Coprifuoco, discoteche in ginocchio

Il primo weekend con la chiusura anticipata alle 3 mette in ginocchio le discoteche trevigiane. «Siamo al collasso economico» denunciano i titolari dei locali più noti, che hanno visto confermate le loro fosche previsioni: affluebnza dei clienti e gli introiti sono crollati del 20-30%. E’ già allarme rosso, tanto che scattano anche i primi licenziamenti del personale. Una mazzata per un settore che già da alcuni anni non navigava in buone acque: al tracollo delle presenze dovuta alla crisi finanziaria (che, come si sa, va a colpire soprattutto il settore divertimento), ora si aggiungono anche le nuove leggi regionali e nazionali che impongono a locali da ballo la chiusura anticipata di un ora e il limite alla vendita dell’alcol alle 2.
«E’ la fine di un’epoca», dicono alcuni gestori delle più famose discoteche della provincia, che ora hanno convocato d’urgenza, domani sera al Margot di Silea, locale di Federico Ochs, un summit per decidere come muoversi di fronte alle propsettive di un autentico crac del settore che fino a qualche anno fa era il simbolo del divertimento giovanile e uno dei fiori all’occhiello dell’economia trevigiana. Il problema è stato subito quantificato: c’è chi lamenta una perdita del 20% degli introiti sul consumo dell’alcol e sui biglietti d’entrata. Altri arrivano a denunciare anche un 30%, ma c’è chi sta peggio. Mauro Ferraro, titolare dello Jamila in viale della Repubblica. «Ho dovuto lasciare a casa 8 persone - sbotta - Quello che manca è il giro di persone, e subire sono i miei dipendenti turnisti. Con la chiusura alle 3 la gente non viene più in discoteca perché non conviene più. Fino all’ 1.00-1.30 tutti stanno nei bar e poi è difficile che si spostino, perché c’è troppo poco tempo».
Le leggi cambiano. Ma anche le abitudini della clientela. Fatto sta che l’era delle serate in discoteca sembra essere arrivata a un passo dal tramonto. Altri gestori denunciano questo nuovo corso. «Ci sono piccoli locali alla moda che di fatto hanno preso il nostro posto - sostiene Giannino Venerandi, titolare dell’Odissea di Spresiano - E questi però non sono soggetti ai provvedimenti a cui siamo sottoposti noi. Il fatto è che il nostro settore è sempre stato visto in ottica negativa. E adesso, anche con le ultime leggi sulla chiusura anticipata e sul limite al consumo dell’alcol, ne paghiamo tutte le conseguenze». Una crisi, sostengono i gestori, che non riguarda solo l’attività delle discoteche, ma tutta la catena alle spalle: dal personale, sempre meno richiesto, ai distributori di alimenti e bevande. Fino alla pubblicità e agli arredi specializzati.
«Diamo lavoro ad artigiani, distributori e produttori - sbotta Venerandi - E’ un’intera filiera quella che viene messa in crisi. Non so se i legislatori si rendano conto di questo. Penalizzando noi, pensano di porre fine alle stragi del sabato sera. Ma questo non avverrà. Voglio vedere in futuro si darà tanta enfasi alle stragi del sabato sera: non lo faranno perché non è opportuno per loro dire che hanno adottato misure sbagliate, e che a pagare siamo stati solo noi». Al Margot i titolari delle discoteche si riuniranno con gli esponenti del sindacato della categoria: si studiano contromosse per arginare il problema. Non sono escluse iniziative forti, di fronte a una situazione imprevista.
«A cambiare è l’atmosfera dentro il locale - continua Ferraro - La discoteca era per tradizione il posto dell’incontro e della comunicazione. Quante coppie si sono formate negli anni passati nelle sale da ballo? Moltissime. Con i limiti all’alcol e all’orario viene eliminato il simbolo di intere generazioni».


29/10/07 - espresso.repubblica.it

Incidente di un autocarro in Regione Rollo

ALBENGA
Sabato 27, alle 23.20 circa, un autocarro, condotto da B.R., ha urtato violentemente contro il guard rail


Sabato nette, intorno alle 23.20, in Regione Rollo, un autocarro proveniente da Ceriale verso Albenga, condotto da B.R., è uscito di careggiata urtando violentemente contro il guard rail. Nell'impatto la vettura ha abbattuto la protezione staradale per una ventina di metri danneggiando una macchina parcheggiata in area privata e scagliando a una trentina di metri dal sinistro un casonetto della nettezza urbana.
Nel luogo dell'incidente è intervenuta la Polizia Minicipale di Albenga, che ha effettuato l'esame dell'etilometro a cui il conducente è risultato positivo.
B.R. è stato segnalato per guida in stato di ebrezza e danneggiamento della pertinenza stadale.

di Silvia Roveraro - 29/10/07 - ponentenotizie.it

Irrompe con il furgone alla gara ciclistica

BORGONOVO - E' piombato con il furgone sulla strada provinciale 412 mentre era in corso la gara ciclistica. La polizia municipale di Borgonovo, guidata dall'ispettore Riccardo Marchesi, è intervenuta in tempo, riuscendo a bloccare l'autista prima che combinasse guai più seri. B.E., 48 anni, residente a Castelsangiovanni, sabato pomeriggio è sceso dal veicolo in evidente stato di ebbrezza, ma si è rifiutato di soffiare nell'etilometro. Una scelta che, alla luce del recente inasprimento delle sanzioni, gli costerà assai cara: ritiro della patente, 20 punti in meno, fermo amministrativo del mezzo per sei mesi, 2.500 euro di multa e la denuncia alla procura. Secondo la polizia municipale, il 48enne potrebbe non rivedere più il permesso di guida in quanto recidivo. «Il furgone è arrivato all'improvviso e procedeva a zig zag - hanno raccontato i testimoni -. E' stata una vera fortuna che in quel momento non ci fossero i ciclisti. Tra l'altro la gara era aperta anche ai disabili». Gli agenti hanno dovuto faticare per tenere a bada l'autista che, pur barcollando, ha cercato di rimettere in moto il furgone e di scappare. Non sono mancati i momenti di tensione. «Abbiamo dovuto prendergli le chiavi e farlo star calmo, mentre da un momento all'altro era atteso il passaggio dei concorrenti. Alla fine non ha nemmeno ritirato il verbale», raccontano i vigili. L'episodio è accaduto attorno alle 15, sotto gli occhi di numerosi residenti, mentre era in pieno svolgimento il terzo Gran premio Valtidone, organizzato dal gruppo "Pedale castellano". Tra sabato e ieri, durante alcuni controlli, la polizia municipale ha "pizzicato" numerosi automobilisti indisciplinati. La maggior parte delle multe è stata elevata per guida senza cinture, per l'uso del cellulare al volante e per la velocità. Ad alcuni motociclisti è stata contestata l'angolazione irregolare della targa in modo da renderla poco leggibile.

Michele Borghi - 29/10/07 - liberta.it

Fumo: prevenzione insufficiente

Fumo, Boyle (Oms): prevenzione insufficiente nell'Europa a 27


Roma, 29 ott (Velino) - Le azioni di prevenzione contro i danni da tabagismo alla salute nei paesi dell'Europa centrale e orientale vanno potenziate. È l’auspicio di Peter Boyle, direttore dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) della Organizzazione mondiale della sanità. Boyle è uno dei principali estimatori della lotta al tabagismo intrapresa in Ue dall’ex commissario europeo per la Salute, David Byrne, negli anni a cavallo del nuovo millennio. In questi anni, ha ricordato il direttore Iarc durante la conferenza di conclusione del progetto finanziato dall'Ue Health evolution monitoring - Closing the gap (Monitoraggio dell'evoluzione della sanità - Ridurre il divario), Bruxelles ha approvato la direttiva sulla pubblicità del tabacco e ha adottato una raccomandazione “lungimirante” sulla prevenzione del fumo. Entrambe le politiche si sono dimostrate strumenti estremamente validi per proseguire nella lotta al tabagismo nell'Ue15, in quanto il prezzo del tabacco è aumentato e il divieto di fumare nei ristoranti, nei bar e nei luoghi pubblici è ora sempre più diffuso. Ma, si legge su Cordis, l’ufficio delle pubblicazioni Ue, lo scienziato dell'Oms ha invitato a non abbassare la guardia. Al contrario, Boyle ha chiesto a Bruxelles di attuare misure ancora più stringenti, soprattutto perché, con l’Europa a 27, si è verificato l’ingresso di paesi dove serie manovre di prevenzione contro i danni alla salute causati dalle sigarette non sono mai state varate. A questo proposito lo scienziato ha sottolineato che “l'alcol è una questione che suscita enorme preoccupazione, ma il tabacco è sicuramente il problema principale da affrontare”.

Secondo le statistiche Ue, il tabacco è la causa più importante di decessi evitabili nell'Unione europea dove il tabagismo è responsabile di oltre mezzo milione di decessi ogni anno, che nell'intera Europa superano il milione. Si stima che il 25 per cento delle morti per cancro e il 15 per cento di tutti i decessi nell'Unione potrebbero essere attribuiti al fumo. Tutte solide ragioni, secondo il direttore Iarc, per “proseguire e rinforzare gli sforzi di Bruxelles ed estendere il cosiddetto ‘double blow against Big Tobacco’ (doppio colpo a Big Tabacco, ndr) ai nuovi stati Ue”. Attualmente, in sede di consultazione con i membri della Commissione europea e con gli eurodeputati, Boyle e gli altri scienziati del progetto di ricerca sono impegnati sul follow-up del loro progetto. Ciò comporterà nuove attività di ricerca sulla salute nonché di controllo e di costruzione di capacità nell'Europa centrale ed orientale al fine di colmare il divario con l'Europa occidentale. “Oggi è del tutto inaccettabile che, mentre avanziamo verso un'Europa unita, il continente proceda a due diverse velocità”, ha detto ancora Boyle a Cordis. “Abbiamo individuato varie alternative per progredire rispetto a questo problema e ora dobbiamo metterle in pratica”, ha concluso. “Io ritengo che spetti all'Ue realizzare in concreto gli investimenti. Perché non si tratta di tentare di guarire il cancro, si tratta di fare cose che conosciamo. L'Ue deve solo spendere il denaro in modo corretto e saggio e noi possiamo farlo”.


29/10/07 - ilvelino.it

Brillo al volante aggredisce i Carabinieri

Brillo al volante aggredisce i Carabinieri e finisce in carcere


A cura di r.p.

Incappare in un etilometro può non far piacere, specie se il tuo tasso alcolico è tre volte superiore ai limiti di legge, ma piazzare pugni in faccia ai Carabinieri non è certo la soluzione migliore.

E’, in pratica, quanto avvenuto alle 4 del mattino di domenica a Cuorgnè: durante un normale servizio di controllo alla circolazione stradale i Carabinieri del Nucleo Operativo Radio Mobile di Ivrea hanno fermato una Fiat Punto condotta da un giovane. L’autista, M. N. (classe 1985) di Prascorsano è stato sottoposto, come spesso avviene nelle sere dei weekend, al test dell’etilometro risultando fuori dai limiti di oltre tre volte il massimo consentito.

Mentre i militari procedevano alla contestazione della violazione per guida in stato di ebbrezza il giovane iniziava a manifestare segni di nervosismo, ingiuriando e minacciando pesantemente i militari. All’intimazione di mantenere un diverso comportamento e informato che gli sarebbe stata ritirata la patente, il giovane si gettava a terra, graffiandosi il volto e minacciando i Carabinieri di successive ritorsioni.

Nel pieno di questa scena, giungevano dalla centrale notizie riguardo il giovane, che risultava essere sottoposto alla misura cautelare del divieto di accesso e di dimora nei comuni di Cuorgnè e Rivarossa.

Il giovane veniva quindi accompagnato per ulteriori accertamenti presso gli uffici del Comando Compagnia Carabinieri di Ivrea: accertamenti da quali risultava essere anche pluripregiudicato per reati contro il patrimonio.

Evidentemente non sazio della situazione, l’uomo non solo manteneva il suo comportamento minaccioso ed aggressivo nei confronti dei militari, ma passava dalle parole ai fatti, arrivando improvvisamente a colpire un militare con un pugno al volto. Mentre il militare doveva far ricorso alle cure dei sanitari dell’Ospedale d’Ivrea, l’autista in questione veniva arrestato per violenza e minaccia, resistenza, ingiuria e lesioni a pubblico ufficiale e condotto presso la Casa Circondariale di Ivrea.

29/10/07 - localport.it

Ubriaco, contromano a Canicattì

Ubriaco, contromano per via Calvi. E’ accaduto sabato notte a Canicattì dove gli agenti del locale commissariato hanno bloccato un giovane di 22 del posto, a bordo di una Ford Ka in evidente stato di ebbrezza. Per fortuna che in quel momento non si trovava nessuno a passare altrimenti si sarebbe potuto verificare qualche brutto incidente stradale.
Al giovane che si è rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro i poliziotti hanno ritirato la patente e sequestrato la macchina. Adesso stanno valutando se far scattare nei suoi confronti una denuncia all’autorità giudiziaria per oltraggio a pubblico ufficiale. Il ragazzo, infatti, alla vista degli agenti è andato in escandescenze.

Carmelo Vella - 29/10/07 - agrigentonotizie.it

Due denunce per guida in stato di ebbrezza

A Gaeta i Carabinieri nel corso di predisposto servizio atto a prevenire e contrastare i reati connessi alla guida di veicoli, hanno fermato e controllato a bordo delle rispettive autovetture, due giovani B.P. di 27 anni e C.F. di 31, risultati positivi ai controllo eseguiti con l’etilometro che evidenziava un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla Legge. Ai due veniva ritirata la patente.

Roberta Colazingari - 29/10/07 - parvapolis.panservice.it

Rissa nel locale

E' in fin di vita


Un pò di calca, qualche spintone, un paio di parole fuori tono e una situazione banale finisce, anche per colpa dell'alcol, in rissa. A farne le spese è stato un impiegato aretino di 36 anni, in fin di vita per le gravi lesioni craniche subite. L'aggressore, un marocchino, che secondo gli investigatori era ubriaco, è stato arrestato. L'episodio è accaduto nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 3, in una discoteca di Chiusi (Si). Il 36enne aretino si trova ora in prognosi riservata alle Scotte di Siena, dopo essere stato operato alla testa per rimuovere un ematoma. Il magrebino che vive ad Abbadia San Salvatore (Si) dovrà invece rispondere di lesioni volontarie gravissime. A Firenze, invece, Ansa


29/10/07 - city.corriere.it

Un monello a Buckingham Palace

Scandalo a corte e Harry non c'entra? Così sembrerebbe, ma alzi la mano tra i fan dei gossip di sangue blu chi non ha pensato almeno per un momento che il secondogenito del principe Carlo non ne avesse combinata un'altra delle sue.

Del resto il dubbio è legittimo quando si ha che fare con un carattere così turbolento. Il fratellino del più serio William, 23 anni compiuti il 15 settembre, faccia da simpatico mascalzone ricoperta di efelidi e capelli rossi eternamente scomposti, sembra uno dei monelli usciti dalla penna di Mark Twain piuttosto che il terzo discendente in linea al trono d'Inghilterra. E molto spesso le sue gesta sono assai poco regali. Molti lo ricordano nel 2005 quando si presentò ad una festa mascherata travestito da nazista e la sua foto in uniforme con tanto di svastica fece il giro del mondo. Ma i guai erano cominciati anche prima, addirittura nel 2002 quando la famiglia reale era stata costretta ad ammettere che il ragazzino aveva fumato hashish almeno una volta durante le vacanze estive. Allora il padre l'aveva spedito per un giorno in un centro di riabilitazione, ma la punizione non era servita a tenere Harry lontano dall'alcol. Le sue costosissime visite nei night club più esclusivi della capitale insieme alla fidanzata Chelsy sono una preoccupazione costante per la famiglia. È di ieri la notizia che in una sola notte sarebbe riuscito a spendere in consumazioni alcoliche più di 1.500 sterline, minacciando oltretutto di morte un altro cliente del locale che aveva osato fare un commento poco opportuno sulla fidanzata. E non più di qualche settimana fa sono apparse altre nuove foto di Harry seminudo che sniffa una bottiglietta di vodka durante una vacanza trascorsa insieme a degli amici.

Di certo non è questo il comportamento che ci aspetta da un rampollo di ottima famiglia che ha avuto la fortuna di studiare a Eton e che dal 2006 fa parte dell'esercito di sua Maestà. In questa veste aveva chiesto di venir inviato in Irak, ma gliel'hanno impedito per motivi di sicurezza. Lui ha minacciato di lasciare l'esercito, ma poi ci ha ripensato.


29/10/07 - ilgiornale.it

Puglia, 102 arresti

PUGLIA: OPERAZIONE DEI CARABINIERI, 102 ARRESTI


(PRIMA) BARI - Sono 102 le persone arrestate nel corso di una maxi operazione contro la criminalità messa a segno dai carabinieri di tutti i capoluoghi di provincia della Puglia. Gli arresti sono scattati, in particolare, per sei omicidi e 8 rapine. Sequestrate armi e droga e recuperata refurtiva per un valore di oltre 2 milioni di euro. Controlli a tappeto sono stati effettuati presso le principali stazioni ferroviarie. (PRIMA)


29/10/07 - primapress.it

Date il farmaco antisclerosi

Cento giudici contro la Turco: «Date il farmaco antisclerosi»

Scontro su una terapia per la Sla. Per lo Stato è «inutile e costoso». La vedova Coscioni: è un diritto averlo


ROMA — Prevenire un nuovo caso Di Bella. È l'obiettivo del parere con cui il Consiglio Superiore di Sanità ha bocciato una terapia per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la malattia di Luca Coscioni e Giovanni Nuvoli. Il massimo organismo tecnico del ministero della Salute è intervenuto dopo che diversi tribunali italiani in base al principio della libertà di cura hanno condannato le Asl a dare gratuitamente un farmaco senza prove di efficacia: «Sulla base dei risultati oggi disponibili non è giustificato il trattamento per la Sla con Igf e Igf-2/Igf-Bp3», scrivono gli esperti nel parere rilasciato il 23 ottobre su richiesta del ministro Livia Turco.

In un anno, circa 95 (su un centinaio di ricorsi) le sentenze di tribunali che hanno disposto l'immediata erogazione gratuita della cura. Un fenomeno «allarmante» che, è il timore del ministero, rischia di trasformarsi in un nuovo caso Di Bella, dal nome dell'inventore del metodo anticancro richiesto anni fa a gran voce dalla piazza. Molti malati oncologici riuscirono ad ottenerlo gratuitamente dal servizio sanitario su ordine dei pretori. Siamo di fronte ad un fenomeno simile, anche se numericamente più ristretto. Con una differenza. Oltre ad illudere e a rivelarsi «inutile», la presunta terapia sta creando seri problemi di cassa. E' molto costosa. Un ciclo di un anno costa 130.000 euro. E si comprendono le preoccupazioni di Asl e Regioni, costrette a sostenere una spesa imprevista nell'ambito di un bilancio risicato.

Il farmaco è un fattore di crescita ricombinante, con indicazioni per una malattia rara, la sindrome di Laronne. Il Consiglio Superiore di Sanità ritiene che non debba essere dato «neppure a chi non risponde al tradizionale Riluzolo. Le risorse impegnate per rimborsarlo possono essere più utilmente finalizzate ad assicurare interventi di efficacia comprovata da adeguate evidenze scientifiche. Non sussistono le condizioni per trattare la Sla con questo trattamento ». Il Consiglio si riserva «di riesaminare la problematica alla luce dei risultati definitivi dello studio clinico in corso negli Stati Uniti».

Maria Antonietta Coscioni, moglie di Luca, attiva nel Comitato che porta il nome del marito sta seguendo la vicenda. «La lotta ad una malattia senza speranza — dice — deve avvenire sul piano fisico, psicologico e della qualità della vita. C'è molto disagio, i pazienti vogliono sperimentare farmaci, come succede negli Usa. Non possono aspettare. Serve informazione. Il ministero deve affrontare questa realtà con chiarezza, c'è un profondo senso di disagio nelle famiglie. Di fronte a mancanza di risposte c'è chi vuole tentare». Diverse Asl hanno negato l'Igf-1 e il suo analogo, sulla base di pareri negativi dei comitati etici interni. Il neurologo Cesare Iani, direttore dell'unità di neurologia al Sant'Eugenio di Roma in una lettera inviata alla Asl ha scritto: «Oltre che inutile il farmaco è pericoloso perché alti livelli di Ige possono determinare forti aritmie.


È già stato segnalato un episodio di morte improvvisa. Le sperimentazioni finora condotte hanno dimostrato che l'efficacia del trattamento è uguale a quella del placebo. Sono convinto su basi scientifiche ed etiche che l'Igf1 non va somministrato».

Margherita De Bac - 29/10/07 - corriere.it

Picchia e stupra la ex

Arrestato marocchino


Dopo lo stupro denunciato sabato da una ragazza, vittima di uno studente, ieri un marocchino di 24 anni, residente a Sasso, ha violentato la sua ex fidanzata. È stato arrestato.

Si terrà oggi l'udienza di convalida dell'arresto per lo studente barese di 25 anni, iscritto al Dams, accusato sabato da una studentessa tedesca di 21 di averla violentata nella sua stanza nel residence Terzo Millennio di Borgo Panigale, alla fine di una serata trascorsa insieme. Dopo la notte di abusi, è stata la giovane a trovare il coraggio di sporgere denuncia. Proprio come l'ultima vittima di uno stupro, una ragazza romena di 19 anni, che è riuscita a denunciare il suo ex fidanzato, marocchino di 24 anni.

Le botte
La ragazza sabato aveva accettato un invito del suo ex, che voleva vederla per l'anniversario del loro primo incontro. L'appuntamento era alla stazione di Bologna, dove il marocchino l'ha raggiunta in auto assieme al fratello e al cugino. Lei è salita, ma subito si è accorta che l'ex era visibilmente ubriaco. Arrivati a Borgonuovo di Sasso Marconi, la vettura si è fermata e, mentre i due parenti sono scesi per acquistare delle birre, il giovane ha portato la ragazza in un luogo appartato, chiedendole un rapporto sessuale. Al suo rifiuto, ha preso un coltello dal portabagagli della Mercedes, l'ha minacciata e aggredita, infierendo con calci, pugni e un tentativo di strangolamento.

La violenza
A quel punto il marocchino ha ricondotto a forza la ragazza sull'auto e, assieme ai parenti, si è diretto verso la sua abitazione. Qui, mentre il fratello e il cugino sono rimasti in cucina, l'ha violentata due volte. Alla fine la ragazza lo ha convinto che non avrebbe fatto denuncia se l'avesse riaccompagnata a casa. Dove, invece, ha trovato la forza per chiamare i carabinieri. City

29/10/07 - city.corriere.it

Fra grida sicuritarie e tutela della salute

LA CAMPAGNA MEDIATICA SUGLI UBRIACHI AL VOLANTE E LE NUOVE NORME SULLA SICUREZZA STRADALE.

Dipartimento dipendenze Padova


Tutti i giorni la cronaca ci informa che avvengono incidenti mortali o con esiti di gravi lesioni che vedono protagonisti guidatori in stato di ebbrezza o intossicati dalle sostanze stupefacenti. Ed ogni giorno i cultori della sicurezza (o del terrore?) si stracciano le vesti perché le leggi sono troppo permissive: il ragazzo, rom, che ha ucciso quattro coetanei ha avuto una condanna di soli sei anni ed addirittura è agli arresti domiciliari, con vista mare; i pirati della strada sono scarcerati, gli omicidi volontari vengono derubricati al rango di colposi con pene scarne, i guidatori con patenti ripetutamente ritirate continuano a scorazzare facendo vittime. È un’ecatombe senza precedenti – si dice – che necessita di risposte forti e repressive. La strategia culturale è quella di ridurre i margini di garanzia dello stato di diritto foraggiando nell’opinione pubblica la convinzione che proibire è molto meglio che educare e che le pene devono avere uno scopo di deterrenza piuttosto che rappresentare un’occasione per riprendere, attraverso la consapevolezza e l’elaborazione della colpa, un cammino nella propria comunità. Ma che cosa accade realmente sul piano dei fatti e non dell’enfasi retorica dei media?
Oggi, gli incidenti sono attribuibili, per una quota che oscilla tra il 30 ed il 50%, all’alcol, alle droghe illegali ed alle sostanze psicotrope, nonché ai tranquillanti che la popolazione utilizza grazie alla disinvoltura prescrittiva dei medici. La prima causa di morte nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 29 anni è l’incidente della strada per alcol, il 25% dell’intera mortalità in questa età. A questo si deve aggiungere il costo esorbitante dei danni alle persone coinvolte negli incidenti. Ma l’emergenza attuale non è diversa dalla situazione degli ultimi dieci anni. L’unica differenza è rappresentata dal silenzio dei media negli anni scorsi su quanto gli epidemiologi evidenziavano. Vi è dunque il legittimo sospetto che più che risolvere un problema, si voglia cavalcare il dramma per dare forza alla strategia repressivo/sicuritaria, sempre più grottescamente trasversale.
Veniamo alle misure della legge del 3 ottobre (legge 160/2007) sulla sicurezza nella strada. Negli articoli che riguardano alcol e droga viene stabilita per la guida in stato di ebbrezza una gradualità di sanzioni pecuniarie, da 500 a 6000 euro, dalla sospensione, da tre mesi a due anni, alla revoca della patente, fino all’arresto, per un massimo di sei mesi, in funzione del tasso alcolico diviso in tre fasce di gravità; da 0,5 a 0,8; da 0,8 a 1,5; maggiore di 1,5 (grammi per litro). Ulteriore aggravante è l’essere autisti di autobus o di mezzi pesanti. In taluni casi è previsto anche il sequestro del mezzo. In caso d’incidente provocato le sanzioni sono raddoppiate. Se si rifiuta il controllo, il costo va da 2.500 a 12.000 euro con misure di sospensione e revoca della patente ed eventuale sequestro del mezzo. L’intero quadro è completato dalle sanzioni relative all’uso di stupefacenti e di sostanze psicotrope, che non prevedono alcuna gradualità nei consumi, ma l’unico criterio è la presenza o l’assenza di tracce.
Permane dunque l’antico pregiudizio che salva l’alcol e condanna le altre droghe, senza alcun criterio scientifico. Così come le ragioni della scienza sono ignorate nella graduazione delle sanzioni per l’alcol contenuta nel provvedimento: basti pensare che tra 0,1 e 0,5 di alcolemia una falsa sicurezza spinge ad essere più temerari e quindi più pericolosi, con buona pace del legislatore. Il quadro normativo è poi completato dalla responsabilizzazione dei gestori dei locali che devono informare, mettere a disposizione etilometri ed obbedire al divieto di somministrare bevande alcoliche tra le 2 e le 7 del mattino. Contemporaneamente due decreti entrano nel merito della sobrietà nei luoghi di lavoro.
Tutte queste misure non sono in sé proibizioniste, ma per evitare che lo diventino si debbono depenalizzare i consumi nei contesti privati. In concreto si abroghi subito la legge Fini Giovanardi e la legge sulla sicurezza stradale potrà assumere il volto della tutela pubblica della salute, anziché dell’amplificazione delle grida sicuritarie. Anche una minore indulgenza nei confronti dell’alcol potrebbe liberare il campo da un eccesso di stigmatizzazione nei confronti delle altre droghe.

Da Fuoriluogo, di Franco Marcomini e Tiziana Codenotti - 28 ottobre 2007 - fuoriluogo.it

Pacchetto sicurezza, l’odiosa continuità

Ricordate la famosa scena di Super Totò in cui il grande artista si muove mettendo insieme movimenti disarticolati delle braccia e delle gambe? Ecco, questa è l’impressione che si ricava dalla lettura della bozza del cosiddetto “pacchetto sicurezza”: scelte scoordinate, assemblaggio di norme di grande rilievo (come quelle antimafia e di tutela dei minorenni e di protezione dell’ambiente) con norme semplicemente e solamente repressive, dannose per i giovani e i deboli.
Nella scia del primo “fatale” pacchetto sicurezza del 26 marzo del 2001 (del precedente governo di centro-sinistra), aumenta l’elenco dei delitti per cui è obbligatorio l’arresto ed è obbligatoria la custodia cautelare in carcere (anche dopo la sentenza di appello), mentre sono vietate la scarcerazione e la sospensione dell’esecuzione della pena detentiva, introdotta dalla legge Simeone-Saraceni approvata all’unanimità dal Parlamento nel 2000. Ora però, “l’assolutizzazione” del penale, a seguito di preoccupazioni per la sicurezza comprensibili, ma deliberatamente stimolate ed amplificate fino a divenire “ossessioni securitarie”, si innesta – senza discontinuità ed anzi con un’azione di rinforzo – su quelle leggi “odiose” della maggioranza di centro-destra, come la Fini-Giovanardi e la ex Cirielli (già ritenuta illegittima dalla Corte Costituzionale in due punti), che questo governo si era impegnato a superare: si erano viste le prime avvisaglie positive col disegno di legge Mastella di modifica del codice di procedura penale e con la bozza di codice penale, elaborata dalla commissione ministeriale presieduta da Giuliano Pisapia.
A titolo di esempio, è sufficiente evidenziare che il pacchetto sicurezza, pur non modificando esplicitamente la normativa sulla droga, è destinato ugualmente ad aggravarne il danno penale: tanto per le minime condotte predatorie commesse da tossicodipendenti al pari di altri giovani “devianti”; quanto per le condotte illecite di cessione e di traditio (passaggio di sostanze non a fine di lucro) previste dalla Fini-Giovanardi, commesse anche da chi è da poco maggiorenne nei confronti del quasi coetaneo minorenne (col richiamo indiscriminato alle aggravanti previste dall’art. 80 del Testo Unico sugli stupefacenti). Ad esempio un ragazzo di 18 anni che cede uno spinello ad un gruppo di amici, fra cui un minorenne, andrà immediatamente in carcere dopo l’arresto. Aumenteranno dunque le carcerazioni, e saranno più difficili le scarcerazioni e la sospensione dell’esecuzione della pena detentiva, sì che la custodia cautelare in carcere segnerà l’inversione cronologica tra colpa e pena. Si realizza così quella «…logica anticipatoria della pena insita nel trattamento peggiore per l’imputato di reato più grave…» mentre si cancella «un nuovo spazio entro il quale il giudice poteva tener conto delle esigenze effettivamente connesse all’andamento del processo…» come insegnava il prof. Giuliano Amato nel Commentario alla Costituzione.
Il paventato intervento legislativo, dunque, appare più un vicolo cieco che una manovra risolutiva. Facendo affidamento sulla fragile e disintegrata (ma in sé preziosa) risorsa penale anche per queste tipologie di condotte devianti, il pacchetto sicurezza è destinato non solo all’insuccesso, ma anche a creare l’illusione che l’intervento penale sia in grado di ridurre la realtà e la percezione dell’insicurezza. La promessa strutturalmente inattuabile si tramuterà in delusione cocente e quindi, in nuove richieste, come in una spirale perversa, in cui chi perde è il bugiardo.

Da Fuoriluogo, di Francesco Maisto - 28 ottobre 2007 - fuoriluogo.it

Alcoltest positivo dopo lo scontro tra due auto

Gazzola - Alcoltest positivo dopo l'incidente stradale. A finire nei guai è stato un automobilista piacentino coinvolto l'altro giorno in uno schianto tra due auto avvenuto in via Roma, nel centro abitato di Gazzola. Per i rilievi di legge è intervenuta una pattuglia della polizia municipale dell'Unione dei comuni della Valtrebbia e Valluretta, guidata dal comandante Paolo Giovannini. Gli agenti, dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti, hanno sottoposto l'automobilista al test alcolimetrico. È così emerso che la quantità di alcol nel sangue superava il limite dei 0,5 grammi per litro previsto dal codice della strada. Per lui è scattata la denuncia con l'accusa di guida in stato d'ebbrezza. Un provvedimento di natura penale che prevede l'immediato ritiro della patente. Il documento di guida sarà restituito con dieci punti in meno.


28 ottobre 2007 - liberta.it

Nottata di controlli sulle strade

Nottata di controlli sulle strade: due arresti e quattro denunce


Civitanova Marche - Ancora una notte di controlli da parte dei Carabinieri che seguono le linee guida della campagna promozionale "la vita non è un optional" per la diffusione della pratica del guidatore designato, promossa dal Ministero delle Politiche Giovanili.


Ancora una notte di controlli che seguono le linee guida della campagna promozionale "la vita non è un optional" per la diffusione della pratica del guidatore designato, promossa dal Ministero delle Politiche Giovanili cui ha aderito il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri.

I militari della Compagnia CC. di Civitanova Marche hanno eseguito una serie di controlli ai locali notturni, pub e discoteche nonchè alle vie d'accesso allo scopo di contenere l'uso smodato di bevande alcooliche dei conducenti di mezzi. Tre equipaggi del Nucleo Radiomobile, tre stazioni (Civitanova Marche, Porto Recanati e Recanati) ed una Stazione Mobile, per complessivi 20 militari hanno tenuto d'occhio principalmente la SS. 16 per scongiurare sinistri stradali e per prevenire il triste fenomeno delle stragi del sabato sera.

Così, nella "notte più lunga dell'anno", sono stati sorpresi tre conducenti di automezzi (uno di Porto S. Elpidio, uno di Corridonia e uno di Civitanova peraltro plurirecidivo a violazioni simili ed a bordo di un SUV) che riscontravano tracce di alcool nel sangue ed esattamente 0,8; 0,9 e 1,2 > g/l.

Per tutti il ritiro immediato della patente e la denuncia all'Autorità giudiziaria per guida in stato di ebrezza. Fermati 63 autoveicoli, identificati 76 utenti della strada, per lo più giovanissimi, effettuate 36 prove dell'alcool test con etilometro in dotazione al Radiomobile anche a giovani che, prima di entrare in auto,all'uscita dei locali ove erano in corso i controlli, chiedevano di farsi sottoporre per non incorrere in sanzioni.

Insomma molta prevenzione ma anche repressione per sensibilizzzare i giovani a designare un guidatore sobrio. I locali controllati si sono mostrati attenti all'iniziativa ministeriale sospendendo puntualmente le somministrazioni di alcool e fornendo quindi una fattiva collaborazione alle forze dell'ordine in campo.

Per quanto concerne l'attività posta in essere dal Nucleo Operativo, che nella serata con le stazioni di Civitanova e Porto Recanati avevano controllato alcuni cittadini stranieri, sono scattati un paio di arresti per stranieri espulsi non ottemperanti all'ordine del Prefetto.

Le attività erano state svolte lungo le strade per arginare fenomeni, fortunatamente sporadici, di prostituzione. Una nigeriana che si prostituiva in Porto recanati ed un marocchino a Civitanova, entrambi 27enni, sono stati fermati e sottoposti ai controlli AFIS delle impronte. Due espulsioni in atto e l'arresto conseguente per la normativa sugli stranieri.

Un napoletano di 46anni è infine incappato nella rete di controlli poichè girava con un Iveco autocarro rubato ieri a Potenza Picena. Ad accorgersene è stato il sistema FALCO installato sull'autoradio del NORM e quindi un breve inseguimento, il blocco e il fermo del conducente che è stato denunciato per ricettazione. Resta da indagare sulle motivazioni che hanno spinto il partenopeo a condurre un mezzo rubato in questo territorio e se abbia a che fare con altri furti analoghi degli ultimi tempi. Su questo sta indagando il nucleo operativo.

La notte si è conclusa registrando solo un incidente, in Agro di Recanati sulla strada provinciale per Castelfidardo ove una vettura di piccola cilindrata è fuoriuscitra dalla sede stradale perdendo il controllo. Immediati i soccorsi dell'Arma di Recanati e del 118 mentre il conducente se l'è fortunatamente sbrigata con pochi giorni di prognosi.

28 ottobre 2007 - ilquotidiano.it

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