Droga e stupefacenti: un mondo che sta cambiando

10/09/2007 E' quanto emerge dall’ indagine condotta nel riminese con la collaborazione della comunità di San Patrignano e dell'Università di Urbino.

Uno studente su tre si droga con una certa frequenza, il 30% è considerato a rischio. Il 44% di chi consuma droga, secondo l’indagine, fa ricorso all’uso di sostanze stupefacenti semplicemente per sentirsi “parte di un gruppo”, mentre nel 35% dei casi chi si droga lo fa per problemi personali.
La cocaina nel riminese risulta essere sempre più diffusa, piazzandosi al terzo posto come consumo dopo hashish e marijuana. Cresce anche il consumo di farmaci e sostanze dopanti e di quelle come sonniferi e psicofarmaci.
Queste statistiche, secondo Andrea Muccioli, dimostrano come la figura del tossicodipendente stia cambiando. I giovani ospiti di San Patrignano non si sentono tossicodipendenti, perchè per loro l'idea di 'tossico' e' quella di chi si buca. Ma per questo motivo prendono sottogamba le nuove droghe.
"Meta' dei nuovi ospiti che ogni anno arrivano a Sanpa , commenta Muccioli, hanno queste caratteristiche".
Così sta cambiando il mondo della droga e dei giovani. Con la sottovalutazione delle droghe pesanti che non si assumono con l'uso di siringhe.
Da questa ricerca, sottolinea il professor Giorgio Manfre', docente di Sociologia all'Università di Urbino, che ha curato la ricerca riminese sui giovani e gli stupefacenti, emerge che sono tanti i ragazzi a forte rischio di disagio sociale e di emarginazione, e quindi potenziali vittime della droga. Oltre la metà degli studenti che hanno risposto al questionario – aggiunge -e' esposto al rischio.


10/09/07 - sanmarinortv.sm

7 traumi da incidente su 10 causati da alcol e droghe

Istituto Humanitas: 7 traumi da incidente su 10 causati da alcol e droghe


I forti traumi che si verificano a causa di un incidente stradale, sette volte su dieci, sono legati all'abuso di alcol e droghe. E i piu' numerosi sono i traumi all' addome, favoriti dallo stato di ebbrezza che fa 'dimenticare' l'uso delle cinture di sicurezza o che rallenta i riflessi.
I numeri sono riferiti dall'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) e a raccontarli e' Mauro Zago, a capo della sezione di chirurgia d'urgenza e del trauma dello stesso ospedale. Proprio all'Humanitas si e' aperto oggi un Simposio sulle nuove tecnologie per gestire i traumi di un paziente sotto l' effetto di stupefacenti, tra le quali spicca la possibilita' di ricorrere alla radiologia interventistica (al posto dell'intervento chirurgico) per bloccare un'emorragia addominale, grazie a una Tac e quando il paziente non e' troppo grave.
I problemi ci sono 'soprattutto quando i pazienti hanno assunto cocaina perche' la droga altera i parametri vitali della persona: ad esempio la frequenza del cuore e' piu' alta, cosi' come la pressione del sangue. Questo costringe il medico ad essere piu' 'sospettoso', a fare esami supplementari'. In pratica la droga, modificando i valori del paziente, rischia di nascondere un problema piu' serio, e i medici potrebbero accorgersi dell'emorragia quando e' troppo tardi.


10/09/07 - droghe.aduc.it

Ubriachi prendono a calci automobili

Ubriachi prendono a calci automobili, arrestati due clandestini ucraini


RIMINI - Sono circa una quindicina i veicoli danneggiati da due clandestini di nazionalità ucraina tratti in arresto domenica mattina dai Carabinieri.

In preda ai fumi dell'alcol, i due, un 19enne ed un 24enne, hanno cominciato a prendere a calci tutte le automobili che si trovavano parcheggiate in quel momento in via Del Porto a Cattolica.

Non contenti si divertivano a salire anche sui cofani. La bravata, però, è stata interrotta dall'intervento dei militari.


10/09/07 - romagnaoggi.it

Carcere per i minori accusati di scippo o furto

Cassazione, sì al carcere per i minori accusati di scippo o furto in appartamento


ROMA - Dovranno andare in carcere (ovviamente minorile) i minori condannati per scippi e furti in appartamento. Lo ha stabilito la Cassazione, annullando un'ordinanza del Tribunale dei minorenni di Roma, che aveva detto no alla convalida dell'arresto di una adolescente nomade sorpresa a rubare in un'abitazione. Il Tribunale dei minorenni aveva ritenuto "non necessario" l'arresto per questo tipo di reati.

La Suprema Corte è stata di diverso avviso: ora il Tribunale dovrà adottare la "linea dura" nei confronti dei giovanissimi ladri d'appartamento e scippatori. Una decisione che farà discutere gli stessi giuristi, visto che finora in materia esistevano due interpretazioni differenti di queste fattispecie di reato.

Due interpretazioni. Sull'applicabilità, o meno, del carcere preventivo ai minori accusati di furto nelle abitazioni o scippo, la Cassazione ha prodotto due filoni giurisprudenziali in netto contrasto tra loro e mai risolti, finora, dalle Sezioni Unite.

In base a un primo orientamento, la custodia cautelare non sarebbe applicabile nei confronti dei minorenni che rubano e scippano. Il carcere preventivo per tali reati, infatti, non sarebbe espressamente richiamato dal Dpr 448 del 1988, che disciplina i casi in cui può essere applicata la custodia nei confronti di imputati minorenni. Una norma, che però non sarebbe stata coordinata con la legge 128 del 2001, che ha definito il furto in appartamenti e gli scippi come autonome e specifiche fattispecie di reato.

La sentenza 34216 della quarta sezione penale della Suprema Corte, depositata oggi, segue invece un diverso orientamento. I giudici sostengono che è possibile applicare ai minori la custodia cautelare anche nel caso di "illeciti puniti con la reclusione non inferiore a nove anni" ed anche nel caso di "specifiche fattispecie" come quelle del furto "ridisegnate" dalla legge 128 del 2001.


In pratica, per la Cassazione "i reati di furto, aggravati perchè commessi in abitazione o con strappo" fanno scattare la custodia cautelare in quanto hanno "l'aggravante incorporata" dalla modalità stessa di commissione del reato. A tal fine non importa se, per i furti in appartamento e gli scippi, il nuovo articolo 624 bis del Codice Penale prevede la reclusione massima fino a 6 anni.

In base a questa decisione il Tribunale dei minorenni di Roma dovrà rivedere la decisione con la quale, lo scorso 23 gennaio, ha rimesso in libertà Romina N., un'adolescente sorpresa a rubare in un appartamento della capitale, per la quale il pm aveva richiesto la convalida dell'arresto.


10/09/07 - repubblica.it

Metà dei terroristi finanziata dal narcotraffico

Usa. Dea: la meta' dei terroristi finanziata dal narcotraffico


(Notiziario Aduc) Circa la meta' dei 42 gruppi che gli Stati Uniti hanno inserito nella lista nera del terrorismo si finanziano con il traffico di stupefacenti, secondo quanto affermato oggi in Israele da un alto dirigente della Dea (Drug Enforcement Administration), l'organizzazione americana di lotta contro la droga.
La Dea ha 'le prove del coinvolgimento di almeno 18 organizzazioni terroristiche straniere nel narcotraffico, in un modo o nell'altro', ha detto Michael Braun, capo delle operazioni dell'organismo Usa, nel corso di una conferenza su 'Impatto globale del terrorismo' organizzata dall'Istituto internazionale del contro-terrorismo (Ict) di Herzliya, nella periferia di Tel Aviv.
Il sostegno di alcuni Stati al terrorismo si e' affievolito e le organizzazioni terroristiche, prima fra tutte al-Qaida, 'sono passate da una struttura integrata ad una struttura di franchigia e quindi cercano di diversificare le loro fonti di finanziamento'. Tra le attivita' redditizie, quella con un piu' alto tasso di rendimento e' il traffico di droga, secondo l'alto funzionario.
Braun ha citato gli esempi delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, 'che sono ormai per meta' un'organizzazione terroristica e per l'altra meta' un cartello di narcotrafficanti' e i Taleban, la guerriglia afghana che si finanzia con la produzione di oppio.


10/09/07 - fuoriluogo.it

YouTube specchio della città Droga, disagi e notti brave

Milano è tutta su YouTube.com. Dai video dei matrimoni alle inchieste sul degrado cittadino, dalla clip sugli ubriachi in discoteca ai fotogrammi dei pendolari che documentano i disagi del loro viaggio quotidiano. Sono 31 mila e 500 i filmati che raccontano la città su YouTube. Passano dal web i colori dei tifosi che lasciano San Siro e le risse davanti ai locali, il sindaco Moratti che sfila alla manifestazione per la sicurezza in corso Buenos Aires e le urla di Vittorio Sgarbi in difesa della mostra gay Vade Retro, il concerto di Ennio Morricone alla Scala ad aprile e il tributo a Giacinto Facchetti in Sant´Ambrogio. È facile trovare i mille volti della città: basta inserire nel motore di ricerca sul sito, il nome di chi o cosa si vuole vedere. Il primo video che il cervello elettronico di YouTube seleziona quando si cerca "Milano", è un ragazzo che in corso Vittorio Emanuele abbraccia i passanti allibiti, esibendo il cartello "Abbracci in regalo". Un successo in rete, come il trio di bellissime che si spogliano e restano in costume da bagno lungo le rive del Naviglio, o le finte risse - in corso Como e alle colonne - tra rivali d´amore che davanti al ragazzo conteso restano anche loro in bikini a furia di strattoni.

scorrendo la carrellata dei filmati, si incontra in rete anche la denuncia. I video di cittadini che si pongono domande sulla metropoli che non funziona: «Quando terminano i lavori di restauro del Duomo?», si chiede jsfji mentre riprende la facciata ancora impacchettata della cattedrale. «Perché nessuno pensa di risolvere il degrado di cartacce e stracci nel parco del Giambellino?» dice Rodefa con la voce che fa da sottofondo alle immagini della sua periferia. «Perché - ragiona Manonthemoon - se oggi avverrà la tanto pubblicizzata inaugurazione del quadruplicamento dei binari tra Bovisa e Cadorna, le carrozze sono sempre sporche e insufficienti, e i treni sempre in ritardo?». Eccoli i fotogrammi dei treni della Lombardia: carrozze stracolme, porte guaste e pannelli sfondati, sedili lerci. E poi, la carrellata di display nelle stazioni che indicano ritardi di oltre mezz´ora.

Telecamere, webcam e telefonini. Con cui gli studenti universitari confezionano filmati divertenti e ben montati. Come quello messo in rete dalla comunità Erasmus cittadina. Il video Erasmus Student Network Statale, visto in rete 2327 volte, descrive la vita inimitabile dei fuorisede arrivati da tutta Europa: toga party, sbronze in kilt, gite alcoliche a Roma e Venezia. Altro video messo online da studenti, e diventato presto uno dei più cliccati, è How different two guys: ironico racconto di due compagni di corso, milanese uno e casertano l´altro, che recitano gli stereotipi del «pulenta» e del «terun». Dura un minuto e 22: il milanese, efficientissimo, si alza dal letto già vestito da ufficio, controlla la mail, fa una serie di flessioni, raccatta la ventiquattrore, e in un attimo è già al lavoro. Trenta secondi in tutto. Il casertano, più svogliato, sente la sveglia, la spegne e torna a dormire. Un altro corto che ha fatto il giro del mondo (visitato 52mila volte in tre mesi) è quello di tal Fluminella, che si mette a ballare di fronte al computer in una seriosissima biblioteca - forse della Bocconi - mentre i compagni studiano e tracciano grafici alla lavagna.
C´è la Milano di giorno, e le notti che nessuno racconta, gli angoli dei Navigli che non sono illuminati dalle luci di locali e bancarelle e che finiscono invece nei cortometraggi di corsomanusardiTv.

Non è una tv di quartiere ma solo una tv di strada, anzi di un vicolo stretto tra la Darsena e il Naviglio Pavese. Eppure l´occhio elettronico che guarda dalla finestra di un appartamento racconta i ragazzini piegati sugli specchietti degli scooter a sniffare strisce di cocaina, l´eroina che finisce nelle braccia coperte di tatuaggi di giovani ragazze, le auto che invadono la strada come pedine di un puzzle che copre ogni metro d´asfalto, le risse e i lampeggianti della polizia, la gente che urina sui portoni e sulle ruote delle auto. È del 7 luglio uno dei video più crudi del web. Immagini di un normale fine settimana di movida. E in un angolo di via Scoglio di Quarto, gruppi di tossicodipendenti si alternano vicino alla recinzione del cantiere. Un ragazzo si inietta una dose, poi va via in bicicletta. Una coppia arriva dopo pochi minuti, si fanno insieme di eroina. Lei perde i sensi e si accascia a terra. Lui tenta di rianimarla, poi chiede soccorso. E le sirene delle ambulanze, bloccate dai tavolini, diventano sempre più forti, finché i soccorsi arrivano e rianimano la donna.

Ma la categoria di video più rappresentata su YouTube resta comunque quella dell´altra notte: serate in discoteca, musica dance di sottofondo, qualche rissa idiota che fa ridere vedere nei filmati. Si va dai 16 secondi di danze sexy del video Cubista dell´Alcatraz (cliccato 1914 volte) alle riprese in camera d´albergo di due amici tornati ubriachi fradici da una notte all´Hollywood. Facce distrutte, discorsi sconnessi, titolo eloquente: Sballati a Milano. Dalle danze allegre del sabato sera al Plastic raccolte nel video Bordello a un siparietto davanti all´Armani Privè, visionata 56 mila 803 volte: due ragazzi iniziano a litigare con i riflessi allentati dall´alcol, poi uno dei due finisce sul parabrezza di una Bmw Z4 e viene trasportato sul cofano per tutta via Manzoni.


Sandro De Roccardis e Franco Vanni - espresso.repubblica.it

Pennant, ubriaco per dimenticare

Non convocato in Nazionale l'esterno del Liverpool alza il gomito e diventa protagonista di una rissa


Vecchi vizi - Nuova disavventura per Jermaine Pennant, ala del Liverpool con il vizio della bottiglia. Approfittando della pausa per la Nazionale, il giocatore ha passato una serata decisamente movimentata insieme a qualche amico, tanto da finire completamente ubriaco e rimanere coinvolto in una rissa. Secondo quanto racconta il tabloid 'The Sun', Pennant si è recato in un club esclusivo di Bournemouth nel Dorset, dove ha bevuto al punto tale da non essere in grado di reggersi sulle proprie gambe.

Sbornia per dimenticare - Abbandonato il locale, il centrocampista e gli amici sono andati in un take-away dove, a causa del loro stato di ebbrezza, si è scatenata una rissa. Pennant ha, in verità, cercato di ripristinare la calma, ma senza successo date le sue condizioni. Un suo amico, apparentemente un altro calciatore, è stato arrestato per disturbo della quiete pubblica. Secondo alcuni testimoni l'esterno del Liverpool avrebbe ecceduto con l'alcol per consolarsi della mancata convocazione con l'Inghilterra e per il gol del rivale del Chelsea, Shaun Wright-Phillips. Pennant non è nuovo a questi episodi: in precedenza ha scontato un periodo di detenzione per guida in stato di ebbrezza e, lo scorso luglio, p stato arrestato per offese ad un pubblico ufficiale.


10/09/07 - skylife.it

Presa a pugni e violentata dal marito

BOLZANO. Chiusa in camera, picchiata e violentata dal proprio marito. Vittima una donna bolzanina, salvata dal figlio che mentre stava cercando di rientrare a casa, sentite le urla della madre, ha subito telefonato alla polizia. Quando in via Sassari sono arrivati gli agenti, L.A., bolzanino di 42 anni, non ha opposto la minima resistenza. Si è consegnato ai poliziotti senza protestare ed è stato arrestato per tentata violenza sessuale e lesioni personali aggravate. La donna invece è stata portata in ospedale, dove sono state confermate le lesioni subite a causa dei violenti pugni con cui è stata colpita dal marito.

Il litigio di venerdì sera, così hanno appurato gli agenti, è stato solo l’ultimo di una lunga serie. I rapporti tra i due coniugi bolzanini erano tesi ormai da tempo. Finora però un episodio così grave non era mai accaduto all’interno dell’alloggio di via Sassari in cui i due vivono assieme al figlio ventenne. Quest’ultimo venerdì sera era uscito e i due coniugi si trovavano soli nel loro appartamento all’interno di un condominio di Don Bosco. A tarda sera è scoppiata la lite, fin da subito molto violenta. Sono volate parole grosse, poi L.A. ha iniziato ad alzare le mani. Inutili le resistenze della donna, il bolzanino 42enne l’ha presa con forza, immobilizzandola, e poi l’ha trascinata in camera da letto. Le ha bloccato la bocca per impedirle di urlare, poi le ha strappato di dosso i pantaloni del pigiama e infine gli slip.

A questo punto l’uomo ha cercato di violentare la moglie. La donna ha cercato di difendersi in tutti i modi, con l’unico risultato però di essere riempita di botte. Il marito l’ha colpita anche con diversi violenti pugni. Con la forza delle disperazione la donna alla fine è comunque riuscita a divincolarsi, cercando di fuggire. Inutile, perché una volta arrivata al portone veniva raggiunta dal marito e nuovamente immobilizzata. È stato un caso fortunato che proprio in quel momento tornasse a casa il figlio della coppia. Il giovane - sentite anche le urla della madre - ha cercato di entrare in casa, ma inutilmente: il padre, infatti, in precedenza aveva chiuso il portone lasciando appositamente la chiave nella toppa. A quel punto per il ventenne era impossibile arrivare in soccorso della madre.

Restava un’unica soluzione, quella di chiamare la polizia. Il ragazzo ha così telefonato al 113 per dare l’allarme e poco dopo in via Sassari sono giunti gli agenti della questura. Davanti ai poliziotti, l’uomo non ha opposto nessuna resistenza. Ha lasciato libera la moglie e si è praticamente consegnato spontaneamente agli agenti che - vista la pericolosità del soggetto e soprattutto le violenze inflitte alla donna - hanno arrestato l’uomo sul posto e lo hanno portato nel carcere di via Dante.
La donna bolzanina invece è stata portata in ospedale, dove i medici hanno confermato che le lesioni subite erano piuttosto serie. La prognosi è di una ventina di giorni. Ora bisognerà capire se la donna intenderà sporgere denuncia: la polizia infatti ha proceduto d’ufficio in base alle testimonianze della stessa donna e del figlio. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, quando presumibilmente l’uomo sarà di nuovo interrogato.
(mi.m.)


10/09/07 - espresso.repubblica.it

Sequestra e sevizia la ex

E’ accusato di aver sequestrato, seviziato, pestato a sangue per un’intera notte e anche tentato di strangolare l’ex fidanzata che lo aveva lasciato. Fermato dai carabinieri di Diano Marina, al comando del maresciallo Umberto Salvatico, da ieri è in carcere con le accuse, pesanti, di tentato omicidio, sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. In manette è finito Alberto La Gatta, 50 anni, torinese di nascita, ma ormai da tanti anni dianese di fatto. L’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine per altri episodi legati ancora a violenze e addirittura a sparatorie, è il titolare del bar “ Favola Blu” di via Generale Ardonio, molto noto quindi anche ai dianesi. Vittima di tanta barbarie è stata, invece, l’ex fidanzata, Daniela P. di 47 anni, anche lei di Diano Marina, titolare di una nota pizzeria di Cervo. Avrebbe potuto essere lei, nel suo appartamento di via Divina Provvidenza a Diano, la nuova vittima di una folle gelosia omicida. E l’aggressione ha riportato subito alla mente il barbaro omicidio di Sanremo della giovane Maria Antonia Multari ad opera di Luca Delfino.

Solo per miracolo la donna non è morta, perchè La Gatta, stando alla prima ricostruzione dei fatti, avrebbe tentato di strangolarla quasi per ucciderla una mezza dozzina di volte. Rianimando ogni volta la compagna e poi, esasperato e violento, tentando di nuovo di strangolarla. Una notte di inferno, quella tra il 3 e il 4 settembre scorsi. Sarà stata più o meno l’una di notte, quando, secondo il racconto fatto successivamente dalla donna ai carabinieri, La Gatta si è introdotto con violenza nell’appartamento dell’ex fidanzata pare per chiarire per l’ennesima volta il perché lei lo avesse voluto lasciare. In sei ore da incubo l’ha selvaggiamente picchiata al punto di romperle il setto nasale e perforarle il timpano, oltre a procurale diverse lesioni sul volto, tentando come detto di strangolarla con un lenzuolo al collo. La cosa agghiacciante è che tutte le volte che Daniela perdeva i sensi, la costringeva a vomitare, la rianimava gettandole addosso dell’acqua fredda per poi ripetere lo stesso “rituale” di una violenza atroce. Dalle indagini sembra che a far scattare la follia omicida di La Gatta sia stata la fine della relazione tra i due avvenuta intorno allo scorso mese di maggio, quando la donna aveva deciso di interrompere la storia con quella persona notoriamente violenta, già al centro di indagini giudiziarie per reati che vanno dall’aggressione alla rissa. Basti pensare all’episodio dell’8 settembre 2003, quando La Gatta morse violentemente il braccio di un agente del comando di polizia municipale procurandogli lesioni guaribili in venticinque giorni. E quando nella primavera del 2005 fu accusato di aver sparato con una pistola (ad oggi mai ritrovata) al ginocchio di un suo amico albanese. Una persona particolarmente complessa, dunque, con manifestazioni più volte sfociate in violenza.

Di cui molti a Diano Marina avevano paura. Paura di ripercussioni che sarebbero potute andare dal dispetto, alla violenza vera e propria. Ciò non toglie che nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo in preda a tanta follia. Sei ore di maltrattamenti ripetuti, sei ore di sangue, sei ore in cui ha potuto indisturbato sfogarsi sul corpo della sua ex, la cui unica colpa era stata quella di lasciarlo. Addirittura pare abbia usato una chiave per lasciarle dei segni profondi sul volto. A nulla sarebbero servite le ripetute richieste di “smetterla” della povera ragazza, che sin dall’inizio, quando lui intorno all’una di notte è riuscito a entrare in casa sua, era stata colpita alla testa e alla schiena anche con una sedia. Il colpo, le botte e le ferite l’avevano costretta quasi immobile sul letto. Così come aveva detto al suo persecutore che il mattino dopo le avrebbe chiesto, in maniera allucinante, se stava bene e se andava a lavorare. Invece di andare a lavorare, parecchie ore dopo, la donna è invece riuscita ad alzarsi e a raggiungere l’ospedale di Imperia, dove le hanno riscontrato ferite guaribili in almeno due mesi. Sarebbero stati gli stessi medici ad allertare i carabinieri delle condizioni sospette della donna e nel giro di poche ore, gli uomini del maresciuallo Salvatico hanno raggiunto La Gatta nel suo bar, fermandolo e trasferendolo in carcere, a disposizione del magistrato inquirente, il pubblico ministero Filippo Maffeo. La Gatta non ha opposto resistenza, ha anche provato a spiegare che il comportamento dell’ex fidanzata gli aveva fatto perdere il lume della ragione. Ora è chiuso in una cella in attesa che il pm Maffeo e il gip lo interroghino.

10/09/07 - ilsecoloxix.it

Cannabis: una droga sempre più “pesante”

Da un punto di rigorosamente medico e scientifico, le droghe non si misurano secondo la “forza di gravità”, cioè in “leggere” e “pesanti”. Si parla invece di “Disturbi da abuso di sostanze”, comprendendo tutte le sostanze, anche legali, capaci di agire a livello cerebrale, attraverso tutta una serie di meccanismi, in grado di provocare abuso e dipendenza.

Le relazioni presentate al Parlamento hanno documentato che circa 4 milioni di persone ogni anno in Italia fanno uso, sia pure saltuariamente, di cannabis e dei suoi derivati. Circa 9 milioni di italiani non ritengono tale uso dannoso per la salute ed il comportamento di troppe famiglie “moderne” risulta ormai variamente caratterizzato da: disinteresse, rimozione, tolleranza, addirittura vera e propria complicità. Indubbiamente molti genitori ricordano le situazioni “alternative” e “romantiche” degli anni ’60, ed ignorano completamente cha le piante attuali sono geneticamente modificate e che da esse si ottengono hashish e marijuana estremamente più potenti che nel passato, con effetti senza dubbio “pesanti”, soprattutto negli adolescenti e nel lungo periodo.

I principali effetti nell’uso di questi derivati sono: distorsione della percezione, difficoltà nei ragionamenti, difficoltà di memoria, difficoltà dell’apprendimento, incoordinazione motoria, tachicardia, ansia, attacchi di panico, tosse, broncopatie croniche, iperemia oculare. Autorevolissimi studi hanno dimostrato la possibilità di danni cerebrali permanenti, soprattutto durante la fascia d’età: 12-19 anni. Gli adolescenti che fanno uso di cannabis hanno il 41% di probabilità in più di manifestare malattie mentali gravi, nelle età successive della vita. La maggiore frequenza e precocità nell’assunzione possono causare i danni più gravi. I danni causati all’apparato respiratorio sono di gran lunga superiori a quelli causati dal fumo di tabacco. L’uso prolungato può inoltre causare alterazioni della fertilità, dello sviluppo fetale, della funzionalità vascolare, del sistema immunitario.

Statistiche anglosassoni dimostrerebbero che gli adolescenti i consumatori adolescenti hanno un rischio da 15 a 87 volte superiore di passare all’uso di droghe ancora più pericolose. La sindrome d’astinenza non è solitamente eclatante, ma si possono manifestare: intenso desiderio, irritabilità, insonnia, impulsività, disappetenza. Esistono prospettive terapeutiche nell’uso di cannabinoidi di sintesi, molecole simili ad alcune contenute nella cannabis. Esistono farmaci già registrati in altri Paesi che possono risultare utili nella terapia del dolore, del vomito, della bulimia. Tali sostanze, possono essere in atto ritirate ed utilizzate soltanto da strutture sanitarie, in grado di utilizzarli ai dosaggi e nei casi necessari.

Tali possibilità non possono però giustificare, in alcun modo, l’uso “selvaggio”, “di strada”, voluttuario o “ricreativo” delle droghe da cannabis. Proprio il linguaggio giovanile definisce in modo significativo coloro che fanno un uso continuativo di queste droghe con le espressioni: “si sono fumato il cervello”, “cannibali”.


10/09/07 - cataniaomnia.it

Basta guerre nel mondo!