Indagine sull'uso di droghe tra studenti

Spagna. Presentazione dell'indagine sull'uso di droghe tra studenti medi


Gli adolescenti imparano a temere le droghe. Dopo dodici anni di indagini, questa e' la prima volta che si registra un calo nel consumo di hashish e cocaina.Gli studenti dai 14 ai 18 anni sono piu' restii dei loro predecessori a consumare alcol, tabacco, hashish e cocaina. O per lo meno lo si deduce dall'ultima Encuesta Escolar, elaborata nel 2006 tra 26.454 ragazzi e ragazze, alunni di 577 istituti pubblici e privati di tutta la Spagna. I dati mostrano che, per la prima volta da quando si svolge quest'inchiesta -dal 1994-, la quota di consumatori di hashish e cocaina diminuisce, mentre si conferma il calo di tabacco e alcol (le quattro droghe piu' comuni). In concreto, la percentuale di studenti, che aveva fumato hashish nei 30 giorni precedenti l'inchiesta e' passata dal 25,1% al 20,1% tra il 2004 e il 2006 (una cifra mai tanto bassa dal 1998); quella della cocaina e' scesa dal 3,8% al 2,3% (la minore dal 1996); per quanto riguarda il tabacco e' al 14,8% (era il 21,6% nel 1994) e l'alcol -la droga piu' diffusa- e' scesa al 58% (nel 1994 era al 74,1%).

"Non bisogna fare gli ottimisti", dice la delegata governativa per il Plan Nacional sobre Drogas, Carmen Moya, "pero' indica che siamo sulla strada giusta". Meno prudente, il direttore di Fundacion de Ayuda contra la Drogadiccion, Ignacio Calderon, che esprime la sua "enorme soddisfazione". Tutt'e due concordano sul fatto che "bisogna continuare a lavorare". Il cambiamento non dipende da una sola misura, affermano gli esperti consultati. Ci sono tre fattori sottolineati dalla signora Moya: quando un ragazzo fuma uno spinello o sniffa una striscia di cocaina e' piu' consapevole degli effetti negativi sulla salute, e non solo a lungo termine. Inoltre, l'aver spostato la responsabilita' delle politiche sulla droga dal ministero degli Interni a quello della Sanita' ha avuto una conseguenza diretta su questa percezione. Detto, senza disprezzare in alcun modo le misure di polizia -come la vigilanza nei pressi delle scuole e dei luoghi di divertimento- un fatto che, per la prima volta, fa dire ai giovani che comprare droga gli costa di piu'. C'e' poi un terzo fattore, apparentemente contraddittorio: cresce il numero dei minorenni che partecipano ai programmi di disassuefazione. La spiegazione potrebbe essere che, oggi, se un ragazzo usa una sostanza, e' probabile che conosca qualcuno che l'ha sperimentata prima di lui e ne abbia visto gli effetti. La conoscenza "agisce da semaforo rosso", dice Moya. Il direttore di Comunicacion de Proyecto Hombre, Lino Salas, che tra i suoi 17.000 utenti in trattamento conta anche 2.000 minorenni, aggiunge un'altra interpretazione. "I genitori -soprattutto le mamme- reagiscono con piu' rapidita'. Di fatto, un terzo dei casi che abbiamo non richiede un trattamento; si tratta di casi d'abuso sporadico che si risolvono con l'assistenza educativa e famigliare".
Ma l'indagine ha anche delle zone d'ombra. Una di queste e' il policonsumo. La mescolanza di alcol, tabacco e hashish e' abituale, e gli effetti si acutizzano. Inoltre "il policonsumo avviene prima, in tre anni, mentre in precedenza la media era di dieci", sostiene Salas. Un altro fattore e' l'abuso d'alcol. Il 58% dei minorenni assicura d'aver comprato alcol nei supermercati e il 37% negli ipermercati malgrado che la vendita sia proibita. Il consumo d'alcol si concentra nel fine settimana. Il 99,5% dei minori che ammette d'aver consumato alcolici negli ultimi 30 giorni, lo ha fatto tra il venerdi' e la domenica. Inoltre, il 44,1% dei consumatori dell'ultimo mese si e' ubriacato alcune volte nel periodo contemplato. Il cosiddetto consumo en atracon o binge drinking ha un impatto notevole: il 53,4% di coloro che hanno dichiarato d'aver consumato alcol nell'ultimo mese afferma d'aver bevuto cinque o piu' boccali o bicchieri in una sola volta. E la conseguenza dell'eccesso e' confermata, insiste la delegata Moya: causa danni cerebrali a lungo termine, ad esempio la perdita del ricordo di quello che e' successo mentre si beveva. Cio' che viene bevuto di piu' nel fine settimana sono cocktail e superalcolici, mentre nei giorni lavorativi predomina la birra. Lo studio rileva anche il legame pericoloso tra alcol e guida. Benche' i soggetti intervistati non abbiano ancora l'eta' per guidare, il 22% afferma d'essere gia' salito su un veicolo condotto da qualcuno che aveva alzato il gomito. L'altra evidenza e' il rapporto tra tabacco e cannabis. Se si prendono i dati dei fumatori regolari di sigarette e i consumatori abituali di hashish o marijuana, questi ultimi sono di piu'. Benche' le due cifre non siano direttamente confrontabili, il fatto che si tratti di due sostanze che s'assumono con la stessa modalita' e che vengono mescolate, l'effetto risulta potenziato.

Differenze di genere.

Le ragazze preferiscono le droghe legali. La quota di studenti maschi e femmine che affermano d'aver bevuto alcol negli ultimi 30 giorni e' praticamente la stessa (58,1% i ragazzi, 58% le ragazze). In compenso le studentesse fumano di piu': il 30,6% nell'ultimo mese, contro il 24,8% dei maschi. Al contrario, i ragazzi sono piu' affezionati alle droghe illegali. Un discorso a parte e' quello della cannabis, che si avvicina sempre di piu' al tabacco (e' la sostanza i cui danni sono meno evidenti, anche se causano certamente la perdita di concentrazione ed e' molto legata all'insuccesso scolastico): se il 24,8% dei ragazzi aveva fumato tabacco nei 30 giorni precedenti l'inchiesta, il 22,3% dei maschi aveva assunto cannabis. In quanto alle ragazze, che fumano piu' sigarette, solo il 18% aveva fumato hashish. Per le altre droghe, la quota dei consumatori maschi raddoppia (vedi cocaina) o triplica (ecstasy e allucinogeni).

Eroina. La droga marginale per antonomasia, l'eroina, e' l'unica il cui consumo aumenti tra gli studenti, secondo l'indagine del 2006. Tra i ragazzi dai 14 ai 18 anni intervistati ne fa uso l'1%, che e' il doppio dei consumatori -abituali o occasionali- del 2002. Lo 0,5% aveva assunto eroina nel mese precedente l'indagine e lo 0,8% negli ultimi dodici mesi. La causa di questa "persistenza" si spiega, in primo luogo, col fatto che essendo un consumo trascurabile, una variazione anche minima balza subito agli occhi. Ma, al di la' delle variazioni aritmetiche, e' in atto un cambiamento "verso cui occorre essere vigili", spiega Carmen Moya: l'eroina non s'associa piu' ad ambienti degradati, ne' si inietta; si sniffa, e la si usa mescolandola ad altre sostanze stimolanti nel fine settimana. "Altro elemento che si annuncia, per cui il Plan sta per iniziare uno studio, e' un aumento importante dell'offerta" d'eroina, cio' che fa supporre un calo di prezzo, anche se non sembra destinata a crescere di piu', conclude Moya.

Tratto da El Pais del 29 settembre 2007 (traduzione di Rosa a Marca)


Emilio De Benito - 30/09/07 - droghe.aduc.it

“Il colletto tira”: tre preti gay si confessano

“Per un lungo periodo, quando avevo 22 anni, ho avuto una relazione con un ragazzo coetaneo in seminario. È stata un´esperienza molto bella, che credo abbia contribuito alla mia maturazione sul piano affettivo. Innamorarsi significa anche crescere. In molti sacerdoti l´affettività è del tutto assente. Restano infantili e questo può poi provocare comportamenti più difficili da gestire”. [Don Felice]


[...]


30/09/07 - napoligaypress.it

Crema: kit antidroga gratuiti alle famiglie

Italia. Anche a Crema kit antidroga gratuiti alle famiglie


Ha avuto il via libera della giunta comunale di Crema (Cremona), la campagna di prevenzione della droga voluta dall'assessore alla famiglia Maurizio Borghetti che prevede anche la distribuzione del kit gratuito antidroga ai genitori di ragazzi adolescenti.
Per promuovere la battaglia contro gli stupefacenti prestano il loro volto, che campeggera' sui manifesti murali in citta', Riccardo e Giacomo Ferri, calciatori di Inter e Torino. Entro un paio di settimane, saranno in distribuzione gratuita nelle farmacie di Crema, assicura Borghetti che e' medico ospedaliero, eletto assessore lo scorso giugno nella giunta di centrodestra ed esponente di Alleanza Nazionale. Li potra' ritirare, senza alcuna spesa, chi ha figli tra i 13 e i 17 anni.
Il Comune ha gia' programmato l'acquisto di circa trecento kit: sono strisce reagenti da porre a contatto con saliva, urina o sudore: rivelano l'assunzione recente di stupefacenti. 'L'obiettivo resta la prevenzione'.
I costi della sperimentazione saranno attorno ai cinquemila euro. E intanto, c'e' gia' chi ha chiesto il kit in farmacia.


30/09/07 - droghe.aduc.it

Ubriaco e in contromano sul corso

Castelsangiovanni - Al volante ubriaco e contromano sul corso di Castelsangiovanni. Con in corpo una quantità di alcol otto volte superiore al limite consentito per legge, l'automobilista pavese ha schivato auto e biciclette prima di essere bloccato da una agente di polizia municipale con l'aiuto di alcuni passanti.
Poteva finire veramente male se la sua Renault avesse urtato qualcuno. Per fortuna le uniche conseguenze del singolare episodio avvenuto giovedì pomeriggio hanno riguardato il guidatore, denunciato per guida in stato d'ebbrezza.
Incurante del cartello di senso unico e di divieto di accesso per chi, arrivando dal Pavese, raggiunge Castello dalla via Emilia, l'uomo alla guida della macchina ha beatamente imboccato corso Matteotti, la via principale della cittadina valtidonese.
Ha percorso qualche centinaio di metri in contromano, finché non è stato notato da alcuni pedoni e dalla vigilessa. È stato necessario pararsi in mezzo alla strada per bloccare l'uomo. Sceso dall'auto, è stato fin da subito evidente che aveva alzato un po' troppo il gomito. Non si è opposto alla richiesta di essere sottoposto alle analisi in ospedale per accertare la presenza di alcol nel sangue. L'esito è stato di tutto rispetto: 3,93 grammi per litro, contro il limite consentito per legge di 0,5 grammi per litro. L'uomo è stato denunciato e gli è stata ritirata la patente, che sarà restituita con 10 punti in meno.
«Rimane alta la guardia per quanto riguarda il controllo sul rispetto delle norme di comportamento degli automobilisti sulla strada», commenta Fabio Alovisi, comandante della polizia municipale Castellana. «Importante è stata la collaborazione tra i cittadini e la vigilessa intervenuta sul posto», conclude soddisfatto.


29.09.07 - liberta.it

Sicurezza, aumentati i controlli a Firenze

Sicurezza, aumentati i controlli a Firenze nei locali pubblici


Sono raddoppiati i controlli nei locali pubblici di Firenze svolti dalla polizia amministrativa. E' quanto emerge dai dati diffusi dalla questura e relativi al confronto fra i periodi aprile-settembre 2007 e aprile-settembre 2006. Oltre ai controlli - 188 nel 2007 contro i 102 del 2006 - sono raddoppiate anche le sanzioni, passate dalle 22 del 2006 (per un totale di 26.500 euro) alle 38 del 2007 (48.500 euro). I controlli hanno riguardato discoteche, circoli privati, bar, pub, negozi di alimentari, phone center, ristoranti, night club. Le sanzioni sono state legate soprattutto alla violazione del divieto di servire alcol a clienti già in stato di ebbrezza, al superamento dei limiti di capienza e per schiamazzi notturni.(ANSA).


29.09.07 - intoscana.it

Aspettative di vita : bisogna invertire la rotta

Aspettative di vita : bisogna invertire la rotta “moderni stili di vita”.


Recentemente, anche il noto oncologo nonché ex-ministro prof. Veronesi, ha affermato che un bambino che nasce oggi avrebbe un’aspettativa di vita media di circa 100 anni. La prospettiva non ci dispiace affatto, ma non possiamo fare a meno di considerare che si sono determinate delle condizioni, nel corso degli ultimi anni e soprattutto nelle nuove generazioni, che hanno assunto già proporzioni molto inquietanti.
La vita media si è finora notevolmente allungata soprattutto in seguito ai successi conseguiti contro le malattie infettive e contro la denutrizione. Si sono però determinate realtà di tipo opposto, soprattutto per quanto riguarda i problemi dell’eccessiva alimentazione. Tale abitudine, unita alla sedentarietà ed alla cattiva qualità degli alimenti stessi, troppo ricchi di zuccheri, o di grassi, e/o di proteine, ha determinato in oltre la metà dei nostri ragazzi condizioni di soprappeso, se non di vera e propria obesità. Almeno il 2% degli adolescenti soffre di bulimia nervosa.
Si è innescata quindi, anche fra i ragazzi, quella “spirale” progressiva che porta alla famigerata “sindrome metabolica”. Infatti l’obesità e l’eccessiva alimentazione provocano iperinsulinismo e resistenze tissutali, che possono sfociare nel diabete vero e proprio, nonché nelle dislipidemie: con aumento soprattutto dei valori di colesterolo “cattivo”, dei trigliceridi, ecc. Tali condizioni compromettono l’albero circolatorio, determinando: ipertensione, aterosclerosi, ecc.,
La situazione di avere anche le generazioni più giovani affetti da patologie croniche, tipiche dell’invecchiamento, si cumulerà alla situazione gia esistente fra gli adulti: 1 italiano su 3 soffre di ipertensione, 1 su 5 di ipercolesterolemia, ecc. Ovviamente, più questi fattori di rischio perdurano nel tempo, più effetti degenerativi si vengono a determinare su tutti gli organi ed apparati. Si incrementa enormemente il rischio di accidenti cardio-vascolari, quali: ischemie, infarti, ictus, in età sempre più precoci.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già previsto che, entro il 2015, raddoppieranno in tutto il mondo i casi di morte causati da abitudini di vita errati: l’iperalimentazione, la sedentarietà, il fumo, l’alcol, ecc.
Se non si inverte la rotta dei “moderni stili di vita”, la prospettiva di una vita sempre più lunga, e sempre più “giovanile”, potrebbe rivelarsi una semplice illusione.Del resto, anche il mito dell’eterna giovinezza, potrebbe basarsi forse solo sull’aspetto esteriore delle attuali generazioni anziane. Ma alcuni dati risultano impietosi: 1 ultrasessantenne su 4 dimostra già problemi cognitivi, 1 su 10 comincia ad essere interessato dalle degenerazioni cerebrali causate dal morbo di Alzheimer.


Dott. Angelo Milazzo - 29.09.07 - cataniaomnia.it

Sesso-dipendenti

È vero o no che, una volta vinte le inibizioni, per il sesso mettiamo da parte tutto, anche l'amore? Davvero la ricerca del piacere può diventare una droga?


Avvertenze: il seguente articolo parla di sesso. Leggerlo non è nocivo né illegale, non opera cambiamenti di genere o di orientamento. Tuttavia non risolve questioni di livello mondiale, non allunga la vita né chiarisce le idee a chi le ha confuse. Chiunque sia finito qui per caso e ritenga che su questo sito si dipingano gli omosessuali come dediti esclusivamente al sesso, maniaci appartenenti ad epoche trascorse, può direzionare il mouse sulla freccetta verde in alto a sinistra e risparmiare tempo.


La questione del giorno è : "Il sesso sopraffa ogni cosa", come diceva un mio coinquilino che lamentava di aver perso gradualmente interesse per tutto il resto (libri, film, musica, sport, amici, lavoro…), finendo a cercare assiduamente sempre e solo quello. Che si trattasse per lui di una valvola di sfogo ad una vita insoddisfacente oppure di una droga letale insinuatasi con la subdola astuzia del piacere e del calore umano, non è dato saperlo. Amore senza sesso, sesso senza amore, coppia aperta o chiusa, meglio soli che male accompagnati, meglio moralisti o amorali, sono questioni che lascio ai forum.


A proposito, aperta parentesi: avete notato come anche lì, solo di fronte a garruli omofobi dagli argomenti ancora più stinfi dei nostri, noi gay riusciamo a mantenerci uniti? Si vede che tutto sommato certi nemici, piccoli e grandi, ci fanno comodo, ci regalano un'identità. In breve, anche questo Papa a corto di abbracci ci fa comodo. Inconsapevolmente.


Chiusa parentesi, torniamo al sesso e al forum, dove un dibattito vivace è scaturito da una (vera?) confessione di un tizio "felicemente fidanzato" con l'uomo dei suoi sogni ma con l'incubo di "un maledetto vizietto che non riesco a controllare. Non appena ho cinque minuti liberi, mi fiondo in qualsiasi battuage per cercare incontri occasionali. Appena ho finito me ne pento all'istante. Ma il fatto è che ho la voglia sfrenata quasi tutti i giorni e ci ricasco nuovamente. Tipo sessodipendente… Cosa devo fare?".


Seguono risposte tintinnanti di tanti amici virtuali: "Si tratta di un circolo vizioso per cui non ti basta mai quello che hai e vuoi sempre di più". "Se ti capita di pensare quando sei col tuo ragazzo 'chissà chi c'è al battuage…grrr!' allora è il caso di cambiare aria e tornare single". "Si vede che non ami il tuo compagno e preferisci fare la zoccola, tutto qui!!! perchè le scopate puoi fartele anche con lui". "mio dio....ma hai riletto quello che hai scritto? lascia libero quel poveretto! ti riempie di attenzioni e tu ricambi riempiendolo di corna!". "ascolta molto più con il cuore il tuo compagno, capirai da solo che ciò che cerchi è sbagliato e con il tempo non lo farai più perchè stare assieme è molto più importante che il sesso fine a se stesso". "La solita puttana che cerca giustificazioni al suo comportamento, perché vive degli enormi sensi di colpa!!!"


In tanta incredibile capacità di immedesimazione (col fidanzato cornuto, non col cornificatore), c'è anche chi reagisce con distacco: "Certo che tra gay non c'è mai un minimo di solidarietà. Uno chiede aiuto confessando le proprie debolezze e subito gli danno contro col loro moralismo del cazzo, come se tutti fossero delle verginelle immacolate. Ognuno si guardi le proprie magagne prima di giudicare!!!". E ancora: "Concordo: invece di fare tutti i santi (perchè si sa che nell'ambiente gay non è cosi) potreste almeno dare un consiglio obiettivo...".


Conclude lo stesso autore del post: "Voglio dire a tutti quelli che mi hanno mal risposto che io ero peggio di loro 'un ben pensante'. Ero quello dell'amore eterno e del principe azzurro. Condannavo chi dava la seconda possibilità. Non tolleravo assolutamente rapporti occasionali. E adesso eccomi qua, con la paura di beccare qualche malattia e di essere lasciato dal mio compagno. Mi auguro che le menti di chi mi ha detto quelle cose siano forti e non si lasciano tentare per la prima volta, perchè poi è come se ti addentri in uno scivolo pieno d'olio...non puoi fermarti e non puoi aggrapparti da nessuna parte, scendi sempre più veloce, ti piace, ti diverti ma consapevole che toccherai il fondo". Un finale melodrammatico che, oltre a farmi dubitare ancora di più che sia vero, sembra più un Memento mori che un invito a non giudicare gli altri perché potrebbe capitare anche a noi.


Ma è un dato di fatto che in genere, crescendo, ci si lasci andare e si dia meno importanza al sesso. O, al contrario, se ne dia di più, sfrondando quello che lo ricopre, paure, illusioni, valori non propri. È più importante dunque il 'come' farlo del 'quando' e 'con chi'? Il sesso può imprigionarci di più facendolo o temendolo? Una volta vinte le inibizioni, può diventare una droga che ci avvolge e ci impedisce di pensare ad altro, anche all'amore? Insomma, il cazzo (o chi per lui) davvero sopraffa ogni cosa?



Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall'interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull'universo familiare di gay, lesbiche e trans.

Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.


Per scrivere a Flavio Mazzini clicca qui

Sabato 29 Settembre 2007 - gay.it

Clero e pedofilia in Germania

Clero e pedofilia in Germania. Interviene il cardinale Lehman


Un sacerdote cattolico di 39 anni, pregiudicato per pedofilia, arrestato. "Era già stato condannato, il vescovo sapeva". Cosa sapeva il vescovo? E perché non ha informato i cittadini di Riekofen, dei precedenti per reati di pedofilia del parroco?


Anche l’assemblea plenaria autunnale dei vescovi tedeschi in Fulda si è occupata dei casi di pedofilia nella diocesi di Regensburg, durante la sessione finale del 27 settembre. Il giorno successivo, nel corso della Conferenza stampa conclusiva, il card. Karl Lehman ha criticato indirettamente anche il comportamento del vescovo di Regensburg mons. Gerhard Ludwig Müller. Alla vigilia della riunione, quest’ultimo si era difeso per aver reintegrato il 39enne sacerdote pregiudicato nella pastorale, come parroco a Riekofen e Schönach, nella regione Oberpfalz. Mons. Müller aveva giustificato la sua condotta davanti ai giornalisti prima dell’inizio della riunione della Conferenza episcopale, dicendo che il parroco già condannato per atti pedofili, era stato considerato curato e guarito, e che si dovrebbe dare ad ognuno una seconda possibilità, nello spirito di Gesù.


Intanto, sono venuti a galla nuovi dettagli, compromettendo ulteriormente la curia vescovile di Regensburg. Si è appreso che prima di reintegrare nella pastorale come parroco il sacerdote pregiudicato per abuso sessuale di un minorenne, la diocesi aveva chiesto alla corte d’appello di Nürnberg, se l’uomo potesse ancora lavorare nella pastorale parocchiale. Il fatto che alza il grado di responsabilità del vescovo di Regenzburg, è stato riferito dall’edizione domenicale del prestigioso quotidiano di Frankfurt am Main, il Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung. La risposta era stata chiara: ruolo pastorale possibile, ma soltanto alla condizione per il sacerdote di non avere più alcun contatto con i bambini e di essere tenuto sotto sorveillanza. Ciononostante, don Peter K. nel settembre 2004 fu nominato dal vescovo Müller parroco di Riekofen e del paese limitrofo Schönach, oltre che insegnante di religione.


Dopo il vescovo di Fulda, mons. Heinz Josef Algermissen, che in un’intervista alla Bayerische Rundfunk aveva biasimato pubblicamente l'operato del vescovo di Regensburg, mons. Gerhard Ludwig Müller (in particolare, mons. Algermissen avevo sostenuto che il sacerdote pregiudicato non avrebbe più potuto lavorare con bambini), anche il capo dei vescovi tedeschi e vescovo di Mainz card. Karl Lehmann, per la prima volta, ha affrontato in pubblico il caso. La Chiesa vuole "con tutte le forze portare alla luce abusi", ha assicurato durante la Conferenza stampa di giovedì. Nel caso di abuso sessuale, ha detto, un sacerdote che "si è reso colpevole, per nessun motivo può ancora essere impiegato nella "pastorale normale". E in nessun caso può ancora lavorare a contatto con bambini.


L’Ufficio stampa della Conferenza episcopale tedesca aveva annunciato che la riunione plenaria di Fulda si sarebbe occupata di questioni puramente pastorali. Il tema dell'abuso sessuale non era all’ordine del giorno (non è forse una questione pastorale, oltre che penale?). Una decisione che ha turbato molte famiglie cattoliche tedesche. E anche se il cardinale Lehmann ha spiegato che nessuno dei 71 vescovi ordinari e ausiliari aveva chiesto di mettere il tema in agenda (neanche "dopo diversi solleciti"), la questione è stata discussa per più di due ore. Su richiesta di molti vescovi, l’ultimo giorno mons. Müller ha informato l’assemblea plenaria dei fatti successi nella sua diocesi. Una spiegaziona intensa di due ore mezza - ha detto mons. Lehmann, che ha mostrato come questo settore sia "contestuale, differenziato, vulnerabile e delicato".


Il card. Lehmann ha sottolineato, come ogni caso di abuso sessuale nella Chiesa cattolica sia "un caso di troppo" e ha assicurato che è profondamente addolorato per i casi di abusi su bambini. I fatti di Regensburg hanno mostrato, che in ogni caso si deve procedere duramente, ha aggiunto. I vescovi tedeschi deplorano profondamente i danni, ha dichiarato, che sono stati provocati alle vittime e a loro famiglie. Fermo restando che per un sacerdote condannato non ci dovrebbero essere impieghi pastorali, rimane da chiedersi come sistemare persone simili. A una domanda di una giornalista, se la comunità parrocchiale coinvolta di Riekofen non sia stata presa sul serio, perché era stata lasciata all’oscuro del relativo passato del loro parroco, ha risposto il card. Lehmann: "Io, in un caso del genere, parlerei con il consiglio parrocchiale", perché la conoscenza dei fatti produce un controllo sociale, che è buono. Un'altra stoccata non tanta velata all'indirizzo del vescovo di Regensburg.

Almeno al vertice della Chiesa cattolica in Germania sembra essersi verificato un cambiamento. A conclusione dell’assemblea vescovile plenaria autunnale il card. Lehmann ha completato le sue considerazioni, per quanto riguarda i sacerdoti che si sono fatti notare dal punto di visto sessuale: "Non raramente consigliamo a queste persone di chiedere la riduzione allo stato laicale". Per quanto riguarda i sacerdoti colpevoli penalmente, si dovrebbe evitare qualsiasi ragionamento inappropriato e "non parlare così velocemente di misericordia e compassione". Quindi, la Chiesa vuole fare tutto per "scoprire gli abusi con tutte le forze". Senza dimenticare però, che prima di tutto il responsabile degli abusi è il singolo colpevole, "anche se sappiamo, che sempre veniamo anche colpiti come Chiesa". Con ciò, si verifica anche una perdita di fiducia, che può essere bilanciata con un'assoluta trasparenza.


Al tempo stesso, il card. Lehmann ha criticato anche il comportamento dei media riguardante questo tema. Nel contesto del caso nella diocesi di Regensburg, si è scritto di soldi pagati per il silenzio dei famigliari delle vittime. "Diffondere tali notizie false costituisce anche un delitto" ("sorvolando" sul fatto che il giornalisti non se le sono inventate, ma hanno riportato quanto dichiarato dai famigliari delle vittime ...). Inoltre, ha aggiunto il presidente dei vescovi tedeschi, non è giusto trascurare tutti i temi trattati dalla Conferenza episcopale, concentrandosi solo sugli abusi sessuali perpetrati da sacerdoti. Insomma: parlate di altro, ci sono cose molte più importanti ... Infine, il card. Lehmann ha esortato i media ad informare sui fatti con "sensibilità e rispetto" per la dignità degli interessati. Il semplice sospetto di abuso sessuale spesso è difficilmente dimostrabile. "Se si viene accusati di un tale delitto, si è inermi". Il più delle volte non ci sono testimoni oppure sono pochi. Nella sua diocesi di Mainz, in 15 anni sono stati accusati 11 sacerdoti, ma soltanto 3 rinviati a giudizio e condannati. "Gli altri 8 casi sono stati archiviati dal pubblico ministero".

Il card. Lehmann ha dichiarato che per i vescovi la protezione delle vittime ha la precedenza, come chiarito in passato dalla stessa Conferenza episcopale. L'organismo, tuttavia, non è in grado di verificare, se vengono sfruttate tutte le possibilità offerte dalle direttive, dal momento che la responsabilità dei provvedimenti continua ad essere affidata alle singole diocesi. Ma perché non rendere obbligatoria una prassi generale? Il card. Lehmann risponde stizzito: "Quante volte devo ancora dichiarare, che la Conferenza episcopale per questo ha nessuna possibilità legale? La gente dovrebbe rivolgersi al Nunzio apostolico o andare a Roma".


Secondo le direttive del 2002, i sacerdoti pedofili non devono essere reintegrati nella pastorale, in contatto con bambini e giovani. L'esatto contrario di quanto avvenuto a Regensburg. "Non nego che che qua e là si sarebbe dovuto agire diversamente", ha ammesso il cardinale. Con questo chiarimento, il vescovo di Mainz ha indirettamente biasimato il vescovo di Regensburg mons. Gerhard Ludwig Müller.

Nel frattempo, in Riekofen, il decano Anton Schober ha presentato alla comunità parrocchiale don Gottfried Dachauer, il successore di don Peter K. Originalmente, lo voleva fare il vescovo Müller, che però ha disdetto all’ultimo momento. Nella chiesa gremita, domenica 23 settembre non è stato toccato il caso degli abusi sessuali, mentre si è parlato vagamente di "preoccupazioni e problemi". E anche del celibato. Perché "se rinunciamo a una propria famiglia, abbiamo più possibilità, di impegnarci nella grande famiglia parrocchiale e di essere incondizionatamente presenti per Dio e per la gente", ha detto Schober.


di Barbara Marino/ 30/09/2007 - korazym.org

Usa,trovata bimba di video pedofilo

E' caccia all'uomo in tutto il Paese

E' stata identificata dalla polizia del Nevada una bambina il cui volto da giorni veniva diffuso dalle televisioni americane, dopo la scoperta di un video che la ritraeva mentre subiva violenza sessuale. Gli agenti stanno cercando l'aggressore. La bambina ha sette anni ma il video è stato girato quando lei ne aveva solo tre. La madre ha sostenuto di non aver mai saputo niente degli abusi commessi sulla figlia.

ll video è stato consegnato giorni fa alla polizia da una persona che ha raccontato di averlo trovato nel deserto, non lontano da Las Vegas. Dopo aver preso la decisione - abbastanza rara - di rendere pubbliche le immagini della bambina e dell'uomo che ha abusato di lei, le autorità locali sono riusciti a rintracciare la piccola. Ora è caccia all'uomo in tutta la nazione.


29/9/2007 - tgcom.mediaset.it

Basta guerre nel mondo!