Alcol. Le linee della riforma

AFINE ZUCCHERAGGIO VINI- I vini potranno essere arricchiti esclusivamente con uva e mosto non sovvenzionato.200.000

ETTARI DA ESTIRPARE- Si punta a snellire la produzione limitandola nelle zone di montagna e in forte per pendenza e nelle regioni sensibili sotto il profilo ambientale. Può cessare non appena la superficie eliminata raggiunge il 10% della superficie a vigneto del paese.

COMPENSAZIONI- Chi decide di estirpare può contare su un aiuto diretto dell'Ue all'azienda per mantenerla in buone condizioni agronomiche. Otterrà poi il primo anno di entrata in vigore del regime un premio medio pari a 7.174 euro l'ettaro che scenderà a 2.938 euro il quinto anno. Il produttore potrà poi contare nell'ambito dei fondi sullo sviluppo rurale su un prepensionamento pari a 18.000 euro l'anno per un massimo di 180.000 euro per un periodo di 15 anni.

FINE AIUTI A MOSTO, DISTILLAZIONE, SOVVENZIONI- Con la fine degli aiuti ai mosti verranno meno circa 220 milioni di euro di aiuti. Verrebbe anche abolita la distillazione di crisi, l'aiuto per la distillazione dei sottoprodotti, la distillazione in alcol per usi commestibili, l'aiuto al magazzinaggio privato, le sovvenzioni all'esportazione.

DIRITTI DI NUOVI IMPIANTI- Il sistema sarà prorogato fino alla fine del periodo transitorio (dicembre 2013) e quindi abolito a partire dal 1 gennaio 2014.

FINANZIAMENTI NAZIONALI- Saranno gli stati membri a decidere tra le misure a sostegno della competitività quale privilegiare. Le risorse complessive passeranno da 623 milioni di euro nel 2009 a 830 a partire dal 2015. Le misure comprendono: la promozione nei paesi terzi, la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, l'aiuto per la vendemmia verde, la gestione delle crisi come l'assicurazione contro calamità naturali e la copertura dei costi amministrativi per la costituzione di specifici fondi di mutualizzazione.

MISURE DI SVILUPPO RURALE- Nell'ambito delle aiuto allo sviluppo delle campagne fondi potranno essere destinati all'insediamento dei giovani agricoltori, al miglioramento della commercializzazione, alla formazione professionale, al sostegno alle organizzazioni di produttori, a costi supplementari e perdite di reddito per la manutenzione dei paesaggi naturali, al prepensionamento. I contributi alle regioni vitivinicole dell'Ue passeranno da 100 milioni di euro nel 2009 a 400 dal 2014.

PRATICHE ENOLOGICHE- La Commissione vuole autorizzare le pratiche ammesse a livello internazionale per la vinificazione di vini da esportare nei rispettivi paesi di destinazione. Saranno mantenuti il divieto di importazione di mosti per la vinificazione e del taglio di vini europei con vini importati.

PROMOZIONE- saranno riservati 120 milioni di euro a partire dalle dotazioni nazionali per le misure di promozione nei paesi terzi, cofinanziate al 50% dall'Ue. Saranno attuate nuove campagne di informazione all'interno dell'Ue con un tasso di cofinanziamento pari al 60% per queste ultime.

04-07-2007 - ilmessaggero.it - vedi anche Vino, rivoluzione Ue: niente zuccheraggioe dimezzamento dei vigneti da estirpare

Bullismo: la scuola è finita ma i soprusi continuano

(DIRE) ROMA - Nonostante la fine dell'anno scolastico, continuano i soprusi tra i minorenni e continuano a verificarsi atti di bullismo. Un fenomeno sempre più in crescita e che non si manifesta solo nelle scuole ma anche all'interno di altri luoghi comunemente frequentati dagli adolescenti. Per combattere il fenomeno Codici ha avviato azioni a sostegno delle vittime del bullismo nel territorio nazionale. E' dal mese di gennaio, infatti, che sono attivi gli sportelli nelle sedi di Milano, Pescara, Pistoia e Napoli e Roma, dove operatori professionisti, come psicologi, sociologi e legali, offrono supporto e sostegno alle vittime ed alle loro famiglie.

"Quello del bullismo - afferma il segretario nazionale del Codici, Ivano Giacomelli- è un fenomeno sociale che si manifesta in diverse forme: da quelle verbali a quelle fisiche, sessuali e psicologiche. L'obiettivo del bullo è quello di danneggiare la vittima con prepotenze dirette o attraverso la diffusione di calunnie e pettegolezzi sul suo conto. Oggi si parla anche di 'cyberbullying', ovvero ingiustizie e sopraffazioni veicolate attraverso i new media (sms, foto, o video clip, e-mail, chat e altro), protagonisti indiscussi delle ultime vicende inerenti il fenomeno". Da gennaio ad oggi, sono arrivate agli sportelli del Codici circa 15 telefonate al giorno, il 75% delle quali giunge da familiari e educatori, mentre solo il 15% di esse proviene dagli studenti e dagli alunni.

"Le telefonate - spiega il segretario nazionale del Codici - anche se diminuite rispetto ai mesi invernali, continuano ad arrivare anche in seguito alla chiusura delle scuole. Segnale che gli atti di bullismo si manifestano anche nelle piazze e nei giardini pubblici delle città, luoghi in cui si incontrano gruppi di minorenni". L'elemento preoccupante, inoltre, aggiunge il segretario, "è che gli atti di violenza raggiungono spesso una dimensione tale da essere penalmente perseguibili, come nel caso specifico di Enna. Mentre la matrice di tali atteggiamenti sembra essere, in primis, quella della non accettazione della diversità (sessuale, handicap, colore della pelle)". E cita il caso di Pescara, dove al momento i casi recepiti sono 8, di cui uno ha portato all'istituzione di un processo penale, 5 sono seguiti dallo psicologo e 2 dallo sportello con delle azioni stragiudiziali. I fatti coinvolgono giovani tra i 13 e i 15 anni e riguardano principalmente denunce di tentato stupro, minacce, insulti, atti violenti.

04.07-2007 - diregiovani.it

Pensioni, su basse sindacati respingono proposta governo

ROMA, 4 luglio (Reuters) - Cgil, Cisl e Uil insieme con le rispettive organizzazioni dei pensionati (Spi, Fnp e Uilp) hanno esaminato la proposta presentata dal governo in merito alla rivalutazione delle pensioni a partire dalle più basse respingendola in quanto "inadeguata".

Lo rende noto un comunicato unitario delle confederazioni spiegando che "le proposte sono ancora distanti rispetto alla piattaforma sindacale unitaria ed inadeguate a raggiungere un'intesa".

I sindacati ribadiscono la volontà di continuare la trattativa per arrivare ad una conclusione positiva e smentiscono ogni volontà di escludere dai futuri miglioramenti le pensioni da lavoro autonomo e gli assegni sociali.

La proposta del governo, oltre a prevedere una rivalutazione delle pensioni sociali, le cosiddette minime, stabilisce la soglia minima dei 70 anni per poter godere degli incrementi in caso di pensione derivante da contributi.

In questo quadro continua la mobilitazione indetta dai sindacati confederali dei pensionati, conclude la nota.

4 luglio 2007 - borsaitaliana.reuters.it

Afghanistan, esplode bomba: morti sei soldati Nato

KABUL (Reuters) - Sei soldati della Nato sono morti nell'Afghanistan meridionale oggi quando una bomba sul ciglio della strada ha colpito il loro veicolo.

Lo ha riferito l'alleanza, precisando che nell'attacco è morto anche un interprete.

L'identità delle vittime non è stata resa nota, ma britannici, canadesi e olandesi rappresentano il fulcro della Nato nel sud, dove i talebani hanno la loro principale roccaforte.

E proprio i talebani hanno rivendicato l'attacco, il peggiore dallo scorso aprile, quando a morire in un evento simile furono sei canadesi.

L'attacco di oggi porta a oltre 70 il numero dei soldati stranieri deceduti in Afghanistan quest'anno.

I talebani spesso hanno portato a termine attentati suicidi o piazzato bombe sulle strade nella loro campagna contro le truppe straniere e il governo.

4 luglio 2007 - today.reuters.it

Verona, donna uccisa da carabinieri

Non si ferma all'alt e forza posto di blocco. Aveva con sè un'ingente somma di denaro frutto di un'estorsione

Non si ferma all’alt - Susanna Venturini, 51 anni, di San Pietro di Legnano (Verona) è stata uccisa da un colpo di pistola esploso da un carabiniere. La donna, titolare di un punto vendita di kebab, non si è fermata all’alt dei militari che stavano eseguendo un controllo, è salita a bordo della sua Scenic, e ha tentato la fuga. Uno dei carabinieri ha così reagito sparando contro la vettura e colpendo a morte la 51enne. Si è poi scoperto che la vittima non si è fermata perché aveva con sé circa 40 mila euro in contanti, frutto di un’estorsione appena compiuta ai danni di un funzionario dell’ispettorato del Lavoro.

L’estorsione – L’episodio consumatosi stanotte è l’epilogo di una complessa indagine scaturita dalla denuncia di un dirigente dell’ufficio provinciale del Lavoro. L’uomo ha riferito di essere ricattato da tempo per questioni relative a una presunta tangente. Il dirigente aveva già ricevuto numerose lettere anonime, poi l’ultima richiesta: 40 mila euro da consegnare nel bidone della spazzatura di un distributore di benzina per evitare che la vicenda fosse riferita alle forze dell’ordine. Di qui le indagini che hanno portato al blitz notturno conclusosi con la sparatoria.

La cronaca - L’episodio è avvenuto attorno alle 2.45 vicino all’area di servizio Total di Isola Rizza. In seguito a una serie di intercettazioni telefoniche, i carabinieri sono riusciti a scoprire il luogo e l’orario dell’appuntamento che gli estorsori avevano dato alla vittima per ricevere il denaro. La somma richiesta era per l’appunto 40 mila euro che la persona ricattata avrebbe dovuto depositare in un cestino per i rifiuti nell’area di servizio alla data e ora stabilite. Sulla base di queste informazioni i carabinieri hanno atteso sul posto che avvenisse lo scambio. Nell’area di servizio è giunta prima la complice, Sonila Tufila, 32enne di origine albanese, poi Susanna Venturini che, dopo aver frettolosamente prelevato il pacco dal cestino dei rifiuti, ha forzato il posto di blocco dei carabinieri.

4 Luglio, 2007 - skylife.it

Pensioni, si tratta sugli incentivi

Un mix tra incentivi e innalzamento di un anno dell'età pensionabile, in alternativa allo scalone della legge Maroni. La proposta che il Governo presenterà ai sindacati porta a 58 anni l'età pensionabile nel 2008, con un incremento dell'1% degli incentivi già previsti per chi resta al lavoro (che salirebbero al 3%), e una verifica al termine del triennio. In questo modo verrebbe anche superato il problema dell'individuazione dei lavori usuranti.Ma c'è un'altra novità:gli incentivi non arriveranno in busta paga ma nel futuro assegno pensionistico. Questa proposta verrà illustrata oggi al sindacato. Il Governo non intende «incentivare la retribuzione — ha spiegato il ministro Cesare Damiano —, noi diciamo: avrai una pensione migliore facendo del bene a te stesso con una pensione più alta, a tuo figlio perché non gli sottrai risorse e al sistema perché resta in equilibrio».

Il nodo da sciogliere riguarda la fase successiva ai tre anni di sperimentazione, quando dovrebbe scattare un innalzamento automatico dell'età, se i risparmi saranno insufficienti. Il Tesoro sollecita una preventiva quantificazione finanziaria dei risparmi con un meccanismo di salvaguardia. Ma questo vincolo non piace alla Cgil, mentre la Uil è più possibilista e la Cisl è disponibile.

Di questa proposta, avanzata dal ministro Damiano, si parlerà nell'incontro al ministero del Lavoro convocato per individuare la platea di beneficiari dell'una tantum di 900 milioni destinati per il 2007 alle pensioni basse da contribuzione (che diventano 1,3 miliardi nel 2008). Un apprezzamento è stato espresso dai tre leader sindacali, Epifani, Bonanni e Angeletti che ieri hanno chiesto di «riaprire rapidamente il confronto, a partire dal tema del miglioramento economico delle pensioni più basse », per «chiudere al più presto l'intero pacchetto dei problemi rimasti aperti ».

Se al tavolo verrà registrato un avvicinamento, è previsto un round definitivo in settimana per chiudere la partita a Palazzo Chigi. Il ministro Damiano che é impegnato domani a Torino per la presentazione della nuova 500 e poi in Portogallo per il Consiglio dei ministri del lavoro della Ue, potrebbe rivedere l'agenda e tornare a Roma giovedì. In caso contrario, la trattativa per cercare l'affondo al tavolo sulle pensioni riprenderà la prossima settimana.

Alla vigilia dell'incontro il ministro dell'Economia,Tommaso Padoa Schioppa, ha auspicato che in tema di pensioni si affermi una sensibilità «ambientalista attenta agli sprechi», per «non rompere gli equilibri naturali tra le generazioni ». Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, considera «antistorico» cambiare «le leggi Dini e Maroni per fare delle scelte che ci allontanano ulteriormente dall'Europa e che rischiano di appesantire la spesa pubblica».

Resta aperto il problema politico con Rifondazione: «mi auguro che quella del ministro Damiano, non sia l'ultima proposta» ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alfonso Gianni, sottolineando che «nel programma dell'Unione c'è scritto che lo scalone va eliminato». Tra i sindacati è soprattutto la Cgil — che per domani ha convocato il direttivo — a premere per una chiusura rapida della vertenza sullo scalone. «La proposta Damiano è una buona base di partenza — spiega Morena Piccinini—.

Resta il problema con la Ragioneria che vuole ottenere gli stessi risultati dello scalone, che per noi è inaccettabile». Più ottimista Pier Paolo Baretta (Cisl): «Se verrà perseguita la proposta Damiano credo ci siano le condizioni per chiudere in tempi rapidi — sostiene —. Non penso che la quantificazione preventiva dei risparmi possa compromettere l'accordo ». Mentre Domenico Proietti (Uil) pur «apprezzando la soluzione degli incentivi», segnala «l'assenza di rispostedal Governo sulla detassazione degli aumenti contrattuali legati alla produttività » che «è condizione irrinunciabile per un accordo complessivo ».

Quanto alla rivalutazione delle pensioni più basse da contribuzione, si sta ragionando sulla soglia minima dei 600 euro, che riguarderebbe 3 milioni di pensionati che avrebbero così circa 300 euro a ottobre per il 2007 e 40 euro di aumento al mese per il 2008. Potrebbero essere fissati ulteriori paletti per delimitare la platea ai "soli" over 65 (per uomini) e over 60 (per donne). In questo caso la cifra salirebbe. «Pur trattandosi di risorse insufficienti — sostiene il leader dei pensionati della Cisl, Antonio Uda — è importante che venga avviato il ragionamento sulla rivalutazione delle pensioni ». Ma sullo scalone non è solo la sinistra radicale a far sentire la propria voce.

Sull'altra sponda, a frenare rispetto a una revisione del sistema pensionistico è il ministro delle Infrastrutture,leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, «anche alla luce del fatto che a 58o 60 anni le persone sono in piena efficienza psico-fisica e non si può pesare sulle spalle delle generazioni future ». E il ministro delle Politiche comunitarie, Emma Bonino, aveva preannunciato domenica un voto contro l'ipotesi dei 58 anni, giudicando «sbagliato e marginale »l'obiettivo di superare lo scalone: «Spendere tra i 5-7 miliardi per un problema che riguarda 120 mila persone é una follia».

di Giorgio Pogliotti - 3 luglio 2007 - ilsole24ore.com

Vodka assassina

In Russia muoiono circa 700.000 persone l'anno per colpa dell'alcool.

A riferire la scioccante notizia è la rivista medica inglese "The Lancet" in seguito ad uno studio guidato dalla European Centre on Health of societies in transition di Londra.

La Russia detiene il primato delle morti legate all'alcool: circa il 43% della popolazione muore per cause e malattie epatiche e incidenti provocati dall'utilizzo di alcolici.

In media, un cittadino russo dai 15 anni in poi beve ogni anno circa 15,2 litri di alcool puro. Per via della contraffazione della merce, i russi ingeriscono anche profumi, dopobarba, antisettici orali e qualsiasi altra bevanda, basta che contenga etanolo.

A capo di questo studio c'è l'equipe del dottore D. Leon che ha preso in esame una città degli urali Izhevsh. Sono stati esaminati uomini dai 24 ai 54 anni morti tra il 2003 e il 2005.

Ma la ricerca rivela anche che l'età media di un russo è di 59 anni (18 in meno rispetto all'età media di un italiano) e che, secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità, le vittime europee dell'alcool sarebbero 200.000 ogni anno contro le 700.000 registrate in Russia.

Non a caso in Russia non ci sono più donne che uomini: vivono in media fino a 72 anni.

Valentina Nuccio - 04-07-2007 - tifeoweb.it

Enna, Violenza Su Minore: Arrestati Un 15enne E Un 16enne

(AGENZIA GRT) Hanno 15 e 16 anni e sono accusati di violenza sessuale, minacce e lesioni nei confronti di un ragazzo di 13 anni di Enna. A denunciare i due bulli, lo stesso 13enne che, stanco dei soprusi, si e' confidato con alcuni vigili urbani che hanno segnalato la situazione ai servizi sociali. I due, arrestati, si trovano ora in centri di recupero.

04/07/2007 - agenziagrt.it

Cadl si costituisce parte civile contro studenti Rovigo

La Lega Cattolica Antidiffamazione ha dato mandato ai propri legali per costituirsi parte civile nel processo che si celebrerà contro gli studenti responsabili degli atti di vandalismo in una scuola di Rovigo, i cui filmati sono stati pubblicati in internet e trasmessi durante il TG5 delle 20 del 3 Luglio.

L'offesa al sentimento religioso dei Cattolici, derivante dal gesto blasfemo di distruggere il Crocifisso a colpi di bastone bestemmiando e imprecando, non deve distogliere dalla gravità in sé dell'episodio, con il quale si è principalmente offesa la divina persona del Salvatore.

«Queste manifestazioni di odio e di empietà da parte di giovani violenti - commenta Pietro Siffi, Presidente della Lega Cattolica Antidiffamazione - sono il risultato concreto del clima di persecuzione anticattolica e di cristofobia di cui si fanno portatori sedicenti artisti e intellettuali, in spregio a qualsiasi norma del vivere civile».

04-07-2007 - fonte di questa notizia loccidentale.it - vedi anche imgpress.it

Non solo Marilyn

Su di lei è stato detto, scritto, dipinto e immaginato tutto e niente. Pin-up, ballerina, cantante, sogno proibito, attrice, icona del cinema prima e della cultura pop dopo, mito e sex symbol fuori da ogni tempo… Ma soprattutto donna fragile e tormentata, dall’esistenza inquieta e affannosa, come chi è sempre alla ricerca di un qualcosa che però, alla fine, continua a sfuggirgli. Un’interprete straordinaria, dotata di una femminilità sublime e dolorosa che, ancora oggi, continua a risplendere nel sacro Olimpo di Hollywood.

Madre affetta da problemi psichici, padre ignoto, il sospetto di un abuso all’età di dieci anni: queste sono le premesse che segnano la tumultuosa e disordinata vita della piccola Norma Jeane Baker (1 giugno 1926, Los Angeles). Quando i suoi capelli erano ancora bruni e il suo volto sconosciuto al mondo, Norma trascorre la sua infanzia divisa tra famiglie adottive e l’orfanotrofio.

Nel settembre del 1941 conosce James Dougherty, un operaio che divenne il suo primo marito e da cui divorziò nel 1946. I biografi la descrivono allora come una ragazza con poca stima di sé ma dotata già di un lato aggressivo e fortemente volitivo. Una giovane donna molto più intelligente ed infelice di quanto possa far pensare l'immagine che il mondo mediatico le costruì intorno.

Il suo primo tentativo di suicidio risale al 1950, in seguito alla morte di Johnny Hyde, un associato dell'agenzia “William Morris”. Norma lo conobbe ad uno dei tanti “festini” (a cui prendeva parte regolarmente) organizzato dal produttore Sam Spiegel. Hyde era un uomo di successo, famoso scopritore di talenti che annoverava tra le sue “creature” donne come Lana Turner o Rita Hayworth. Nonostante fosse sposato e decisamente in là con gli anni, s’innamorò follemente di lei e, grazie alla sua influenza, la fece inserire nei cast di produzioni eccellenti come ”Giungla d'asfalto” (“The asphalt jungle” 1950, di John Huston) o “Eva contro Eva” (“All about Eve” 1950 di Joseph L. Mankiewicz, dove appare in un cammeo che le rende tutt’altro che onore). L’anziano talent scout le chiese ripetutamente di sposarlo, assicurandole che sarebbe stata una vedova ricca, ma Norma rifiutò sempre. Secondo quanto riportato nella biografia edita da Donald Spoto, la donna ignorò Hyde per settimane, perché impegnata nel rinnovamento di un contratto con il produttore Joseph Schenk,. Ma quando il suo benefattore ebbe un attacco di cuore nel 1950 a Palm Springs, Norma si incolpò della sua morte, tentando di punirsi con il suicidio.

Poi, nel 1954, la fuga in Municipio col giocatore di baseball Joe Di Maggio, suo secondo marito. Unione altrettanto tormentata e conflittuale (alcuni dicono che Di Maggio fosse molto violento con la moglie), e che volse al termine appena nove mesi dopo.

Qualche anno dopo Norma ci riprova: nel 1956 si unisce in matrimonio col celebre commediografo Arthur Miller, insieme al quale coltivò, inutilmente, i suoi sogni di maternità. Norma soffriva infatti di endometriosi, una patologia che rende la gravidanza molto pericolosa. Così, dopo una serie di aborti spontanei, la donna perse definitivamente la speranza di rimanere incinta.

Il suo comportamento instabile, provocato da un costante abuso di alcol e tranquillanti, pose fine anche al terzo matrimonio. Fu questo labile equilibrio interno a portarla, nel 1961, ad essere ricoverata in una clinica psichiatrica.

La sua infelicità, la sua solitudine, erano autentiche, profonde, intrise nel corpo in maniera così radicale da farla vivere nel perenne fallimento. Norma è sempre stata alla ricerca costante di rispetto, un rispetto che sperava di ottenere diventando una brava attrice: ma lo star system preferì affibbiarle il ruolo di bionda svampita senza cervello, quando in realtà la sua vita, ossia il suo divismo, era fatta più di ombre che di luci. Un esempio emblematico di come esistenza e arte possano diventare tragicamente indistinguibili.

Norma fu trovata morta nella sua camera da letto il 5 agosto del 1962, in seguito all’assunzione di un cocktail letale a base di alcolici e sonniferi.

Prima di diventare Marilyn Monroe, prima di essere travolta dai numerosi scandali che la volevano legata ai fratelli Kennedy, prima di firmare contratti milionari, prima delle sue provocazioni, delle sue battute imprevedibili e personalissime (definite, non a caso, “monroismi”), prima di trasformarsi in un banale sex symbol o in un asettico poster da appendere in camera, Norma Jeane Baker è stata una donna, troppo spesso umiliata e dedita al compromesso, trattata più come un oggetto che come essere umano, resa schiava da quello stesso sistema che le aveva dato fama e ricchezze.

“- Hollywood è quel posto dove ti pagano 1.000 dollari per un bacio e 50 centesimi per la tua anima. Io lo so perché ho rifiutato spesso la prima offerta e accettato la seconda -“
In pochi si sono sforzati di guardare oltre la sua immagine bidimensionale. Ma se osserviamo bene, oltre quei teneri occhi socchiusi e la bocca carnosa, possiamo ancora scorgere quel barlume di umanità che in vita le fu ingiustamente negato.

03 - 07 - 07 - alcinema.org

E i religiosi radicali rivogliono la sharia

HERAT - Arriva da Herat, da quella che fu per secoli la città più colta e raffinata dell'Afghanistan e dell'Asia centrale, l'appello di un gruppo di religiosi radicali affinché la sharia, la legge islamica peraltro inclusa nella Costituzione, sia applicata in tutti i suoi aspetti, anche quelli punitivi più cruenti di talebana memoria. Pena di morte per gli assassini e gli adulteri, taglio di mano per i ladri, censura sui programmi radiotelevisivi: solo in questo modo, dicono gli oltre duecento religiosi e intellettuali firmatari della risoluzione, si potranno combattere immoralità, alcolismo, corruzione e criminalità dilaganti. Così come avveniva sotto il regime dei talebani, crollato, dopo cinque anni al potere a Kabul, sotto le bombe americane nel dicembre 2001.

«È nell'interesse della società, non ha niente a che fare con i passati governi: la sharia porrà le basi per una pace duratura e armoniosa, prevenendo il caos», ha detto il capo del consiglio degli Ulema (studiosi religiosi sunniti) di Herat, Muhammad Kababiani. La nuova Costituzione del 2004 della Repubblica islamica dell'Afghanistan si rifà alla sharia, ma, pur proibendo tutte le leggi contrarie ad essa, non chiede l'applicazione rigida della legge islamica e prevede la creazione di una società «fondata sulla volontà del popolo e la democrazia». Da quando il presidente Hamid Karzai ha preso il potere nel 2001 è stata eseguita una sola condanna a morte. Ai tempi dei talebani, pene capitali, lapidazioni, punizioni corporali erano comuni. Oggi, in un Afghanistan ancora tradizionale e profondamente conservatore, la criminalità è in aumento.

04-07-2007 - corriere.com

Eve davanti al giudice per problemi di alcol, ma evita il carcere

Dopo il chiacchieratissimo caso di Paris Hilton (vedi News), un’altra donna dello showbusiness è stata colta alla guida in stato di ebbrezza: la rapper americana Eve non dovrà però scontare la pena in carcere, come la Hilton.

La cantante ha infatti accettato di indossare un braccialetto in grado di rilevare il tasso di alcol presente nel sangue, oltre ad aver pagato una multa di trecentonovanta dollari.

Ma non è tutto: il giudice le ha assegnato anche dieci sedute con gli Alcolisti Anonimi e un programma di rieducazione della durata di tre mesi.
La rapper dovrà inoltre presentarsi diverse volte davanti alla corte per dimostrare, tramite i rilevamenti del braccialetto, di non aver alzato il gomito.

04-07-2007 - rockol.it

L'ultimo volo di David ucciso dall'odio dei bianchi

Un anno fa il suo caso era diventato il simbolo delle divisioni razziali in America. Dopo la violenza e trenta operazioni, il suicidio

WASHINGTON - Una vicenda che ha sconvolto l'America è giunta ieri a una tragica conclusione. Un ragazzo ispanico di 18 anni, violentato nell'aprile del 2006 da due skinhead al grido di «Potere bianco!», si è suicidato domenica scorsa buttandosi in mare dalla tolda di una nave di David Ritcheson (Ap) crociera. Si chiamava David Ritcheson, era stato sodomizzato con un ombrellone dopo una notte di alcol e droghe, e aveva subito 30 dolorosi interventi chirurgici, l'ultimo dei quali 45 giorni fa, senza peraltro recuperare appieno le sue funzioni. Per 15 mesi aveva nascosto le sue feroci ferite fisiche e mentali, giocando e studiando coi compagni a Houston nel Texas come un ragazzo normale e parlando di un futuro al servizio della comunità. L'Antidefamation league, un'associazione contro i crimini razziali, gli aveva donato una borsa di studio all'università, e il Congresso lo aveva invitato a Washington a testimoniare a favore di una legge per l'integrazione. Ma la violenza aveva lacerato anche la mente e il cuore del giovane ispanico.

Partito sabato mattina dal porto di Galveston sulla nave Ecstasy con due amici e i loro genitori per una crociera nel Golfo del Messico, David Ritcheson si è tolto la vita la notte successiva. Non ha lasciato lettere, non ha trasmesso messaggi, non ha voluto confidarsi con nessuno. La Guardia costiera ne ha miracolosamente ritrovato il cadavere alcune ore più tardi.

A causare l'atroce attacco dei due skinhead, Henry Tuck allora diciottenne e Robert Turner, di un anno più giovane, era stato uno stupido approccio di Ritcheson alla sorella del primo, di 12 anni. I due giovani bianchi si erano scagliati sull'ispanico. L'hanno preso a calci, sodomizzato e bruciato con dei mozziconi di sigarette mentre urlavano epiteti razzisti. «Erano fuori di senno, tutti avevano bevuto e preso droghe, David compreso» ha riferito Carlos Leon, l'avvocato difensore di David. Portato in ospedale in preda a terribili sofferenze, David ne era uscito tre mesi più tardi, incominciando un lungo calvario conclusosi solo alla fine dello scorso maggio. Al processo, il procuratore Mike Trent aveva ottenuto e chiesto il massimo della pena: l'ergastolo per Tuck in quanto maggiorenne, e 90 anni di detenzione per Turner. «David non aveva gioito molto della sentenza» ha ricordato l'avvocato. «Aveva chiesto giustizia, ma diceva di rendersi conto che i suoi due torturatori si erano rovinati la vita». Né la famiglia, né gli amici, né i medici avvertirono quale dramma maturasse nel ragazzo ispanico.

In pubblico, David non tradiva le sue menomazioni né il suo tormento. Aveva smesso di bere e prendere droga ed eccelleva negli studi. Ha commentato Martin Kaminsky, il direttore dell'Antidefamation league: «Ci sentivamo commossi e ottimisti, il suo coraggio e la sua determinazione destavano l'ammirazione di tutti». Ma David non riusciva a liberarsi dell'incubo patito, glielo ricordavano le cronache e la gente che si fermava a parlargli. «Forse si vedeva come un uomo segnato per sempre - ha proseguito Kaminsky - forse non gli abbiamo prestato abbastanza attenzione, sebbene fosse in cura presso alcuni psichiatri». Quando chiese di andare in crociera, la famiglia non si oppose, pensò anzi che fosse una svolta per il meglio. E invece David doveva avere raggiunto una conclusione: che occorreva farla finita. Così, da solo, nella notte, si è gettato nelle acque del Golfo del Messico. A Washington, l'Fbi, la polizia federale, ha aperto un'inchiesta sul suicidio del ragazzo. E Sheila Jackson Lee, la deputata democratica del Texas, lo Stato del presidente Bush, la donna che lo aveva chiamato a testimoniare al Congresso, ha pianto alla notizia del suo suicidio. «Approveremo la legge per cui si è battuto - ha detto - e la chiameremo la Legge di David».

Ennio Caretto - 04 luglio 2007 - corriere.it

Scuola: voglia di disciplina

Nel suo recente pamphlet intitolato “Elogio della disciplina” il filosofo e pedagogista tedesco Bernhard Bueb sostiene: “Avere il coraggio di educare significa prima di tutto avere il coraggio di esercitare la disciplina. La disciplina è il figlio non amato della pedagogia e tuttavia costituisce il fondamento dell'intera educazione. La disciplina incarna tutto ciò che gli uomini detestano: coercizione, sottomissione, rinuncia forzata, repressione dell'istinto, limitazione della propria volontà individuale. Al principio del piacere la disciplina sostituisce il principio del profitto: viene permessa o persino imposta qualunque restrizione finalizzata al raggiungimento di uno scopo prefissato”.

Sono parole che in qualche modo disegnano i confini di un problema molto serio nel quale si sta imbattendo la nostra collettività (e la scuola in particolare), troppo abituata ad un permissivismo che non ha portato frutti, ma solo disastri. E' recente la proposta del Ministro della Salute Livia Turco di inviare ispezioni a tappeto dei Nas nelle scuole di tutta Italia per arginare l'allarme droga, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio tra gli studenti di licei e istituti tecnici italiani. Allarme che desta sempre più preoccupazione dopo che lo scorso 16 maggio un ragazzo di 15 anni è morto in classe per un malore: all'intervallo avrebbe fumato con alcuni compagni uno spinello nel quale si teme sia stata inserita una sostanza altamente tossica.

Allarme sorto anche per la vicenda del preside di un liceo di Torino che, con una lettera, ha chiesto ai carabinieri di fare un sopralluogo nella scuola: alcuni dei suoi alunni erano stati male e temeva facessero uso di sostanze stupefacenti. Da notare che per il Ministro Turco, alla faccia della coerenza, non c'è contraddizione tra raddoppiare la quantità massima di cannabis consentita per uso personale e mandare i cani antidroga nelle scuole. Ad ogni modo, le domande urgenti che emergono da queste vicende sono le seguenti: la disciplina è una risposta alla emergenza educativa? Qual è il rapporto tra disciplina ed educazione? E' legittimo proibire qualcosa senza ledere la libertà altrui? Non è qui il caso di scrivere un trattato, ma di registrare alcune tendenze e offrire una prospettiva di lavoro.

Dunque il richiamo agli estremi rimedi sembra essere tornato di moda presso una certa cultura di sinistra che usa distinguere tra pubblico, dove comanda lo Stato, e privato, dove il singolo può fare quello che vuole purché non danneggi troppo gli altri. Questo è il punto. La prospettiva della Turco, per quanto derivi da uno sguardo disincantato di fronte alla situazione, è una risposta statalista di fronte ad un problema di carattere educativo. Giustamente il suo collega Fioroni, Ministro della Pubblica Istruzione, le ha ribattuto: “L'azione educativa è prioritaria; dobbiamo prima di tutto rendere i ragazzi consapevoli dei rischi che corrono con l'uso di alcol e droga”. Su questa stessa lunghezza d'onda il giornalista e commentatore di problemi educativi Barbiellini Amidei: “Bisogna fare due cose: muoversi contro lo spaccio con un taglio di emergenza pubblica e prendere consapevolezza che il punto essenziale riguarda il perché i ragazzi si drogano”.

L'educazione non è però una filosofia, implicando l'esperienza del coinvolgimento di tutta la persona con una proposta di cambiamento della vita: la disciplina e le regole sono sottese alla decisione di aderire.

La disciplina è funzionale allo scopo, così come è necessario seguire i passi di una guida per salire in montagna. Alcuni suggerimenti. Primo: chi accetta il gioco deve accettare anche le regole. Secondo: le regole vanno fatte osservare in funzione del gioco. Terzo: occorre valorizzare e sostenere chi nella scuola, nella famiglia e nella società già si sta assumendo la responsabilità di farsi carico dell'umanità altrui.

Ermanno Poli - 04-07-2007 - dilloadalice.it

Mo: libero Johnston, giornalista BBC

Premier Hamas, speriamo accordo per liberare soldato Shalit


(ANSA) - GAZA, 4 LUG - Alan Johnston, il giornalista della BBC sequestrato nella Striscia di Gaza il 12 marzo scorso, e' stato liberato. Johnston e' stato consegnato dai suoi rapitori islamici a funzionari di Hamas. ''e' bellissimo essere liberi'' ha detto il corrispondente britannico per il quale, secondo una fonte palestinese, non e' stato pagato alcun riscatto. Il premier di Hamas, Haniyeh, ha detto di sperare in un accordo per liberare il soldato israeliano Shalilt.

04-07-2007 - ansa.it

Nuova assistenza psichiatrica per Albenga (Savona)

Venerdì 6 luglio inaugurazione in via Fiume 20

L’Asl2 inaugura, nella città di Albenga, il “Centro Diurno” e “Alloggio protetto per pazienti psichiatrici”, una nuova struttura della psichiatria territoriale organizzata secondo due importanti funzioni: quella semiresidenziale di Centro Diurno, capace di accogliere circa 15 persone, e quella residenziale di comunità alloggio, con quattro posti letto.

Il raggiungimento di questo traguardo è stato possibile grazie al contributo determinante dell’Arte (Azienda regionale territoriale per l’edilizia) e del Comune di Albenga. Inoltre, il progetto è stato realizzato utilizzando un fondo finalizzato alla residenzialità territoriale proveniente dalla Regione Liguria.

Si tratta di una struttura “leggera”, finalizzata alla riabilitazione ed al reinserimento sociale ed abitativo di persone che, pur partendo da patologie gravi, non hanno perso la capacità di reinserirsi nel normale tessuto di vita e di relazioni della comunità.
La possibilità di concentrare in un’unica struttura l’attività di gruppo in fascia diurna e l’accoglienza notturna senza la presenza di operatori, rende i programmi di cura flessibili ed articolati, in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni delle persone, oltre che permettere la realizzazione di un notevole risparmio economico, da parte dell’Asl2, nell’affitto dei locali.

Tali migliorie sono complementari alla mole di attività a cui il Dipartimento di Salute Mentale è sottoposta. Nel 2006 nel Distretto Albenganese il Centro di Salute Mentale (Csm) ha avuto in carico oltre 1400 persone, seguite da circa una ventina di operatori che comprendono medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri professionali ed educatori.

Il servizio, nell’anno precedente, ha raggiunto 12.363 prestazioni erogate, incluse visite psichiatriche, colloqui psicologici, psicoterapia, interventi riabilitativi, interventi socio-assistenziali, interventi di consulenza e prestazioni infermieristiche.
Le prestazioni vengono fornite nella sede del Centro di Albenga, nel domicilio del paziente, nelle strutture idonee del Dipartimento, nell’Ospedale e nelle strutture convenzionate. Tale tipo di organizzazione permette la costruzione di percorsi utili a ristabilire le situazioni su cui gravano disagi psichici, molte delle quali si concludono con l’assegnazione ai pazienti di un’abitazione propria.

Con la nuova Comunità alloggio di Albenga i posti letto in provincia di Savona, esclusi gli ospedali, diventeranno 44, suddivisi in 15 posti per situazioni di pre e post crisi, 6 in comunità terapeutica e 23 in comunità alloggio.

04-07-2007 - savonanotizie.it

A La7 "Speciale nero artico"

Roma, 3 lug. (Apcom) - Le drammatiche condizioni di vita degli Inuit della Groenlandia condizionati da un vertiginoso trapasso culturale dovuto ai cambiamenti climatici, alla globalizzazione e ad un difficile rapporto con la casa madre danese sono al centro dello Speciale TgLa 7 "Nero Artico" di Massimo Mapelli, in onda Sabato 7 Luglio alle 23.30

Storie di cacciatori ormai privi di radici, di famiglie devastate dall'alcolismo e dai suicidi (anche tra gli adolescenti). Immagini esclusive e molto forti sulla caccia alla foca girate in uno dei piu' remoti fiordi della Groenlandia orientale seguendo la giornata di uno dei piu' "affermati" cacciatori. La testimonianza di Robert Peroni italiano che da 30 anni ha deciso di vivere tra gli Inuit per aiutarli, rispettando le loro tradizioni ma cercando di convincerli che il turismo è una grande scommessa per affrontare la modernità.

E ancora, le risposte dei piu' autorevoli scienziati impegnati a studiare i fenomeni del riscaldamento globale. Risposte raccolte nell'insediamento umano piu' a nord del mondo, la stazione scientifica internazionale di Ny Alesund.

Base di partenza delle storiche spedizioni al Polo Nord di Amundsen e Nobile. (Nel 2008 sono 80 anni dalla spedizione del Dirigibile Italia. Trent'anni dalla morte di Umberto Nobile e c'è alle Svalbard un progetto per creare un museo permanente sugli anni ruggenti della ricerca polare).

Le difficoltà e le prospettive della ricerca italiana con il rilancio del progetto artico del Cnr nell' Anno Polare Internazionale.

I sorprendenti segnali di inquinamento che scaturiscono da studi di biologia sugli uccelli marini che si nutrono nelle gelide acque dell'estremo nord. (Progetto Cupol del Norwegian Polar Institute )

L'opinione fuori dal coro di Bjorn Lomborg, ambientalista "scettico" che si contrappone alle posizioni dei ricercatori più allarmisti. Ma anche a organizzazioni ambientaliste come Greenpeace e il WWF.

E infine, la storia di Barentsburg, incredibile borgo alle isole Svalbard la cui vita scorre attorno ad una miniera di carbone. Luogo abitato da 500 minatori ucraini in territorio norvegese. Ai tempi della guerra fredda era l'avamposto sovietico per una possibile invasione dell'occidente.

03-07-2007 - notizie.alice.it

Ecco l'identikit degli steward per la sicurezza dentro gli stadi

Età compresa tra i 21 e i 50 anni, buona salute fisica e mentale, assenza di daltonismo, assenza di uso di alcol e stupefacenti, capacità di espressione visiva, di udito e di olfatto, assenza di elementi psicopatologici anche pregressi, prestanza fisica adeguata alle mansioni da svolgere.

ROMA - Età compresa tra i 21 e i 50 anni, buona salute fisica e mentale, assenza di daltonismo, assenza di uso di alcol e stupefacenti, capacità di espressione visiva, di udito e di olfatto, assenza di elementi psicopatologici anche pregressi, prestanza fisica adeguata alle mansioni da svolgere: sono i requisiti fisici che dovranno avere gli steward, ovvero i nuovi addetti alla sicurezza negli stadi, che affiancheranno le forze dell’ordine, istituiti con il recente decreto legge approvato dal Parlamento contro al violenza negli stadi. Requisiti, modalità di selezione e corsi di formazione sono contenuti nel decreto ministeriale all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato. «Il decreto - ha sottolineato il relatore, Giannicola Sinisi (Ulivo) - segna un passo importante nella gestione dell’ordine pubblico negli stadi, perchè affida finalmente alle forze di polizia il ruolo che per legge gli compete, ordine e sicurezza».

La presenza degli steward è prevista per gli stadi con capienza superiore alle 7.500 unità; sono stati quantificati in almeno uno ogni 150 spettatori effettivi ovvero uno ogni 250 spettatori in relazione alla capienza dello stadio. E’ prevista anche «un’adeguata presenza di personale femminile». Saranno organizzati in squadre di 20 unità, guidata ciascuno da un "capo unità", l’organigramma prevede anche un "coordinatore di settore" per ciascuna area o settore dello stadio, un "responsabile di funzione" per ciascuna delle funzioni operative affidate agli steward e, al vertice della piramide, un "delegato per la sicurezza".

Gli steward saranno selezionati, dopo una prova preliminare e test attitudinali che accertino il «livello di conoscenza generale, la capacità di espressione verbale, il grado di conoscenza della lingua inglese, la capacità di concentrazione, di autocontrollo e di stabilire contatti con il pubblico, l’attitudine ad esercitare le funzioni di sicurezza da svolgere». Dovranno quindi seguire dei corsi di formazione ed addestramento, curati dalle società sportive, su diverse aree tematiche: dall’area giuridica, all’ordine pubblico, all’area tecnica relativamente all’impianto dove operano. Il decreto riporta anche il minimo di ore di formazione previsto per ogni livello professionale. Gli steward, naturalmente, dovranno avere la fedina penale immacolata e presupposto indispensabile per il loro effettivo impiego è l’esistenza di una copertura assicurativa per gli eventuali infortuni. Il delegato per la sicurezza, tre giorni prima della manifestazione sportiva pianificherà il loro impiego in base a un piano approvato dal "Gruppo Operativo Sicurezza". Il loro raggio di azione sarà ampio: si va dall’attività di bonifica, con un’ispezione preventiva dello stadio prima dell’apertura al pubblico, alle attività di prefiltraggio e filtraggio, con il presidio dei varchi di accesso per verificare la validità dell’intestazione dei biglietti e contrastare l’introduzione di oggetti o strumenti illeciti, alla vigilanza all’interno dell’impianto sportivo durante la manifestazione. In caso di violazione del regolamento d’uso, ma solo quando è prevista la sola sanzione amministrativa pecuniaria sono tenuti a segnare l’identità del trasgressore e segnalarla ai pubblici ufficiali. Il decreto indica anche a abbigliamento e dotazione degli steward: indosseranno un giubbotto senza maniche, giallo o arancione, con la parola STEWARD all’interno di un riquadro blu; in dotazione avranno: scarpe, berretti e/o elmetti, l’organigramma di tutti gli addetti alla sicurezza, la pianta del settore occupato con l’indicazione delle vie di fuga ed eventuali punti sensibili, e il piano di emergenza e le procedure di evacuazione dello stadio. «I poliziotti - ha spiegato il relatore Sinisi - diventano le strutture portanti di un sistema che per troppo tempo ha visto un limite fondamentale nella non separazione dell’organizzazzione dei pubblici eventi dalal responsabilità della sicurezza negli stadi. Le società sportive, infatti, pianificheranno gli spettacoli e le forze di polizia garantiranno l’ordine pubblico, con ciò qualificando il lavoro del poliziotto in modo sostanziale».

3/7/2007 - lagazzettadelmezzogiorno.it

Non è stata la droga ad uccidere Tony Thompson degli Hi-Five

E’ stata accidentale la morte del 31enne Tony Thompson. Il cantante del gruppo r&b Hi-Five è stato trovato morto davanti alla sua abitazione di Waco, Texas, lo scorso primo giugno (vedi News) per sospetta overdose. L’autopsia effettuata sul corpo del giovane ha chiarito il motivo della misteriosa morte: l'artista avrebbe inalato del Freon. “Nessuna traccia di alcol o droghe è stata rinvenuta nel suo sistema, solo una piccola percentuale di metadone”, ha chiarito il dottor Reade A. Quinton, medico forense del Southwestern Institute di Dallas. Causa della morte quindi, "accidentali effetti tossici da clorodifluorometano”. Gli Hi-Five hanno ottenuto grande successo negli anni '90 con canzoni come "She's playing hard to get" e "I like the way". Dopo lo scioglimento del gruppo, Thompson ha iniziato una carriera come solista e pubblicato un album nel 1994. Nel 2005 ha rimesso insieme gli Hi-Five e prima della morte stava lavorando ad un nuovo album solista.

03-07-2007 - rockol.it

Più accessibilità, più contenuti: così si rinnova il sito del Senato

Il sito internet del Senato della Repubblica è on-line con una veste grafica rinnovata e nuovi contenuti. A distanza di tre anni dall'ultimo restyling, il sito compie un deciso passo avanti nell'aderenza ai regolamenti nazionali e internazionali in materia di accessibilità.


Le pagine del sito sono state "riscritte" con l'adesione ad uno dei protocolli internazionali più rigidi, lo XHTML 1.0 Strict, promosso dal World Wide Web Consortium (www.w3.org/). Le pagine risultano più leggere, adattabili ai dispositivi per la navigazione in mobilità (ad esempio palmari e smartphone) e facilmente leggibili dai software che assistono i diversamente abili nella navigazione in Rete, ad esempio i software che "leggono" le pagine per i non-vedenti. L'adeguamento del sito alle regole in materia di accessibilità ha preso il via prima ancora dell'approvazione nel 2004 della legge che disciplina la materia per i siti pubblici (n. 4/2004: "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici"). Con la nuova versione, il sito di Palazzo Madama si pone nuovamente all'avanguardia in questo settore.

Sul versante dei contenuti, le novità riguardano le principali aree del sito. Ecco le tre più importanti.


· Nell'area dei lavori parlamentari e delle relative banche dati, sono ora disponibili gli emendamenti ai disegni di legge già nella fase della discussione in Commissione.

· Nell'area dell'attualità è stata inaugurata la nuova sezione dedicata agli "approfondimenti" dove vengono pubblicati estratti dai dossier del Servizio studi del Senato su temi di grande rilievo. I primi approfondimenti sono stati dedicati alla riforma della legge elettorale, con una comparazione delle regole in vigore nei principali Paesi europei; ad una analisi dell'impatto dell'invecchiamento demografico sulla spesa pubblica; alle missioni umanitarie e internazionali, con una analisi della situazione nelle aree di crisi (Libano, Afghanistan e Darfur).

· Infine, nell'area della Biblioteca è consultabile la più vasta banca dati sulla storia locale dell'Italia: Statuti di Comuni, corporazioni, confraternite e associazioni, ed edizioni antiche di storia locale italiana edite tra il 1500 ed il 1861. Dal 28 giugno, inoltre, è disponibile una interfaccia web unificata per l'accesso ai cataloghi della Biblioteca del Senato e della Biblioteca della Camera, raggiungibile attraverso il portale www.parlamento.it.

03-07-2007 - avvisatore.it

Studenti: 40 per cento vittime del bullismo

Codici organizza convegno per interrogarsi sul fenomeno.

L'ultimo episodio in ordine di tempo a Rovigo dove un gruppo di bulli si e' ripreso col telefonino mentre distruggeva un crocifisso. Giovedi a Pescara, ore 18 sala consigliare del comune in piazza Italia, si parlera' di bullismo in un convegno organizzato dall'associazione Codici diretta da Domenico Zaccardi Pettinari.Sara' presentato un progetto (un volume gia' pubblicato da abruzzoreport nelle settimane scorse) realizzato da Codici nazionale in collaborazione con il contributo del ministero delle Politiche Sociali. Tra i relatori Evelyn M. Field, insigne psicologa australiana, esperta internazionale di bullismo; Nicoletta Verì (psicologa e direttore del centro Paolo VI );Monica Isabella Ventura (Ufficio Assistenza Psicologica dell’associazione Codici, i rappresentanti del comune di Pescara e della provincia di Pescara, Gianna Camplone (presidente dell’Associazione di volontariato DiversUguali).L’Osservatorio Codici ha documentato un sondaggio che rivela come circa il 40% degli alunni tra i 9 e i 14 anni è vittima di episodi di bullismo. In questa percentuale sono compresi sia episodi generici come ‘l’essere preso in giro’ (66,6%), ma anche furti (15%) e minacce (7%). Il 6,5% dichiara di essere stato vittima di violenza e maltrattamenti fisici, mentre l'80% asserisce di essere stato testimone di episodi di bullismo. Da gennaio ad oggi, data anche la crescente attenzione sociale rivolta al fenomeno, arrivano agli sportelli del Codici circa 10 telefonate al giorno, il 75 % delle quali giunge da familiari e educatori, mentre solo il 15% di esse proviene dagli studenti. Dai nostri contatti emerge che ad essere coinvolti in atti di bullismo sono specialmente gli alunni delle scuole secondarie e superiori, in particolare gli istituti tecnici e professionali. Inoltre, l’elemento preoccupante è che gli atti di violenza raggiungono spesso una dimensione tale da essere penalmente perseguibili, mentre la matrice di tali atteggiamenti sembra essere, in primis, quella della non accettazione della diversità ( sessuale, handicap, colore della pelle).

03-07-2007 - abruzzoreport.com

Cassazione: Bacio rubato è violenza, anche senza lingua

ROMA - Un bacio sulle labbra carpito contro la volontà di una donna è violenza sessuale anche se non è 'bacio alla francese', cioé con la lingua. E tanto più è violenza se la donna è minorenne, quasi una bambina, come nel caso esaminato dalla Suprema Corte di Cassazione nella sentenza 25112 con la quale si conferma la condanna ad un anno e quattro mesi inflitta dalla Corte d'Appello di Napoli ad un bidello ultracinquantenne che nei corridoi della scuola aveva baciato due volte sulle labbra una studentessa di tredici anni. E' il contesto culturale e sociale che connota il bacio sulle labbra come atto sessuale, ricordano gli ermellini e fanno due esempi: la tradizione russa, nella quale il bacio è usato come forma di saluto; la consuetudine familiare per la quale i parenti possono abitualmente scambiarsi un bacio sulle labbra come forma di affetto. Al contrario, illustra ancora la sentenza, al di fuori di contesti simili, il bacio sulle labbra é connotato come atto sessuale e diventa violenza se dato senza il consenso. Nel caso in esame, si sottolinea, il contesto è aggravato dal fatto che la vittima è minorenne e si configura anche un "abuso della posizione di inferiorità del soggetto passivo".

03-07-2007 - ansa.it

Violenza sessuale su minori, arrestato 59enne

San Ferdinando di Puglia I carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto R.M., 59 enne del luogo, celibe, pensionato, in esecuzione di ordinanza di misura cautelare personale emessa dal gip del Tribunale di Foggia poiché ritenuto responsabile di “violenza sessuale” nei confronti di una 13enne di San Ferdinando. R.M, nel mese di agosto, nel 2006.

Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, dopo aver invitato la minore a giocare all’interno del proprio appartamento, usando violenza ed approfittando delle condizioni di inferiorità psichica della stessa ragazza, affetta da lieve ritardo mentale, compiva abusi sessuali mediante baci, palpeggiamenti e sfregamenti nelle parti intime nonché simulando rapporti sessuali completi. Il provvedimento veniva emesso dall’Autorità Giudiziaria a conclusione delle indagini condotte dai militari in forza alla locale Stazione carabinieri che evidenziavano il pericolo di reiterazione del delitto da parte dell’arrestato e che, quindi, veniva associato nella Casa Circondariale di Foggia.

Nella stessa giornata sempre i carabinieri del centro ofantino hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale, emessa dal gip del Tribunale di Foggia, nei confronti di S.V., 24 anni del luogo, perché responsabile di «evasione dagli arresti domiciliari, tentata estorsione e lesione personale».

Il giovane, il 21 maggio 2007, dopo essersi allontanato ingiustificatamente dalla propria abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari per “maltrattamenti in famiglia”, con violenza e minaccia ha tentato di costringere un 74enne del luogo, L.M., pensionato, a pagargli da bere, colpendolo con una testata al volto, cagionadogli una tumefazione al naso ed escoriazioni cutanee, con prognosi di otto giorni.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dai carabinieri di San Ferdinando. L’arrestato è stato associato nel carcere del Capoluogo.

03-07-2007 - ilmeridiano.info

Emergenza Rom: il governo non fa nulla, l'Europa si muove

Nei mesi precedenti alle elezioni amministrative, gli uomini della sinistra hanno spesso affermato che l'emergenza nomadi nelle grandi città italiane non esiste e che si tratta di una becera strumentalizzazione portata avanti dalle destre a scopo elettorale. Hanno sostenuto che nulla si può fare per bloccare il flusso migratorio proveniente da Paesi recentemente entrati a far parte della Ue. Adesso, invece, persino ex comunisti come il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, chiedono al governo Prodi quella moratoria all'ingresso dei cittadini romeni e bulgari che la CdL ha da tempo suggerito. Chiedono, con colpevole ritardo, ciò che mezza Europa ha già fatto, a partire dal progressista spagnolo Zapatero. Ma cosa attendersi da un governo che non fa nulla per contrastare l'escalation di criminalità che attanaglia le metropoli (ricordiamo che il Patto per la Sicurezza siglato dall'esecutivo con Milano e Roma resta ancora solo sulla carta ad un mese di distanza dalla firma), ma in compenso lavora alacremente per fare approvare dal Parlamento la legge sull'immigrazione Amato-Ferrero che spalanca le porte all'ingresso indiscriminato di stranieri senza contratto di lavoro?

Almeno in Europa, fortunatamente, qualcosa sembra muoversi. Negli scorsi giorni il vice-presidente della Commissione Ue, Franco Frattini, intervenuto a Milano in occasione della presentazione della seconda conferenza Integrating Cities (in programma in autunno nel capoluogo lombardo), ha proposto che il Patto della Legalità tra il Comune di Milano e i nomadi divenga legge europea. Il patto è dato da semplici regole: temporaneità della permanenza nei campi regolari, rispetto delle leggi italiane, impegno a mandare i figli a scuola, pulizia del campo, divieto di ospitare altre persone, nessuna baracca auto-costruita, responsabilità per eventuali danni alle strutture. «Noi crediamo che il modello Milano - ha detto Frattini - possa essere un modello per altre città e per altri Paesi dell'Unione Europea e intendiamo presentarlo al Forum Europeo che si terrà a Milano. Tre punti sono fondamentali. Integrazione vuol dire doveri e non soltanto diritti, come il rispetto della legalità, pre-condizione per integrarsi. Un'integrazione in aree diverse, soprattutto quella dell'apprendimento linguistico, della scuola, dell'educazione dei più giovani. Infine, combinare le politiche di integrazione con le politiche di lavoro regolare, contrastando l'illegalità e il lavoro nero, accompagnando a queste misure di integrazione misure rigorose, anche se ispirate alla solidarietà, verso coloro che violano il Patto per la Legalità».

Le parole di Frattini sulle «misure rigorose» fanno riferimento alla possibilità di allontanare dal Paese ospitante un cittadino straniero, anche se comunitario (come ad esempio un Rom), qualora questi non fosse in grado di sostenersi economicamente con un lavoro regolare. Anzi, a detta del vice-presidente della Commissione Ue, questa possibilità già esiste ed è sancita da una Direttiva europea recepita dai Paesi membri nel 2006 e applicata fin da subito da Spagna, Francia e Germania. Questi Stati sono quindi in grado di allontanare coloro che non possono assicurare a se stessi e alla propria famiglia condizioni di vita dignitose. In Italia, invece, la Direttiva è ancora lettera morta, mentre una città come Milano ha conosciuto, nel solo mese di giugno, ben tre roghi nei campi nomadi. Si sospetta che gli incendi siano stati appiccati da coloro che hanno scelto di non aderire al Patto per la Legalità e usano questo sistema violento e ricattatorio per creare situazioni emergenziali e cercare di piegare l'Amministrazione comunale ai loro voleri.

di Gianluca Boari - 3 luglio 2007 - ragionpolitica.it

Basta guerre nel mondo!