Progetto "Discoteca sicura"

Alessandria, sperimentazione del progetto "Discoteca sicura"


La Giunta Comunale, nella seduta odierna, ha deliberato di sperimentare il progetto "Discoteca sicura", un progetto di trasporto notturno su chiamata per la sicurezza dei giovani con la collaborazione dell'azienda dei trasporti pubblici A.T.M. S.p.a. e dell'organizzazione rappresentativa degli operatori TAXI.
Questa decisione scaturisce dalla necessità di fronteggiare l'emergenza degli incidenti stradali che sempre di più vedono coinvolti i giovani soprattutto al momento del rientro dalla discoteca.

Secondo alcuni rapporti dell'ISTAT i decessi in conseguenza di incidenti stradali costituiscono una delle principali cause di morte dei giovani tra i 15 e i 24 anni. Dalle analisi effettuate emerge inoltre che il maggior numero di incidenti è dovuto alla perdita di controllo del mezzo per cause legate all'assunzione di alcol o di stupefacenti e alla stanchezza fisica.

Tra le soluzioni ipotizzate rientra un accordo tra l'amministrazione comunale, l'azienda trasporto locale e le discoteche maggiormente frequentate dai giovani alessandrini.L'idea sarebbe quella di estendere il servizio di trasporto pubblico a chiamata, già in vigore per l'orario diurno, nelle ore notturne limitatamente al fine settimana, dal sabato sera alla domenica con una tariffazione speciale.
Un'altra alternativa è rappresentata da una convenzione con l'associazione TAXI.

"Prendendo spunto dalle esperienze maturate in altri comuni italiani come Monza, Reggio Emilia e Parma -dichiara l'assessore ai Trasporti, Serafino Vanni Lai- abbiamo deciso di attuare una valida e conveniente alternativa al trasporto privato, e che si è dimostrata come strumento idoneo a tutelare la sicurezza pubblica, oltre ad incentivare l'uso dei mezzi del trasporto pubblico."


08/10/07 - valenza.it

Alcol: Fipe e Silb stop ai rapporti con le istituzioni

Sospensione immediata di ogni azione e ogni rapporto di collaborazione con le Istituzioni nazionali e locali come forma di protesta. E’ quanto deciso da Fipe e Silb in relazione all’articolo 6 della legge sulla sicurezza stradale, che prevede la cessazione alle ore due dell’attività di somministrazione di bevande alcoliche nei locali dove vengono organizzate forme di intrattenimento. “Il divieto – si legge in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e ai titolari dei Ministeri interessati per sollecitare un quadro normativo più efficace e rispettoso, oltre che di tutti i consumatori interessati, anche delle imprese e dei loro lavoratori. - colpisce 2.500 discoteche, 400 night club e oltre 10.000 locali serali che effettuano concerti, concertini ed altri intrattenimenti”.

La Federazione dei pubblici esercizi e quella degli imprenditori dei locali da ballo si erano già attivate per tutelare la salute dei cittadini. In questi mesi era stato aperto un tavolo con i Ministeri e con le amministrazioni locali per dare vita a una serie di iniziative ed azioni di educazione e di prevenzione volontaria, come l’alcol test, incontri tematici con i giovani, convegni, “guidatore designato”, campagne sulla sicurezza stradale e altro ancora. All’inizio dell’estate era stato sottoscritto con i Ministeri dell’Interno e delle Politiche Sociali e Giovanili il Codice etico di autoregolamentazione per la sicurezza stradale. Nonostante questi sforzi da parte dei pubblici esercizi, “il Parlamento - si legge ancora nel testo - ha deliberato una norma che fa ricadere esclusivamente sulle imprese, sui lavoratori del settore, sui cittadini, sui turisti la responsabilità di vedere ridotto il numero degli incidenti stradali”.

“La responsabilità addossata agli esercenti – si legge infine - risulta troppo gravosa. Da tempo i pubblici esercizi hanno imboccato con convinzione crescente la via della responsabilità sociale, collaborando con le Istituzioni nazionali e locali. Il divieto è stato adottato senza alcuna verifica preventiva dell’impatto su consumatori, imprese di intrattenimento e loro filiera produttiva e avrà come effetto la chiusura anticipata dell’attività alle ore due di notte, con gravissime conseguenze sulla sopravvivenza economica delle aziende, sull’occupazione degli oltre 53.000 addetti del comparto musicisti, artisti, personale di sala, e quant’altro. Non è stato considerata neanche la perdita di attrattiva turistica complessiva del nostro Paese che sarà privato di un segmento rilevante dell’offerta di divertimento. A queste condizioni, con l’incombente minaccia di una norma iniqua, superficiale e ottusa, diventa impossibile per le imprese dedicare tempo e risorse umane ed economiche proprie a quelle attività volontarie di prevenzione che con profondo senso civico avevano intrapreso”.


08/10/07 - eurofinanza.it

Roma: un consumatore su dieci e' minorenne

A Roma un consumatore di droga su dieci e' minorenne ed i primi spinelli si fumano gia' a 10 dieci anni. A riferirlo e' un'inchiesta del quotidiano "Il Messaggero" che sottolinea come, ogni anno, alla Prefettura della Capitale vengono segnalate 4000 persone e ce ne sono anche molte che fanno abuso di alcol e vengono sorprese alla guida dell'auto. Il 90% delle persone segnalate sono uomini tra i 17 ed i 45 anni. Intanto sono 12mila i colloqui che la Prefettura di Roma deve ancora fare ad altrettanti cittadini che sono stati segnalati per uso di sostanza stupefacenti negli ultimi tre anni.
La gran parte dei cittadini segnalati non si reputa a rischio, creando un allarme sulle responsabilita'. Trentenne, laureato, impiegato: e' questo l'identikit delle 12 mila persone segnalate al Prefetto che devono ancora essere esaminate dagli assistenti sociali. Tutti coloro che non vengono seguiti dall'autorita' giudiziaria, dovrebbero sostenere un colloquio con i funzionari dell'ufficio territoriale di governo.
L'Ufficio territoriale, oltre a stabilire la sanzione amministrativa (sospensione della patente o del passaporto da 1 mese ad un anno), puo' decidere di invitare il soggetto a seguire un programma terapeutico e socioriabilitativo. Ma il Nucleo per le tossicodipendenze della Prefettura non ce la fa a smaltire il consistente numero di segnalazioni. "Puntiamo a raddoppiare l'organico del nucleo. I primi funzionari in piu' sono gia' arrivati" spiega al quotidiano romano il prefetto Carlo Mosca. Riguardo i consumi di droga arrivano dieci segnalazioni al giorno alla prefettura di Roma. Il trend e' cresciuto. Nel 2002 erano 3.852, nel 2003 4.410, nel 2004 4.943 e nel 2005 si e' arrivati a 4.990.
Poi e' cambiata la legge che prevede nuovi adempimenti per le forze dell'ordine che colgono in flagrante gli assuntori di sostanze stupefacenti. Soltanto per questo, probabilmente, nel 2006 le segnalazioni sono scese a 4.060 e al 30 settembre del 2007 hanno raggiunto quota 2.850, insomma, una media di dieci segnalazioni al giorno.


08/10/07 - droghe.aduc.it

Lo stile di vita

Fumo, alcol e farmaci senza controllo medico sono vietati, ma sono benvenute tutte le attività fisiche che permettono di "coccolare" il tuo corpo che sta cambiando


Il primo comandamento è smettere di fumare. È stato dimostrato che anche una sola sigaretta fumata in gravidanza, può incidere sul funzionamento della placenta, e quindi sull'ossigenazione del bambino.
Anche l'alcol deve essere bandito; viene infatti assorbito molto rapidamente e passa al feto nella stessa concentrazione presente nella mamma, con il rischio di causare malformazioni.
Non si deve assumere alcun tipo di farmaco senza prima aver consultato il medico e lo stesso discorso vale per le medicine "dolci": i rimedi omeopatici e fitoterapici (comprese le tisane), devono essere assunti sempre sotto controllo medico.
Per il resto, in gravidanza più che mai bisognerebbe seguire delle regole di vita sana: evitare stress e arrabbiature, rallentare il ritmo usuale concedendosi dei riposini, praticare una moderata attività fisica (perfetto è il nuoto, ma vanno molto bene anche la ginnastica dolce e delle lunghe passeggiate a piedi, meglio se in mezzo al verde).
Una buona regola da seguire quando si fa movimento in gravidanza è fermarsi prima di sentirsi stanche.
Se invece devi rimanere seduta a lungo nella stessa posizione, riattiva ogni tanto la circolazione alzandoti e muovendoti un po'.
E quando vai in auto, allaccia sempre la cintura di sicurezza: i colpi al ventre sono molto pericolosi.


08/10/07 - di Laura D'Orsi - donnamoderna.com

Tenta di danneggiare statua De Chirico

Un uomo, B.P., di 35 anni, è stato arrestato a Cosenza perché ha minacciato gli agenti della polizia di Stato che erano intervenuti per impedirgli di danneggiare la statua di De Chirico 'San Giorgio ed il Drago'. L'uomo, che era sotto gli effetti di alcol e droga, era nei pressi della statua che compone il Museo all'aperto di Cosenza e stava cercando di danneggiarla. Dopo alcune segnalazioni anonime i poliziotti sono intervenuti e l'uomo li ha minacciati verbalmente, opponendo resistenza per evitare di essere controllato. Accompagnato negli uffici della questura l'uomo, che è stato trovato in possesso di un coltello e di un grammo di hascisc, è stato arrestato.


08/10/07 - telereggiocalabria.it

Alcolici vietati nei locali

Alcolici vietati nei locali: ma sulle strade si beve ancora


Vietata la vendita degli alcolici dopo le 2 nei locali notturni che offrono intrattenimento musicale e possibilità di ballare: è appena entrato in vigore il nuovo provvedimento per la sicurezza stradale e dopo qualche giorno, nel primo sabato da «coprifuoco alcolico», le discoteche della Bergamasca si sono adeguate.


Ma basta fare un breve viaggio lungo le strade più trafficate di notte, più frequentate dagli amanti delle discoteche per scoprire che trovare alcolici è un gioco da ragazzi: affollatissimi i chioschi lungo la Villa d'Almè-Dalmine e nella zona tra Osio, Dalmine, Caravaggio e Zingonia.

Così come non è difficile trovare bar che, spegnendo la musica e non fornendo alcun «intrattenimento musicale», continuano, anche dopo le 2, a vendere birra e vodka. Intanto tra i responsabili dei locali notturni cresce la protesta: «Queste norme sono contraddittorie. Le discoteche non possono vendere alcol, ma altri locali aperti di notte invece sì».


08/10/07 - eco.bg.it


[Tra l'altro sono molti i locali che hanno contravvenuto al divieto]

Weekend di paura: furti, risse e un morto

Roma, 8 ottobre 2007 - Ancora una notte di lavoro intenso per le forze dell'ordine della Capitale. Tra sabato e domenica i carabinieri hanno arrestato una novantina di persone accusate di scippi, rapine, e spaccio e ne hanno fermate 40 controllando baracche di rom intorno alla stazione di Saxa Rubra per arginare furti di conduttori di rame causa di ritardi sulla tratta ferroviaria Roma-Viterbo.

MOVIDA E RISSE - I militari del Nucleo Radiomobile, però, hanno anche arrestato in tre distinte operazioni 16 cittadini extracomunitari per la stessa accusa, rissa. Gli uomini dell'Arma sono intervenuti una prima volta in piazzale Flaminio e Scalo San Lorenzo, davanti ad alcuni locali di ballo latino-americano, per sedare due risse tra dodici cittadini colombiani e peruviani, arrivati alle mani per pesanti apprezzamenti su alcune ragazze. Successivamente, sono intervenuti per una terza rissa, scaturita per abuso di alcool a piazza dei Cinquecento, tra quattro cittadini dello Sri Lanka.

GLI ILLEGALI A PORTA PORTESE - Proseguono intanto gli interventi della polizia municipale per ripristinare la legalità nel grande mercato di Porta Portese. La polizia municipale, infatti, ha fermato decine di persone e sequestrato tonnellate di merce in una nuova operazione contro il commercio abusivo.

L'OMICIDIO A TOR TRE TESTE - Ma stavolta la tragedia è arrivata a seguito di una lite tra barboni per futili motivi, degenerata in omicidio forse anche a causa dell'alcol. E' accaduto a Tor Tre Teste, dove un tunisino di 31 anni, clandestino, ha ucciso con un colpo di coltello da cucina al petto un italiano di una cinquantina di anni. Il maghrebino, N.M., e' fuggito a piedi, ma dopo un'ora si e' costituito ai carabinieri che intanto avevano avviato ricerche nella zona.


08/10/07 - redazione.romaone.it

Amnesty chiede obiezione su iniezione letale

Amnesty International chiede obiezione dei medici su iniezione letale


Amnesty International chiede a medici e infermieri di non partecipare ad esecuzioni capitali mediante iniezione letale, nel rispetto del loro giuramento etico. Nel suo nuovo rapporto, l’Organizzazione ricorda che il metodo dell’iniezione letale è largamente usato negli Stati Uniti e sempre più usato in Cina.


Negli Usa, sono state rinviate negli ultimi giorni alcune esecuzioni dopo che la Corte Suprema ha accettato di valutare se l'iniezione letale non ricada nel divieto di pene 'crudeli o inusuali', iscritto nella Costituzione. Amnesty sottolinea che se il cocktail di sostanze chimiche somministrato con l'iniezione non è ben dosato, il condannato può patire sofferenze atroci prima di morire.


Le sue sofferenze, però, non sarebbero visibili agli spettatori perché egli è paralizzato da un'altra delle droghe del cocktail, il bromuro di pancuronio. Proprio per questo motivo, spiega il rapporto, le sostanze chimiche impiegate nelle iniezioni letali non vengono utilizzate dai veterinari per sopprimere gli animali.


'Il personale medico', spiega Jim Welsh, coordinatore di Amnesty per la sanità e i diritti dell'uomo, 'è formato per lavorare per il benessere dei pazienti, non per partecipare alla loro esecuzione ordinata dallo Stato. Il modo definitivo per risolvere tale questione etica... è l'abolizione della pena di morte'.


08/10/07 - agenziaradicale.com

Oktoberfest record, mai tanta birra

In 16 giorni bevuti 6,7 mln di litri


L'edizione 2007 dell'Oktoberfest, la numero 174, si è conclusa con un nuovo record per il consumo di birra: 6,7 milioni di litri bevuti in 16 giorni, +10% rispetto al 2006. I visitatori della tradizionale festa di Monaco di Baviera sono stati circa 6,2 milioni, in lieve calo rispetto a un anno fa, quando però la festa era durata 18 giorni. L'Oktoberfest frutta ogni anno al capoluogo bavarese circa un miliardo di euro.


In media, ciascun visitatore ha consumato un po' più di un litro dell'amatissima bevanda color oro.


Oltre a salumi, dolci e polli, sono stati mangiati 104 bovini, due in più dell'anno scorso.


Quanto ai primati insoliti, le guardie di sicurezza hanno sequestrato 220.000 boccali di birra che i cacciatori di souvenir cercavano di portarsi a casa.


08/10/07 - tgcom.mediaset.it


[C'è da andarne fieri, complimenti!]

Alcol, proposta choc della Turco

Alcol e giovani, alt della Turco "Vietiamolo ai minorenni"


ROMA - Fino a 18 anni niente alcol. Non vuole fare la sceriffa, Livia Turco usa verbi come responsabilizzare e informare e coinvolgere perché sa che proibire e basta non salva: gli incidenti mortali per un bicchiere di troppo sono la prima causa di morte tra i giovani. Il ministro aveva proposto già in Finanziaria di innalzare l'età per il divieto di vendita, ma la faccenda per varie cause nel frattempo è decaduta. Poi in mezzo c'è stata un'estate pesante di vittime dello sballo, ragazzi che si ammazzano e ammazzano per caso perché su di giri.

Magari per un "binge drinking", cinque-sei bevute d'un fiato in un sabato sera. Appignano, aprile scorso, Marco Ahmetovic che sale sul furgone ubriaco e fa fuori quattro ragazzi in motorino. E proprio all'indomani della sentenza di Ascoli, il ministro ieri a "Domenica In" è tornata sull'argomento, uno tra quelli che le stanno più a cuore: alzare il divieto dagli attuali 16 ai 18 anni, "perché è anche l'età simbolica della maturità". Responsabilizzare i giovani al consumo di una sostanza che se abusata (e lo è sempre di più), uccide più di ogni altra. I kit di autocontrollo del tasso etilico ne sono uno strumento: mettono in mano ai ragazzi un test fai-da-te per capire se si è alticci, e in mano a un amico il volante se la risposta è positiva. Accordi in corso con le farmacie.

L'Organizzazione mondiale della Sanità nel 2001 aveva contato 55mila 15-29enni morti per alcol, in Italia il 40% degli incidenti mortali tra i giovani è provocato da ebbrezza che è anche la causa del 46% delle vittime tra i 14 e i 24 anni. "Quando parliamo di abuso, intendiamo anche il consumo di alcol al di fuori dei pasti, tante volte in modo sostitutivo a questi". Lo fanno soprattutto i 14-17enni, un drink anziché un panino: dal 1994 al 2006 raddoppiati. Un problema sociale, di stili di vita, di coscienza e di parecchie cose insieme e che richiede interventi importanti. A più livelli, visto che eccedere col bere "veicola l'uso di droghe". E dunque, si chiede retorica la Turco, "non è giusto porre questo come uno dei problemi fondamentali di sanità pubblica?".

Le idee in questi ultimi mesi sono state varie, alcune realizzate, vedi la stretta sulla sicurezza stradale: niente alcol nei locali notturni dopo le due, con i gestori che devono avere per obbligo all'uscita un alcol test volontario. Per chi schiaccia sull'acceleratore con un goccio di più in corpo, multe d'eccesso di velocità che si sommano a quelle per eccesso etilico, vale a dire almeno 200 euro in più. Ma la Turco ha anche altre idee in evoluzione o progressiva applicazione, punta molto sugli accordi con le aziende produttrici, con le farmacie, i pubblicitari.

Anche a loro chiede un'assunzione di responsabilità, a chi fa gli spot di dare informazioni corrette, a chi imbottiglia di avvertire dei pericoli. Etichette "choc" come quelle sulle sigarette, kit di autocontrollo, e altri progetti: il "Piano nazionale alcol e salute", triennale, punta su 10 obiettivi, dalla campagna sui rischi all'abbassamento anagrafico dell'accesso all'uso. "Guadagnare Salute", programma elaborato insieme a Giovanna Melandri che interviene su nutrizione, fumo, attività sportiva e, appunto, alcol.

Ricorda la Turco che il 45% degli incidenti è tra il venerdì e sabato, quando i ragazzi cercano di strafare, di andare oltre. "Certo non siamo marziani, altrove è anche peggio", ma è segnale che bisogna interpretare, e governare: con misure forti e interventi decisi "senza che si parli di proibizionismo", ma anche con un lavoro più diffuso e articolato e partecipativo, ci riguarda tutti.


08/10/07 - di ALESSANDRA RETICO - repubblica.it

«Sei gay!», e lui lo ammazza

Lui e i suoi amici gli davano del gay e Rosario Floramo, 49 anni, l’ha ammazzato.

E’ quanto accaduto in provincia di Messina. Il killer è arrivato nella sala giochi che frequentava da sempre e, imbracciato un fucile a canne mozze, ha sparato al cuore di Stefano Salmeri, venticinquenne giocatore di calcio. Poi ha fatto dietrofront: tornato in automobile, è andato a costituirsi al Commissariato di Polizia di Barcellona.

«L'ho ammazzatto perché mi chiamava gay. Non ce la facevo più», ha confessato Floramo, sposato e con una figlia, agli inquirenti.

Stando a quanto riferito dall’omicida, gli “scherni” di Salmieri e compagni andavano avanti da anni.


Christian Poccia - 08/10/07 - babiloniamagazine.it

Basta guerre nel mondo!