Terracina. Ubriaco causò incidente

Terracina. Ubriaco causò incidente con feriti, denunciato


I Carabinieri di Terracina hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, un giovane residente nella provincia pontina per guida in stato di ebbrezza alcolica. Il giovane, dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, si poneva alla guida della propria autovettura e guidando distrattamente perché confuso dai fumi dell’alcol causava un incidente con feriti.

Roberta Colazingari - 08/11/07 - parvapolis.panservice.it

A Sassuolo un tossicodipendente su quattro è cocainomane

Sassuolo - Nel comune di Sassuolo un tossicodipendente su quattro è cocainomane e per far fronte a questa criticità è stato da poco avviato un programma intensivo per aiutare proprio chi fa uso di cocaina. È uno dei passaggi della relazione annuale 2006 sulle attività del Settore dipendenze patologiche del Distretto sanitario di Sassuolo dalla quale emerge, tra l’altro, un aumento complessivo degli alcolisti.

Analizzando il quadro generale, risulta che l’anno scorso complessivamente hanno fruito dei trattamenti attuati dal servizio per le dipendenze patologiche 576 persone, delle quali 277 tossicodipendenti, 194 alcolisti, 105 tabagisti. Da segnalare che, rispetto al passato, sono state seguite anche alcune nuove tipologie di utenti; si è trattato di quattro persone con problematiche legate al gioco d’azzardo, assuntori di psicofarmaci e giovani “sperimentatori” di varie sostanze stupefacenti.
Per fornire assistenza, nel 2006, il servizio dipendenze patologiche ha attuato, percorsi personalizzati di cura per affrontare le diverse problematiche correlate all’uso di droga, alcol, tabacco e gioco d’azzardo, oltre a una serie di programmi di prevenzione diretti in particolare ai giovani. Ha operato con una équipe multidisciplinare nei centri di cui si compone: Sert, Centro Alcologico, Centro Antifumo, Centro semiresidenziale “Colombarone” di Magreta, appartamento semiprotetto a Sassuolo (una normale casa utilizzata da tre o quattro persone che hanno quasi concluso il percorso di cura e che non hanno la possibilità di tornare in famiglia). Gli interventi di prevenzione, diagnosi e trattamento delle dipendenze patologiche vengono svolti in molti casi in collaborazione con le associazioni del privato sociale, i gruppi di auto-aiuto e con altri servizi sanitari e sociali.
Il report è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal direttore del Distretto sanitario di Sassuolo Mirco Braghiroli e dal direttore Settore dipendenze patologiche del Distretto sanitario di Sassuolo Claudio Annovi.

Nel dettaglio

- Tossicodipendenze

Aumentano in modo significativo dopo alcuni anni i tossicodipendenti in trattamento (più 8,6 per cento): il 64 per cento sono consumatori di eroina, il 22,5% di cocaina, l’11,5 per cento sono assuntori di cannabinoidi e il 20 per cento di altre sostanze (ecstasy, allucinogeni, anfetamine). L’utente medio del Sert è di sesso maschile (86,1 per cento maschi e 13,9 per cento femmine) ha un’età media di 32 anni (inferiore di tre anni rispetto alla media provinciale) e svolge spesso un’attività lavorativa in modo regolare o saltuario. La percentuale dei tossicodipendenti in carico al Sert di Sassuolo, in proporzione sulla popolazione generale residente nel territorio con età compresa tra i 15 e i 54 anni, risulta pari al 3,88 per 1.000, superiore alla media provinciale che è di 3.57 per 1000 residenti (la punta massima di 5,63 è del comune di Sassuolo).Per contrastare l’aumento dell’utilizzo di cocaina è stato avviato un programma specifico che prevede trattamenti della durata di tre o quattro mesi attuato con tecniche cognitivo comportamentali, a cui segue un trattamento di sostegno individuale o di gruppo mirato alla prevenzione delle ricadute. Tra i progetti già in corso di realizzazione, va citato quello che si sta realizzando presso il Centro Diurno “Colombarone” di Magreta di Formigine: un programma intensivo per cocainomani di due settimane che coinvolge sette persone che già hanno smesso di utilizzare droga, sono impegnati a mantenere l’astinenza e a prevenire le ricadute. Il gruppo si avvale della consulenza di medici, psicologi ed educatori.

- Alcolisti

In aumento gli alcolisti in trattamento, più 5,4 per cento rispetto all’anno precedente: in tutto 194 persone, delle quali 58 per la prima volta si sono rivolte al servizio. Aumentano, in particolare, gli alcolisti che arrivano su segnalazione delle autorità perché trovati a guidare in stato di ebbrezza (violazione dell’articolo 186 del codice della strada) e coloro che vengono segnalati per problemi legati all’alcol nei luoghi di lavoro.
La percentuale dei soggetti in trattamento per disturbi da uso di alcol nel distretto (2,09 per 1.000 abitanti) è superiore alla media provinciale (1,51 per 1.000 residenti con età compresa tra i 15 e i 74 anni). Quasi la totalità dei soggetti in trattamento ha seguito programmi integrati di cura.
Molti progetti nel campo della prevenzione alcologica sono realizzati con il sostegno delle associazioni che operano nel campo delle dipendenze patologiche (AA, Al.Anon, ACAT) e ciò ha favorito l’inserimento di molti alcolisti nei gruppi di auto aiuto attivi sul territorio. Sono stati inoltre realizzati progetti di prevenzione dei problemi alcolcorrelati che si possono manifestare negli ambienti di lavoro, sviluppando in alcuni casi, proficue collaborazioni con aziende private presso le quali sono stati realizzati corsi di formazione ed incontri di sensibilizzazione che hanno coinvolto complessivamente circa 400 lavoratori.

- Centro Antifumo

E’ in atto una campagna di sensibilizzazione diretta alla cittadinanza per prevenire e affrontare le problematiche e la dipendenza da tabacco. Vengono promossi corsi per smettere di fumare che con cadenza quadrimestrale hanno luogo nel Centro antifumo di Sassuolo e che negli ultimi cinque anni hanno coinvolto circa 300 persone. Nel 63 per cento dei casi chi ha partecipato al corso ha raggiungo il traguardo dell’astinenza dal fumo.

- Altri progetti ed interventi speciali realizzati nel 2006.

Il Settore dipendenze patologiche ha realizzato interventi di prevenzione e informazione attuati nei luoghi di divertimento e aggregazione giovanile, interventi di riduzione del danno e di supporto assistenziale a favore di utenti svantaggiati che presentano situazioni di emarginazione o di disabilità.
In particolare, l’attività di prevenzione e di educazione alla salute diretta agli studenti delle scuole superiori, nel 2006 ha coinvolto circa 1.000 studenti e decine di docenti grazie ai progetti “Prevenzione delle condotte d’uso e abuso di sostanze “ e “Guida sicura senza alcol e droghe”.
Il potenziamento degli interventi attuati nel centro Diurno “Colombarone” di Magreta di Formigine ha permesso a 42 persone di fruire dei due percorsi di trattamento, specifici per giovani tossicodipendenti e per alcolisti, oggi attivi nella struttura.


08/11/07 - modena2000.it

Denunciato per guida in stato d'ebbrezza

Albanese denunciato per guida in stato d'ebbrezza e spaccio


RIMINI – Un cittadino 26enne di nazionalità albanese è stato denunciato dai Carabinieri della stazione di Viserba per guida in stato d’ebbrezza e per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il giovane, residente a Rimini, è stato sorpreso trovato in possesso di 1,5 grammi di cocaina. Dopo essersi rifiutato di sottoporsi all’accertamento etilometrico, è risultato avere un tasso di alcol nel sangue superiore ai 0,50 grammi per litro consentiti dalla legge.


08/11/07 - romagnaoggi.it

Ubriaco sfonda cancello con auto

08/11/2007 - A bordo della sua Mercedes e' andato a sbattere contro un cancello di una abitazione di Forte dei Marmi.


L'incidente e' avvenuto la notte scorsa. Per l'automobilista, 36 anni, residente al Forte, che si e' causato ferite guaribili in dieci giorni, sono scattati i controlli con l'etilometro. Gli agenti della volante, intervenuti sul posto, una volta rilevato un tasso alcolico pari a 2,97 gli hanno immediatamente ritirato la patente di guida.


08/11/07 - toscanatv.com

Basta alcol nei negozi a chi ha meno di 16 anni

Gianpaolo Tessari

Approvata, ed è la prima in Italia, una legge che equipara i venditori ai baristi TRENTO. Mano pesante contro i giovanissimi che alzano troppo il gomito. Chi ha meno di 16 anni di età non potrà più acquistare bevande alcolici in negozi e supermercati. Un provvedimento, il primo in Italia, che si aggiunge al divieto già esistente di non somministrare alcol ai ragazzi in bar e discoteche. Ieri il Consiglio provinciale ha approvato la legge di riordino dell'assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli: l'articolo 14 equipara i negozi ai bar.
La legge, prende atto che il Trentino, come altre regioni italiane, è alle prese con le gravi e complesse problematiche relative all'abuso di alcol presso gli adolescenti. Le statistiche per il consumo ci vedono addirittura al secondo posto dietro al Veneto e prima dell'Emilia Romagna.
Nei confronti di questo preoccupante fenomeno sono già state avviate diverse iniziative, a cura sia degli operatori pubblici, sia delle associazioni private, delle scuole, con l'obiettivo di limitare la portata. L'articolo 14 del disegno di legge approvato ieri stabilisce quindi il divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche ai minori di anni sedici. Divieto che, nessuno si nasconde, non sarà facile da mettere in pratica:
«Il passaggio responsabilizzare in prima persona gli esercenti pubblici e i titolari di imprese commerciali che vendono prodotti alcolici. Ma si tratta di ulteriore passaggio per creare, come già per il divieto di fumo, forme di"coscienza" collettiva e reazioni o comportamenti positivi da parte dei ragazzi» osserva Andreolli.
Ma le obiezioni non mancano ed il divieto potrebbe prestarsi a malintesi, a casi in cui il rispetto rigoroso della legge si scontra con il buon senso. Come dovrebbero comportarsi cassiere ed esercenti se si dovesse presentare un ragazzino mandato dalla mamma a comprare il vino per fare l'arrosto? Oppure cosa si dovrà dire, non è un naso raro, alle scolaresche in gita che vogliono regalare il vino trentino ai genitori.
Nessuno ha, in effetti, un'idea precisa di come dovrà comportarsi: «Non possiamo esprimerci perché non sappiamo ancora cosa dirà concretamente la legge. Non sappiamo se dovremo chiedere a tutti la carta d'identità», spiega un giovane dipendente di un negozio del centro.
La risposta è sì. In caso di dubbio, come prevede la legge statale per i bar, l'esercente potrà chiedere un documento e sincerarsi sul fatto che l'acquirente abbia l'età per acquistare vino, birra o superalcolici.
A dire il vero in città nei supermercati il più delle volte sono adulti a fare incetta di alcolici, ma si tratta spesso di sbandati che acquistano soprattutto vino e birra.
Il panorama cambia, e di molto, nei fine settimana e nei paesi: i ragazzi si organizzano la serata e vanno enivano in supermarket in gruppi di cinque o sei e svuotavano letteralmente gli scaffali di vino, birra e superalcolici».
Commenta il cassiere: «Si parla tanto di cultura del bere ma a questi ragazzi non interessa nulla, per esempio, della qualità di un vino. Loro ragionano solo in termini di quantità». Ora si cambia.


08/11/07 - espresso.repubblica.it

Perugia, l'Ibiza degli studenti stranieri

Dall'integrazione tra palestinesi e israeliani degli anni 70 alle notti di trasgressioni


PERUGIA — «Tanto stasera andiamo tutti da Susan. Tutti chi? Boh. Tutti. A che ora? Boh. A fare che? Boh. Che poi, ecco, magari questo ti può interessare... perché ci scriverai un articolo, no? Beh, Susan abita vicino alla casa dove hanno ammazzato quella... com'è che si chiamava?». Cinici, distanti, senza cuore. E adesso non fate quelli che vogliono sapere il nome e il cognome degli intervistati. Questi pretendono di restare anonimi. I genitori, sparsi in mezzo pianeta, si immaginano i propri pargoli con le occhiaie profonde per le notti perse sui libri e invece qui abbiamo faccine tenere, lisce, pulite, perché le vacanze sono vacanze, e la regola è che bisogna dormire a lungo. Infatti hai solo un paio d'ore, diciamo dalle quattro alle sei del pomeriggio, per provare a imbastire un ragionamento. Come a Ibiza. Perché Perugia sembra Ibiza. Però con un tasso di trasgressione molto più cupo, buio, violento. Hai due ore, per capire chi sono e cosa pensano, questi studenti.


HASCHISH E VODKA - Poi, a centinaia, dopo essersi destati dallo stordimento della notte precedente, iniziano a rifarsi di hashish e di altri miscugli micidiali. Soprattutto, si fanno di vodka. Adorano la vodka. Ci mettono a mollo il cervello. Eppure questa era un città magnifica, per chi volesse studiare. Agli inizi degli anni Settanta, si scriveva: è la città dell'integrazione studentesca, con l'Università statale e quella per gli stranieri, con i palestinesi che si laureavano in Giurisprudenza insieme agli israeliani, e poi con i ragazzi che fuggivano dal regine di Khomeini, e con i francesi e gli spagnoli, i tedeschi e gli inglesi: ora le ragazze inglesi come Meredith le uccidono e però non ci sono, a quanto sembra, altre ragioni che quelle sordide e ormai piuttosto note: alcol, sesso, tu con me e poi con lui, e poi con tutti e due. Aspettiamo l'alba. Come ti chiami? A vent'anni. «In fondo — riflette Andrea Capaccioni, storico funzionario dell'Università per stranieri, la stessa frequentata da Meredith e da due dei suoi presunti assassini, la coinquilina Amanda Knox e Diya Lumumba, detto Patrick, ai tempi in cui l'ateneo era attraversato da ben altre atmosfere — qui a Perugia accade ciò che accade in buona parte del pianeta cosiddetto civile: i giovani sballano con droghe di vario tipo, abusano con l'alcol e sguazzano nella melma dei valori. Perché mai questa piccola città di provincia dovrebbe fare eccezione? ». È un interrogativo da andare a girare in questura. Ma trovi funzionari che ti guardano, e ti dicono: «Qui, in un centro storico medievale di modeste proporzioni, vivono, bivaccano e si divertono, sia pure a modo loro, non meno di trentamila studenti, tra italiani e stranieri. Come si fa a imporre la legge? Lei provi a farsi un giretto, al tramonto...».


LA MAPPA DELLE STRADE A RISCHIO - Vicoli, piazzette, scalinate. Lasciamo stare i profilattici usati, e le bottiglie di birra, e l'odore forte di urina. Ciò che maggiormente colpisce è il muoversi agile degli spacciatori. Di portone in portone, e poi dentro gli androni, e infine dietro alle macchine. L'altra cosa che colpisce è il passo — svelto, nervoso, preoccupato — dei perugini. Tutti conoscono il pericolo delle aggressioni. La mappa delle strade a rischio è nota: «Via della Viola, via Imbriani, parcheggi Pellini, e poi le scale mobili, via Garibaldi, i parcheggi Europa, Tre Archi, Porta Pesa...». I perugini affrettano il passo, ma se gli chiedi com'è la situazione dell'ordine in città, abbassano la testa, la scuotono, allargano le braccia, sospirano. Molto diplomatici. La ragione potete immaginarla: l'enorme folla di studenti che vive a Perugia rappresenta, per migliaia di famiglie, un autentico affare. Quelli che affittano appartamenti, camere, sottoscala. Quelli che gestiscono bar, tavole calde, pub. «Guardi che voi giornalisti, con questo genere di ragionamenti, fornite un pessimo servizio all'informazione democratica». Andrea Cernicchi, 35 anni, Partito democratico, è l'assessore comunale alle Politiche e culture giovanili. «L'omicidio accaduto in via Sant'Antonio sarebbe potuto accadere in qualsiasi altra città del mondo. Ma, siccome è accaduto qui, state trasformando Perugia in una dependance dell'inferno... Eppure questa è una città dove ci sono circoli letterari, rassegne culturali e dove...». Dove Assuntina Marresi giunse, da matricola, 25 anni fa, e dove è rimasta, «stregata dalla bellezza». Ora, all'Università statale, è docente di Chimica Fisica. «E posso testimoniare di aver assistito a un cambiamento profondo. La perversione, tra gli studenti, ha preso il posto della goliardia, l'abuso quello della rettitudine». Viene il buio e arriva la notizia che sul sagrato del Duomo, in cima a corso Vannucci, continuano a portare dei lumini. Sarebbe una bella immagine con cui chiudere una corrispondenza. Ma nei vicoli altri studenti già barcollano gonfi di alcol. Ti guardano e ti abbracciano e puzzano che fanno pena.


Fabrizio Roncone - 08/11/07 - corriere.it

Finlandia, strage al liceo

Uno studente uccide 7 compagni e la preside


Il fantasma di Columbine approda, passando per Youtube, nel civile e tranquillo Nord Europa: un ragazzo di 18 anni, alunno del liceo Jokela di Tuusula, nel Sud della Finlandia, nel mezzo di una lezione ha estratto una pistola e ha cominciato a sparare all’impazzata, ha continuato a tirare nel fuggi fuggi generale uccidendo otto persone, sette compagni di scuola e la preside, prima di suicidarsi sparandosi al cervello.
Il tutto annunciato poco prima da un truce e delirante video su Youtube. Sull’episodio la polizia finlandese ha steso una coperta di riserbo e non ha rivelato neanche il nome del killer, né delle vittime, anche se l’autore del video si presenta come il diciottenne Pekka-Erik Auvinen. La stessa dinamica è stata ricostruita per ora più che altro sulle testimonianze raccolte dai media. “Un massacro, una grande tragedia”, è stato il primo commento a caldo del premier finlandese, Matti Vanhanen. “Il bilancio è di otto morti”, ha dichiarato ieri pomeriggio un funzionario di polizia, a cui si aggiunge anche lo sparatore che alla fine si è puntato l’arma alla testa, ha sparato ed è morto all’ospedale universitario di Helsinki.
I morti sono cinque ragazzi, due ragazze e la direttrice del liceo, che conta circa 500 allievi. Una decina i feriti, alcuni dei quali feriti da schegge di vetro. Il tutto è cominciato alle 11:45 am locali. Il ragazzo, durante una lezione, estrae una pistola calibro 22 e inizia a sparare all’impazzata.
Comincia il fuggi fuggi e il killer si sposta nei corridoi. «Improvvisamente la gente ha iniziato a correre e si sono sentiti colpi di arma da fuoco», racconta un’allieva testimone a un giornale locale. «Ho visto persone ferite stese a terra nel corridoio. Abbiamo iniziato a correre in preda al panico. Tutti cercavano di fuggire dalla porta più vicina», racconta ancora l’allieva. Anche la televisione ha mostrato scene di paura, con gente attorno all’edificio presa dallo spavento, alunni che scappavano fuori e genitori che si affollavano intorno a loro. L’incubo è durato circa quattro ore. Il copione sembra quello dettato dal giovane sudcoreano autore-suicida lo scorso aprile della strage al campus universitario di Virginia Tech, negli Stati Uniti, una strage - 32 morti - che nelle modalità seguì le stragi nel liceo di Columbine del 1999 e quella del 2003 al ginnasio di Erfurt, in Germania.


Nel video, intitolato “Jokela High School Massacre” e diffuso su Youtube poco prima dell’inizio della strage, a firma di “Sturmgeist89” e con un sottofondo di musica hard rock, si vede prima la scuola, poi alcune foto in colore rosso di un giovane dai capelli corti che indossa una maglietta con la scritta “L’umanità è sopravvalutata” e si mette in posa davanti alla telecamera con un’arma da fuoco - una Sig Seuer calibro 22 (9 mm) -, puntandola dritta in faccia allo spettatore e “immortalandosi” per i posteri con una sorta di testamento, sulla falsariga di quelli dei kamikaze di Al Qaeda, della Jihad islamica o di Hamas.
Nel suo blog l’internauta autore del video, che si firma “Sturmgeist89” (in tedesco: spirito di tempesta, più l’anno di nascita) condensa il suo delirio di potenza e si definisce un “esistenzialista cinico”, si dice “pronto a morire per la causa”, cioè l’eliminazione di “tutti coloro che considero indegni della razza umana”.


08/11/07 - corriere.com

L'alcol che uccide

Come affrontare il problema


Due guide per contribuire a far capire, a genitori e ragazzi, i termini della questione e come evitare conseguenze che a volte diventano tragedia


I luttuosi eventi che settimanalmente si devono registrare (e che non hanno lasciato indenne neppure il nostro territorio) pone di nuovo all’attenzione di tutti il problema alcol.
Non esiste una quantità sicura per il consumo di alcol, si può parlare solo di quantità a basso rischio.
L'abuso di alcol può essere la spia di condizioni psicopatologiche sottostanti e proibire semplicemente ad un adolescente di assumere bevande alcoliche può avere un effetto contrario a quello voluto.
Sono alcuni dei consigli e delle informazioni contenuti nella doppia guida per genitori e ragazzi sull'abuso di alcol, realizzata dai medici dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Per affrontare questa e altre problematiche, la guida offre ai genitori alcuni suggerimenti su come riconoscere i segnali di allarme e su come affrontare la questione con i figli.

ragazzi e alcol

genitori e alcol


08/11/2007 - iltamtam.it

Basta guerre nel mondo!