Soldi contro l'abuso di alcol

RAVENNA - Sicurezza, da Fondazione Carisp soldi contro l'abuso di alcol

RAVENNA - Il Comune e la Provincia di Ravenna, nel quadro degli interventi coordinati con Prefettura, Questura e ASL rivolti alla prevenzione ed alla sicurezza nella guida, hanno elaborato due progetti denominati, rispettivamente, “Mi metto alla prova prima di guidare” e “Se bevo…..non guido”, finalizzati ad introdurre una cultura della sicurezza, attraverso strumenti che consentano individuare e sensibilizzare il guidatore che ha fatto assunzione di alcol oltre il limite consentito.

Entrambi i progetti hanno ottenuto favorevole accoglimento da parte della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna che ha disposto un finanziamento complessivo di €. 14.500,00, dimostrando, in tal modo, ancora una volta, particolare attenzione e sensibilità per questioni interessanti la collettività.

Con il finanziamento disposto verranno acquistati, da parte del Comune, degli analizzatori digitali portatili, da dare in dotazione alla Polizia Municipale, per la misura del tasso alcolemico tramite analisi del respiro per una verifica rapida e preventiva che consenta di sottoporre al test probatorio solo coloro che risultino oltre il limite di legge e per evitare, quindi, di sottoporvi indiscriminatamente anche coloro che non hanno fatto uso di sostanze alcoliche.

La quota di finanziamento stanziata per la Provincia di Ravenna è volta a sostenere un progetto integrato che coinvolge l’ASL e soggetti privati, per l’organizzazione di equipaggi di giovani nei quali viene assicurata la presenza di un guidatore che rinuncia per l’intera serata a bere sostanze alcoliche e per promuovere l’uso di mezzi pubblici per raggiungere le discoteche ed i punti di ritrovo della riviera ravennate.

Il sindaco Fabrizio Matteucci e il presidente della Provincia Francesco Giangrandi ringraziano la Fondazione per l’attenzione e la sensibilità nei confronti delle problematiche sociali della comunità ravennate.

11.07.07 - romagnaoggi.it

Numeri che non lasciano dubbi

DROGA/ RELAZIONE 2006, 517 MORTI PER OVERDOSE, 24MILA PER ALCOL

Fumo toglie 13 anni della speranza di vita

Roma, 11 lug. (Apcom) - Sono ridotti, negli ultimi due anni, le morti per overdose. Sono stati 517 i decessi avvenuti nel 2006 e dovuti ad intossicazione acuta da overdose. Il dato emerge dalla Relazione annuale 2006 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia presentato questa mattina a Palazzo Chigi.

Dopo il picco massimo toccato nel 1996 (con 1.556 deceduti), si è registrata una progressiva diminuzione dei decessi fino al 2003 a cui ha fatto seguito una breve inversione di tendenza nel biennio 2004-2005 (con un dato annuale attestato intorno alle 650 unità) ed una nuova riduzione nel 2006, di circa il 20%, rispetto all'anno precedente.

L'età del decesso è invece progressivamente aumentata: se nel 2001 circa il 36% dei decessi era costituito da over 35enni, nel 2006 tale quota sfiora il 50%. Relativamente costanti, invece, rimangono le morti per intossicazione acuta tra gli under 19enni che, nell'intero periodo, costituiscono circa il 2-3% dei casi (20 casi/anno). In base ai dati forniti dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) attraverso il Registro Speciale di Mortalità del Ministero dell'Interno, che rappresenta, seppur con alcuni limiti, la fonte più aggiornata dei dati, la Relazione sottolinea che la mortalità acuta per droga è un fenomeno prevalentemente maschile. Si contano mediamente circa 10 decessi tra gli uomini per ogni decesso tra le donne.

La Relazione, inoltre, punta anche a correlare queste dimensioni con quelle delle morti attribuibili a sostanze legali come alcol e tabacco. Secondo le ultime stime dell'Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia circa 24.000 decessi sono associati all'alcol e riguardano più di 17.000 uomini e circa 7.000 donne. Si evidenzia un tasso di mortalità di 35 decessi su 100.000 abitanti per i maschi e di 8,4 decessi per le donne attribuibili all'alcol. Le condizioni che presentano la più elevata frequenza di mortalità alcol-attribuibile sono la cirrosi epatica e gli incidenti. Inoltre, circa 80.000 decessi ogni anno sono attribuibili al fumo, pari a circa il 14% di tutte le morti. Più del 34% di tutte le cause di morte attribuibili al fumo di sigaretta colpisce soggetti di 35-69 anni. Inoltre, coloro che muoiono a causa del tabacco perdono in media 13 anni di speranza di vita.

11.07.07 - notizie.alice.it

Critica su impreparazione dei medici

Usa. Esperta critica impreparazione medici su tossicodipendenza

Nora Volkow, direttrice dell'Istituto Nazionale di Abusi di Droghe (NIDA) degli Stati Uniti, deplora la disparita' di formazione dei medici in materia di tossicodipendenze rispetto a malattie cardiache o tumorali: nonostante il loro forte impatto, le dipendenze non sono gestite come malattie. La signora Volkow ha espresso quest'opinione nel discorso di ringraziamento per il titolo di "dottore honoris causa" che, insieme al cardinale primate di Spagna Antonio Canizares, le e' stato conferito dall'Universita' Cardinal Herrera-CEU.

Membro dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, e considerata una delle maggiori esperte in materia d'abuso di sostanze tossiche e loro conseguenze, Volkow ha focalizzato il suo intervento sul ruolo sanitario che deve avere il trattamento del tossicomane e dell'adolescente potenzialmente a rischio, sia nei confronti di sostanze illegali sia di droghe autorizzate come tabacco e alcool. A suo giudizio, occorre comprendere i meccanismi che motivano l'autocontrollo e quanto li danneggi il consumo continuato di droghe. Cosi' come si dev'essere consapevoli che se i fattori cardiovascolari e cancerogeni non sono piu' le principali cause di morte, per merito dei progressi sanitari del ventesimo secolo, l'obesita' e il consumo di sostanze tossiche hanno aumentato la loro incidenza mortale. Le "conseguenze devastanti" delle droghe, legali e illegali, passano anche per la solitudine e l'isolamento del drogato, cosi' come per i drammi familiari che causano, proprio perche' ancora non si considera il drogato un malato da curare. Di fatto, spiega, la maggior parte delle persone che restano "impigliate" in un qualche tipo di droga non riceve un trattamento specifico per la sua patologia. "Come medico ho imparato che la motivazione e la volonta' di una persona non sono un processo fisso, bensi' variano a seconda del contesto, dello stress e delle emozioni". Ancora: sono i geni e l'ambiente a "modulare lo sviluppo del cervello e a controllare gli impulsi".

L'uso ripetuto di droghe incide sull'autocontrollo e impedisce la motivazione personale, mentre la societa' continua a vedere la dipendenza come "uno stile di vita" che l'individuo si sarebbe scelto. "Mi chiedo perche' nessuno abbia mai visto un tossico desideroso di esserlo", spiega Volkow, secondo cui cio' che si sceglie e', soprattutto nella fase adolescenziale, l'esperienza con le droghe; ma questa, nella maggior parte dei casi, non evolve poi in un consumo massiccio e continuativo. Ricorda che la meta' della popolazione statunitense ammette d'aver provato "qualcosa d'illegale" in alcune occasioni prima dei diciotto anni.

Di madre spagnola esiliata in Messico dopo la Guerra Civile, Volkow ha raccontato che sua nonna tento' di nasconderle il suicidio del nonno dovuto all'alcolismo. Ha percio' chiesto di non stigmatizzare questo tipo di malati, ma che si insegni a trattarli meglio dal punto di vista medico.

11.07.07 - droghe.aduc.it

Violenza sulle donne, Amato chieda scusa

Islam, Meloni (An): "La violenza sulle donne non è tema da ridicolizzare, Amato chieda scusa"

"Nel goffo tentativo di spiegare le sue parole, sta inanellando una serie di strafalcioni dimostrando peraltro di non sapere nulla della storia della Sicilia"

In una nota ufficiale Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera dei Deputati, dichiara: "La violenza sulle donne, argomento troppo serio e grave per essere trattato in questo modo ridicolo da un Ministro della Repubblica, non appartiene e non è mai appartenuta a nessuna cultura del mondo, tanto meno a quella italiana. Mi auguro che l'On. Amato si sbrighi a chiedere scusa al popolo siciliano, perché nel goffo tentativo di spiegare le sue parole, sta inanellando una serie di strafalcioni, dimostrando peraltro di non sapere nulla della storia della Sicilia" (red).

11.07.07 - asgmedia.it

Tutto dopo: Amato: "Picchiare le donne tradizione siculo-pakistana", Amato offende la Sicilia per giustificare l'Islam radicale, Amato: violenza su donne "tradizione siculo-pakistana",polemiche

Dentifrici contraffatti,sale paura

Falso allarme per un giovane a Palermo

Dopo i sequestri di alcune partite di dentifricio contraffatto, aumentano le segnalazioni di persone intossicate e si teme il dilagare dell'allarmismo. Nel Palermitano, il 30enne ricoverato per un'allergia dopo essersi lavato i denti potrebbe essere stato intossicato invece da un antinfiammatorio spiegano i medici. Intanto decine di confezioni di tubetti sono state sequestrate stamani ad Augusta (Siracusa).

Le confezioni di dentifricio etichettati ''Colgate'' ma con scritte sugli imballi di vendita in lingua turca, cecoslovacca, ungherese e non italiana, come invece impone la normativa comunitaria, sono state sequestrate dai militari della guardia di finanza. Le confezioni di dentifricio sospette erano in vendita in uno dei banchi del mercato giornaliero del paese.

Il sequestro è avvenuto nell'ambito di una più vasta operazione di controllo di punti vendita ambulanti e mercati disposta dal comando provinciale della guardia di finanza di Siracusa. Alcune delle confezioni di dentifricio poste sotto sequestro dalle fiamme gialle risultano arrivare dal Vietnam, altre dal Belgio e dal Brasile. In attesa dell'esito delle analisi già avviate dall'Istituto superiore di Sanità sui campioni di analoghe confezioni sequestrate nei giorni scorsi - hanno spiegato gli investigatori - il responsabile del banco di vendita dove sono stati trovati i tubetti ''sospetti'' è stato denunciato in stato di libertà all'autorità giudiziaria per immissione in commercio di prodotti contraffatti.

Intanto comincia a diffondersi la paura tra la gente, a volte immotivata. A Palermo la reazione allergica diagnosticata dai medici dell'ospedale Civico di Palermo all'uomo di 30 anni che ha poi denunciato ai carabinieri di essersi sentito male dopo avere usato un dentifricio acquistato in un supermercato a Piana degli Albanesi potrebbe essere stata causata da un antinfiammatorio.

''Il paziente - spiega il direttore sanitario del Civico, Giovanna Volo - è stato visitato e gli è stata diagnosticata una reazione allergica diffusa''. Ai medici l'uomo ha riferito che aveva ingerito un antinfiammatorio, come riporta anche il referto. "Niente ha detto invece - chiariscono dall'ospedale - sull'utilizzo di dentifrici''. L'uomo aveva sporto denuncia facendo mettere a verbale di avere accusato il malore dopo avere usato un dentifricio. Nel supermercato i carabinieri hanno poi sequestrato 200 tubetti.

11.07.07 - tgcom.mediaset.it

Medici, lavoro al sabato

Medici, lavoro al sabato: ha ragione l´assessore

Gli scioperi minacciati sembrano ora meno probabili L´approvazione della delibera sulla reperibilità di due ore al sabato dei medici di famiglia e pediatri non ha rappresentato un caso di condotta antisindacale. Il giudice del lavoro ha respinto il ricorso della Fimmg, il sindacato più rappresentativo dei dottori del territorio, contro la Regione. I medici avevano fatto ricorso sostenendo che la decisione, con la quale la Toscana si rimetteva in linea con il contratto nazionale, comunque modificava il contratto regionale del 2001 era stata presa senza il dovuto confronto sindacale. Il giudice nella sentenza segnala che ci sono stati incontri tra le parti per arrivare ad un accordo. Concludendo: «Il fatto che, da ultimo, si siano interrotti e la Regione abbia agito con iniziativa unilaterale per assolvere ai suoi specifici obblighi di fornire ai cittadini i livelli di assistenza richiesti non può essere valutato quale comportamento volto ad impedire o limitare l´attività del sindacato. Questo infatti risulterebbe aver avuto reiterate occasioni per rappresentare le istanze dei propri aderenti e farsi carico della questione posta dalla parte pubblica». A questo punto gli scioperi minacciati e programmati nelle scorse settimane dalla Fimmg sembrano poco probabili. «Prendiamo atto di quanto ha detto il giudice - commenta Mauro Ucci, segretario del sindacato - Sulle ipotesi di astensione per ora ci fermiamo ma andiamo avanti con il libro bianco di quello che non va nella sanità toscana. I cittadini ci stanno segnalando molti problemi». La Regione Toscana aveva derogato dal contratto nazionale nel 2001, decidendo di riservare il sabato mattina alle attività di formazione. A maggio era tornata indietro per assicurare ai cittadini due ore di disponibilità dei medici, dalle 8 alle 10, al sabato mattina. I dottori tengono comunque lo studio chiuso, ricevono telefonate e se necessario fanno visite domiciliari. «Per i cittadini è importante poter contare sul medico e il pediatra di fiducia - afferma l´assessore alla salute Enrico Rossi - Quelle due ore rappresentano per il cittadino un "ponte" di sicurezza importante in un vuoto di rapporto che, come prima della delibera accadeva, non può andare da venerdì a lunedì e che la guardia medica, per quanto importante, non riesce a colmare. Adesso, come sempre, sono pienamente disponibile a discutere ogni proposta di miglioramento dei servizi».

11 luglio 2007 - Michele Bocci - espresso.repubblica.it

Pensioni, pressing di Ferrero

Pensioni, pressing di Ferrero sullo scalone

"E' necessario che intorno al tema delle pensioni si ricostruisca un'unità di intenti di tutto il paese''. In questo quadro, il superamento dello scalone ''è un tema decisivo''. Lo ha detto il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero, rispondendo, al question-time alla Camera.

Sull'innalzamento secco dell'età pensionabile (scalone Maroni) ha detto di attendere una ''risposta'' nel merito dalla proposta annunciata dal Presidente del Consiglio.
''Questo tema - ha precisato Ferrero - e' decisivo e considerando che il tema delle pensioni non e' in contraddizione fra persone anziane e persone giovani, e' necessario che anche intorno al tema delle pensioni si ricostruisca un'unita' di intenti di tutto il paese che permetta alle persone che lavorano di andare in pensione ad un'eta' decente''. Sul collocamento anticipato dei familiari dei disabili, Ferrero si e' detto d'accordo ed anche a questo quesito si augura una risposta positiva dal premier Prodi.

11.07.07 - loccidentale.it

Disabili: a Parma, 1.198 assunzioni

Il Fondo sociale europeo mette a disposizione oltre 1,3 milioni di euro per la formazione e i tirocini di 655 allievi (489 formazione, 166 tirocini). Ammontano a più di 2 milioni e 217mila euro gli incentivi concessi alle imprese per la fiscalizzazione degli oneri sociali, ulteriori 760mila euro alle aziende dal fondo regionale della legge 68/99 per finanziare 217 progetti e 212,5mila euro per 47 progetti provenienti dalla legge regionale 45/96. Negli ultimi tre anni, sono le risorse che hanno consentito l'assunzione di 1.198 persone diversamente abili nelle imprese di Parma e provincia (408 nel 2006), la stipula di 631 convenzioni di inserimento lavorativo per 957 posti di lavoro (nel 2006 le convenzioni sono state 236 per 293 posti di lavoro programmati). Questi, in sintesi, i risultati del 'Sild' (Servizio di inserimento lavorativo disabili) della provincia di Parma, relativi al triennio 2004-2006. Per informazioni: tel. 0521 931411.

11 luglio 2007 - Fonte news: http://www.nonsoloabili.org - ecomatrix.it

Codici, alcolici come sigarette

“DANNEGGIA LA SALUTE”: CODICI, ALCOLICI COME LE SIGARETTE

(AGI) - Roma, 11 lug. - Come per le sigarette: mettere sull’etichetta degli alcolici un avviso sui danni che il loro abuso puo’ comportare. Lo chiede l’associazione per la difesa dei consumatori Codici. per la quale e’ opportuno rivedere il ddl sulla pubblicita’ anche su altri punti.

Integrazioni, quelle da apportare, addirittura fondamentali, a partire proprio per quanto riguarda la vendita ai minori di sedici anni e le informazioni sulla loro nocivita’.
“Crediamo sia giusto apporre la scritta ‘non si beve mentre si si guida’, - dichiara Carmine Laurenzano, responsabile dell’ufficio legale Codici -, ma e’ necessario che sulle etichette dei superalcolici siano chiaramente menzionati i rischi connessi al loro abuso; abuso che, chiaramente, puo’ portare alla dipendenza oltre che causare danni alla salute. La nostra idea e’ che, al pari delle sigarette, sulle bottiglie dei superalcolici sia posta la scritta ‘nuoce gravemente alla salute’ e che, contestualmente, si renda effettivo il divieto di vendita di sostanze alcoliche agli under sedici. Se si facesse un controllo, in tutti gli esercizi in cui sono venduti alcolici, si evincerebbe senza dubbio la totale noncuranza da parte dei gestori nel servirli ai ragazzi, senza preoccuparsi della loro effettiva eta’”.

“In Italia, - continua Laurenzano - attualmente, circa sette milioni di persone eccedono con il bere, di cui 800 mila adolescenti al di sotto dei 16 anni. Il consumo di bevande alcoliche e’ in aumento soprattutto tra i teenagers: il Italia il battesimo del bicchiere avviene a 11-12 anni, contro una media europea di 14. E l’assunzione non e’ piu’ concentrata solo nel weekend, ma si sta allargando anche agli altri giorni della settimana”.

“Riteniamo fondamentale - dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici - il varo di disposizioni legislative che prevedano il dolo o la colpa a carico di chi vende sostanze alcoliche senza prima accertarsi dell’eta’ del richiedente, cio’ sarebbe possibile solamente rendendo obbligatorio il controllo del documento di identita’, prima di vendere bevande alcoliche. Una prassi - conclude Giacomelli - che in paesi come gli Stati Uniti funziona alla perfezione”.

Codici chiede al Ministro Ferrero di prendere in considerazione quanto suddetto nella discussione in Parlamento sul DDL sulla pubblicita’ degli alcolici.(AGI)

Red - 11.07.07 - pubblicita-oggi.it

Prete condannato per pedofilia

Spagna: prete condannato per pedofilia, chiesa responsabile civile


MADRID - Il Tribunale supremo di Madrid ha condannato un prete, di 74 anni, per aver abusato sessualmente di un minore. Le violenze sono accadute tra il 1999 e il 2001, sia nella casa privata del sacerdote sia all'interno della parrocchia. Proprio per mancata vigilanza il tribunale ha dichiarato l'Arcivescovado di Madrid responsabile civile sussidiario, in quanto lo stesso Codice del diritto canonico esige il controllo dei parroci della propria diocesi. L'Arcivescovado si era rivolto al Tribunale supremo dopo la condanna di primo grado. (Agr)

11.07.07 - corriere.it

Pedofilia, sgominata rete

PEDOFILIA/ GDF MILANO SGOMINA RETE: 1 ARRESTO E 57 DENUNCIATI

Tra loro un bidello delle elementari e una docente universitaria

Milano, 11 lug. (Apcom) - Con l'arresto in flagranza di un funzionario 49enne della Provincia di Torino, sposato e con figli, preso mentre dal suo ufficio divulgava su Internet foto e video, si è conclusa l'"Operazione Pluto" della guardia di finanza di Milano contro un vasto traffico di materiale pedopornografico.

Coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Milano Isidoro Palma, le indagini hanno preso il via nel novembre 2006 e hanno permesso di denunciare un totale di 57 persone, effettuare una quarantina di perquisizioni in tredici Regioni e segnalare alle autorità competenti dei loro rispettivi Paesi, 114 cittadini stranieri che scambiavano con un sistema di "file sharing peer to peer" sulla piattaforma "Bearshare" foto e video per pedofili con gli italiani denunciati.

Tra il materiale sequestrato dalle fiamme gialle ci sono 79 computer, 703 cassette 8mm e vhs, 5.300 cd e dvd e 42 hard-disc tutti contenenti materiali illegali.

Tra i denunciati ci sono anche un bidello di una scuola elementare siciliana, una docente universitaria sarda, un medico e due pensionati.

11.07.07 - notizie.alice.it

Madre strangola figlio

Madre strangola il figlioletto di due anni

Milano - Un bambino che avrebbe compiuto 2 anni il prossimo 31 agosto e' stato strangolato dalla madre. L'episodio e' avvenuto, intorno alle 12.50, in via Milano a Cologno Monzese, in un appartamento al secondo piano. La donna, una cittadina egiziana, era sola in casa al momento del gesto. Secondo le prime indiscrezioni dei carabinieri, il marito non era in casa per motivi di lavoro e sarebbe stato proprio lui, un operaio egiziano, rientrato intorno alle 13 dal lavoro a dare l'allarme.

La madre, che sarà interrogata a breve dai carabinieri per ricostruire glli ultimi momenti di vita del piccolo, al momento non avrebbe dato nessuna spiegazione sulla morte dell'unico figlio. Il corpicino, che presenta segni di soffocamento o strangolamento, e' stato trovato sul pavimento del soggiorno dell'abitazione.

11.07.07 - cdt.ch

Afghanistan, terrore al mercato

Afghanistan, terrore al mercato di Dehrawood Kamikaze uccide 17 civili, strage di bambini


L'attacco mirava a un convoglio dell'Isaf


KANDHAHAR - Un kamikaze si è fatto saltare in aria al passaggio di un convoglio dell'Isaf vicino a un mercato provocando la morte di 17 civili, tra cui 12 bambini e il ferimento di otto soldati. L'attentato è avvenuto nella città di Dehrawood (400 chilometri a sud di Kabulk nella provincia dell'Oruzgan).

Il capo della polizia provinciale Mohamed Qasem ha precisato che l'uomo camminava quando ha innescato la carica che oltre ai 17 morti e agli otto soldati feriti ha colpito trenta persone, alcune delle quali si trovano in stato critico.
La Forza internazionale per la sicurezza (Isaf) ha confermato l'attentato suicida attribuendolo, però, ad un'autobomba.
Un portavoce dei talebani, Yussuf Ahmadi, ha rivendicato l'attacco in una telefonata all'agenzia di stampa francese "Afp". In un comunicato il rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu, Tom Koenigs, ha condannato l'attentato che mostra «che gli insorti se ne infischiano delle recenti dichiarazioni» nelle quali chiedevano «di fare il possibile per risparmiare la vita dei civili».

Si tratta del più sanguinoso attentato dal 17 giugno quando 35 persone sono morte per un attacco suicida a Kabul contro un mezzo della polizia.

11.07.07 - corriere.com

Curiel caccia 15 modelle taglia 38

Ma Riva: "Le ho ingaggiate io, no alle donne tonde in passerella"

E al Maxxi in passerella il progetto sociale del creativo Alviero Martini

"Una mannequin mi è svenuta per la fame e le ho dato un panino al prosciutto" Il ministro Melandri può mettersi il cuore in pace. Contro la magrezza delle mannequin e il diktat di buona parte degli stilisti che le vogliono sempre più emaciate, non c´è protocollo che tenga. A lamentarsene, prima del défilé notturno a Palazzo Valentini, una delle veterane dell´alta moda: «Io i vestiti li ho fatti taglia 40 e 42, ma li ho dovuti stringere perché le modelle che mi mandano le agenzie sono al limite dell´anoressia», ha denunciato Lella Curiel. «Una, per la fame, mi è anche svenuta durante le prove, le ho dovuto dare un panino al prosciutto». È furibonda la creativa di Milano: «Avevo pregato di non inviarmi ragazze con misure anormali. Ciononostante, però, ne ho dovute licenziare quindici che erano di taglia inferiore alla 40».

Una necessità, oltreché un dovere morale: la lettera inviata dal presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, al poker d´assi dell´haute couture invitato a sfilare nel cortile di via IV Novembre (Sarli, Curiel, Riva e Balestra) era stata chiara. «La moda», li aveva avvertiti Gasbarra, «è anche un importante messaggio pubblico, in particolare verso i giovani: ritengo quindi significativo non proporre gli abiti con modelle troppo esili. Tale immagine rappresenterebbe un potenziale cattivo modello per molte donne e soprattutto per le adolescenti».

E la Curiel ha tenuto fede all´impegno, ricevendo il plauso della vicesindaco Garavaglia («Brava! La sua coerenza sia di esempio per gli altri stilisti») e della presidente del Moige Maria Rita Munizzi («Se cominciassero, tutti quanti, a pretendere dalle agenzie delle taglie 40, rifiutando le 36 e le 38, queste si adeguerebbero in breve tempo»).

Bastava assistere alla sfilata di ieri sera per rendersi conto che qualche chilo in più non guasta, esalta anzi gli abiti impreziositi da pizzi e merletti antichi, scovati tra Londra e New York, bottoni e tessuti d´epoca montati su mise da gran sera ispirati alla Recherche di Proust. Ma Lorenzo Riva, che stasera calcherà la stessa passerella, non è d´accordo: «Io ho ingaggiato modelle scartate dalla Curiel. Non si possono mettere donne tonde sulle passerelle dell´alta moda. Le modelle sono magre per natura come me, che da sempre peso 57 chili, sono alto un metro e 78 e mangio abbondantemente senza vomitare».

Polemiche a parte, il secondo giorno dell´haute couture ha regalato più d´una emozione grazie al progetto sociale di AltaRoma "Per riprendere il filo": la collezione realizzata da 14 donne vittime di abusi, su disegni di Alviero Martini. Uno show di arditezze giocato sul tema degli origami giapponesi con triangoli, rombi e tagli sghembi che trasfigurano gonne, giacche e mantelle, rivisitano kimoni e persino costumi da bagno. Alla fine tutte le novelle sarte salgono in passerella, una col figlio appena nato fra le braccia, ad applaudire il loro prossimo futuro: uno stage di tre mesi nelle più importanti aziende tessili del Lazio.

E chissà che tra di loro non si nasconda quel talento puro, capace di incantare, come l´emergente Ettore Bilotta che ieri ha entusiasmato il pubblico dell´Auditorium con una collezione tutta ispirata ad Edith Piaf. Tra le modelle Fabiola Sciabbarrati, moglie 38enne del cantautore Pino Daniele, seduto in prima fila insieme alle tre figlie. Mentre su due megaschermi scorrevano le immagini del film sulla travagliata esistenza della più bella voce di Francia, in pedana scorrevano piccoli cappotti in lana bouclè e cachemire dalla silhouette anni ‘50; abitini dritti e stretti in vita da alte cinture di passamaneria; tailleur in jersey di lana e seta; vestiti in satin e paillettes, fluidi e scivolati sui fianchi. I gioielli sono rosari di perle, la sposa porta una gonna a corolla e al posto del bouquet un grosso crocefisso. Applausi e gridolini delle signore in sala.

Più leggeri e sensuali i pezzi unici di Gianni Calignano, che ha dimostrato come anche con pochi mezzi, se si ha fantasia e abilità, si può fare qualcosa di bello. Ed ecco la trasparenza del tulle che lascia nudo il seno, la gonna fatta di piume cucite a mano, l´abito gioiello che degrada dall´oro al nero. Deliziosa e di gran classe, infine, la sfilata di Osvaldo Testa: il gran ritorno dell´Uomo in passerella con completi che mixano casual e classico, per un´eleganza maschile rinomata in tutto il mondo.

11 luglio 2007 - Giovanna Vitale - espresso.repubblica.it

Guida da alterari = Omicidio colposo

BOLOGNA


"Guidare un'auto con nel sangue una quantità di alcol cinque volte superiore al consentito e ...

... dopo aver assunto cocaina e fumato hascisc e quindi causare un incidente mortale, equivale ad un omicidio volontario perchè si è accettato il rischio di causare la morte altrui. Per questo il Pm di Bologna Valter Giovannini ha chiesto la cattura per omicidio volontario di A.C. che il 31 marzo scorso uccise in uno scontro frontale un altro automoblista, Agostino Canè. Il gip Bruno Perla ha respinto la richiesta considerando che si è trattato di un omicidio colposo e non volontario, ma il Pm ha fatto appello al Tribunale del riesame."

mercoledì 11 luglio 2007 - iltempo.it

DDL CONTRO PUBBLICITA’ MENZOGNERA

ALCOL: FERRERO, DDL CONTRO PUBBLICITA’ MENZOGNERA

(AGI) - Roma, 11 lug. - “E’ necessario intervenire sulla prevenzione e sulla presa in carico e sul piano repressivo verso i consumi che portano a pericoli per terze persone. Che un ubriaco uccida tre persone e oggi esce, non e’ possibile. Una persone che guida ubriaco e’ peggio che girare armati per le piazze. Bisogna intervenire”. Lo afferma il ministro della Solidarieta’, Paolo Ferrero, a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati sulle dipendenze, a Palazzo Chigi.“Stiamo lavorando - spiega Ferrero - ad un altro ddl che riguarda la pubblicita’ dell’alcol, sullo stile della normativa francese, che blocca le pubblicita’ menzognere che producono nell’immaginario collettivo una connessione tra consumo delle sostanze e successo nella vita. Una norma, per esempio, per mettere sulle bottiglie un messaggio che dica che quando si beve non bisogna guidare”. (AGI)

Red - 11.07.07 - pubblicita-oggi.it

Alcol, stop a mille patenti

Altre patenti ritirate per guida in stato d’ebrezza. Sono 209 nel mese di giugno, i documenti ritirati durante i controlli delle forze dell’ordine, di questi 149 per guida in stato d’ebrezza e 7 perchè chi è stato controllato al volante aveva assunto sostanze stupefacenti. Altre dieci persone sono state sanzionate per aver superato di oltre 40 chilometri orari i limiti massimi di velocità.

Secondo i dati resi noti dalla prefettura da gennaio a giugno le patenti ritirate sono state 1.484, di cui mille per guida in stato d’ebrezza e 37 di persone drogate alla guida.

Restano dati alti, che continuano a destare proccupazione tra gli addetti ai lavori. Eppure i controlli sono continui e sono stati potenziati soprattutto nei fine settimana da parte della polizia stradale, ma anche di altre forze dell’ordine. Ma chi si mette al volante dopo aver bevuto pensa sempre che i nei controlli incapperà qualcun altro. Gli incidenti fioccano, alcuni con esiti fatali e le sanzioni amministrative pure. A preoccupare gli agenti inoltre era anche un altro dato che è balzato agli occhi di chi opera in strada: a bere sono sempre di più le ragazze, che raggiungono tassi di alcol nel sangue da non farle neanche ragionare. A breve inoltre arriveranno altre dotazioni per snellire i controlli e permettere agli agenti di raddoppiare le verifiche su strada.

D’intesa con il dipartimento di prevenzione dell’Asl 20 inoltre sono stati fatti controlli a campione sull’utilizzo di dispositivi di sicurezza come caschi e cinture. Le zone in cui è stato eseguita la campionatura sono Porta San Giorgio a mezzogiorno; via Mantovana e Santa Lucia alle 10 e via Belfiore e località Marchesino alle 8 del mattino. È emerso che nel cento per cento dei casi vengono utilizzati i caschi da parte di chi viaggia sulle due ruote.


Ci sono ancora delle piccole sacche di resistenza per quanto riguarda l’utilizzo delle cinture. In centro, per esempio il 15.2% degli automobilisti non le indossava. La percentuale si abbassa al 14.8% in zona periferica e diminuisce ancora di più, fino ad arrivare all’11.2% in zona extra urbana. A.V.

Italia Fortunati - 11.07.07 - lautoaffare.it

VERSO PILLOLA ANTI-DIPENDENZE

FARMACI: DA FUMO AD ALCOL, VERSO PILLOLA ANTI-DIPENDENZE

WASHINGTON, 10 LUG - Crescono le speranze per la messa a punto di una pillola che un giorno possa combattere diverse forme di dipendenza fisica e psichica: a dare nuovo fiato alla ricerca sono i risultati preliminari su di un farmaco per smettere di fumare che in base a studi su animali sembrerebbe avere effetti simili nei confronti dell'alcolismo.

Il prodotto della Pfizer a base di 'varenicline' e' stato approvato dalla Food and drug administration per aiutare a disintossicarsi dalla nicotina, ma la nuova indagine pubblicata su 'Proceedings' - la rivista dell'Accademia delle scienze Usa - suggerisce che sui ratti la sostanza ha mostrato di essere in grado di combattere anche l'alcolismo.

'Varenicline' blocca i recettori cerebrali a cui la nicotina si 'attacca' inducendo la produzione di dopammina e quindi lo scatenarsi delle sensazioni di piacere. La recente ricerca suggerisce che gli stessi recettori sono coinvolti nel 'piacere' dato dal bere alcol e che si potrebbe ipotizzare un collegamento simile con l'eccitazione data dal gioco d'azzardo ed altre forme di dipendenza.Sperimentato su ratti che erano diventati 'forti bevitori' di alcol in seguito agli esperimenti di ricercatori dell'universita' di California a San Francisco, il farmaco della Pfizer ha evidenziato un immediato effetto sui topi: gli animali hanno smesso di bere e anche quando il trattamento e' stato sospeso i ratti non hanno ricominciato a bere 'fortemente'. Secondo Allan Collins, professore di farmacologia all'universita' del Colorado che non ha partecipato allo studio, ''i nuovi dati sostengono la visione emergente per cui esisterebbe una base biologica in comune a tutte le forme di dipendenza''.

Fonte: Ansa/Federfarma

10.07.07 - test.cybermed.it

Ferrero: «Droghe alla portata di tutti»

Il consumo di marijuana in 4 anni è aumentato del 45%.
Morti per overdose 517 (-20%), ma quelle legate all'alcol sono 24 mila


ROMA
- Quasi un italiano su tre ha fumato uno spinello almeno una volta nella
vita e il calo dei prezzi fa dire al ministro per la Solidarietà sociale Paolo
Ferrero che le droghe sono «alla portata di tutte le tasche». Le morti per
overdose sono state 517 (-20%), ma quelle legate all'alcol sono 24 mila. Il dato
è contenuto nelle relazione annuale al Parlamento sullo stato delle
tossicodipendenze in Italia. Il costo sociale del consumo di droghe è stimato
per il 2006 a 10,5 miliardi di euro, pari allo 0,7% del Pil e all'1,2% della
spesa delle famiglie italiane.

In quattro anni (dal 2001 al 2005) la percentuale di consumatori di marijuana è
aumentata del 45%, passando dal 22% della popolazione al 32%. Tra gli studenti
la percentuale dei fumatori di marijuana è del 24,5%. La relazione registra non
solo un aumento nel consumo di cannabinoidi, ma anche di cocaina, mentre quello
di eroina resta stabile. È cresciuto del 2,2% il consumo di allucinogeni e
stimolanti.






DATI
- Dal 2001 al 2005 sono aumentate le persone che consumano più
sostanze illegali: dal 14% al 17%. L'uso concomitante di più droghe è
particolarmente diffuso fra gli studenti (22%) mentre l'87% assume la
cannabis come unica droga illegale.

Le regioni con più consumatori sono il Lazio per i cannabinoidi (10,6%),
la Lombardia per la cocaina (4,7%), la Liguria per l'eroina (0,7%).
L'uso di anabolizzanti riguarda gli studenti maschi (8 studenti su 10
mila); il 21% ne ha fatto uso 20 volte o più. Fra gli studenti l'uso di
cocaina è limitato al 4%, mentre quello di eroina all'1,6%. La discoteca
è indicata come il luogo privilegiato dagli studenti per l'acquisto
della cocaina.




ALCOL E FUMO
- Fra il 2001 e il 2005 si è avuto un calo nel
consumo di bevande alcoliche (per lo più fra i maschi) e delle sigarette
(dal 36,3% nel 2001 al 32% nel 2005). Se il fumo attrae meno gli uomini
(-6,6%), nelle donne è in crescita (+6,4%). In controtendenza, gli
studenti bevono più alcol: dal 64,7% del 2000 al 69,7% del 2006. Fra le
ragazze si fuma tabacco tutti i giorni (27,7%) più che rispetto ai
coetanei (26,6%). La relazione stima che siano 176 mila le persone in
trattamento nei Sert. Fra coloro che sono stati in trattamento e che si
sono sottoposti al test Hiv (67.300), il 12% è risultato positivo; il
39,5% al virus dell'epatite B e il 61,9% a quello dell'epatite C.



MERCATO
- Il mercato italiano è stato alimentato nel 2006
prevalentemente da cocaina prodotta in Colombia, da eroina afghana, da
hashish prodotto in Marocco, da marijuana albanese e dalle droghe
sintetiche provenienti per lo più dall'Olanda. L'Italia viene
considerata il secondo Paese europeo per il consumo di cocaina dopo la
Spagna, alla pari con il Regno Unito. Le forze dell'ordine nel 2006
hanno sequestrato 4.625 kg di cocaina, rispetto alle 1.812 del 2001.



PREZZI E PUREZZA
- Dal 2001 al 2006 la media dei prezzi è passata
da 99 a 83 euro per grammo per la cocaina (-16%), da 68 a 52 per
l'eroina nera (-24 %) e da 84 a 78 per l'eroina bianca (-7%); un aumento
della media dei prezzi si osserva per una singola pasticca di ecstasy e
dose di Lsd, mentre rimane invariata quella dei cannabinoidi. Calano i
prezzi ma anche la purezza: nell'ecstasy, ad esempio, la percentuale
media di sostanza pura (Mdma) riscontrata nei quantitativi analizzati
nel 2006 è scesa a poco più del 18% contro circa il 28% del 2001. Lo
scorso anno è stato stimato che sono stati 30 mila i nuovi consumatori
di oppiacei e 9.500 a quelli di cocaina.




PERCEZIONE DEL RISCHIO
- È l'eroina la droga percepita come più
dannosa (oltre il 95%), seguita dalla cocaina. Il tabacco è considerato
rischioso per la salute da oltre l'85% dei soggetti: si osserva tuttavia
una diminuzione significativa nella percezione del rischio tra il 2003 e
il 2005 tra i soggetti di età comprese tra i 25 e i 44 anni. La cannabis,
percepita come dannosa per la salute dal 70% degli intervistati, viene
considerata sostanza rischiosa da un numero sempre minore di soggetti.
Quasi 5 milioni di italiani avrebbero cambiato opinione nell'arco di
soli quattro anni, passando da un'opinione negativa a una posizione di
non esplicita disapprovazione.

11 luglio 2007 - corriere.it

BRITNEY? UN'ALCOLIZZATA

Il nuovo boyfriend parla con i tabloid e lei si infuria
Mai fidarsi dei neo-fidanzati se sei una celebrità da tabloid.

Esempio: Britney Spears è furiosa con il nuovo boyfriend, l'assistente sociale John Sundahi - conosciuto durante il suo periodo in clinica di disintossicazione - il quale ha raccontato in un'intervista dei problemi della Principessa del Pop con l'alcol.

"Britney è ancora un alcolista", ha detto il trentatottenne flirt di Britney, "Sta lottando per vincere i suoi problemi con il bere".

E' possibile che l'infelice uscita di Sundahi possa compromettere il rapporto nato da poco con la cantante, che, a questo punto, non sembra particolarmente fortunata con gli uomini.

11.07.07 - mtv.it

Ubriaco, torna a casa con morto

Guida ubriaco e torna a casa con un morto sul parabrezza

Solo dopo sei ore ha informato la polizia americana

CHICAGO
Un automobilista ubriaco ha investito due persone ed è tornato a casa al volante della propria auto con il corpo di un uomo incastrato nel parabrezza ed ha atteso sei ore prima informare la polizia.

Lo ha riferito la polizia di Chicago, secondo la quale non è ancora stato possibile accertare se la vittima è morta al momento dell’impatto o successivamente, durante le ore passate nel garage dell’abitazione del guidatore dell’auto, nella città di Green Bay, nel Wisconsin.

L’automobilista, Steven Warrichaiet, ha detto di non ricordare nulla a proposito dell’incidente, ma la polizia ha accertato che domenica notte ha investito due persone: l’uomo di una cinquantina d’anni il cui corpo è stato trovato nel garage, e una donna che passeggiava insieme al malcapitato e che si trova tuttora in condizioni critiche dopo essere stata ricoverata in un ospedale della zona.

Avvertita lunedì mattina, la polizia non ha potuto che constatare il decesso dell’uomo, ancora incastrato nel parabrezza dell’auto, e arrestare Warrichaiet per guida in stato di ubriachezza e omissione di soccorso.

11.07.07 - lastampa.it

Hashish dentro le candele, coppia fermata

I due ragazzi genovesi sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria e la droga posta sotto sequestro

OLBIA - Prosegue incessantemente, nell’ambito dell’operazione “Estate sicura”, l’attività antidroga dei finanzieri della Compagnia di Olbia presso i locali porto ed aeroporto, dove ormai ogni giorno transitano decine di migliaia di passeggeri ed automezzi.

Due giovani genovesi, un ragazzo ed una ragazza (F.V. e B.G.) pensavano di sfuggire ai controlli, ma l’esperienza ed il colpo d’occhio hanno suggerito ai militari che, come tutte le mattine, si trovavano in porto di approfondire il controllo sui due sospetti, nei cui bagagli erano presenti alcuni oggetti di cera e candele dei quali non veniva fornita alcuna plausibile motivazione inerente il possesso.

Il fiuto delle bravissime unità cinofile Maca ed Ogla, cani antidroga in servizio al momento del fermo, confermava l’ipotesi investigativa e il successivo controllo dei manufatti in cera portava al rinvenimento, occultato al loro interno, di circa un etto di hashish diviso in vari pezzi. I due soggetti sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria e la droga posta sotto sequestro.

11.07.07 - algheronotizie.it

Roma, sudamericano con ovuli di coca

DROGA: SUDAMERICANO ARRESTATO A FIUMICINO CON 150 OVULI

Un trentenne sudamericano e' stato arrestato all'Aeroporto di Fiumicino per traffico internazionale di stupefacenti grazie all'intervento dei funzionari della Dogana e dei militari della Guardia di Finanza. Durante i controlli, ai funzionari doganali non e' sfuggito lo stato di malessere del passeggero, che e' stato fatto ricoverare con urgenza per accertamenti presso il reparto di terapia intensiva dell'ospedale "Grassi" di Ostia. I sanitari hanno constatato che la causa del malore derivava dalla rottura di alcuni dei 150 ovuli ingeriti, contenenti circa due chilogrammi di cocaina purissima, da cui si sarebbero potuti ricavare oltre 8 chilogrammi di cocaina "da strada", per un valore di mercato pari a 2 milioni di Euro. L'operazione e' il frutto della proficua collaborazione tra la Dogana e la Guardia di Finanza di Fiumicino grazie alla quale dall'inizio dell'anno e' stato possibile denunciare 570 soggetti responsabili di violazioni alla normativa sugli stupefacenti, di cui 70 in stato di arresto, ed effettuare il sequestro di 420 chilogrammi di droga.

11.07.07 - repubblica.it

Sgominata la banda dei clonatori

Sgominata la banda dei clonatori: sequestrate 500 carte di credito

18 arresti tra Milano e Cagliari: si tratta in gran parte di romeni

MILANO

Le Polizie Postali di Milano e Cagliari hanno eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare e 34 perquisizioni nei confronti di un’associazione criminale dedita alla clonazione di carte di credito e di debito. L’esecuzione dei provvedimenti, ha interessato la Lombardia, il Lazio, l’Abruzzo, il Piemonte e la Puglia.

Le indagini, iniziate con la denuncia di un commerciante della provincia di Cagliari, hanno permesso di accertare che alcune carte di credito erano state usate nei migliori ristoranti, in negozi ed autonoleggi della provincia di Milano da alcuni soggetti che, identificati, venivano posti sotto controllo. Le intercettazioni telefoniche hanno fatto emergere due gruppi criminali, composti soprattutto da romeni operanti in tutta Italia (con ramificazioni anche in Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Romania, Olanda ed in contatto fra loro) che clonavano carte di credito ed erano dedite anche al traffico di droga.

Nel corso delle lunghe indagini sono state arrestate in flagranza 15 persone e denunciate altre 15, sono state sequestrate circa 500 carte di credito clonate, numerosi arnesi per modificare gli sportelli bancari ed i POS e diversi computer contenenti appositi programmi. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso delle conferenze stampa che si terranno alle 11,00 presso i Compartimenti Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e di Cagliari.

11.07.07 - lastampa.it

Bari: lutto per vittime strada

15 luglio - Bari - LUTTO CITTADINO PER LE VITTIME DELLA STRADA

Domenica 15 luglio sarà lutto cittadino: lo ha annunciato il sindaco Michele Emiliano nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città.

“Siamo stanchi di contare i nostri morti sulle strade - ha dichiarato il sindaco - stanchi di pensare, ogni volta che un nostro caro entra in macchina, al rischio che corre. Il lutto cittadino intende ricordare tutte le vittime della strada a distanza di pochi giorni da un giovedì maledetto in cui in cinque hanno perso la vita.

Sappiamo che si tratta di un gesto simbolico, ma domenica prossima invitiamo comunque tutti i baresi che abbiano a cuore il problema della sicurezza a non superare i trenta km all’ora sulle strade della città.

Non c’è nulla di fisiologico nel bollettino di guerra quotidiano che riporta il numero delle vittime della strada - continua il sindaco - e, problema ben più grave, pare che il Governo non abbia intenzione di adottare provvedimenti restrittivi in tema di sicurezza analoghi a quelli in vigore in altri Paesi europei, primo fra tutti la Gran Bretagna.

L’attenzione alla grande industria automobilistica e agli enormi interessi legati all’approvvigionamento dei carburanti sembra non consentire al Governo di compiere scelte impopolari in tema di circolazione. Mi domando quando si chiederà alle case automobilistiche di investire una percentuale degli enormi budget destinati al marketing in progetti per la sicurezza.

In qualità di coordinatore dei sindaci delle città metropolitane - ha aggiunto Michele Emiliano - chiederò una maggiore attenzione del Governo su questi temi e inviterò i miei colleghi a fare altrettanto.
L’Amministrazione comunale di Bari, dal canto suo, è pronta a sostenere ogni ulteriore sforzo a tutela della pubblica incolumità: sono disponibile a impegnarmi personalmente in tempi brevi affinché, anche in deroga ai tempi delle normali procedure d’appalto, siano rimosse tutte le possibili insidie esistenti sulle strade cittadine: dalla selva di pali inutili a tutti gli ostacoli alla circolazione che comportino interventi di manutenzione straordinaria.

Contestualmente continueremo a lavorare sui temi della sicurezza stradale e della educazione alla legalità, consapevoli che buona parte degli incidenti mortali è dovuta ad una sorta di senso di onnipotenza che porta gli automobilisti a credere che il peggio possa capitare solo agli altri.

Ma è necessario intervenire anche su un altro fronte, particolarmente preoccupante: il consumo crescente e incontrollato, soprattutto da parte dei giovanissimi, di alcol e sostanze stupefacenti che abbassano drasticamente la soglia di attenzione al volante.

Se necessario, sono pronto ad adottare provvedimenti ad hoc per limitare la vendita di alcol negli esercizi pubblici oltre una certa ora della notte, e addirittura a limitare la circolazione nelle ore notturne e nei giorni festivi. Sebbene sia consapevole delle difficoltà cui andremmo incontro credo che nessuno abbia titolo per opporsi.

Eppure non possiamo installare autovelox fissi sulle strade della città perché il codice della strada non ce lo consente. Stiamo cercando di capire come ovviare a questo problema, certi che sanzionare puntualmente le infrazioni ci consentirebbe di abbattere drasticamente il numero degli incidenti."

Antonio Decaro, assessore al traffico e Mobilità, ha commentato i dati relativi al superamento dei limiti di velocità in una serie di snodi della circolazione cittadina, segnalando come l’Amministrazione comunale abbia già mappato tutto il territorio comunale individuando tratti grigi e punti neri che rappresentano le strade e le intersezioni a maggior rischio di incidenti. “Sono stati predisposti i progetti per 20 rotatorie nei luoghi caldi della città – ha dichiarato Decaro - ma per poterle realizzare contiamo sulla programmazione dei prossimi fondi POR 2007-2013.

Non abbiamo i 9 milioni 700 mila euro necessari a realizzarli nell’immediato, e le due rotatorie già realizzate nei pressi di strada santa Caterina e via Bruno Buozzi sono state costruite grazie ad accordi stipulati dall'amministrazione con privati”.

"Il corpo di Polizia Municipale - ha dichiarato il comandante Stefano Donati - sta cercando di attrezzarsi al meglio per contrastare gli incidenti sulle strade. Si è dotato di un puntatore laser in grado di registrare fino a 700 metri di distanza la velocità delle auto in corsa ma soprattutto ha acquistato 10 etilometri qualitativi a verifica istantanea che sono in grado di stabilire senza boccaglio se un automobilista ha bevuto o meno.

Nel caso in cui gli automobilisti risultino positivi al test istantaneo, vengono portati al Comando per essere sottoposti ai test quantitativi, quindi scattano le sanzioni previste".

11.07.07 - puglialive.net

In contromano e ubriaco sulla Statale

In contromano e ubriaco sulla Statale Casale-Valenza

Viaggiava in auto contromano sulla Casale-Valenza con un tasso alcolico superiore a quello consentito. Anche tre giovani di ritorno dalla discoteca sono stati trovati positivi al test dell’alcol. Per tutti sono scattati la denuncia e il ritiro della patente. Continuano quindi a ritmo serrato i controlli da parte delle forze dell'ordine per cercare di creare una nuova cultura negli automobilisti: mai mettersi alla guida dopo aver bevuto alcolici.

Il primo episodio è avvenuto nella notte fra sabato e domenica, verso le 3,30, sulla Casale-Valenza. Una pattuglia della polstrada ha notato una Citroën Saxo che arrivava dalla città, diretta verso Valenza, ma stava viaggiando contromano. Immediato l'intervento degli agenti, che dopo alcune centinaia di metri sono riusciti a bloccare la vettura, che per fortuna non aveva incrociato altri mezzi.

Il conducente G.L., 40 anni, di Casale, è stato sottoposto al test alcolimetrico e trovato con un tasso superiore a tre volte a quello consentito. E' scattata la denuncia con il ritiro della patente e la multa per la guida contromamo. Sempre nella stessa notte, i carabinieri della stazione di Occimiano hanno effettuato una serie di controlli sulla Casale-Vignale.

Fra le 3 e 4 le sono state fermate numerose auto e in tre casi è stato riscontrato che i conducenti erano alla guida nonostante un tasso alcolico superiore a quello permesso dalla legge. Sono tre giovani casalesi I.C., 22 anni, alla guida di una Peugeot 206, M.T., 22, con una Lancia Y, e S.P., 19, su una Peugeot 206. Per tutti denuncia e ritiro della patente.

11.07.07 - valenza.it

Morti sulle strade Domenica di lutto

TERAPIA D'URTO Cinque morti per incidenti stradali in un solo giorno, giovedì scorso a Bari. Dopo l'ondata di commozione, le autorità comunali corrono ai ripari. Con nuove iniziative.

Una giornata di lutto cittadino, che verrà celebrata domenica, per ricordare le vittime degli incidenti stradali. Più un invito a viaggiare in automobile a passo d'uomo, per le vie della città, a trenta chilometri all'ora. Il Comune lancia la sua campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. E mette in strada autovelox ed etilometri per contrastare la guida spericolata.

Lutto cittadino

Domenica prossima, 15 luglio, lutto cittadino per ricordare le vittime della strada, che sono già diventate tredici dall'inizio dell'anno. "È la prima volta che un'iniziativa di questo tipo viene lanciata per onorare le vittime della starda. Per domenica, invitiamo gli automobilisti baresi a non superare i 30 chilometri orari nelle strade di Bari", ha detto il sindaco Michele Emiliano.

Gli autovelox

Ma non soltanto campagne di sensibilizzazione alla guida corretta e consapevole. Il Comune tenta di contrastare il fenomeno delle stragi sull'asfalto anche con autovelox ed etilometri. "Un telelaser, ovvero un impianto autovelox portatile (simile a una pistola, ndr ), appena entrato nella dotazione della polizia municipale, verrà utilizzato presto sul lungomare Di Crollalanza - ha detto il comandante dei vigili urbani, Stefano Donati -. Il sistema è in grado di calcolare la velocità di un veicolo fino a 700 metri di distanza, così da fermare e multare l'automobilista indisciplinato". I vigili potranno anche contare su dieci etilometri, per scoprire chi guida in stato di ebrezza.

Altri provvedimenti

Se il numero degli incidenti non dovesse calare, il sindaco Emiliano ha promesso misure speciali: "Potremmo decidere di vietare la vendita di alcolici nelle ore serali, come in Gran Bretagna, o di limitare la circolazione in alcune strade. La vita e la sicurezza dei baresi vale più di qualche coro di protesta".

Pierluigi Spagnolo - 11.07.07 - city.corriere.it

Padre Bossi, decapitati dieci militari

Quattordici soldati impegnati nelle ricerche del missionario sono stati uccisi dai miliziani. Dieci sono stati trovati senza testa

MANILA (Filippine) - Quattordici militari filippini impegnati nelle ricerche di Padre Giancarlo Bossi sono stati uccisi dai miliziani islamici nella foresta di Basilan. Dieci di loro, secondo quanto riferito da Ariel Caculitan, portavoce dei marines, sono stati trovati decapitati.

SCONTRI A FUOCO - Gli scontri a fuoco, sempre più cruenti, continuano intanto senza sosta. Martedì nove marines erano stati feriti nel corso di un combattimento in un villaggio vicino alla cittadina Tipo-Tipo, nell'isola di Basilan, considerata rifugio dei militanti dell'organizzazione radicale Abu Sayyaf e del Fronte di liberazione islamico Moro (MILF), che combatte per l'autonomia del sud musulmano delle Filippine.

IL GIALLO DELL'SMS - Il rapimento del missionario italiano supera intanto il mese e le novità continuano a essere pochine. Martedì era spuntato un sms che, secondo «Philippine Star», padre Bossi aveva inviato a un amico per rassicurarlo sulle sue condizioni. La Farnesina ha però messo in forte dubbio l'attendibilità della notizia: «Dalle verifiche attuate anche con le autorità filippine, non sembrerebbe essere attendibile».

11 luglio 2007 - corriere.it

Malasanità a Voghera

LA MALASANITÀ A VOGHERA E LA FILOSOFIA DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE

(10/07/2007) - Caro Direttore,

devo ringraziare IMGPress per aver pubblicato la mia lettera aperta al Ministro della Salute, dottoressa Livia Turco (Ds), e il quotidiano la Provincia Pavese, per avermi intervistato sabato scorso sulla situazione della mamma. I risultati sono stati immediati. Mia madre domenica e' stata ricoverata solo dopo questi interventi decisivi e dopo aver perso 15/ 20 Kg in un anno. Dopo che il PO2 nel sangue (l'ossigeno) era sotto la soglia di sicurezza, cioe' 60 mmHg e dopo le frequenti cadute accidentali, l'ultima delle quali le ha provovocato la frattura della 5 e 6 costa. Se e' ancora viva e' un miracolo dopo tante cadute e ringrazio la Madonna a cui sono devoto che l'ha protetta. Come sai, caro direttore, e' da un anno che scrivo di queste cose, ma non voglio tediare i lettori. Lo faccio unicamente perche' non capiti anche a loro, o ai loro famigliari. Nel mio caso i vogheresi hanno trovato un osso duro, e quando il gioco si fa duro, bisogna giocare. Questa, almeno, e' la mia filosofia. Guardo caso, il ricovero (giustificato per ossigenoterapia intensa), arriva alla vigilia della mia visita alla Procura della Repubblica di Voghera per raccontare un anno di malasanita' e di vergogna Al PM di turno e per sporgere querela per i reati di abbandono di persona incapace, omissione di soccorso, abuso d'ufficio, abuso di potere, falso ideologico, falso materiale, ingiurie, violazione di domicilio, violazione della privacy con fotografie, ecc. Adesso capisco le mele marce del G8 di Genova, quelle di Campobasso, quele degli 8 agenti di Milano e di Bergamo. Anche se la mia stima rimane immutata nelle Forze del'Ordine. quello che non capisco (e' che il capo del Commissariato di Voghera, dott. Mauro Zampiero, promosso recentemente Vice Questore aggiunto, non abbia preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dei tre agenti del suo Commmissariato che si sono introdotti nella mia casa (non nella sua ) con l'inganno, e compiendo dei reati. Forse dovro' aggiornare il ministro Amato e il dottor Antonio Manganelli nuovo capo della Polizia. Parlavo del ricovero di mia madre. Si tratta di un ricovero per tutelarsi, per pararsi il sedere dopo negligenze e inadempienze gravissime, non certo per curare un paziente disabile e bisognosa. Ma io ho le carte, e i giudici guardano le carte. Oltre a sentire i testi, quasi sempre falsi al 90% specie in questa zona. Dopo la sporca operazione al Pronto Soccorso dove lasciai mia madre una notte in astanteria perche' non riusciva a camminare e, quindi, a recarsi a casa con le proprie gambe, il medico Marisa Zucchella mi provoca e mi insulta pesantemente, pensa di intimidirmi gravemente chiamando la Polizia ( non escludo che fossero d'accordo, anche perche' i due agenti non raccolsero le mie dichiarazioni a verbale a priori, ma solo quelle nutrite e solide da un punto di vista giuridico della Zucchella consegnate non alle 20 il giorno dopo al commmissariato. Questa signora non ha ancora spiegato come mai a una donna che soffre di insuffcienza repiratoria, quella sera, non le fece l'emogasanalisi (EGA) per verificare i valori dell'ossigeno nel sangue. Ve l'ho gia' spiegato: non lo fece appositamente perche' avrebbe accertato valori minimi e ricoverarla. Invece ha dirottato la furbacchiona l'attenzione sul presunto abbandono al Pronto Soccorso di mia madre. Peccato per la Zucchella che, sia la Cassazione, che la Corte Costituzionale in due recenti e distinte sentenze non considerino abbandono lasciare i propri cari negli ospedali per le necessarie cure. E Dio sa quanto mia madre avesse bisogno di cure quella sera. Ma la Zucchella non chiama il pneumologo, chiama invece 2 neurologi per depistare. Per dire: la signora e' caduta perche' magari le girava la testa aveva bevuto. Eh, no Zucchella. Io ho 40 anni suonati, e le balle con me bisogna saperle raccontare. Poi, ci sono i due medici che curano mia madre, con i quali rifiutero', d'ora in avanti, ogni colloquio. Ebbene, questi due medici, Carlo Saviotti e Marzia Perazzi, visitano e vedono mia madre ogni 15gg. e, nonostante la perdita di peso di 15 kg o 20, non hanno mai ritenuto di darle un ciclo di iniezioni ricostituenti o di ricoverla in apposita struttura. No, dottor Saviotti. Il suo comportamento non e' stato professionale come medico di famiglia. E, da un punto di vista deontologico, che sia l'Ordine dei medici di Pavia a dirlo. La Perazzi, invece, e' giovane, ama i suoi pazienti, ama la sua professione, e' disponibile, ti ascolta, non guarda il lato economico e le visite a pagamento che a Voghera vanno molto di moda e di consentono un trattamento sanitario migliore, ma affidare soltanto a me la mamma senza curarla per il suo grave deperimento organico e' stata davvero un po' grossa da parte vostra. Se per le mie critiche merito di andare nel Supercarcere di Voghera insieme ai mafiosi, ai traffucanti di droga e di armi, cosi sia. Ma a regime duro, quello del 41 bis. Ho rotto le balle un anno intero perche' una disabile tornasse a sorridere e a stare bene. E questa per provincialotti e' una grave colpa... non un merito! Passiamo al Sindaco Aurelio Torriani (medico) e all' Assessore signor Paolo Beccaria che non sa nenche cosa sia lontanamente una filosofia dei servizi sociali. Almeno, la mia amica dott.ssa Mariolina Moioli, con cui ho avuto divergenze, assessore ai servizi sociali a Milano, su questo versante, e' ultra preparata. I due amministartori vogheresi mi avevano scritto una lettera congiunta dicendo che i servizi sociali comunali si sarebbero occupati della mamma. Proposta: offerta di 300 euro annui netti per la badante, e un Centro diurno a Garlasco a 18 km da casa a mie spese con tutte le difficolta' relative alla deambulazione e al malessere della sua condizione di donna ammalata. Una vera presa per il culo. Poi parlo con il direttore sanitario, Angela Moneta, dell' Ospedale civile di Voghera e, anziche', cercare una mediazione tra me e la Zucchella, cosa fa? Accende il fuoco. Ma poi ha dovuto spegnere un altro fuoco ben piu' grave nel suo Ospedale dove e' la regina incontrasta, omaggiata e venerata da tutti (l'episodio dei 6 anziani che hanno perso un occhio per una banale cattaratta e per un batterio in sala operatoria). Intervento dei Nas dei carabinieri di Cremona, i riflettori della stampa nazionale, le relazioni al ministero e alla Regione Lombardia e alla ASL di Pavia. Intanto i sei anziani hanno deciso di trascinare in Tribunale la Regina, Angela Moneta, Direttore sanitario dell'Ospedale civile di Voghera: vogliono giustamente i danni biologici, materiali e morali. Mi auguro solo che il Ministro della Salute nella sua agenda metta l'Ospedale civile di Voghera, e lo Commissri al piu' presto. Cosi come i Nas di Cremona lo tengano sotto controllo. La mia non e' una vendetta. E' solo una richiesta di giustizia per aver letteralmente abbandonato una persona incapace e disabile (nonostante nel bilancio comunale ci fossero soldi in attivo). Se poi il pm della Procura non ravvisera' reati, e, anziche' ipotizzare un'associazione a delinquere, pensera' invece a un'associazione di beneficienza e di filantropia ne prenderemo atto. Ma quello che hanno fatto tutti questi signori a una persona debole, svantaggiata e non tutelata, suscita indignazione, sgomento e rabbia. Senza contare che in questa provincia erogare l'assitenza non e' un atto dovuto, ma una cortesia dei politicanti. Come vedi una mentalitàda ignoranti e da furbi. E Dante Alighieri, gia' nel 1250, diceva che l'ignoranza e' il peggiore dei mali! Mai tale verita' fu cosi veritiera! . Un'ultima nota al vetriolo. Mia madre ha abitato per 45 anni a Milano citta' di cui si era innamorata, e' venuta ad abitare a Voghera nel 2001, per stare vicino ai suoi fratelli e sorelle. Tre, purtroppo, sono deceduti, l'altra Rosalia detta Renza, e' seconda solo alla Regina Elisabetta II d'Inghilterra e con sua figlia Enrica in 6 anni, sono venute una sola volta per vedere la casa (sic!) . Il marito di Enrica che e' un Vigile Urbano, molto noto in citta', Nardini Duilio, con delega alla Polizia giudiziaria del Tribunale, non si e' mai visto. Che i parenti siano davvero serpenti? Non ci e' dato di sapere. E che amore di fratello e' amore di coltello? Non lo so, non voglio giudicare, sto semplicemente ai fatti. Fate un gesto di carita' cristiana, se nel vostro cuore alberga ancora questo sentimento. Andate a trovarla all'Ospedale civile di Voghera. Gesu' ha detto: "Ero malato e mi avete visitato". Gianfranca vi ha sempre voluto bene al punto di trasferirsi in questa orribile, inospitale e indifferente città.

Alberto Giannino - albertogiannino@libero.it - 10.07.07 - imgpress.it

"Napoli é a rischio salute"

L'ambasciata americana allerta i turisti: "Napoli é a rischio salute"

ROMA, 11 LUG. (Italia Estera) - "Attenzione a Napoli, ci sono pericoli per la salute". L'allarme è stato lanciato dall'ambasciata statunitense a tutti i cittadini che volessero scegliere la città partenopea come metà per le loro ferie. A preoccupare è l'emergenza rifiuti. Secondo l'ambasciata infatti "i rifiuti non vengono raccolti e smaltiti" e "l'accumulo e l'incendio" degli stessi può provocare rischi per la salute dei cittadini americani.
Le autorità statunitensi sembrano inoltre non nutrire troppa fiducia nella risoluzione del problema a medio-breve termine, visto che si avverte che "il messaggio è valido fino al 31 dicembre 2007". Non si fa menzione del fatto che gli stessi rischi indicati coinvolgono anche i cittadini italiani, ma per l'ambasciata di Washington questo è un particolare di secondaria importanza.

Leggera concessione invece al lavoro delle autorità napoletane. "Generalmente - si legge nel messaggio - fanno un buon lavoro di raccolta dei rifiuti nelle zone turistiche comprese tra il porto; il centro storico, Pompei, Sorrento, Positano, la Costiera amalfitana e le isole di Capri e Ischia". E per amore di verità viene anche segnalato che per il momento "le autorità sanitarie non hanno rilevato infezioni". Allo stesso tempo però si avverte che potrebbero esserci casi di sporadiche manifestazioni da parte dei residenti. (Italia Estera)

11.07.07 - italiaestera.net

Lo scandalo dei bambini -operai

Lo scandalo “normale” dei bambini -operai


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – In una piccola fabbrica di cotone nella contea Qishan (Shaanxi) ragazzi di 14 anni da febbraio hanno lavorato 12 ore al giorno ricevendo solo il cibo. Le minacce del governo non spaventano chi sfrutta il lavoro minorile, certo di rischiare poco con la tacita complicità dei governi locali.

Un giornalista del Sanqin Daily ha trovato per caso quattro ragazzi al lavoro in un locale pieno di polvere e di fibre di cotone, privi di documenti e che non gli hanno saputo dire l’età. La prolungata esposizione al cotone senza protezioni causa malattie respiratorie e della pelle. I giovani gli hanno detto che lavorano “di loro volontà, perché sono molti poveri e il proprietario dà loro cibo e alloggio”.

Ora è intervenuto l’Ufficio del lavoro, che ha trovato nella fabbrica i 4 ragazzi tra 14 e 16 anni e 4 tonnellate di cotone industriale. I ragazzi saranno riportati a casa (tre nel Gansu e uno nell’Hebei), la fabbrica è stata chiusa e il proprietario potrà essere multato di 5mila yuan (500 euro) per ogni lavoratore minorile.

Ma esperti osservano come lo sfruttamento del lavoro minorile continui nonostante Pechino abbia dichiarato di volerlo stroncare, dopo che un mese fa oltre 50 minori di 16 anni sono stati trovati lavorare in schiavitù in fabbriche di mattoni dell'Henan e dello Shanxi. Gruppi di genitori dicono che almeno altri 1.000 minori rapiti sono tenuti schiavitù in simili fabbriche. Nella Cina del boom economico il lavoro minorile è aumentato e secondo l'Unicef supera i 14 milioni di bambini e ragazzi.

Liu Erduo, vicedecano della Scuola del Lavoro e delle risorse umane all’università Renmin di Pechino, osserva che nella cultura agricola cinese è normale che i ragazzi lavorino, aiutando i genitori nei campi o in casa. Ma il problema è che nelle piccole città le autorità locali ammettono lo sfruttamento del lavoro minorile, anche fuori di casa e nelle fabbriche, per cui occorrono “continue ispezioni” nei luoghi di lavoro.

Esperti notano che in genere chi sfrutta i minori rischia poco, come una sanzione pecuniaria.

09.07.07 - asianews.it

Per dire addio ai brutti ricordi basta una pillola

Scegliere cosa ricordare e decidere di dimenticare i momenti spiacevoli o più tristi della nostra vita non sarà più fantascienza. In seguito ad uno studio svolto in parallelo dai team di ricercatori dell’Harvard University di Boston e della McGill University di Montreal, e pubblicato sulle pagine del Journal of Psychiatric Research, sarebbe infatti ipotizzabile scegliere cosa ricordare. L’arma segreta si chiama propranololo, una pillola che, presa periodicamente, cancella i ricordi meno piacevoli.

Gli scienziati già parlano di ‘pillola dell’amnesia selettiva’ che agirebbe su cervello causando il blocco di particolari reazioni biochimiche, che vengono di solito attivate dagli stati di depressione causati, a loro volta, dai brutti ricordi.
Gli studi in laboratorio hanno dimostrato che, se la sostanza viene somministrata proprio nel momento in cui il paziente sta pensando a qualcosa di poco piacevole, quel ricordo si affievolisce; di conseguenza una specifica terapia che ‘aggredisce’ il pensiero negativo nel momento stesso in cui nasce, ne permetterebbe la completa cancellazione.

La notizia ha allarmato alcuni studiosi, che hanno criticato lo studio per i possibili disturbi cui la cura porterebbe, nel contempo è però promossa da chi ne sostiene l’importanza per garantire una vita più serena e tranquilla a chi soffre di disturbi psicologici rilevanti come stress post-traumatico, attacchi di ansia e di panico legati ad un evento specifico scatenante.

La ‘sostanza delle meraviglie’ è stata testata su diciannove soggetti con traumi psicologici di varia natura (da incidenti a violenza sessuale); ad alcuni è stato somministrato del placebo, ad altri il propranololo. L’esperimento ha evidenziato che sulle persone che avevano ricevuto la pillola i segni di stress e di nervosismo legati all’esperienza traumatica vissuta si manifestavano in maniera più blanda. Ma come agisce la miracolosa pillola? Secondo quanto spiegato dai suoi creatori, riuscirebbe ad impedire ai brutti ricordi di fissarsi nella memoria in maniera indelebile soprattutto perché agisce durante la delicata fase di immagazzinamento delle informazioni e dei ricordi.

MFL - 09/07/2007 - paginemediche.it

La diffamazione online

La diffamazione online: cosa succede se qualcuno offende su internet


Il dott. Valentino Spataro, incontrato al convegno sul Mobile Content
il mese scorso, ci ha mandato un breve intervento sulla
diffamazione e il web: è un argomento particolare, ma dovrebbe interessare un pò a tutti quelli che vivono di comunicazione in rete e bazzicano forum o blog. Spesso se ne parla a
sproposito, specialmente in un paese come il nostro dove la querela è anche un
simbolo e uno strumento di potere, quindi due consigli pratici sono benvenuti:
prevenire è meglio che curare. Di solito è anche vero che quando si verificano i
problemi, è un pò tardi per stare a far ricerche tra i siti giuridici.


Prima di tutto sgombriamo il campo da tanti equivoci: offendere e' reato per
strada, alla televisione (!) o sui giornali, ma altrettanto e' su internet. Come
quando qualcuno vi offende per strada il problema e' provare quello che e' stato
detto e chi l'ha detto.


Non entreremo in varie distinzioni giuridiche interessanti per la
qualificazione del reato. Vedremo invece alcuni aspetti pratici.


1) se denuncio qualcuno per oltraggio o diffamazione o ingiuria o molestie
devo stare attento: se non dimostro il reato non otterro' una sentenza
favorevole ma peggio chi e' stato citato puo' farmi causa. E in questo caso la
vince perche' e' provato che io ho sostenuto una accusa infamante non provata.
Quindi prudenza.


2) l'indirizzo ip e' un mito che aiuta molto volte ma non sempre: in ogni
caso le indagini le fa polizia postale, lasciate perdere di farvi le indagini in
casa.


3) questo e' tanto piu' vero quanto su internet spesso ci si presenta con uno
pseudonimo: sia chi offende che chi e' offeso potrebbe non essere riconoscibile.
E' vero anche che lo pseudonimo e' protetto come il nome, se identifica una
persona all'occhio della comunità: quindi valutare caso per caso


4) il gestore del sito non c'entra nulla. E' bene ricordarlo. Le direttive
europee si uniformano a questo principio (si veda il codice delle comunicazioni
italiano) e non si puo' rendere un provider responsabile, cosi' come il sig.re
Bic non risponde di tutte le offese scritte con la sua biro.


5) il gestore del sito pero' puo' aiutare a rimuovere il messaggio: non
facendolo se ne assume ogni responsabilità. Prima pero' di agire contro il
gestore del sito dovete mettervi in contatto con lui. Se siete furbi usate l'email
o il telefono, e risolvetelo con una richiesta educata. Se siete esasperati
dalla non collaborazione del gestore solo una raccomandata vi aiuterà. Se la
scrive il vostro avvocato e' meglio.


Forse non ci credetere ma i casi piu' frequenti di intolleranza si verificano
da marzo a luglio, quando gli animi si scaldano e la pazienza finisce.


In linea di massima considerate che su internet la vita e' la stessa di
quella reale, quindi scagliarsi contro tutti non e' certo un modo per convivere
in armonia, anzi, e' il modo migliore per ritrovarsi al centro di impensabili
flames. Questo e' dovuto al fatto che scrivere con una tastiera al computer
sembra sempre qualcosa di piu' vicino al parlato che allo scritto, e le reazioni
immediate, senza filtri dovuti dalla presenza della "controparte".


Aggiungo che in un caso su tre e' la pessima lettura di qualche scritto (a
volte in buona fede equivoco) che fa nascere antipatie dure ad essere debellate.
Una telefonata risolve di solito ogni discussione. Sia il parlato che lo scritto
sono comunque fonte di reato: lo si ricordi. Il difficile come sempre e' dare
prova dei fatti per ottenere protezione in giudizio.


Se in una comunità non siete ben accetti, non c'e' santo: cambiatela. E' una
delle possibilità di internet. Anzi, fondatene una voi, cosi' vi rendete conto
della difficolta' di far convivere insieme tante persone.


Per i gestori la normativa non basta: alcune condizioni generali dovrebbero
espressamente ribadire che i testi inviati potranno essere cancellati senza
preavviso, e' vietato promuovere il tabacco, medicinali, offerte di lavoro
dipendente, cure dimagranti, violenza, pedofilia, intolleranza, ogni cosa
illegale e irrispettosa di chiunque.


Siate determinati nell'usare il vostro potere legittimo di cancellare ogni
testo contra legem. Ma soprattutto fatelo. Anzi, a mio parere, meglio
cancellare tutta la discussione che se gia' una volta ha portato a conseguenze
nefaste, potrebbe farlo ancora. E comunque occhio alle copie di sicurezza. Da
fare, da tenere, per il non si sa mai.-


E nella pianificazione dei sistemi di gestione della comunità prevedere i
meccanismi piu' idonei per tracciare l'attività degli utenti per darne
informazione alle forze dell'ordine. IP, data e ora, non altri dati che sarebbe
violazione della privacy, ma questi si'. Informatene i vostri lettori e fate
capire che non darete spazio a nessuno rompiscatole. Non potrete impedire gli
abusi, ma certo ne vedrete sempre molti di meno.


Francesco il martedì 10 luglio 2007 - downloadblog.it

I baby depressi, imbottiti di pillole

Qualche giorno fa, su queste stese pagine, sono intervenuto a segnalare un rischio che corrono i nostri ragazzi: lasciarsi andare per le strade più facili a scuola, nel lavoro, nel gioco, in casa ecc. Non vigono programmi di collaborazione e di responsabilità: si va dove porta il cuore: e spesso il cuore è un istinto anarchico che non sa dove andare e ciondola di qua e di là pur di arrivare a sera, o al mattino. Ricordo un colloquio con alcuni adolescenti i quali, davanti alla proposta dei docenti di lasciare loro qualche giorno di vacanza in più, quasi si ribellavano, o comunque sbuffavano perché erano richiamati ad una responsabilità, pur liberissima, come l’elaborazione di un programma del tempo libero. Preferiscono il tempo schiavo. Così hanno modo di esprimere la ribellione nei confronti di chi dovrebbe dare delle indicazioni di pensiero e di vita. Meglio, molto meglio divertirsi contestando ordini o orientamenti. La vita andrebbe inventata sul momento e a un certo punto non si riesce più a trovare materia di invenzione. Oggi si parla molto di bulli che è qualifica nemmeno troppo elegante per dire sfaccendati, che si lasciano portare dalle mode e dal conformismo: dandosi arie di persone che hanno raggiunto una libertà suprema e non si accorgono di essere in fila come oche a seguire chi sta davanti. E se qualcuno punta i piedi per compiere il suo dovere, si aspetti gli sberleffi dei mascalzoni, poiché la disciplina è prigione, mentre è il punto di partenza del gioco e della creatività.

Osservavo qualche giorno fa che spesso la colpa di un certo marasma uggioso e sbadigliante con cui crescono i ragazzi è causato dalla famiglia che ha rinunciato a comandare e a esigere. L’obbedienza non è più una virtù. Semmai, l’obbedienza diventa il pedaggio che i genitori debbono pagare. I ragazzi comandano.

Dopo la famiglia, il capro espiatorio delle indisciplinatezze dei ragazzi lo si identifica nella mancanza di farmaci capaci di placare le ribellioni. In Italia 1 adolescente su 100 è sotto farmaci antidepressivi: almeno 30.000 casi. Scrive il Time: «I bambini inglesi sono malati, i casi di depressione sono in continua crescita». Tra il ’91 e il 2001 il numero di minori a cui sono stati prescritti antidepressivi è cresciuto del 70 per cento. Il Prozac è diventato non soltanto un vezzo, ma quasi un’esigenza. Dopo di che, si spiega come il numero dei suicidi in Europa tra gli adolescenti è quadruplicato: il male di vivere è diventato la malattia più insidiosa anche per i bambini. Niente sforzi a cui sottoporsi. E se uno scolaro non si applica per rendere nello studio quanto potrebbe, il rimedio non è - giustamente - lo scudiscio, ma lo sciroppo ricostituente, la batteria delle pillole, la visita periodica dal medico di famiglia quand’anche dallo specialista in psichiatria.

Sembra si preferisca avere in casa degli imbecilli che dei ragazzi che sappiano soffrire per raggiungere delle mete. Una pasticca verde per il mal di testa, un’altra bianca per digerire facilmente, una violetta per darsi un tono, una rosa per il mal di fegato e poi la batteria dei medicinali per poter dormire senza fatica: senza nemmeno la fatica di posare il capo sul cuscino e liberare la mente da fanfaluche. Così aumenta il numero dei bambini infelici che avvertono proiettate su di loro le ambizioni frustrate dei genitori.

Troppo facile dare la colpa all’ambiente. Giunge puntuale la crisi di identità e l’azzeramento degli ideali. Genitori e medici sono abbastanza generosi nel mettere sul piatto, davanti al pranzo o alla cena, prodotti medici che azzerano o quasi le genialità e le pillole spesso affievoliscono i sintomi del male, ma non ne individuano e curano le cause. I prodotti farmaceutici che spesso obnubilano l’intelligenza sono somministrati anche perché un certo servizio sanitario si rifiuta di impegnarsi su altre strade assai più faticose ed efficaci: studio compreso, sport compreso, e poi qualche scapaccione che, se non lascia segni, aiuta a raddrizzare idee e comportamenti. Ma se mancano le mete a cui la vita deve tendere, dove ci si deve dirigere e perché camminare? Meglio lasciarsi guidare da ricette non sempre azzeccate. E la morale si aggiusti. C’entra la morale con la medicina? E l’educazione?

di Alessandro Maggiolini - mercoledì 11 luglio 2007 - ilgiornale.it

Sesso coi pazienti: 10 anni di carcere

«Faceva sesso coi pazienti 10 anni di carcere a Spolitu»

QUINDICI anni di condanna scesi a dieci solo grazie alla scelta del rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. Per il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro tanto dovrà stare in carcere Biagio Spolitu, 50 anni, il noto psicologo dell’Asl2 ed ex allenatore di calcio arrestato nel settembre scorso con la tremenda accusa di violenza sessuale su minori. Sono otto le vittime le cui famiglie si sono costituite parte civile nel processo iniziato ieri in tribunale. Il giudice per l’udienza preliminare Donatella Aschero dopo aver ascoltate le richieste dell’accusa (appunto 10 anni di pena finali), della difesa (”assoluzione per non aver commesso il fatto”) e degli avvocati di parte civile (in tutto hanno chiesto poco meno di 500 mila euro di risarcimento provvigionale più il danno da quantificare) ha aggiornato il processo a giovedì 19 luglio. Tra meno di dieci giorni, in pratica, Spolitu tornerà in aula per le repliche e la lettura del dispositivo della sentenza. Il dubbio è se sarà una condanna pesante o più mite, che possa essere un’assoluzione è improbabile. Di sicuro tra otto giorni si chiuderà uno dei casi giudiziari di pedofilia che ha choccato di più non solo a Savona per la popolarità e il ruolo dell’imputato: psicologo dell’Asl con mansioni di assistenza ai giovani, ai loro disagi. Un uomo fino all’arresto stimato sulla cui innocenza una parte di città ha creduto e insistito finché le accuse sono diventate troppe e troppo circostanziate per trascurarle.


Biagio Spolitu era in aula al fianco dei suoi difensori (avvocati Paolo Foti e il romano Lombardi) e per tutto il processo ha tenuto il capo chino scuotendo la testa di fronte alle tremende contestazioni. E’ apparso provato dai mesi di arresti domiciliari (scontati in casa del fratello ad Aprilia) e dalla consapevolezza di aver perso il lavoro, la carriera, tutti i contatti sociali. Una situazione di profonda prostrazione che lo ha minato nella psiche come chiarito dai suoi legali. «Vive una situazione molto dolorosa - ha detto l’avvocato Lombardi - è importante sottolineare che ha scelto di sua spontanea volontà di mettersi in cura da uno specialista di Roma per capire la natura del suo disturbo».


Dal punto di vista giudiziario Spolitu non ha negato di avere avuto rapporti sessuali completi con le sue vittime - quasi tutti ragazzi che assisteva come psicologo dell’Asl - ma ha sostenuto di averlo fatto senza mai usare violenza, con la loro approvazione. «Ha avuto rapporti omosessuali con loro - hanno spiegato i difensori - ma non prima dei quattordici anni, sempre dopo, in alcuni casi con rapporti proseguiti fino alla maggiore età, segno che erano rapporti omosessuali tra persone consenzienti». In realtà per la Procura l’età delle vittime era anche inferiore ai 14 anni e poi le relazioni proseguivano dopo solo per un motivo psicologico: una volta “iniziati” a quelle relazioni sessuali, proveniendo da situazioni sociali e familiari disagiate (spesso erano affidati a lui come psicologo per colmare lacune familiari), non erano in grado di sottrarsi. Inevitabili le conseguenze dal punto di vista psicologico e formativo. «Le vittime hanno avuto traumi incancellabili, una vita distrutta» dice Luciano Chiarenza, legale di parte civile. Tra poco più di una settimana la sentenza.

Dario Freccero - 11.07.07 - ilsecoloxix.it

Falso Colgate, niente batteri

E' terminato l'allarme batteriologico provocato dalle confezioni di dentifricio con il marchio Colgate contraffatto fabbricate probabilmente in Cina, sequestrate in 27 province italiane tra cui Brescia (leggi l'articolo precedente), dopo l'allarme lanciato in Spagna e Canada. Il ministero della Salute ha reso noto che le autorità canadesi "hanno comunicato che nuove analisi di laboratorio sulle confezioni di dentifrici, precedentemente sequestrate per sospetta contraffazione, hanno escluso la contaminazione microbica da batterio 'Burkholderia pseudomallei' che era stata invece segnalata al termine delle prime analisi venerdì scorso".

Resta invece confermata, sempre da parte del Canada, "la presenza del'emulsionante dietilenglicolo in quantità rischiose per la salute". Per questo in Italia è cessato l'allarme per la contaminazione microbica, ma proseguono le analisi chimiche per verificare se nei dentifrici sequestrati nei giorni scorsi nel nostro Paese vi sia o meno la presenza di sostanze improprie e nocive per la salute".

11.07.07 - quibrescia.it

Afghanistan, uccisi 17 civili

Afghanistan, uccisi 17 civili in attentato suicida


KABUL (Reuters) - Un attentatore suicida ha provocato oggi la morte di 17
civili afghani, tra cui 12 ragazzini che andavano a scuola, in quello che
secondo il ministro dell'Interno di Kabul sembrerebbe un attacco contro le
truppe olandesi che pattugliavano un affollato bazar in una cittadina del sud.


Nell'attentato, avvenuto a Deh Rawud, nella provincia di Uruzgan, sono
rimaste ferite una trentina di persone. Secondo il ministero dell'Interno alcune
di loro sono in condizioni critiche.


Il ministero della Difesa olandese ha comunicato che uno dei suoi soldati è
rimasto ferito gravemente.


Tutti i feriti sono stati trasferiti in un ospedale militare di Tarin Kot, il
capoluogo di provincia.


Una portavoce delle forze a guida Nato a Kabul ha parlato invece di sei
civili afghani morti e 13 feriti.


"E' un uso indiscriminato di esplosivi da parte di un estremista talebano che
ha ucciso e ferito sia civili che militari", ha detto il tenente colonnello Mike
Smith, portavoce della Nato per il sud dell'Afghanistan.


I talebani hanno intensificato gli attentati suicidi contro i circa 50mila
soldati stranieri in Afghanistan quest'anno, dopo aver riportato pesanti perdite
nel corso di attacchi convenzionali.


Sono circa 6.000, tra cui 1.500 civili, le persone uccise in Afghanistan
nell'ultimo anno e mezzo.


10,07,07 - today.reuters.it

Maltrattavano anziani, 14 anni

Rimini: maltrattavano anziani, condannati a 14 anni i responsabili di una casa di riposo

Sono stati condannati a 14 anni di carcere i fratelli MariaLuisa ed Ettore Bulli, rispettivamente legale rappresentante e socio, della casa di riposo Montebello situata a Mondaino nel riminese.

I due sono accusati di maltrattamenti aggravati dalla morte di 2 anziani ospiti. Inoltre sono stati giudicati colpevoli anche di abbandono di incapace per l’inadeguata preparazione professionale del personale, e di violenza privata per aver costretto il personale a tollerare i maltrattamenti dietro la minaccia del licenziamento.

Gli accusati potranno beneficiare dello sconto di 3 anni di pena, grazie all’indulto

10.07.07 - tele1.iobloggo.com

Genitori denunciati per abbandono di minori

PESARO - Questa mattina a Pesaro due cittadini extracomunitari sono stati denunciati per abbandono di minori.

Alcuni uomini del personale della polizia hanno sentito provenire da un appartamento in zona celletta la voce di due bambini che chiamavano con insistenza la mamma. Poichè non rispondeva nessuno ed essendo la porta d'ingresso blindata, su autorizzazione della magistratura minorile gli agenti si sono introdotti all'interno dell'appartamento con l'aiuto di un'autoscala.

Qui hanno trovato due minori, un maschio di sei anni ed una bambina di due, che sono stati collocati dai servizi sociali in una struttura protetta.

10.07.07 - gomarche.it

Pensioni: accordo e disaccordo

Pensioni: accordo raggiunto tra governo e sindacati sulle minime


Circa 33 euro al mese per 3,4 milioni di pensionati con almeno 64 anni: e'
quanto prevede l'accordo raggiunto questa sera tra governo e sindacati al
Ministero del Lavoro dopo oltre sei ore di confronto.



L'intesa, giudicata dal ministro del Lavoro Cesare Damiano "un passo
molto importante che apre la strada a un accordo complessivo" anche sugli altri
temi del confronto, prevede anche un aumento una tantum per il 2007 pari a 324
euro, per una spesa complessiva per l'anno di 900 milioni di euro.



Per il 2008 il governo ha stanziato 1,3 miliardi di euro, 100 milioni dei quali
da utilizzare per il recupero totale della inflazione per quelle che valgono da
3 a 5 volte il minimo (fino a 2180 euro).



Queste pensioni, al momento indicizzate solo per il 90%, riguardano circa 2,7
milioni di persone. Gli aumenti nel 2008 riguardano circa 3,1 milioni di
pensionati con pensioni da lavoro e trecentomila soggetti con pensioni
assistenziali (invalidi civili, cechi e sordomuti).



Per le pensioni sociali l'aumento punta a portare l'assegno a 580 euro mensili
dal 1 gennaio 2008.



Per i pensionati con pensioni contributive gli aumenti riguarderanno coloro che
hanno almeno 64 anni e redditi inferiori a 8.504,73 euro annui per il 2007. I
beneficiari saranno circa 3,1 milioni.



Gli aumenti saranno in media pari a 28 euro (333 in un anno) per i pensionati da
lavoro dipendente che hanno fino a 15 anni di contributi, pari a 33 euro al mese
(420 l'anno) per i pensionati dipendenti che hanno tra i 15 e i 25 anni di
contributi e aumenti di 39 euro al mese (505 l'anno) per i pensionati da lavoro
dipendente che hanno almeno 25 anni di contributi.



"E' un accordo che valorizza la concertazione - ha detto il ministro del Lavoro
Cesare Damiano - rappresenta un fatto importante, tutto si tiene. Si apre la
strada verso un accordo complessivo".



Sull'accordo e' stato espresso un giudizio positivo anche dai sindacati.
"Consideriamo questo accordo - ha detto il segretario confederale della Cgil
Morena Piccinini
- un punto d'intesa importante. Una tappa significativa.
Speriamo che questo aspetto faccia parte di un'intesa complessiva su tutti i
temi".



Per il segretario generale aggiunto della Cisl Pierpaolo Baretta l'intesa
di stasera e' una "buona risposta ai pensionati perche' introduce criteri sui
contributi previdenziali e sul reddito individuale. E' un buon viatico - ha
detto - per accordi generali".



"E' un'intesa positiva e innovativa - ha detto il segretario confederale della
Uil Domenico Proietti -speriamo serva a rasserenare il clima".



Giudizio positivo infine anche dall'Ugl che sottolinea come l'accordo contenga
aumenti anche per le pensioni sociali inizialmente escluse dall'intervento e
come escluda dal reddito considerato per gli aumenti la prima casa di proprieta'.



fonte Ansa - 10.07.07 - quaderniradicali.it



PRELIEVO AI DIPENDENTI DELLO 0,35 E AI PENSIONATI DELLO 0,15 :
CUI PRODEST?


Questa era la domanda bruciante e sintetica che si ponevano i nostri antenati
romani, che quanto a sottigliezze giuridiche e scavalcamenti ideologici non si
facevano superare da nessuno.

E noi ripetiamo ancora una volta: a chi giova?

Ci stiamo riferendo al nuovo Decreto Ministeriale 7 marzo 2007,n.45 pubblicato
recentemente, che legifera in merito alle nuove agevolazione creditizie per i
dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni anche pensionati, a fronte di una
decurtazione di una piccola percentuale della pensione, che andrebbe a
costituire i fondi per l’erogazione agevolata di prestiti da parte degli stessi
Istituti di Previdenza per il Pubblico impiego.

E fin qui, direte voi, tutto bene. Almeno apparentemente, questa sarebbe una
possibilità in più offerta ai pensionati (l’anello più debole della catena, come
tutti sappiamo) di diventare intestatari di un prestito “facilitato” e di far
fronte così ad evenienze altrimenti difficilmente affrontabili, come un trasloco
, una ristrutturazione , un sostegno a un disabile e via discorrendo.

Ma: ecco il dubbio. Agevolare l’indebitamento di una categoria già debolissima
come il pensionato statale è davvero una soluzione equa e vantaggiosa per questi
ultimi?

Davvero queste agevolazioni non andranno invece a peggiorare o quantomeno a
mettere a rischio la sua già precaria situazione, decurtandogli di fatto gli
introiti e illudendo lui ( o ancora peggio i suoi famigliari) di avere
disponibilità e mezzi fittizi?

E a questo punto non intravediamo addirittura lo spauracchio di un giovane
nipote senza tanti scrupoli che implora la nonnina di comprargli la moto “tanto
i soldi si ottengono con facilità”?

Davanti a questa scenetta tutti noi esseri pensanti veniamo colti da un
brividino.

E allora, dov’è l’inganno?

Noi crediamo di essere francamente in grado di rispondere a questa domanda senza
troppi sforzi di immaginazione. Invece di aumentare il livello di dignità dei
dipendenti P.A. aumentando l’ammontare delle loro pensioni e “agevolando”
effettivamente la loro vita e il loro benessere, li si seduce con un fantastico
indebitamento progressivo, e una fittizia disponibilità di denaro.

Perché tutta questa manovra? E a chi giova dunque?

Secondo noi, ancora una volta la risposta è chiara: in un clima di caccia alle
streghe (cioè al pensionato pubblico, e quello della scuola in particolare,
somma e sentina di ogni vizio, mangia pensione a tradimento e chi più ne ha più
ne metta) parlare di aumento delle pensioni è una vera e propria bestemmia.
Meglio lasciare la vecchia ex prof alle sue pie illusioni di nuovi prestiti e
regalie che lo Stato, al quale per tutta la vita lei ha offerto le sue migliori
energie, è pronto a profondere per lei.

Mi raccomando cari colleghi e colleghe pensionati, non è ancora arrivata
purtroppo la Panacea di tutti i mali. Non rallegratevi molto e diffidate sempre
dei “ritocchini” della pensione.

Leonardo Donofrio (x)

(x) Presidente IUniScuola



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Basta guerre nel mondo!