Contrordine: due bicchieri di vino facilitano il tumore

Chi beve due bicchieri di vino al giorno vede salire il rischio di sviluppare un tumore all'intestino del 25%


Un discorso valido anche per chi è abituato a consumare due pinte di birra quotidiane. L'allarme arriva dal Cancer Research Centre britannico, che in controtendenza rispetto all'ultima capagna governativa anti-alcol che fissava proprio in un paio di bicchieri il limite massimo per non avere problemi di salute, sostiene invece che invece il pericolo esiste: con uno studio pubblicato sull'International Journal of Cancer si sostiene, gli scienziati del Regno Unito evidenziano addirittura che un solo bicchiere equivale al 10% di rischio in più di contrarre il cancro.

La ricerca mostra chiaramente che più alcool si ingerisce, più aumenta il rischio di cancro all'intestino, ha detto Tim Key, del Cancer Research UK. E' importante che la gente capisca che questo pericolo si può ridurre. Basta bere di meno.


18/09/07 - agoranews.it

'Sicura', la sicurezza alimentare sotto la lente

MODENA - Per il quarto anno consecutivo la città diventa la capitale della sicurezza in campo alimentare. La tradizionale convention è il luogo d’incontro di produttori, distributori e consumatori del mondo agroalimentare per dibattere i problemi relativi all’intera filiera, ma anche per affrontare temi di estrema attualità nel settore della sicurezza e igiene degli alimenti. Denominatore comune degli oltre 30 incontri in calendario è che sicurezza e qualità del cibo sono un binomio inscindibile.

Enti di controllo e mondo del consumo si confronteranno, dunque, sui temi più attuali nel campo della sicurezza alimentare: dall’analisi e valutazione delle frodi alimentari, alle linee guida per applicare un controllo ufficiale. Alcuni convegni saranno dedicati alla cosiddetta epidemia del terzo millennio, ovvero la“sindrome metabolica”, dovuta all’obesità e alla diminuzione dell’attività fisica, al problema dell’obesità infantile e le strategie per contrastarla, agli effetti dei cambiamenti climatici sugli alimenti e sulla salute. Tra gli argomenti trattati ci saranno anche gli integratori alimentari (preparati multivitaminici, minerali e multiminerali, aminoacidi, ecc.) che godono di grande e non sempre giustificata popolarità nel mondo dello sport: il ricorso a supplementi e surrogati dell’alimentazione è spesso inutile, qualora non sussistano condizioni patologiche o fisiologiche particolari rilevate da personale esperto.

Inoltre, troveranno spazio a Sicura argomenti più tecnici, come gli strumenti per la valutazione del rischio negli alimenti, i criteri utilizzati per stabilire la data di scadenza e le linee guida per l’applicazione dell’autocontrollo nel settore degli imballaggi, oltre ad un aggiornamento sulla costituzione del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare.

Per migliorare la percezione della sicurezza, favorendo l’informazione al consumatore, anche quest’anno si parlerà di etichette alimentari. In particolare, la discussione verterà sulle nuove diciture per le etichette dei prodotti salutistici: sono stati messi al bando tutti i messaggi fuorvianti, non legati alle caratteristiche reali dell’alimento e le indicazioni che gli attribuiscono proprietà atte a prevenire, curare o guarire, compiti che spettano ai farmaci.

La manifestazione è promossa da ModenaFiere, assieme a Regione Emilia Romagna - Assessorato Politiche per la Salute, Aziende USL di Modena e Bologna, in collaborazione con le Aziende USL di Reggio Emilia, Parma e Piacenza - con il sostegno della Camera di Commercio di Modena – e si articolerà in oltre 30 incontri, cui prenderanno parte 195 relatori, oltre 1.200 partecipanti, e numerosi giornalisti specializzati.

I contenuti e i temi affrontati nel corso di Sicura 2007 sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa da Adriana Giannini, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Modena. Sono intervenuti anche Luigi Verrini, Presidente di Modena Fiere, Gabriele Squintani, Direttore Servizio Veterinario Igiene degli alimenti e Nutrizione Assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna e Antonio Lauriola, Responsabile Informo, del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL.

Nel corso di Sicura 2007 due seminari dedicati alla sua diffusione ed alle strategie per contrastarla

Obesità infantile: in provincia di Modena a nove anni un bambino su tre è sovrappeso

In tutta la regione, circa un quarto dei bambini di sei anni è sovrappeso e la percentuale sale a quasi un terzo nei bambini di nove anni. La situazione non è migliore a livello nazionale: l’Italia è infatti fra le prime nazioni europee per la diffusione del soprappeso e dell’obesità infantile (secondo l’ISTAT nell’anno 2000 in testa alla classifica si trovava la Campania con il 36 per cento di bambini e adolescenti con eccesso di peso). Tra le cause ci sono le scorrette abitudini alimentari e la mancanza di esercizio fisico da parte dei bambini. Proprio di obesità infantile si parlerà il 20 settembre nel corso di due seminari che si terranno nell’ambito di Sicura 2007, la convention sulla sicurezza alimentare in programma dal 19 al 21 settembre nel quartiere fieristico di Modena. Il primo seminario “Obesità infantile: diffusione, conseguenze, prevenzione. Inquadramento dell’obesità” (ore 9.00 – 13.00) sarà condotto dal prof. Nino Carlo Battistini, Cattedra di Scienze Tecniche Dietetiche Applicate, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e dalla dr.ssa Sabrina Severi del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Azienda USL di Modena; il secondo “La prevenzione dell’obesità infantile ed adolescenziale: le azioni efficaci” (ore 14.00 – 18.00) sarà condotto dal dott. Alberto Tripodi del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Azienda USL di Modena.

Sovrappeso ed obesità sono in progressivo aumento in tutto il mondo, non solo nei paesi più ricchi. In molti stati europei il sovrappeso nell’infanzia riguarda oltre il 20 per cento della popolazione infantile ed in alcuni, compreso l’Italia, arriva ad oltre il 30 per cento dei bambini. Tra le cause ci sono la sedentarietà e l’alimentazione poco equilibrata; tra le cause indirette anche l’abuso di televisione sia perché favorisce comportamenti sedentari, sia perché induce, spesso grazie alla pubblicità, abitudini alimentari troppo ricche di calorie, di grassi e di zuccheri. Alcuni hanno coniato il termine di “ambiente obesogeno” per indicare una situazione culturale ma anche legata all’organizzazione della vita e delle città, tendente a favorire l’eccesso di peso fin dalle più giovani età.

Per intervenire sui comportamenti delle persone si possono adottare due strategie fondamentali: quella educativa al fine di aumentare la consapevolezza di ciascuno sugli atteggiamenti salutari, a cui si aggiunge quella normativa, tesa essenzialmente a proibire alcuni comportamenti. La prima è quella più idonea per intervenire su comportamenti complessi, influenzati da attitudini personali e da numerosi fattori socio-economici e culturali, come nel caso dell’alimentazione e dell’attività fisica. La seconda è stata efficacemente utilizzata per combattere il fumo, ed è molto utile, in generale, verso comportamenti di abuso, come l’assunzione di alcol.

La migliore prevenzione si può realizzare proprio nell’età infantile, in cui vi è un minore radicamento delle abitudini alimentari e di vita e, comunque, esiste una maggiore predisposizione al cambiamento. E’ indubbio, inoltre, che vi sia la necessità di creare un circuito comunicativo virtuoso scuola-bambino-famiglia-comunità.

Gli integratori, tra realtà e falsi miti

“La salute vien integrando?” è il titolo di un seminario che si terrà durante la manifestazione Sicura, il 19 a partire dalle ore 14.00. Il giro d’affari in Italia ha superato i 1500 milioni di euro.

È uno dei grandi business degli ultimi anni, ma anche uno degli indici più significativi di come stanno cambiando i nostri stili di vita. Oggi, infatti, dopo una consistente sudata, per sopperire al proprio fabbisogno idro-salino, spesso si preferisce ricorrere a costosi sali minerali in polvere o compresse effervescenti, invece che ad una semplice ed economica bevanda “fai da te” a base di acqua, limone, zucchero e sale.

Il giro d’affari legato ai cosiddetti integratori nel nostro paese ha superato i 1.500 milioni di euro. Rispetto ai canali distributivi a fare la parte del leone sono le farmacie, seguono le erboristerie e, infine, la grande distribuzione e i negozi di settore, spesso legati a chi commercializza attrezzature per svolgere attività fisica. Fin qui le certezze. Non mancano però i dubbi sull’utilità ed efficacia degli integratori: non di rado ad una valutazione medico-scientifica si sovrappongono falsi miti che rischiano di favorirne un uso non corretto, con effetti negativi anche sulla salute di chi li assume.

Per cercare di sgombrare il campo dai dubbi sul corretto ed appropriato utilizzo degli integratori, durante Sicura, la tradizionale convention dedicata alla sicurezza in campo alimentare, nel pomeriggio della prima giornata si terrà il seminario “La salute vien integrando?”. Il via alle 14.00 con relatori di grande esperienza tra cui spiccano Alessandro Pinto, del Dipartimento di Fisiopatologia Medica – Sezione Scienza dell’Alimentazione presso l’Università La Sapienza di Roma, Lorenzo Morelli, Professore Ordinario di Microbiologia dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, Giovanni Carrada, consulente per la comunicazione della scienza e della tecnologia, autore della trasmissione televisiva SuperQuark, e Gustavo Savino, farmacologo del Servizio Medicina dello Sport dell’Azienda USL di Modena. A moderare il dibattito Ferdinando Tripi, responsabile del Servizio Medicina dello Sport dell’Azienda USL di Modena.

Per comprendere la delicatezza del tema basta citare una frase di Silvio Garattini, direttore dell' Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri : “Mai come in questi ultimi decenni, nei Paesi industrializzati, vi è stata abbondanza di cibo; un cibo iperproteico ed ipercalorico che spesso è alla base dell’obesità che si sta diffondendo in modo pauroso e preoccupante. Perchè allora la necessità di integratori alimentari ?”

“Nessuna demonizzazione, ma occorre avere le idee chiare. Innanzitutto va spiegato che il concetto di “INTEGRAZIONE” presuppone una dieta carente o inadeguata, tanto da richiedere un supplemento a base di sostanze che compensino un ipotetico deficit nutrizionale. L’integratore può essere utile in condizioni di deficit congeniti e malassorbimento intestinale o condizioni di impossibilità oggettiva a mantenere una corretta alimentazione, ma va sempre e comunque prescritto da uno specialista dopo un’attenta valutazione clinica. Nella stragrande maggioranza dei casi però una sana ed equilibrata alimentazione è più che sufficiente per rimanere in salute ed essere in piena efficienza psico-fisica” ha sottolineato il farmacologo Gustavo Savino nel presentare l’iniziativa. Dichiarazioni che dovrebbero indurre i consumatori ad un utilizzo più ragionato degli integratori.

18/09/07 - romagnaoggi.it

Locali, il codice non è applicabile

di Antonio Arabia

“Il codice di autoregolamentazione dei pubblici esercizi è inapplicabile e quindi non avrà alcun effetto concreto. Meglio agire sui consumatori, prima di tutto mettendoli in guardia contro i cosiddetti energy drink. E' quanto dichiara il consigliere comunale di Forza Italia Massimo Pieri in merito al codice di autoregolamentazione proposto dalle associazioni dei pubblici esercizi, delle discoteche e dei locali da ballo all'Amministrazione comunale e che sarà firmato dai loro 1650 iscritti. Obiettivo favorire l'assunzione di modelli di comportamenti virtuosi sia da parte degli esercenti che da parte dei frequentatori. "Si tratta di un palliativo destinato a non risolvere la situazione. Prima di tutto perché di difficile se non impossibile applicazione: poi perché non basta agire sugli esercenti, è necessario agire sui consumatori in modo tale da far loro capire che bere smodatamente è pericoloso, soprattutto per chi si deve mettere alla guida". Su questo tema il consigliere Pieri richiama l'attenzione sul fenomeno dei cosiddetti energy drink.

"Qualche mese fa insieme al collega Marco Stella abbiamo presentato un ordine del giorno con cui invitavamo il Comune a 'assumere iniziative mirate a contrastare l'utilizzo delle bevande energetiche per limitare il rischio degli incidenti stradali'. Consumate insieme ai superalcolici danno origine a cocktail estremamente pericolosi: i giovani pensano infatti di neutralizzare gli effetti della stanchezza e dell'alcol con gli energy drink, ma nonostante le apparenze, i riflessi sono rallentati e la coordinazione motoria è ridotta. Si crea, quindi, una situazione in cui le persone pensano di star bene, di essere lucidissime, ma non lo sono. E per chi guida gli effetti possono essere letali". Pieri ricorda che allo stato attuale non esistono ricerche scientifiche che dimostrino gli effetti sull'organismo di tali bevande a medio e lungo termine e del mix alcol-energy drink.

Una lacuna da colmare quanto prima vista la diffusione del consumo soprattutto tra i più giovani. "L'ordine del giorno approvato dal consiglio comunale all'unanimità - precisa l'esponente di Forza Italia - invita Regione e Comune a promuovere, in accordo con l'Istituto Superiore della Sanità, l'istituzione una Commissione scientifica di studio che approfondisca gli effetti che queste bevande possono effettivamente avere sui consumatori, soprattutto se associati ad alcolici". E ancora "a promuovere, in collaborazione con gli enti locali, una capillare campagna d'informazione presso i giovani nonché dibattiti da tenersi nelle scuole medie superiori sul corretto uso degli energy drink associate a bevande alcoliche"; e infine "ad invitare i Ministeri delle politiche giovanili e della sanità a far valutare gli effetti psicologici, soprattutto sui minori, dei messaggi promozionali che invitano al miglioramento delle proprie prestazioni e al superamento dei limiti personali con l'aiuto di sostanze e prodotti non testati scientificamente".


18/09/07 - opinione.it

Pedofilia, primo arrestato in Italia

Pedofilia, primo arrestato in Italia per turismo sessuale in Asia


L'uomo è un dipendente del Servizio antincendi della Provincia di Trento individuato grazie a controlli su scambi in internet di materiale pedo-pornografico


Nel suo archivio trovate molte foto con ragazzine dai 12 ai 16 anni realizzate durante i viaggi in Thailandia, Cambogia, Vietnam e Laos


TRENTO - Primo arresto in Italia per turismo sessuale ai danni di minori. A finire in manette è stato Franco De Barba, un trentino di 55 anni, individuato dalla Polizia postale in seguito a controlli sugli scambi in internet di materiale pedopornografico. L'uomo è accusato di aver commesso atti sessuali con ragazzine thailandesi e cambogiane di età compresa tra i 12 ed i 16 anni.

De Barba è un dipendente del Servizio antincendi della Provincia di Trento. Nel marzo scorso era stato sospeso dal lavoro in via cautelativa nel marzo scorso, dopo essere stato arrestato una prima volta per aver scaricato dal computer dell'ufficio materiale pedopornografico e averlo scambiato con altri utenti della rete.

In questi mesi gli inquirenti hanno esaminato i file contenuti nel computer e un migliaio tra cd rom, dvd e materiale fotografico sequestrati all'uomo: sarebbero state trovate immagini che ritraggono l'indagato con giovanissime prostitute in Thailandia, Cambogia, Vietnam e Laos. Le date impresse su queste immagini coincidono con il timbro sul passaporto per l'ingresso nei vari paesi del Sudest asiatico. In alcune immagini l'uomo sarebbe anche ritratto mentre consegna dei soldi alle ragazzine, per ciascuna delle quali viene indicata anche l'età, che in alcuni casi è di 12 anni.

De Barba, che da marzo si trovava agli arresti domiciliari presso un convento, è ora stato trasferito in carcere a Verona, in una sezione riservata a detenuti per reati sessuali.


18/09/07 - repubblica.it

Rignano, liberi gli indagati per pedofilia

La terza sezione penale della Cassazione ha dichiarato "inammissibile" il ricorso presentato del pm di Tivoli, Marco Mansi, contro la scarcerazione degli indagati per i presunti abusi sessualli su alcuni bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Per gli indagati, cinque in tutto, viene confermata la libertà. In un nota viene spiegato che il ricorso è stato dichiarato inammissibile perchè con esso si chiedeva alla Corte "una nuova valutazione degli indizi di colpevolezza, che il Tribunale ha ritenuto non gravi".


18/09/07 - barimia.info

Violenza sessuale in cortile, due arresti

Le manette, dopo due settimane di indagini di Carabinieri e Procura

Una storia di violenza e di coraggio si è conclusa martedì all'alba, con l'arresto di due giovani. Il coraggio di una ragazza costretta a rapporti sessuali nel cortile del condominio dove lavora, in centro, a Pinerolo. Ma che il giorno dopo ha trovato la forza di andare dai Carabinieri e denunciare i suoi violentatori.

Le indagini si sono concluse martedì 18, dopo due settimane. Erano le 6,30 quando i Carabinieri hanno arrestato due cittadini romeni, Ionut Pavel Ciocanas, 24 anni, e Drilea Catalin Ionut, 25 (rispettivamente in alto e in basso nelle foto a lato). Entrambi dovranno difendersi dall'accusa di violenza sessuale.

Le manette sono scattate in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pinerolo, Eleonora Pappalettere, su richiesta del sostituto procuratore Francesco La Rosa.

Entrambi sono stati portati nella casa di reclusione La Felicina di Saluzzo, con il divieto di comunicare tra loro. Al momento sono in attesa dell'interrogatorio di garanzia da parte del Gip.

Secondo una prima ricostruzione, nella tarda serata del 30 agosto i due giovani stavano in auto nel cortile di via Vigone, in posizione appena un po' defilata rispetto allo stabile dove vive lo stesso Drilea (che aveva l'obbligo di firma in caserma dopo un episodio di rapina di qualche mese fa). È stato lui il primo ad essere identificato grazie alla descrizione della vittima, che lo incontrava spesso uscendo dall'appartamento dove lavora come collaboratrice domestica.

Sulla ragazza, per tutelarla, non sono trapelate indiscrezioni. Se non sulla nazionalità (sarebbe bosniaca) e sul luogo dove risiederebbe, Riva di Pinerolo.

Quell'auto in cortile e la musica ad alto volume non erano una novità per il vicinato. Quella sera in macchina i due bevevano birra. Alla vista della ragazza avrebbero tentato di obbligare anche lei a bere. E davanti al suo rifiuto l'avrebbero immobilizzata dentro l'auto e costretta a turno a subire rapporti sessuali. Gli indizi raccolti sono risultati per gli inquirenti compatibili con la testimonianza della ragazza, che è poi andata all'ospedale Agnelli per farsi curare. Le indagini hanno portato a Ciocanas in un secondo tempo.


Luca Prot - 18/09/07 - ecodelchisone.it

Parto naturale

Naturalmente e senza paura

L'epidurale, vista e rivendicata come un diritto e un progresso emancipativo, "si rivela come il completamento della scissione della donna tra corpo e mente"

di Verena Schmid *

Il dolore fa paura, le emozioni forte del parto ancora di più. Nei paesi avanzati ambedue vengono aboliti con l'epidurale, o almeno così suona la promessa. Il quadro ideale è una donna non solo senza dolore ma anche senza turbamenti mentre il suo bambino sta faticosamente cercando la sua strada attraverso di lei.
L'epidurale è una realtà ben più diffusa in altri paesi che non nel nostro, ma noi adesso seguiremo il trend internazionale con i dovuti anni di ritardo. E' una questione culturale. Viene facile pensare che tale ritardo sia dovuto alla presenza di un forte patriarcato in Italia, e che di conseguenza l'epidurale venga vista e rivendicata come un diritto per la donna, finora negatole, pensata come un progresso emancipativo.
Ma scrutando il tema con uno sguardo più attento, l'epidurale si rivela come il completamento della scissione della donna tra corpo e mente, iniziato molti anni prima.Dice Barbara Duden, nota storica tedesca dalla sua prospettiva di storia del corpo femminile: "Il corpo della donna è diventato un luogo colonizzato, e il bambino un prodotto opzionale, che puoi decidere di avere o non avere. Una scelta che ricade sulle donne, ma in realtà è un esempio della infiltrazione del management tecnologico nell'area più intima della persona umana. E quel che è peggio che concetti del femminismo legati al corpo -autodeterminazione, scelta, controllo, decisione e responsabilità personale- vengono usati strumentalmente per sostenere questa colonizzazione, dipingendola come una presunta emancipazione dal destino biologico".
Nel processo di sua emancipazione sociale la donna diventa complice dell'uomo nel suo bisogno di semplificare i processi complessi della biologia femminile, temuti come "catene" o fomentatrici di disordini. Quindi l'epidurale oggi appare come una necessità, sia perché le donne, essendosi allontanate dalla propria polarità femminile hanno paura del parto, ma anche e sopratutto perché la medicalizzazione del parto lo ha reso un evento eccessivamente doloroso, traumatico e senza gratificazione per la donna né per il bambino. Ha di fatto separato la donna dal suo corpo.
Proviamo a seguire le tracce di questo fenomeno dei nostri tempi a ritroso. Da 50 anni il parto è ospedalizzato e quindi medicalizzato. La medicalizzazione aumenta il dolore, togliendogli la ritmicità, l'aspetto che lo distingue da altri tipi di dolori. Quindi almeno due generazioni di donne e uomini sono cresciuti con l'idea che il parto sia una cosa "malata", traumatica e quindi fuori dalla competenza propria, bisognoso di uno specialista. Il dolore del parto, certo, da sempre si è cercato di lenirlo, di contenerlo, lo chiede la com-passione femminile. Ma finché il dolore veniva contenuto, senza toglierlo, finché le donne potevano partorire e vivere la gratificazione del parto, non c'era la richiesta di eliminarlo da parte loro. La richiesta di eliminarlo nasce dalla struttura ospedaliera, che non può tollerare il confronto vivo e quotidiano con l'espressione delle partorienti nelle loro doglie nella misura quantitativa derivante dalla concentrazione di tante nascite nello stesso luogo.
Quindi l'ostetricia ospedaliera nel corso del tempo ha inventato ogni sorta di anestesia e analgesia ben più pericolose e ben più castranti dell'odierna epidurale. Naturalmente l'offerta appare allettante. Chi mai sceglie la sofferenza? Oggi la richiesta di eliminare il dolore viene anche dalle donne.

La medicalizzazione
Da almeno due secoli, il parto naturale nelle società occidentali e occidentalizzate non c'è più. Da quando la donna è stata distesa a letto per partorire, le doglie si sono trasformate in dolori insopportabili e la donna non era più in grado di cooperare attivamente con lo stress del parto.
A questa condizione si è aggiunto negli anni dell'ospedalizzazione l'interventismo medico: il monitoraggio, l'immobilità totale, l'ossitocina sintetica e oggi le prostaglandine, le induzioni, il parto pilotato, la rottura delle membrane, la distensione manuale di collo uterino e perineo, le Kristeller (spinte sulla pancia), l'episiotomia, le ventose oggi sempre più facili, i parti vaginali operativi - vere violenze, fortunatamente oggi per lo più sostituiti con il taglio cesareo, l'assenza di sostegno e aiuto, ancora oggi in troppi ospedali nemmeno quello del marito, l'allontanamento immediato del bambino, tutti fattori che hanno amplificato il dolore rendendolo insopportabile e hanno tolto anche la gratificazione compensatoria data dall'accoglimento del bambino, lasciando la donna sfinita, sola e triste. Cosa rimane nella memoria di quelle donne? Di quelle bambine nate che poi hanno ri-partorito con il terrore nei visceri altre figlie e figli?
La presa di distanza, la scissione interna è il minimo che possa succedere. L'esproprio, il disempowerment si è compiuto.
Poi oggi l'epidurale paradossalmente appare più naturale del parto spontaneo. Con l'epidurale puoi camminare, con l'epidurale il tempo della spinta non è più limitato all'ora, con l'epidurale puoi anche andare in acqua, anche se non la senti, ma è più naturale, con l'epidurale prendi farmaci, ma non ti fanno niente. Con l'epidurale sorridi durante il parto, un po' meno quando arriva il bambino, ma almeno lo vedi. Tutto questo non è possibile con il "parto spontaneo", inibito da regole astratte.
Dimentichiamo che, insieme al dolore, l'epidurale toglie anche la dinamica fisiologica del parto, il processo del divenire madre, la forza, la gratificazione, il legame biologico, l'intensità del primo incontro, il periodo sensitivo fatto di un'estasi particolarissima e la gioia.

I rischi
Mentre non parliamo dei rischi dell'epidurale, non parliamo neanche di quelli del parto supino, medicalizzato (il 94% secondo una indagine in Germania) erroneamente chiamato "parto spontaneo". In realtà ambedue queste modalità del parto hanno rischi importanti per la salute sia della madre, che del bambino, che a volte si sovrappongono e si sommano. Per la madre che partorisce distesa sul letto, il dolore è improduttivo e amplificato, lo stress psico-emotivo forte. Gli esiti in cesarei sono più frequenti con parto supino che con epidurale: in Italia siamo al 36% di cesarei contro un 4% di epidurali. I numeri sono prova del fatto che il parto "normale" nelle condizioni attuali diventa distocico. Il rischio di morte materna è più alto nel parto supino e medicalizzato che nell'epidurale e questo ancora a causa delle Kristeller, associate a uterotonici (prostaglandine, ossitocina sintetica). Le complicanze a breve, medio e lungo termine per la donna nel parto supino, medicalizzato sono numerose e in parte anche gravi. Nomino qui ad esempio la sindrome post-traumatica da stress del parto, che solo ultimamente ha attirato l'attenzione degli studiosi, la depressione post partum che è talmente frequente che viene definita "fisiologica", ma in realtà in gran parte è una conseguenza del parto medicalizzato.

Possibili alternative
Ma allora quali sono le alternative a medicalizzazione, epidurale e parto in posizione supina?
Visto che sia l'epidurale che il parto supino indeboliscono la salute e la forza di donna e bambino, una terza via dovrebbe aprirsi. La scelta tra un parto violento e l'epidurale non è una scelta vera. Se mi devo strappare un dente e devo scegliere se farlo con o senza analgesia, la risposta e ovvia: con! Il trauma, le complicanze saranno minori (forse).
Tutt'altra cosa è partorire un bambino.
La vera scelta, l'alternativa possibile sia al parto immobilizzato e medicalizzato, sia all'epidurale per tutte c'è, le ostetriche la conoscono: si chiama parto fisiologico, attivo, salutogenico, analgesia naturale, sostegno, assistenza one to one in travaglio.
Si chiama ambiente tranquillo, donna attiva, movimento costante, rilassamento.
Si chiama accoglimento del bambino, gratificazione, forza, empowerment.
Si chiama educazione alla nascita e preparazione alla gestione del dolore.
Si chiama continuità dell'assistenza.
Si chiama ostetrica, la professionista per la fisiologia.
E' un'alternativa sicura, efficace, qualificante, gratificante. Lo dicono non solo le donne, ma anche le evidenze scientifiche. E con la continuità dell'assistenza la richiesta di analgesia farmacologica scende drasticamente.
Perché allora non aprire anche questa possibilità? Perché non investire nell'ostetrica, oltre che nell'epidurale? Perché non assumere più ostetriche anziché più anestesisti?Il problema è un altro: per realizzare questo tipo di assistenza, occorre cambiare radicalmente le condizioni di lavoro delle ostetriche stesse. I turni non permettono una sufficiente continuità. Occorre ripensarle, uscire dagli schemi, superare le vecchie dinamiche di potere, cercare soluzioni innovative. Cos'è in gioco?
Per le donne la loro potenza generativa, per i bambini la loro salute primale e l'attaccamento sicuro, per gli uomini il passaggio a padre e il rapporto di coppia, per le ostetriche la propria professione.

Mentre l'attuale Ministro della Salute auspica il 30% di epidurali per tutte le donne in Italia, il governo inglese ha fatto una scelta diversa: vuole il 75% delle donne assistite da un' ostetrica (Changing Childbirth 1993). Inghilterra, Olanda, Canada, Nuova Zelanda hanno dato l'esempio su come fare. Le ostetriche sono assunte dalla Regione o dal Servizio Sanitario Nazionale e operano in piccoli teams, prendendosi cura di un gruppo di donne che seguono con continuità dal concepimento fino alle esogestazione e che assistono al parto nel luogo scelto dalla donna. Per fortuna, nonostante la totale mancanza di promozione sociale e politica, in tutto il mondo ci sono infinite piccole e grandi esperienze dove alcune ostetriche, insieme alle donne riescono a mantenere integra la nascita e a vivere la gratificazione di un parto attraversato con le proprie forze. Insieme tengono viva la fiamma del saper partorire, in attesa di un nuovo appuntamento fra qualche anno o decennio, dove il fuoco dell'esperienza della nascita potrà di nuovo accendersi e illuminarne la scena.

* Ostetrica, scrittrice e Direttrice della Scuola di Arte Ostetrica


18/09/07 - noidonne.org

Maxirissa fuori dalla discoteca

Maxirissa fuori dalla discoteca Quindici rumeni nei guai


di ANNA PIERSANTI - DAL BALLO di gruppo al fermo di gruppo. È stato il pesante apprezzamento, forse nei confronti di una loro connazionale che, domenica notte, intorno alle tre, ha innescato, all’interno della discoteca «Bucaresti», in via del Barco, a Tivoli Terme, l’ennesimo episodio di violenza tra cittadini dell’Est europeo, protagonisti di una maxirissa scoppiati nel locale notturno. Una decina di giovani, e tra questi una donna, tutti in preda ai fumi dell’alcol, stavano dandosele di santa ragione, fuori dal piazzale del ritrovo quando sono arrivati i carabinieri di Tivoli. Urla, sedie e tavoli che volavano fuori dalla discoteca. Quattro le auto e le pattuglie dei carabinieri arrivate a rinforzo e due i giovani che poi sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell'ospedale di Tivoli per fratture varie e una prognosi di venti giorni. Alla fine sono state otto le persone fermate mentre nellestesse ore altri cinque stranieri sono stati fermati a Olevano Romano e due a Giardinetti dai carabinieri del gruppo di Frascati, tutti di nazionalità rumena.


18/09/07 - iltempo.it

XXIII° raduno degli Alcolisti Anonimi Italiani

Negli ultimi tempi quasi non passa giorno senza che si verifichino drammatici incidenti in cui molti ragazzi perdono la vita dopo una serata in discoteca e sono sempre più frequenti le tragiche cronache di stragi compiute da autisti ubriachi che guidano contromano o piombano su ignari passanti. Questi fatti, che colpiscono per la loro brutalità, costituiscono forse l’aspetto più evidente di un fenomeno molto complesso e in continua evoluzione: oggi in Italia l’uso e la dipendenza dall’alcol hanno raggiunto dimensioni e risvolti davvero inquietanti. I dati dell’Osservatorio alcol dell’Istituto Superiore di Sanità non lasciano dubbi in proposito: oltre un milione di alcoldipendenti, oltre tre milioni di individui ad alto rischio, trentamila decessi l’anno, elevatissimi costi socio-sanitari per la collettività.
Nonostante queste cifre, si ha la sensazione che tale fenomeno, nel suo insieme, sia ancora sottovalutato dall’opinione pubblica e che la stessa informazione da parte dei media non riesca a coglierne per intero la complessità e il suo impatto sulla società.
Nell’intento di offrire un modesto contributo di conoscenza, l’Associazione Alcolisti Anonimi (presente in centosessanta Paesi e composta da milioni di alcolisti) avverte l’esigenza anche in Italia di mettere a disposizione di chiunque sia interessato il suo patrimonio di esperienza. Essendo i nostri Gruppi dislocati su tutto il territorio nazionale e composti da persone che l’alcolismo lo vivono sulla propria pelle, A.A. dispone di un osservatorio privilegiato in grado di monitorare costantemente la realtà italiana e di percepirne i continui cambiamenti.
Per fare qualche esempio, crediamo di poter confermare che, in correlazione all’abbassamento dell’età in cui si inizia ad assumere alcolici, si sta abbassando, e di molto, l’età di ingresso nell’area della dipendenza; nell’arco di una diecina d’anni, infatti, l’età media delle persone che arrivano ai nostri Gruppi è scesa dai 45/55 anni ai 30/40; e non è infrequente l’ingresso di giovani intorno ai 20/25 anni.

E’ sempre più raro che chi arriva nei Gruppi sia solo dipendente da alcol; molti infatti lo utilizzano in associazione con altre sostanze.
E’ in forte aumento nei nostri Gruppi la presenza delle donne, la cui età di ingresso si sta notevolmente abbassando e il cui numero si avvia a raggiungere quello degli uomini.E’ ancora poco visibile l’effetto dell’abuso di alcol da parte degli immigrati. Anche se, per difficoltà linguistiche, non sono ancora molti coloro che frequentano i nostri Gruppi, si può ritenere che il fenomeno sia in espansione.
Per chi desideri approfondire questi (e molti altri) argomenti, magari attraverso testimonianze dirette, l’occasione può essere costituita dal nostro XXIII° Raduno Nazionale che si terrà dal 21 al 23 settembre a Rimini presso il Palacongressi (vecchia Fiera).
Il Raduno è l’evento più importante di A.A. Italia; si tiene annualmente a settembre, a Rimini, e vede la partecipazione di migliaia di alcolisti anonimi provenienti da tutte le regioni, e anche dall’estero E’ un festoso incontro di amici e anche un momento di emozionante condivisione dell’affrancamento dal problema.
Nel corso del Raduno si tengono incontri su argomenti di rilievo per il recupero individuale e per la crescita dell’Associazione, e si organizzano seminari e convegni su temi legati all’alcolismo, con interventi di personalità del mondo scientifico, culturale e politico.


18/09/07 - localport.it

Ubriaco travolge ed uccide pensionato in bici

RUSSI – Si era messo al volante del suo Toyota Rav 4 nonostante avesse nel sangue valori di alcol quattro volte superiore ai limiti consentiti dalla legge (0,50 gr/lt). Mentre stava percorrendo la Faentina ha travolto ed ucciso sul colpo un pensionato di 84 anni, Z.T., che si stava spostando in bicicletta dal centro verso la periferia. L'ennesima tragedia stradale per colpa dell'alcol si è consumata lunedì attorno alle 19 a Russi. Chiesto per il giovane l'arresto.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale e i Carabinieri per i rilievi del caso. Secondo una prima ricostruzione, effettuata dagli agenti della Polizia Municipale e dai Carabinieri, l'automobilista, un ragazzo ravennate, ha travolto e caricato sul cofano del suo Toyota l'anziano poi caduto rovinosamente a terra. Per l'84enne la morte è sopraggiunta all'istante. Le forze dell'ordine hanno sottoposto il conducente all'alcol test riscontrando valori di alcol nel sangue pari a 2 grammi per litro.

L'incidente ha comportato inevitabili disagi alla circolazione stradale, tornata alla normalità solo a tarda serata.


18/09/07 - romagnaoggi.it

Restano in libertà gli indagati per pedofilia

Roma, 18 settembre 2007 - Il Pg della Cassazione, Santi Consono, ha chiesto alla terza sezione penale della Suprema corte di rigettare il ricorso presentato dalla Procura di Tivoli contro le scarcerazioni disposte nei confronti di cinque degli indagati sui presunti abusi avvenuti nella scuola Olga Rovere di Rignano.
Secondo il procuratore generale, che ha ripercorso tutti gli aspetti affrontati nell'ordinanza del riesame emessa lo scorso 10 maggio, non vi sono elementi che richiedano l'accoglimento del ricorso.

Giosuè Naso, il difensore di una delle maestre indagate per i presunti abusi di Rignano, Silvana Candida Magalotti, al termine della sua arringa ha detto che "chiunque si avvicini a questa vicenda non può che arrivare a questa soluzione" e cioè che gli indizi non giustificano la carcerazione preventiva. Per quanto riguarda le considerazioni fatte dal Pg che ha chiesto il rigetto del ricorso presentato dalla Procura di Tivoli (Pm Marco Mansi) questi ha di fatto sollecitato una pronuncia di inammissibilità perché in tale ricorso non si parla dettagliatamente delle esigenze cautelari. Nel merito ne ha chiesto invece l'infondatezza in quanto il procedimento del Tribunale del riesame che lo scorso maggio ha disposto la scarcerazione risponde su tutti i punti sollevati nell'ordinanza.

18/09/07 - qn.quotidiano.net

Ubriaco prende a calci automobili, denunciato

FORLI' – Ubriaco fradicio stava smaltendo la sbornia di alcol prendendo a calci alcune automobili parcheggiate nei pressi dell'Hotel Principe di Forlì.

Dopo la segnalazione arrivata al 113, una Volante della Questura si è portata immediatamente sul posto trovato un cittadino di nazionalità rumena che, alla vista degli uomini in divisa, gli si è scagliato contro. L'alcol è costato all'uomo una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.


18/09/07 - romagnaoggi.it

Disturbi del comportamento alimentare

Disturbi del comportamento alimentare nella provincia di Padova


Nel territorio della provincia di Padova, la bulimia presenta una diffusione dell’1,8 per cento, contro l’1 per cento della popolazione italiana. Ma i dati su anoressia nervosa, bulimia e disturbi da alimentazione incontrollata sono sempre più allarmanti, soprattutto fra i giovani.
La percentuale di persone affette da anoressia nervosa, lo 0,3 per cento, è in linea con i dati internazionali mentre l’incidenza dei disturbi da alimentazione incontrollata è dello 0,1 per cento contro l’1 per cento. I dati sono stati raccolti in uno studio del 2003 eseguito dall’equipe medica Favaro, Ferrara e Santonastaso. Il progetto di educazione alimentare “Il tempo delle mele”, promosso dall’assessorato allo Sport della Provincia di Padova, si propone proprio di prevenire la diffusione di queste patologie.

“I disturbi alimentari – spiega la psicologa e psicoterapeuta Elena Tenconi, relatrice alle conferenze organizzate nell’ambito del progetto - insorgono generalmente durante il periodo adolescenziale e colpiscono soprattutto le ragazze. Il rapporto con i maschi è 10 a 1 per l’anoressia nervosa e 15 a 10 per la bulimia. Nell’anoressia nervosa l’ostinato rifiuto del cibo e il conseguente calo di peso si accompagna ad una visione disturbata della propria immagine corporea e ci si vede grasse anche quando si è sottopeso. La bulimia nervosa si caratterizza per la presenza di episodi di ingestione incontrollata di una grande quantità di cibo generalmente seguiti da forti sensi di colpa e umore depresso, autoimposizione di rigide restrizioni alimentari, paura di ingrassare e il ricorso a comportamenti come digiuno, iperattività fisica, vomito, abuso di lassativi e diuretici che hanno lo scopo di contrastare il tanto temuto aumento di peso e che, oltre a non assolvere questa funzione, sono spesso all’origine di importanti e pericolosi problemi medici”.

E’ importante anche aiutare i genitori a riconoscere i primi sintomi dell’insorgere di queste patologie. “Se nell’anoressia si osserva sempre un più o meno grave sottopeso – continua Elena Tenconi - nella bulimia nervosa il peso corporeo resta in genere entro i valori normali e in caso di disturbi da alimentazione incontrollata tende ad un lento e progressivo aumento. Quest’ultimo disturbo si caratterizza per la presenza delle crisi bulimiche in assenza delle restrizioni alimentari o dei comportamenti inappropriati tipici della bulimia”.

Circa il 30 per cento di coloro che si sottopongono a programmi di controllo del peso sono affetti da un disturbo dell’alimentazione incontrollata. Solo una piccola percentuale di persone con disturbo alimentare giunge all’attenzione dei medici (meno del 50 per cento nell’anoressia e circa il 30 per cento nella bulimia). “In generale – prosegue la dottoressa Tenconi – il disturbo si riconosce quando compare un importante dimagrimento, eccessiva preoccupazione per il peso corporeo, restrizione alimentare, conteggio delle calorie, frequenti commenti e ansia relativi al sentirsi grassi, continue richieste di rassicurazione circa il proprio aspetto fisico, negazione della fame, frequenti scuse per evitare gli orari dei pasti, eccessivo esercizio fisico. Ma anche solitudine e chiusura delle amicizie possono essere indici”.

Per prevenire, è necessario intervenire su alcuni fattori di rischio. “In particolare – conclude l’esperta - idealizzazione della magrezza, insoddisfazione corporea, difficoltà nella gestione delle emozioni negative. Infine, si possono potenziare i fattori detti protettivi quali il supporto sociale, la famiglia e l’auto-stima. La famiglia, in passato considerata causa del disturbo, soprattutto per l’anoressia nervosa, viene oggi considerata un importante alleato nella cura”.

(Ufficio stampa Provincia di Padova) - 18/09/07 - padovanews.it

Latina. Indagini sulle baby gang

Forse per noia o forse per darsi delle arie ; ancora non sono chiare le ragioni che hanno spinto 4 adolescenti (tutti diciassettenni residenti in centro a Latina) ad avvicinare lo scorso 23 agosto verso le 23,00 alcuni coetanei di Latina mentre passavano la serata chiacchierando in Piazza Moro. Dopo averli scherniti e nonostante non vi fosse stata alcuna reazione i quattro minorenni - tutti identificati dalla Squadra Mobile e denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma – hanno iniziato a lanciare sassi verso il gruppetto di giovani colpendo uno dei componenti ad una spalla. Per evitare ulteriori conseguenze i ragazzi decidono di andare via. Le provocazioni, tuttavia, non finiscono ed i quattro adolescenti denunciati decidono di seguire il gruppo di ragazzi fin dentro il Palabowling. Qui si ripetono le provocazioni e partono i primi schiaffi assestati dietro il collo dei ragazzi che intanto cercano inutilmente di giocare a biliardino, nonché mediante offese di ogni genere e minacce varie. Nell’impossibilità di continuare a giocare il gruppo di minorenni decide di avvisare la sicurezza del locale che, una volta intervenuta, mette fine alla vicenda allontanando i molestatori che nel frattempo continuano ad inveire e minacciare i coetanei. I ragazzi turbati per quanto loro accaduto decidono di raccontare il tutto ai genitori che insieme presentano una denuncia presso la Questura di Latina. Da qui partono le indagini della Squadra Mobile diretta dal dr Ciccimarra. In breve tempo gli inquirenti che fanno parte di un gruppo costituito all’interno della Sezione II responsabile Sost. Comm. Perna e che da tempo si dedicano all’analisi di tutti quei fenomeni delinquenziali che interessano i minori – grazie anche alla piena collaborazione delle vittime che hanno offerto precisi spunti per identificare parte degli aggressori – sono giunti ad identificare tutti e quattro i componenti del gruppo. I ragazzi denunciati sono tutti incensurati e solo indirettamente coinvolti in indagini condotte in passato da questa Squadra Mobile che tuttavia non hanno evidenziato nei loro confronti alcuna condotta di rilevanza penale. Da tempo, infatti, i Poliziotti della Questura di Latina controllano i luoghi di maggiore aggregazione giovanile cercando di raccogliere il numero maggiore di informazioni su gruppetti di adolescenti che vengono loro segnalati come potenziali autori di soprusi nei confronti di coetanei. L’attività di raccolta di informazioni è stata utile per identificare alcuni degli autori della vicenda in argomento a cui si è potuti arrivare non senza la collaborazione delle giovani vittime, sempre determinante sia per delineare la vicenda che per indirizzare al meglio le indagini. I quattro sono stati denunciati per i reati di violenza privata, ingiurie, molestie, minacce e percosse. Nei loro confronti è aperto un fascicolo presso il Tribunale per i minorenni di Roma che negli ultimi tempi sulla scorta delle indagini della Squadra Mobile ha emesso anche provvedimenti particolarmente incisivi nei confronti di giovani minorenni responsabili di reati di vario genere.

Roberta Colazingari - 18/09/07 - parvapolis.panservice.it

Iran.Stupro e omicidio

Iran.Stupro e omicidio: due ragazzi condannati a morte


Un tribunale iraniano ha condannato a morte due ragazzi con l'accusa di violenza sessuale e omicidio. Lo ha annunciato il quotidiano statale Iran. Il tribunale di Shiraz, 900 chilometri a sud di Teheran, ha condannato il 16enne Reza e il 18enne Mohammed alle pena capitale per aver stuprato e ucciso lo scorso aprile Karim Tajik, 9 anni, e Mohammed Shiri, 10.

I due ragazzi, prima della pena capitale, dovranno scontare tre anni di reclusione e ricevere cento frustate. Secondo il quotidiano, gli imputati hanno confessato di aver violentato i bambini, di averli legati e in seguito gettati in un fiume della città di Marvdasht, dove sono annegati. Ci sono altri due sospettati nella vicenda, uno assolto e l'altro condannato alla fustigazione.

Nel 2006, l’Iran ha visto quasi raddoppiare le esecuzioni che sono state 215, a fronte delle 113 del 2005. Ma i dati reali potrebbero essere molto più alti: le autorità non forniscono statistiche ufficiali e i numeri riportati sono relativi alle sole notizie pubblicate dai giornali iraniani, che evidentemente non riportano tutte le esecuzioni.


18/09/07 - agenziaradicale.com

Malasanità, medico indagato

SANREMO, MALASANITA', MEDICO INDAGATO


Due le indagini sul caso della 18enne dimessa dal pronto soccorso di Sanremo e poi ricoverata d'urgenza al San Martino di Genova. La prima inchiesta è avviata dai carabinieri sulla scorta dell'informativa trasmessa dal posto di polizia del San Martino. La seconda è promossa dal direttore generale dell'Asl Imperiese e gli accertamenti hanno stabilito che il medico chiamato in causa dai genitori della ragazza si sarebbe reso responsabile di "una sottovalutazione che non è accettabile".


18/09/07 - primocanale.it

Ist. Superiore Sanita': ecco le smart drugs piu' pericolose

Si chiamano smart drugs, che in italiano e' stato tradotto con 'droghe furbe' perche' fuori dalle tabelle legislative sugli stupefacenti e, percio', pienamente legali. Si possono acquistare liberamente nelle erboristerie, su Internet o nei cosiddetti smart shop, ma secondo l'Istituto Superiore di Sanita' possono essere molto pericolose per la salute.Per questo motivo, l'Iss ha messo a punto uno specifico manuale nel quale ha classificato le 25 'droghe furbe' piu' pericolose. Per ciascuna sostanza viene indicata la specie, il principio attivo, la provenienza geografica, le proprieta' e gli effetti avversi, l'uso che ne fanno le popolazioni indigene e quello attuale. Il manuale, che analizza per la prima volta questo tipo di sostanze, e' stato distribuito agli operatori dei Pronto Soccorso e dei centri antiveleni, in modo che sia piu' facile individuare e curare le intossicazioni causate dalle smart-drugs (ad oggi ancora poco conosciute e studiate).

Ed ecco le 25 sostanze vegetali, ed i loro principi attivi, su cui il manuale 'Smart Drugs' dell'Iss punta i riflettori: il fungo ovolo malefico (principio attivo muscimolo); noce di betel (arecolina); hawaiian baby woodrose (ergina); ginseng indiano (witanolidi); assenzio (absintina); natema (dimetiltriptamina); occhi di dio (sesquiterpeni); arancio amaro (sinefrina); mao (efedrina); tlilitzin (ergina); lattuga selvatica (lattucina); mimosa tenuiflora (dimetiltriptamina); biak (mitraginina); yohimbe (yohimbina); badoh (ergina); menta magica (salvinorina); kanna (mesembrina); malva branca (efedrina); tribolo (protodioscina); trichocereus (mescalina); cactus di San Pedro (mescalina); torcia peruviana (mescalina); trichocereus validus (mescalina); trichocereus bacbg (mescalina); voacanga africana (voacamina).


Aduc Notiziario Droghe

Otto giovani su dieci hanno fatto uso di cannabis

I pediatri italiani devono affrontare oggi la nuova realta' legata al mondo dell'infanzia. Si tratta di un panorama dalle mille facce, i cui contorni vengono delineati nei tre giorni di congresso nazionale a Bologna della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) ("Gli occhi sul futuro: dare voce a chi non ha voce", i lavori si chiuderanno domani). Si va dall'attenzione alle 'nuove' famiglie alle problematiche legate all'immigrazione, dalle adozioni agli abusi, alle violenze e allo sfruttamento.
Il pediatra di famiglia, sottolineano gli specialisti della Fimp, "svolge come compito fondamentale lo studio delle dinamiche psico-sociali che ruotano intorno ai bambini che ha in cura". Il suo successo nel garantire il diritto alla salute del piccolo "derivera' si' dalle sue competenze e dai costanti aggiornamenti in ambito clinico -sottolinea Giuseppe Mele, presidente nazionale Fimp- ma principalmente dalla sensibilita', attenzione, importanza rivolta alle problematiche psico-sociali del microcosmo che ruota intorno al piccolo paziente".
Alla Fimp fanno capo 6.300 specialisti. Durante il congresso nazionale di Bologna, sono appunto tanti i temi toccati. Di seguito, l'analisi di ciascuno di essi.


Aduc Notiziario Droghe

La cocaina e' piu' diffusa e di qualita' peggiore

Secondo una recente ricerca condotta in venti citta' dall'associazione antidroghe DrugScope, in collaborazione con le forze di polizia, e' stato registrato un aumento del consumo di cocaina (di qualita' infima) causato dalle vendite a basso costo delle dosi ai ragazzini, ai frequentatori dei pubs e alle persone con un reddito basso. Cocaina che poi e' mischiata con altre droghe.
La cocaina, venduta a circa 30 sterline al grammo, e' disponibile in ogni strada del Paese; quella di qualita' migliore per consumatori con un reddito maggiore costa circa 50 sterline al grammo.
La crescita della cocaina e' confermata dai dati della National Treatment Agency, secondo la quale il numero di cocainomani che richiede di entrare nei centri di recupero e' quasi duplicato dai 4.474 del 2002/2003 agli 8.609 del 2005/2006. Le richieste degli adolescenti sono aumentate da 231 a 471.

Prezzi medi delle droghe nel 2007:

cannabis: qualita' standard 87 sterline per oncia (28 grammi)
buona qualita': 134 sterline
resina di cannabis: 55 e 54 sterline (standard e buona)
eroina: 43 e 46 sterline per oncia
ecstasy: 2,40 a pillola e 3 sterline
crystal: 38 e 40
anfetamine: 9,80 e 9,70
chetamine: 25 e 28


Aduc Notiziario Droghe

Sospese le sanzioni contro la Bolivia

L'Amministrazione Bush ha deciso di sospendere le sanzioni contro il terzo maggiore produttore al mondo di cocaina, in quanto la Bolivia avrebbe adottato misure sufficienti per combattere la produzione e la vendita della sostanza.
Piu' volte il presidente Boliviano Evo Morales, sostenuto dai sindacati dei produttori di coca, ha invocato la legalizzazione della pianta per uso alimentare e medico.
La decisione e' giunta in un rapporto inviato al Congresso lo scorso venerdi' in cui sono elencati 20 Paesi, tra cui la Bolivia, fra quelli che smerciano e producono droga e che potranno essere soggetti a sanzioni: Afghanistan, le Bahamas, Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Ecuador, Guatemala, Haiti, India, Jamaica, Laos, Messico, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Panama, Paraguay, Peru' e Venezuela.
La legge statunitense prevede che i Paesi nella lista nera che non abbiano dimostrato di combattere con sufficiente efficacia il mercato illegale di droghe al loro interno, possono essere soggetti a sanzioni.
Per il terzo anno consecutivo, solo Myanmar (ex Burma) e Venezuela sono state bocciate dal Governo americano. Il Myanmar continua ad essere il piu' grande produttore di metanfetamine in Asia, ed ha fatto poco o niente per combattere il narcotraffico.
Il Venezuela e' invece accusato di non aver preso provvedimenti per diminuire il transito di droghe illecite provenienti da altri Paesi e destinate agli Stati Uniti.


Aduc Notiziario Droghe

Basta guerre nel mondo!