Russia: vuole la vodka e spara sui passanti

MOSCA - Bottiglie di vodka e birra come condizione per il cessate il fuoco. La singolare richiesta è stata avanzata da un uomo di Vladivostok, nell'estremo est della Russia, che in preda a una crisi di astinenza da alcol ha aperto il fuoco sui passanti dalla finestra di casa. Alla polizia, accorsa per fermarlo, l'uomo ha chiesto di avere alcune bottiglie di alcolici, altrimenti non avrebbe smesso di sparare. Gli agenti hanno fatto finta di acconsentire, e quando l'uomo ha aperto la porta lo hanno arrestato. (Agr)


16/10/07 - instablog.org

Alcol e strade. "No sceriffi, si prevenzione"

ROMA - "Non trasformiamo il nostro civile Paese in un far west in cui arrivano gli sceriffi". Il ministro ai Trasporti Alessandro Bianchi interviene così a proposito degli incidenti provocati da guidatori in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti.


Per Bianchi questo "non è un fenomeno nuovo, ma c'è più attenzione perchè gli organi di informazione sono più sensibili. Il nostro quadro normativo - aggiunge il ministro - e il sistema dei controlli è adeguato". L'elemento "vero sono proprio i controlli passati da 180 mila a mezzo milione".


Si tratta ora di agire sulla prevenzione: "Ci stiamo avvicinando al momento della formazione, alla sicurezza stradale nelle scuole, spero a cominciare da quelle elementari e nel momento dell'accesso alla patente".


Sull'ipotesi di inasprimento delle pene per chi provoca incidenti sotto l'effetto dell'alcol o delle droghe, Bianchi invita alla prudenza: "Mi sembra difficile da sostenere questo passaggio, che non può essere fatto in assoluto ma bisogna studiare attentamente sui casi e non sparare su tutto".


Bianchi porta l'esempio dell'investimento sulla presunta pista ciclabile a Bormio per dire che "se fosse stata pista ciclabile e fosse stata percorsa da una motocicletta li si, c'era qualcosa di più che la colpa e si poteva prefigurare il dolo". Ma, aggiunge, "non credo si possa dire in altri casi: ci vuole una normativa apposita e contiamo di farlo con la revisione del codice di cui dovremmo avere delega con l'approvazione del decreto legge".


16/10/07 - diregiovani.it

Vendono alcol dopo le 2 di notte

Vendono alcol dopo le 2 di notte, due locali rischiano la chiusura


RIMINI - Rischiano la chiusura due locali riminesi che hanno deciso di non rispettare lo stop alla vendita di alcolici alle due di notte. Si tratta di una discoteca di Rimini e un discopub di Santarcangelo, sorpresi dagli uomini dei carabinieri mentre stavano servendo bevande alcoliche oltre il limite imposto dalla legge. Ora spetta ai sindaci dei due comuni comminare la sanzione, che sarebbe la chiusura del locale da un minimo di sette giorni fino al massimo di un mese.

A finire nel mirino dei carabinieri sono stati il “Villa Mon Amour” di Miramare, a Rimini, e il Fuoriposto, in via Togliatti a Santarcangelo, il cui immobile è di proprietà dei Democratici di sinistra, anche se gestito esternamente.

Secondo i gestori dei locali si tratta, ovviamente, di una misura tropo severa. Smettere di servire alcol alle due di notte è secondo loro un modo per “ammazzare il turismo” in Riviera: come a dire che senza sballo e senza alcol il divertimento non è possibile.

Proprio in questi giorni sono state diffuse le incredibili cifre sui controlli delle forze dell’ordine effettuati dell’inizio dell’anno. In nove mesi sono stati ben 35.620 gli automobilisti trovati alla guida del proprio mezzo con un percentuale di alcol nel sangue superiore al limite consentito per legge.

E proprio in questi giorni si sono drammaticamente moltiplicati i casi di tragedie stradali provocate da automobilisti alla guida in stato di ebbrezza o comunque con tassi di alcol nel sangue troppo elevati. Molto spesso chi si trova alla guida in quelle condizioni proviene d aun locale notturno. Non imporre misure rigorose da parte delle istituzioni sarebbe un gesto di irresponsabilità imperdonabile.


16/10/07 - romagnaoggi.it

Alcol out, al via a Pistoia la terza edizione

L’iniziativa è rivolta a studenti e insegnanti per formare e informare sull’uso e l’abuso di sostanze alcoliche


E' cominciata nelle scuole pistoiesi la terza edizione di "Alcol out", il programma rivolto alla formazione - informazione di studenti e insegnati sull'uso e abuso di sostanze alcoliche. Dopo il successo dello scorso anno (dodici scuole coinvolte per più di 2000 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni) , ritornano le iniziative legate alle prevenzione alcologica organizzate dall' Assessorato allo Sport della Provincia di Pistoia, in collaborazione con l'Associazione Quasar, il Provveditorato agli studi, il CONI Provinciale, e l' Università degli Studi di Careggi. Le scuole aderenti al circuito Alcol Out,per l'anno scolastico 2007 - 2008 appartengono a tutto il territorio provinciale sono: Istituto Tecnico Commerciale "Filippo Pacini", Liceo Scientifico "Amedeo d'Aosta", Liceo Classico "N. Forteguerri", Istituto Statale "A. Roncalli", Istituto Professionale per l'Agricoltura "Barone de Franceschi", Istituto tecnico Industriale "S. Fedi", Istituto professionale "L. Einaudi", Istituto Sismondi di Pescia, Istituto d'Arte "P. Petrocchi", Istituto industriale "Pacinotti", Istituto Comprensivo San Marcello P.se.


Alcol Out, come ormai è tradizione, ha un ricco calendario di iniziative, differenziato secondo i diversi ordini di scuola. Sono previste, come al solito , giornate di studio e approfondimento con gli studenti all'interno delle singole scuole, corsi formativi per i docenti che si svolgeranno presso Sala Nardi della Provincia. Alla fine degli interventi formativi si svolgerà inoltre una giornata di prevenzione alcologica in collegamento con l'Alcol Prevention Day (19 aprile 2008), di cui saranno protagonisti i ragazzi.Inoltre c'è una importante novità che vuole incidere più fortemente nel mondo dello sport che coinvolge così tanti ragazzi. Quest'anno infatti il progetto Alcol Out , in collaborazione del CONI di Pistoia, vedrà sperimentalmente un ampliamento del messaggio anche alle società sportive, alle quali sarà distribuito materiale pubblicitario sul problema alcol in relazione al concetto di sport inteso come promozione della salute.


"Siamo consapevoli - dice l'Assessore allo sport della Provincia Floriano Frosetti - che tale progetto va ad intervenire su uno dei problemi sociali più urgenti, quello delle nuove dipendenze, e che lo sport in questo caso può essere un ottimo veicolo per suggerire un concetto di vita legato alla salute intesa come benessere e divertimento, evitando però quel paternalismo che spesso nei giovani determina un atteggiamento di pericolosa chiusura".


Questo progetto, iniziato sperimentalmente a Pistoia, è all'attenzione anche della Regione Toscana che lo ha trovato molto interessante per la sua capacità di coinvolgimento e da due anni ne fa oggetto di specifico finanziamento. Alcol Out infatti si inserisce appieno nella politica portata avanti a livello regionale sulla promozione di stili di vita sani, che passa anche attraverso attività di prevenzione su fenomeni emergenti - come l'abuso di alcol tra i giovani.


16/10/07 - intoscana.it

Pirata della strada in manette a Legnano

Pirata della strada in manette a Legnano. Arrestato tunisino ubriaco che guidava in contromano


Viaggiava in contromano in direzione di Piazza del Popolo a Legnano a bordo della sua Rover. Ma non solo. Perché l’uomo, tunisino irregolare di 28 anni già noto alle forze dell’ordine, con l’auto zigzagava mettendo in seria difficoltà e in grande pericolo i conducenti dei veicoli che provenivano nel giusto senso di marcia. Solo grazie al loro sangue freddo si è evitata l’ennesima strage stradale. Attimi di tensione anche per i pedoni sul marciapiede che dal ciglio della strada hanno dovuto rifugiarsi nei portoni d’ingresso delle varie abitazioni per evitare di essere travolti. Così i carabinieri, impegnati in un servizio di controllo stradale, non appena individuata l’auto hanno imposto l’alt al conducente. Arrestata l’auto però il folle pirata della strada ha immediatamente dato vita ad una fuga a piedi abbandonando i due passeggeri e cercando scampo tra le vie di Legnano. 10 minuti di corsa interrotti grazie anche all’intervento di altri militari. Una volta bloccato, il tunisino non pago della serata di follia ha iniziato ad aggredire i militari con calci e pugni. Resistenza che non gli è servita però ad evitare l’arresto. Dall’alcol test è poi emerso che sia lui che i due passeggeri erano ben oltre i limiti e che proprio il tunisino guidasse con in corpo tre volte il valore di alcol consentito dalla legge. Per lui sono così scattate immediatamente le manette.


16/10/07 - radionews.it

Ubriachi in auto, altre due vittime

ROMA - Prevenzione, campagne di sensibilizzazione e sanzioni più severe non hanno messo un freno alle stragi sulle strade provocate da guidatori ubriachi. Dopo la morte del piccolo di Merigliano, rimasto schiacciato a 10 mesi nell’auto della famiglia, altre due vittime si vanno ad aggiungere al già lungo elenco dei morti per il connubio “guidatore-alcol”. Una giovane ha perso la vita domenica sera dopo essere stata travolta nei pressi di Chieti da una cittadina russa “alterata”. La stessa sorte è toccata ad un ciclista reggino, sbalzato a terra da un tir.
Non sembra, dunque, aver avuto un effetto detrattore il sempre crescente numero di controlli effettuati sulle strade. Secondo il Viminale, infatti, nel 2007 gli appostamenti stradali sono triplicati rispetto all’anno passato: sono infatti 35.620 gli automobilisti risultati positivi al test. Un dato che però non convince il ministro della Sanità Livia Turco che in un’intervista è tornata a chiedere maggiori controlli, sottolineando come gli incidenti «siano la prima causa di morte fra i giovani». Il ministro si è invece detta contraria ad un possibile inasprimento delle pene: «Non sono favorevole a trasformare il reato di omicidio colposo in omicidio volontario».
Una tesi che non trova del tutto concorde il ministro della Giustizia Clemente Mastella che ha invocato «misure più severe per la sicurezza stradale».
Nonostante la “pressione” da parte del governo e delle forze dell’ordine, l’alcol è sempre più spesso causa di incidenti. A Francavilla al Mare (Chieti) una giovane donna è stata travolta a forte velocità dall’auto di una cittadina russa che percorreva una strada pedonale. L’investitrice, Alevtina Tchoumak di 34 anni, è stata arrestata per omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza dopo essere fuggita dal luogo della tragedia.
È durata poco anche la fuga del bolognese di 70 anni che, ebbro alla guida del suo tir, ha travolto è ucciso un ciclista di Rubiera (Reggio Emilia). Walter Corghi, “pedalatore” di 50 anni, era in sella quando il mezzo pesante lo ha speronato sbalzandolo a terra. Per lui nessuna speranza: è morto poche ore dopo in ospedale.


16/10/07 - corriere.com

Invade l'opposta corsia e urta automobile

Invade l'opposta corsia e urta automobile: motociclista aveva assunto droga e alcol


Sanremo - Il giovane, 25 anni, e' stato sottoposto a esami medici e in queste ore e' stato comunicato il responso.


Un motociclista sanremese di 32 anni, D.P., di professione operaio, che l'altro giorno, dopo aver invaso l'opposta corsia di marcia, ha centrato una vettura Ford Focus, provocando un incidente, e' stato denunciato per guida sotto l'effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Da accertamenti clinici e', infatti, emersa la presenza di alcol e oppiacei nel suo sangue. Pertanto dovra' rispondere all'autorita' giudiziaria non solo per le lesioni provocate all'automobilista, ma anche per la guida in stato alterato.


di Fabrizio Tenerelli - 16/10/07 - riviera24.it

L'incredibile epopea del Frauenverein di Zurigo

Ex capofila della proibizione d'alcol, il "Frauenverein" di Zurigo è oggi un vero e proprio impero gastronomico che annovera, tra l'altro, il ristorante dello stadio del Letzigrund.


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Contro l'alcol, per le donne


Fondata nel 1894 da dame della buona società zurighese, la cooperativa si è distinta nel corso del secolo passato per la sua lotta contro l'alcolismo, vero e proprio flagello, e per il miglioramento della condizione femminile.


Il rigore imposto dal Frauenverein era estremo: divieto dell'alcol nei suoi ristoranti, ma anche proibizione imposta agli impiegati di bere pure durante il tempo libero e agli inquilini dei suoi immobili di consumare bevande alcoliche!


«L'apertura è avvenuta progressivamente», ricorda Regula Pfister, direttrice del ZFV e presidente del consiglio d'amministrazione. «Nel 1975/76 la cooperativa è stata aperta agli uomini e ciò ha avuto effetti molto positivi poiché, bisogna ammetterlo, il lavoro, molto spesso sotto forma di volontariato, non era a volte molto professionale».


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Ariane Gigon Bormann - 16/10/07 - Tutto l'articolo: swissinfo.org

Incidenti, un'idea contro i pirati

Gianluigi Paragone su Libero


Se ti entrano in casa e ti svaligiano di gioielli preziosi e cari ricordi: lo Stato dov'è? Se uno zingarello in zona stazione ti porta via il portafogli e te ne accorgi solo quando sei sul treno e non hai più né biglietto, né documenti, né soldi: lo Stato dov'è? Se ti scippano la pensione o l'incasso di una giomata di lavoro: lo Stato dov'è? Se ti menano per strada ò peggio ancora ti violentano: lo Stato dov'è? Se investono tuo figlio o tua figlia perché l'automobilista è ubriaco: lo Stato dov'è?


Quando ti capita una disgrazia, rimani solo. E piangi. Di contro, lo Stato mostra la sua faccia beffarda, finanche menefreghista: quella di una Legge che non c'è. E se c'è, si prende cura di Caino più di Abele. Dicono che gli incidenti stradali lasciano sull'asfalto gli stessi morti di una guerra. E' vero, ma se lo Stato ritiene di pulirsi la coscienza con quattro cartelli portasfiga appesi in autostrada ce ne passa.


Confesso di non provare molta pietà per chi esce barcollante da una discoteca per il troppo alcol o per la coca infilata dentro il naso, si mette in auto e si schianta: ognuno è libero di accedere all'altro mondo come preferisce. Anche in macchina. Sono affaracci suoi. Provo disgusto e rabbia quando invece lo sballo uccide gli altri. Pedoni tranciati da piloti ubriaconi. Automobilisti arsi vivi o accartocciati dentro la propria vettura perché un jeepone guidato da un drogato omicida diventa una scheggia impazzita. Storie così se ne sentono troppe.


Il caso di Sondrio
Un bambino viene investito da un sedicenne che va in moto come se giocasse alla playstation. C'è voluto un po' prima che lo pigliassero; comunque è già fuori. Allora ha avuto ragione lui: la realtà è come un videogioco. Anche nella vita reale far fuori la persona sbagliata ti fa solo perdere dei punti; nulla di più. Il ragazzino è tornato a scuola. Così come il pirata della strada è libero, con l'avvertenza di disintossicarsi al più presto. Ovviamente a nostre spese. Agli ubriaconi e ai tossici omicidi viene tolta la patente (ma in parecchi casi se la possono ripigliare qualche tempo dopo, rifacendo l'esame) e avviato un processo per omicidio colposo, il cui esito non sarà mai lontanamente paragonabile al danno - non dico al dolore - di una famiglia che perde una persona cara colpevole soltanto di aver incrociato la stessa strada di uno stronzo.


Non c'è una pena severa perché nonostante le mille parole non c'è una legge severa. Né c'è una sofferenza interiore, morale, perché se non si dà più senso alla vita, figuriamoci alla morte. La pena più dolorosa sarebbe consumarsi nel dolore di aver ucciso un innocente. Macché. La playstation concede fino a tre vite, tre morali, tre bonus da spendere come si vuole. Pazienza per chi soffre: non è più un problema che riguarda la società.


Ho conosciuto persone che hanno perso figli e parenti in incidenti stradali: ognuno lamenta l'assenza assoluta dello Stato. Dov'è quella legge dura annunciata ogni volta che un automobilista ubriaco manda al Creatore qualcuno? Dov'è 'un giudice che abbia il coraggio di formulare una sentenza esemplare? Dov'è la condanna sociale? Dove sono le pattuglie fuori dalle discoteche, dai discopub, dai bar che stanno aperti fino alle due di notte? Perché un prefetto non può togliere dalla strada i furgoncini che vendono nottempo birre e alcolici (a prezzi accessibili) fuori dai locali frequentati dai giovani? Certe cose accadono sotto gli occhi di tutti, se restano tollerate vuol dire che c'è un interesse a consentirle.


Spesso si fantasticano soluzioni tecnologiche come l'utilizzo delle telecamere. Certo, se non fosse che le telecamere vengono usate per dare la multa a chi va a 60 all'ora nei viali cittadini dove il limite (scemo) è di 50. Così la morale del menga è che chi va a 60 all'ora deve pagare, mentre chi stende un innocente se la cava con una lavata di capo: dove sta la ragionevolezza del diritto? Lo Stato ha l'obbligo di tutelare la vita dei cittadini, quindi non dovrebbe consentire che certi omicidi si spengano con lo spegnersi dell'indignazione popolare. Invece accade puntualmente questo. Tragedia, annuncio e poi il silenzio. Non c'è davvero nessun modo per garantire gli innocenti dallo sballo altrui? Qualcosa in più del lassismo attuale c'è. Non si vuole mandare in galera il pirata della strada? Allora, lo si spenni: gli si facciano pagare tanti di quei soldi che la voglia di ubriacarsi o farsi di droga gli passerà per carenza di euro in tasca. Non ha i soldi? Gli si pignori lo stipendio, la casa, qualcosa. Altrimenti, paghi la famiglia. Visto che la sacralità della vita ha un prezzo, allora il prezzo da pagare è altissimo. Poi vediamo se i genitori non si curano dell'orario di rientro dei propri figli o dei propri cari.


I giudici e i legislatori
Non può essere che tutto finisca sistematicamente in niente: gli stupri, gli omicidi, le rapine, i piromani, i bulli... No, qualcosa deve accadere. E tocca al legislatore e al giudice. I primi tirino fuori una legge di poche righe, chiara e che non si presti a mille interpretazioni. I secondi pronuncino una sentenza dove il risarcimento dei danni ha un totale da capogiro. Poi vediamo se chi si mette al volante non ci pensa bene prima di scolarsi il decimo bicchiere del potentissimo cocktail alla moda. Finché i delinquenti avranno vita facile non ci saranno proclami che tengano. Galera. Oppure soldi. Vedrete che qualcosa cambierà. A meno che, come si diceva, lo Stato (che guarda caso guadagna pure sull'alcol) non abbia interesse a chiudere entrambi gli occhi.


16/10/07 - tgcom.mediaset.it

Sassari: assassinata con il metadone

Sassari, l'inchiesta svela: assassinata con il metadone


Valeria Frau è stata uccisa dal metadone ricevuto dal patrigno del fidanzatino. A sette mesi dalla morte della ragazzina sassarese nella casa del giovane conosciuto in chat, una perizia svela: non ci sono prove che si drogasse (come credeva il patrigno, ora indagato per cessione di stupefacenti e morte come conseguenza di quel reato.)


Uccisa dal metadone e dal cocktail di farmaci somministrati da chi pensava di aiutarla. Valeria Frau aveva già avuto altre crisi, non meglio accertate, ed era stata sempre curata, in ospedale. Ma il 25 marzo scorso la diciottenne studentessa sassarese non era con i suoi genitori, era ad Assemini, in casa del fidanzato Gianluca Rossi conosciuto via chat pochi giorni prima. E Leandro Atzeni, il 32enne patrigno del ragazzo, ex tossicodipendente in cura al Sert, aveva pensato che quel malore improvviso fosse dovuto a una crisi epilettica oppure a una crisi di astinenza dalla droga, entrambe inesistenti. Così le aveva somministrato prima antiepilettici e ansiolitici poi metadone. La ragazza quella sera aveva bevuto alcolici, in dosi minime, e tutto questo le ha provocato un "edema polmonare acuto a impronta emorragica".
Il professor Antonello Ferreli, consulente della Procura di Cagliari, in 45 pagine risolve il giallo e spezza una lancia in favore dell'unico indagato (cessione di stupefacenti e morte come conseguenza di quel reato): Leandro Atzeni, l'uomo che ha ammesso di aver somministrato a Valeria i farmaci e anche il metadone. «È verosimile», scrive Ferreli, «che la fenomenologia inizialmente presentata dalla ragazza sia stata male interpretata da Atzeni e sottovalutata. Prima ha somministrato ansioliti e benzodiazepine forse nella convinzione di una possibile crisi epilettica e nel tentativo, maldestro, di porvi rimedio. Poi, visto che la ragazza non si riprendeva, ha pensato a una crisi di astinenza dalle droghe. Atzeni era forse convinto che la ragazza assumesse stupefacenti e pertanto le ha somministrato il metadone, sempre nell'errata convinzione di porvi rimedio».

IL CONSULENTE. Il consulente esclude che l'edema polmonare sia stato causato da una crisi epilettica: «Non emergono elementi per poter parlare di crisi epilettica e, ancora, risulta che la Frau assumesse i farmaci antiepilettici regolarmente. Il metadone, invece, rilevato in dosi che per gli assuntori abituali sono considerate normali, in soggetti che non lo assumono regolarmente una singola dose può determinare un'overdose. Per questo deve essere somministrato con grande cautela. L'azione tossica del metadone è stata verosimilmente aggravata dalla contemporanea assunzione di benzodiazepine e alcol».

LE DROGHE. Quanto al fatto che la ragazza, come ha sempre sostenuto Leandro Atzeni, facesse uso di droghe - cocaina ed eroina - il consulente sottolinea che era stata la stessa Valeria a dichiarare ai medici durante un ricovero a Sassari di fumare 5-6 sigarette al giorno, bere alcolici e superalcolici nel fine settimana, spesso di abusarne e, quando sentiva la necessità, anche durante il giorno, e di aver fatto uso, e di fare uso, di cocaina ed eroina . Ma il padre esclude in modo categorico che la figlia si drogasse e il professor Ferreli annota: «È possibile che la Frau abbia assunto in passato sostanze stupefacenti ma di ciò abbiamo solo dati riferiti e contraddittori, manca un concreto riscontro».
Ora spetterà al sostituto procuratore di Cagliari Liliana Ledda tirare le somme, anche alla luce di quanto ha riferito il medico del 118: «Ritengo che Valeria Frau fosse morta dai 30 ai 60 minuti prima del nostro intervento ma Atzeni riferiva di sentire il polso, secondo lui era ancora viva. Ho informato la centrale del mio sospetto di maleficio per comunicare che serviva l'intervento dei carabinieri».


MARIA FRANCESCA CHIAPPE - 16/10/07 - unionesarda.it

E' strage, ma il governo litiga

Il ministro della Salute accusa: "Non mancano le buone leggi, ma pattuglie a vigilare sui giovani". Amato ribatte: "Non è vero: boom di verifiche, arriveremo a un milione". Mastella: "Pene più severe? No a una società dove a tutti i costi si va in galera"


ROMA, 16 ottobre 2007 - TENSIONE TRA il Viminale e il ministero della Salute. Giuliano Amato non ci sta a prendersi le accuse della collega Livia Turco sulla mancata prevenzione delle stragi stradali. Il ministro della Salute ritiene infatti che «manchino i controlli, non certo le buone leggi». E il ministro dell’Interno risponde sciorinando i dati che dicono il contrario, mentre il responsabile della Giustizia, Clemente Mastella, avverte: «Non sono d’accordo con la galera per tutti».

OPINIONE CHE cozza fortemente con quella del suo capogruppo alla Camera, Mauro Fabris (Udeur), che per guidatori ubriachi o drogati invoca un giro di vite che sia proprio stretto. C’è confusione e sbandamento dinanzi alle cronache che raccontano di episodi moltiplicati, di killer insospettabili che si piazzano al volante nonostante le bevute o i tiri di coca.

MA NON BASTA parlare, come ha fatto la Turco, di controlli insufficienti (mentre di contro le leggi sono «buone») perché il Viminale fa sapere immediatamente che dal primo gennaio al 30 settembre di quest’anno sono stati 487.723 i conducenti sottoposti a test con l’etilometro (più di 200mila soltanto negli ultimi due mesi). La nota del ministero dell’Interno parla addirittura di «boom di controlli» rispetto all’anno precedente quando, nello stesso periodo, erano stati circa 180.000.

«SI È BEN OLTRE la quota di un milione di controlli all’anno che era l’obiettivo annunciato dal governo», precisa il Viminale. Ma restano i morti sulle strade e qui Mastella ipotizza misure più severe per chi provoca incidenti guidando in stato di ebbrezza.

ANCHE SE il Guardasigilli mette le mani avanti: «Non possiamo legittimare il fatto che tutti quelli che investono qualcuno alla fine devono essere arrestati. Io non vorrei una società dove tutti vengono arrestati, cioè l’idea di arrestare a tutti i costi».
Il collega di partito Mauro Fabris va oltre, ipotizzando una modifica del codice penale: «Per contrastare gli incidenti causati da ubriachi e drogati — spiega — serve introdurre una nuova fattispecie di reato: il dolo eventuale». Mentre Antonio Borghesi dell’Italia dei valori progetta una chiusura totale e indiscriminata dei locali da ballo per un mese, al fine di verificarne le conseguenze sulla sicurezza. Attacchi alla «linea morbida» anche da parte di Antonio Martuscello di Forza Italia e di Maria Burani Procaccini dello stesso schieramento: «La prima riforma da compiere è quella di prevedere l’omicidio preterintenzionale per chi uccide impunemente e se la cava con condanne a pochi mesi», ha dichiarato la parlamentare azzurra.

MA CI SONO anche gli interrogativi pressanti, sulle risorse destinate al capitolo della prevenzione stradale. Così sia i Verdi che Maurizio Gasparri di An sollecitano lo stanziamento di appositi fondi in finanziaria.
Controlli su strada per la prevenzione e uomini al lavoro. I sindacati Cgil, Cisl e Uil attaccano il governo: 25mila poliziotti negli uffici e non nelle strade. Non è stato dato seguito ad un accordo, secondo i sindacati, che prevedeva il trasferimento di personale civile negli uffici per ‘liberare’ gli uomini in divisa.

SU QUESTO PUNTO, sottolineano le sigle sindacali, c’era stato l’impegno del ministro dell’Interno, Giuliano Amato. «Neanche nella finanziaria sono stati previsti quei minimi interventi, peraltro a costo zero, immediatamente operativi» accusano i sindacati che imputano al governo di fare solo «carte e chiacchiere».


s.m. - 16/10/07 - qn.quotidiano.net

Abuso e violenza in famiglia

Abuso e violenza in famiglia dove ci sono genitori alcolisti o tossicodipendenti


L'Ausl di Reggio sta facendo un grande sforzo per fronteggiare un problema tra i più delicati dell'epoca attuale: la violenza che può scatenarsi in famiglia quando uno o entrambi i genitori sono alcolisti o tossicodipendenti. La AUSL DI REGGIO è impegnata sul fronte della prevenzione e del trattamento di tutti i tipi di abuso e di violenza contro i bambini, i giovani e le donne e nella protezione dei gruppi a rischio; in particolare da qualche tempo viene data molta attenzione ai rischi che si verificano allorché in famiglia c’è alcol o droghe.
L'AUSL di Reggio Emilia, infatti, è attivamente coinvolta in tre progetti europei approvati e sostenuti dalla Commissione Europea.
Per favorirne la diffusione l’AUSL di Reggio Emilia ha costituito un Comitato locale.

Chalvi, Tavim e Chapap’s sono i nomi dei tre progetti che si occupano rispettivamente della prevenzione, del trattamento e della costruzione di una rete socio-sanitaria competente per l’abuso e la violenza connesse al consumo di alcol o di droghe. L’abuso e la violenza nelle famiglie correlate alle sostanze è un tema molto complesso, difficile da gestire e trasversale a differenti servizi sociali e sanitari: per le tossicodipendenze, per l’alcolismo, per i minori e per le famiglie e tutto il sistema ad essi collegato. Il gruppo di lavoro racchiude al suo interno pediatri, medici di famiglia, emergenze-urgenze e pediatrie degli ospedali, Sert, Comunità terapeutiche, Servizi Sociali dei Comuni; tuttavia, si sente l'esigenza di creare un legame più forte con il mondo educativo e con le scuole di ogni ordine e grado.

L'obiettivo centrale del lavoro è creare una rete efficace negli interventi ed efficiente, ovvero in grado di utilizzare nel miglior modo possibile le risorse presenti sul territorio: il tema della protezione dell'infanzia in generale, e quella dei bambini che vivono in ambienti a rischio (genitori violenti, consumatori, alcolisti) in particolare, non è un tema da delegare agli specialisti ma che interessa l'intera comunità. Uno dei compiti cruciali del sistema a rete è dunque esportare la cultura del benessere e della cura dall'ambito sociosanitario a quello comunitario.
Nel frattempo è attivato un sito web: www.encare.info specialmente rivolto agli operatori ed tutti coloro che sono coinvolti nella questione.

Al gruppo pilota di studio per Tavim hanno partecipato anche utenti in cura presso il Ceis, con storie caratterizzate da comportamenti violenti e difficoltà nella gestione dei sentimenti di rabbia e aggressività.
Inoltre continua la raccolta di documenti relativi a linee guida/buone pratiche costruite localmente, sul tema violenza domestica e abuso di sostanze.
Infine vanno sottolineate le iniziative di formazione. "Segni e sintomi della violenza nelle relazioni significative: come riconoscerli e gestirli", la violenza nelle relazioni affettivamente significative, è delicato e spesso tenuto sommerso: è difficile riconoscere i segni dei comportamenti violenti, come è difficile affrontarli senza giudizio e senza paura. Tuttavia, riconoscerne precocemente la presenza ed il significato permette da un lato di proteggere i gruppi più a rischio come i bambini e le donne, dall'altro di trattare l'aggressività, promuovendo e potenziando le risorse individuali e sociali al fine di rendere più funzionali le relazioni familiari. Molti insegnanti si stanno ingaggiando.

Dal 19 al 23 novembre 2007 si svolgeranno varie iniziative: Verranno gli esperti europei di Chalvi, quelli di Tavim e così si avrà un convegno internazionale sulla correlazione tra consumo di sostanze, violenza e attivazione delle risorse e delle competenze genitoriale.

Prof. Umberto Nizzoli

(Fonte: Risky-Re: Network informativo sui Comportamenti a Rischio) - 15.10.07 - redacon.radionova.it

Napoli, ubriaco investe auto. Morto bimbo

Il 28enne aveva un tasso di alcol superiore alla norma e procedeva ad alta velocità. Prodi: Questa è una follia


Ennesimo incidente– Un uomo in stato di ebbrezza alla guida della sua auto ha provocato un incidente nel napoletano uccidendo un bimbo di 10 mesi e ferendo altre sei persone fra cui la madre del piccolo, ricoverata in prognosi riservata; feriti anche il fratellino di 4 anni e il padre che era alla guida dell’auto.
L’uomo, a cui è stato riscontrato un tasso di alcolemia dell’1,7, è stato denunciato per omicidio colposo e gli è stata ritirata la patente.

La dinamica - A provocare l’impatto, un ragazzo di 28 anni di Nola risultato, poi, positivo al test dell’etilometro. Il giovane alla guida della sua Opel Astra rientrava da una serata trascorsa con degli amici. quando ha travolto una Volkswagen Passat che stava facendo manovra per rientrare in casa. L’auto, colpita sul fianco destro, è rimbalzata prima su un palo pubblicitario, poi su un lampione dell’illuminazione stradale. L’auto del ventottenne ha proseguito la sua folle corsa, scontrandosi con un’altra vettura che proveniva nel senso opposto di marcia: una Lancia Y, guidata da un caporale dell’esercito di 29 anni. Le sue condizioni non sono gravi, avendo riportato contusioni di poco conto. Anche la ragazza che viaggiava al fianco del caporale non è grave e se la caverà con pochi giorni di prognosi. All’investitore è stato riscontrato un trauma al viso, uno alla testa e uno al ginocchio, guaribili in trenta giorni.

Alta velocità - Secondo i primi rilevamenti dei carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, l’abuso di alcol insieme all’alta velocità sarebbe la causa dell’incidente. I militari, , hanno,comunque, voluto specifcare che il giovane è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e non di ubriachezza. Inoltre l’auto del ragazzo avrebbe avuto un diritto di precedenza che non è stato rispettato dall’auto della famiglia Cucciniello.

Le parole del premier - Sugli incidenti stradali causati da ubriachi al volante, ha fatto sentire la propria voce il presidente del Consiglio Romano Prodi. "Ritengo - ha detto il premier - che questa sia una follia. Sto riflettendo se sia un fenomeno nuovo o se, in modo colpevole, ce ne siamo disinteressati prima. E' comunque un fenomeno contro cui dobbiamo combattere con ogni forza. E' incredibile la diffusione, proprio incredibile". Il ministro della Giustizia Clemente Mastella si è intanto recato all'ospedale di Nola, nel napoletano, per porgere personalmente le sue condoglianze all'agente di polizia penitenziaria Angelo Cucciniello, padre di Francesco Pio, il bambino di 10 mesi morto nel corso dell’incidente.


15.10.07 - skylife.it

35000 guidatori in stato d'ebbrezza

ALCOL: GENNAIO-SETTEMBRE 2007, 35.620 CASI DI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA


Roma, 15 ott. - (Adnkronos) - Sono 487.723 i conducenti di mezzi controllati con gli etilometri dalla Polizia Stradale e dall'Arma dei Carabinieri tra il 1 gennaio e il 30 settembre di quest'anno. Si tratta di un vero e proprio boom di controlli se si pensa che l'anno scorso, nello stesso periodo, ne erano stati effettuati poco piu' di 180mila. Sono 35.620, il 7,3% del totale di 487.723 controlli, i guidatori sanzionati per violazione dell'art.186 del codice della strada (guida sotto l'effetto dell'alcol) e 3.368 i conducenti a cui e' stata contestata la violazione dell'articolo 187 del Codice della strada (guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti). I 180.236 controlli effettuati nei primi nove mesi del 2006 avevano portato alla scoperta di 27.088 casi di guida in stato di ebbrezza e di 2.533 casi di guida sotto l'effetto di droga.


15.10.07 - leggonline.it

Alcol e droga, altre tre vittime della strada

Le tragedie in Abruzzo, Emilia e Lazio. In un caso l'investitrice col foglio rosa e un tasso sei volte superiore


roma - La "follia", come l'ha definita il premier Prodi, continua. A poche ore dalla tragedia nel Napoletano, nella quale ha perso la vita un neonato, e dopo l'incidente mortale alle porte di Firenze, l'abuso di alcol e droga hanno ieri provocato altre tre vittime della strada in Abruzzo, Emilia e Lazio. Sull'asfalto sono rimasti una giovane donna di 27 anni, un ciclista di 50 e un uomo di 59 anni.
E mentre i medici legali parlano di «strage annunciata», a Perugia è già stato scarcerato il giovane che venerdì, ubriaco al volante, aveva investito e ucciso un anziano.Era domenica sera e Lorena Mucci, 27 anni di Pescara, stava attraversando la strada in una zona interdetta al traffico di Francavilla al Mare (Chieti), quando una Punto ha travolto le transenne che delimitavano l'area e le è piombata addosso. L'investitrice, Alevtina Tchoumak, russa di 34 anni, è stata arrestata per omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Oltre a non avere ancora la patente, ma solo il foglio rosa, aveva un tasso alcolico sei volte superiore al consentito. Lorena Mucci è morta nella notte in ospedale.

Nelle stesse ore perdeva la vita anche Walter Corghi, 50 anni di Rubiera (Reggio Emilia). In sella alla sua bicicletta è stato urtato da un autocarro Iveco, guidato da un settantenne di Bologna che gli era arrivato alla spalle, che lo ha sbalzato a terra. Il conducente del mezzo, risultato positivo all'etilometro, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo e gli è stata ritirata la patente.
Infine un ragazzo di 18 anni, di Sonnino, nei pressi di Latina, ha causato un incidente mortale mettendosi alla guida sotto effetto della cocaina. Sabato mattina era al volante di una Polo sulla via Appia quando, tra Pontinia e Terracina, ha invaso la corsia opposta andando contro una Peugeot 107, guidata da Fausto Troili, 59 anni, di Anzio, con a bordo anche la moglie, Nunzia Coppola di 58 anni.
L'uomo è morto domenica notte all'ospedale San Camillo di Roma; la moglie è ricoverata a Latina. Il diciottenne, anche lui ricoverato, è stato denunciato dalla polizia: aveva un'alta concentrazione di cocaina nel sangue.

Una strage silenziosa quella provocata da ubriachi e drogati al volante, che secondo i medici legali è «una strage annunciata».
«Purtroppo, eravamo stati facili profeti - ha dichiarato Nicola Fracasso, segretario nazionale del Sismla, il sindacato italiano specialisti di medicina legale e delle assicurazioni - una legge, da sola, non basta a fronteggiare l'emergenza incidenti sulle nostre strade. Quella a cui stiamo assistendo è una strage annunciata. Non sappiamo più a chi rivolgerci. Abbiamo pregato il governo di ascoltarci, convocando un tavolo in cui tutti i soggetti interessati concordino misure per arginare le stragi causate da ubriachi e drogati al volante, ma continuiamo a non ricevere risposte. E intanto decine di innocenti continuano a morire, falciati da bolidi lanciati come missili da conducenti alticci o sotto l'effetto di stupefacenti».
In attesa di avere una risposta, «ci auguriamo - ha concluso il segretario del Sismla - che quantomeno nella Finanziaria siano previste risorse tali da garantire davvero i controlli e campagne informative».
Intanto ieri è stato scarcerato il romeno di 33 anni che venerdì aveva investito ed ucciso a Montefalco (Perugia) un uomo di 72 anni mentre guidava in stato di ebbrezza la sua Opel. La vittima stava tagliando le erbacce sul ciglio della strada quando gli era piombato addosso. Arrestato per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, il gip ha convalidato il fermo, ma ha disposto la scarcerazione. Ed è di questi giorni anche il caso denunciato da un avvocato di Napoli: ad agosto, nel Veronese, a perdere la vita furono due giovani, travolti da una donna che guidava ubriaca e sotto gli effetti di stupefacenti. Accusata di duplice omicidio e omissione di soccorso, «riebbe la patente, da un giudice di pace, dopo venti giorni».


Monica Viviani - 15.10.07 - liberta.it

Basta guerre nel mondo!