Sballati alla guida fra alcol e droghe

La morte della giovane Claudia mette a nudo una piaga mai rimarginata

La lotta (impari) delle Forze dell'ordine e delle istituzioni - Centinaia di patenti ritirate nel solo Pinerolese - La repressione però non può bastare

Claudia Muro, 16 anni, di Rivalta, è morta sabato notte a S. Secondo. Un'auto guidata da un uomo ubriaco l'ha falciata mentre attraversava la strada, fuori da una discoteca. La sua tragedia ha scosso il Paese. Anche il ministro Giuliano Amato ha parlato di sequestro dell'auto per chi guida in stato di ebbrezza.

«È stato un incidente - ha commentato il fratello - che si poteva evitare». Parole che rispecchiano dolore e dignità. E però mettono prepotentemente a nudo una piaga mai sconfitta, che riguarda tutti.

Nel 2006 i Carabinieri hanno ritirato 973 patenti in provincia di Torino: 671 per guida in stato di ebbrezza. In 67 casi c'era di mezzo l'abuso di droga. La media si è confermata anche nel primo semestre del 2007: 546 patenti ritirate soltanto dai Carabinieri - una quarantina nel Pinerolese - e 310 casi di alcol, mentre sono cresciuti a 104 i ritiri per gli stupefacenti.

Una lotta impari, nonostante le 110mila pattuglie all'anno. Le stragi del sabato sera non si placano nemmeno con l'impegno costante della Polizia stradale, che di patenti per alcol o droghe ne ha ritirate quest'anno già 98 solo nel Pinerolese. Un numero altissimo. Si tratta soprattutto di giovani, sorpresi perlopiù di notte. Ma il problema riguarda tutte le età: le ultime quattro patenti, ritirate dalla Polstrada nel week-end, a Pinerolo, Candiolo, Scalenghe e Vigone, riportano date di nascita differenti: '45, '57, '75 e '58.

Anche le istituzioni locali si sentono coinvolte. «Da un anno abbiamo avviato controlli mensili con la Polizia stradale, la Croce rossa e l'Asl» esordisce Maria Rita Cavallo, assessore alla Salute di Pinerolo. È un primo passo: «Un'analoga collaborazione si vorrebbe avviare anche con i Carabinieri e con i Vigili urbani».

Per il vice-comandante della Polstrada di Pinerolo Mauro, però, «è la cultura che deve cambiare». Servono educazione e prevenzione. Anche in questo si fanno tentativi, nell'ambito dei Piani programmatici per la Salute, e delle Politiche sociali e giovanili.

Perché a reprimere pare di voler fermare il mare con le mani. Molti si chiedono se all'investitore di Claudia la patente si dovesse proprio restituirla ogni volta: era già stato preso in tre occasioni, due ritiri per ebbrezza e una sospensione, lo scorso febbraio. «Purtroppo sì - spiega il ten. Marco Porcedda, al comando della Compagnia di Pinerolo -: il ritiro è dovuto alla mancanza delle caratteristiche minime per poter guidare, e prevede la restituzione dopo gli accertamenti medici. La sospensione è temporanea per definizione, in questo caso due mesi».

In Val Pellice una persona è famosa per i 10 ritiri collezionati. In un altro caso, un'auto è stata fermata dalla Polizia a decine di chilometri dalla valle con su il cartello del fermo amministrativo apposto dai Carabinieri, che intimava al proprietario di tenerla (appunto) ferma.

Un fatto è che il problema nasce molto prima. Consepi, che si occupa di sicurezza stradale per conto della Regione, ha condotto test in tutto il Piemonte su un campione di 6.500 giovani (per tre volte queste analisi sono state effettuate proprio a Villa Glicini, a S. Secondo): «In discoteca si entra dopo la mezza. È frequente che le persone a quel punto siano già oltre i limiti di alcol nel sangue. La nostra indagine ha rilevato, in alcune zone, picchi fino all’83% di ragazzi “sballati” ancor prima di mettersi a ballare». E a bere cocktail.

L’amministratore delegato Claudio Bonansea traccia un quadro inquietante: «Non è solo una questione di alcool. Due ore di permanenza in discoteca allungano i tempi di reazione per chiunque del 35-40 per cento». Poi c’è da considerare il fattore-stanchezza: «Sedici-diciotto ore di veglia riducono il campo visivo e l’attenzione».

Quasi sempre, poi, i parcheggi non bastano, i tratti da percorrere a piedi sul ciglio sono anche lunghi, l'illuminazione scarsa. Succede praticamente per tutte le discoteche del Pinerolese. Molti giovani, poi, migrano verso le sale da ballo del Cuneese. Oggi (mercoledì) alle 11 il presidente della Provincia Granda Raffaele Costa incontra i sindaci. Proporrà di rivedere gli orari. Domani toccherà ai titolari delle discoteche, responsabili, tra l'altro, di non alterare la viabilità intorno al locale.

Ma quanto si può bere? Il limite massimo di alcolemia consentito dalla legge per un guidatore è 0,5 g/l. Per l'Istituto superiore di sanità corrisponde in media a tre bicchieri di vino per un uomo (due per una donna).

Un test empirico condotto da "L'Eco Mese" con l'etilometro messo a disposizione dalla Polstrada ha chiarito che non per tutti le bevande hanno la stessa incidenza (motivo in più per non bere affatto). Un solo "bianchetto" ha portato l'alcolemia di una 35enne astemia a quota 0,19, ma l'ha lasciata ferma sullo zero per un 50enne che è abituato ad un buon bicchiere di vino durante i pasti. Patente virtualmente ritirata, invece, per un trentenne che ha bevuto un vermouth e tre bicchieri di rosso (0,63) mentre a un 35enne sono bastate due birre medie.

Luca Prot - Tonino Rivolo - 18.07.07 - ecodelchisone.it

Quaranta metri di frenata, poi lo schianto

L'incidente la notte di sabato, a S. Secondo, poco prima delle 2«Quella notte non ho dormito. Ogni volta che chiudevo gli occhi, vedevo i suoi». A parlare è uno degli amici di Claudia. Uno dei ragazzi che, sabato notte, hanno assistito impotenti alla tragedia. Erano appena usciti dalla discoteca Villa Glicini. «Saranno state le 2 meno un quarto».

La Rover che ha travolto Claudia e sfiorato il suo fidanzato e quattro amici è piombata all'improvviso, arrivando a forte velocità da Bricherasio (i rilevi sui 40 metri di frenata e la quarta innestata lasciano supporre gli 80-90 km/h). «Ho sentito l'impatto terribile. Claudia è stata trascinata per alcuni metri, poi sbalzata ancora più in là. Ricordo solo di aver gridato "No!", poi sono corso da lei. Ma non c'era più nulla da fare». Nei meravigliosi occhi azzurri di Claudia non c'era più vita.

«Un mio amico si è rivolto all'automobilista, che intanto era sceso dall'auto: "Ti rendi conto di quello che hai fatto?", gli gridava, mai lui si è acceso una sigaretta».

È una testimonianza che ricorre, tra chi ha assistito alla scena: «Quel tizio aveva un atteggiamento pazzesco. Telefonava col cellulare. E puzzava tremendamente di alcol».

Sì, qualcuno ha pensato di fargliela pagare: «Vedendo Claudia, lì, senza vita, il primo pensiero che ti viene è: "Ora lo ammazzo"». Dalla discoteca, intanto, erano uscite centinaia di persone. Ma i Carabinieri sono arrivati subito: due pattuglie erano a 200 metri di distanza, per i controlli contro le stragi del sabato sera su coloro che lasciavano Villa Glicini.

Mentre quattro militari contenevano la rabbia della folla, il quinto ha trascinato Corrado Avaro, l'investitore, dentro la "gazzella". L'uomo è stato portato in ospedale per i controlli del tasso alcolemico: 1,92 grammi per litro di sangue, quasi quattro volte il limite di legge (0,5). Tra i 3 e i 4 si rischia il coma etilico.

Tra i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente, ironia della sorte, anche Claudio Bonansea, amministratore delegato di Consepi, la Spa di Susa che si occupa di guida sicura: tornava da Mirafiori, dove aveva sottoposto centinaia di giovani a test informativi contro l'abuso di alcool.

A parte l'innegabile responsabilità di chi si mette al volante ubriaco e supera di 30-40 km il limite, ora si parla della pericolosità di quel tratto di Provinciale, soprattutto quando la grande affluenza nella discoteca costringe a parcheggiare le auto lungo la carreggiata. La Provincia, per tutelare chi non è in auto, ha ipotizzato la realizzazione di un marciapiede e di una pista ciclabile. Ma lo sviluppo commerciale e artigianale ha infittito la strada di ingressi a raso: «Ho chiesto all'assessore provinciale Ossola di valutare, se le Amministrazioni comunali condividono, la realizzazione di una doppia corsia laterale protetta, come sulla circonvallazione di Bricherasio», afferma il consigliere regionale Marco Bellion.

Daniele Arghittu - Luca Prot - 18.07.07 - ecodelchisone.it

Sicurezza sulle strade: litigano anche i ministri

«Il sequestro dell’auto non è un provvedimento decisivo perché non impedisce di guidarne un’altra». Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, aveva invocato il sequestro dell’auto per chi guida ubriaco come rimedio contro le stragi sulle strade. E subito il suo collega dei Trasporti, Alessandro Bianchi, lo corregge.

«Sequestrare l’auto di proprietà di chi guida sotto l’effetto dell’alcol è un deterrente forte, ma se l’auto è di un altro non si capisce perché si dovrebbe colpire una persona che non ha colpe. Mi sembra più efficace, invece, un provvedimento decisivo relativo alla patente, che impedisca di guidare». Meglio dunque ipotizzare «la revoca obbligatoria della patente in caso di più ritiri successivi» osserva il ministro che puntualizza: «La revoca è comunque a tempo, si tratta di decidere quanto: alla fine di questo periodo si rifaranno gli esami». Anche se c’è la necessità di accelerare i tempi sul ddl già passato alla Camera Bianchi esclude la possibilità di stralciare alcune delle norme essenziali per farne un immediato decreto legge. «Non è nell’ordine delle cose e non c’è neanche la possibilità tecnica di fare uno stralcio», conclude Bianchi.L’esame del ddl sulla sicurezza stradale prenderà il via oggi stesso in Commissione Lavori Pubblici del Senato. Anna Donati (Verdi), presidente di commissione, promette «il massimo impegno a lavorare per avere norme più adeguate e severe». Dunque dovrebbe essere reinserito il sequestro dell’auto in caso di guida in stato di ubriachezza, norma eliminata dalla Camera, come richiesto da Amato.

Intanto proseguono le polemiche sollevate dal centrodestra. Tocca all’ex ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi ricordare che l’introduzione della patente a punti ha avuto effetti positivi arrivando ad abbattere «la mortalità sulle strade del 18 per cento circa». Ma non c’è soltanto l’opposizione a criticare il governo. Anche Paolo Uggè, presidente degli autotrasportatori, Fai, chiede al governo «di rivedere i piani sulla sicurezza stradale». Bianchi finisce sotto accusa anche da parte del comitato di redazione del Cciss, Centro di Coordinamento Informazioni sulla Sicurezza Stradale, Viaggiare Informati che dipende proprio dal ministero. Il cdr denuncia che la «redazione è stata decimata» e dunque non è più in grado di produrre i notiziari radiofonici informativi sul traffico.

mercoledì 18 luglio 2007 - ilgiornale.it

Accusato di omicidio doloso il pirata ubriaco

Resta in carcere, con l’accusa di omicidio doloso, Corrado Avaro, trent’anni, l’uomo che nella notte tra sabato e domenica ha travolto e ucciso con la sua auto Claudia Muro, 16 anni, all’uscita di una discoteca di San Secondo di Pinerolo (Torino). Il gip Marco Battiglia ha convalidato l’arresto del conducente, che al momento dell’incidente aveva un tasso di alcol nel sangue superiore di tre volte ai limiti consentiti dalla legge. Già per tre volte, e sempre per guida in stato d’ebbrezza gli era stata ritirata la patente.

È stata così respinta la richiesta di scarcerazione, e in subordine quella degli arresti domiciliari, avanzata dal suo legale, l’avvocato Giancarlo Perassi, che ha sostenuto la tesi dell’omicidio colposo. Di diverso parere, e qui sta la novità il sostituto procuratore di Pinerolo, Francesco La Rosa, che ha ipotizzato l’accusa del dolo eventuale, proprio il tipo di imputazione che nei giorni scorsi ha aperto il dibattito tra politici e magistrati. Ora bisognerà attendere la decisione del gip che comunque ieri mattina durante l’udienza di convalida, presso il Tribunale di Pinerolo, ha convalidato l’arresto. Alla fine il trentenne è stato riportato nel carcere di Saluzzo (Cuneo).

Contemporaneamente, tra lacrime e tensione, si svolgevano i funerali della giovane vittima. Centinaia di persone si sono ritrovate nella chiesa di Pasta, la piccola frazione di Rivalta (Torino) dove la ragazza viveva. Tanti i fiori, i messaggi, gli striscioni e anche un manifesto di foto realizzato dagli amici per ricordarla. «Voglio amarti come non ho mai saputo, come se fossi la cosa più bella, come se fossi ancora viva», è stato, lo struggente, addio del fidanzatino di Claudia. Con il parroco accanto che ricordava la sua «straordinaria voglia di vivere». «Claudia non c’è più - ha detto il sacerdote rivolgendosi ai numerosi amici della ragazza -, ma sono sicuro che partirà con voi per le vacanze...».

E sempre ieri si sono svolte le esequie, alla presenza di oltre mille persone, di Melania e Davide, i due giovanissimi morti in un incidente stradale a Fiumicino.


«Ragazzi custodite i doni che Dio ci ha dato», ha detto nell’omelia il vescovo Gino Reali.


di Andrea Acquarone - mercoledì 18 luglio 2007 - ilgiornale.it

La Turco contro l'alcol

Il ministro Livia Turco ha deciso di combattere aspramente l'abuso di alcool:''La prevenzione dell'abuso di alcol fa parte di un programma di lavoro che da tempo abbiamo avviato anche con le Regioni, il Piano nazionale alcol. Con i produttori di alcolici abbiamo molto discusso. Avevo presentato loro l'ipotesi di una regolamentazione più severa, attraverso uno strumento legislativo, che prevedesse anche il divieto di pubblicità. Mi hanno risposto in modo convincente, di puntare all'assunzione di responsabilità. Li ho presi sul serio e giovedì ci vediamo per valutare come regolamentare la pubblicità e anche la dissuasione'' dell'abuso di alcolici.


17/07/2007 - di Graziella Travaglini - ccsnews.it

Ancora sanzioni annunciate: basta!

I giornali riportano tutti il possibile sequestro dell’auto per chi guida ubriaco. Ma sarà veramente così? E servirà a qualcosa? La politica sembra andare per una sua strada, che non è quella di noi che usiamo la strada tutti i giorni


Adesso il sequestro per chi guida ubriaco. In passato ho scritto articoli annunciando il fatto che ci sarebbe stata la galera. Multe colossali, ritiri di patenti.

Il nulla! Oggi tutti i giornali in prima riportano questa che allo stato attuale è stata solo un’uscita a voce del ministro Amato: “ci sarà il sequestro delle auto per chi guida in stato d’ubriachezza”.

Che significa? Sequestro per chi supera il limite di 0,5 g/l o per chi supera 1 g/l, come da altre parti si propone? E, soprattutto, possibile che basti un’uscita di un ministro per riempire le prime pagine dei giornali come se da domani fosse legge?

Avrei dovuto scriverne anche su Motonline.com, riprendendo la notizia? O ho fatto bene a stare zitto, come sto facendo su buona parte del pacchetto di proposte in discussione in Parlamento? Ne parlerò quando saranno approvate, quando sarà finita l’altalena dei sì, no, forse, adesso c’è l’emendamento tal dei tali. Domani lo modifichiamo, ma sarà così.

Basta con questa politica urlata, basta con questo gran premio della news che spesso tramuta in notizia quella che potrebbe essere tale, ma che ancora non lo è. Perché è solo un’idea al momento!

E poi, a che serve una multa di 7500 euro? Tanto nessuno la pagherà mai. Piuttosto si fanno ricorsi su ricorsi.

A proposito: alzi la mano chi ha mai soffiato in un etilometro! Però sabato notte, tornando a casa in moto ho fatto lo slalom fra gli ubriachi rimbecilliti dalle libagioni e dall’alcol.

Le leggi ci sono, facciamole applicare punto e basta. E che le sanzioni siano credibili. Altrimenti lo scollamento fra sanzione promessa e realtà dell’impunità sarà sempre più visibile a tutti.

Anche a quei pochi che ancora non se ne sono accorti.

Che ne dite?
Ricky - 17 Luglio 2007 - news.motonline.com

Coca dai cartelli colombiani a prezzi stracciati

Aveva agganci diretti coi cartelli colombiani la banda di narcotrafficanti romani smantellata ieri, all’alba, dalla guardia di finanza alla Magliana. Anello di congiunzione della catena con rotta Sudamerica-Roma per un giro d’affari milionario, una colombiana di 27 anni sposata con N. T., 29 anni, uno degli otto arrestati. Grazie alle sue conoscenze dirette, senza avere bisogno di intermediari, il sodalizio riusciva a finanziare carichi e a importare droga senza costi aggiunti, tanto da rivenderla sulla piazza romana a prezzi stracciati. Riuscendo, così, in breve tempo a conquistarsi una consistente fetta del mercato a sud della capitale.

Alla porta dell’abitazione della coppia italocolombiana gli uomini delle fiamme gialle del comando provinciale hanno bussato alle prime luci del giorno. Con i cani al guinzaglio, i berretti verdi hanno perquisito decine di appartamenti, cantine e garage, finendo per mettere i «ferri» ai polsi di altri quattro romani, di una connazionale della donna e di un cittadino venezuelano. Tutti perlopiù incensurati, abituati a muoversi tra loro con circospezione, ricorrendo al minimo all’uso di cellulari e di altre utenze telefoniche per non incappare nelle intercettazioni degli inquirenti, spostandosi spesso in prima persona per l’organizzazione dei viaggi dei corrieri.

«L’operazione prende avvio nel maggio di due anni fa - spiega il capitano Carlo Zito - quando blocchiamo una staffetta di 120 chili di hashish su una berlina diretta a Roma. Arrestiamo quattro persone, i corrieri effettivi e due “pali” a bordo di una seconda vettura. Da quel momento cominciano le indagini per risalire a chi aveva finanziato la partita. Mesi di pedinamenti, alla caccia delle confidenze giuste per risalire alla gang con base romana e l'altro giorno, finalmente, l’ok della Procura di Roma all’emissione delle otto ordinanze di custodia cautelare».

Il gruppo, dopo il colpo incassato a maggio 2005, molla il traffico di hashish e passa a quello della coca. Nel frattempo, i finanzieri riescono a intercettare e a fermare undici «ovulatori», corrieri addestrati nelle scuole di Bogotà per ingoiare involucri in lattice contenenti la droga da espellere appena messo piede in Italia. Quando arrivano all’aeroporto di Fiumicino c’è già chi li attende per accompagnarli in lussuosi alberghi della Capitale. L’organizzazione si fa sempre più attenta, scrupolosa. Ma è costretta a spostare la sua rotta dalla Colombia al Venezuela e la Spagna diventa un passaggio obbligato. A occuparsi dei rapporti coi fornitori, della fitta rete di collaboratori, di raccogliere i proventi e di saldare i corrispettivi pattuiti coi sudamericani era S. G., 30 anni, mente e braccio operativo della cellula della Magliana. Per tutti, accusati di traffico internazionale di stupefacenti, si sono spalancate le porte del carcere di Regina Coeli, quelle di Rebibbia per le donne. Dieci i chili di coca, pura al 90 per cento, sequestrati dalle fiamme gialle che, una volta tagliati e consegnati ai pusher locali, avrebbero fruttato almeno tre milioni di euro.


di Alessia Marani - mercoledì 18 luglio 2007 - ilgiornale.it

Molestò nipotina: condannato a 5 anni

Aveva molestato la nipotina di 9 anni in un campeggio dove stava trascorrendo le vacanze estive ed e' stato condannato a 5 anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 40 mila euro nei confronti della famiglia della bambina. La sentenza e' stata emessa al termine di un rito abbreviato (con lo sconto di pena di un terzo) dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Chiavari, Alessandra Galli, che aveva rigettato il patteggiamento allargato a 3 anni e 10 mesi dichiarandolo non ammissibile. L'imputato, al momento in carcere dove sta scontando una pena a 3 anni di reclusione per una vicenda analoga, e' un genovese di 59 anni (V. M.). Il reato, violenza sessuale aggravata dal vincolo di parentela, e' contestato dalla Procura di Chiavari e risale all'agosto del 2006; e' stato consumato in un campeggio nell'entroterra di Chiavari, dove l'uomo insieme alla convivente e alla figlia e, appunto, la nipotina stava trascorrendo un periodo di ferie. Il pubblico ministero Francesco Brancaccio per l'imputato aveva chiesto una condanna a 5 anni di reclusione, nella quale le aggravanti sono state dichiarati equivalenti alle attenuanti, nonostante una sentenza passata in giudicato per un reato analogo avvenuto nell'entroterra del Ponente genovese.


Chiavari - 18.07.07 - repubblica.it

Via Varanini, Penati compra casa a 30 rom

(...) attualmente a favore della fondazione Casa della Carità da destinare alla popolazione rom». Traduzione: Penati vuole acquistare quei quattro appartamenti al 27 di via Varanini, zona Stazione Centrale, occupati dai rom dell’ex favela di via Capo Rizzuto, dove furono arrestati anche i responsabili di uno stupro avvenuto nel cuore di Milano.

Ah, dettaglio, l’importo che Penati deve poi sottoporre alla votazione del consiglio provinciale - dopo un passaggio in commissione previsto tra una settimana - è di un milione e 404mila euro, Iva inclusa. Il tutto è burocraticamente accompagnato dalle determine di «conferimento di incarico all’agenzia del territorio per la stima di alloggi e locali commerciali» e dalla relazione «tecnica predisposta e firmata dall’architetto Massimo Livieri».

Acquisizione che, secondo i conti di Penati, eviterebbe alla Provincia lo spreco di denaro pagato per l’affitto dell’immobile. Già, attualmente, l’amministrazione provinciale spende poco più di 80mila euro per ospitare una trentina di nomadi in via Varanini. «Peccato che la valutazione economica, diciamo modello buon padre di famiglia, sia l’ennesima presa in giro penatiana: quella di Varanini era una soluzione provvisoria e non definitiva» chiosa Bruno Dapei, capogruppo consiliare di Forza Italia: «Era “ospitalità” temporanea del presidente della Provincia che aveva risposto a un appello di don Virginio Colmegna, nell’attesa che il sacerdote si attivasse per reperire alloggi all’interno della sua comunità».

Accordo non rispettato con ottantamila e più euro d’affitto che Penati, sorpresina, preleva ogni 365 giorni dal «fondo per la realizzazione di iniziative legate al progetto Patto metropolitano per la casa». E mentre la Cdl si prepara a dar battaglia in commissione e in consiglio - «ostruzionismo a mille per bloccare questa vergogna, perché la Provincia non è un’agenzia immobiliare» - i condomini che risiedono al 27 di via Varanini valutano il ricorso giudiziario «dopo quasi tre anni di furti, scippi e questua dei bambini all’angolo della strada».


Racconti di vita quotidiana di chi non crede al Penati in versione «rom raus» bensì a quello dell’agente immobiliare pro-rom. «Travestimento double-face che non ci stupisce» fa sapere Gianfranco De Nicola (An), che preannuncia la pubblicazione «degli indirizzi di casa di Penati e dei suoi assessori dove i rom potranno trovare un tetto e un piatto caldo».


di Gianandrea Zagato - mercoledì 18 luglio 2007 - ilgiornale.it

Bologna: adescava davanti a scuole, a giudizio

Bologna - Il Pm Gabriella Tavano ha chiesto il rinvio a giudizio per violenza sessuale e sequestro di persona di G.L. 42nne originario della provincia di Potenza ma residente a S. Lazzaro di Savena, accusato di aver compiuto o tentato tra il 2005 e il 2006 atti sessuali su sei ragazzine, tutte minorenni, che agganciava davanti a scuole.


17.07.07 - bologna2000.com

Abusi su ragazzi, condannato meccanico

ABUSI SU DUE RAGAZZINE: CONDANNATO MECCANICO


Il pubblico ministero, Maria Cristina Rizzo, aveva invocato per lui una condanna a dieci anni. Ma la pena inflitta questa mattina dal giudice Nicola Lariccia è stata più lieve: 5 anni e 6 mesi di carcere e un risarcimento di quasi 20 mila euro. Si è concluso così il primo atto della vicenda giudiziaria che vede coinvolto Sandro Castriota, 28enne meccanico, originario di Caprarica, arrestato il 7 ottobre dello scorso anno con la pesante accusa di abuso sessuale ai danni di due ragazzine minorenni. Le sfortunate vittime erano all’epoca dei fatti due giovanissime di 13 e 14 anni, figlie di amici di famiglia dell’operaio di Caprarica, ma non sorelle tra loro. Secondo la ricostruzione della pubblica accusa il meccanico avrebbe abusato sessualmente della più piccola e molestato ripetutamente anche l’amica più grande, fino a quando le due vittime non hanno trovato il coraggio di raccontare tutto ai rispettivi genitori. Partita la denuncia e l’arresto del 28enne, oggi il processo, con rito abbreviato, nel Tribunale di Lecce.

Il giovane, attualmente detenuto nel carcere di Altamura, è stato condannato anche al pagamento di una provvisionale di 15mila euro per la prima e di 3mila per la seconda minorenne. Ma non finisce qui, visto che un altro procedimento è stato avviato dalle famiglie delle ragazze. Stavolta in sede civile dove i legali di parte hanno presentato un’istanza di risarcimento dei danni (morali e materiali) che ammonta complessivamente a 3 milioni e 600 mila euro. Due milioni e mezzo richiesti dai genitori e la sorella della 13enne che ha subito la violenza e il resto della somma da parte dei genitori dell’altra ragazzina, di 14anni, anch’essa oggetto delle “attenzioni” particolari del meccanico.

Vittorio Calosso - 17.07.07 - lecceprima.it

Genova, ''il maniaco dell'ascensore'' ha confessato

GENOVA – ''Il maniaco dell'ascensore'' di Genova ha confessato. Edgar Bianchi, il barista 28enne accusato di aver aggredito 26 ragazzine, tra gli 11 ed i 17 anni (ad eccezione di due maggiorenni) in due anni a scopo di violenza sessuale, ha ammesso le proprie responsabilità davanti al giudice dell'udienza prelminare Adriana Petri. Il prossimo 19 settembre è prevista la prossima udienza.


Bianchi, come ha reso noto l'avvocato difensore Gianstefano Torrigno, ha ammesso le proprie responsabilità, anche se non ricorda tutti gli episodi. Il 28enne si trova detenuto presso il carcere di Chiavari dove è visitato con regolarità da un psicoterapeuta.


L'aggressore è stato riconosciuto capace di interndere e di volere nonostante siano stati evidenziati disturbi profondi della personalità , disturbo narcisistico e disturbo istrionico.


17.07.07 - romagnaoggi.it

Tratta esseri umani

TRATTA ESSERI UMANI: AICCRE, IMPORTANTE RUOLO COMUNICAZIONE


(AGI) Roma, - 17 lug. - “Cambiare le parole sui giornali, ratificare la Convenzione di Varsavia e promuovere una pubblicita’ progresso sulle reti televisive del servizio pubblico, ma non solo”. In queste tre azioni si concretizza l’ impegno dell’Aiccre (Sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, associazione che raggruppa gli amministratori di oltre 100.000 enti territoriali in 26 paesi dell’Unione europea, dell’Europa centrale e orientale e di Israele) contro la tratta di esseri umani, cosi’ come ha dichiarato il Segretario, Roberto Di Giovan Paolo, in apertura dell’incontro ‘Le parole della tratta’ in corso a Roma nella sede dell’Associazione. Il Dirigente dell’Aiccre ha sottolineato l’importanza della comunicazione per spiegare un fenomeno, come quello della tratta di esseri umani, “soggetto a distorsioni e rappresentazioni sensazionalistiche”. “Bisogna diffondere l’idea - continua Di Giovan Paolo - che la tratta ha prodotto delle nuove forme di schiavitu’ e non esiste una tipologia di tratta: il fenomeno non riguarda soltanto la prostituzione ma anche il lavoro forzoso, lo sfruttamento e il dislocamento dei minori, il commercio degli organi”. (AGI)


Red - 17.07.07 - pubblicita-oggi.it

Ascoli Piceno: due arresti per atti sessuali

Ascoli Piceno: due arresti per atti sessuali su sorelline

AMANDOLA (Ascoli Piceno) - Qualche euro o piccoli regali: era questa la ricompensa per tre sorelline di Amandola in cambio di giochi "particolari" con quattro uomini, tra cui uno zio. Gli abusi andavano avanti da molto tempo, poi sono intervenuti i carabinieri e le tre ragazzine sono state affidate a una comunita' educativa. La storia e' emersa lo scorso inverno, quando erano finiti in carcere un pensionato di Amandola e lo zio paterno, di nazionalita' macedone, che avrebbe abusato sessualmente di almeno una delle tre nipoti. Oggi due nuovi arresti: un albanese di 44 anni e un 69enne. L'accusa e' induzione alla prostituzione e atti sessuali con minorenne. (Agr)


17.07.07 - corriere.it

Pensioni, Bonino rimette incarico

Pensioni, Bonino rimette incarico, Prodi rinnova fiducia


ROMA (Reuters) - Il ministro per le Politiche comunitarie Emma Bonino ha annunciato di avere inviato una lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi nella quale gli chiede di valutare la sua remissione dell'incarico di governo poiché in disaccordo sul modo di condurre la trattativa con i sindacati sulle pensioni.


Ma Prodi, in una lettera al suo ministro, le rinnova la sua fiducia dicendo che il governo sulle pensioni riuscirà " a coniugare, come sempre, rigoroso rispetto dei conti pubblici con la necessità di dare ai nostri concittadini un sistema pensionistico più equo e giusto".


La Bonino ha annunciato la sua remissione dell'incarico nel corso di una conferenza stampa e le sue dichiarazioni hanno subito avuto una serie di reazioni e polemiche.


I primi a reagire sono stati i rappresentanti della sinistra radicale da lei chiamati in causa, poi numerose le reazioni anche da parte del centrodestra che ha parlato di "crisi" del governo chiedendo le dimissioni di Prodi.


La lettera di Prodi ha poi cercato di placare le polemiche.


LA POSIZIONE DELLA BONINO


"Ho scritto una lettera a Prodi per lasciare a lui la valutazione rispetto al mio permanere al governo. Non sono qui a minacciare alcunché, tanto meno le dimissioni, ma puramente rimettere nelle sue mani il mio incarico perché sia il presidente a decidere se il mio permanere al governo sia opportuno o comunque compatibile con le ragioni stesse per le quali abbiamo sin qui sostenuto, e speriamo di continuare a sostenere, il suo compito e il suo mandato. O se invece lo siano le posizioni conservatrici, quando non reazionarie, della sinistra comunista e sindacale", ha detto la Bonino nel corso della conferenza stampa.


LA LETTERA DI PRODI, LE REAZIONI DI RIFONDAZIONE


Nella sua lettera di risposta Prodi scrive: "Questo governo ha ancora bisogno del tuo prezioso apporto e dell'alto contributo etico e professionale che hai sempre dato alla tua attività. Non intendo quindi neppure prendere in considerazione la tua ipotesi di remissione del mandato che rinnovo pienamente con immutata fiducia".


Il presidente della Camera Fausto Bertinotti, interpellato dai cronisti, ha preferito non commentare.


Il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, sempre di Rifondazione comunista, ha invece dichiarato: "Sono dispiaciuto per la scelta della collega Bonino, che spero torni sulla sua decisione. Sono dispiaciuto soprattutto per la motivazione che ha indicato. Infatti in questi mesi quella che lei definisce come sinistra radicale non ha proposto che si tenesse conto di un proprio capriccio, quanto piuttosto che si rispettasse quel programma che liberamente tutte le forze dell'Unione avevano sottoscritto con i propri elettori. Un programma che non può che rappresentare un vincolo per tutti e non solo per alcuni. Ritengo che in una democrazia questo rappresenti un impegno morale e non solo politico. Voglio sperare perciò che la collega Bonino ripensi al suo gesto e torni sulla sua decisione".

© Reuters 2007 - martedì, 17 luglio 2007 - today.reuters.it

Botte dal padre e dal fratello: "Ti devi prostituire"

Roma, arrestati gli sfruttatori di una ragazza di trent'anni. Sevizie iniziate dopo la morte della madre


ROMA

Due uomini e una donna sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo per aver più volte picchiato selvaggiamente e minacciato una ragazza di 31 anni per costringerla a prostituirsi. Fino a qui la storia sembrerebbe comune a tante altre se non fosse per il fatto che, gli imputati sono italiani e per di più i due uomini sono rispettivamente padre e fratello della vittima. Gli arresti dei carabinieri sono avvenuti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma dopo due mesi di indagini che hanno consentito di far luce su di una sconcertante realtà familiare.

Dopo la morte della mamma, circa 10 anni fa, la vittima, insieme alla sorella di due anni più grande, era già stata costretta per anni a prostituirsi nella sua abitazione di Fiano Romano dal padre e dal fratello che gli rimediavano i clienti, controllando e sfruttando la loro «professione». Per quella vicenda passata, il papà ora 70enne e il fratello ora 35enne erano già stati indagati. Il padre era stato arrestato. Scontata la pena, spalleggiato dal figlio e dall’attuale convivente, una donna romana di 49 anni, ha provato in tutti i modi a costringere nuovamente la figlia, che nel frattempo si era allontanata dall’abitazione paterna per evitare contatti, a prostituirsi. La sorella più grande era riuscita a rendersi irreperibile in un’altra città.


18.07.07 - lastampa.it

Malasanità, dieci arresti per assenteismo

Malasanità, dieci arresti per assenteismo all'ospedale di Perugia


Assenteismo in ospedale: due persone sono state arrestate, otto sono finite ai domiciliari. Si ipotizza l'abuso d'ufficio. Nell'inchiesta ci sono altri sessanta indagati.


Dieci arresti - due in carcere e otto ai domiciliari - sono state eseguite stamani dai carabinieri del Nas nell'ambito di un'indagine per assenteismo nei confronti di personale dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Hanno riguardato medici, docenti, infermieri e personale tecnico amministrativo.

LE INDAGINI. Le misure cautelari emesse dal gip di Perugia su richiesta della procura della Repubblica sono complessivamente 12, due delle quali (ai domiciliari) ancora da eseguire. Sono inoltre una sessantina gli indagati in stato di libertà. I reati ipotizzati sono di falso in atto pubblico e truffa aggravata. Riguardano - ha reso noto la procura di Perugia - l'allontanamento dal luogo di lavoro mediante l'illecito utilizzo del badge marcatempo a opera di terzi, nonchè comportamenti di analoga finalità. L'indagine rappresenta la prosecuzione di accertamenti che già nell'autunno scorso avevano portato ad altri arresti. Le misure cautelari riguardano otto dipendenti dell'Azienda ospedaliera di Perugia, un ex dipendente della stessa e tre dell'Università. Tutti operanti presso strutture ospedaliere o universitarie dell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Nas in collaborazione con il comando provinciale del capoluogo umbro e altri reparti dell'Arma.

I CARTELLINI. Sarebbe stato "sistematico" il presunto uso illecito dei cartellini marcatempo da parte di medici, coordinatori capi sala, infermieri, amministrativi e tecnici di laboratorio coinvolti nell'inchiesta per assenteismo che ha riguardato l'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Secondo i carabinieri del Nas i dipendenti coinvolti timbravano infatti con continuità i propri badge e quelli delle persone assenti dal servizio. Anche in una nota diffusa dal procuratore perugino Nicola Miriano si parla di "diffusa applicazione" delle presunte condotte illecite. Si sottolinea quindi che nonostante i quattro arresti eseguiti nel settembre scorso sempre per assenteismo, è stato verificato che gli indagati "per nulla intimoriti o dissuasi" da quanto successo, "persistevano a tutt'oggi nelle condotte delittuose". L'inchiesta - sfociata in un'operazione denominata "Fantasma" - ha riguardato il periodo che va dal 21 settembre 2006 al 29 giugno scorso. I dipendenti ospedalieri e universitari raggiunti dalle misure cautelari (in carcere e ai domiciliari) sono accusati di essere stati assenti con continuità dal posto di lavoro, mentre agli indagati sono state contestate condotte occasionali.

L'ASL. L'Azienda ospedaliera di Perugia ha sospeso i dipendenti raggiunti da misure cautelari nell'ambito dell'indagine dei carabinieri del Nas. Il provvedimento è già stato adottato dai vertici della struttura sanitaria. Nessuna iniziativa invece ancora nei confronti degli indagati a piede libero. I loro nomi non sono stati tra l'altro comunicati all'Azienda.

17/07/2007 - unionesarda.it

Commutata la pena di morte per le infermiere

Dalla pena di morte all’ergastolo. Fine della vicenda delle 5 bulgare e del medico palestinese, condannati in Libia perchè avrebbero infettato 438 bimbi con l'aids


Sembra finalmente conclusa la tragica vicenda delle cinque infermiere bulgare e del medico palestinese, condannati a morte dalla giustizia libica perché avrebbero infettato con il virus dell’aids 438 bambini, facendone morire già 56. La condanna a morte inflitta loro è stata commutata in ergastolo.

Il Consiglio Superiore della istanze giuridiche della Libia ha così emesso la sua sentenza che evita la pena di morte per le infermiere - Kristiana Vulcheva, Valya Chervenyashka, Nassya Nenova, Valentina Siropoulo e Snezhana Dimitrova - e per il medico. L’ergastolo a cui sono ora condannati potrebbe essere scontato in Bulgaria stando all’accordo bilaterale di estrazione stipulato tra i due Paesi negli anni ’80.

Le famiglie delle vittime avevano rinunciato ad esigere la pena di morte dopo aver ottenuto un risarcimento danni di un milione di dollari a testa per ogni bambino infettato.

17-07-2007 - momentosera.com

Servizi socio-assistenziali al collasso

''Servizi socio-assistenziali al collasso''
Personale ridotto all’osso e costretto a carichi di lavoro massacranti, tutto a pregiudizio del servizio socio-assistenziale. È la denuncia che arriva all’indirizzo della direzione generale dell’azienda ospedaliero universitaria di Ferarra da parte di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.


Una rianimazione traumatologica, l’unica in provincia di Ferrara, che lavora costantemente sotto i minimi di servizio. Il pronto soccorso generale con solo tre operatori di notte. Continua il fenomeno delle barelle che si aggiungono ai posto letto, portando a 40/42 le assistenze in sale attrezzate per 30 pazienti. Turni di lavoro pomeridiani e notturni consecutivi. Il reparto di Oncologia senza un progetto di inserimento di operatori sociosanitari. Si fanno straordinari non richiesti per mantenere un minimo di standard qualitativo.


Questo il quadro non certo rassicurante dipinto dalle sigle sindacali della funzione pubblica, che denunciano una situazione al collasso, una carenza di personale che diventa paradossale quando rischia di minare addirittura il diritto di sciopero. Il problema infatti è così acuto che l’Azienda Sant’Anna non è in grado di garantire i minimi di servizio in caso in caso di astensione dal lavoro.


Fin qui la parte sanitaria. Ma la protesta si estende anche a quella organizzativa. Risale all’autunno 2005 l’insediamento della nuova direzione sanitaria. “Da allora nulla è cambiato – lamentano i sindacati -, nonostante inizialmente si fosse messo mano alla riorganizzazione dipartimentale; ma la riforma è rimasta solo sulla carta: ad oggi manca la discussione all’interno dei comitati di dipartimento, si assumono decisioni prese a monte, la formazione dei componenti dei comitati e la divulgazione dei verbali sono nulle”.


Per uscire da questa situazione i sindacati attendono risposte concrete e risposte certe da parte della direzione. “Altrimenti – dicono – assisteremo impotenti al collasso dei servizi infermieristici e socio-assistenziali”.


18/7/2007 - estense.com

Chi digerisce questo pasticcio

Quatto quatto, Romano Prodi sembrava avere ormai il sorcio in bocca: un complicato pasticcio tra Rifondazione e Cgil aveva consentito all’estrema della coalizione e allo storico sindacato della sinistra di dare il via libera alla schifezzuola sulle pensioni.

Nei piani prodiani, concordati punto per punto con cigiellini e rifondaroli, si abbassava l’andata in pensione di anzianità da 60 a 58 anni: unico caso in Europa. Si inventavano centinaia di migliaia di lavori usuranti preparando una grave crisi nei sindacati, dove «usurati» per meriti politici avrebbero dovuto convivere nel futuro con non usurati non protetti dalla politica. Un saggio sindacalista come Luigi Angeletti ha colto al volo l’enorme pericolo di una simile scelta e ha deciso di rispondervi in modo surreale insistendo sul lavoro usurante delle maestre di asilo. Si prevedevano, poi, quote fumose da far scattare nel 2010 o 2011. Si diceva che tutto era coperto finanziariamente dalla fusione o dalla razionalizzazione degli enti previdenziali e dall’aumento dei contributi dei parasubordinati: due imbrogli per prendere in giro Bruxelles. C’era poi, naturalmente, il «taglio dei costi della politica», oggi molto di moda. Ecco l’immondo pasticcio pronto ad andare in forno, condito con la paura che il ceto politico del centrosinistra anche riformista ha per una crisi di governo.

Forse, però, il pasticcio andrà di traverso a Prodi. L’ostacolo principale è stato posto dal limpido, ineludibile ragionamento di Mario Draghi che ha chiesto all’esecutivo di fare esattamente il contrario di quello che si stava apprestando a fare. Sulla base di questo ragionamento si è messa in movimento anche una riformista a lungo in sonno (profondo) come Emma Bonino che ha annunciato che non starà in un governo che gioca sull’avvenire dell’Italia. Forse lo stesso Francesco Rutelli sarà costretto a smentire il mariniano Giuseppe Fioroni che ha definito le posizioni «riformiste» del vicepremier «ruggiti di carta». Forse la vuota retorica veltroniana sui patti generazionali impedirà al futuro leader del partito democratico di sfilarsi come al solito dal merito dei problemi. Forse persino la Confindustria farà il suo mestiere, difenderà gli interessi generali delle imprese e butterà all’aria un tavolo di trattative cigiellinocentrico con Palazzo Chigi che la umilia giorno dopo giorno.


Prodi, per salvarsi ancora per qualche mese, ha un’unica carta: cacciare l’Italia in una palude di compromessi deteriori e di intrighi. Sperando che una generale disperazione stemperi la protesta sempre più diffusa della società italiana. Così a occhio, però, i giorni del suo governo sono contati. E il pasticcio delle pensioni potrebbe spingere chi anche nella maggioranza ha più attenzione ai problemi del Paese che a quelli suoi propri, a spegnere la luce di un’avventura ormai priva di prospettive.


di Lodovico Festa - mercoledì 18 luglio 2007 - ilgiornale.it

Pescara, ritirate 90 patenti negli ultimi sei mesi

PESCARA. Nel primo semestre 2007 sono state ritirate 90 patenti. A farlo sapere il comando provinciale della polizia municipale già investito da mille polemiche per la raffica di multe ai danni dei cittadini. Ma il comandante Grippo non sembra preoccupato e continua a rendere noti, con una punta di orgoglio, i dati del suo operato.

L'ultimo scontro che lo ha visto protagonista (defilato) è stato quello tra il sindaco D'Alfonso e il vice Teodoro, assessore competente in materia, quest'ultimo andato su tutte le furie per essere rimasto all'oscuro circa il servizio del Tg5.

L'attività che ha permesso questo risultato si è snodata nel corso di ogni giornata lavorativa e, a partire dal mese di maggio, anche in occasione di servizi notturni, dalla mezzanotte alle 6 del mattino nelle notti tra il sabato e la domenica insieme alla Guardia di Finanza.

Sono state ritirate 29 patenti per guida in stato di ebbrezza, 21 patenti per velocità superiore di oltre 40km/h al limite previsto e 40 patenti perché scadute.Complessivamente nel primo semestre 2007 sono state controllate oltre 30.000 autovetture.

Dal mese di marzo sono stati intensificati i controlli sul tasso alcolemico con l'utilizzo dell'etilometro e dell'alcol test e sugli eccessi di velocità con l'utilizzo dell'autovelox e soprattutto del telelaser che consente l'immediata contestazione dell'infrazione all'automobilista.

Dal mese di maggio la Polizia Municipale è anche dotata di narcon test che consente di verificare se l'automobilista ha assunto sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida.

Ma tra pochi mesi il comandante Grippo lascerà il comando. Che torni la tranquillità per i cittadini?

17/07/2007 - primadanoi.it

Alcol e velocità, emergenza a Como

Alcol e velocità, emergenza anche a Como


Intanto dalla classifica del «Sole-24 Ore» emerge che le infrazioni dei lariani alla guida sono qualitativamente gravi

Nell'ultimo fine settimana ritirate sei patenti. Raffica di multe
Sei patenti ritirate, due delle quali per guida in stato di ebbrezza. E altre 25 multe per eccesso di velocità. È il bilancio dell'ultimo week-end di controlli della polizia locale di Como, che dall'inizio dell'estate ha cominciato a monitorare le grandi vie cittadine con telelaser ed etilometro. I numeri crescono: nel precedente fine settimana le patenti ritirate erano state 4, 16 invece le multe. A questi dati, si aggiungono poi i rilevamenti del Sole-24 Ore, che ieri ha pubblicato le graduatorie nazionali sul numero dei punti decurtati provincia per provincia: Como è nella seconda metà della classifica.

Sul Lario, il numero delle infrazioni che tolgono punti sulla patente è più basso rispetto ad altre realtà nazionali e regionali. Sorprende, però, il valore comasco alla voce «punti detratti per ogni infrazione» (3,89), tra più alti a livello regionale. Questo significa che, tendenzialmente, i comaschi commettono sì poche infrazioni ma gravi, infrazioni che portano alla decurtazione di parecchi punti.

Migliora, invece, la situazione lariana in merito alle patenti 'azzerate', cala cioè il numero di conducenti che hanno commesso tante infrazioni da esaurire la propria scorta di punti. Siamo oltre metà classifica nazionale, e praticamente agli ultimi posti in Lombardia (davanti soltanto a Mantova, Brescia e Bergamo).

Dal quadro del Sole-24 Ore sull'imprudenza al volante, quindi, Como emerge con risultati sostanzialmente positivi. A prescindere da questo tipo di statistica, le cronache locali in questo periodo sono state troppo spesso occupate da incidenti mortali. Tre nell'ultima settimana. Diciannove da inizio anno.
L'ultimo sabato sera, a Merone, dove Giuseppe Vecchietti, 36 anni, operaio di Erba, ha perso la vita in moto. Nel 1989, il fratello Gianluca, era morto travolto da un'auto pirata davanti a Lariofiere. E mentre il Piemonte piange una ragazza investita da un automobilista ubriaco, il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, proporrà nel Ddl in discussione al Senato il sequestro della macchina a chi guida in stato di ebbrezza.

«Non sono d'accordo - commenta Vincenzo Graziani, comandante della polizia locale di Como - in questo modo, infatti, si colpirebbe il veicolo e non la persona. Se una persona ha i soldi per comprare un'altra macchina, il sequestro è inutile. Piuttosto, se l'incidente è causato dallo stato psicofisico (alterato, ndr), il conducente per qualche anno non dovrebbe più vedere la patente. Poi, se si tratta di un recidivo, si potrebbe arrivare al ritiro a vita. Continuo a sostenere che dei tre fattori - strada, mezzo e uomo - il terzo è ancora quello con la maggior responsabilità negli incidenti. Bisogna aumentare la vigilanza e tornare ai posti di controllo regolari, poiché oggi una persona può fare chilometri e chilometri senza incontrare una pattuglia. Spesso poi, l'eccesso di sicurezza fa dimenticare le misure di prudenza. Un'ultima riflessione - conclude Graziani - i mezzi vanno revisionati ogni 4 anni. Farei lo stesso anche per le patenti, sottoponendo i cittadini a controlli periodici».

Ivana Canavesio è perplessa tanto quanto Graziani sul sequestro dell'auto, ma punta sull'educazione dei ragazzi. Sul «cambiare le teste», nel senso di insegnare ai conducenti di domani rischi e cautele della strada. Responsabile comasca dell'associazione Per una strada che non c'è, Ivana nel 1999 ha perso una figlia di 25 anni, investita sul marciapiede da un 45enne senza patente. Tra pochi giorni saranno trascorsi 8 anni dalla tragedia. L'investitore di sua figlia è morto in carcere e lei, oltre ad aver accettato un dolore così grande, oggi si impegna per far sì che queste tragedie siano sempre meno frequenti. «La migliore sensibilizzazione si fa con i ragazzi alla 'vigilia' del motorino. Domani guideranno uno scooter, dopodomani un'auto. Al di là di questa attività - prosegue Ivana - bisogna chiedersi perché nel resto d'Europa i morti sulla strada sono diminuiti, e da noi sono aumentati. A parere mio manca una sorta di certezza della pena: il reato che può essere imputato a un investitore è omicidio colposo, se è incensurato non va nemmeno in carcere. Ma senza arrivare a questi casi limite, basterebbe una pena certa per gli episodi più gravi: se prendi l'auto senza patente, o ubriaco, anche se non combini nulla e vieni scoperto, fai 48 ore di carcere. Solo due giorni, ma veri».

Andrea Bambace - 17.07.07 - corrieredicomo.it

Omicidio volontario per l'ubriaco di Pinerolo

E' accusato di omicidio volontario l'ubriaco che ha ucciso la sedicenne a Pinerolo


PINEROLO (17 luglio) - Si aggrava la posizione di Corrado Avaro, l'uomo che ha travolto e ucciso a Pinerolo la 16enne Claudia Muro: su di lui, infatti, ora pende l'accusa di omicidio volontario. L'uomo resterà in carcere: il gip Marco Battiglia ha convalidato l'arresto, respingendo la richiesta di scarceraziome avanzata dai suoi legali. E, soprattutto, è cambiato il capo d'accusa: il pm, infatti, ha ottenuto dal gip di Pinerolo la modifica da omicidio colposo a volontario. Avaro aveva travolto e ucciso con la sua auto la sedicenne Claudia Muro all'uscita di una discoteca di San Secondo di Pinerolo (Torino). Al momento dell'incidente l'uomo guidava in stato d'ebrezza e dai controlli successivi è risultato avere un tasso di alcol nel sangue superiore di tre volte ai limiti consentiti dalla legge.

Respinta, così, la richiesta di scarcerazione, e in subordine quella degli arresti domiciliari, avanzata dal legale di Avaro, l'avvocato Giancarlo Perassi, che ha sostenuto la tesi dell'omicidio colposo. Di diverso parere il sostituto procuratore di Pinerolo, Francesco La Rosa, che ha ipotizzato l'accusa del dolo eventuale.

Sempre questa mattina, intanto, si sono svolti i funerali della ragazza. Centinaia di persone si sono ritrovate nella chiesa di Pasta, la piccola frazione di Rivalta (Torino) dove la ragazza viveva con la famiglia. «Voglio amarti come non ho mai saputo, come se fossi la cosa più bella, come se fossi ancora viva», è stato il saluto del fidanzatino della ragazza, mentre il parroco ha ricordato la sua «straordinaria voglia di vivere». «Claudia non c'è più - ha detto il sacerdote rivolgendosi ai numerosi amici della ragazza - ma sono sicuro che partirà con voi per le vacanze...».


17.07.07 - ilmessaggero.it

Villa Borghese, drogata e violentata

Villa Borghese, drogata e violentata Rinviati a giudizio tre nordafricani


La diciassettenne fu picchiata e minacciata col coltello

QUATTRO condanne e tre rinvii a giudizi nell'ambito di un procedimento relativo a diversi episodi di violenza sessuale e di cessione di sostanze stupefacenti. In particolare il gup Adele Rando ha disposto il rinvio a giudizio di tre stranieri accusati di violenza sessuale di gruppo e lesioni. Si tratta di Aladine Missaui 22 anni tunisino, Tuomi Meydi 27 anni tunisino e di Mohamad Bamou 36 anni marocchino. Il processo nei loro confronti inizierà il 26 novembre davanti alla nona sezione del tribunale penale. I tre sono accusati di aver abusato di L. T. una 17enne il 13 maggio 2006 a Villa Borghese. Dopo aver schiaffeggiato, puntato un coltello alla gola della ragazza e costretto ad assumere cocaina l'hanno violentata a turno. Ad una settimana dei fatti la giovane tornò nella villa dove riconobbe i tre quindi allertò le forze dell'ordine che li arrestarono. Dalle dichiarazioni della ragazza partirono poi degli accertamenti portati avanti dal pm Roberto Staffa in merito a un giro di cocaina nella Capitale. Da qui furono individuate le altre 4 persone ieri condannate dallo stesso gup. In particolare il giudice ha condannato con rito abbreviato a 4 anni di reclusione ciascuno e al pagamento di una multa di 20 mila euro Enrico Grimaldi e Giovanni Di Stefano, 51enni, romani, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Dalle stesse indagini emerse anche la posizione di Giorgio Estasio 69enne romano. L'uomo è stato condannato a sei anni e 8 mesi e a una multa di 40 mila euro per le accuse di violenza sessuale aggravata, detenzione e spaccio di cocaina. L'uomo secondo l'accusa avrebbe costretto tre ragazze minorenni a subire e compiere atti sessuali abusando dello stato di inferiorità psicofisica in cui si trovavano a causa dell'assunzione contemporanea di alcol in grande quantità e di cocaina, sostanze che era lo stesso Estasio a dare alle giovani. Diversi gli episodi di violenza perpetrati dall'uomo che sarebbero avvenuti tra l'agosto 2001 e il giugno 2005. Vittima degli abusi anche A. T. 23 anni romana che è accusata di cessione di sostanze stupefacenti ha patteggiato la pena a un anno di reclusione. Estasio nell'ambito delle indagini si vide recapitare un provvedimento restrittivo della libertà personale e per questo è tuttora in carcere. Secondo l'accusa l'uomo era perfettamente consapevole che le ragazze erano minorenni e vi sarebbe uno stretto legame tra la cessione apparentemente gratuita della cocaina e le prestazioni sessuali che l'uomo riusciva ad ottenere dalle ragazze anche grazie allo stato confusionale in cui si trovavano. Non rappresenterebbe invece una diminuente alle accuse il fatto che le ragazze siano ritornate nell'appartamento utilizzato dall'uomo, in una zona industriale vicino a Ciampino, perché le giovani in quel periodo, secondo l'accusa avevano una impellente necessità di assume cocaina e per tanto non erano consapevoli al pericolo a cui si esponevano. Secondo il pm sussistono le esigenze cautelari in quanto vi è il pericolo di reiterazione del reato dimostrato dal fatto che in un caso Estasio si sia rifatto vivo con una delle sue vittime dopo alcuni anni e per tanto c'è il rischio che se dovesse tornare in libertà potrebbe di nuovo cercare le sue giovani vittime.

martedì 17 luglio 2007 - iltempo.it

Usa: molti lavoratori fanno uso di droghe

Usa. Ricerca: molti i lavoratori che ammettono di fare uso di droghe


Secondo una recente indagine del governo americano, circa un su 12 lavoratori a tempo pieno negli Stati Uniti riconosce di aver fatto uso di sostanze stupefacenti nel corso dell'ultimo mese.

Il tasso più alto lo registra il settore della ristorazione, con il 17,4% degli intervistati che ammette l'uso di stupefacenti.

Tra operai nel settore dell'edilizia, al secondo posto, il tasso è invece del 15,1 per cento. Il consumo più basso si registra tra gli insegnanti e gli assistenti sociali, con un percentuale che si aggira attorno al 4 per cento. L'utilizzo medio di sostanze vietate è dell'8,2 per cento.

Lo studio è stato condotto dalla Substance Abuse and Mental Health Administration, l'agenzia che si occupa dell'abuso di sostanze stupefacenti e dalla salute mentale negli Stati Uniti.

Joe Groefer, un dirigente dell'agenzia, ha fatto sapere che nella maggior parte dei casi si è trattato di droghe collegate alla marijuana.

Prevalente è l'uso delle droghe tra i lavoratori giovani. Il 19% di quelli di età compresa tra i 18 e i 25 anni ha ammesso di averne fatto uso, contro il 10,3 % di quelli di età tra i 26 e i 34 anni, il 7% di quelli tra i 35 e i 49 anni, e il 2,6% di quelli tra i 50 e i 64 anni.

Lo studio si è anche occupato dell'abuso di alcolici. Circa 10,1 milioni di lavoratori a tempo pieno, o l'8,8%, ha ammesso di aver fatto forte uso di alcol nell'ultimo mese.


17-07-2007 - droghe.aduc.it

Violenza sessuale: GdF denuncia indiano

Bologna. Violenza sessuale: GdF denuncia indiano


Una commessa 21enne di origine polacca è stata molestata da un immigrato indiano di 30 anni

BOLOGNA (17 lug. 2007) - Un'altra aggressione a sfondo sessuale è avvenuta l'altra notte a Bologna. Una commessa ventunenne, di origine polacca, è stata molestata da un immigrato indiano di 30 anni, J.S., subito rintracciato e denunciato da una pattuglia della Guardia di Finanza. E' accaduto verso le 22.30 di domenica all'angolo fra via Rizzoli e via Indipendenza, nel pieno centro della città. La giovane è stata assalita nei pressi di una fermata degli autobus dall'uomo, che le ha messo le mani addosso tentando anche di abbassarle i pantaloni.

La reazione decisa della vittima ha però fatto desistere il maniaco, attirando anche l' attenzione di alcune guardie giurate di un istituto di vigilanza, che hanno prestato i primi soccorsi alla ragazza. Le stesse guardie hanno poi fermato un'auto della Finanza, che si trovava in zona per un giro di controllo, nell'ambito del servizi organizzati in attuazione del 'Patto per la sicurezza' siglato a giugno fra Comune e Governo. Dopo avere raccolto la denuncia della giovane, che ha descritto e indicato ai militari il suo aggressore, ancora nei paraggi, l'uomo è stato rintracciato e portato in caserma, a disposizione del Pm di turno Morena Plazzi.

Per l'indiano, in regola con le norme di soggiorno e incensurato, è scattata una denuncia a piede libero con l'accusa di violenza sessuale. Si tratta della terza aggressione a sfondo sessuale avvenuta a Bologna in meno di una settimana, dopo i casi della diciottenne molestata mercoledì scorso in via Avesella e della ventottenne stuprata venerdì notte in via Valdonica.


17.07.07 - emilianet.it

Stupro, operaio nei guai

SAN FELICE CIRCEO — C'è una denuncia per violenza sessuale su minore. E' scattata per B.C., 26 anni, operaio, di Terracina. Il giovane ha ammesso di aver avuto un rapporto carnale con Laura (nome di comodo), una quattordicenne della provincia romana in vacanza al Circeo con i nonni. La sua versione si scontra con quella della minorenne, la quale, da parte sua, ha dichiarato di essere stata aggredita e violentata nel bagno di casa. Gli inquirenti (procede la Polizia di Stato di Terracina) continuano le indagini, per fare piena luce sull'episodio, che si è registrato giovedì pomeriggio in un comprensorio turistico. Sembra sul punto di chiudersi l'ennesima vicenda di uno stupro (presunto) consumato in piena estate. Siamo ad un passaggio-chiave.

17.07.07 - iltempo.it

Cannabis migliora il decorso della sclerosi multipla

Il sistema antidolore naturale dell'organismo basato sui cannabinoidi prodotti nel cervello e in altre parti del corpo va 'in tilt' nei pazienti con sclerosi multipla, in cui si riscontra un aumento di alcuni di questi composti dovuto a certi enzimi che potrebbero, dunque, divenire bersagli per nuovi farmaci intelligenti contro la malattia.E' quanto emerso da una ricerca congiunta della Fondazione Santa Lucia e dell'Universita' di Roma Tor Vergata diretta da Giorgio Bernardi, direttore della Clinica Neurologica dell'ateneo romano e responsabile delle Attivita' di Neuroscienze Sperimentali della Fondazione nel Centro Europeo di Ricerca sul Cervello. I risultati, che saranno pubblicati sulla rivista Brain, aprono la via a nuovi farmaci sostitutivi dei derivati della cannabis oggi ampiamente usati sui pazienti ma non privi di effetti collaterali.Il nostro organismo produce naturalmente sostanze ad azione simile a quella dei principi attivi di marijuana e hashish, i cannabinoidi endogeni o endocannabinoidi. Se l'assunzione di questi principi attivi avviene con l'uso di droghe si verificano effetti stupefacenti pericolosi per l'organismo; nondimeno nelle persone affette da sclerosi multipla queste droghe possono migliorare il decorso della malattia.

Sulla base di tale osservazione, come potenziali agenti terapeutici si sperimenta da alcuni anni l'utilizzo controllato di composti in grado di stimolare i recettori per gli endocannabinoidi. Adesso il nuovo studio sembra suggerire il modo di sintetizzare farmaci con la stessa azione dei cannabinoidi ma senza effetti collaterali.
I ricercatori si sono concentrati per la prima volta sugli effetti della sclerosi multipla sul sistema che produce i cannabinoidi endogeni ed hanno visto che la malattia ne modifica quantita' ed attivita'. Gli esperti hanno dimostrato che l'infiammazione cerebrale, causa degli attacchi di sclerosi multipla, aumenta la produzione di endocannabinoidi nel cervello e nel sistema immunitario ed identificato gli enzimi responasbili di questa deregolazione, che potrebbero divenire nuovi bersagli per farmaci, gia' in fase di sviluppo, privi degli effetti collaterali degli agenti cannabinoidi al momento disponibili.


17.07.07 - droghe.aduc.it

Nel pompelmo nuovi rischi per le donne

ROMA (16 luglio) - Se una mela al giorno bastava a togliere il medico di torno e gli agrumi a proteggere da brutti mali, nell'altalena dei promossi e bocciati dalla scienza, ora a salire sul banco degli imputati tocca al pomplemo. Basterebbe un quarto di pompelmo al giorno per aumentare del 30% i rischi di sviluppare il cancro al seno dopo la menopausa. Questa la conclusione di uno studio su 50 mila donne pubblicato sul "British Journal of Cancer". L'agrume è indiziato per via della sua capacità di aumentare i livelli di estrogeni, l'ormone femminile associato alle maggiori probabilità di contrarre il tumore della mammella.

Gli scienziati dell'università della California del sud e delle Hawaii hanno chiesto al campione di donne di rispondere a un questionario in cui dovevano essere elencate anche le abitudini alimentari. Con particolare attenzione al consumo di pompelmo. Studi precedenti, infatti, avevano già dimostrato come una molecola presente nell'agrume, il citocromo P450 3A4 (CYP3A4), interferisca nel metabolismo degli estrogeni.

«Il pompelmo - spiegano gli scienziati - inibisce il CYP3A4 determinando così un aumento degli ormoni femminili nel sangue». Sul risultato però i ricercatori invitano alla cautela. «Servono ulteriori studi in questo campo». In più precisano che «le conclusioni ottenute legano il consumo del frutto, e non del succo di pompelmo, all'insorgenza del cancro».


17.07.07 - ilmessaggero.it

Pensioni: Epifani, attendiamo proposta prodi

“Siamo in attesa che il presidente del Consiglio avanzi la sua proposta.


Erano in corso degli approfondimenti tecnici per valutare esattamente i costi della proposta di superamento dello scalone”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani a margine di un incontro nella sede di Firenze. Epifani ha poi aggiunto “spero che nelle prossime ore e nei prossimi giorni ci sia la possibilità di arrivare a questa proposta”. Quanto alla quota per Epifani “dà una flessibilità maggiore e quindi in via di impostazione, è preferibile ad una soglia più rigida”. “Se si confronta l’età reale del pensionamento in Italia non è molto dissimile da quello che è in Germania e in Francia: quindi c’e troppo allarme su questo problema”.


Lo ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani a margine di un incontro al direttivo provinciale della Cgil di Firenze in risposta al governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che aveva chiesto di innalzare l’età del pensionamento. Per Epifani “il problema non è mai stato quello di opporsi ad una tendenza di permanenza al lavoro, è sempre stata una modalità. Se farlo in maniera incentivata, farlo attraverso un obbligo, se considerare i lavori tutti uguali oppure tenere conto della diversa faticosità dei lavori e dare un limite all’innalzamento dell’età, perché quello che conta in questi riscontri è l’età reale”.


Il segretario Cgil ha poi aggiunto che “andrebbe affrontato in maniera del tutto nuova il tema dell’invecchiamento attivo degli anziani. In una società che tende a vivere di più c’è il problema di come si affronta la condizione dell’anziano. Invecchiamento attivo vuol dire lavorare di più ma non solo: potersi formare, poter studiare, essere utile alla collettività, quindi è un tema più generale”. Infine per Epifani “è sbagliato ricondurlo unicamente al tema dell’età pensionabile”.


17 luglio 2007 - repubblica.it - news.kataweb.it

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