Bologna: condanna per i tre bikers arrestati per rissa

Bologna - I tre 'bikers' arrestati per rissa l'altra notte dalla polizia tra via Indipendenza e via Dei Mille nel centro di Bologna, davanti al giudice monocratico Meri De Luca hanno spiegato di aver litigato un po' per l'alcol che avevano bevuto, un po' per via di alcuni sguardi ritenuti offensivi.


I tre sono stati condannati a sei mesi, con pena sospesa e non menzione. In manette per rissa aggravata l'altra notte erano finiti Giancarlo Baraldi modenese di 47 anni, Attilio Massimo Bergo di 38 anni milanese e Franck Mollicone, 41 anni francese, residente a Frosinone.


17/11/07 - sassuolo2000.it

Adriano a Rio per terapia di recupero

RIO DE JANEIRO (Brasile) - Ciao Italia. Adriano è atterrato a Rio de Janeiro, dove resterà una settimana o due prima di andare a San Paolo per sottoporsi a una terapia di recupero per la depressione e l'alcolismo. Una fonte dell'agenzia Estado brasiliana, che ha accesso all'area esclusiva degli arrivi dell'aerostazione, riferisce che Adriano avrebbe ammesso in una conversazione con altre persone di essere in Brasile anche per valutare le offerte di club brasiliani: "Voglio tornare in Brasile - avrebbe detto - la mia situazione in Italia è rovinata".

Adriano ha risposto ai giornalisti che lo stavano aspettando che non gli è permesso rilasciare dichiarazioni per una decisione dell'Inter, ma ha detto velocemente di sentirsi tranquillo. Nel frattempo l'Inter ha deciso di congelare lo stipendio dell'attaccante per il periodo delle cure. Lo ha confermato lo stesso Gilmar Rinaldi, il suo manager. "Lo ha chiesto proprio lui ai suoi dirigenti", ha confidato il procuratore nel tentativo di evitare polemiche.


17/11/07 - diregiovani.it

Il figlio diciottenne si droga

La madre fa arrestare lo spacciatore


Una mamma ha chiamato la polizia e ha fatto arrestare uno spacciatore dopo aver scoperto che il figlio 18enne assumeva abitualmente ecstasy. In manette un fiorentino di 32 anni accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti


Firenze, 17 novembre 2007 - Disperata perchè il figlio diciottenne assumeva abitualmente ecstasy, la madre si è rivolta alla polizia che, anche grazie alle sue indicazioni, ha arrestato lo spacciatore. E' accaduto a Firenze dove, venerdì 16 novembre, gli agenti della squadra mobile hanno arrestato un fiorentino di 32 anni, con l'accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In casa dell'uomo, che lavora come idraulico, gli agenti hanno trovato e sequestrato 28 pasticche di ecstasy, nascoste in un sifone isolato sotto un lavandino e un bilancino di precisione. Altre 26 pasticche sono state trovate nell'armadietto in uso all'arrestato nel luogo in cui lavora. Il pm che coordina le indagini, Tommaso Coletta, ha contestato al trentaduenne anche la detenzione illegale di munizioni da guerra perchè aveva in casa una cinquantina di cartucce calibro 7,62.


17/11/07 - qn.quotidiano.net

Varese - Notte di controlli

7 arresti e 120 grammi di droga sequestrati


E' di sette arresti (2 per spaccio, 3 per rissa, 2 per esecuzione provvedimento di A.G.), 52 denunce, 120 grammi di droga sequestrata (50 di coca, 30 hashish, 40 di marijuana) e 450 perone controllate il bilancio di una notte di controlli sul territorio provinciale tra venerdì 16 e sabato 17 novembre. Circa 200 Carabinieri del comando provinciale di Varese hanno effettuato una serie di controlli sulle strade del Varesotto per contrastare i cosiddetti reati predatori (furti, rapine). Decine di posti di blocco sono stati organizzati e carabinieri in divisa e in borghese hanno passato al setaccio auto, luoghi di ritrovo degli abituè della droga, aree dismesse, stazioni ferroviarie.

Il servizio è stato organizzato dal comando provinciale per aumentare la sensazione di sicurezza nei cittadini dando risposte concrete con l'aumento dei controlli. Ancora una volta, purtroppo, e’ da evidenziare, nonostante gli allarmi lanciati da più parti e gli interventi operati dalle Forze di Polizia e dai Carabinieri in particolare, siano ancora troppi i soggetti che si mettono alla guida di automezzi sotto l’effetto di alcool. Sono state 8 le persone sorprese dai militari alla guida in stato di ebbrezza. Per tutti oltre la denuncia a piede libero, e’ scattato il ritiro immediato della patente di guida.


17/11/07 - varesenews.it

Fai il test prima di metterti alla guida

Un'azione di sensibilizzazione promossa dalla polizia cantonale: all'uscita dei locali pubblici si può provare il proprio tasso alcolemico.


MENDRISIO - Una serata in compagnia di amici in un bar o in un ritrovo pubblico del Ticino. Si fa tardi ed è ora di tornare a casa, ma qualche bicchiere l'hai bevuto. Ti senti in grado di guidare, ma non sei sicuro di essere al di sotto della soglia dello 0,5 per mille. Cosa fare? Per capire se puoi metterti tranquillamente al volante o meno, da ieri sera c'è un metodo: fare il test alcolemico volontariamente al di fuori del locale.

È un'azione di sensibilizzazione promossa dalla polizia cantonale, per sensibilizzare in particolare i giovani conducenti alla prudenza. Avviata ieri sera all'esterno di un ritrovo pubblico di Melano (come scrive quest'oggi il Giornale del Popolo), l'azione si potrarrà fino a Natale, durante i fine settimana.
Un'azione di prevenzione decisa anche a seguito dei gravi incidenti della circolazione avvenuti nelle ultime settimane e che hanno costato la vita a dei giovani del Cantone.
Episodi ravvicinati che hanno abbassato la soglia d'allarme.

La possibilità di provare se si è bevuto troppo o meno sarà offerto questa sera, da una pattuglia della polizia mobile, presso il locale Montezuma di Novaz­zano, frequentato in genere da una clien­tela giovane. All’uscita chi lo desidera (il test è, lo ricordiamo, volontario) potrà così sottoporsi al test dell’alito. Sul posto e nei dintorni non vi sarà nessun tipo di sanzione nei con­fronti di chi supera la soglia, ma sarà ovviamente invitato a non mettersi alla gui­da.


17/11/07 - tio.ch

Ecco Angel, il computer anti-alcol

Forse già dal prossimo anno sarà l’angelo custode della guida sicura al volante. Si chiama Angel, il computer anti-alcol che grazie a un sofisticato sistema di sensori riesce a impedire di mettersi al volante se si è bevuto oltre la soglia consentita.


Ha avuto ieri mattina in castello il suo battesimo ufficiale, alla presenza del suo inventore, il chirurgo ferrarese Gianfranco Azzena, direttore della clinica chirurgica del Sant’Anna. “Si tratta di una creazione che devo dividere a metà con dall'ingegnere padovano Antonio La Gatta: io ho avuto l’idea – spiega il medico – e lui l’ha adattata alla vita pratica”.


Angel è in grado di rilevare la “condotta etilica” del conducente e, se si accorge che questi ha bevuto troppo, blocca le vettura, impedendo così il rischio di incidenti sulle strade. Angel, acronimo di ANalyser Gas Expiratory Level, emette prima un segnale acustico che “avvisa” la centralina elettronica dell’auto che gradualmente rallenta l’andatura fino ad assestarsi su una velocità di 50 km orari.


Nei casi più gravi, la vettura riduce ulteriormente la velocità di marcia fino a fermarsi del tutto. A questo punto il computer blocca l'automobile, impedendo così al conducente di rimetterla in moto. Il tutto avviene in un arco di 5-10 minuti circa. Il progetto è stato finanziato dal Ministero dei Trasporti e dall'Università degli Studi di Ferrara e dovrebbe essere commercializzato a partire già dal prossimo anno.


17/11/07 - estense.com

Sicurezza: Sanremo allo sbando

Rapinatore magrebino demolisce a calci pattuglia dei carabinieri


Sanremo - E' accaduto di fronte allo "zampillo". L'immigrato, probabilmente sotto l'effetto degli stupefacenti, ha borseggiato una donna al Mc Donalds, dopodiché ha dato in escandescenze per assicurasi la fuga dai militari allertati da una chiamata al 112.


Sono appena scoccate le 21, in corso Orazio Raimondo, a Sanremo. Un magrebino è in fuga dai carabinieri che lo inseguono per il borseggio di un telefonino cellulare, al Mc Donalds di Piazza Colombo. Si sente male dalle parti di corso Orazio Raimondo, probabilmente perchè in preda agli effetti di qualche sostanza stupefacente o dell'alcol. I militari riescono a braccarlo. Lui, un algerino, non sta bene, vomita per strada e i militari - assieme ai volontari della pubblica assistenza, intervenuti in ausilio - cercano di calmarlo per portarlo in ospedale (e poi in carcere).

Lui non vuole e grida "lasciatemi morire". A quel punto scalcia contro tutti: uomini e donne, che si trovano attorno a lui. I carabinieri riescono, comunque, a immobilizzarlo e a mettergli le manette. Ma non basta. Fatto sdraiare sul sedile posteriore della vettura di ordinanza quest'ultimo grida ancora più forte: tira testate e scalcia. A suon di calci demolisce una portiera della pattuglia e ferisce lievemente alcuni militari. A quel punto, interviene in supporto anche una pattuglia del commissariato. L'immigrato, però, non cede e rincara la dose.

Alla fine riescono a portarlo via. Dovra' rispondere di rapina impropria, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

di Fabrizio Tenerelli - 16/11/2007 - riviera24.it

Sassuolo, ritirate 3 patenti

Controlli notturni Polizia Municipale


Sassuolo - Sessanta veicoli controllati, ventidue verbali elevati dei quali tredici violazioni immediatamente contestate. Sono questi i numeri del servizio di controllo della circolazione effettuato questa notte, dalle ore 22 di venerdì 16 alle ore 4 di sabato 17, da sette agenti della Polizia Municipale di Sassuolo, prevalentemente lungo via Radici e sulla via Pedemontana.


Il servizio notturno rientra nei controlli mirati alla sicurezza stradale ed era prevalentemente mirato al controllo del rispetto dei limiti di velocità e alla guida in stato di ebbrezza al fine di prevenire e scongiurare il cosiddetto fenomeno delle “stragi del sbato sera”.

Al termine del servizio notturno gli agenti della Polizia Municipale di Sassuolo hanno ritirato tre patenti di guida: una per guida in stato di ebbrezza, due per eccesso di velocità, i conducenti superavano i limiti di oltre 40 km/h. Delle otto persone sottoposte al pre – test dell’etilometro, solamente una è risultata in stato di ebbrezza.

Nel dettaglio delle tredici violazioni immediatamente contestate dalle pattuglie della Polizia Municipale:

5 verbali sono stati elevati per eccesso di velocità;
un verbale è stato elevato per guida in stato di ebbrezza;
4 verbali sono stati elevati per mancanza dei documenti alla guida (patente o/e carta di circolazione);
1 verbale per mancata revisione del veicolo;
2 verbali sono, infine, stati elevati per dispositivi di equipaggiamento alterati o non funzionanti (luci non funzionanti/gomme usurate).


17/11/07 - modena2000.com

Polmoni a rischio per bimbi prematuri

(DIRE) Roma, 16 nov. - Monitorare fin dalla nascita i problemi respiratori dei bambini prematuri può permettere di ridurre le complicanze polmonari in età adulta. La displasia broncopolmonare (Bpd), è infatti una fra le più frequenti malattie che colpiscono chi nasce pretermine: in Italia circa 40.000 casi all'anno. Questa patologia presenta pesanti ripercussioni sulla qualità della vita come disturbi respiratori ricorrenti, scarsa crescita, infezioni polmonari, difficoltà di inserimento in comunità. Sintomi simili all'asma che però per fortuna in genere regrediscono con il tempo: verso l'età scolare molti bambini conducono una vita normale.

L'Ospedale pediatrico di Padova è impegnato da oltre 15 anni nel follow-up respiratorio dei bambini nati pretermine e seguiti fino all'adolescenza: si tratta dell'unico esempio finora presente in letteratura su prematuri seguiti negli anni con prove di funzionalità respiratoria, già a partire dai primi giorni di vita."Il nostro studio ha riepilogato le attuali conoscenze sulla genesi della malattia, la sua espressione clinica in età pediatrica e il possibile impatto a lungo termine, in età adulta - commenta Eugenio Baraldi, professore di Pediatria all'Università di Padova - Il nostro obiettivo è capire come intervenire per ridurre l'impatto a lungo termine della malattia". L'articolo di revisione è pubblicato sul numero di novembre del New England Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste internazionali.


16 novembre 2007 - diregiovani.it

Pedofilia, arrestato un musicista

Brindisi, per abusi su bimba di 7 anni

Un musicista di 40 anni è stato arrestato dai carabinieri di Francavilla Fontana per abusi sessuali continuati su una bambina di sette anni. L'uomo, che era entrato in confidenza con la famiglia della bimba cui impartiva lezioni, riusciva a restare solo con lei e spesso, secondo l'accusa, la obbligava a guardare con lui film pornografici. La bimba ha taciuto per mesi, poi ha raccontato tutto a una cugina che ha informato i genitori.

La storia sarebbe proseguita per diversi mesi fino a che, lo scorso maggio, la confidenza alla cugina ha portato alla luce agli abusi mettendovi fine.

I militari adesso stanno verificando se vi siano altre vittime dell'uomo che, con lezioni di musica, frequentava diverse ragazzine.

L'indagine è stata compiuta dai carabinieri, coordinata dal sostituto procuratore Milto De Nozza. In una perquisizione nell'abitazione dell'uomo sono stati sequestrati video pornografici.


16 novembre 2007 - tgcom.mediaset.it

Moda e dintorni: un mondo dorato ed insidioso

Da poco si è concluso a Milano il consueto appuntamento autunnale con la moda, che ha avuto un grande successo di pubblico, con grande soddisfazione degli stilisti interessati. In questa edizione vi è stato anche un progetto inedito dedicato ai giovani stilisti. La manifestazione nel suo insieme ha riscosso un ampio successo, con oltre 15 mila operatori, giunti da ogni città per assistere alle 233 collezioni, 6 sfilate per 90 marchi. Ma al di là di questi numeri che di per se sono significativi e danno il senso della sua importanza nell’economia milanese, ci siamo mai posti il problema di pensare cosa c’è dietro le scintillanti passerelle, dove l’immagine, i colori, le luci hanno il suo tripudio e lasciano trasparire un mondo costruito ad arte nei minimi dettagli, anche il fisico degli addetti ai lavori? La storia ci insegna che la moda, detta anche storicamente costume, nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. Mentre più legato alla psicologia è l'aspetto del mascheramento. Gli abiti possono servire a nascondere lati della personalità che non si vogliono far conoscere, o viceversa a mostrarli. Da qui, probabilmente, il proverbio:"l'abito non fa il monaco".
Nei secoli passati, la moda era appannaggio delle sole classi abbienti a causa soprattutto del costo dei tessuti e dei coloranti usati, che venivano estratti dal mondo minerale, animale, vegetale. Il povero indossava solo abiti tagliati rozzamente e, soprattutto colorati con tinture poco costose come il grigio. A questi si aggiungeva scarpe in panno o legno. Spesso non potendo permettersi il lusso di acquistare abiti nuovi confezionati su misura, si ripiegava sull'abbigliamento usato. Prima dell'Ottocento, l'abito era considerato talmente prezioso, che veniva elencato tra i beni testamentari.
In tutte le epoche si sono susseguite le mode le tendenze e gli stilisti hanno da sempre creati abiti che facessero sentire a loro agio chi voleva essere alla moda. Di pari passo ogni epoca ha avuto i suoi modelli che interpretavano e rappresentavano la moda ispirando il desiderio di voler indossare quegli abiti portati con tanta disinvoltura.Con la fine della guerra la moda riparte soprattutto a Parigi dove si realizzò un "Teatro della Moda" in miniatura per far vedere i modelli di quei tempi. Nel 1947 la moda francese riparte con entusiasmo con la prima collezione di Christian Dior. Prêt-à- porter: un'espressione della lingua francese "pronto da indossare". In opposizione all’alta “haute couture”, il prêt-à-porter è costituito da abiti realizzati non su misura del cliente, ma venduti finiti in taglie standard pronti per essere indossati. Oggi la maggior parte delle case di moda si dedica alla sola produzione di modelli prêt-à-porter, l'alta moda rimane solo come vetrina delle capacità tecniche e creative della casa.La realizzazione del prêt-à-porter ha comportato anche un completo cambiamento nella così detta ingegnerizzazione del prodotto. I modelli vengono studiati in modo da permettere la suddivisione del lavoro tra i diversi addetti. L'ottimizzazione non riguarda il tempo. Milano è diventato da anni il palcoscenico internazionale della Moda quale centro di tendenze, innovazione ed energia.
E’ stata in quest’ottica che un giovane albanese, guardando all’Italia come i nostri nonni guardavano all’America all’inizio dello scorso secolo, si fa convincere dagli amici a viaggiare fino a raggiungere Milano: la capitale non solo economica italiana, ma da tempo oramai affermatasi come capitale della moda. Cosi si rivolge come tutti ad una agenzia e la sua scelta cade sulla John Casablancas, che gli offre numerose porte per costruire la sua crescita professionale e personale, imparare a conoscersi e a sfruttare al meglio la propria sicurezza. Impadronirsi di queste tecniche è un patrimonio assoluto per affrontare qualsiasi percorso professionale con grinta e determinazione, consapevolezza e un po’ di mestiere.
Le agenzie da sempre danno tutte le indicazioni per muovere i primi passi nel mondo della moda. Inizia così un percorso formativo individuale capace di valorizzare e a tirare fuori il meglio di sé in ogni situazione. Ma il mondo della moda non cerca solo bellezza, spesso sono il carattere e la personalità a farsi notare. Dalla chiacchierata con Saimir viene fuori il suo sfogo verso quel mondo che egli stesso ha scelto e che ora guarda con molta criticità: si sente discriminato rispetto ad altri suoi colleghi americani o di altri paesi nord europei. Una cosa ha ben chiara Saimir vuole emergere, non vuole rimanere nel mucchio e si proietta con i suoi sogni di giovane verso il suo futuro che vede migliore del suo presente. E’ deciso, forte e determinato, tutte doti che, unite alla straordinaria bellezza che madre natura gli ha donato, faranno sicuramente di lui qualcuno.
Ma il mondo della moda non cerca solo la bellezza. Spesso sono il carattere e la personalità a farsi notare, così non può non notarsi la differenza di questo giovane sognatore con altri due rappresentanti del campo della moda, che invece non hanno attraversato il mare per stabilirsi a Milano ed iniziare il loro cammino. La loro storia è un parallelo a quella di Saimir, ma è di casa nostra. I due protagonisti sono Marco e Giorgio, giovanissimi, anni 22 e 23, ma già da alcuni anni nel campo della moda, dove vantano parecchia esperienza a loro attivo e sfoggiano un ricco curriculum che li fa posizionare in un ottimo trampolino di lancio per avere degli ingaggi importanti. Sono due lombardi, anche se le loro famiglie non sono interamente padane. Giorgio e Marco stesso sono inseparabili amici e compagni di lavoro, quindi era inevitabile che condividessero lo alloggio per ammortizzare le spese. Unica cosa che non sono disposti a condividere sono le rispettive ragazze alle quali dicono sono fedeli. Non è difficile coglierli in compagnia di belle ragazze, che fanno a gara per starle vicino. Assidui frequentatori dell’Hollywood e dell’isola di Corso Como, non disdegnano di frequentare anche normali pub e birrerie ed è stato in uno di questi locali, che li ho incontrati, perfettamente a suo agio e mimetizzati tra gli altri giovani, oramai tutti un po’ narcisi. Anche Marco e Giorgio lamentano di come sia arduo il cammino in questa realtà della moda, dove dietro lo scintillio delle ribalte sulle passerelle durante le sfilate, spesso si nascondono drammi come il problema dell’anoressia che affligge soprattutto le giovani modelle, e storie di stenti, di sopportazioni di ogni genere, pur di arrivare a coronare i sogni: unica vera motivazione che non ti fa desistere.
Indubbiamente posseggono entrambi ottime qualità, e anche se con due differenti bellezze, Giorgio con bellissimi occhi verde-azzurro, fisico scolpito, forte personalità, mentre Marco è un morettino, capelli e occhi scuri, con fisico filiforme, con un grande senso dell’ humor e con la battuta sempre pronta, ispira immediatamente una naturale simpatia, requisito molto utile a dare una mano al suo interessante profilo.

Sebastiano Di Mauro - 16 novembre 2007 - 2duerighe.com

Tutti i contentini della nuova Finanziaria

di Irene Antoniazzi


Per farla passare hanno cercato di accontentare un po’ tutti gli alleati,ecco i costi.
Esenzioni costose. L’abolizione dei ticket sulla diagnostica, inserito dal relatore della Finanziaria Legnini in commissione e confermato in Aula, è il provvedimento che costa di più: 834 milioni di euro. La copertura è stata laboriosa e ha generato forti tensioni tra governo e Ragioneria generale dello Stato che ha negato il visto. Alla fine, si è trovato uno stratagemma imponendo agli enti locali di computare nel Patto di stabilità gli investimenti in conto capitale. Meno infrastrutture, ma con piena soddisfazione di Rifondazione, Pdci e Verdi.

Imprese al Sud. Sempre il relatore ha presentato un emendamento che aumenta di 200 milioni lo stanziamento per i crediti di imposta destinati alle aziende che assumono nel Mezzogiorno. Una manna per i partiti che al sud hanno il loro bacino elettorale come Udeur, Italia dei Valori e Partito Democratico. In Aula, inoltre, è stato dato via libera a un emendamento della Costituente socialista (Barbieri, Angius e Montalbano) che mantiene inalterato il regime di ritenuta sui dividendi per le piccole imprese del Sud del costo di 30 milioni per il triennio 2008-2010.

Precari. Sui precari il governo ha preso due piccioni con una fava. Ha accontentato, come al solito, la sinistra radicale che ieri mattina cantava vittoria destinando 60 milioni per il periodo 2008-2010 alla stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato delle amministrazioni pubbliche. In più ha accolto un emendamento del diniano Natale D’Amico che circoscrive la procedura all’espletamento di concorsi ed esclude i portaborse. Tutti contenti o quasi. Dissidenti. Anche i senatori «dissidenti», fuorusciti dai rispettivi gruppi a vario titolo sono stati in qualche modo soddisfatti. Ad esempio, l’assemblea ha approvato un emendamento firmato da Franco Turigliatto, Franca Rame e Fernando Rossi che destina 5 milioni al Fondo per il risanamento degli edifici pubblici contro l’inquinamento da amianto. Willer Bordon (Ud) ha visto accolto un emendamento che amplia le agevolazioni fiscali per il cinema di 36 milioni per il triennio 2008-2010.

Supermarket Madama. Tra le innovazioni introdotte in Aula va segnalata l’esenzione del canone Rai per gli anziani con reddito mensile inferiore a 516 euro. Si tratta di qualche migliaio di persone ma dovranno ringraziare, tra gli altri, l’autonomista Oskar Peterlini (Svp) che in Commissione aveva già incassato 48 milioni di finalizzazioni. Poi, ci sono tanti piccoli rivoli che accontentano sinistra radicale e altri senatori di sinistra, come i 30 milioni per i militari danneggiati dall’uranio impoverito ai 3 milioni per l’assistenza domiciliare oncologico per la Lega italiana tumori. Soddisfatta pure l’Idv che comunque si è spesa per un nobile scopo: aumentare di 40 milioni le dotazioni per la Polizia. E non vanno dimenticati i 41 milioni concessi a vario titolo in Commissione per le norme presentate da Luigi Pallaro & C. («Alì Babà e i 5 italiani eletti all’estero»per il leghista Polledri). Un vero supermercato.

Il conto. Il totale della spesa ammonta a circa 1,3 miliardi di euro tenuto conto del fondo spese di 200 milioni già svuotato in commissione Bilancio. Ma il conto è destinato a sforare i 3 miliardi con gli 1,9 miliardi del bonus incapienti del decreto fiscale, ora alla Camera. La finanziaria approvata non rende il governo più forte, semmai più ricattabile, impopolare e dannoso. Si può cambiare passo, ma la direzione è la stessa. E l’unica “pagina da voltare” , per dar retta a Gianfranco Fini, rimane quella dell’era Prodi.

© Copyright Comincialitalia.net - 17/11/07 - comincialitalia.net

"Garlasco, nella villa è entrato solo Alberto"

Nessun estraneo entrò, quella mattina, nella villetta di Garlasco. In quella casa erano presenti solo Chiara e Alberto. Tutte le tracce trovate dal Ris dei carabinieri portano a lui, al fidanzato della ragazza uccisa. Il rebus di Garlasco ora si srotola in una relazione di circa 200 pagine depositata alla Procura di Vigevano. Duecento pagine in cui gli esperti dell’Arma analizzano le centinaia di impronte e tracce ematiche trovate nella casa della famiglia Poggi. Ci sono tracce della presenza di Chiara, dei suoi familiari, dei soccorritori e di Alberto, l’unico sospettato di questa storia. Nessun altro. Dunque il documento firmato dal Ris rappresenta un passo in avanti per l’accusa. Ma la difesa si appresta a contestarlo su tutta la linea. Il problema è che Alberto quella casa la frequentava da anni e in quella abitazione era entrato, come lui stesso ha spiegato agli inquirenti, anche il giorno prima. Dunque le impronte digitali dicono sì della sua presenza ma non sciolgono fino in fondo l’enigma: fu lui o no a uccidere Chiara? In teoria il killer potrebbe anche essere uno sconosciuto che è riuscito a non lasciare tracce. Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, riassume così la questione: «In questo caso dobbiamo immaginare un assassino particolarmente cauto, attento, che il 13 agosto entra con i guanti, interviene chirurgicamente e sparisce. Assai difficile».

Eppure secondo la difesa non cambia nulla: in bagno, ad esempio, sono state trovate le impronte di Alberto sul dispenser del sapone, gli investigatori con un ragionamento assai suggestivo fanno notare che molto probabilmente l’assassino si lavò in bagno subito dopo il delitto. Giusto, giustissimo, ma Alberto in quel bagno andò la sera prima, per pulirsi le mani un attimo prima di mangiare la pizza. Banalmente: Alberto ha solo compiuto un gesto abituale, come milioni di persone fanno prima di mettersi a tavola, o doveva ripulirsi dopo il delitto?

Il giallo si avvita su se stesso. Ci sono, poi, le impronte della scarpe rinvenute in casa, ma qui non ci sono elementi per tentare un raffronto: con quali scarpe paragonare quelle orme stampate sul pavimento? Insomma, il Ris non ha pescato l’asso, la pistola fumante che avrebbe finalmente permesso una svolta in questa indagine faticosissima. Restano tutte le possibili incongruenze nel racconto di Alberto, ma un conto sono i dubbi e i retropensieri, altra cosa è trasformare quegli indizi in prove davanti a una Corte d’assise. Come ha fatto Stasi a non sporcarsi le scarpe quando alle 13.45, secondo il suo racconto, si sarebbe deciso a entrare nella casa di via Pascoli e avrebbe scoperto, sulla scala che conduceva alla taverna, il corpo di Chiara?

C’è sangue ovunque, lui cammina visibilmente teso, in un ambiente semibuio, illuminato di fatto solo dalla tv accesa, e certo senza stare attento a dove mettere i piedi. Eppure trova la povera Chiara, non si ferma ma scappa, esce quasi miracolosamente immacolato da quel percorso di guerra, poi telefona al 118 - e quella conversazione è assai inquietante perché Alberto dice che forse è morta o forse è ferita - infine si presenta dai carabinieri con tutto il suo candore e la sua paura.

A quasi cento giorni di distanza, il delitto di Garlasco è ormai il giallo d’Italia, ma la soluzione appare assai lontana. Le tracce di Dna trovate sulla bici sequestrata appartengono ad Alberto, ma anche questo non è risolutivo. «Non ci sono novità eclatanti», ammettono al quartier generale del Ris dopo la consegna della relazione double face.

La storia è sempre più ingarbugliata. Quando è morta Chiara? Fino a qualche giorno fa, si stimava che fosse stata uccisa fra le 9 e 10.30-11. Ora i risultati dell’autopsia spostano le lancette del crimine verso le 11-11.30, ponendo altre domande. Se Chiara è morta un po’ prima di mezzogiorno cosa ha fatto per tutta la mattina? Ha dormito fino a un attimo prima di essere massacrata? Eppure qualcuno, presumibilmente lei, aveva disinserito il sistema d’allarme alle 9.10. Certo, un’operazione di routine compiuta, magari, per poi tornare a letto. In ogni caso, quando muore, Chiara è in pigiama, le persiane sono chiuse, il telefonino è muto. Strano. La Procura ha chiesto al medico legale una serie di accertamenti tossicologici: fra i mille scenari possibili si affaccia anche l’ipotesi che Chiara sia stata drogata o sedata. Questo spiegherebbe il suo silenzio nelle ore precedenti. E il computer di Alberto? Secondo i tecnici, fra le 11 e le 12 era acceso ma il giovane non era alla tastiera. Però, per saperne di più, occorrerà pazientare fino alla fine di novembre.


di Stefano Zurlo - sabato 17 novembre 2007 - ilgiornale.it

Basta guerre nel mondo!