dell'Unione europea soltanto la Grecia che si posiziona al 39/mo posto e Bulgaria e Romania.

Credo che questi siano i risultati di una politica e di una tendenza della societa’ basate sul disprezzo degli insegnanti, sistematicamente denigrati (genitori che aggrediscono i docenti quando questi riferiscono di comportamenti non idonei), mal retribuiti, mal preparati, ma anche lassisti. Logicamente i buoni insegnanti, appena possono e quando possono, lasciano la scuola. Resistono solo chi puo’ insegnare in contesti valorizzanti.

Una volta, quando ero quindicenne, i licei, le scuole superiori, servivano essenzialmente per una selezione degli allievi, che sceglievano lo studio come strada che poteva aprire le porte dell’ Universita’ e offrire in seguito una bella carriera. Oggi ci sono, al di fuori della scuola, attivita’ che permettono di guadagnare di piu’ e piu’ in fretta, da qui la disaffezione per le scienze e per lo studio in generale.

Questo, a mio giudizio, e’ il risultato di provvedimenti che hanno alleggerito i programmi, ridotto gli investimenti, favorito le scuole private. Inoltre la filosofia della cosiddetta educazione di massa (In dieci anni abbiamo diplomato otto milioni e ottocentomila studenti con lacune gravi e gravissime con il sistema dei debiti non recuperabili) ha portato a un livellamento in basso, catastrofico, le cui vittime sono ancora una volta i piu’ deboli.

E’ tempo di prendere coscienza di tutto questo e di porvi rimedio. Politici, docenti, allievi, genitori ne devono essere consapevoli, se si vuole ritornare ad una scuola seria, requisito essenziale per farla essere di qualita'.

04/12/07 - pierluigizanata.blog.lastampa.it

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