Il verbale del giallo di Garlasco

Il Pm dott.ssa Muscio Rosa, Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vigevano, Visti gli atti del procedimento penale nei confronti di Stasi Alberto, nato a Milano il 6.7.1983, per il reato di seguito indicato:

-perché cagionava la morte di Poggi Chiara colpendola al capo e al volto con numerosi colpi inferti con un corpo contundente.
-Con l'aggravante di aver adoperato sevizie e aver agito con crudeltà verso la vittima costituite dall'efferatezza dell'azione omicidiaria, per il nu-mero e l'entità delle ferite inferte.
-Fatto commesso in Garlasco il 13.8.2007.


GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA
Sussistono gravi indizi in ordine al fatto che il medesimo si sia reso responsabile del reato sopraindicato. Il giorno 13.8.2007 veniva rinvenuta cadavere, nella sua abitazione sita in Garlasco via Pascoli, 8, Poggi Chiara, attinta da numerosi colpi alla testa inferti con un corpo contundente. II corpo veniva trovato sulle scale che conducono alla taverna dell'abitazione vestita con un pigiama di colore rosa. Dalle numerose tracce di sangue presenti nel salone, nell'ingresso e nel disimpegno antistante la scala che conduce nella tavema era evidente che l'aggressione fosse avvenuta tra il salone e l'ingresso e che il corpo fosse stato successivamente trascinato fino alla porta della taverna (qui verosimilmente appoggiato alla porta della taverna per consentire di aprirla e nuovamente colpito) per essere successivamente spinto giù dalle scale della taverna.Il rinvenimento del cadavere avveniva a seguito della segnalazione di Stasi Alberto, fidanzato della vittima, il quale alle ore 13,50 circa si presentava presso i Carabinieri di Garlasco riferendo di avere trovato poco tempo prima il corpo della fidanzata all'interno dell'abitazione.
Stasi, nel verbale di sommarie informazioni del 13.8.2007, alle ore 16,00 e alle 23,45 riferiva che verso le 13,40 si era recato presso l'abitazione di Poggi Chiara in quanto la stessa durante la mattinata non aveva mai risposto alle sue telefonate, sia sul telefono fisso sia sul telefono cellulare. Giunto presso l'abitazione a bordo della sua autovettura Volkswagen Golf e dopo avere effettuato ulteriori tentativi di contattare la fidanzata, dichiarava di aver scavalcato il muretto di cinta, di essere entrato nell'abitazione, avendo trovato la porta chiusa ma non a chiave. Una volta entra-to raccontava di essersi portato nella saletta in fondo ove aveva visto la televisione accesa e di non aver trovato Chiara all'intemo di tale stanza. Quindi di aver controllato all'intemo del bagno e del garage. E mentre stava per portarsi al piano superiore si ricordava della presenza della taverna/ cantina e vedendo la porta della stessa chiusa cercava di aprirla.
Riferiva di aver impugnato il pomello della porta cercando di aprirla tirandola verso sinistra come fosse una porta a scomparsa (a scrigno) e di non esservi riuscito. Quindi di avere appoggiato la mano sulla parte centrale della porta spingendo verso l'intemo cosicché la porta si apriva.


IL CORPO IN FONDO ALLA SCALA
Diceva quindi di essere sceso di un solo gradino, di non avere acceso la luce, di aver constatato la presenza di sangue e di aver visto il corpo di Chiara lungo le scale con la testa verso il basso rispetto ai piedi, con le gambe leggermente allargate, con indosso un pigiama rosa composto da una maglietta a mezza manica e un pantaloncino corto. II volto della vittima, dalla parte destra, non era coperto di sangue né da capelli e quindi era abbastanza visibile tant'è che ne constatava il colore nitido della pelle. Quindi riferiva di essere uscito quasi correndo, non chiudendo la porta ma il cancello, di essere salito sulla sua autovettura, di aver chiamato il 118 e di essersi portato presso i Carabinieri.
Precisava che in tutti i movimenti fatti all'intemo della abitazione in cui aveva trovato la fidanzata, non aveva posto attenzione a dove metteva i piedi e si era spostato "con passo veloce quasi correndo". Nelle dichiarazioni rese in qualità di persona informata sui fatti davanti a questo Pm in data 17.8.2007 ribadiva, quanto al rinvenimento del cadavere la stessa versione, in particolare, diceva:

HO SUONATO A VUOTO TRE VOLTE
«Quindi mi sono portato a casa di Chiara con la mia Golf che ho parcheggiato davanti al cancello pedonale. Mi ricordo che non c'erano altre macchine nella strada e non ho visto né autovetture, né altri veicoli e né persone uscire dalla via dove abita Chiara. Sono sceso dalla macchina e ho suonato il citofono credo per tre volte, di cui ricordo una prolungata. Non mi ha risposto nessuno. Ho quindi provato a telefonare dal mio cellulare sia sull'utenza cellulare diChiara sia sull'utenza fissa facendoli squillare insistentemente tanto da sentire i loro squilli dall'esterno. Non ho avuto risposta. Ho chiamato a voce alta Chiara ma non rispondeva; mi sono spostato verso destra rispetto al cancello per vedere se fosse in giardino magari a prendere il sole. Non ho visto nessuno. Mi sono spostato di nuovo verso sinistra avvicinandomi al cancello carraio e abbassandomi per vedere se c'era l'auto di Chiara. Non ho visto l'auto. Ho chiamato ancora a voce alta la Chiara ma non ho avuto risposta. Sempre mentre mi trovavo fuori, ho notato che la porta d'ingresso era chiusa mentre la porta finestra della cucina era aperta verso l'interno, la zanzariera abbassata e c'era l'inferriata in metallo nero chiusa. Avevo notato che le persiane della della sala erano chiuse così come le persiane della della cucina.
Ho quindi deciso di scavalcare il muro di cinta. Preciso che detto muro, dell'altezza di circa due metri, alterna la parte in muratura con spazi in cui è allocata un'inferriata che parte da un muretto di altezza di circa 50-60 centimetri. Ricordo di essere salito sul muretto basso in un punto dove era situato un vaso che ho cercato di spostare, ma constatando che lo stesso era legato alla parte metallica ho appoggiato il piede sopra. Ho scavalcato il muro e attraversando il giardino mi sono avvicinato alla porta finestra della cucina; ho guardato all'interno e ho richiamato ad alta voce Chiara senza avere risposta. Mi sono spostato in direzione della porta d'ingresso provando ad aprirla. La porta si è aperta azionando la maniglia in quanto non aveva alcuna mandata. La prima cosa che ho visto è stata la tv accesa nella saletta in fondo al corridoio. Il mio primo istinto è stato di andare in quella direzione.

IL SANGUE SUL PAVIMENTO
Avrò fatto un passo o due e ho notato una macchia di sangue in basso alla mia sinistra molto vicina alla porta della cucina. La stessa era sul muro dove lo stesso si unisce al pavimento e proseguiva sul pavimento stesso. Per terra in prossimità di questa macchia ho visto due oggetti: uno era nero, mi sembrava in ferro battuto e mi sembrava un porta vaso o qualcosa di simile ma non l'ho osservato con attenzione e con la coda dell'occhio ho visto un altro oggetto che mi sembrava di forma allungata e di colore chiaro quasi legno. Praticamente sono corso nella salettina in fondo, tra la corsa ed un passo veloce. Non ho guardato dove mettevo i piedi però avevo visto che la macchia di sangue prima descritta si prolungava verso la saletta. Quindi quando ho corso per andare verso la saletta mi sono mantenuto nella parte centrale o comunque verso destra del corridoio. Ho dato un'occhiata veloce nella saletta e ho visto che non c'era nessuna persona. La tv era accesa mentre la luce della stanza era spenta. Ricordo che la saletta era un po' illuminata dalla luce della tv e da quella che filtrava dalle persiane. Ho aperto la porta del bagno che non ricordo se fosse chiusa o socchiusa. Non ho visto nessuno in bagno. Dove non sono entrato. Mi sono girato verso sinistra e ho controllato la porta del box. Ma Chiara non c'era. Quindi mi sono girato e stavo dirigendomi al piano di sopra.
In tutti i movimenti che ho appena descritto non ho guardato dove mettevo i piedi. La porta della cantina era chiusa; ho provato ad aprirla prendendo la maniglia posta alla destra per chi guarda la porta e ho applicato una forza da destra verso sinistra pensando che si trattasse di una porta a soffietto o a scrigno o meglio che scorre nei muri. Ho visto che non si apriva; quindi ho appoggiato la mano sinistra spingendo verso l'intemo mentre con la mano destra continuavo ad applicare la forza da destra verso sinistra.La porta quindi si è aperta. Non ho acceso la luce. Ho visto una macchia di sangue leggermente ubicata alla mia destra sul tratto di muro che si congiunge con i gradini della scala. Mi sono fermato un istante e ho sceso due gradini circa; mi sono inclinato in avanti e guardando verso sinistrale scale ho visto il corpo di Chiara. II corpo era a pancia in giù con la testa verso la fine della scala e i piedi verso la parte alta. L'ho vista con il pigiama rosa, aveva le gambe leggermente allargate e la testa girata verso il muro con il viso sinistro appoggiato suo gradino della scala Ho notato solo che la macchia di sangue si prolungava sui primi gradini davanti a me.


RICORDO UNA PARTE DEL SUO VISO
Ho visto abbastanza il viso di Chiara, ricordo una parte bianca. Appena l'ho visto sono scappato. Mi sono girato per risalire i gradini e sono andato di corsa, senza guardare dove mettevo i piedi, verso la porta d'ingresso. Nel mentre cercavo il mio cellulare che avevo nei pantaloni. Giunto all'ingresso ho aperto il cancello pedonale azionando il dispositivo ubicato sul muro alla destra della porta d'ingresso. Sono quindi uscito lasciando aperta la porta d'ingresso. Nel mentre ho composto il n. 118 sul mio cellulare ma ho sbagliato tasto nel senso che non ho azionato il tasto per l'invio ma quello che cancella il numero digitato. Sono uscito dal cancello pedonale e l'ho chiuso in quanto ho pensato che non potevo lasciare tutto aperto avendo già lasciata aperta la porta d'ingresso. Sono salito sulla mia Golf, ho avviato il motore e ricomposto 118 o forse il contrario. Per uscire dal viale mi sono diretto per alcuni metri verso il fondo della strada. Ho fatto in versione e sono uscito verso la caserma dei Carabinieri. Mentre guidavo parlavo con l'operatore del 118, non ricordo se fosse un uomo o una donna. Ricordo che sono arrivato in caserma mentre ancora parlavo con l'operatore del 118. Ricordo di aver detto all'operatore del 118 che mi serviva un'autoambulanza alla via Giovanni Pascoli. L'operatore mi ha chiesto il numero civico ma io non me lo ricordavo e gli ho detto che non lo ricordavo e allora gli ho detto forse 29. L'operatore mi ha chiesto cosa fosse successo e io ho detto "ho trovato una ragazza, c'era tanto sangue e che credevo che l'avessero accoltellata". L'operatore mi ha chiesto l'età della ragazza e gli ho detto che aveva 26 anni. Se non sbaglio l'operatore mi ha anche chiesto come facevano a trovare la casa e io ho detto che la strada era chiusa e che sicuramente avrebbero visto i carabinieri perché io ero arrivato in caserma. Non ricordo altro della telefonata".


ECCO COSA CREDO DI AVERE VISTO
Stasi Alberto si presentava spontaneamente davanti a questo pm in data 22.8.2007 e in qualità di persona sottoposta ad indagini confermava integralmente circa le modalità di ritrovamento del cadavere e su quanto lo stesso avesse fatto la mattina del 13.8.2007 la versione resa nei verbali di sit sopra indicati. Precisava unicamente che la descrizione da lui fatta nei menzionati verbali della posizione del corpo di Chiara, dell'abbigliamento e del particolare del volto non era "quanto da lui visto ma quanto lui pensava di aver visto".
Dalle analisi condotte dai consulenti tecnici nominati da questo pm è emerso che sulla bicicletta marca Umberto dei Milano, sequestrata allo Stasi in data 20.8.2007 all'interno della sua abitazione, sono state rinvenute tracce di sangue riconducibili alla vittima. In particolare nella relazione preliminare sugli accertamenti biologici effettuati sui campioni prelevati dai pedali della bicicletta sopra indicata (vedi verbale delle operazione tecniche del 11.9.2007) si evidenzia che il profilo del Dna estratto dai campioni stessi è riconducibile al di là di ogni ragionevole dubbio al profilo genetico di Chiara Poggi, come dettagliatamente indicato nella relazione preliminare datata 24.9.2007 che qui riporta "i primi rilievi effettuati in data 11 settembre 2007 sui pedali della bicicletta da uomo di colore marrone bordeaux, marca "Umberto dei Milano" sono stati sottoposti agli accertamenti biomolecari come unico campione, preliminarmente siglato come campione bu_p. Detto campione è stato sottoposto ad estrazione del Dna e a successiva purificazione e quantificazione tramite Real Time. II Dna così estratto ha mostrato una concentrazione di circa 2,8 ng/ul di solo Dna femminile.
La successiva fase di caratterizzazione molecolare ha permesso di ottenere un profilo genetico riconducibile, al di là di ogni ragionevole dubbio, alla vittima Poggi Chiara. Alla luce dei risultati ottenuti i pedali della bicicletta in esame sono stati smontati e sottoposti ad una attenta ispezione tramite il microscopio binoculare. Detta ispezione ha messo in luce su entrambi i pedali delle microtracce di consistenza ematica, di variaforma, di lunghezza pari a 3 mm di colore rosso, che sottoposte al Combur test, per la diagnosi generica della natura ematica delle tracce, hanno fornito esito positivo". Tenuto conto che la bicicletta su cui sono state trovate le tracce di sangue di Poggi Chiara il giorno 13.8.2007, era nella esclusiva disponibilità dell'indagato che era a casa da solo in quanto i genitori erano in vacanza nella loro abitazione di Spotorno (hanno infatti fatto ritorno a Garlasco solo nel pomeriggio del 13.8.2007), questo elemento dimostra inequivocabilmente che lo Stasi deve avere calpestato il sangue della vittima.

SANGUE SUI PEDALI DELLA BICI
La presenza del sangue su entrambi i pedali non può trovare una spiegazione alternativa rispetto al fatto che lo Stasi abbia calpestato il sangue di Chiara Poggi sul luogo del delitto. Nello stesso tempo, la circostanza che il sangue sia stato trovato su entrambi i pedali della bicicletta non può trovare spiegazione nel racconto fato dallo Stasi circa le modalità con cui ha trovato la fidanzata, avendo egli riferito di essersi portato in via Pascoli con l'autovettura Golf e da Ti sempre con la stessa autovettura essersi diretto presso la Caserma dei Carabinieri di Garlasco. Anzi la falsità del racconto dello Stasi, accertata sulla base dell'elemento oggettivo emerso dalle indagini tecniche, assume valore indiziario a suo carico.
D'altra parte, il racconto reso sin dall'immediatezza dallo Stasi appare incompatibile anche con la mancanza di tracce ematiche sulle scarpe che lo stesso indossava nel momento in cui è arrivato presso la Stazione dei Carabinieri di Garlasco e che, secondo la sua versione, dovevano essere quelle con cui era entrato all'interno dell'abitazione ove aveva rinvenuto il cadavere della Poggi. Infatti tenuto conto della copiosa presenza di sangue sul pavimento dell'abitazione e del fatto che Stasi ha dichiarato di non avere prestato attenzione nel muoversi all'intemo dell'abitazione, non trova spiegazione l'assoluta assenza di sangue sulle suddette scarpe, come risulta dagli accertamenti tecnici svolti (confronta relazione preliminare del Ct Capitano Marino del 24.9.2007). In particolare, Stasi ha riferito di essersi soffermato davanti alla porta del vano scala che dà accesso alla taverna anche date le difficoltà incontrate per aprire la suddetta porta, sicché non avrebbe potuto non calpestare la grande macchia di sangue ivi presente.


ASSENZA DI IMPRONTE
E significativa per smentire la versione dallo Stasi è l'assenza di impronte di scarpa corrispondenti alla suola delle calzature che aveva al momento del ritrovamento del cadavere. Inoltre, a dimostrare la falsità del suo racconto valgono le contraddizioni in cui è in corso: sin dal primo ver-bale di sommarie informazioni, ha dato una descrizione precisa della posizione del corpo, addirittura con il dettaglio delle gambe "leggermente allargate", nonché degli indumenti indossati dalla vittima, descrizione dalla quale emerge in maniera evidente che lo stesso aveva avuto una chiara immagine del corpo dopo l'assassinio. A fronte di tale descrizione, e avendo lo Stasi più volte dichiarato di non avere acceso la luce del vano scala ove si trovava il cadavere e quindi tenuto conto delle condizioni di luce che non avrebbero potuto consentirgli di vedere i dettagli da lui fomiti, assolutamente inverosimile è la spiegazione offerta in un secondo tempo dall'indagato secondo cui questi dettagli sarebbero stati non quello che lui aveva visto ma quello che aveva pensato di avere visto.
Infine anche il tenore della telefonata fatta al 118 per tono di voce e per le modalità della segnalazione non appare compatibile con una telefonata fatta nell'immediatezza del ritrovamento, come invece sarebbe accaduto secondo la sua ricostruzione.
In definitiva, alla luce di quanto esposto, sussiste a carico di Stasi un quadro indiziario grave e preciso in quanto la presenza del sangue della vittima su entrambi i pedali della bicicletta in uso solo a lui il 13.8.2007, dimostrando che lo stesso ha calpestato il sangue della vittima e che fin da principio ha fornito una versione falsa del ritrovamento del cadavere, è decisiva al fine di affermare che lo stesso abbia commesso il fatto, allontanandosi quindi dal luogo del delitto con la sopra indicata bicicletta per poi costruire le false circostanze del ritrovamento del corpo.


PERICOLO DI FUGA
Ricorre pericolo di fuga, in quanto Stasi Alberto è stato in grado, dopo aver commesso l'omicidio di Chiara Poggi, di pianificare con accuratezza la versione da fornire agli inquirenti, nonché di occultare l'arma del delitto, avendo cura, inoltre di cambiarsi gli abiti e le scarpe, in modo da cancellare ogni traccia del delitto che potesse ricondurre alla sua persona. Tale capacità di pianificazione fa ritenere che lo stesso, venuto a conoscenza degli elementi oggettivi di prova a suo carico, possa conlastessa capacità, anche alla lu-ce del fatto che di recente lo stesso ha soggiomato a lungo all'estero, organizzare la propria fuga, per sottrarsi alle gravi conseguenze del fatto commesso e ai provvedimenti restrittivi che potranno essere adottati nei suoi confronti nonché alla pena irrogando.


Dispone il fermo di Stasi Alberto.
Vigevano 24.9.2007
Il procuratore della Repubblica
-Dott. Rosa Muscio


26/09/07 - tgcom.mediaset.it

Dopo la disco alcool-test e bus-navetta

Se bevi, non guidi: dopo la disco alcool-test e bus-navetta


Arriva anche in città, sull'onda dei grandi locali della riviera romagnola, l'etilometro in discoteca. Parte la campagna di prevenzione contro le stragi del sabato sera. Un'iniziativa della nuova discoteca 'Notti Glamour' che oltre al test mette a disposizione una navetta gratuita per tornare a casa.


Termoli. Fa il suo ingresso a Termoli l’etilometro in discoteca. Dopo una serata intera a ballare e a divertirsi, chi lo riterrà opportuno potrà misurare il proprio tasso alcolemico con un test istantaneo, di quelli per intenderci che usano anche le forze dell’ordine, per capire se è il caso di mettersi alla guida o meno. Una novità assoluta per il Molise e mutuata dalle grandi discoteche della riviera romagnola e della Lombardia.

Una campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro le stragi del sabato sera che partirà sabato 29 settembre contestualmente all’inaugurazione della stagione invernale della discoteca ‘Notti Glamour’, la nuova iniziativa d’intrattenimento musicale di Antonella Ribuoli, meglio conosciuta come Antonellina, che spiega come lo slogan del suo locale sarà ‘Divertiti, ma se guidi non bere’.

Come funziona? Il cliente, prima di uscire dal locale e tornare a casa, può scegliere liberamente di sottoporsi al test, gratuito e anonimo. Ci sarà del personale che informerà i clienti sulle sanzioni in cui si rischia di incorrere se ci si mette alla guida ubriachi. «I limiti imposti dalla legge li conoscono tutti ma si fa una grande confusione sui livelli di consumo a cui corrispondono» spiega Antonellina che annuncia anche l’altra novità: la possibilità di utilizzare una navetta gratuita per tornare a casa. Chi infatti supererà il limite consentito dalla legge che è di 0,5 grammi di alcol per litro verrà consigliato dal personale del locale di aspettare il tempo necessario per smaltire la sbornia oppure di salire sulla navetta messa a disposizione dal locale che porterà i clienti al centro di Termoli. Altrimenti si potrà semplicemente fare accompagnare a casa da qualche amico, ovviamente sobrio.

«Credo che tutti noi proprietari abbiamo un dovere morale nei confronti di quelle migliaia di giovani che ogni fine settimana affollano i nostri locali e dobbiamo fare tutto il possibile per renderli consapevoli dei rischi e dei pericoli che corrono mettendosi alla guida in condizioni non perfette» conclude il gestore della discoteca.


26/09/07 - primonumero.it

Alcol e party, Pam Anderson rischia di morire

I continui party notturni e l'eccessivo consumo di alcol potrebbero costare molto caro a Pamela Anderson. L'ex bagnina di Baywatch, secondo quanto riporta il New York Post, avrebbe dei problemi di salute dovuti alla sua sregolata vita da star che potrebbero portarla fino alle più tragiche conseguenze. Il giornale riporta come fonte un anonimo amico della prosperosa showgirl.
"Ogni notte va a una festa. Beve molto e si diverte, ma si dimentica che ha avuto l'epatite C. Rischia grosso se continua a fare questa folle vita - ha dichiarato l'amico della showgirl -. Io e tutti i suoi amici siamo preoccupati perché lei non capisce quanto è divenuto serio il problema. Ha due bambini e rischia di non vederli crescere".L'ex protagonista della serie tv Baywatch, che recentemente ha compiuto quarant'anni, aveva contratto l'epatite C durante il tormentato matrimonio con il batterista dei Motley Crue, Tommy Lee. Leggenda vuole che il rocker tatuò la sua siliconata compagna con un ago infetto. Il portavoce della Anderson non ha voluto commentare le indiscrezioni del New York Post.
Pamela Anderson ha conquistato recentemente le cronache per aver pagato con un rapporto sessuale i debiti di gioco contratti durante una notte folle trascorsa Las Vegas in compagnia dell'ex fidanzato di Paris Hilton, Rick Salomon.


26/09/07 - spettacoli.tiscali.it

Picchiata e violentata 2 volte

PICCHIATA E VIOLENTATA,TORNA CON EX CHE LA PICCHIA ANCORA


Era stata sequestrata e seviziata dal suo compagno e liberata dalla polizia, ma era poi tornata a vivere con lui e ieri, in occasione della sentenza di condanna dell'uomo, ha rivissuto lo stesso incubo: picchiata e chiusa in casa. E' la storia di Veronica, romena di 36 anni, residente a Torino, la cui storia era finita sui giornali nel 2005, quando riusci' a liberarsi dalla baracca in cui viveva con il marito che l'aveva chiusa dentro, dopo averla picchiata e violentata. Ieri, Valentin Cascaescu e' stato condannato per quella vicenda a 2 anni e 2 mesi di reclusione con la condizionale. Ma nel frattempo, i due erano tornati a vivere insieme in un appartamento di via Monte Rosa. Ieri i vicini hanno sentito le grida d'aiuto provenire dall'alloggio e hanno chiamato la polizia: la donna era chiusa in casa a chiave, impossibilitata a uscire. Gli agenti sono entrati con l'aiuto dei vigili del fuoco da una finestra e l'hanno trovata con il volto tumefatto. E' stata Veronica stessa a mostrare alle forze dell'ordine i giornali che nel 2005 avevano pubblicato la sua storia, che ora pero' si e' ripetuta. Era tornata infatti a vivere con Valentin, che ha problemi di alcolismo e che ieri, adirato per la sentenza, ha nuovamente infierito su di lei. L'uomo e' tornato a casa mentre c'erano ancora i poliziotti sul posto ed e' stato nuovamente arrestato.


26/09/07 - repubblica.it

Toscani mette l'Italia a disagio

VISTI DAGLI ALTRI

L’enfant terrible della pubblicità, Oliviero Toscani, è tornato con una delle sue campagne shock, di cui è maestro riconosciuto. È’ cominciata lunedì una campagna pubblicitaria per il marchio di abbigliamento Nolita che mostra il corpo nudo e scheletrico di una giovane donna malata di anoressia, con la scritta "No all'anoressia". L'immagine è comparsa su una doppia pagina del quotidiano La Repubblica e su grandi pannelli pubblicitari nelle città italiane. Le polemiche non sono mancate. La campagna di Nolita è sostenuta dal ministero della salute italiano.

Libération, Francia [in francese]

Le prime pagine del Lazio

Rieti. [...] Intanto continuano i controlli della polizia stradale sull’uso di droghe e alcol di chi si mette alla guida. Nonostante l’inasprimento delle pene continuano gli episodi di automobilisti in stato d’ebbrezza o sotto l’uso di sostanze stupefacenti. [...]


26/09/07 - ilvelino.it

Cardiologie aperte: una giornata dedicata al cuore

Domenica 30 settembre resteranno aperti al pubblico i reparti di Cardiologia in tutta Italia. In Toscana 12 ospedali aderiscono all'iniziativa per la prevenzione delle malattie cardiovascolari


Domenica 30 settembre, in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore, torna la Giornata Nazionale di Cardiologie Aperte: 270 strutture in tutta Italia resteranno aperte per effettuare controlli e fornire informazioni dalla prevenzione degli attacchi cardiaci al mangiar sano, dal vantaggio di una sana attività fisica ai rischi del fumo.
“Se tieni al tuo cuore, tienilo sotto controllo” è lo slogan della quarta edizione della Giornata Nazionale di Cardiologie Aperte, iniziativa coordinata dal Dott. Roberto Ricci e promossa da Heart Care Foundation, Fondazione dell’ANMCO.

In Toscana sono 12 le strutture ospedaliere che aderiscono all'iniziativa:

Firenze: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi.
Livorno: Ospedale civile Bassa Val di Cecina a Cecina e l'Ospedale Villamarina a Piombino.
Lucca: Ospedale San Francesco di Barga; Ospedale Santa Croce di Castelnuovo Garfagnana; il Nuovo Ospedale Versilia a Lido di Camaiore e l'Ospedale Campo di Marte a Lucca.
Pisa: Ospedale generale provinciale Lotti a Pontedera; Ospedale Santa Maria Maddalena a Volterra.
Pistoia: Ospedale della Val di Nievole a Pescia; Ospedali riuniti a Pistoia.
Siena: Policlinico Santa Maria alle Scotte.

Le patologie cardiovascolarisono in aumento, soprattutto negli ultrasessantacinquenni: in Italia, infatti, ogni anno 160mila persone sono colpite da infarto e 1 su 4 non sopravvive.
Comportamenti quali la sedentarietà, il fumo, una alimentazione ricca di grassi animali e di colesterolo e povera di vegetali e fibre, e alcuni fattori di rischio come l’ipertensione arteriosa, livelli elevati di colesterolo, il diabete e l’obesità aumentano significativamente il rischio di infarto o di malattia cardiovascolare.

Oltre il 60% della popolazione presenta elevati livelli di colesterolo nel sangue, ma il 75% lo ignora. Il 40% della popolazione, inoltre, non effettua alcuna attività fisica, il 20-30% della popolazione tra i 35 e i 70 anni fuma e circa il 20% della popolazione è obesa.

"E’ importante seguire semplici regole comportamentali per mantenere sano il proprio cuore – osserva il dott. Salvatore Pirelli, Presidente di Heart Care Foundation – Anche per questo motivo, la nostra campagna si rivolge principalmente ai giovani. La prevenzione, infatti, resta la chiave di volta per il benessere del cuore. Con Cardiologie Aperte, ANMCO e HCF vogliono sensibilizzare i cittadini al rischio cardiovascolare e diffondere la cultura della prevenzione”.

Lo specifico programma della giornata sarà disponibile in ogni Centro e sul sito www.tuttocuore.it.

26/09/07 - intoscana.it

Orfana, lo zio la stupra per 10 anni

Orfana affidata allo zio Lui la stupra per 10 anni


A 6 anni L'età in cui la ragazza, che ora ne ha 16, è rimasta orfana. Dopo 10 anni di violenze, ad aprile la denuncia. Lunedì l'arresto dello zio e di un 50enne. Accusati di violenza sessuale pluriaggravata.

A sei anni era rimasta orfana dei genitori. Per questo il tribunale dei minori l'aveva affidata ai parenti. Nessuno, però, poteva immaginare che quegli zii "tanto per bene", fossero degli autentici orchi. E così per Michela (il nome è di fantasia) è iniziato un vero inferno fatto di abusi sessuali di prepotenze psicologiche da parte di quel parente, padre, padrone e violentatore. Un inferno durato dieci anni e che ha portato Michela sull'orlo del suicidio. Una prigione dell'orrore camuffata dietro a una vita normale, vissuta in un quartiere normale di Milano, senza problemi economici e con un lavoro stabile. Una galera dalla quale Michela ha deciso di fuggire lo scorso aprile, quando ha trovato la forza di confessare alla sorellastra l'ennesima violenza subita. Non dal patrigno, ma da un suo conoscente. Un 50enne, guarda caso, incontrato in giro per il quartiere.

Altre ragazze violentate?
Da lì è partita la caccia degli investigatori. L'indagine così ha riannodato una storia incredibile fatta di giornate senza senso, passate a subire botte e violenze, urla e insulti, da parte di quell'uomo che tutto poteva anche grazie al silenzio assenso di una moglie soggiogata. Un calvario spezzato lunedì sera, quando la polizia si è presentata in casa dei due uomini con l'ordine d'arresto per violenza sessuale pluriaggravata e induzione al suicidio. Indagata per favoreggiamento la moglie del 75enne. Sul quale pesa il sospetto di altre violenze ai danni di altre ragazze vicine a Michela. Durante i mesi d'indagine, infatti, gli investigatori avrebbero raccolto le testimonianze di diverse vittime stuprate dall'orco.

Davide Milosa dmilosa@rcs.it - 26/09/07 - city.corriere.it

Gruppo di naziskin aggredisce partigiano

MILANO - «Ecco lo sporco partigiano»: è stato apostrofato così, Angioletto Castiglioni, un partigiano di 84 anni, da un gruppo di una ventina di naziskin che lo hanno aggredito verbalmente nel centro di Busto Arsizio, in provincia di Varese, senza che nessuno intervenisse in sua difesa.

ACCERCHIATO IN STRADA - «Erano tutti con braccia alzate nel saluto nazista - ha raccontato Castiglioni, che lavora come custode del Tempio civico della città, ai microfoni di Radio Popolare -. Alcuni avevano tatuaggi di svastiche sul collo e sul braccio. Mi sono sentito offeso e ho risposto "No, io sono un pulito partigiano, un pulito della Resistenza"». L'anziano, che ha vissuto anche la tragica esperienza dei campi di concentramento, ha affrontato i giovani neonazisti. «Voi che fate quel saluto con cui inneggiate a Hitler andate nei campi, dove io mi sono salvato, e dopo ne parliamo».

NESSUNO LO HA DIFESO - I giovani, di 20-25 anni, lo hanno accerchiato per poi desistere su ordine di quello che, forse, era il capo del gruppo. «Se ne sono andati - continua Castiglioni - sempre inneggiando a Hitler e dicendomi ancora sporco partigiano». Ma la cosa che ha più turbato l'uomo è stato il mancato intervento della gente, che si è limitata ad assistere alla scena. «Non si è alzato nessuno a difendermi», denuncia l'ex partigiano che si domanda se, nonostante l'impegno a raccontare la sua esperienza nelle scuole, «noi pochi superstiti abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere di trasmettere la memoria».

25 settembre 2007 - corriere.it

Ragazze italiane: il 50% fa sesso non protetto

BERLINO - Le italiane amano il rischio: il 50% fa sesso non protetto. E non utilizza nemmeno altri metodi contraccettivi. Lo indica un sondaggio realizzato dalla Società italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) e presentato oggi a Berlino alla vigilia della prima Giornata Mondiale della Contraccezione. L'indagine è stata condotta su 1.100 ragazze, interpellate quest'estate sulle spiagge italiane: una su tre ha vissuto la sua «prima volta» senza protezione, e il 30 per cento continua a sfidare la sorte non usando niente, mentre il 20 per cento fa affidamento sul coito interrotto. «Il quadro che emerge non è per nulla confortante - commenta Emilio Arisi, consigliere nazionale della Sigo e direttore dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento - e ci spinge a insistere nella battaglia di informazione ed educazione».

INFORMAZIONE - Il rischio, nel non usare preservativo, è soprattutto quello di contrarre malattie sessualmente trasmesse.
Ma l'obiettivo della Sigo è anche quello di promuovere una contraccezione consapevole per ridurre le possibilità di aborto volontario. Anche perchè il 90% delle interpellate ha già avuto rapporti, con l'età media della prima volta che si aggira poco al di sotto dei 17 anni.
Per sei su 10, il sesso equivale all'amore, ma sono ormai rare quelle che attendono il giorno del si. Generalmente si tratta di rapporti stabili da oltre un anno, e nel caso di una gravidanza inattesa, la prima persona a cui si rivolgerebberoè la madre.

IMMGRATE E ABORTO - E ridurre le gravidanze indesiderate è anche l'obiettivo dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà di Roma, diretto dal professor Aldo Morrione, che ha segnalato un'emergenza aborto soprattutto tra le giovani immigrate: se nel nostro Paese, infatti, «si registra una diminuzione generale del numero di aborti, verifichiamo un costante aumento fra le donne immigrate, che lo chiedono in un caso su 4. Tanto che nel 2004 hanno rappresentato il 27,2% del totale degli interventi richiesti».

SECOND LIFE - Anche per questo è stata varata dalla Sigo la campagna «Scegli tu», che ha lanciato il sondaggio e diffuso opuscoli informativi e spot radiofonici. E in occasione della giornata mondiale della Contraccezione i ginecologi lanciano altre due iniziative: un numero verde gratuito per rispondere ai dubbi sul sesso e la contraccezione (800 555 323) e uno spazio dedicato su Second Life, il seguitissimo mondo virtuale dove il Palazzo Healty, appena inauguratoi, fornirà materiale informativo e consentirà un'interazione. «Abbiamo scelto di usare tutti mezzi a nostra disposizione per favorire una scelta contraccettiva consapevole e minimizzare le interruzioni di gravidanza - spiega il professione Emilio Arisi, Consigliere Nazionale della SIGO e responsabile per la Società scientifica della campagna di informazione –. Il progetto su Second Life si rivolge in particolare alle giovanissime, le più a rischio per inesperienza e mancanza di informazioni ma anche le più difficili da colpire con un messaggio educativo. Questo strumento va ad aggiungersi a quelli che già abbiamo adottato per fare informazione su sesso e contraccezione fuori dagli ambulatori e utilizzare lo stesso linguaggio delle ragazze».

25 settembre 2007 - corriere.it

Alcol, 46 ragazze denunciate

Guida in stato di ebbrezza, 46 le ragazze denunciate


Bollino rosa Sono giovani fra i 23 e i 32 anni, al volante di un'auto fra le 2 e le 4 del mattino, e sono soprattutto donne. È l'identikit del guidatore-tipo, ubriaco, tracciato dalla polizia stradale piemontese.

Nel periodo estivo (giugno-settembre) 650 pattuglie impegnate sulle strade piemontesi e valdostane, in un'attività di controllo e repressione dei comportamenti di guida pericolo, hanno controllato quasi 7mila conducenti. Tra le note negative, la crescita vertiginosa delle guidatrici ubriache, che in poco più di un anno sono triplicate.

Ubriaco un guidatore ogni 14
Sono stati trovati 482 automobilisti con un tasso alcolico al di sopra delle norme di legge (era tra 1 e 1,5 mg, contro un massimo consentito di 0,5 mg). Aumenta il numero delle donne fermate al volante in stato di ebbrezza, salito a 46 contro le 15 dell'estate scorsa. Tutti i conducenti sono stati denunciati.

Sostanze stupefacenti
Non solo alcolici, ma anche droghe sono rilevate durante i controlli. In 14 casi i guidatori avevano assunto sostanze stupefacenti. L'intensificarsi dei controlli ha comunque avuto un risultato positivo, gli incidenti rilevati dalla polizia stradale quest'estate sono stati il 10% in meno della media del periodo.

Giovani e nottambuli
Molti degli automobilisti fermati rientravano dai pub o dalle discoteche. La fascia oraria in cui è stato rilevato il maggior numero di conducenti in stato di ebbrezza è quella compresa tra le 2 e le 4 del mattino. Il tasso alcolemico oltre i limiti accertato più frequentemente è tra 1 e 1,5 mg. Tra i conducenti positivi all'alcol e agli stupefacenti, la maggior parte sono giovanissimi sotto i 30 anni.

Daniele Vaira daniele.vaira@rcs.it - city.corriere.it

Ancora sulla festa della birra

Riporto questa nota in rassegna stampa che comprende anche l'indirizzo della Provincia di Lecco.


Nota: al seguente link http://digilander.libero.it/MassimilianoGentile/festabirraceltica.jpg potete vedere l’immagine del manifesto che promuove una Festa della Birra Celtica, promettendo “birra gratis”.

Siete tutti invitati a scrivere la vostra opinione in merito al Comune di Calco http://www.comune.calco.lc.it/scrivi.jhtml , a LA PROVINCIA DI LECCO letterelecco@laprovincia.it , oltre che ai soliti recapiti di Alessandro e Roberto per la pubblicazione in rassegna.

Potete scrivere anche a Massimiliano Gentile, che ci ha segnalato l’iniziativa mgentile_gm@libero.it , il cui intervento in merito è riportato a fine rassegna.

Ubriaco aggredisce vigili e fugge

Ubriaco alla guida di un'auto e' rimasto coinvolto in un incidente e poi e' fuggito dopo aver aggredito il conducente dell'altra auto e, al loro arrivo, i vigili urbani.

L'uomo, 46 anni, dopo essere stato rintracciato dalla polizia municipale, e' stato arrestato. E' successo ieri, in viale Talenti a Firenze. Sottoposto al test sull'assunzione di alcol, l'uomo ha fatto registrare il livello 1,99, contro il limite di legge dello 0,5. Quando gli agenti della polizia municipale lo hanno rintracciato davanti alla sua abitazione, ha anche cercato di fuggire e, una volta bloccato, ha tentato di divincolarsi con calci e pugni.


25/09/2007 - toscanatv.com

Kiefer Sutherland arrestato per guida in stato di ebrezza

Un'altra star di Hollywood in manette per guida in stato d'ebbrezza. E' Kiefer Sutherland, 40 anni, protagonista della popolarissima serie "24" in cui l'attore veste i panni dell'agente antiterrosismo Jack Bauer.
Sutherland è stato fermato dalla polizia stradale all'1:35 di martedì dopo una pericolosa inversione a "U" nel cuore di Hollywood, all'angolo fra "La Cienega" e "Beverly".

Viste le condizioni dell'attore, gli agenti della Polizia di Los Angeles (Lapd) lo hanno sottoposto a un test sul respiro che ha confermato i loro sospetti: il livello di alcol rilevato nell'alito di Sutherland ha infatti superato di oltre il doppio la soglia consentita dalla legge.

L'attore, che aveva trascorso la serata nel locale notturno "Area", è stato quindi arrestato e portato al distretto di polizia di Hollywood. Alle 5:42 del mattino è stato rilasciato dietro una cauzione di 25 mila dollari. Gli agenti hanno descritto Kiefer Sutherland come "calmo e cooperativo" durante la sua disavventura.

E' la seconda volta che Sutherland viene arrestato per guida in stato di ubriachezza. Nel settembre del 2004 venne condannnato a 60 mesi con la condizionale e a 50 ore di servizio sociale. Adesso, per la sua recidività, dovrà trascorrere almeno cinque giorni in prigione. Deciderà un giudice. Il processo è fissato per il 16 ottobre.

25/09/2007 - kataweb.it

Abuso alcol causa primaria omicidi

(ANSA) - HELSINKI, 25 SET - E' l'abuso di alcol la causa primaria degli omicidi in Finlandia, insieme all'emarginazione sociale. E' quanto risulta da statistiche pubblicate a Helsinki dall'Istituto nazionale di ricerca sulle politiche criminali. Secondo lo studio, nell'80 per cento dei casi gli omicidi sono opera di persone emarginate in preda agli effetti dell'alcol. Solo il 15 per cento dei delitti nel 2006 sono stati commessi utilizzando armi da fuoco.


25/09/2007 - borsaitaliana.it

Sicuri che la moda con l'anoressia non c'entri nulla?

Sono una ragazza di 22 anni! Leggendo il Messaggero di oggi sono rimasta colpita dall’immagine di Isabella. Un’immagine cruenta è vero ma molto significativa… che può trasmettere molto! Come ha affermato Giorgio Armani queste sono immagini dure e crude! Ma proprio in riferimento a quello che hanno dichiarato loro sulla moda, io mi sento di rispondere a tutti gli stilisti come lui o come Dolce & Gabbana: “Avete mai provato ad entrare in un negozio per ragazze e chiedere un paio di jeans di taglia 44-46?”.

Beh io sì! Forse perché sono una ragazza dalle forme “ginoidi” (così si dice no?) ma io in quei negozi non trovo proprio nulla, niente che mi possa stare bene! Eppure porto soltanto una 44! Beh allora mi chiedo… siamo sicuri che la moda con l’anoressia non centri proprio nulla? Una ragazza dalle mie stesse forme, come si dovrebbe sentire uscendo da un negozio e non aver trovato nulla adatto a lei?

Siamo ragazze e ci piace essere belle… Se sulle riviste, in televisione, sui cartelloni pubblicitari si manda un prototipo di bellezza, come dire, “magro” e se questo si riflette poi sulla moda e su tutto il resto, è naturale che una ragazza come me è obbligata a rinunciare al cibo per entrare in quei pantaloni di taglia massimo 42! Ora ripeto la domanda… ”Siamo sicuri che la moda non ha responsabilità? Secondo me tutto parte da lì! Parola di una ragazza di 22 anni! Grazie!

Silvia - 25/09/2007 - ilmessaggero.it

Cassazione: non esiste diritto all'amplesso

(ANSA) - ROMA, 25 SET - Non si puo' esigere dal partner, sia all'interno del matrimonio o di una convivenza, 'un diritto all'amplesso'. Lo sottolinea la Cassazione. La Suprema corte, confermando il verdetto della Corte d'appello di Reggio Calabria, ha confermato la condanna per violenza sessuale ad un marito che aveva costretto la moglie ad avere un rapporto sessuale. E' stata respinta la tesi in base alla quale nell'ambito di una coppia e' da ritenersi che ci sia sempre 'un consenso putativo' al rapporto sessuale.


25/09/2007 - ansa.it

Tempi duri per i clienti delle "lucciole"

Tempi duri per i clienti delle "lucciole" : notifica a casa della violazione amministrativa.


Tempi duri per i clienti delle "lucciole".Il Ministro dell'Interno,Giuliano Amato,ha già pronto un decreto o disegno di legge d'iniziativa governativa,per arginare la diffusione della prostituzione in tutte le Città d'Italia,senza che si possa combattere con strumenti efficaci,i mestiere più antico del mondo.
Il provvedimento di Amato dovrebbe prevedere,nei confronti dei clienti,una sanzione amministrativa,senza alcuna possibilità di conciliazione sul posto,ma attraverso notifica al domicilio dei cittadini che contravvengono all'obbligo di non essere coinvolti per scelta personale a rapporti con prostitute nelle vie della città.
Evidentemente,il Ministro punta a rendere difficile il rapporto tra marito e moglie o figli e genitori,allorchè vengono informati dele "strane"tendenze delle persone care.


26/09/07 - cataniaomnia.it

Pensionato ruba per fame in negozio Cagliari

(ANSA) - CAGLIARI, 25 SET - Un pensionato cagliaritano ultrasettantacinquenne ha rubato un pacco di pasta e un pezzo di formaggio per poter vivere. Li ha nascosti fra i pantaloni e la maglia ma giunto alla cassa gli son caduti e la titolare del piccolo negozio di generi alimentari invece di denunciarlo lo ha perdonato. Anzi ha dato vita ad una colletta fra gli abitanti del quartiere cagliaritano di Is Mirrionis.


25/09/2007 - ansa.it

Basta guerre nel mondo!