Week-end di sangue sulle strade

Week-end di sangue sulle strade, da Pinerolo a Salerno


A che serve la tanto decantata patente a punti, se poi chiunque può permettersi il lusso di farsela ritirare tre volte, riottenerla, mettersi al volante ubriaco e uccidere una sedicenne?

L’alcol semina ancora morte sulle strade italiane. Sabato, a Salerno, in una galleria sulla A-30 Caserta-Salerno, un automobilista in stato di ebbrezza aveva tamponato un’auto sulla quale sono morti tre bambini di Mercato San Severino: Michele Landi aveva appena sei anni, i suoi cuginetti Gerardo e Sabatino Molinari ne avevano dieci e undici. Al test alcolometrico, Stefano Conte, ventiquattrenne, di Napoli, ha mostrato un tasso pari allo 0,7%. Dalla polizia è stato denunciato a piede libero per omicidio plurimo colposo.

Ieri, domenica, a San Secondo di Pinerolo, nel torinese, ha perso la vita, ancora una volta, una minorenne: Claudia Muro di sedici anni. Il suo carnefice, Corrado Avaro, di anni trenta, scampato al linciaggio degli amici della vittima grazie all’intervento dei carabinieri, aveva nel sangue un tasso di alcool tre volte superiore ai limiti previsti dalla legge. Le forze dell’ordine gli avevano ritirato la patente già tre volte, l’ultima pochi mesi fa. L’uomo si trova adesso nel carcere di Saluzzo (Cuneo) con l’accusa di omicidio colposo. Ed è polemica per questa tragedia annunciata. “Si doveva evitare” racconta Sergio, il fratello della ragazza, mentre la politica promette l’ennesimo giro di vite.

Intanto, gli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza non si contano più. Stamani, poco prima delle ore sei, cinque persone sono rimaste ferite, una delle quali gravemente, al Km 8 della diramazione Roma Sud dell’A1, vicino San Cesareo. Nell’incidente sono rimasti coinvolti un autocarro e quattro autovetture. Alla guida di due delle auto, due giovani sono risultati in stato di ebbrezza dall’esame disposto dalla polizia stradale a mezzo etilometro.

Le recenti tragedie di Pinerolo e Salerno non sono altro che l’ultimo week-end di lutto, alcool, sangue, asfalto, rabbia e balordaggine sulle strade di tutta l’Italia. Un Paese in cui, puntualmente e tristemente, gli allarmi seguono sempre i problemi e non viceversa. Allora, a che serve la tanto decantata patente a punti, se poi un balordo qualunque può permettersi il lusso di farsela ritirare tre volte, riottenerla, mettersi al volante ubriaco e uccidere una sedicenne? Perché si parla e straparla tanto di limiti di velocità se poi li si può tranquillamente superare per quel maledetto bicchiere in più?

A Salerno, intanto, a pagare sono state tre innocenti creature di 6, 10 e 11 anni. A Pinerolo la vita di una ragazza è stata stroncata a 16 anni. Nel primo caso il balordo di turno, ubriaco, guidava un’auto già sotto sequestro per alcune gravi infrazioni commesse nei giorni precedenti l’incidente mortale.

Nel secondo caso, la patente se l’era già fatta ritirare tre volte.

Il ministro Alessandro Bianchi, responsabile del dicastero ai Trasporti, annuncia pene più severe e anche il carcere fino a sei mesi per gli ubriachi al volante che provocano incidenti. Solo quest'anno 5.500 persone hanno perso la vita sulle strade. “E' una vera e propria emergenza a cui si deve rispondere con pene più severe e arresto obbligatorio. Chi sarà sorpreso in auto ubriaco - spiega il ministro - rischierà multe dai 500 ai 2000 euro, sospensione della patente da tre mesi ad un anno, arresto e carcere se provoca un incidente”.

“Con il collega agli Interni Giuliano Amato - continua Bianchi - concorderemo un rafforzamento dei controlli. Entro dicembre dovremmo arrivare a un milione di test alcolometrici. Anche se saranno comunque 4-5 volte inferiori rispetto agli altri Paesi europei, con il nuovo piano, i controlli saranno raddoppiati”.

Dieci in tutto le proposte di legge (oltre al provvedimento del governo approvato alla Camera ed ora all'esame del Senato) che in Parlamento affrontano le questioni legate alla sicurezza stradale. Le proposte uniscono maggioranza e opposizione. Tra queste quelle di chi chiede la nascita dell'Agenzia per la sicurezza stradale, che potrebbe essere finanziata aumentando del 3% le multe per le infrazioni alle norme del codice della strada. Un’Agenzia con lo scopo di gestire in modo unitario tutta la materia della sicurezza stradale anche per centrare l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ridurre del 40% in dieci anni il numero dei morti e dei feriti negli incidenti stradali.

MICHELE DE LUCIA - 16.07.07 - positanonews.it

Lo scandalo della mancanza di etilometri

Stragi alcol strade: lo scandalo della mancanza di etilometri


Negli ultimi anni la Francia e l'Inghilterra hanno organizzato massicci controlli antialcol su strada: 5 milioni all'anno. I morti sono diminuiti del 40 % in Francia e del 48% in Inghilterra. In Italia facciamo 3.900.000 controlli all'anno (patente, libretto, assicurazione, etc.) ma solo 200.000 (o 500.000) antialcol. Questo perchè le pattuglie (Ps, Cc e Polizie Municipali) non hanno in dotazione etilometri. Bianchi e Amato a marzo e anche ora hanno detto: "Faremo un milione di controlli". Sbagliatissimo. Se ne possono e devono fare SUBITO 3 Milioni. La notizia clamorosa è che i nuovi etilometri digitali costano solo 50 euro (spese di spedizione comprese) su internet (anche 25 euro e addirittura 15 su ebay) (basta digitare google ricerca: "etilometri"): meno di un pieno di benzina. I 3.900.000 controlli delle forze dell'ordine sono cartacei (patente, libretto, assicurazione, etc.) e implicano diversi minuti: da 10 in su. Per il risultato etilometro bastano 30 secondi. Dunque, TUTTE le pattuglie che fanno i 3.9 milioni di controlli possono fare (senza perdere letteralmente un minuto) il controllo antialcol. Dal punto di vista medico-legale, il responso dell'etilometro digitale basta e avanza: se il guidatore contesta (ma non gli conviene), può essere accompagnato a un ospedale per controlli più approfonditi. Dunque, da subito, non 1 milione ma almeno 3 milioni. Gli automobilisti devono saper che da subito si fanno: anche con la legge attuale (senza aspettare le pene più dure della nuova) la multa è salata (da 300 euro in su), c'è il ritiro della patente, il sequestro del mezzo e la denuncia penale. Nel momento in cui vede che i controlli ci sono, la maggior parte dei guidatori starà molto attenta. Già nelle prossime settimane (come successe con la patente a punti), potremmo assistere a una diminuzione dei morti.

Amato e Bianchi hanno diverse strade con cui muoversi subito: acquistare immediatamente 200.000 etilometri (costo totale meno di dieci milioni di euro che il ministero dei trasporti ha già: inoltre gli incidenti da alcol sulle strade costano al Ssn 15 miliardi di euro annui) e distribuirli a tutti. Fare un decreto amministrativo operativo immediatamente che fa obbligo a tutti (comuni etc) di acquistare immediatamente questi etilometri low cost. Oppure: invece di rilassarsi a San Felice Circeo, fare anche personalmente 10.000 telefonate (e circolari, email e quant'altro) per informare tutti (comuni, polizie municipali, etc.) che di fatto l'etilometro non costa nulla (potete scommetterci che non lo sanno) perchè già da venerdì pomeriggio ci siano migliaia di etilometri in più. Da marzo, sia Amato che Bianchi hanno questi dati perchè glieli ho fatti avere sul tavolo.

Ogni settimana 50 morti da alcol sulle strade (donne, anziani, bambini) investiti da guidatori sopra il tasso. 3.000 morti (la metà del totale) e 150.000 feriti all'anno, molti invalidi. In vent'anni uno stadio olimpico di morti (60.000). La soluzione c'è: immediata e praticamente a costo zero.


16.07.07 - Guido Blumir - droghe.aduc.it

Amato: sequestro dell'auto

AMATO: SEQUESTRO DELL'AUTO IN CASO DI EBBREZZA


ROMA - Il sequestro dell'auto di chi viene scoperto alla guida in stato di ebbrezza. Lo proporrà, secondo quanto si apprende, il ministro dell'Interno Giuliano Amato, al ddl in discussione al Senato. Nel suo disegno di legge sulla sicurezza stradale il Governo aveva previsto la confisca o almeno il sequestro del veicolo nel caso di guida sotto l'effetto di alcolici. Alla Camera, però, i deputati hanno tolto dal provvedimento del Governo sia la confisca sia il sequestro del veicolo, prevedendo il semplice fermo e lasciando il sequestro solo per la guida sotto l'effetto di droghe. Il ministro Amato, spiegano al ministero, riproporrà ora al Senato le norme originarie, chiedendo di tornare a equiparare la guida sotto l'effetto di alcolici a quella sotto l'effetto di droghe, prevedendo, anche nel primo caso, come era stato indicato dal Governo, almeno il sequestro del veicolo.


FERRERO, IN CDM DDL CONTRO ABUSO ALCOL

''Di fronte al moltiplicarsi di gravissimi incidenti causati da chi guida ubriaco, come quello di Pinerolo, si deve agire subito. Domani portero' al Consiglio dei Ministri un disegno di legge che regolamenta la pubblicita' degli alcolici e dei superalcolici''. Lo ha detto il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero."Ritengo che occorra rompere nell'immaginario collettivo, soprattutto per i giovani, l'identificazione tra il successo personale e l'assunzione di superalcolici veicolata attraverso le pubblicità. Per questo - ha aggiunto il ministro - solleciterò il Consiglio dei Ministri ad intervenire su questo tema". Il ministero della Solidarietà sociale presenterà domani al pre-Consiglio un disegno di legge che regolamenta la pubblicità dei superalcolici, rendendo più stringenti le regole in materia e intervenendo sulla prevenzione e l'informazione. Nel disegno di legge si proporrà infatti il divieto della pubblicità radiotelevisiva di bevande superalcoliche; l'obbligo di avere sulle bottiglie etichette ben visibili che invitano ad astenersi dal bere prima di mettersi alla guida; la costituzione di un Fondo per l'informazione e l'educazione sui rischi derivanti dall'assunzione di alcol per chi guida.

DI PIETRO: SERVE IL CARCERE

Eliminare il senso di impunità diffusa e prevedere norme durissime, fino al carcere, per le stragi sulle strade. Questa la strada da prendere, secondo il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, per affrontare il dramma degli incidenti stradali. "E' una morte continua - afferma il ministro nel corso della trasmissione 'Vivavoce' a Radio 24 - a cui bisogna reagire certamente con l'educazione e la prevenzione, ma anche con la repressione. Mi dispiace dirlo in modo così duro, ma occorre sradicare il senso dell'impunità che c'é in Italia". Secondo Di Pietro, dunque, è necessario "prevedere norme durissime, perché si sappia che chi mette a rischio la vita degli altri mette a rischio anche la propria vita sul piano della libertà". Infatti, dice il ministro, bisogna punire "il comportamento di quella persona che quando è in grado di intendere e volere si mette in condizione di non capire più niente. E' necessario anticipare la colpevolezza al momento in cui uno sceglie di comportarsi in questo modo". Quanto alle pene, secondo Di Pietro il ritiro della patente a vita non è sufficiente, bisogna andare dal ritiro della macchina alla galera: "Cominciamo - osserva - con l'abitudine che dopo un'infrazione si scende e si va a piedi, fino a multe salatissime e se è davvero grave si va direttamente in carcere".

BIANCHI: INASPRIREMO LE SANZIONI

"Inaspriremo le sanzioni per le infrazioni più gravi, la sicurezza stradale è ormai una vera e propria emergenza". Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi commenta così la drammatica serie di incidenti stradali mortali delle ultime ore, ed in particolare l'incidente in cui ha perso la vita una ragazza di 16 anni a San Secondo di Pinerolo. Il ministro ricorda che "il governo si è già mosso presentando un disegno di legge già approvato dalla Camera. I controlli aumenteranno e le sanzioni saranno più severe per i tre livelli previsti: multe, ritiro della patente e arresto. Quest'anno abbiamo avuto 5.500 vittime sulla strada, si tratta di una vera e propria emergenza".


16.07.07 - positanonews.it

Sicurezza stradale, il governo: pugno di ferro

SICUREZZA STRADALE: IL GOVERNO ANNUNCIA PUGNO DI FERRO /ANSA


(ANSA) - ROMA - Basta alla carneficina quotidiana sulle strade italiane, occorre il pugno di ferro: 36 morti nel weekend. Dopo i recenti incidenti a Pinerolo e a Salerno, il governo ha scelto la linea dura: i ministri dell'Interno Amato, della Giustizia Clemente Mastella dei Trasporti Bianchi, invocano il pugno di ferro, soprattutto per chi si mette alla guida ubriaco. E il ministro della solidarieta' Sociale Ferrero presentera' gia' domani in pre-consiglio dei ministri un disegno di Legge che regolamenta la pubblicita' dei superalcolici, rendendo piu' stringenti le regole in materia.

AMATO, SEQUESTRO AUTO A CHI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: Il titolare del Viminale annuncia che il governo proporra' di introdurre nel disegno di legge sulla sicurezza stradale il sequestro del veicolo a chi viene sorpreso ubriaco al volante di un'auto. I recenti incidenti, spiegano al Viminale, hanno riproposto all'opinione pubblica il problema della guida in stato di ebbrezza. E' un comportamento che il governo ha voluto punire severamente nel suo Ddl prevedendo la confisca o almeno il sequestro del veicolo in questi casi. Alla Camera, pero', i deputati hanno tolto dal disegno di legge del governo sia la confisca sia il sequestro del veicolo, prevedendo il semplice fermo, e lasciando il sequestro solo per la guida sotto l'effetto di droghe. Il ministro dell'Interno riproporra' quindi al Senato le norme originarie, chiedendo di tornare a equiparare la guida sotto l'effetto di alcolici a quella sotto l'effetto di droghe, prevedendo, anche nel primo caso, come era stato indicato dal Governo, almeno il sequestro del veicolo.

MASTELLA, SENATO APPROVI INASPRIMENTO PENE:A dare manforte ad Amato arriva anche il ministro della Giustizia Clemente Mastella. ''Faro' tutto quello che mi sara' possibile affinche' il disegno di legge che inasprisce le sanzioni e le pene per chi guida ubriaco o sotto l effetto di stupefacenti al Senato passi al piu' presto'', afferma il guardasigilli riferendosi al provvedimento sulle disposizioni in materia di circolazione e sicurezza stradale approvato dal consiglio dei ministri e gia' licenziato dalla Camera. BIANCHI, PENE PIU' SEVERE: ''E' un'emergenza nazionale'', dichiara il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi secondo il quale occorrono ''pene piu' severe e arresto obbligatorio''. die

DI PIETRO, GALERA PER CHI GUIDA UBRIACO: il collega alle Infrastrutture Antonio Di Pietro E' convinto che serve ''una sana repressione'', e per chi provoca incidenti mortali sotto l'effetto dell'alcol o degli stupefacenti ''e' opportuna la galera''. Anche il ministro della Salute Livia Turco si e' mobilitato: ''Tra i giovani di eta' compresa tra i 14 e i 17 anni, l'abitudine a bere fuori dai pasti e' raddoppiata dal 1994 al 2006. Serve repressione e prevenzione: penso a delle etichette da apporre sui superalcolici simili a quelle gia' stampate sui pacchetti delle sigarette: Vietato guidare in stato di ebbrezza. E poi favorire la distribuzione gratuita di kit per verificare il proprio tasso alcolico prima di mettersi alla guida e abbassare i limiti legali di alcol per i neopatentati''. L'associazione dei consumatori Codici ha calcolato che dal 30 al 50% degli incidenti e' causato dall'abuso di alcol.

RAGAZZA UCCISA DA UBRIACO: DOMANI IL PROCESSO ALL'AUTISTA, sara' processato per direttissima l'uomo che ieri ha tavolto e ucciso Caludia Moro, 16 anni, all'uscita di una discoteca di san secondo di pinerolo. corrado varo comparira' domani dvanti al tribunale di Pinerolo, quasi in contemporanea ai funerali della vittima, a Pasta di rivalta (To).

PATENTE A PUNTI, I VENTENNI I PIU' INDISCIPLINATI: il 30% dei giovani fra i 20 e i 29 anni ha la patente segnata dalla decurtazione di punti. Questa la fotografia scattata dal Ministero dei Trasporti nel bilancio a quattro anni dal debutto della patente a punti. (ANSA). RED-TH


16.07.07 - ansa.it

Droga e alcol, in aumento le infrazioni

Nei primi sei mesi del 2007 sono incrementate le violazioni per guida in stato di ebbrezza. E l'abuso di stupefacenti sale del 19%


MILANO - I primi sei mesi del 2007 hanno registrato, confrontandoli con il gennaio-giugno del 2006, un notevole incremento delle violazioni per guida in stato di ebbrezza. Solo quelle contestate dalla Polizia Stradale sono aumentate del 38 per cento. Considerando anche i rilievi di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizie Locali non siamo lontani dal 42-43 per cento che risulta al Ministero dell’interno.

CONSUMO DI DROGHE - In aumento anche le violazioni per l'abuso di stupefacenti +19 per cento. Sarebbe curioso conoscere le località dove vengono effettuate il maggior numero di contestazioni per questi due tipi di infrazione in modo da poter prendere ulteriori, e più drastici, provvedimenti. Innanzi tutto si devono assolutamente incrementare ancora i controlli anche se non si può certo dire che le forze di polizia, pur con i noti limiti della pianta organica, non facciano la loro parte giacchè i vari comandi organizzano rinforzi di pattugliamento con pesanti turni distraordinari degli agenti.

Esaminando i soli dati della Polizia Stradale (www.poliziadistato.it, elaborazione il Centauro-Asaps) si evince che nei primi sei mesi del 2007 la Specialità ha contestato complessivamente 14.836 sanzioni per la violazione dell'articolo 186 del CdS (Guida sotto l’inflenza dell’alcol) facendo segnare un aumento veramente significativo, pari al 38,1 per cento rispetto alle 10.745 sanzioni contestate nello stesso periodo del 2006. In particolare l'incremento è stato del 15,1 per cento sulla rete autostradale con 2.815 sanzioni e ancora maggiore sulla rete ordinaria, dove le sanzioni sono state incrementate del 44,8 per cento toccando quota 12.021: quest’ultimo dato lascerebbe supporre che il numero maggiore delle infrazioni viee contestato vicino ai locali pubblici che vendono alcolici.

POSITIVI - I guidatori risultati positivi sono globalmente il 13-14 per cento del totale dei controllati, si può facilmente risalire a un numero di circa 100.000 controlli nei primi sei mesi da parte della sola Polizia Stradale. A questi si devono aggiungere poi quelli delle Polizie Locali (molto limitati giacché i comuni non comprano etilometri poiché le ammende non vanno nelle casse municipali ma in quelle statali) e dei Carabinieri.

Anche l'azione di contrasto alla guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti (art.187 Cds) pur in un quadro di maggior complessità nelle verifiche, ha dato buoni risultati: 1.186 infrazioni contestate e un incremento del 19,2 per cento rispetto alle 995 dei primi sei mesi del 2006. Per questa particolare violazione l'incremento è stato molto più vistoso nella rete autostradale dove le violazioni contestate sono state 345: + 49,3 per cento rispetto alle 231 del 2006. Sulla rete ordinaria si è toccata quota 841 in aumento del 10 per cento rispetto ai 764 dello scorso anno.

«I tragici eventi della violenza stradale che spezzano tante vite sulle strade - dice Giordano Biserni presidente dell’Asaps - richiedono uno sforzo ulteriore anche sul terreno dei controlli, sforzo che attende un chiaro segnale, in questo senso, dal potere politico, così come si è fatto in altri paesi europei dove si sono ottenuti risultati notevoli».Tuttavaia, bisogna registrare l’anomalità di un dato sugli incidenti legati a condizioni psicofisiche alterate: secondo l’Istat questi risultano il 2,3 per cento del totale con l’1,6 per cento legato all’alcol. «Probabilmente - spiega Biserni - la comunicazione degli incidenti viene fatta attraverso verbali che contengono in primo luogo la velocità, poi la distanza di sicurezza, quindi il sorpasso. E se l’incidente non è spiegabile, viene definito come avvenuto per «distrazione e andamento indeciso», definizione che per l’Istat è la prima causa dell’incidentalità».

BAMBINI - Un altro dato negativo della circolazione stradale riguarda il trasporto dei bambini. Bisogna subito dire che sono in netto calo gli incidenti che hanno come vittime i passeggeri più piccoli rispetto agli anni 80’ e 90’, soprattutto grazie a una progressiva adozione dei sistemi di ritenuta: seggiolini e adattatori di altezza. Rimane tuttavia sempre elevata la cifra della sinistrosità di questa fascia d’età che va da 0 a 13 anni. Nel 2005 (ultimi dati disponibili) i bambini che hanno perso la vita sulla strada sono stati complessivamente 97. Esattamente 54 maschi (55,7 per cento) e 43 femmine (44,3 per cento). I feriti sono stati 9.924 in totale di cui 5.504 maschi (55,5 per cento) e 4.420 femmine (44,5 per cento). Rispetto al 2004, quando i morti in questa particolare fascia d’età furono 84 , si registra un incremento di 13 decessi, pari a +15,5 per cento.

Il numero di feriti è invece diminuito di 172 unità, -1,7 per cento rispetto ai 10.096 bambini che sono dovuti ricorrere al pronto soccorso nel 2004. Nel totale dei 97 bambini che hanno perso la vita, 20 erano pedoni (20,6 per cento): 11 maschi (55%) e 9 femmine (45%). Fra i 9.924 feriti i bambini travolti a piedi sulla strada sono stati 1.720 (17,3%). Di questi 1.029 i maschi (59,8%) e 691 le femmine 40,2%.

È assai probabile che la recente proposta di vietare il trasporto su moto e ciclomotori dei bambini inferiori ai 5 anni diminuisca le statistiche negative così come l’obbligo del trasporto, sino ai 12 anni, su un seggiolino apposito e con piedi appoggiati a regolari pedivelle.


Nestore Morosini - 16 luglio 2007 - corriere.it

Quando l'alcol distrugge la vita degli altri

Si muore fuori dalla discoteca, tornando a casa dall'ufficio, oppure nelle stradine di campagna dove non passa quasi nessuno


MILANO - Yunior Eyafe Harryman, 17 anni, aveva 8 in italiano, 9 in matematica, 10 in informatica. Quello che si dice un ragazzo in gamba. A scuola i prof lo lasciavano entrare ogni giorno 10 minuti in ritardo perché doveva aiutare la mamma malata, immobile nel letto di casa, a fare colazione. È morto la notte di giovedì 28 giugno, appena fuori Cremona. Era andato a prendere un gelato con tre amici. Adam Fassali, 20 anni, studiava architettura. Davide Chiodelli, 21, aveva aperto da poco un'osteria con il padre. Adenilson Grisi, 24, faceva il promotore finanziario e, nel tempo libero, il pilota di go kart. Sono morti tutti. Uccisi dall'Audi A4 di un giovane albanese che quando era uscito dal night, pochi minuti prima, non riusciva quasi a reggersi in piedi.


I comportamenti a rischio non esistono. Almeno per le vittime. Si muore fuori dalla discoteca, tornando a casa dall'ufficio, oppure nelle stradine di campagna dove non passa quasi nessuno. E poi restano solo le statistiche, il dolore delle famiglie, le fototessere negli archivi dei giornali. Cormac Page era arrivato a Ferrara dall'Irlanda nel 1998 per insegnare l'inglese e per sposare Barbara. Oggi, come ogni estate, dovrebbe essere in vacanza con la moglie a Dublino, dai genitori. Il 14 marzo, alle 7 di sera, mentre tornava a casa da scuola, è stato tamponato da una Mercedes a tutta velocità. Aveva 53 anni. È sepolto nel cimitero del quartiere di Quacchio. Proprio davanti alla tomba di una ragazza uccisa 16 anni fa, anche lei da un automobilista ubriaco. «Ci siamo conosciuti tardi, non abbiamo potuto avere figli - racconta Barbara -. Ora sono completamente sola, abbandonata. Ma questa non è una tragedia personale. Mio marito è stato vittima di una strage di Stato. Perché lo Stato tutte queste morti potrebbe impedirle, e invece non fa nulla». Nella strage sono morti anche Giulia Biondani e Andrea Gecchele, entrambi di 22 anni, fidanzati. È successo a Verona, un anno fa. Il rumeno che guidava contromano è di nuovo libero.


Le foto dei bambini sembrano tutte uguali. Perché sono tutti bellissimi. I fratellini Sabatino e Gherardo Molinari, 10 e 11 anni, e il loro cuginetto Michele Landi, 6, li hanno seppelliti ieri. «Tre angeli che volano verso il Cielo» c'era scritto su uno striscione davanti alla chiesa di Santa Croce a Mercato San Severino, Salerno. Le madri dei tre piccoli non c'erano. Sono ancora in ospedale, in stato di choc. Dei bambini è impossibile raccontare le storie, e il futuro infinito. Cosa sarebbero diventati da grandi Michael Vigna e Francesco Barbonaglia, 7 e 8 anni? Forse avrebbero cambiato il mondo. Più probabilmente sarebbero diventati dei padri, e poi dei nonni. Sono morti in gita scolastica. Il pullman si è ribaltato in autostrada, vicino a Vercelli. L'autista aveva fumato marijuana. Danilo «Lillo» Traini e Alex Luciani erano adolescenti. E in paese la gente era pronta a scommettere: «Sta a vedere che questi finiscono in serie A». Alex, 16 anni, era famoso per come batteva le punizioni. Lillo, 17, era un mediano dai piedi buoni, «e in mezzo al campo la classe fa la differenza». Anche Davide Corradetti, 16 anni, giocava a calcio, ma forse preferiva i videogiochi. E faceva anche il volontario in un programma della Regione contro la dispersione scolastica. Eleonora Allievi, 19, invece era un po' preoccupata perché le sembrava di aver messo su qualche chilo di troppo. L'unico problema, forse, è che non aveva ancora trovato un ragazzo che le dicesse quanto era bella. O magari l'aveva trovato, ma era a lei che lui non piaceva. Sono morti carbonizzati, martedì 24 aprile ad Arpignano del Tronto (Ascoli). Erano in motorino, li ha travolti un rom al volante di un furgone. Al funerale, durante la preghiera dei fedeli, un amico ha detto: «Signore, oggi è difficile rivolgersi a te».


Paolo Beltramin - 16 luglio 2007 - corriere.it

Vapori cancerogeni: sequestro di minimoto

Vapori cancerogeni: sequestro di minimoto in tutta Italia

GENOVA - Le gomme surriscaldate emettevano vapori cancerogeni. Per questo la Guardia di finanza di Genova ha sequestrato presso un distributore di Roma un migliaio di minimoto cinesi gia' nazionalizzate, che presentavano anche numerose irregolarita' di tipo strutturale e meccanico come saldature difettose e una estrema facilita' a infiammarsi. La Procura di Genova ha emesso un provvedimento per cui le minimoto gia' commercializzate, si stima 13 mila esemplari, in tutta Italia siano ritirate dal mercato. (Agr)


16.07.07 - corriere.it

Alcol: perché non è proibito

Se si dovesse seguire la logica di chi le leggi le scrive, tutte le bevande che contengono una qualsiasi percentuale di alcol dovrebbero essere bandite dai negozi e messe fuori legge. La pregiata ed economicamente vantaggiosa produzione di vini italici andrebbe a farsi benedire e migliaia di commercianti ed imprenditori finirebbero sul lastrico. Eppure l’alcol fa male, ubriaca, annebbia le menti soprattutto dei più giovani che vanno ad impastarsi sui muretti con le loro auto. Eppure la lungimiranza del legislatore prevede di punire solo l’abuso del consumo alcolico. Giusto, se accompagnato da un serio lavoro di prevenzione. Allora, ci chiediamo noi, perché quando si parla di droghe illegali, molto spesso meno dannose dei fumi dell’alcol, scattano dei tabù mentali tipo la “tolleranza zero”, mentre la tv e la pubblicità ci descrivono le bevande alcoliche come immancabili compagne di una vita di successo da vivere a 1000 all’ora? Solo una questione di interessi economici. Finchè non cambieranno i modelli educativi i nostri giovani usciranno sempre alla ricerca del rischio (macchina o non macchina), di un qualcosa che aiuti a spezzare la monotonia di una vita vuota e senza ideali. Solo adesso ci si accorge che tre bicchieri di vino possono uccidere, altro che spinelli. Ignoranti ed ipocriti.

16 luglio 2007 - di domenico camodeca - ccsnews.it

Perchè minimizziamo una sbornia?

Buongiorno Direttore,
leggo l'articolo sulla ragazza travolta a Torino e penso...penso che l'Italia e gli Italiani abbiano un grosso problema ora che non è solo potenziare i controlli fuori dalle discoteche o dai locali notturni, è ben più grave e più "vergognoso"...ammetere che l'abuso di alcol nel nostro paese non è considerato grave...se un ragazzo si fa una canna è un drogato se ogni week end (e magari anche in settimana) beve e torna a casa ubriaco è semplicemente un ragazzo che si è divertito un pò troppo...non diciamo che non è vero perchè è così purtroppo.

Lungi da me santificare le droghe o dire che non facciano male, ma l'attenzione che si dà ai problemi delle droghe dei tossicodipendenti non è riservata agli alcolizzati e ai problemi, danni e morti che provoca l'alcolismo. E' inutile fare controlli se poi non si avvisano i ragazzi di quello che può provocare l'alcolismo. E' un falso moralismo. Mettiamo i controlli così ci puliamo la coscienza...e lasciamo che i ragazzi bevano in modo smodato...basta che non si droghino no?....

Siamo tanto bravi a criticare gli altri popoli di ubriconi, soprattutto quelli del nord Europa vero? E noi no...Italiani brava gente....

Grazie e buona giornata a tutti,

16.07.07 - varesenews.it

Alcool, droga e disagio giovanile

Stragi sulle strade.Alcool, droga e disagio giovanile


Giro di vite del governo italiano su chi viene colto al volante in stato di ebbrezza. Dopo il week end di sangue appena trascorso - 36 morti sulla strada, in prevalenza giovani - il ministro dei trasporti Bianchi parla di “emergenza nazionale” anticipando un inasprimento delle pene. “Non è escluso il sequestro dell’auto per chi guida sotto effetto di alcool e droghe”, secondo il ministro dell’interno Amato. Intanto si discute sulla necessità di intensificare i controlli della polizia. Ma si può individuare un disagio giovanile dietro le stragi sulle strade?
Paolo Ondarza ne ha parlato con Franco Taverna, responsabile della fondazione Exodus contro le tossicodipendenze.


16.07.07 - oecumene.radiovaticana.org

Incidenti, 36 vittime sulle strade italiane nel weekend

Contestate 25.114 violazioni al codice della strada, ritirate 1.106 patenti. Aduc: ''L'alcol è la causa del 30% circa degli incidenti''. Codacons: ''Istituire il 'Tutor'' su tutta la rete autostradale''


Roma, 16 lug. - (Adnkronos/Ign) - Sono stati 36 i morti sulle strade italiane nell'ultimo fine settimana. Un dato rilevante, ma in diminuzione rispetto allo scorso anno quando, nello stesso periodo vennero registrati 50 decessi.

Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri hanno predisposto i consueti dispositivi di prevenzione e di vigilanza stradale impiegando, in totale, 37.205 pattuglie. Le stesse hanno proceduto alla contestazione di 25.114 violazioni al Codice della strada, con 32.296 punti decurtati, 1.106 patenti di guida e 1.060 carte di circolazione ritirate.

Nell'analogo periodo del 2005 si erano registrati 39 sinistri mortali con 42 deceduti, mentre nel corrispondente week-end del 2004 gli eventi infortunistici con esito mortale erano stati 40 con 43 vittime.

Gli incidenti mortali con coinvolgimento di veicoli a due ruote sono stati 22, pari a quasi il 65% del totale. Più del 26% degli incidenti con esito mortale si è verificato per perdita del controllo del veicolo da parte del conducente; nella stessa percentuale gli eventi mortali registrati in centro abitato. I sinistri mortali verificatisi nella fascia oraria 22.00 - 6,00 sono stati 13 con 14 deceduti. Delle 36 vittime 14 avevano un'età inferiore a 30 anni.

Tra le cause principali l'alcol. Per Primo Mastrantoni, segretario di Aduc, l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, l'alcol rappresenta infatti ''uno dei maggiori fattori di rischio per gli automobilisti del nostro Paese''. ''E' la causa del 30% circa degli incidenti stradali in Italia'', ricorda Mastrantoni sottolineando che in Italia ci sono circa 4 milioni di 'bevitori eccessivi', di cui circa 1 milione sono dipendenti.

''Dei circa 170.000 incidenti registrati sulle strade italiane - spiega il segretario dell'Aduc - circa 50.000 sono attribuibili agli effetti di una elevata concentrazione di alcol nell'organismo. Un uomo in buona salute di 70 chili di peso che ha consumato 2 bicchieri di vino ai pasti (250 millilitri) o 2 boccali di birra (600 millilitri circa) o 2 bicchierini di amaro o superalcolico (80 millilitri circa) o una combinazione, ad esempio, di un bicchiere di vino seguito da un bicchierino di amaro, raggiunge pressoché istantaneamente una concentrazione di alcol nel sangue pari a 0,5 grammi/litro''. A tali livelli di alcolemia, conclude Mastrantoni, ''chi si mette alla guida di un autoveicolo o di una moto o di qualsiasi mezzo di locomozione va incontro ad una probabilità di causare un incidente stradale 5 volte superiore (+500%) rispetto ad un individuo che non ha bevuto". Inoltre, è importante considerare che ''l'alcol può interagire con altre sostanze e quindi aumentare il rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti".

E per arginare migliorare la sicurezza stradale, il Codancos chiede di istituire su tutta la rete autostradale il 'Tutor', anziché prevedere l'arresto per chi provoca incidenti stradali. A chiederlo è Carlo Rienzi, presidente dell'associazione consumatori, che oggi ha presentato i dati del sistema di rilevamento automatico della velocità media dei veicoli.

Tra settembre 2006 e aprile 2007, nelle tratte autostradali sulle quali è stato sperimentato il Tutor, il tasso di incidentalità - rispetto allo stesso periodo del precedente anno - è sceso da 52,35 a 40,73 (-22,19%); quello dei feriti da 20,76 a 15,94 (-23,21%), quello dei deceduti da 0,71 a 0,44 (-38,5%). "Dati oggettivi ed estremamente postivi - afferma il Presidente associazione che fa parte della Consulta sulla sicurezza stradale - che dimostrano inconfutabilmente come il sistema vada esteso su tutta la rete autostradale italiana, garantendo la diminuzione di incidenti, morti e feriti sulle strade. Non capiamo cosa aspetti il Governo ad emanare un decreto legge che imponga immediatamente l'istituzione del Tutor su tutta la rete -prosegue Rienzi- invece di fare tante chiacchiere e minacciare provvedimenti inutili come il carcere per chi provoca incidenti".


16.07.07 - adnkronos.com

Pedofilia, un video sugli abusi ai minori

Fra le molte iniziative che si stanno promuovendo in questo periodo per contrastare l’ondata di pedofilia che ora cerca anche “percorsi legali”, prima fra tutte c’è la campagna di sensibilizzazione lanciata dall’Associazione Onlus “Meter” di don Fortunato di Noto con lo slogan “Giù le mani dai bambini: no alla pedofilia”. In questo contesto assume rilevanza per la sua straordinaria attualità anche un reportage di 28 minuti realizzato da Fabiola Polara (nella foto), che ha per titolo “Abuso sui minori”. Il filmato che indaga ed analizza anche dal punto di vista storico il fenomeno della pedofilia dall’antica Grecia ai nostri giorni, si avvale della testimonianza del prof. Nicola Malizia, docente di criminologia presso l’Università Kore di Enna. Statistiche e puntuali riferimenti alla Giurisprudenza che si occupa di questa autentica piaga della società, fanno da impianto al lavoro, girato con criteri di alta professionalità e quindi ineccepibile anche dal punto di vista tecnico. Il documentario della Polara è stato subito adottato dall’Istituto Culturale di Sicilia per la Cinematografia - Onlus, che lo sta promuovendo e patrocinando in vari ambiti, a livello regionale e nazionale. Infatti “Abuso sui minori” sarà oggetto di dibattiti e convegni, dentro e fuori le scuole.

Laureata in Giurisprudenza, Fabiola Polara già in passato ha realizzato reportage e documentari, ha prestato il suo volto come conduttrice televisiva a molti programmi, e ha avuto diverse esperienze come attrice. Dal 2006 è associata all’Istituto Culturale per la Cinematografia. Adesso, questo film che l’ha vista impegnata anche come regista e autrice segna un salto di qualità nel suo impegno sociale e professionale. D’altronde, la stessa Polara ha già maturato l’idea di ripetere l’esperienza. E in verità, sono molte le “piaghe sociali” che meritano di essere raccontate e denunciate. La Polara ha mostrato di saperlo fare, e con uno stile e una sobrietà, purtroppo, bisogna dirlo, spesso sconosciuti anche a molti grandi giornalisti del piccolo schermo.

Autore : Gianni Virgadaula - 16.07.07 - corrieredigela.it

Servizi educativi per disabili

I Comuni del Mandamento di Sondrio hanno approvato il Bando per l'accreditamento degli enti erogatori di servizi socio-educativi per disabili, e più specificamente i servizi di formazione autonomia, i c.d. SFA. Tale Bando è finalizzato all'individuazione di soggetti pubblici e privati, professionalmente idonei ad operare nell'ambito territoriale di Sondrio per la realizzazione del Servizio di Formazione autonomia a favore di persone in situazione di disabilità, per le quali è prevista l'erogazione di voucher, previa valutazione del Servizio sociale di base. Il Servizio, a carattere sperimentale in attesa di disposizioni da parte della Regione Lombardia, dovrà assolvere principalmente i seguenti compiti, articolati per ogni ospite all'interno di un Piano Educativo individualizzato:

- attuazione di interventi formativi attuati sulla base di una progettazione complessiva, flessibile ed aderente alle caratteristiche specifiche delle persone in carico, per le quali sono predisposti programmi individualizzati;

- realizzazione di attività educative che permettano di sperimentare, in diversi contesti, le potenzialità degli ospiti, da orientare verso traguardi di autonomia e di integrazione;

- realizzazione di attività che permettano di sperimentare le potenzialità lavorative degli ospiti ed eventualmente propedeutiche autoinserimento nel mercato del lavoro.


Modalità e termini di presentazione delle domande

Bando per l'accreditamento:
La domanda, redatta su apposito modulo Allegato 1 in distribuzione presso i Comuni sopra elencati, dovrà essere presentata, debitamente firmata e completata in ogni sua parte, al Comune di Sondrio sito in piazza Campello n. 1 (piano terra - Ufficio Relazioni con il Pubblico - apertura nei giorni feriali da lunedì a venerdì: 9:00-12:00/14:30-16:30, tel. 0342/526.312). Il bando rimarrà aperto fino al 31.12.2009.

Solo le domande pervenute entro il giorno venerdì 27 luglio 2007 verranno valutate per l'eventuale inserimento nel primo albo dei soggetti accreditati che verrà pubblicato entro il giorno 24 agosto 2007. Balbo verrà aggiornato annualmente, sulla base delle domande pervenute entro il 30 maggio di ogni anno.
Informazioni I documenti sono disponibili presso lo sportello di segretariato sociale presente in ogni Comune e sul sito http://www.udpsondrio.it Per informazioni: Ufficio di Piano, presso Comune di Sondrio, via Perego 1 - telefono 0342 526428.


16.07.07 - vaol.it

Pedofilia: abusi su ragazzino, arrestato 69enne

Pedofilia: abusi su ragazzino, arrestato 69enne nel cosentino


ROSSANO (Cosenza) - Un uomo di 69 anni e' stato arrestato oggi a Rossano, in provincia di Cosenza, dopo essere stato colto in flagrante mentre abusava di un ragazzino di 14 anni. I carabinieri, durante un normale controllo del territorio, hanno sorpreso l'adulto in atteggiamenti intimi col minore. Per l'uomo l'accusa e' violenza sessuale aggravata. (Agr)


16.07.07 - corriere.it

Percorsi di solidarietà

Collaborazione tra Croce gialla e privati per i pazienti che devono curarsi fuori Lanciano


LANCIANO. Si chiama «Percorsi e solidarietà» ed è il nuovo progetto della Pubblica assistenza Abruzzo – Croce gialla. L’obiettivo, semplice ma funzionale, è permettere, attraverso il sostegno di ben 18 sponsor, ai pazienti che devono fare visite fuori Lanciano di essere trasportati a soli 10 euro contro i 42 precedenti stabiliti dalle tariffe regionali per un tragitto che copre 43 chilometri tra andata e ritorno.

Ad annunciare la serie di iniziative della Croce gialla è stato il direttore Marcello Basili. «Si tratta di un ponte tra istituzioni, settore terziario e solidarietà che mira ad avvicinare sempre più la popolazione alla sanità», spiega Basili, «la volontà è di offrire servizi gratuiti e semigratuiti a favore di privati ed enti locali, in maniera idonea, professionale e capillare sul territorio: un bel modo per festeggiare i nostri primi 20 anni».

Per il momento il progetto sarà sperimentate per sei mesi, durante i quali verranno attivate una serie di attività specifiche in collaborazione con gli enti locali, come per esempio la Giornata della prevenzione, che consisterà nel monitoraggio della popolazione attraverso la misurazione della pressione e della glicemia, e un servizio di accoglienza per gli anziani che, nelle ore più calde delle giornate estive, potranno recarsi nella sede della Croce gialla per beneficiare dei locali climatizzati.


16.07.07 - lanciano.it

Notti e alcol uccidono nel 70% dei casi

ROMA - Notti killer sulle strade. Il più elevato indice di mortalità si verifica negli incidenti notturni, con un valore massimo intorno alle 5 del mattino. Nel 2005 gli incidenti del venerdì e sabato notte hanno rappresentato il 44,3% del totale degli incidenti notturni, ed i morti e feriti in tali incidenti rappresentano, rispettivamente, il 45,0% ed il 47,1% del totale degli incidenti notturni.

Questi i numeri Istat dell'emergenza incidenti stradali secondo quanto citato nella Relazione al Parlamento in materia di alcol e problemi alcolcorrelati del ministro della Salute relativi al 2005-2006. Un dato, quello della mortalità notturna, si afferma nella Relazione, che "suscita particolare allarme data l'elevata correlazione stimata tra questo tipo di incidente stradale e l'abuso di alcol o altre sostanze d'abuso soprattutto da parte dei giovani". In particolare, l'ebbrezza alcolica ha rappresentato nel 2005 il 70% del totale, con 4.107 casi rilevati.

Vi è stata pertanto una lieve diminuzione rispetto ai 4.140 casi rilevati nel 2004, che rappresentavano il 72% delle cause di incidente correlate a stato psicofisico alterato per quell'anno. Gli incidenti correlati a stato di ebbrezza alcolica si verificano in percentuali pressoché simili nelle strade urbane ed extraurbane, con una lieve prevalenza in quelle urbane. I conducenti della fascia di età tra i 25 e i 29 anni, con 504 morti e 31.859 feriti, nel 2005, sono quelli più colpiti dagli incidenti stradali. Segue la fascia di età 30-34 anni, con 401 morti e 30.952 feriti.

La mortalità è molto elevata anche fra i conducenti di 21-24 anni (371 morti). Quest'ultima fascia di età risulta essere quella più colpita per quanto riguarda la mortalità fra i trasportati, con 146 morti, immediatamente seguita dalla fasce di età di 18-20 e 25-29 anni, con 131 morti ciascuna. Sempre secondo i dati Istat citati nella Relazione sull'alcol, il venerdì si registra il maggior numero di incidenti, il sabato il maggior numero di feriti e la domenica il maggior numero di morti.


15.07.07 - ansa.it

Corsa clandestina sull’A1: otto feriti

La strada continua a mietere vittime. Il bilancio degli incidenti del fine settimana è drammatico e le stragi sull’asfalto continuano a crescere. Alta velocità, guida in stato d’ebbrezza o sotto effetto di sostanza stupefacente, in certi casi addirittura senza patente, mancata distanza di sicurezza o semplicemente la mano del destino sono le cause dei violenti schianti degli ultimi giorni.

Dopo l’incidente di Fiumicino di venerdi scorso che ha causato la morte di due giovani, si sono verificati altri disastri stradali. Il più grave è avvenuto ieri mattina alle 5,25 al Km 8,250 della diramazione Roma Sud dell’A/1, all’altezza di San Cesareo. Pare sia stato l’alcol a indurre i due conducenti di potenti bolidi a farsi prendere dall’«ebbrezza» dell’alta velocità. Secondo la ricostruzione della polizia stradale e grazie ad alcune testimonianze sarebbe stata una gara clandestina tra due Bmw 316 e 320, entrambe con targa bulgara, a provocare lo scontro che ha visto coinvolti cinque mezzi: le due vetture della casa tedesca, altre due automobili e un autocarro.

Otto le persone ferite, la più grave delle quali è proprio il conducente di una delle Bmw, Antonello Ivanov, 31 anni, trasportato immediatamente in eliambulanza al policlinico Gemelli dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Il bulgaro è inoltre risultato positivo all’esame dell’etilometro, che rivela il tasso alcolico nel sangue. Un’aggravante da non sottovalutare. Lesioni meno gravi per i quattro feriti che sono stati ricoverati all’ospedale di Colleferro. Infine, le altre tre persone coinvolte nell’incidente non hanno presentato contusioni che necessitassero un ricovero ospedaliero. Il secondo incidente stradale si è consumato, ieri pomeriggio, sulla Braccianese, nel quadrante nord della capitale. È stato il violento scontro tra una moto e un’automobile a provocare la morte di uno dei due giovani motociclisti, che aveva appena 25 anni. Disperata anche la situazione dell’altro centauro che si trova ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Ennesimo ricovero, stavolta al San Filippo. Due albanesi di 31 e 24 anni, si sono «scontrati», nella zona di Casalotti, contro un’altra vettura a bordo della quale viaggiavano dei ragazzi italiani che avrebbero picchiato gli immigrati, secondo quanto quest’ultimi hanno dichiarato ai militari. Bilancio negativo anche a Latina e nella Tuscia. Venticinque patenti ritirate nella prima e sei nella seconda, solo nella notte di sabato. Il motivo è sempre lo stesso: guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanza stupefacente.


di Redazione - lunedì 16 luglio 2007 - ilgiornale.it

Armi a quattro ruote

Occorrerebbero cuore di pietra e testa di piombo per reggere all’incalzare delle notizie che ci raccontano come le strade dello svago e del lavoro siano ormai diventate, in più punti, piste insanguinate. Col politichese corrente si parla di «emergenza», ma questo termine non spiega l’angoscia che coglie le famiglie delle vittime, le comunità ferite, tutti i cittadini che domenica ascoltano i bollettini di guerra del fine settimana, esemplificazione atroce di un continuo oltraggio della vita. Venerdì sera tre bambini sono stati uccisi, tra Salerno e Caserta, da un giovane che, se pure non era ubriaco, era in preda all’ebbrezza della velocità, a 180 all’ora, pare. E che non ha fatto nemmeno un’ora di carcere, aspetterà libero il processo per omicidio colposo, poi si vedrà.

In Campania in 24 ore sulle strade sono morte 6 persone, tutti giovani. L’altra notte, poi, un’intollerabile uccisione a Pinerolo: una ragazza di 17 anni è stata falciata, all’uscita da una discoteca, dall’auto di un giovane ubriaco che procedeva a velocità folle. L’investitore è stato sottratto a stento dai carabinieri a un gruppo di persone che tentavano di linciarlo. Mai e poi mai bisogna cedere al richiamo torbido della «legge di Lynch», ma l’episodio testimonia quanto certi fatti turbino il comune sentire, come eccitino una rabbia sorda che nasce dalla paura, cattiva consigliera.

Basta, le stragi sulle strade non sono disgrazie alle quali ci si debba rassegnare. Gli esperti sanno che all’origine della maggior parte degli incidenti mortali ci sono l’alcol (o lo stato di alterata sensibilità provocato da stupefacenti) e la velocità eccessiva. Quando ci si mette alla guida in certe condizioni, si rivela consapevole disprezzo della vita, di quella propria e di quella degli altri. Di fronte all’ampiezza del fenomeno non è più possibile considerare questi comportamenti come trascurabili reati minori, che, quando non ci scappa il morto, si risolvono in via amministrativa. Non ci possiamo più permettere forme di lassismo accidioso per chi usa l’auto – ormai sono tutte capaci di prestazioni elevate – come un mitragliatore o una pistola.


È apprezzabile, quindi, che il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, abbia predisposto un disegno di legge con il quale si inaspriscono le sanzioni per le infrazioni più gravi al codice della strada e si dispone l’arresto obbligatorio per incidenti come quello di Caserta.

Il ministro ha anche annunciato che saranno intensificati i controlli, che insomma certe verifiche sulla sobrietà degli automobilisti saranno fatte prima e non dopo gli scontri mortali. Bene, i governanti, infatti, dovrebbero sapere che il solo inasprimento delle pene, la politica delle «gride», non ha alcun effetto se non si creano le condizioni necessarie perché le leggi siano rispettate. Il numero dei controlli effettuati in Italia è molto basso rispetto a quelli eseguiti negli altri Paesi europei, che da molti anni hanno deciso di rendere la vita impossibile ai guidatori ubriachi o impasticcati. Quand’anche li raddoppiassimo continueremmo ad essere parecchio al di sotto degli standard Ue. Ma siamo in condizione di raddoppiarli? Per le forze dell’ordine sono stati ridotti organici e fondi, e la maggior parte degli automezzi in servizio hanno un’anzianità che avrebbe dovuto consigliarne la rottamazione da un bel po’. Tutto il sistema della pubblica sicurezza è in affanno, grazie anche alla finanziaria.

Gli annunci sulla severità prossima ventura non bastano, gli sciagurati che guidano ebbri d’alcol o di velocità devono avvertire fisicamente – grazie ai posti di blocco e ai controlli all’uscita da locali e discoteche – che l’epoca della tolleranza è finita, non c’è più licenza d’uccidere per chi pratica la roulette russa col turbo.


di Salvatore Scarpino - lunedì 16 luglio 2007 - ilgiornale.it

Camera: approvato Codice della Strada

Camera: approvato il DDl di riforma del Codice della Strada


Nei giorni scorsi, la Camera, ha approvato il disegno legge di riforma del Codice della Strada. Molte le novità introdotte dal nuovo Codice tra le quali evidenziamo la previsione del cd. foglio rosa per i giovani che abbiano compiuto i 16 anni. Si tratta di un foglio rosa atipico in quanto l'autorizzazione vera e propria alla guida resta comunque legata al raggiungimento (da parte del giovane), della maggiore età e al superamento dell'esame di teoria. Il nuovo foglio rosa consente solo a quanti abbiano compiuto i 16 anni (e che siano in possesso della patente A), di svolgere esercitazioni di guida accompagnata con un tutor che abbia la patente da almeno dieci anni. E' stato quindi stabilito che il minore dovrà avere svolto prima dieci ore di guida presso un'autoscuola (di cui almeno quattro in autostrada o su strade extraurbane e due nelle ore notturne). Si tratta di esercitazioni che diventeranno comunque obbligatorie per tutti e quindi anche per quanti dovranno prendere la patente di tipo B.

Il Nuovo Codice prevede poi sanzioni aspre per chi venga trovato alla guida senza patente. Per i recidivi si arriva all’arresto.
Sanzioni inasprite anche sul fronte della velocità: per chi supera il limite di velocità da 40 a 60 Km sono previste multe da € 400 a € 1.500 oltre che la sospensione della patente da tre a sei mesi.
Oltre i 60 chilometri, la multa andrà da € 500 a € 2.000 e la sospensione della patente per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi.
Il provvedimento prevede poi delle novità anche in materia di autovelox: sono stati infatti ritenuti validi anche quelli che calcolano la velocità intermedia di percorrenza, ma dovranno essere resi visibili da cartelli e segnali luminosi.
Misure pensati anche per chi viene trovato a far uso del cellulare durante la guida. Si rischia infatti la multa da € 148 a € 594 oltre che la sospensione della patente da 1 a 3 mesi, in caso di ulteriore violazione nei due anni successivi.
Per chi invece viene trovato alla guida in stato di ebbrezza è stata prevista la multa fino a € 2.000,00 con sospensione della patente fino a 1 anno mentre per chi viene trovato alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti si parla di arresto fino a un mese, un'ammenda da € 500 a € 2.000,00 e la sospensione della patente da 3 mesi a 1 anno. Previste poi pene più elevate per reati connessi a queste infrazioni: per l'omicidio colposo la reclusione sale fino a 6 anni mentre per l'omissione di soccorso andrà da 3 a 8, mentre sono state aumentate di un terzo le pene per le lesioni personali colpose. In caso di arresto per guida sotto l'effetto di alcol, il DDl introduce la possibilità dell'affidamento ai servizi sociali, e all'assistenza delle vittime della strada. Infine, il nuovo Codice prevede l’allungamento del termine (da 60 a 90 giorni) del termine di pagamento delle multe in misura ridotta e l'aumento a 4 punti del "bonus" per chi non ha subito decurtazioni in patente.

(Data: 16/07/2007 - Autore: Cristina Matricardi - studiocataldi.it

Usa, carcere per genitori drogati da internet

Usa, carcere per genitori drogati da internet:, loro giocavano e i figli morivano di fame


NEW YORK (15 luglio) - Giudicati colpevoli, perché incapaci di staccarsi da un videogioco su internet, tanto da far quasi morire di fame i loro due figli. Ora due genitori di Rino, Nevada, rischiano fino a 12 anni di carcere. Lo riporta oggi il Watch Nevada News Magazine, nella sua pagina web. I due, Michael e Iana Straw, erano "drogatI" da una versione on line del giuoco di ruolo "Dungeons & Dragons". Secondo il giudice, non riuscivano a staccarsi dal mondo virtuale popolato di mostri da combattere, mentre i loro due figli - di 11 mesi e 2 anni - soffrivano la fame e la mancanza di cure. Mentre i maltrattamenti sui bambini per abuso di stupefacenti o alcol sono comuni nella contea dove vivono gli Strow, quelli collegati alla dipendenza da videogame o computer sono piuttosto rari, ha detto il pubblico ministero Kelli Ann Viloria, che ha sostenuto l'accusa.

Lo scorso mese, esperti di dipendenze a un congresso dell'American medical association hanno lasciato cadere una proposta che mirava a qualificare la dipendenza dai videogiochi come un vero e proprio disordine mentale, ritenendo necessari altri studi sul tema. Alcuni specialisti sostenevano che si tratta di un problema simile all'alcolismo, mentre altri erano invece dell'avviso che non vi siano prove concrete che si tratti di una reale malattia della psiche. Patrik Killen, portavoce del centro di prevenzione delgli abusi sui minori del Nevada, ha detto che la dipendenza dai videogiochi, in relazione agli abusi sui bambini è «un nuovo aspetto di un vecchio problema», aggiungendo che non è ancora chiaro quanto il fenomeno sia diffuso, anche perché molti casi non vengono denunciati.


16.07.07 - ilmessaggero.it

Ritirate per ubriachezza sei patenti a Viterbo

VITERBO (15 luglio) - Sei patenti sono state ritirate la scorsa notte dalla polizia stradale di Viterbo ad altrettanti giovani (quattro donne e due uomini) per guida in stato di ebbrezza. I giovani sono stati fermati dalle varie pattuglie piazzate vicino alle discoteche e ai luoghi di ritrovo più frequentati della Tuscia. Due giovani, ai quali sono state ritirate le patenti dopo essere stati sottoposti ad alcol-test, avrebbero assunto anche sostanze stupefacenti.

I controlli eseguiti dalla polstrada, ma anche dai carabinieri, rientrano nell'ambito dei provvedimenti adottati per prevenire gli incidenti stradali, soprattutto nei fine settimana.

16.07.07 - ilmessaggero.it

Bianchi: «Voglio l'arresto, è emergenza»

Alcol e droga al volante, Bianchi: «Voglio l'arresto, è emergenza»


«Inaspriremo le sanzioni per le infrazioni più gravi, la sicurezza stradale è ormai una vera e propria emergenza». Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, a Sky Tg24, commenta così la drammatica serie di incidenti stradali mortali delle ultime ore, ed in particolare l'incidente in cui ha perso la vita una ragazza di 16 anni a San Secondo di Pinerolo. Il ministro ricorda che «il governo si è già mosso presentando un disegno di legge già approvato dalla Camera. I controlli aumenteranno e le sanzioni saranno più severe per i tre livelli previsti: multe, ritiro della patente e arresto.


15.07.07 - unita.it

Sfugge a stupro e li fa arrestare

Violenza in discoteca Una ragazza di appena 15 anni ha rischiato di essere stuprata dal "branco" nel bagno del Meccanò. L'hanno circondata in 10 ma lei si è divincolata e ha chiamato il 112.


Festeggiare il proprio compleanno in discoteca con gli amici e rischiare di essere violentata. Una ragazza fiorentina di 15 anni se l'è vista brutta nella notte tra sabato e domenica scorsi. Aveva passato la nottata al Meccanò (Cascine) e ormai il party era già abbastanza in là con le ore.

In bagno con le amiche

Erano le 4.30 del mattino, infatti, quando la ragazzina si è appartata con due amiche per commentare la serata. Insieme sono andate in bagno, attraversando la pista da ballo. All'uscita, però, mentre due delle tre ragazze tornavano nella sala della discoteca, la festeggiata è stata bloccata davanti all'ingresso principale del bagno da un gruppo di dieci ragazzi maschi.

Accerchiata

In un attimo il "branco" l'ha circondata e spinta indietro. In cinque si sono posizionati a "guardia" della toilette, affinché nessuno vedesse e fosse chiusa ogni via di fuga. Gli altri hanno cominciato a palpeggiare la ragazzina e si sono calati i pantaloni, pronti a consumare la violenza.

Si libera da sola

Lei però ha lottato, ha urlato, ha dato spinte e botte fino a divincolarsi, e ha chiamato i carabinieri col cellulare. Nel giro di pochi minuti tre "gazzelle" del 112 sono arrivate sul posto. In lacrime la 15enne ha raccontato ai militari e alle amiche quello che era successo e come era riuscita a evitare il peggio.

Arrestati in tre, caccia ai complici

Grazie al suo riconoscimento e ad altre testimonianze i militari hanno potuto arrestare in discoteca alcuni degli aggressori, tutti alterati dalla droga: Yilli Kalivaci, 19 anni, albanese, pregiudicato e clandestino e Mihai Tilici, 21 anni, albanese, pregiudicato e clandestino. Adesso è caccia agli altri sette del "branco", che sono riusciti a fuggire.

City - 16.07.07 - city.corriere.it

Dopo il palloncino, il narcotest

Dopo il palloncino, sulle strade si fa il narcotest


Novi Ligure. Basta una goccia di saliva, o di sudore, su una piccola striscia di cartoncino per capire se il conducente ha fatto uso di sostante stupefacenti: sabato notte ha fatto la sua prima comparsa sulla strade della provincia il “narcotest”, il sistema di controllo in dotazione della polizia stradale per rilevare l’assunzione di droghe.

Il posto di blocco è stato istituito, tra le 2 e le 4 di notte, dagli agenti della polstrada di Serravalle e la polizia municipale di Novi Ligure, in una via di grande traffico, via Edilio Raggio, all’ingresso di Novi Ligure che collega la città con Serravalle, Arquata e il genovese. «E’ stato il primo di una serie perché, d’ora in poi, il narcotest sarà adottato abitualmente, soprattutto per i controlli del fine settimana che avranno quindi una cadenza regolare con l’obiettivo di punire chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti», avvisano dal comando provinciale di polizia, diretto da Lucio Aprile.

La prima prova è stata più che soddisfacente: 45 i mezzi controllati, solo 2 le patenti ritirare, ma per guida in stato di ebbrezza e non per uso di sostante stupefacenti. Si tratta A.F, 30 anni di Pozzolo Formigaro, che viaggiava a bordo di una Tuareg e E. A., 33 anni di Novi Ligure che guidava una Golf. Entrambi sono stati fermati all’ingresso di Novi, provenienti da alcuni locali della zona. Sottoposti al test alcoolimentrico sono risultati positivi e per loro è scattato il provvedimento di segnalazione all’autorità giudiziaria e il ritiro patente. Nessuno dei controllati è invece risultato positivo al narcotest. Un esordio in sordina e con risultati soddisfacenti che però non devono trarre in inganno sulla situazione di diffusione del consumo di droga. Per questo i testi che affiancheranno quelli del tasso alcolico verranno eseguiti con sempre amaggiore assiduità. Il narcotest è “precursore”, spiega il comandate della stazione di Serravalle Bruno Pellegrini. «Ci consente di rilevare la presenza di sostanze stupefacenti, di qualunque genere. Viene utilizzato solo nei casi in cui il soggetto risulta negativo alla prova alcoolimentrica- aggiunge- ma presenta visibilmente segni di alterazione. Scatta allora il cosiddetto narcotest. Nel caso questo risulti positivo, il soggetto viene comunque sottoposto ad un ulteriore accertamento eseguito in ambiente ospedaliero».

In questi casi, però, oltre ai reati contro il codice della strada, se ne aggiungerebbero altri relativi alla detenzione di sostanze stupefacenti con pesanti ripercussioni giudiziarie.

Irene Navaro - 16.07.07 - ilsecoloxix.it

La musica e l'handicap non vanno d'accordo

Gentile redazione, come ogni anno mi sono recato al Telecomcerto organizzato dal Comune di Roma e dalla Telecom Italia e come ogni anno mi sono purtroppo arrabbiato. Sono un a 46enne con una disabilità motoria grave, posso per fortuna camminare con le mie gambe, ma certo non sono un centometrista. Sabato sera sono andato con moglie e figlia al concerto dei Genesis, contando di assistere dalla zona riservata ai disabili. Premesso che i volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e del servizio d'ordine si sono come sempre prodigati, anche quest'anno ho dovuto prendere atto di un' organizzazione pessima. La pedana costruita per accogliere persone anche non autosufficienti si è presto riempita. Affollata tra l'altro da numerosii "pseudoaccompagnatori"

Il concerto impossibile da vedere: la pedana non inclinata impediva di vedere qualsiasi cosa anche solo a chi era seduto in seconda fila. Alle rimostranze dei più che erano venuti al Circo Massimo per "vedere" il concerto e non solo "sentire" è partita qualche rispostaccia da parte dei responsabili del settore.

In contrasto con tutto questo, dalla parte opposta alla nostra, una bellissima e ampissima zona riservata ad autorità e stampa, con una struttura a gradinate, poltroncine e comodità di diverso genere. La considerazione sorge spontanea: se l'organizzazione è stata così efficiente da costruire una struttura tanto comoda per tanti "autorevoli" personaggi, non poteva esserlo altrettanto per costruirne una comoda e sicura per tanti disabili?

Forse non vale la pena sprecare tante energie per chi come me ha la NECESSITA' e non il PRIVILEGIO di accedere ad una zona riservata. Forse i tanti "autorevoli" personaggi sarebbero stati disturbati dalla presenza di cittadini con problematiche ben visibili.

Forse la risposta più ovvia è che in una città aperta e sensibile come la mia Roma, con un sindaco che stimo e apprezzo, altrettanto attento alle necessità dei cittadini in difficoltà, dobbiamo ancora accontentarci di" rimasugli e avanzi" perché la società non è ancora pronta. Un po' triste.

Mauro Conti - 22 luglio 2007 - ilmessaggero.it

Preti pedofili, risarcimento record

Indennizzo di 660 milioni di dollari per le 508 vittime negli Usa

Nello scandalo della pedofilia nella Chiesa Cattolica si apre un nuovo capitolo: l'arcidiocesi di Los Angeles ha accettato di pagare la cifra record di 660 milioni di dollari a 508 vittime di molestie sessuali da parte di membri del clero. «Alcune delle vittime hanno aspettato una soluzione per oltre mezzo secolo», ha dichiarato Raymond Boucher, uno degli avvocati coinvolti nel caso.

L'intesa pone fine a tutte le azioni legali nei confronti della arcidiocesi, la più popolosa di tutti gli Stati Uniti. La prima delle 15 cause intentate alla Chiesa di Los Angeles avrebbe dovuto prendere il via domani. Chiudere la maratona legale prima di arrivare in corte era stato giudicato particolarmente urgente per le gerarchie cattoliche perché l'arcidiocesi sarebbe andata incontro a danni punitivi e al rischio che il cardinale Roger Mahoney fosse chiamato dalla magistratura sul banco dei testimoni.

Nella storia dello scandalo scoppiato cinque anni fa a Boston e da allora dilagato a macchia d'olio in altre diocesi d'America, l'indennizzo pattuito a Los Angeles è da Guinness dei primati.

Altri 114 milioni di dollari erano stati promessi dalla Chiesa di Los Angeles in accordi precedenti portando a un totale di 774 milioni di dollari il totale che la diocesi californiana deve reperire.

La cifra fa impallidire indennizzi precedenti: i 157 milioni di dollari di Boston e i 129 milioni di dollari di Portland in Oregon.
Le azioni legali per gli abusi sessuali del clero sono già costati alla Chiesa cattolica americana la cifra astronomica di 1,5 miliardi di dollari. Ogni diocesi deve vedersela da sola, senza aiuti finanziari dal Vaticano. Cinque diocesi - San Diego, Davenport nell'Iowa, Portland, Spokane nello stato di Washington e Tucson in Arizona - hanno chiesto la protezione dalla bancarotta.

L'avvocato della diocesi Michael Henningham ha detto che parte dei fondi verranno da ordini religiosi e da assicurazioni. «Le parrocchie non verranno toccate, le attività della Chiesa subiranno un impatto ma non ci sarà una paralisi».


A ciascuna vittima andranno 1,3 milioni di dollari e c'è chi ha espresso riserve: «È una cifra enorme che dimostra un enorme senso di colpa. Ma io non avevo fatto causa per avere soldi. Non ci sono soldi abbastanza che mi possono ridare la mia infanzia», ha detto Mary Ferrell, che ha 59 anni.

Alcuni casi, come il suo, affondano nella notte dei tempi. I 660 milioni di dollari metteranno la parola fine a 570 denunce di abuso da parte di 221 preti, frati e altri dipendenti laici della diocesi in un arco di 70 anni.
Nel 2002 - ed è una anomalia rispetto ad altre congregazioni - lo stato della California approvò una legge che creava una finestra di un anno durante la quale potevano essere presentate denunce senza limiti retroattivi di tempo.

16.07.07 - corriere.com

L'eterno ritorno del pirata

Allarme recidivi: quando il ritiro della patente è inutille

ROMA
La storia sembra ripetersi all’infinito, con poche variazioni: incidenti mortali provocati da chi si mette in auto con troppo alcool in corpo, patenti ritirate quattro, cinque, addirittura sette volte ma puntualmente restituite ad automobilisti che generano altri lutti, altri disastri. I fatti di cronaca che raccontiamo qui di seguito sono solo una piccola parte di una delle grandi tragedie italiane, quella delle morti sulle strade, cui nessuno sembra poter mettere fine.

Patente ritirata sette volte
Ubriaco al volante, un camionista altoatesino di 50 anni che non sa resistere alla grappa insulta i carabinieri di Ortisei che lo hanno bloccato: «Andate a prendere gli spacciatori invece di rompere i c... ai lavoratori». Il guaio è che l’autotrasportatore detiene il record dei recidivi: il 30 novembre del 2006 è al suo settimo ritiro della patente. Ma c’è dell’altro: nel 1995, stravolto dall’alcool, provocò un incidente con nove morti fra cui due bambini. Condannato a un anno e un mese di carcere, è tornato sulla strada a far danno. Ma chi gli ha ridato la patente?

Il motociclista impazzito
Prima di essere travolta in una strada di Soresina, in provincia di Cremona, Carla Maria Fiameni ha la prontezza di spingere lontano da sè la carrozzina con il figlio di sei mesi. Subito dopo, una moto che pare un cavallo imbizzarrito piomba addosso a lei, alla sorella Fiorenza e alla figlia di quest’ultima, Sara, di 11 anni. Era l 21 giugno di quest’anno e muoiono tutte e tre, vittime dell’incoscienza di un uomo di 39 anni a cui, appena due mesi prima, la polizia aveva ritirato la patente per eccesso di velocità. Oltre al piccolo, unico superstite, Carla Maria lascia due figlie di 8 e 13 anni.

Preso grazie a un faro
Un pirata della strada investe e uccide con la sua auto un’anziana ciclista a Bondeno, era il 20 novembre di due anni fa, in provincia di Ferrara. La strada è deserta, non ci sono testimoni, e lui fugge convinto di averla fatta franca. Ma ha lasciato una traccia: un frammento di un faro grazie al quale la polizia, dopo cinque mesi di indagini, risale alla macchina e al suo proprietario. Si tratta di Vito Giacummo, 43 anni, un tipaccio con un lungo elenco di precedenti penali: dalla ricettazione al furto, dalla rapina all’associazione a delinquere. La patente gliel’hanno sequestrata un’infinità di volte, ma poi gli è stata sempre restituita.

Il meccanico e la droga
Ben Henia Chaker, 33 anni, meccanico tunisino che lavora a Reggio Emilia, nell’agosto di due anni fa in preda all’alcool piomba con la sua auto su tre ragazze, uccidendone due. Si scopre che ha al suo attivo cinque denunce per guida in stato di ebbrezza e una per omissione di soccorso. E’ al quarto ritiro della patente. «Personaggi così non dovrebbero essere più messi in condizioni di guidare - diranno i genitori delle vittime -. Per loro la vita vale meno di zero». Il meccanico finisce agli arresti domiciliari. «Questa volta non tornerà in possesso della patente», giurano gli investigatori che l’hanno identificato.

Strage sull’A30
Appena l’altro ieri un’auto lanciata a velocità folle percorre l’A30 fra Caserta e Salerno. La guida Stefano Conte, 24 anni, completamente ubriaco. L’acol gli annebbia la vista al punto da non consentirgli di vedere l’Alfa che lo precede, con a bordo un’intera famiglia: i fratellini Gerardo e Sabatino Molinari, 10 e 11 anni, che con il padre, la madre, una zia e un cuginetto, Michele Landi, di 6 anni, stanno andando al ristorante. Il tamponamento è violentissimo: i tre bambini muoiono schiacciati dalle lamiere, gli adulti rimangono feriti. Stefano Conte è denunciato per omicidio colposo plurimo: al test alcolometrico risulta un tasso dello 0,7 per cento superiore al massimo consentito.

Il rom col furgone
Marco Ahmetovich, un rom di 22 anni con una passione sfrenata per la birra, guida a zigzag il suo furgone in una strada di Appignano del Tronto, vicino ad Ascoli Piceno, e falcia uno dopo l’altro quattro giovani: Eleonora Allevi, Davide Corradetti, Danilo Traini e Alex Luciani. Era il 23 aprile, tre giorni dopo, durante i funerali dei ragazzi, due dei quali appena sedicenni, il vescovo invita la comunità alla calma e al perdono. L’appello, però, rimane inascoltato: in quello stesso giorno la folla inferocita appicca il fuoco al campo nomadi in cui abitava Ahmetovic, distruggendo auto e baracche.

Il bimbo che sognava il calcio
M. Z., un bambino cingalese 9 anni, ha lasciato il suo paese ed è venuto a vivere a Roma con i genitori, in cerca di miglior fortuna. Da grande vuole fare il calciatore ma la sua vita viene spezzata all’alba del 21 gennaio di quest’anno, mentre la famiglia viaggia su un furgone in via Valmelaina. A tamponare il mezzo è una Fiat Punto guidata da un altro immigrato, un cittadino peruviano. Il furgone si ribalta. I genitori del bambino sono illesi, ma M. viene schiacciato dalle lamiere. Il peruviano fugge, ma un testimone annota il numero di targa e lo dà alla polizia. Per il pirata della strada, rintracciato, si spalancano le porte del carcere.

I ragazzi di Piacenza
Una serata come tante, un paio di settimane fa il 28 giugno: con una puntata al bar e poi in pizzera. Quattro amici, Adenilson Grisi, brasiliano, 24 anni, Yunior Eyafeharriman, 28 anni, e Adam Fassali, di 20, entrambi di Cremona, e Davide Chiodelli, 21 anni, di Persico di Osimo in provincia di Cremona, viaggiano sull’auto di Grisi a Castelvetro Piacentino. Al’improvviso, davanti a loro si para un’Audi A4 con a bordo tre albanesi ubriachi. Lo scontro è violento: i quattro amici muoiono all’istante, uno degli albanesi è ferito gravemente. L’investitore, Ashim Tola, dalla sua casa di Piacenza chiede perdono alle famiglie delle vittime. «Comprende la sofferenza dei genitori perchè anche lui ha dei figli», spiegherà il suo avvocato.

FULVIO MILONE - 16.07.07 - lastampa.it

Per i rom si «bruciano» 12 milioni all’anno

Dodici milioni all’anno. Tanto costa al Comune di Roma la gestione dei 27 campi nomadi più o meno regolarizzati della capitale. Cifre da capogiro, soprattutto se moltiplicate per i 7 anni di giunta Veltroni. Soldi gettati dalla finestra, considerando il degrado degli insediamenti e le frotte di baby-mendicanti in centro e sulla metro. A fare i numeri è il presidente del gruppo misto al Comune di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma, che ha messo in fila una serie di cifre, spulciando nei capitoli dei vari dipartimenti capitolini.

Per pulizia dei campi e manutenzione dei bagni chimici il V Dipartimento, quello che fa capo all’assessore ai Servizi sociali Raffaella Milano, ha stretto una convenzione con l’Ama, al costo di 1 milione e 480mila euro l’anno. Per la scolarizzazione dei bambini rom, il piano dell’XI Dipartimento, facente capo all’assessore alla Scuola Maria Coscia, nel triennio 2005-2008 prevede un esborso di 5.832.974,55 euro. Con l’Iva, sono 6 milioni e passa. Oltre 2 milioni all’anno. L’insediamento di Castel Romano, nel parco di Decima Malafede, è stato realizzato grazie ai fondi del Gabinetto del sindaco, e la gestione costa un milione e mezzo all’anno. Il campo di via di Salone, V Municipio, stesse dimensioni all’incirca di Castel Romano e stessi container, costa invece 630mila euro annui. Meno della metà. Come mai? «A Castel Romano manca l’allaccio alla luce, funzionano i generatori a gasolio - spiega Sabbatani Schiuma -. Basta a spiegare i costi raddoppiati? Non lo so. È certo, invece, che Salone vanta una guardiania 24 ore su 24, ben 27 telecamere a circuito chiuso (ancora non attivate, ndr). Insomma, abusivi a parte, un campo all’avanguardia. Altri sarebbe meglio raderli al suolo e basta».

Quelle finora elencate sono solo alcune delle voci di spesa. Bisogna aggiungere i campi estivi per i piccoli. Il trasporto scolastico, per il quale Trambus avrebbe riservato 31 mezzi speciali, oltre a 5 affidati alle coop. Poi i corsi di formazione per adulti, i buoni scuola, il finanziamento di feste musicali e attività culturali, i rifornimenti idrici. Tutto moltiplicato per i 27 campi. Salviati Uno e Due, Arco di Travertino, Barbuta, Tor de’ Cenci, Cadoni, Lombroso, e così via. «Contando anche le coop per le attività più disparate, che figurano in una miriade di determinazioni, e tirando le somme - calcola Sabbatani Schiuma -, si può stimare che la voce nomadi gravi per non meno di 12 milioni l’anno sulle casse capitoline. Senza dimenticare che per i 4 villaggi della solidarietà il Campidoglio ha stanziato altri 12 milioni». Solo quest’anno, quindi, in bilancio 25 milioni. Un fiume di quattrini, tale da mandare in tilt il servizio di straordinario dei vigili urbani, l’assistenza ai senzatetto, la manutenzione di strade e verde nei municipi. E tutto, senza la benché minima speranza di risolvere il degrado e l’invasione inarrestabile di nomadi.


Eppure l’invasione si potrebbe fermare. «Basterebbe applicare una direttiva europea in vigore dall’aprile 2006 - afferma Schiuma - che prevede l’espulsione per chiunque non dimostri di avere i mezzi di sussistenza per vivere in modo dignitoso. È una misura molto più efficace dell’allontanamento per reati penali».


di Marcello Viaggio - lunedì 16 luglio 2007 - ilgiornale.it

Basta guerre nel mondo!