Indagine sull'uso di droghe tra studenti

Spagna. Presentazione dell'indagine sull'uso di droghe tra studenti medi


Gli adolescenti imparano a temere le droghe. Dopo dodici anni di indagini, questa e' la prima volta che si registra un calo nel consumo di hashish e cocaina.Gli studenti dai 14 ai 18 anni sono piu' restii dei loro predecessori a consumare alcol, tabacco, hashish e cocaina. O per lo meno lo si deduce dall'ultima Encuesta Escolar, elaborata nel 2006 tra 26.454 ragazzi e ragazze, alunni di 577 istituti pubblici e privati di tutta la Spagna. I dati mostrano che, per la prima volta da quando si svolge quest'inchiesta -dal 1994-, la quota di consumatori di hashish e cocaina diminuisce, mentre si conferma il calo di tabacco e alcol (le quattro droghe piu' comuni). In concreto, la percentuale di studenti, che aveva fumato hashish nei 30 giorni precedenti l'inchiesta e' passata dal 25,1% al 20,1% tra il 2004 e il 2006 (una cifra mai tanto bassa dal 1998); quella della cocaina e' scesa dal 3,8% al 2,3% (la minore dal 1996); per quanto riguarda il tabacco e' al 14,8% (era il 21,6% nel 1994) e l'alcol -la droga piu' diffusa- e' scesa al 58% (nel 1994 era al 74,1%).

"Non bisogna fare gli ottimisti", dice la delegata governativa per il Plan Nacional sobre Drogas, Carmen Moya, "pero' indica che siamo sulla strada giusta". Meno prudente, il direttore di Fundacion de Ayuda contra la Drogadiccion, Ignacio Calderon, che esprime la sua "enorme soddisfazione". Tutt'e due concordano sul fatto che "bisogna continuare a lavorare". Il cambiamento non dipende da una sola misura, affermano gli esperti consultati. Ci sono tre fattori sottolineati dalla signora Moya: quando un ragazzo fuma uno spinello o sniffa una striscia di cocaina e' piu' consapevole degli effetti negativi sulla salute, e non solo a lungo termine. Inoltre, l'aver spostato la responsabilita' delle politiche sulla droga dal ministero degli Interni a quello della Sanita' ha avuto una conseguenza diretta su questa percezione. Detto, senza disprezzare in alcun modo le misure di polizia -come la vigilanza nei pressi delle scuole e dei luoghi di divertimento- un fatto che, per la prima volta, fa dire ai giovani che comprare droga gli costa di piu'. C'e' poi un terzo fattore, apparentemente contraddittorio: cresce il numero dei minorenni che partecipano ai programmi di disassuefazione. La spiegazione potrebbe essere che, oggi, se un ragazzo usa una sostanza, e' probabile che conosca qualcuno che l'ha sperimentata prima di lui e ne abbia visto gli effetti. La conoscenza "agisce da semaforo rosso", dice Moya. Il direttore di Comunicacion de Proyecto Hombre, Lino Salas, che tra i suoi 17.000 utenti in trattamento conta anche 2.000 minorenni, aggiunge un'altra interpretazione. "I genitori -soprattutto le mamme- reagiscono con piu' rapidita'. Di fatto, un terzo dei casi che abbiamo non richiede un trattamento; si tratta di casi d'abuso sporadico che si risolvono con l'assistenza educativa e famigliare".
Ma l'indagine ha anche delle zone d'ombra. Una di queste e' il policonsumo. La mescolanza di alcol, tabacco e hashish e' abituale, e gli effetti si acutizzano. Inoltre "il policonsumo avviene prima, in tre anni, mentre in precedenza la media era di dieci", sostiene Salas. Un altro fattore e' l'abuso d'alcol. Il 58% dei minorenni assicura d'aver comprato alcol nei supermercati e il 37% negli ipermercati malgrado che la vendita sia proibita. Il consumo d'alcol si concentra nel fine settimana. Il 99,5% dei minori che ammette d'aver consumato alcolici negli ultimi 30 giorni, lo ha fatto tra il venerdi' e la domenica. Inoltre, il 44,1% dei consumatori dell'ultimo mese si e' ubriacato alcune volte nel periodo contemplato. Il cosiddetto consumo en atracon o binge drinking ha un impatto notevole: il 53,4% di coloro che hanno dichiarato d'aver consumato alcol nell'ultimo mese afferma d'aver bevuto cinque o piu' boccali o bicchieri in una sola volta. E la conseguenza dell'eccesso e' confermata, insiste la delegata Moya: causa danni cerebrali a lungo termine, ad esempio la perdita del ricordo di quello che e' successo mentre si beveva. Cio' che viene bevuto di piu' nel fine settimana sono cocktail e superalcolici, mentre nei giorni lavorativi predomina la birra. Lo studio rileva anche il legame pericoloso tra alcol e guida. Benche' i soggetti intervistati non abbiano ancora l'eta' per guidare, il 22% afferma d'essere gia' salito su un veicolo condotto da qualcuno che aveva alzato il gomito. L'altra evidenza e' il rapporto tra tabacco e cannabis. Se si prendono i dati dei fumatori regolari di sigarette e i consumatori abituali di hashish o marijuana, questi ultimi sono di piu'. Benche' le due cifre non siano direttamente confrontabili, il fatto che si tratti di due sostanze che s'assumono con la stessa modalita' e che vengono mescolate, l'effetto risulta potenziato.

Differenze di genere.

Le ragazze preferiscono le droghe legali. La quota di studenti maschi e femmine che affermano d'aver bevuto alcol negli ultimi 30 giorni e' praticamente la stessa (58,1% i ragazzi, 58% le ragazze). In compenso le studentesse fumano di piu': il 30,6% nell'ultimo mese, contro il 24,8% dei maschi. Al contrario, i ragazzi sono piu' affezionati alle droghe illegali. Un discorso a parte e' quello della cannabis, che si avvicina sempre di piu' al tabacco (e' la sostanza i cui danni sono meno evidenti, anche se causano certamente la perdita di concentrazione ed e' molto legata all'insuccesso scolastico): se il 24,8% dei ragazzi aveva fumato tabacco nei 30 giorni precedenti l'inchiesta, il 22,3% dei maschi aveva assunto cannabis. In quanto alle ragazze, che fumano piu' sigarette, solo il 18% aveva fumato hashish. Per le altre droghe, la quota dei consumatori maschi raddoppia (vedi cocaina) o triplica (ecstasy e allucinogeni).

Eroina. La droga marginale per antonomasia, l'eroina, e' l'unica il cui consumo aumenti tra gli studenti, secondo l'indagine del 2006. Tra i ragazzi dai 14 ai 18 anni intervistati ne fa uso l'1%, che e' il doppio dei consumatori -abituali o occasionali- del 2002. Lo 0,5% aveva assunto eroina nel mese precedente l'indagine e lo 0,8% negli ultimi dodici mesi. La causa di questa "persistenza" si spiega, in primo luogo, col fatto che essendo un consumo trascurabile, una variazione anche minima balza subito agli occhi. Ma, al di la' delle variazioni aritmetiche, e' in atto un cambiamento "verso cui occorre essere vigili", spiega Carmen Moya: l'eroina non s'associa piu' ad ambienti degradati, ne' si inietta; si sniffa, e la si usa mescolandola ad altre sostanze stimolanti nel fine settimana. "Altro elemento che si annuncia, per cui il Plan sta per iniziare uno studio, e' un aumento importante dell'offerta" d'eroina, cio' che fa supporre un calo di prezzo, anche se non sembra destinata a crescere di piu', conclude Moya.

Tratto da El Pais del 29 settembre 2007 (traduzione di Rosa a Marca)


Emilio De Benito - 30/09/07 - droghe.aduc.it

“Il colletto tira”: tre preti gay si confessano

“Per un lungo periodo, quando avevo 22 anni, ho avuto una relazione con un ragazzo coetaneo in seminario. È stata un´esperienza molto bella, che credo abbia contribuito alla mia maturazione sul piano affettivo. Innamorarsi significa anche crescere. In molti sacerdoti l´affettività è del tutto assente. Restano infantili e questo può poi provocare comportamenti più difficili da gestire”. [Don Felice]


[...]


30/09/07 - napoligaypress.it

Crema: kit antidroga gratuiti alle famiglie

Italia. Anche a Crema kit antidroga gratuiti alle famiglie


Ha avuto il via libera della giunta comunale di Crema (Cremona), la campagna di prevenzione della droga voluta dall'assessore alla famiglia Maurizio Borghetti che prevede anche la distribuzione del kit gratuito antidroga ai genitori di ragazzi adolescenti.
Per promuovere la battaglia contro gli stupefacenti prestano il loro volto, che campeggera' sui manifesti murali in citta', Riccardo e Giacomo Ferri, calciatori di Inter e Torino. Entro un paio di settimane, saranno in distribuzione gratuita nelle farmacie di Crema, assicura Borghetti che e' medico ospedaliero, eletto assessore lo scorso giugno nella giunta di centrodestra ed esponente di Alleanza Nazionale. Li potra' ritirare, senza alcuna spesa, chi ha figli tra i 13 e i 17 anni.
Il Comune ha gia' programmato l'acquisto di circa trecento kit: sono strisce reagenti da porre a contatto con saliva, urina o sudore: rivelano l'assunzione recente di stupefacenti. 'L'obiettivo resta la prevenzione'.
I costi della sperimentazione saranno attorno ai cinquemila euro. E intanto, c'e' gia' chi ha chiesto il kit in farmacia.


30/09/07 - droghe.aduc.it

Ubriaco e in contromano sul corso

Castelsangiovanni - Al volante ubriaco e contromano sul corso di Castelsangiovanni. Con in corpo una quantità di alcol otto volte superiore al limite consentito per legge, l'automobilista pavese ha schivato auto e biciclette prima di essere bloccato da una agente di polizia municipale con l'aiuto di alcuni passanti.
Poteva finire veramente male se la sua Renault avesse urtato qualcuno. Per fortuna le uniche conseguenze del singolare episodio avvenuto giovedì pomeriggio hanno riguardato il guidatore, denunciato per guida in stato d'ebbrezza.
Incurante del cartello di senso unico e di divieto di accesso per chi, arrivando dal Pavese, raggiunge Castello dalla via Emilia, l'uomo alla guida della macchina ha beatamente imboccato corso Matteotti, la via principale della cittadina valtidonese.
Ha percorso qualche centinaio di metri in contromano, finché non è stato notato da alcuni pedoni e dalla vigilessa. È stato necessario pararsi in mezzo alla strada per bloccare l'uomo. Sceso dall'auto, è stato fin da subito evidente che aveva alzato un po' troppo il gomito. Non si è opposto alla richiesta di essere sottoposto alle analisi in ospedale per accertare la presenza di alcol nel sangue. L'esito è stato di tutto rispetto: 3,93 grammi per litro, contro il limite consentito per legge di 0,5 grammi per litro. L'uomo è stato denunciato e gli è stata ritirata la patente, che sarà restituita con 10 punti in meno.
«Rimane alta la guardia per quanto riguarda il controllo sul rispetto delle norme di comportamento degli automobilisti sulla strada», commenta Fabio Alovisi, comandante della polizia municipale Castellana. «Importante è stata la collaborazione tra i cittadini e la vigilessa intervenuta sul posto», conclude soddisfatto.


29.09.07 - liberta.it

Sicurezza, aumentati i controlli a Firenze

Sicurezza, aumentati i controlli a Firenze nei locali pubblici


Sono raddoppiati i controlli nei locali pubblici di Firenze svolti dalla polizia amministrativa. E' quanto emerge dai dati diffusi dalla questura e relativi al confronto fra i periodi aprile-settembre 2007 e aprile-settembre 2006. Oltre ai controlli - 188 nel 2007 contro i 102 del 2006 - sono raddoppiate anche le sanzioni, passate dalle 22 del 2006 (per un totale di 26.500 euro) alle 38 del 2007 (48.500 euro). I controlli hanno riguardato discoteche, circoli privati, bar, pub, negozi di alimentari, phone center, ristoranti, night club. Le sanzioni sono state legate soprattutto alla violazione del divieto di servire alcol a clienti già in stato di ebbrezza, al superamento dei limiti di capienza e per schiamazzi notturni.(ANSA).


29.09.07 - intoscana.it

Aspettative di vita : bisogna invertire la rotta

Aspettative di vita : bisogna invertire la rotta “moderni stili di vita”.


Recentemente, anche il noto oncologo nonché ex-ministro prof. Veronesi, ha affermato che un bambino che nasce oggi avrebbe un’aspettativa di vita media di circa 100 anni. La prospettiva non ci dispiace affatto, ma non possiamo fare a meno di considerare che si sono determinate delle condizioni, nel corso degli ultimi anni e soprattutto nelle nuove generazioni, che hanno assunto già proporzioni molto inquietanti.
La vita media si è finora notevolmente allungata soprattutto in seguito ai successi conseguiti contro le malattie infettive e contro la denutrizione. Si sono però determinate realtà di tipo opposto, soprattutto per quanto riguarda i problemi dell’eccessiva alimentazione. Tale abitudine, unita alla sedentarietà ed alla cattiva qualità degli alimenti stessi, troppo ricchi di zuccheri, o di grassi, e/o di proteine, ha determinato in oltre la metà dei nostri ragazzi condizioni di soprappeso, se non di vera e propria obesità. Almeno il 2% degli adolescenti soffre di bulimia nervosa.
Si è innescata quindi, anche fra i ragazzi, quella “spirale” progressiva che porta alla famigerata “sindrome metabolica”. Infatti l’obesità e l’eccessiva alimentazione provocano iperinsulinismo e resistenze tissutali, che possono sfociare nel diabete vero e proprio, nonché nelle dislipidemie: con aumento soprattutto dei valori di colesterolo “cattivo”, dei trigliceridi, ecc. Tali condizioni compromettono l’albero circolatorio, determinando: ipertensione, aterosclerosi, ecc.,
La situazione di avere anche le generazioni più giovani affetti da patologie croniche, tipiche dell’invecchiamento, si cumulerà alla situazione gia esistente fra gli adulti: 1 italiano su 3 soffre di ipertensione, 1 su 5 di ipercolesterolemia, ecc. Ovviamente, più questi fattori di rischio perdurano nel tempo, più effetti degenerativi si vengono a determinare su tutti gli organi ed apparati. Si incrementa enormemente il rischio di accidenti cardio-vascolari, quali: ischemie, infarti, ictus, in età sempre più precoci.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già previsto che, entro il 2015, raddoppieranno in tutto il mondo i casi di morte causati da abitudini di vita errati: l’iperalimentazione, la sedentarietà, il fumo, l’alcol, ecc.
Se non si inverte la rotta dei “moderni stili di vita”, la prospettiva di una vita sempre più lunga, e sempre più “giovanile”, potrebbe rivelarsi una semplice illusione.Del resto, anche il mito dell’eterna giovinezza, potrebbe basarsi forse solo sull’aspetto esteriore delle attuali generazioni anziane. Ma alcuni dati risultano impietosi: 1 ultrasessantenne su 4 dimostra già problemi cognitivi, 1 su 10 comincia ad essere interessato dalle degenerazioni cerebrali causate dal morbo di Alzheimer.


Dott. Angelo Milazzo - 29.09.07 - cataniaomnia.it

Sesso-dipendenti

È vero o no che, una volta vinte le inibizioni, per il sesso mettiamo da parte tutto, anche l'amore? Davvero la ricerca del piacere può diventare una droga?


Avvertenze: il seguente articolo parla di sesso. Leggerlo non è nocivo né illegale, non opera cambiamenti di genere o di orientamento. Tuttavia non risolve questioni di livello mondiale, non allunga la vita né chiarisce le idee a chi le ha confuse. Chiunque sia finito qui per caso e ritenga che su questo sito si dipingano gli omosessuali come dediti esclusivamente al sesso, maniaci appartenenti ad epoche trascorse, può direzionare il mouse sulla freccetta verde in alto a sinistra e risparmiare tempo.


La questione del giorno è : "Il sesso sopraffa ogni cosa", come diceva un mio coinquilino che lamentava di aver perso gradualmente interesse per tutto il resto (libri, film, musica, sport, amici, lavoro…), finendo a cercare assiduamente sempre e solo quello. Che si trattasse per lui di una valvola di sfogo ad una vita insoddisfacente oppure di una droga letale insinuatasi con la subdola astuzia del piacere e del calore umano, non è dato saperlo. Amore senza sesso, sesso senza amore, coppia aperta o chiusa, meglio soli che male accompagnati, meglio moralisti o amorali, sono questioni che lascio ai forum.


A proposito, aperta parentesi: avete notato come anche lì, solo di fronte a garruli omofobi dagli argomenti ancora più stinfi dei nostri, noi gay riusciamo a mantenerci uniti? Si vede che tutto sommato certi nemici, piccoli e grandi, ci fanno comodo, ci regalano un'identità. In breve, anche questo Papa a corto di abbracci ci fa comodo. Inconsapevolmente.


Chiusa parentesi, torniamo al sesso e al forum, dove un dibattito vivace è scaturito da una (vera?) confessione di un tizio "felicemente fidanzato" con l'uomo dei suoi sogni ma con l'incubo di "un maledetto vizietto che non riesco a controllare. Non appena ho cinque minuti liberi, mi fiondo in qualsiasi battuage per cercare incontri occasionali. Appena ho finito me ne pento all'istante. Ma il fatto è che ho la voglia sfrenata quasi tutti i giorni e ci ricasco nuovamente. Tipo sessodipendente… Cosa devo fare?".


Seguono risposte tintinnanti di tanti amici virtuali: "Si tratta di un circolo vizioso per cui non ti basta mai quello che hai e vuoi sempre di più". "Se ti capita di pensare quando sei col tuo ragazzo 'chissà chi c'è al battuage…grrr!' allora è il caso di cambiare aria e tornare single". "Si vede che non ami il tuo compagno e preferisci fare la zoccola, tutto qui!!! perchè le scopate puoi fartele anche con lui". "mio dio....ma hai riletto quello che hai scritto? lascia libero quel poveretto! ti riempie di attenzioni e tu ricambi riempiendolo di corna!". "ascolta molto più con il cuore il tuo compagno, capirai da solo che ciò che cerchi è sbagliato e con il tempo non lo farai più perchè stare assieme è molto più importante che il sesso fine a se stesso". "La solita puttana che cerca giustificazioni al suo comportamento, perché vive degli enormi sensi di colpa!!!"


In tanta incredibile capacità di immedesimazione (col fidanzato cornuto, non col cornificatore), c'è anche chi reagisce con distacco: "Certo che tra gay non c'è mai un minimo di solidarietà. Uno chiede aiuto confessando le proprie debolezze e subito gli danno contro col loro moralismo del cazzo, come se tutti fossero delle verginelle immacolate. Ognuno si guardi le proprie magagne prima di giudicare!!!". E ancora: "Concordo: invece di fare tutti i santi (perchè si sa che nell'ambiente gay non è cosi) potreste almeno dare un consiglio obiettivo...".


Conclude lo stesso autore del post: "Voglio dire a tutti quelli che mi hanno mal risposto che io ero peggio di loro 'un ben pensante'. Ero quello dell'amore eterno e del principe azzurro. Condannavo chi dava la seconda possibilità. Non tolleravo assolutamente rapporti occasionali. E adesso eccomi qua, con la paura di beccare qualche malattia e di essere lasciato dal mio compagno. Mi auguro che le menti di chi mi ha detto quelle cose siano forti e non si lasciano tentare per la prima volta, perchè poi è come se ti addentri in uno scivolo pieno d'olio...non puoi fermarti e non puoi aggrapparti da nessuna parte, scendi sempre più veloce, ti piace, ti diverti ma consapevole che toccherai il fondo". Un finale melodrammatico che, oltre a farmi dubitare ancora di più che sia vero, sembra più un Memento mori che un invito a non giudicare gli altri perché potrebbe capitare anche a noi.


Ma è un dato di fatto che in genere, crescendo, ci si lasci andare e si dia meno importanza al sesso. O, al contrario, se ne dia di più, sfrondando quello che lo ricopre, paure, illusioni, valori non propri. È più importante dunque il 'come' farlo del 'quando' e 'con chi'? Il sesso può imprigionarci di più facendolo o temendolo? Una volta vinte le inibizioni, può diventare una droga che ci avvolge e ci impedisce di pensare ad altro, anche all'amore? Insomma, il cazzo (o chi per lui) davvero sopraffa ogni cosa?



Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall'interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull'universo familiare di gay, lesbiche e trans.

Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.


Per scrivere a Flavio Mazzini clicca qui

Sabato 29 Settembre 2007 - gay.it

Clero e pedofilia in Germania

Clero e pedofilia in Germania. Interviene il cardinale Lehman


Un sacerdote cattolico di 39 anni, pregiudicato per pedofilia, arrestato. "Era già stato condannato, il vescovo sapeva". Cosa sapeva il vescovo? E perché non ha informato i cittadini di Riekofen, dei precedenti per reati di pedofilia del parroco?


Anche l’assemblea plenaria autunnale dei vescovi tedeschi in Fulda si è occupata dei casi di pedofilia nella diocesi di Regensburg, durante la sessione finale del 27 settembre. Il giorno successivo, nel corso della Conferenza stampa conclusiva, il card. Karl Lehman ha criticato indirettamente anche il comportamento del vescovo di Regensburg mons. Gerhard Ludwig Müller. Alla vigilia della riunione, quest’ultimo si era difeso per aver reintegrato il 39enne sacerdote pregiudicato nella pastorale, come parroco a Riekofen e Schönach, nella regione Oberpfalz. Mons. Müller aveva giustificato la sua condotta davanti ai giornalisti prima dell’inizio della riunione della Conferenza episcopale, dicendo che il parroco già condannato per atti pedofili, era stato considerato curato e guarito, e che si dovrebbe dare ad ognuno una seconda possibilità, nello spirito di Gesù.


Intanto, sono venuti a galla nuovi dettagli, compromettendo ulteriormente la curia vescovile di Regensburg. Si è appreso che prima di reintegrare nella pastorale come parroco il sacerdote pregiudicato per abuso sessuale di un minorenne, la diocesi aveva chiesto alla corte d’appello di Nürnberg, se l’uomo potesse ancora lavorare nella pastorale parocchiale. Il fatto che alza il grado di responsabilità del vescovo di Regenzburg, è stato riferito dall’edizione domenicale del prestigioso quotidiano di Frankfurt am Main, il Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung. La risposta era stata chiara: ruolo pastorale possibile, ma soltanto alla condizione per il sacerdote di non avere più alcun contatto con i bambini e di essere tenuto sotto sorveillanza. Ciononostante, don Peter K. nel settembre 2004 fu nominato dal vescovo Müller parroco di Riekofen e del paese limitrofo Schönach, oltre che insegnante di religione.


Dopo il vescovo di Fulda, mons. Heinz Josef Algermissen, che in un’intervista alla Bayerische Rundfunk aveva biasimato pubblicamente l'operato del vescovo di Regensburg, mons. Gerhard Ludwig Müller (in particolare, mons. Algermissen avevo sostenuto che il sacerdote pregiudicato non avrebbe più potuto lavorare con bambini), anche il capo dei vescovi tedeschi e vescovo di Mainz card. Karl Lehmann, per la prima volta, ha affrontato in pubblico il caso. La Chiesa vuole "con tutte le forze portare alla luce abusi", ha assicurato durante la Conferenza stampa di giovedì. Nel caso di abuso sessuale, ha detto, un sacerdote che "si è reso colpevole, per nessun motivo può ancora essere impiegato nella "pastorale normale". E in nessun caso può ancora lavorare a contatto con bambini.


L’Ufficio stampa della Conferenza episcopale tedesca aveva annunciato che la riunione plenaria di Fulda si sarebbe occupata di questioni puramente pastorali. Il tema dell'abuso sessuale non era all’ordine del giorno (non è forse una questione pastorale, oltre che penale?). Una decisione che ha turbato molte famiglie cattoliche tedesche. E anche se il cardinale Lehmann ha spiegato che nessuno dei 71 vescovi ordinari e ausiliari aveva chiesto di mettere il tema in agenda (neanche "dopo diversi solleciti"), la questione è stata discussa per più di due ore. Su richiesta di molti vescovi, l’ultimo giorno mons. Müller ha informato l’assemblea plenaria dei fatti successi nella sua diocesi. Una spiegaziona intensa di due ore mezza - ha detto mons. Lehmann, che ha mostrato come questo settore sia "contestuale, differenziato, vulnerabile e delicato".


Il card. Lehmann ha sottolineato, come ogni caso di abuso sessuale nella Chiesa cattolica sia "un caso di troppo" e ha assicurato che è profondamente addolorato per i casi di abusi su bambini. I fatti di Regensburg hanno mostrato, che in ogni caso si deve procedere duramente, ha aggiunto. I vescovi tedeschi deplorano profondamente i danni, ha dichiarato, che sono stati provocati alle vittime e a loro famiglie. Fermo restando che per un sacerdote condannato non ci dovrebbero essere impieghi pastorali, rimane da chiedersi come sistemare persone simili. A una domanda di una giornalista, se la comunità parrocchiale coinvolta di Riekofen non sia stata presa sul serio, perché era stata lasciata all’oscuro del relativo passato del loro parroco, ha risposto il card. Lehmann: "Io, in un caso del genere, parlerei con il consiglio parrocchiale", perché la conoscenza dei fatti produce un controllo sociale, che è buono. Un'altra stoccata non tanta velata all'indirizzo del vescovo di Regensburg.

Almeno al vertice della Chiesa cattolica in Germania sembra essersi verificato un cambiamento. A conclusione dell’assemblea vescovile plenaria autunnale il card. Lehmann ha completato le sue considerazioni, per quanto riguarda i sacerdoti che si sono fatti notare dal punto di visto sessuale: "Non raramente consigliamo a queste persone di chiedere la riduzione allo stato laicale". Per quanto riguarda i sacerdoti colpevoli penalmente, si dovrebbe evitare qualsiasi ragionamento inappropriato e "non parlare così velocemente di misericordia e compassione". Quindi, la Chiesa vuole fare tutto per "scoprire gli abusi con tutte le forze". Senza dimenticare però, che prima di tutto il responsabile degli abusi è il singolo colpevole, "anche se sappiamo, che sempre veniamo anche colpiti come Chiesa". Con ciò, si verifica anche una perdita di fiducia, che può essere bilanciata con un'assoluta trasparenza.


Al tempo stesso, il card. Lehmann ha criticato anche il comportamento dei media riguardante questo tema. Nel contesto del caso nella diocesi di Regensburg, si è scritto di soldi pagati per il silenzio dei famigliari delle vittime. "Diffondere tali notizie false costituisce anche un delitto" ("sorvolando" sul fatto che il giornalisti non se le sono inventate, ma hanno riportato quanto dichiarato dai famigliari delle vittime ...). Inoltre, ha aggiunto il presidente dei vescovi tedeschi, non è giusto trascurare tutti i temi trattati dalla Conferenza episcopale, concentrandosi solo sugli abusi sessuali perpetrati da sacerdoti. Insomma: parlate di altro, ci sono cose molte più importanti ... Infine, il card. Lehmann ha esortato i media ad informare sui fatti con "sensibilità e rispetto" per la dignità degli interessati. Il semplice sospetto di abuso sessuale spesso è difficilmente dimostrabile. "Se si viene accusati di un tale delitto, si è inermi". Il più delle volte non ci sono testimoni oppure sono pochi. Nella sua diocesi di Mainz, in 15 anni sono stati accusati 11 sacerdoti, ma soltanto 3 rinviati a giudizio e condannati. "Gli altri 8 casi sono stati archiviati dal pubblico ministero".

Il card. Lehmann ha dichiarato che per i vescovi la protezione delle vittime ha la precedenza, come chiarito in passato dalla stessa Conferenza episcopale. L'organismo, tuttavia, non è in grado di verificare, se vengono sfruttate tutte le possibilità offerte dalle direttive, dal momento che la responsabilità dei provvedimenti continua ad essere affidata alle singole diocesi. Ma perché non rendere obbligatoria una prassi generale? Il card. Lehmann risponde stizzito: "Quante volte devo ancora dichiarare, che la Conferenza episcopale per questo ha nessuna possibilità legale? La gente dovrebbe rivolgersi al Nunzio apostolico o andare a Roma".


Secondo le direttive del 2002, i sacerdoti pedofili non devono essere reintegrati nella pastorale, in contatto con bambini e giovani. L'esatto contrario di quanto avvenuto a Regensburg. "Non nego che che qua e là si sarebbe dovuto agire diversamente", ha ammesso il cardinale. Con questo chiarimento, il vescovo di Mainz ha indirettamente biasimato il vescovo di Regensburg mons. Gerhard Ludwig Müller.

Nel frattempo, in Riekofen, il decano Anton Schober ha presentato alla comunità parrocchiale don Gottfried Dachauer, il successore di don Peter K. Originalmente, lo voleva fare il vescovo Müller, che però ha disdetto all’ultimo momento. Nella chiesa gremita, domenica 23 settembre non è stato toccato il caso degli abusi sessuali, mentre si è parlato vagamente di "preoccupazioni e problemi". E anche del celibato. Perché "se rinunciamo a una propria famiglia, abbiamo più possibilità, di impegnarci nella grande famiglia parrocchiale e di essere incondizionatamente presenti per Dio e per la gente", ha detto Schober.


di Barbara Marino/ 30/09/2007 - korazym.org

Usa,trovata bimba di video pedofilo

E' caccia all'uomo in tutto il Paese

E' stata identificata dalla polizia del Nevada una bambina il cui volto da giorni veniva diffuso dalle televisioni americane, dopo la scoperta di un video che la ritraeva mentre subiva violenza sessuale. Gli agenti stanno cercando l'aggressore. La bambina ha sette anni ma il video è stato girato quando lei ne aveva solo tre. La madre ha sostenuto di non aver mai saputo niente degli abusi commessi sulla figlia.

ll video è stato consegnato giorni fa alla polizia da una persona che ha raccontato di averlo trovato nel deserto, non lontano da Las Vegas. Dopo aver preso la decisione - abbastanza rara - di rendere pubbliche le immagini della bambina e dell'uomo che ha abusato di lei, le autorità locali sono riusciti a rintracciare la piccola. Ora è caccia all'uomo in tutta la nazione.


29/9/2007 - tgcom.mediaset.it

Minorenne violentata e sequestrata per vendere droga

Terni, minorenne violentata e sequestrata per vendere droga


Terni, 29 set. - (Adnkronos/Ign) - L'hanno sequestrata e stuprata ripetutamente per due giorni nel tentativo di convincerla a spacciare droga per conto loro. E' accaduto a Terni, dove una minorenne è stata adescata su un autobus da tre extacomunitari marocchini che per giorni hanno abusato di lei sottoponendola a ogni tipo di violenza.


A far scattare le indagini è stata una telefonata della ragazzina che, nel pomeriggio di lunedì 24 settembre, si è chiusa nel bagno di un bar del centralissimo Corso Tacito, a Terni, e ha telefonato alla polizia. Quando il personale della volante è giunto sul posto, la giovane ha consegnato spontaneamente cinque dosi di eroina, affermando che era stata costretta a vendere la droga da alcuni cittadini marocchini. Poi, il racconto.


Mentre si trovava all'interno di un autobus di linea, la ragazza sarebbe stata adescata da un cittadino marocchino che, con una scusa, l'avrebbe portata con sé all'interno di un appartamento nei pressi della stazione ferroviaria. Qui l'extracomunitario, in compagnia di altri due connazionali, le avrebbe chiesto di spacciare droga per conto loro e, al suo rifiuto, sarebbero scattate le violenze. Il 24 settembre poi, la ragazza, facendo finta di assecondare le richieste dei suoi aguzzini, sarebbe riuscita a uscire di casa e nascostasi all'interno di un bar ha chiamato la polizia.


Le indagini hanno così portato al fermo di uno dei tre extracomunitari, il trentenne K.M., accusato ora di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e detenzione e spaccio aggravato di sostanze stupefacenti. Nell'appartamento usato per il sequestro, i poliziotti hanno rinvenuto 83 dosi di cocaina ed eroina (25 grammi totali), custodite all'interno di un pacchetto di sigarette.


29/09/07 - notizie.interfree.it

13 ottobre ad Aosta giornata della prevenzione

VDA; 13 OTTOBRE AD AOSTA GIORNATA DELLA PREVENZIONE


(ANSA) - AOSTA, 29 SET - Sesta giornata della prevenzione il 13 ottobre nel centro di Aosta: dalle 10 alle 16 piazza Chanoux sarà trasformata in un maxi laboratorio medico, con la possibilità di effettuare analisi e ottenere informazioni.

L'evento è organizzato dall'Usl della Valle d'Aosta, in collaborazione con l'assessorato regionale alla sanità (la Giunta regionale, a tal proposito, ha approvato un contributo di 37.000 euro). Nella piazza saranno allestiti stand per ospitare punti informativi su: vaccinazioni, allattamento al seno e massaggio per i neonati; malattie cardiovascolari e pressione arteriosa; gravidanza fisiologica e maternità; attività dell'Arpa; prevenzione infortuni sul lavoro; donazione del sangue; attività associazione cefalgici; alcolismo, tossicodipendenza e malattie della famiglia; prevenzione delle violazioni al codice della strada; screening dei tumori femminili e del colon retto; salute della donna dopo il cancro al seno; cura delle malattie orali; servizi per gli adolescenti; ipertensione e influenza; contrasto al traffico illegale di medicinali e all'uso di anabolizzanti; incidenti domestici.

Inoltre saranno effettuate misurazioni e prelievi sul fegato, sulla pressione, sulla glicemia e sull'indice di obesità. "La cultura della prevenzione - ha affermato l'assessore alla Sanità, Antonio Fosson - non è soltanto un insieme di informazioni e di conoscenze, ma un insieme di valori che, a loro volta, discendono dal rispetto di taluni principi cui segue la scelta di determinati atteggiamenti che orientano i comportamenti verso obiettivi di benessere". (ANSA).


29/09/07 - regione.vda.it

Ricercato per abusi a figliastra, arrestato

Violenze sessuali, :ricercato per abusi a figliastra, arrestato


(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 SET - Un filippino di 53 anni, ricercato per violenza sessuale nei confronti della figliastra, e' stato arrestato a Reggio Calabria. All'uomo e' stata notificata una ordinanza di custodia cautelare. Nei mesi scorsi, l'uomo era rientrato ubriaco nella sua abitazione ed aveva aggredito la figliastra, di 28 anni, violentandola. Dopo la violenza si era allontanato dalla sua abitazione facendo perdere le sue tracce.


29/09/07 - gazzettadelsud.it

Violentata nel campo giochi

Il dramma di una ventenne disabile. Arrestato un egiziano La madre: deve pagare il doppio per un'azione tanto vigliacca


PIACENZA - Un giovane egiziano avrebbe abusato sessualmente di una ragazza di vent'anni, piacentina, disabile e costretta su una sedia a rotelle. Bloccato dai carabinieri l'egiziano si è difeso dicendo che la giovane di cui avrebbe abusato era la sua fidanzata. Il drammatico episodio è avvenuto l'altra sera intorno alle 23, in via Giarelli poche ore dopo il tentativo di violenza sessuale subìto da una piacentina diciannovenne in un vicino centro commerciale. La ragazza è stata avvicinata dallo sconosciuto mentre stava tornando a casa dopo essere stata al cinema. L'uomo si è offerto di aiutarla spingendo la carrozzina. La giovane ha rifiutato ma l'uomo si è fatto insistente e minaccioso e la ragazza ha preferito accettare. E' stata però portata nel campo giochi, ancora aperto, dove ha subito la violenza. L'uomo, senza documenti e clandestino, è stato poi arrestato grazie alla testimonianza della giovane. La mamma della giovane: «Un atto di vigliaccheria prendersela con i deboli».


MARIANI e SEGALINI - 29/09/07 - liberta.it

Festa della birra NON fermata :(

LA PROVINCIA DI LECCO del 28/09/2007

calco

Come accaduto a Olginate questa estate, i lettori protestano e le autorità paiono insofferenti all'evento che scatta oggi

«Non potevamo vietare la festa della birra»

Ma il sindaco: «Controlleremo si rispettino le regole».

L'organizzatore: «Assurda la guerra all'alcol»

CALCO Calco come Olginate? La festa della birra celtica che prende il via oggi nell'area San Vigilio ha iniziato a far parlare di se prima che il sipario si alzi. In redazione è arrivata infatti una lettera in cui si tocca un tema diventato di grande attualità quest'estate a Olginate, dove le considerazioni di un assessore sull'opportunità di organizzare eventi dove gli alcolici sono protagonisti avevano scatenato un putiferio. «Non riesco proprio a capire come possano dare il benestare ad avvenimenti come questo, mentre ogni giorno il servizio sanitario nazionale si premura di farci capire quanto male fa l'alcol, mentre ogni giorno la cronaca riporta avvenimenti spesso luttuosi con diretta responsabilità dell'alcol», è la considerazione del lettore Massimiliano Gentile. Inoltre in questo caso la birra è gratis. A proporre la prima festa della birra celtica, con distribuzione gratuita di boccali, è l'ex sindaco Giuseppe Magni, ideatore del marchio che strizza un occhio al mercato e l'altro alla politica. Forse è anche grazie alla sua lunga esperienza in amministrazione che, quando ha presentato richiesta di autorizzazione in Comune, come spiega il primo cittadino Gilberto Fumagalli: «Ha fatto le cose a regola d'arte. Non si poteva dire no, perché le norme non permettono di dare una risposta del genere». Consapevole dei possibili problemi di ordine pubblico che una manifestazione del genere può creare, Fumagalli assicura che: «Ci sarà una pattuglia di polizia che controllerà che tutto proceda per il meglio». Il sindaco però è chiaro: «Non sono d'accordo che si incentivi l'uso dell'alcol, proprio per questo faremo il possibile per far rispettare il divieto di dare da bere alcolici ai minori di 16 anni». Il sindaco ha precisato di «non poter ordinare ai vigili di dare priorità assoluta al controllo di quel che avviene all'interno di una festa privata ma, poiché gli agenti sono al corrente del problema, compiranno più giri in zona». In vista dell'apertura della festa della birra, anche l'assessore Anselmo Brambilla storce il naso: «Non si tratta certamente di una cosa educativa. In Italia però c'è democrazia e quindi si può fare. Ci sono comunque regole che vanno rispettate. Per quel che ci riguarda, faremo tutto quello che facciamo in occasioni del genere, intensificando i controlli su traffico e viabilità». «Spero - aggiunge - che chi organizza abbia però provveduto a predisporre anche un servizio d'ordine interno per evitare gli eccessi. Quando ai miei tempi mi occupavo della festa dell'Unità, era una cosa normale». L'organizzatore Giuseppe Magni si difende: «Le feste della birra non le ho inventate io. Ci sono da sempre. Il fatto che alla festa della birra celtica la birra sia gratis, è un dettaglio irrilevante». Quanto a possibili disordini, precisa di avere «avvertito tutti gli enti, a partire dalla Prefettura a scendere» e spiega di avere «anche la sicurezza interna, composta da otto uomini, che provvederanno ad allontanare chi beve troppo o si comporta male». Detto questo, passa al contrattacco. «Non comprendo questa guerra contro l'alcol. Che il governo ne vieti la vendita e sia finita. Da sempre tutti vendono la birra e da sempre viene reclamizzata. Non penso che in questo ci sia nulla di male. Inoltre, la mia non è certo la prima festa del genere in zona. L'hanno fatta ovunque, ma si protesta solo per questa».

Fabrizio Alfano

la scheda

Estate calda a Olginate

A inizio agosto fu il consigliere di maggioranza di Olginate, Silvia Caracciolo, a lanciare l'allarme con una dura presa di posizione sulle feste e le gare riservate ai bevitori che si snodavano sul territorio. «Incredibile vedere omaggi per la terza consumazione e altre iniziative simili», affermò.

La difesa dei baristi «Tocca ai cittadini limitarsi, agli enti invece fare prevenzione», fu la risposta che arrivò da parte degli esercenti, che si opposero con vigore a quanto stava accadendo. Anche Garlate finì per essere coinvolto, visto lo svolgimento di una festa della birra nel comune.

Anche Calolzio coinvolto La vicenda interessò anche Calolziocorte, dove la minoranza andò all'attacco del Comune proponendo di vietare le feste, visto anche il consumo di alcolici in aumento. Il sindaco però rispose come non fosse questa la via migliore per risolvere il problema.

L'ultimo caso a Calco La festa della birra celtica che parte oggi a Calco è l'ultimo caso legato a eventi dove si consumano alcolici che finiscono nel mirino. Anche i lettori del nostro giornale non mancano di manifestare perplessità.


Non importa, noi siamo sempre in prima linea e allerti

Birra celtica

Quando leggete un articolo di cronaca dove è morto qualcuno per cause dirette (o indirette) dell'alcol non credo siate contenti. Come non voglio credere che siete solo capaci a sentenziare mostrando sdegno e spregio ma nessun interesse a voler migliorare le cose.


Pertamto rinnovo l'invito: al seguente link http://digilander.libero.it/MassimilianoGentile/festabirraceltica.jpg potete vedere l’immagine del manifesto che promuove una Festa della Birra Celtica, promettendo “birra gratis”.

Siete tutti invitati a scrivere la vostra opinione in merito al Comune di Calco http://www.comune.calco.lc.it/scrivi.jhtml , a LA PROVINCIA DI LECCO letterelecco@laprovincia.it , oltre che ai soliti recapiti di Alessandro e Roberto per la pubblicazione in rassegna.

Potete scrivere anche a Massimiliano Gentile, che ci ha segnalato l’iniziativa mgentile_gm@libero.it .


Ogni intervento è importante, grazie

Il sindaco di Verona invita i colleghi a dire no alle narcosale

Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, contro le "narcosale" di Torino e del Ministro Livia Turco. L'iniziativa piemontese è regressiva. ''Non ritengo - dice Tosi - eticamente accettabile che l'amministrazione comunale, che deve pensare innanzitutto alla salute dei cittadini, pieghi la testa e accetti il fatto che alcuni giovani cittadini ricorrano all'eroina e tanto meno che un Comune si prodighi per trovare loro le stanze per l'iniezione della droga."... ''Non ritengo eticamente accettabile che l'amministrazione comunale, che deve pensare innanzitutto alla salute dei cittadini, pieghi la testa e accetti il fatto che alcuni giovani cittadini ricorrano all'eroina e tanto meno che un Comune si prodighi per trovare loro le stanze per l'iniezione della droga. Le stanze del buco non sono una scelta di civilta' ma una rinuncia, una resa di fronte alla droga e allo spaccio''. Questo il commento del Sindaco di Verona Flavio Tosi sulla posizione del Ministro della Salute Livia Turco favorevole all'istituzione a Torino delle cosiddette ''narcosale''.

''Porre il problema delle stanze del buco - aggiunge Tosi - significa sviare l'attenzione dalla reale emergenza droga, costituita principalmente dal consumo di cocaina, cannabis e alcol che sempre di piu' interessa persone minorenni e in giovanissima eta'. Dobbiamo dunque concentrare i nostri sforzi non nel cercare soluzioni ''logistiche'' e facilitazioni per chi vuole iniettarsi droga, ma creare condizioni di prevenzione per i nostri giovani, nella consapevolezza che tutte le droghe sono nocive e che e' giusto evitarne l'uso e lo spaccio. Per questo la nostra Amministrazione sta predisponendo, in collaborazione con il Dipartimento delle Dipendenze dell'ULSS 20, un piano antidroga per la Citta' di Verona che vedra' sorgere una serie di iniziative centrate fondamentalmente sulla responsabilizzazione dei ragazzi, dei genitori e delle istituzioni deputate alla promozione e al controllo della salute pubblica''.

''Stiamo preparando un provvedimento che impedisca su tutto il territorio comunale l'eventuale attivazione delle cosiddette ''stanze del buco'' - conclude Tosi - e invito tutti i colleghi Sindaci a valutare l'inopportunita' di simili iniziative; mi auguro, infine, che il Ministro della Salute Livia Turco riconsideri le sue posizioni in materia che non possono essere minimamente condivise''.


28.09.07 - anordest.it

Scontro frontale tra auto

Scontro frontale tra auto, muore cinese positivo ad alcol test


28/09/2007 - Un cinese di 36 anni, Dehu Xie, e' morto la notte scorsa in ospedale a seguito di un incidente stradale avvenuto ieri sera in via Galcianese, a Prato. L'uomo era risultato positivo al test sull'alcol.


Secondo quanto ricostruito dalla polizia municipale, l'orientale, che guidava un'Alfa 145, avrebbe sbandato, finendo sulla corsia opposta e scontrandosi frontalmente con una Bmw, che sopraggiungeva in senso contrario. Il conducente 37/enne, a sua volta orientale, e il figlio di 9 anni, che era a bordo, hanno riportato lesioni giudicate guaribili in una settimana. Il cinese che li ha investiti invece aveva riportato lesioni gravi e nella notte le sue condizioni si sono aggravate, provocandone il decesso. I mezzi sono stati sequestrati.


28.09.07 - toscanatv.com

Miscele di stupefacenti e alcol

Terapie in ambulatorio aggiornate a nuove pericolose tendenze


Piacenza - Cambiano i consumatori, si combinano le sostanze. Ma non solo. C'è la tendenza, in particolare nelle giovani generazioni, ad assumere eroina per via inalatoria (fumandola o "sniffandola"). In questo modo, sembrano diminuire, nell'immaginario, i rischi legati all'uso della sostanza. In realtà, anche se una modalità meno cruenta ed invasiva di assunzione rispetto all'autosomministrazione endovenosa espone meno ai rischi infettivi, non si riduce tuttavia il potenziale intossicante e tossico della sostanza. Insomma, si sta assistendo negli ultimi anni ad un tentativo di "normalizzazione" dell'assunzione, proponendo modalità meno traumatiche, ma non per questo meno rischiose rispetto alla potenziale dipendenza.

I dati del SerT di Piacenza confermare anche per la nostra provincia una tendenza nazionale: a fianco di una sostanziale e prevalente presenza eroina-dipendenti, crescono progressivamente i consumatori di coca. Se l'ecstasy ha subito una lieve flessione, non tramonta mai la moda dello spinello e di altri cannabinoidi. Così come le abitudini, anche tipologia dell'utenza è oggi ben più articolata rispetto ad un recente passato, anche sul versante delle fasce d'età rappresentate. Non si tratta più solo di giovani, anche se la fascia tra i 18 e i 29 anni è purtroppo ben rappresentata. Molti sono ultraquarantenni anche grazie all'aumento dell'aspettativa di vita dei consumatori storici. Altro dato interessante riguarda le donne:
«Negli ultimi tre anni - sottolinea il dottor Antonio Mosti - abbiamo notato una rilevante crescita percentuale dell'utenza femminile". Anche in questo caso, non solo ragazzine, ma anche ultratrentacinquenni. Di fronte a queste variazioni di rotta dell'utenza, il Sert ha dovuto adeguare i servizi offerti: Gli stessi trattamenti farmacologici che sono garantiti quotidianamente presso gli ambulatori, alla presenza di personale medico e infermieristico specializzato, prevedono un ampia gamma di presidi». Agli inizi degli anni Novanta la farmacoterapia spesso si identificava come esclusiva somministrazione del metadone, con tutti i limiti che ciò comportava.

«Oggi - prosegue Mosti - siamo in grado di differenziare le terapie, avendo a disposizione più farmaci che la ricerca scientifica sviluppata nel settore ha messo a disposizione. Basti pensare che fino a pochi anni fa la maggior parte dei pazienti con gravi problemi di abuso di alcol avrebbero avuto la necessità di un ricovero ospedaliero per la disintossicazione, mentre oggi siamo in grado di garantire un'assistenza ambulatoriale che permette di ridurre al minimo il ricovero».
«Grazie alla professionalità degli operatori di diversa estrazione (medici, infermieri, assistenti sanitarie, psicologi, assistenti sociali ed educatori professionali) - continua il direttore - possiamo offrire, oltre al trattamento farmacologico, anche il necessario supporto psicosociale, sia ai pazienti che alle famiglie».
Da tempo ormai vi è una significativa comunicazione con i Medici di Medicina Generale nel senso che, una volta acquisito il consenso del paziente, il monitoraggio della situazione clinica può avvenire attraverso una più solida rete di assistenza di cui il Medico di famiglia è un nodo significativo.
Allo stesso modo il SerT è in grado di fornire ai medici generici un riferimento specialistico adeguato.
E' evidente che la possibilità di risposte articolate sempre più adeguate alle caratteristiche della persona diventa irrinunciabile nel lavoro del SerT.
Il percorso riabilitativo può essere lungo ed implicare il coinvolgimento della famiglia, del contesto lavorativo e sociale della persona affetta patologia da dipendenza.
In questi anni si sono sviluppate per questo competenze di ordine socioriabilitativo per rispondere a fenomeni emergenti come l'esclusione dal modo del lavoro.
Basta pensare per esempio ad un quarantenne che per qualche anno, a causa dalla sua patologia, non è in grado di mantenere un'occupazione stabile.
Facile immaginare che è destinato all'esclusione sociale se non si prevedono strumenti per restituire anche le abilità sociali.
Percorsi di inserimenti nel mondo del lavoro e programmi di reinserimento sociale in collaborazione con l'Associazionismo (in particolare Caritas e Lila,) e gli enti locali (Comuni e Provincia) sono strumenti consolidati del lavoro del SerT.
E' ovvio che tutta l'attività, da quella di prevenzione e tutela della salute a quella più propriamente clinica, a quella socio riabilitativa, viene svolta all'interno del più complesso sistema di cui ogni articolazione dell'Ausl fa parte.
Con le diverse Unità Operative dell'Azienda come con i diversi uffici degli Enti locali i rapporti sono pressoché quotidiani.
Così come una persona affetta da "malattia da dipendenza" difficilmente può farcela da sola, così sarebbe poco realistico pensare che un solo Servizio possa rispondere sufficientemente alla complessità di un fenomeno in continua trasformazione.


A.L. - 28.09.07 - liberta.it

Polizia scopre filmati con abusi su bambini

Pedofilia - Polizia scopre filmati con abusi su bambini, perquisizioni anche in Sicilia


Quarantacinque decreti di perquisizione personali e domiciliari, nei quali si ipotizza il reato di sfruttamento sessuale di minori di 14 anni e di bambini in tenera età, sono stati eseguiti da agenti del compartimento delle comunicazioni di Bari in dieci Regioni italiane: Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna, Sardegna, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Veneto. Sotto indagine sono finiti quanti, nella fase di intercettazione compiuta su disposizione della magistratura barese, sono stati trovati in possesso di un file contenente materiale pedopornografico. Nel file - sottolinea la polizia - vi era la riproduzione di "una brutale sequenza di filmati, composta da quattro spezzoni riproducenti atti sessuali" commessi sia con minori degli anni 14, sia, nella maggior parte di essi, con "minori in tenera età". Sono indagate 59 persone: oltre alle 45 che hanno subito perquisizioni nelle ultime ore, altre 14 furono sottoposte a controlli domiciliari e personali nel gennaio 2006. Durante le perquisizioni la polizia ha sequestrato ingente materiale informatico.


28.09.07 - radiortm.it

Alcolici nemici delle donne

Alcolici nemici delle donne, impennano il rischio di tumore


Che sia birra, vino, o vodka non è importante, la parola d’ordine, come al solito, è massima moderazione nel concedersi bevande alcoliche, ancor più se a brindare è una lei: infatti bere alcol, anche tre porzioni al dì, aumenta il rischio di cancro al seno dal 10 al 30 per cento. Lo rivela uno studio presentato a Barcellona nel corso del congresso Europeo di Oncologia, da Arthur Klatsky of Kaiser Permanente in California. L’indagine, per la prima volta in modo conclusivo, fa luce sul fatto che è proprio l’alcol etilico a far impennare il rischio tumore per lei, qualunque sia la bevanda scelta.

Cancro al seno, con tre bicchieri al dì il rischio sale dal 10 al 30%
Si stima che il tumore alla mammella, secondo dopo il cancro ai polmoni per frequenza nella donna, quest’anno farà 1,2 milioni di nuovi casi globalmente e ucciderà 500.000 donne. Poiché già in passato altri studi avevano messo in luce il sospetto che gli alcolici aumentassero il rischio di questa neoplasia, gli esperti Usa hanno voluto analizzare un vasto numero di donne e scoprire eventuali differenze nell’influenza delle varie bevande alcoliche sul rischio cancro. Così gli esperti hanno considerato 70.000 donne di ogni etnia che avessero fornito informazioni sulle proprie abitudini nel corso di normali visite mediche effettuate tra 1978 e 1985. Al 2004 circa 3000 di loro avevano ricevuto una diagnosi di tumore al seno.

La ricerca ha esaminato 70.000 donne di ogni etnia
Analizzando le loro preferenze in fatto di alcolici è emerso che il rischio di ammalarsi di cancro al seno sale del 10 per cento bevendo tre bicchieri al dì di qualsiasi alcolico, indipendentemente dalla bevanda scelta. Se i bicchieri quotidiani sono più di tre il rischio sale del 30 per cento rispetto a quello di donne che si limitano alla dose consigliata di una porzione quotidiana.
E’ l’alcol etilico, dunque, il diretto responsabile dell’aumento del rischio di cancro, concludono gli esperti, e questo studio rimarca una volta di più che l’alcol va bevuto con assoluta moderazione.


28/09/07 - lastampa.it

Nuove iniziative per le fasce sociali più deboli

AVERSA. In attesa della prossima seduta consiliare, che si terrà il 2 ottobre alle ore 17, continuano i lavori delle commissioni in vista dei tanti progetti che sono nel paniere dei programmi della giunta Ciaramella.

Il giorno prima dell’assise è stata convocata una riunione dei capigruppo di maggioranza per discutere dei punti all’ordine del giorno della seduta, tra cui figurano la revoca del progetto per l’ex area ex Texas e la questione degli Ato. La commissione politiche sociali, guidata dal consigliere Nicla Virgilio, sta portando avanti molti progetti, alcuni già precedentemente in mano al consigliere Gian Paolo Dello Vicario, come quello di far assumere ad Aversa il ruolo di comune-capofila dell’ambito C3, attualmente ricoperto da Succivo. Proposta che trova d’accordo anche il consigliere della minoranza in forza alla commissione, Amedeo Cecere della Margherita. Si sta discutendo, inoltre, dell’eventualità di potenziare il servizio di trasporto scuola per disabili. Per i pensionati si stanno studiando una serie di iniziative d’intrattenimento, come il cinema e il teatro. Infine, si vuole affrontare il problema dell’alcolismo, magari con la creazione di un centro di recupero per giovani e meno giovani.


di Francesco Torellini del 28/09/2007 - pupia.tv

Condanne a morte, le cifre ufficiali

Nel 2007 quasi 300 esecuzioni


ALMENO 1591 vite sono state spezzate dalla pena capitale, in 25 Paesi, nel solo 2006. E duecentonovantaquattro da gennaio ad oggi. Senza considerare le condanne a morte eseguite in Cina, dove le statistiche sono considerate ancora segreto di Stato. I dati reali potrebbero essere molto più alti, ma se confrontati con quelli dell'anno precedente - 2148 prigionieri uccisi in ventidue Paesi e almeno 5186 imputati condannati in altri cinquantatré Stati - sembrano segnare una positiva inversione di tendenza.

Il 91 per cento delle pene eseguite nel mondo si concentra in pochi Paesi: Cina, Iran, Iraq, Sudan, Pakistan e Usa.

In Cina, Amnesty stima tra le otto e le diecimila esecuzioni all'anno. Almeno 1010 nel 2006. Ma si tratta di cifre dedotte dalle informazioni di ufficiali locali e giudici e che lasciano ampi coni d'ombra sui numeri reali. Secondo Amnesty, fonti attendibili suggeriscono che nel Paese siano state messe a morte, lo scorso anno, tra le 7500 e le ottomila persone. Una certa evoluzione del diritto ha ridotto le modalità di esecuzione - un tempo si applicavano pratiche tipo l'asportazione della pelle o lo squartamento dove il corpo veniva legato a quattro cavalli fatti partire improvvisamente in diverse direzioni - ma restano ancora tanti i reati punibili con la morte. Il codice penale del 1997 ne elenca circa sessantotto.

A parte la Cina, i cui dati non sono quantificabili, il primato delle condanne a morte dello scorso anno è detenuto dall'Iran, il cui sistema giuridico si basa sui principi religiosi. Alle 177 morti riportate nelle cifre ufficiali del 2006 - di cui quattro nel solo giorno di Natale - se ne aggiungono almeno 114 nel 2007, di cui tre minorenni. Solo per il reato di droga, si contano, dal 1991 al 2001 cinquemila esecuzioni e più di novantamila arresti.

Segue il Pakistan, con 82 pene eseguite nel 2005, 82 nel 2006 e quattro quest'anno. Nel 1947 solo due reati venivano puniti con la morte: l'omicidio e il tradimento. Ma durante il regime del generale Ziaul Haq le fattispecie sono aumentate e così ora sono ben 27 i crimini passibili di condanna capitale. A questi si è venuta ad aggiungere, nel 1985 la legge contro la blasfemia, che ha aperto la via del carcere a non pochi cristiani e musulmani. Il presidente Musharraf, il 13 dicembre 2001 ha convertito in prigionia la pena di morte per i minorenni e nel novembre 2006 ha sottratto alle esecuzioni il reato di adulterio. A gennaio 2007 la Commissione dei diritti dell'uomo del Pakistan ha pubblicato un rapporto che testimonia più di 7400 condannati a morte e 1029 esecuzioni tra il '75 e il 2002.

In Iraq, la condanna capitale è stata reintrodotta nell'agosto del 2004 per reati contro la sicurezza nazionale, l'omicidio premeditato, il traffico di droga e, in alcune circostanze, per il rapimento. Nel corso del 2006 sono state impiccate almeno 65 persone, uomini e donne, compreso l'ex rais Saddam Hussein. E altre trenta esecuzioni sono state compiute nel 2007. Tra questi, il 15 gennaio, il fratellastro di Saddam, Barzan Ibrahin al-Tikriti e l'ex presidente del Tribunale rivoluzionario, Awad Hamad al - Bandar. Il 12 febbraio il Tribunale penale supremo iracheno ha condannato a morte anche l'ex vicepresidente Taha Yassin Ramadhan, rivedendo la sentenza di ergastolo comminata il 5 novembre 2006 nel processo contro Saddam. E, secondo notizie prevenute ad Amnesty, sembra imminente l'esecuzione di quattro donne detenute nella prigione al-Kadhimiya di Bagdad. Due di loro hanno con sè i figli: Zeynab Fadhil una bambina di tre anni e Liqa'Qamar una di appena un anno, nata in carcere.

Negli Stati Uniti cinquantatre persone nel braccio della morte sono state uccise in dodici Stati nel 2006 - il numero più basso degli ultimi dieci anni - ed altre trenta quest'anno. Cifre che hanno fatto salire a 1057 il numro totale delle esecuzioi dal 1977, anno in cui è stata ripresa l'applicazione della pena di morte. Un terzo dei 38 Stati che la applicano ha sospeso o sta ritardando le esecuzioni, ma in Texas, Tennessee, Virginia, Missouri, Georgia e Utah è in corso una discussione per estendere la pena anche ad altri reati. In particolare, in Georgia si propone di non chiedere più l'unanimità dei giurati, ma solo nove voti su dodici mentre lo Utah ha votato una legge che prevede la morte per chi uccide un minore di 14 anni. Il 31 gennaio New York ha deciso una nuova condanna, la prima negli ultimi cinquant'anni, accompagnata da tre esecuzioni in Texas e una in Oklaoma. Buone notizie arrivano invece dal New Jersey: il primo dei 38 Stati mantenitori ad introdurre per legge una moratoria sulle esecuzioni ha istituito una commissione di studio per esaminare diversi aspetti della pena, dalla correttezza delle procedure ai costi. L'ultima esecuzione risale al 1963, ma 3350 sono i prigionieri ancora nel braccio della morte.

Segue l'Arabia Saudita: i dati ufficiali riportano 38 esecuzioni pubbliche nel 2006, almeno 104 nel 2007 e 126 minorenni nel braccio della morte. Le condanne vengono realizzate per decapitazione, nei luoghi più frequentati, dopo la preghiera del venerdì. Con le esecuzioni di quattro cittadini dello Sri Lanka, il 19 febbraio scorso, sale a diciassette il drammatico conteggio del 2007. In soli due mesi, il Paese di re Abdullah ha eseguito la metà del numero delle esecuzioni dello scorso anno. Amnesty segnala processi a porte chiuse e senza avvocati, imputati che non conoscono le accuse, confessioni estorte con la tortura e assistenza consolare limitata per gli stranieri. Ma forse qualche spiraglio si sta aprendo: il 13 gennaio il presidente della Commissione saudita per i diritti umani ha annunciato la commutazione della condanna a morte di Hadi Sa'eed al-Muteef, prigioniero di coscienza i carcere dal 1994 per commenti contrari alla shari'a.

Il Giappone, dopo una moratoria informale dall'89 al '93, nel Natale scorso ha eseguito le condanne nei confronti di Hidaka Hiroaki, 44 anni, Fukuoka Michio, 64 anni, Fujinami Yoshio, 75 anni e Akiyama Yoshimitsu, 77 anni. Almeno cento sono i prigionieri che attendono nelle carceri il giorno della propria esecuzione. Scrive Amnesty nel rapporto di gennaio 2007: "Mentre la Corea del Sud e Taiwan considerano seriamente la possibilità di bandire la pena di morte dalle rispettive legislazioni, il Giappone continua con le impiccagioni, in netta controtendenza rispetto ad altri Stati della stessa regione come Cambogia, Nepal, Timor Est e le Filippine". Con la morte del trentottenne Yasutoshi Matsuda, il 6 febbraio di quest'anno, è arrivato a novantanove il numero dei detenuti nel braccio della morte. Tre le esecuzioni nel 2007.

In Vietnam, dove la pena capitale si applica per 29 reati, il 2006 si è chiuso con un bilancio di tredici esecuzioni e il 2007 si è aperto con diciassette condannate a morte. In Kuwait, lo scorso anno si sono registrate nove esecuzioni ufficiali. Quattro in Giordania, sei in Bangladesh, almeno due in Egitto e nello Yemen, due a Singapore, uno in Indonesia. Nel Bahrain, che nel 2003 ha votato contro la risoluzione dell'Onu sulla pena di morte, tre persone sono state uccise lo scorso anno ed una nel gennaio 2007. Anche l'Indonesia, ha aperto l'anno con una condanna, Mentre a Cuba, dove l'ultima esecuzione risale al 2003, sono circa quaranta i detenuti in attesa dell'esecuzione.


28/09/07 - repubblica.it

Cuore Malato Ormai Uccide Piu' Donne Che Uomini

Roma, 28 set. (Adnkronos Salute) - 'Il cuore rende vedove', recitava un antico adagio. Ma i tempi sono cambiati e ormai le donne rischiano la vita, per un cuore 'malconcio', tanto quanto i loro compagni. Ogni anno sono addirittura loro a morire di più per cause cardiache. L'allarme arriva dalla Società italiana di cardiologia (Sic), che oggi ha presentato a Roma la campagna di prevenzione che porterà nelle Ipercoop di 40 città italiane 520 cardiologi pronti a testare la salute del cuore delle donne.


Nelle donne dopo i 50 anni d'età, rende noto la Sic, il 40-50% delle morti è dovuto a malattie cardiovascolari (infarto, ictus e altri eventi), mentre meno del 20% dei decessi è legato a tutte le forme di tumore messe insieme, e meno del 5% al tumore della mammella, considerato dal gentil sesso il nemico numero uno della propria salute.


Sette donne su 10 muoiono per un evento cardiovascolare, e dopo la menopausa il rischio di morte per questo tipo di malattie diviene simile e progressivamente superiore a quello degli uomini. Non solo. Dopo un attacco cardiaco la probabilità di perdere la vita è maggiore nelle donne. Eppure, meno del 50% delle italiane è consapevole del rischio per la propria sopravvivenza legato alle malattie cardiovascolari.


28/09/07 - it.notizie.yahoo.com

Malattie infettive, da oggi al Cotugno summit di esperti

Il ruolo oncogenetico del virus dell’epatite C, i progressi del ruolo dei vaccini nella cura dell' Hiv e i rapporti tra virus e cancro: sono i principali argomenti che saranno trattati e approfonditi nel corso del IV International workshop on infectious diseases and immunology (Nuovi aspetti delle malattie infettive), organizzato dalla VII Divisione Malattie infettive e immunologia del Cotugno, diretta da Oreste Perrella. I lavori scientifici si inaugurano oggi, nella sala conferenze dell’azienda ospedaliera Cotugno e proseguono domani, presso il complesso museale del monastero di Santa Chiara. Il workshop, che ha cadenza triennale, che richiama a Napoli i massimi esperti al mondo di malattie infettive, è stato ideato nel 1992 dallo stesso Perrella insieme con Francis Lavia (Usa) . Un appuntamento che, nel corso degli anni, ha ospitato scienziati di calibro internazionale e premi nobel tra cui Daniel Carleton Gajdusek, Brigitte Autran, Patrice Detrai, Robert Gallo, Jean Claude Chermann.


I virus sono semplici particelle composte da Dna e proteine: proprio questa semplicità li rende capaci non solo di infettare e distruggere le cellule ma anche di interagire profondamente con il patrimonio genetico dell’ospite integrandosi in esso e provocando danni alla funzione cellulare. Danni che spesso sfociano in una neoplasia. Il rapporto tra virus e cancro è al centro di una lettura magistrale tenuta da Antonio Giordano, scienziato napoletano, direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia, che stamani, al Cotugno, apre i lavori del convegno organizzato da Oreste Perrella direttore della VII Divisione malattie infettive e immunologia dell’ospedale campano specializzato nella cura delle persone affette da malattie infettive. “Negli anni Settanta e ottanta si è partiti dalle osservazioni cliniche delle infezioni croniche da virus dell’epatite C: quasi sempre questa infezione sfocia nel cancro epatico — spiega Perrella - gli studi sono proseguiti, si sono avvalsi delle nuove tecnologie di biologia molecolare e hanno dato conferme anche per altri microorganismi sospettati di indurre mutazioni o modifiche nell’attività del genoma umano fino a provocare il cancro. È il caso del virus di Epstein Barr, implicato nei linfomi, dell’Herpes virus, del papilloma virus, contro il quale oggi è disponibile un vaccino. Ma è verosimile ritenere che la maggior parte dei tumori possa essere innescato da una infezione virale latente. Infatti anche i cosiddetti oncogeni, ossia le parti del Dna implicate nella genesi del cancro, sono spesso del tutto simili, nella sequenza genomica, a virus che potrebbero essere stati integrati stabilmente nel Dna umano con funzioni regolatore ma capaci di riprendere un’attività autonoma in seguito a mutazioni ”.
Malattie infettive che rivelano un nuovo volto della patologia dunque, sia per il riemergere di vecchie conoscenze del passato, come la Tubercolosi, di cui è ormai documentata la presenza sul pianeta di forme diventate multiresistenti ad ogni antibiotico conosciuto, sia per i risvolti e la spinta allo studio delle funzioni del sistema immunitario dell’uomo che attraverso un complesso network fatto di cellule e molecole regolatore è in grado di intervenire in tutte le infezioni batteriche o virali. La sessione dedicata alle malattie emergenti e riemergenti, moderata da Franco Salvatore, direttore del Ceinge con cui il Cotugbno collabora, ospita la relazione di L. Richeldi, luminare modenese, tra i massimi esperti al mondo della tubercolosi.
Malattie infettive e sistema immunitario: un binomio insicindibile approfondito in una lettura magistrale da J.W. Mier (Boston) sul tema della paralisi dei ganulociti neutrophili nella sepsi e nei pazienti trattati con l’interleuchina 2. Proprio Mier è lo scopritore di questa importante proteina regolatrice della risposta immunitaria alle infezioni. Domani i lavori congressuali proseguono nel complesso museale di Santa Chiara sul tema delle malattie infettive che colpiscono il fegato.
Attesi gli interventi, tra gli altri, di Diego Vergani da Londra su Autoimmunità e virus Hcv, di Giuseppe Missale sui meccanismi immunopatogenetici nell’epatite da Hcv e di G. Castaldo sui polimorfismi genetici nelle coagulopatie degli epatopatici. Atteso anche il saluto del ministro per l' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Ma è sull'infezione da Hiv che si concentrerà l'attenzione degli oratori: J.A. Flores dell’Università di Bethesda, responsabile del programma vaccinale contro l’Aids negli Usa, terrà una lettura magistrale sulle prospettive del vaccino contro l’Aids mentre il masigliese Jean Claude Chermann parlerà del ruolo di una nuova classe di anticorpi protettitvi individuati nel sangue di pazienti che pur contraendo l’infezione hanno una lunghissima sopravvivenza senza i segni della immunodeficienza. Mario Clerici, tra i massimi esperti al mondo interviene sui nuovi meccanismi immunopatogenetici nell’Aids mentre G.Rizzardini (Milano) traccerà un bilancio sugli aggiornamenti sulla terapia anti-Hiv.


28/09/07 - denaro.it

Sulla pillola che dovrebbe sostituire l'insulina

L'intervento importante di Francesca che ci ricorda come certe notizie debbano essere lette con una certa diffidenza, o almeno ci ricorda come non tutto il giornalismo è serio. Da parte mia, Francesca, ti ringrazio e ti faccio i migliori auguri.


Dal 1981, anno da cui sono affetta da diabete insulino dipendente (o tipo 1 che dir si voglia) di queste "sparate" ne ho sentite periodicamente e costantemente. Ho alcuni aticoli giornalistici del lontanissimo 1985 dove si annuncia a PIENA PAGINA di come il diabete 1 sia stato debellato (quella volta, ... ma come sapete proprio così NON è!!!) e di come le siringhe siano state "messe in soffitta"! Risultato? Grande caos e fermento per nulla, perchè di quello si è sempre trattato. La soluzione al diabete tipo 1 (malattia COMPLETAMENTE diversa dal tipo 2, ma che costantemente si tenge ad accomunare con quest'ultima) è ancora assai lontana da venire. Le varie insuline spray o in pillole sono "trovate" da scoop ma che per ora (e per i prossimi anni) non leveranno al diabetico ID l'obbligo di misurare la glicemia ALMENO 4 volte al giorno (se non di più!! Per me si tratta di almeno 8-9 controlli quotidiani) e di farsi altrettante somministrazioni ai vari pasti più le basali (nel mio caso significa almeno 6-7 iniezioni d'insulina al giorno!!!)!!! Mi dispiace per molti genitori che sperano tanto (tantissimo) in questi "miracoli" e che resteranno assai delusi dall'effetiva realtà con cui si scontreranno... e, se devo dirla tutta, ODIO quanto molti (troppi) giornalisti tendono a fare con notizie completamente "manipolate"... e se scorrete nel passato (ne parlo anche sul mio blog) gli esempi sono notevoli!!!! Mi dispiace, ma la realtà oggi come oggi è ancora quella del buco, al limite "minimizzato" dall'utilizzo del microinfusore!


Francesca - http://troppodolce.san-lorenzo.com/ - 28/09/07 - blog.libero.it

Stop alle stragi del sabato sera

ROMA - Niente più birra e whisky in discoteca dopo le due di notte, e all'uscita test per misurare il tasso alcolico. E' quanto stabilisce una modifica al decreto sul codice della strada, approvata ieri dalla Camera. La nuova norma obbliga titolari e gestori di locali di intrattenimento e spettacoli a non dare più bevande alcoliche dopo le 2 di notte e ad assicurare che sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, l'alcol test. Ma non è finita, la modifica infatti, coinvolgerà non solo chi va in discoteca ma anche chi corre troppo.


L'emendamento stabilisce che, tra le 8 di sera e le 7 del mattino, l'eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza o sotto l'influenza di droga saranno puniti con una sanzione aggiuntiva di 200 euro. La somma in più andrà al 'fondo contro l'incidentalità notturna' da istituire presso la presidenza del consiglio. Nel decreto è compreso anche il divieto di lasciare auto in sosta con il motore acceso, chi non lo rispetterà riceverà una multa da 200 a 400 euro.


28/09/07 - diregiovani.it

Al via "Guido con prudenza"

Al via "Guido con prudenza", nuove idee per la sicurezza


Si chiama "Guido con Prudenza" ed è una delle più importanti iniziative sul fronte dell'alcol e della guida: quest'anno, oltre agli etilometri e alla promozione del guidatore designato, è stata concentrata l'attenzione sull'abuso di alcol e, allo stesso tempo, si è cercato di proporre una migliore formazione alla guida per i ragazzi.

La novità sta tutta nel concorso "cHIC!ken, non fare ridere i polli": i ragazzi potranno migliorare le proprie attitudini alla guida grazie ai corsi di guida sicura messi in palio. Polizia, Compagnie di Assicurazione e il Sindacato delle discoteche sono infatti convinte che l'acquisizione di metodi di guida più adeguati all'intensità del traffico, alla densità di circolazione, alle caratteristiche della rete viaria, possano ridurre l'incidentalità stradale.

Tutti coloro che si sono collegati ai siti www. fondazioneania. it, www. poliziadistato. it o www. silb. it hanno avuto la possibilità di inviare un racconto o un video dove uno o più amici si erano resi ridicoli dopo aver bevuto troppo. Molti ragazzi hanno compreso le finalità di questa iniziativa ed hanno aderito con entusiasmo.

Il concorso, che si concluderà il 15 ottobre, prevede una giuria che premierà i migliori 10 autori con corsi di guida sicura, mentre il primo classificato e l'amico "pollo" saranno ospiti d'onore nel weekend conclusivo del Motor Show di Bologna 2007, dove verranno premiati dalla Fondazione ANIA durante una speciale cerimonia a loro dedicata.


28/09/07 - repubblica.it

Seminario sull'uso e abuso dell'alcool

Canelli. Sabato alle 10, nel salone dei Sacchi della Contratto, si è svolto il seminario sull'uso e abuso dell'alcol nell'alimentazione, "La testa nel Bicchiere". Organizzato dalla PiEssePi (Oscar Bielli presidente), la società di sviluppo del territorio, in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Canelli, l'assessorato allo Sviluppo del Territorio ed il contributo della CrAt, ha avuto come relatori, intervistati da Filippo Larganà, Giorgio Calabrese (medico nutrizionista, docente universitario, membro dell'Authority europea per la sicurezza alimentare, ecc.), Lamberto Vallarino Gancia (presidente del Ceev-Comité Européen des Entreprises Vins), Michele Chiarlo (imprenditore e vicepresidente dell'Unione Industriale di Asti), Pierstefano Berta (dirigente Pernod - Ricard , docente universitario e vice presidente Oicce), Roberto Marmo (presidente della Provincia) e Davide Gariglio (presidente della Regione Piemonte).
Un piacevole discorrere di due ore, con il benvenuto dell'assessore Pino Camileri e la chicca finale del presidente Marmo.
Per Calabrese va scongiurata la mentalità di chi parla e comanda in materia come se si trattasse di tifoseria. "Sul vino non si può essere colpevolisti o innocentisti. A noi scienziati spetta dire, dopo ricerche rigide e rigorose, se fa bene o male. E io dico che un bicchiere di vino ai pasti ci fa star bene. Io non difendo il vino o il modo di produrlo. Io difendo la nutrizione. Ed è per questo che non capisco l'uso del superalcolico alla fine del pranzo".
Per Gancia "Prima della testa, nel bicchiere dobbiamo metterci il naso e la bocca. I fratelli Muccioli mi hanno detto che in due o tre mesi si riesce ad eliminare l'uso della droga, ma per togliere la dipendenza dalla testa ci vogliono almeno tre o quattro anni". Detto poi che nel vino non 'è solo alcol (l'85% è acqua) e che ci sono grosse diversità nell'assimilarlo, ha aggiunto che in Europa non c'è la tradizione e la cultura del bere vino. E questo costituisce un grosso motivo di scontro nel fare le leggi.
Per Chiarlo è importante la comunicazione ed una corretta informazione alimentare, a cominciare dalle scuole. In questo senso è un segnale il suo 'Parco artistico' (l'arte nelle vigne) di Castelnuovo Calcea, tenendo ben presente che dagli oltre 100 litri consumati, pro capite, nel primo Novecento si è passati agli attuali 45..
Per Berta "la storia ci conforta in quanto le prime leggi fiscali sul vino risalgono al 1500 quando la detraibilità dalle tasse era di 140 litri pro capite. Quindi il vino come un bisogno alimentare ed elemento simbolico e magico della nostra cultura. Come Pernod - Ricard stiamo portando avanti un progetto molto avanzato per un consumo consapevole per un futuro economicamente sostenibile, ed abbiamo firmato un accordo internazionale. In merito dobbiamo lavorare tutti insieme, produttori, consumatori, scienziati, giornalisti per arrivare ad avere a fianco della propaganda una comunicazione oggettiva".
In conclusione l'anticipazione del presidente Marmo che, vera chicca, riferiamo con un titolo a parte.


Marmo: "Anticiperemo apertura e chiusura delle discoteche"


A conclusione del seminario sull'uso e abuso del vino, l'intervento del presidente della Provincia di Asti, Roberto Marmo, ha fatto raddrizzare le orecchie, soprattutto dei giornalisti presenti: "Mi mangerò una bella manciata di voti, ma sento il dovere di procedere ugualmente. Intanto, come Provincia, abbiamo pronte tre interessanti iniziative. La prima: con l'Asl abbiamo in cantiere direttive per una alimentazione sana in tutti gli istituti scolastici. La seconda: d'accordo con le Forze dell'Ordine metteremo in funzione dei bus sia per l'andata che per il ritorno, alle discoteche. La terza iniziativa che prenderemo e che farà discutere sarà quella di far anticipare sia l'apertura che la chiusura delle discoteche".


28/09/07 - lancora.com

Tredici anni, le rubano il cellulare per stuprarla

Sansevero - Il furto del telefonino è stato solo il pretesto. Nelle intenzioni di due tredicenni di San Severo c’era la violenza sessuale. Ma dovevao trovare un espediente per convincere una loro coetanea a seguirli in un posto buio dove poter abusare di lei. Non prima di averla presa a calci e pugni.
La trappola. La vittima ci è caduta in pieno. Ha inseguito i ragazzini che le avevano sotttratto il telefonino con gli amici, poi da sola. E in un luogo buio è stata facile preda dei due. Picchiata e poi stuprata.
La denuncia. I due - che secondo gli inquirenti facevano parte di una gang già nota alle forze dell’ordine - sono stati rintracciati grazie alla collaborazione degli amici della ragazzina. Per loro è scattata la segnalazione alla Procura dei minori. A tredici anni non possono essere arrestati.
Il dramma. La ragazzina è tornata a casa e ai genitori ha detto solo di sentirsi male. Accompagnata in ospedale ha raccontato la sua terribile giornata.


28/09/07 - corrieredelmezzogiorno.info

Violenta ragazza in carrozzina: preso

Aggredita fuori dal supermercato


Piacenza, entrambi gli stupratori sono stati arrestati: si tratta di un egiziano e di un palestinese. Il primo ha avvicinato la donna disabile fuori dal cinema e l'ha stuprata su una panchina, il secondo ha pesantemente molestato una ragazza: intervenuti i carabinieri


Piacenza, 28 settembre 2007 - Violenza sessuale su due giovani donne, una delle quali diversamente abile. Questo il capo d'accusa che pende su due extracomunitari, originari rispettivamente dell'Egitto e della Palestina, arrestati dai Carabinieri di Piacenza nell'ambito dell'operazione 'Angeli liberatì.

Il primo, egiziano di 27 anni, ha aggredito una giovane disabile, costretta alla sedia a rotelle, all'uscita del cinema. L'ha avvicinata mentre stava tornando a casa e la ragazza, spaventata, lo ha seguito. Nel parco di via Corelli l'ha stuprata su una panchina e costretta a non rivelare nulla di quanto accaduto.

La giovane, invece, ha raccontato alla madre e ha denunciato l'uomo ai Carabinieri che lo hanno rintracciato per strada e fermato, mentre questi sosteneva di essere il fidanzato della giovane.

Il secondo episodio si è verificato in un centro commerciale, dove un palestinese 19enne ha avvicinato una ragazza molestandola pesantemente. L'amica della giovane ha però richiamato l'attenzione della sicurezza che a sua volta ha chiesto l'intervento dei Carabinieri. L'extracomunitario è stato fermato dai militari dopo che lo hanno rincorso in un inutile tentativo di fuga.


28/09/07 - qn.quotidiano.net

Droga: in aumento i consumatori "normali"

Sempre più diverse le tipologie di chi si rivolge al servizio "SerT" per liberarsi dalla tossicodipendenza


Sono anche giovani "normali" e di "buona famiglia", che utilizzano contemporaneamente più sostanze, legali e illegali, in diverse combinazioni. Un variegato mix di alcol, eroina, cocaina e altre droghe "leggere" che può avere sull'organismo effetti anche molto deleteri.
Una popolazione assai differenziata, che ha obbligato il Servizio tossicodipendenze a rimodulare l'approccio alle patologie e ad aumentare il ventaglio delle offerte. Non senza dimenticare anche una nuova progenie di utenti, che si rivolgono alla sanità pubblica per dipendenze patologiche quali i disturbi alimentari e il gioco d'azzardo patologico.
"Il minimo comun denominatore di tutti questi tipi di utenza - chiarisce Mosti - è proprio l'aspetto patologico del problema. Cercare quella particolare sensazione di leggerezza che può dare un bicchiere di vino, sfidare la sorte per provare un sottile piacere come nel gioco dei dadi o nella lotteria, ricorrere a sostanze che in qualche modo agiscono sulla mente, sono comportamenti antichi come l'uomo. E' una delle prime possibilità che ha appreso: alterare il proprio stato di coscienza per migliorare la capacità di adattarsi all'ambiente oppure per raggiungere dimensioni spirituali più profonde o, più semplicemente, per alleviare il dolore o per provare piacere. Questi comportamenti fanno parte della consuetudine per moltissimi di noi. La maggior parte della popolazione sperimenta l'uso di sostanze psicoattive (legali o illegali non ha qui nessuna rilevanza) per i motivi prima considerati, esponendosi certamente a qualche rischio per la propria salute, ma non diventando tossicodipendente, alcolista o giocatore d'azzardo".
"Recenti studi - continua - hanno ulteriormente confermato come su cento persone che adottano tali comportamenti, una percentuale variabile da 10 a 20 presenta quella che chiamiamo "vulnerabilità" nei confronti della dipendenza patologica. In altre parole, questi soggetti - per caratteristiche biologiche, psicologiche e per le particolari condizioni in cui si sono trovate a vivere ( famiglia, gruppi amicali, contesto sociale ed economico?.) - sono portate più di altre a sviluppare una vera e propria "malattia da dipendenza"".
Il nucleo di questa patologia è il seguente: il "malato di dipendenza" non è più in grado da solo di controllare un comportamento (sia esso quello di assumere una determinata sostanza oppure giocare d'azzardo o, più recentemente, navigare su internet). "Si badi bene, non è più- una volta sviluppata la malattia- questione di volontà. Nonostante la persona sia cosciente dei danni che si provoca o provoca ad altri "è più forte di lui". Chiunque sia un incallito fumatore sa perfettamente di che cosa stiamo parlando: non è certo la coscienza delle migliaia di morti e milioni di malati un elemento sufficiente a far smettere di fumare!
"Frequentemente il partner di una persona alcolista ci dice:" Se solo riuscisse a bere un bicchiere in compagnia come fanno tutti". Ma il problema sta proprio lì: se ci riuscisse non farebbe parte di quel 10-20 per cento di consumatori di sostanze che si ammala di dipendenza. Quindi è chiaro che uso, abuso e dipendenza sono concetti differenti, che segnalano situazioni differenti e necessitano di diversi approcci". Alcuni elementi legati a errate credenze che si sono diffuse negli ultimi anni, rendono il quadro ancora più complesso.


28/09/07 - liberta.it

Ddl sulla sicurezza stradale: maggioranza battuta alla Camera

Un emendamento presentato da Marco Beltrandi (Rosa nel Pugno), per ridurre da tre a un anno il periodo nel quale un neopatentato non può guidare auto con potenza specifica superiore ai 50 kw/t, è stato approvato nonostante il parere contrario del governo. Un voto "a sorpresa" che costringerà il Senato a una corsa contro il tempo per la conversione in legge del decreto sulla sicurezza stradale che scade il 3 ottobre.

Alcune forze della maggioranza, in particolare l'Udeur, hanno parlato di "errore tecnico", ma l'accaduto viene subito collegato dall'opposizione alle tensioni nell'Unione, palesate dal vertice di ieri sera.
Il centrodestra infatti, sottolinea che un incidente del genere alla Camera, dove l'Unione dispone di un'ampia maggioranza, è un lampante segnale di crisi.

Di seguito le norme del decreto in vigore dal 3 agosto: sette articoli, che hanno già avuto notevoli effetti durante i grandi esodi estivi.

Guida senza patente: i trasgressori vengono puniti con un'ammenda che va da 2.257 a 9.032 euro.

Neopatentati: qui la modifica apportata dalla Camera, sulle limitazioni alla guida per chi ha appena preso la patente. L'emendamento della Rosa nel Pugno, infatti, riduce da tre a un anno il tempi in cui i neopatentati non potranno guidare auto con potenza superiore a 50 chilowatt (prima era 60).

Limiti di velocità: chi supera di oltre 40 kmh rischia ora una sanzione tra 370 e 2.000 euro e la sospensione della patente fino a un anno.

Uso dei telefonini: l'articolo 4 del decreto riformula le regole per l'uso dei dispositivi radiotrasmittenti durante la guida: è consentito solo l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare. A chi trasgredisce è inflitta una sanzione tra 148 e 594 euro e la sospensione della patente da uno a tre mesi se lo stesso guidatore compie un'ulteriore violazione nel corso di un biennio.

Guida in stato di ebrezza o sotto effetto di droga: aumentano le sanzioni , infatti in precedenza c'era una sanzione uguale per un tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro; ora si è introdotto un limite intermedio di 0,8. Sono introdotte pene alternative con svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverate vittime di incidenti stradali.

Prevenzione: l'articolo 6 riguarda la "diffusione della consapevolezza" sui rischi legati all'alcol per chi guida. Si impone alle discoteche ed ai locali di affiggere appositi cartelli per indicare i tassi alcolici pericolosi e le infrazioni che si rischia di commettere. E' previsto anche che nei locali sia disponibile l'etilometro.

Stop ddella ditribuzione di alcoolici alle 2: i titolari e i gestori di locali nei quali si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento congiuntamente alla vendita di bevande alcoliche devono interrompere la somministrazione di queste bevande alle 2 di notte e assicurarsi che all'uscita dal locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti un alcool test.

Retroattività: si stabilisce infatti che le disposizioni si applicano anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto, purché il procedimento penale non sia concluso.

27.09.07 - agenziaradicale.com

Dava da bere agli ubriachi: chiuso bar in centro

Cronaca - Il gestore del locale a due passi da Campo de' Fiori somministrava alcol a persone già in stato di ebbrezza e ben oltre le due di notte. Ora la saracinesca resterà abbassata per un mese


Roma, 27 settembre 2007 - Somministrava alcol a persone in stato di manifesta ubriachezza. Per questo motivo il titolare del bar in via dei Pettinari 44 ha visto chiudere per un mese il suo esercizio, il 24 settembre scorso, su disposizione del questore di Roma.

AGGIRAVA IL DIVIETO - L'uomo è stato colpito da diverse sanzioni amministrative dovute al mancato rispetto di norme igienico-sanitarie. Il locale si trova a poca distanza da Trastevere e Campo de' Fiori, ma siccome è situato in una via non soggetta al divieto di vendita per asporto di bevande in vetro, era diventato un punto di riferimento per moltissimi avventori che si rifornivano di alcol in bottiglie frangibili.

IL CONTROLLO - I clienti le acquistavano anche fino alle cinque del mattino, malgrado esista l'obbligo di chiusura alle due, le "svuotavano" all'esterno e le mandano in frantumi o le lasciavano in giro per il centro storico. Questo fino a quando non è scattata una verifica da parte della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale e del Commissariato Trevi Campo Marzio.

LE INFRAZIONI - Ed ecco l'esito che ha portato al provvedimento del questore: è stato accertato che la vendita di bevande si protraeva oltre l'orario consentito dalla licenza; venivano somministrate sostanze alcoliche a persone in manifesto stato di ubriachezza; le condizioni di igiene, salubrità e sicurezza del locale erano pessime, rilevandosi tra l'altro: impianto elettrico fuori norma, addetti alla somministrazione sprovvisti di copricapo, pavimenti e Wc lerci e con presenza di sostanze oleose; non veniva effettuata alcuna emissione di scontrini fiscali, anzi l'area riservata alla cassa era stata del tutto sbarrata in modo da impedire assolutamente l'accesso agli avventori; il locale era frequentato da soggetti con pregiudizi penali e segnalati per uso di sostanze stupefacenti. Risultato? Locale chiuso per un mese.


27.09.07 - redazione.romaone.it

Farmacie umbre contro il "doping"

Il Coni dell'Umbria e Federfarma, il sindacato regionale dei titolari di farmacie, si coalizzano per combattere il doping nelle attività sportive.

Avvieranno una campagna regionale di sensibilizzazione dal titolo “Offensiva al doping”, con l'obiettivo di estenderla a tutto il territorio nazionale, distribuendo alle farmacie e agli sportivi pubblicazioni per promuovere una maggiore diffusione di informazioni sull'uso non corretto di farmaci.
Sono stati presentati due opuscoli, dal titolo “Uniti per lo sport” e “Farmacia amica dello sportivo”, nei quali sono contenute informazioni sul doping, sulle disposizioni di legge sui farmaci ritenuti dopanti, gli elenchi dei principi attivi vietati agli sportivi, i rischi connessi agli effetti collaterali e altre informazioni per gli utenti.“Giocare con il doping vuol dire giocare sporco, rubando la vittoria ad altri e gettando via la propria salute ed anni di allenamenti e gare condotti in maniera pulita" ha spiegato il presidente del Coni, Valentino Conti.

Un messaggio tanto sano ed ovvio, tuttavia, potrebbe diventare pericoloso se quel “rubare la vittoria” dovesse avere un impatto troppo forte.
Le campagne di prevenzione all'uso di sostanze stupefacenti effettuate attraverso i mass media possono avere un effetto boomerang: non soltanto dimostrarsi inefficaci, ma addirittura avere conseguenze negative, inducendo all'uso di droga ragazzi che prima non ci pensavano.
Il dato sconcertante è stato reso noto da Lela Jacobsohn, dell'Università della Pennsylvania, che ha effettuato la valutazione di una campagna di prevenzione organizzata dal governo Usa a colpi di spot tv.
Uno dei motivi, secondo la studiosa, è che il massiccio bombardamento di spot ha indotto i ragazzi a ritenere che il fenomeno sia diffuso al punto che tutti i coetanei usano la marijuana, e questo li ha portati a uniformarsi.
Il 75% degli spot, poi, mostrano ragazzi che fumano spinelli con gli amici in auto e si divertono, salvo poi subirne gli effetti negativi, ad esempio provocando un grave incidente. Ma tanto basta a far associare l'idea della droga al benessere e al divertimento; le conseguenze positive, in sostanza, hanno fatto sparire quelle negative.


28/09/07 - iltamtam.it

Violenza su minori, due casi shock in 24 ore

Nel Foggiano una 13enne stuprata da due coetanei. A Palermo arrestato un giovane di 16 anni che per anni ha abusato dei suoi cuginetti


Foggia, 27 set. (Adnkronos/Ign) - Ancora drammatici episodi di violenza sessuale al centro della cronaca. Stavolta però il dramma si sposta sull'età, non solo delle vittime di abusi ma anche dei loro carnefici. Minori contro minori in due tristi casi, uno avvenuto in provincia di Foggia, l'altro a Palermo. Così una ragazzina di 13 anni ha raccontato alla polizia di aver subito ieri sera violenza sessuale da parte di due coetanei a San Severo, nel Foggiano.

Secondo quanto riferito dalla giovane, tutto sarebbe iniziato al momento in cui ha scoperto di aver subito il furto del telefono cellulare. I due ragazzi, presunti autori del furto, l'hanno costretta a seguirli in una zona buia del centro cittadino e lontana dal gruppo degli altri amici e qui avrebbero abusato di lei. Infine le hanno restituito il telefono. Più tardi la ragazza, dopo un malore e un ricovero in ospedale, ha raccontato tutto ai genitori e alla Polizia che ha identificato e denunicato alla Procura Minorile di Bari i due sospetti.

Mentre a Palermo un ragazzo di 16 anni avrebbe abusato per anni dei suoi cuginetti. I bambini, appartenenti a un nucleo familare problematico, sono da tempo ospiti di una comunità. Dopo reiterate violenze e dopo continue minacce, i bambini hanno preso coraggio e confidato tutto alle psicologhe delle comunità. "Ci trascinava all'interno di un fatiscente magazzino", avrebbero detto i minori alla psicologa. E in quel magazzino il 16enne abusava dei suoi cuginetti.

Il ragazzo, dopo serrate indagini della Polizia di Stato, è stato arrestato ieri su disposizione del gip del Tribunale dei Minori, Maria Borsellino, che ha accolto la richiesta del pm Francesca Lo Verso.


27.09.07 - adnkronos.com

Polemiche su psicofarmaci ai bambini

Tra gli addetti non tutti son d’accordo

In queste settimane le Regioni stanno dando attuazione alle delibere per l'apertura dei centri per la somministrazione di psicofarmaci ai minori. Una parte significativa della comunità scientifica è contraria, ed il Comune di Napoli ha promosso una petizione per bloccare l'apertura dei centri. Se ne discute a Matelica il 28 settembre, presso l'UniCam, in occasione della "Notte dei Ricercatori" patrocinata dalla Commissione Europea.

La polemica cresce in tutta Italia, dopo la durissima presa di posizione dell'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, che ha preso posizione contro l'apertura dei centri per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini troppo agitati e distratti.

Buona parte della comunità scientifica pare nutrire forti riserve circa l'opportunità di somministrare derivati dell'anfetamina a bambini di 6 o 7 anni, ed Napoli ha quindi attirato su di se i riflettori degli accademici e delle istituzioni sanitarie della penisola per essere il primo capoluogo di Regione che si ribella alle linee guida nazionali. Il tema è così di attualità e d'interesse per gli operatori sanitari e le famiglie, che subito si sono organizzati diversi momenti di approfondimento. Uno di questi, a Matelica, nelle Marche, è organizzato dall'Università di Camerino, da sempre attenta alle tematiche di ampio interesse sociale per la cittadinanza.

Parteciperanno, oltre a Luca Poma, giornalista e portavoce di "Giù le Mani dai Bambini", prima campagna indipendente di farmacovigilanza per l'età pediatrica in Italia, altri esperti e soprattutto il Magnifico Rettore di UniCam Prof. Fulvio Esposito. Il Rettore ha dichiarato: “La “Notte dei Ricercatori” - manifestazione patrocinata dalla Commissione Europea, nell'ambito della quale si svolge il convegno sugli psicofarmaci ai bambini – è un importante appuntamento scientifico, che si svolge contemporaneamente in tutta Europa, ed un’occasione originale - per giovani e meno giovani - per condividere il fascino del “pianeta ricerca”. L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti, ed ovviamente gratuito. Ai partecipanti verrà omaggiato del materiale informativo.

Fonte Giù le mani dai bambini - 27.09.07 - savonanotizie.it

Omicidi, stupri, prostituzione

Omicidi, stupri, prostituzione: escalation impressionante


INVASIONE DEI ROM / E IL GOVERNO DORME


I numeri delle forze dell'ordine sono devastanti: dal gennaio 2006 a giugno di quest'anno tra i soli cittadini romeni, ci sono stati 76 arresti per omicidio, 475 denunce per stupro, 1446 casi di truffe e frodi informatiche, 691 denunce per sfruttamento della prostituzione e pedo-pornografia, 20mila denunce per furto e 5860 per rapina


VOGLIAMO COMINCIARE dai numeri? In un anno e mezzo — dal gennaio 2006 (data dell’ingresso a pieno titolo della Romania nell’Unione europea) al giugno di quest’anno — tra i soli cittadini romeni, ci sono stati 76 arresti per omicidio volontario, 475 denunce per violenza sessuale, 1446 casi di truffe e frodi informatiche, 691 denunce per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, ventimila denunce per furto, 5860 denunce per rapina. Questi dati riguardano, ripetiamo, i soli romeni.


D’altra parte, secondo dati Caritas non smentiti dal ministero dell’Interno, il flusso annuo dei romeni in Italia oscilla tra i 60mila e i 105mila… Basta scorrere tuttavia le statistiche dell’amministrazione carceraria per scoprire che una parte rilevante dei 60.710 oggi detenuti sono immigrati. Ne erano usciti 26.572 un anno fa per l’indulto, ne sono rientrati 6.194, quasi il 23 per cento, e non c’è da consolarsi se si pensa che la gran parte dei delitti resta impunita e che buona parte del beneficiari dell’indulto, purtroppo, non ha trovato dignitose forme di sopravvivenza alternativa.


QUESTI DATI spiegano senza bisogno di commenti perché l’altro ieri il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e il suo collega della solidarietà sociale, Paolo Ferrero abbiano usato per la prima volta da quando sono al governo un linguaggio abitualmente appannaggio del centrodestra. La loro proposta di legge per sostituire la Bossi-Fini ha infatti un impianto ideologico più aperto e tollerante della precedente, con il vantaggio di aprire alla solidarietà e lo svantaggio di fare credere agli immigrandi di mezzo mondo che l’Italia è un porto sicuro.


Stavolta, evidentemente, essi stessi hanno capito che la situazione rischia di andare fuori controllo con reazioni pericolosamente xenofobe da parte della popolazione.

NESSUNO, INFATTI, immaginava che l’ideale europeo al quale tanta gente è giustamente ancora legata potesse portare con sé ondate di criminalità come questa. Per una errata interpretazione delle norme comunitarie , riconosciuta ieri dallo stesso Amato, finora i prefetti non hanno potuto espellere i romeni che lo meritavano. Tra poco, assicura il ministro, sarà possibile farlo a cura dei prefetti, anche senza una condanna penale.


Speriamo che sia vero e che non accada, come denunciato dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, che le complicazioni burocratiche non mandino ogni cosa per aria. Sappiamo che espellere un clandestino è difficile se non ha documenti, e soprattutto un paese disposto a riprenderselo. Espellere un cittadino comunitario, com’è un romeno, può essere paradossalmente più semplice perché la Romania non può evitare di riprenderselo. L’importante è che venga fatto e vengano dati subito segnali incoraggianti, in assoluta controtendenza rispetto a quanto è accaduto finora.

PER QUANTO RIGUARDA la decisione di Amato di fare spedire a casa le contravvenzioni degli automobilisti che si fermano a guardare le prostitute, sembra dettata da Oscar Luigi Scalfaro prima maniera, quando l’ex capo dello Stato schiaffeggiava le signore troppo generosamente scollate. Con tutto il rispetto, però, il settore richiede misure meno moralistiche e più radicali.


di BRUNO VESPA - 27.09.07 - qn.quotidiano.net

Basta guerre nel mondo!