Abuso di alcol: interviene Ormea dell'Acat di Sanremo

Carlo Ormea, vice Presidente dell'Acat Sanremo, Carlo Ormea (nella foto), è intervenuto nella discussione sull'abuso di sostanze alcoliche.

Questa la sua e-mail:“Io vorrei intervenire a nome dell'ACAT Sanremo (Ass. Club Alcolisti in Trattamento) sull'argomento ‘divertimento dei giovani, orari discoteche, alcol’, per sollevare un'altra questione per quanto riguarda la guida di auto e motoveicoli. La legge prevede che l'alcolemia non sia superiore a 0,50 mg/l che, in modo del tutto approssimativo, corrisponde, a stomaco vuoto, a un bicchiere e mezzo o due di vino, un bicchierino e mezzo o due di superalcolico, un boccale e mezzo o due di birra etc. etc. Con quantità così modeste si raggiunge lo stato di ebbrezza da non confondere con lo stato di ubriachezza che compare a livelli di alcolemia superiori a 1,5. Lo stato di ebbrezza è sufficiente a metterci a rischio di incidente stradale anche se apparentemente sembriamo lucidi e piuttosto brillanti. Se sappiamo di aver bevuto qualcosa non dobbiamo guidare oppure possiamo provare a non bere. Se non bere ci risulta troppo difficile allora potremmo scoprire di essere dei bevitori problematici. So di sembrare un po' didascalico ma tutti ci dobbiamo interrogare perché l'incidente dell'altra notte poteva succedere a moltissime altre persone nelle stesse condizioni, considerate dalla stragrande maggioranza delle persone, condizioni normali. Con questo io sono convinto che si tratta troppo spesso di bravi ragazzi a cui mancano fatalmente alcune importanti informazioni e il supporto degli adulti in generale che, invece di fare raccomandazioni, dovrebbero semplicemente mettere in pratica per loro stessi alcune buone regole di comportamento come quella di non bere prima di guidare (anche se purtroppo a volte non è sufficiente poiché tra i ragazzi spesso vince il gruppo, il branco). Per altre informazioni riguardo ai problemi alcol correlati è possibile partecipare ad un incontro che si terrà sabato 21 luglio, presso la Parrocchia N.S. dell'Assunta ai Piani di Imperia Porto Maurizio, il primo ‘Interclub Zonale - Città di Imperia’, organizzato dall'ACAT Sanremo (Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento) oppure visitare il sito www.acatsanremo.it”.

Carlo Alessi - Lunedì 09 Luglio 2007 - sanremonews.it

Consumo indiscriminato? Ferrero smentisce

DROGA/ CONSUMO INDISCRIMINATO? CALA ETA'? FERRERO SMENTISCE..

Roma, 9 lug. (Apcom) - Dal servizio de Il Messaggero emergerebbe un altro dato
allarmante (anche questo smentito dal Ministro della Solidarietà sociale):
l'ulteriore abbassamento dell'età. Ci sono ragazzini tra i dodici e i tredici
anni che iniziano a sperimentare anche sostanze pesanti. Le minidosi immesse
sul mercato e i prezzi stracciati spingono in questa direzione. La coca è
passata dai 40 euro al grammo del 2004 ai 10-15 di oggi.

"Ma c'è anche un ritorno dell'eroina perché ci sono pusher che la vendono
agli adolescenti a 5 euro a dose", la denuncia è di Claudio Leonardi,
direttore dell'Unità operativa di prevenzione e cura della Asl Roma C, e
membro della Consulta nazionale antidroga. Che aggiunge: "Questo dato sugli
adolescenti preoccupante è stato individuato da chi ha lavorato alla Relazione
annuale. Da noi, per esempio, arrivano ragazzi dipendenti dalla cocaina dai
sedici anni in su, hanno alle spalle almeno due anni di abuso, associato
all'alcol. In aumento anche i consumi di cannabis".


E sempre di più crescono i mix di più sostanze. Con una forte interazione
tra cocaina e alcol, che, quando sono usati congiuntamente, l'organismo
trasforma in etilene di cocaina. L'effetto nel cervello è più lungo e più
tossico di quando si usa soltanto la droga. Sembra inoltre che molte morti da
droga siano dovute a questa combinazione. "C'è un aumento forte e
incontrastato dell'uso delle sostanze afferma Pietro D'Egidio, segretario
nazionale del Federserd, l'associazione che raggruppa i Sert d'Italia Per
questo motivo l'allarme è alto. Chiunque, in qualsiasi città, anche una città
che non conosce, con facilità può comprare quello che vuole". I narcos hanno
scelto di vendere la 'roba' a prezzi stracciati per ampliare i consumi.


E' per effetto di questa strategia che salgono i consumi? "I prezzi
c'entrano fino a un certo punto, non è questa l'unica ragione osserva ancora
D'Egidio Il tipo di domanda corrisponde a certi stili di vita. Sempre più di
frequente so di persone assolutamente 'normali' che negli ultimi cinque anni
hanno fatto uso di cocaina, e lo fanno senza paura come se non ci fossero
rischi. La verità è che si sta costruendo un immaginario sociale che lega la
droga al successo e alla felicità, convincendo i consumatori della mancanza
del rischio. Nulla di più ingannevole".


09.07.07 - notizie.alice.it

80mila italiani nel turismo sessuale

Italia: 80mila italiani nel turismo sessuale del Sudest asiatico


La Giornata dell'orgoglio pedofilo ('Boy Love Day') del 23 giugno scorso ha
sollevato, come era preventivabile e auspicabile, moltissime proteste e numerose
associazioni a difesa dei minori sono intervenute per impedirla. L'Associazione
Meter
ha anche segnalato alla Polizia Postale il sito, residente in Germania
ma in lingua italiana, dal quale era partita l'organizzazione della giornata.
Subito oscurato, il sito è, dopo alcune ore,

ricomparso tramite nuovi server
localizzati in nazioni diverse del globo.
Sempre l'Associazione Meter ha anche realizzato un
video di denuncia della giornata.



L'Unicef in un comunicato
stampa ha dichiarato che la notizia di una 'Giornata dell'orgoglio pedofilo' "ci
obbliga a ricordare le priorità nella lotta a queste forme di violenza, che
comprendono il traffico di bambini, la loro prostituzione, la pornografia
rappresentante bambini, e anche le forme di violenza ‘privata' consumate spesso
all'interno delle mura domestiche. Il bambino che diviene oggetto del desiderio
sessuale di un adulto viene trasformato in cosa e abusato con conseguenze a
lungo termine, quasi sempre difficilissime da sanare". Secondo le stime
riportate nell'ultimo rapporto ONU sulla violenza sui bambini, sono oltre 73
milioni ogni anno, i minori costretti a subire violenze sessuali.



Marco Scarpati, presidente di
Ecpat Italia
ha invitato a non dimenticare mai il turismo sessuale pedofilo,
soprattutto verso il Sud est asiatico che coinvolge almeno 80.000 italiani.
"Solo nel 3 per cento dei casi si tratta di pedofili, mentre la maggioranza è
composta da uomini che solo quando si presenta l'occasione abusano di bambini" -
dice il presidente di Ecpat-Italia. “Non basta dare la caccia agli orchi” -
continua Scarpati. “Bisogna accendere la luce anche su quei viaggiatori che
tutti gli anni si muovono verso mete esotiche alla ricerca di sesso con
minorenni e che spesso restano impuniti”. Ecpat-Italia da anni collabora con le
agenzie di viaggio e ai tour operators per l'applicazione del Codice di Condotta
dell'Industria Turistica, che ha portato fino ad oggi a notevoli risultati in
termini di contrasto allo sfruttamento.



Souad Sbai, presidentessa dell'Associazione
Donne marocchine in Italia
con una lettera a don Fortunato Di Noto ha
espresso l'appoggio della propria associazione alla campagna contro il 'Boy Love
Day' lanciata da Meter. Epolis
insieme con il Moige ha
lanciato a sua volta una petizione e chiesto all'Unione Europea e alle autorità
italiane di intervenire per impedire che simili iniziative possano realizzarsi e
per oscurare tutti i siti e i blog che le appoggiano. "Contro la pedofilia - ha
dichiarato la presidente del Moige Rita Munizzi - non ci può essere esitazione,
ogni giorno perduto equivale a nuove vittime: l'intervento va assunto come
priorità assoluta".



Anche dopo il 23 giugno la mobilitazione su Internet contro la pedofilia e la
pedopornografia non si è fermata. Prosegue sul sito
Censurati.it la
petizione in favore dei bambini di Rignano Flaminio. L'intento della petizione è
quella di evidenziare il dramma dei bambini coinvolti che, al di là di ogni
sviluppo dell'inchiesta, sono sin d'ora le prime e sicure vittime della vicenda,
dalla quale resteranno segnati, probabilmente per tutta la vita. Il sito più
documentato è sicuramente
il blog di
Massimiliano Frassi
che denuncia innumerevoli casi di violenza sui bambini,
presidente dell'Associazione
Prometeo Onlus
.



di Alessio Di Florio - 09.07.07 - unimondo.oneworld.net

Venezia, badante moldava scongiura rapina

Ma è clandestina e verrà espulsa

VENEZIA (9 luglio) - Scongiura una rapina nella casa di due anziani dove lavora, ma verrà espulsa perché clandestina. È accaduto a una badante moldava, A.Z. di 28 anni residente a Mira nel veneziano. Quattro uomini, probabilmente dell'est Europa stavano entrando nell'abitazione dei due anziani, uno dei quali affetto da una grave malattia. La ragazza moldava però si è accorta in tempo dei loro movimenti e li ha scoperti.

I quattro non hanno desistito dall'ntento di portare a termine la rapina e bloccata la badante sono entrati in casa tentando di farsi consegnare denaro e preziosi dalla coppia di anziani. Il trambusto, però, è stato tale che sono arrivati in soccorso i vicini e poi i carabinieri.

I rapinatori, vistisi scoperti, sono fuggiti senza alcun bottino a bordo di una Fiat Panda. L'auto, ritrovata poco dopo, è risultata poi rubata qualche giorno prima. L'unica a rimetterci, per la mancanza di regolare permesso di soggiorno, sarà dunque la badante moldava. La donna è stata infatti portata in questura per l'avvio delle pratiche per l'espulsione.

09.07.07 - ilmessaggero.it

Cancellare i ricordi? Con una pillola si può

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
”A Silvia”- Giacomo Leopardi

Il poeta di Recanati se avesse avuto la possibilità di assumere la pillola che annulla i ricordi, molto probabilmente, non sarebbe stato capace di scrivere gran parte delle sue opere basate, come molti sanno, sul tema dei ricordi e delle illusioni giovanili. Scongiurato il problema di resettare i miti della nostra letteratura, si avvicina il dilemma se sottoporsi alla cura che prevede la cancellazione dei ricordi più traumatici e marcanti della vita personale di ogni individuo. Infatti dopo la pillola che rinsavisce la vita sessuale, “la pilloletta blu” del viagra, ecco che si inserisce, nel campo della medicina sperimentale, la nuova entrata pillola che cancella i ricordi.

Sarebbe stato un team di scienziati della McGill University di Montreal e della Harvard University di Boston che avrebbe, infatti, realizzato la pillola (chiamata U0126) che, abbinata alla terapia psicanalitica, sarebbe capace di eliminare ciò che ci tormenta. L’importanza della scoperta consiste nel fatto che grazie alla pillola sarebbe possibile agire in maniera selettiva sul brutto ricordo “incriminato”. Lo studio promette di aprire nuovi orizzonti nel recupero di traumi causati da esperienze estremamente negative, come nel caso degli abusi sessuali. Bisogna però sottolineare che le ricerche si trovano ancora ad uno stadio iniziale, anche se le speranze dei ricercatori sono alte. Il meccanismo prevede l’utilizzo del Propranolol per rendere malleabili i brutti ricordi che si sono solidificati nella memoria, lasciando agli esperti la possibilità di riuscire a smorzarne gli effetti sull’individuo.

In un lavoro pubblicato sul Journal of Psychiatric Research, due équipe descrivono l’esperimento che ha coinvolto 19 volontari vittime di traumi. Somministrando il farmaco nel momento in cui i pazienti stavano ricordando il trauma i neuro-scienziati sono riusciti ad affievolirlo e a cancellarne i lati spiacevoli.

Tutto perfetto, quindi? Non proprio. Le “controindicazioni” della nuova cura riguardano proprio l’”oggetto” trattato. I ricordi, che – è assodato - sono la base fondamentale delle esperienze, della crescita e della personalità di ogni essere vivente. Certo, uno stupro, una violenza fisica o psicologica o un trauma infantile verrebbe cancellato e - molto probabilmente – ciò restituirebbe dignità e sicurezza alla persona che ha subito lo shock. Però controllare la mente umana attraverso una ricetta fatta di pillole e sedute psichiatriche sembra qualcosa di molto avventato e fantascientifico, forse troppo.

Fabrizio Maggiore - 09.07.07 - 90011.it

Abusa e picchia ex fidanzata

Molinella: abusa e picchia ex fidanzata, arrestato

Bologna - Con una spranga, si e' presentato ieri pomeriggio a casa dell'ex fidanzata e, dopo averla picchiata ha abusato sessualmente di lei. L'autore dell'aggressione avvenuta a Molinella è un cittadino marocchino, Y.E., 28 anni, con precedenti. L'uomo e' stato arrestato dai carabinieri, ai quali si e' rivolta la ragazza.

I carabinieri di Molinella, insieme ai colleghi della Compagnia di Vergato, nella notte hanno rintracciato il marocchino a Granaglione, sull'Appennino, dove abita. L'uomo e' finito in carcere con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, porto abusivo di arnesi atti ad offendere e violenza privata.

09-07-2007 - bologna2000.com

Droga: consumi boom in Italia

DROGA, CONSUMI BOOM MA SOLTANTO IN ITALIA

Cala l’uso tra i giovani nel resto del mondo

PER i gruppi mafiosi la cocaina è diventata il “petrolio bianco”. Venduta a prezzi stracciati è perfino alla portata dei ragazzini. Con il mercato che si espande grazie a una rete criminale che ne garantisce la distribuzione capillare. Napoli e Milano sono le “piazze” principali. Ma tutta l’Italia, da Nord a Sud, è uno snodo internazionale con alleanze strettissime con i “cartelli” del Centroamerica. I narcos muovono enormi capitali per le partite di droga da spedire in mezzo mondo. Trasversale a generazioni, classi sociali e culture, la “polvere” continua a farsi strada. La conferma arriva dalla Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze che verrà presentata dopodomani al Parlamento. Il consumo è cresciuto in modo esponenziale. Dai 700 mila assuntori del 2005 siamo passati agli 850 mila di oggi, rivela la Relazione. Se la cocaina può contare su un aumento del 20 per cento di consumatori, la cannabis è poco al di sotto. Confrontando i dati si scopre che l’aumento del consumo di spinelli è intorno al 15 per cento. Significa che abbiamo superato i 4 milioni di persone che, saltuariamente o in modo stabile, ne fanno uso. Il precedente documento, presentato nel 2005, parlava infatti di 3 milioni e 800 mila consumatori, mentre nel 2001 eravamo a quota 2 milioni. All’aumento si aggiunge la modificazione del principio attivo. La cannabis non è più quella degli anni Settanta, è fortemente potenziata, con una percentuale di principio attivo (thc, tetracannabinolo) 30 volte maggiore di quella che era conosciuta.

I narcos hanno fatto modificare le piantagioni, manipolate geneticamente per ottenere una sostanza più capace di agganciare i consumatori. Solo con la coca i clan fatturano cifre da capogiro. Calabria e Campania forniscono i più grandi mediatori mondiali del traffico, e proprio in Campania sono avvenuti i maggiori sequestri d'Europa degli ultimi anni (una tonnellata solo nel 2006). Sommando le informative dell’Antimafia calabrese e napoletana in materia di narcotraffico si arriva a calcolare che ’ndrangheta e camorra trattano circa 600 tonnellate di coca l’anno. Africa, Spagna, Bulgaria, Olanda, sono i percorsi infiniti e molteplici di questa sostanza che ha un unico approdo da cui poi ripartire per nuove destinazioni: l’Italia. Secondo due autorevoli e recentissime ricerche, la prima dell’Nhsda, il National Household Survey on drug abuse, e l’altra delle Nazioni unite, l’uso di droghe tra gli adolescenti americani è sceso del 19,8%, mentre in Inghilterra è sceso del 10%. Anche rispetto al fenomeno nel suo complesso è stato individuato un trend di lievissimo calo. L’Italia, però, è in controtendenza con aumenti per tutte le sostanze.

Ma torniamo alla Relazione al Parlamento, da cui emerge un altro dato allarmante: l’ulteriore abbassamento dell’età. Ci sono ragazzini tra i dodici e i tredici anni che iniziano a sperimentare anche sostanze pesanti. Le minidosi immesse sul mercato e i prezzi stracciati spingono in questa direzione. La coca è passata dai 40 euro al grammo del 2004 ai 10-15 di oggi. «Ma c’è anche un ritorno dell’eroina perché ci sono pusher che la vendono agli adolescenti a 5 euro a dose», la denuncia è di Claudio Leonardi, direttore dell’Unità operativa di prevenzione e cura della Asl Roma C, e membro della Consulta nazionale antidroga. Che aggiunge: «Questo dato sugli adolescenti preoccupante è stato individuato da chi ha lavorato alla Relazione annuale. Da noi, per esempio, arrivano ragazzi dipendenti dalla cocaina dai sedici anni in su, hanno alle spalle almeno due anni di abuso, associato all’alcol. In aumento anche i consumi di cannabis».

E sempre di più crescono i mix di più sostanze. Con una forte interazione tra cocaina e alcol, che, quando sono usati congiuntamente, l’organismo trasforma in etilene di cocaina. L’effetto nel cervello è più lungo e più tossico di quando si usa soltanto la droga. Sembra inoltre che molte morti da droga siano dovute a questa combinazione. «C’è un aumento forte e incontrastato dell’uso delle sostanze afferma Pietro D’Egidio, segretario nazionale del Federserd, l’associazione che raggruppa i Sert d’Italia Per questo motivo l’allarme è alto. Chiunque, in qualsiasi città, anche una città che non conosce, con facilità può comprare quello che vuole». I narcos hanno scelto di vendere la “roba” a prezzi stracciati per ampliare i consumi. E’ per effetto di questa strategia che salgono i consumi? «I prezzi c’entrano fino a un certo punto, non è questa l’unica ragione osserva ancora D’Egidio Il tipo di domanda corrisponde a certi stili di vita. Sempre più di frequente so di persone assolutamente “normali” che negli ultimi cinque anni hanno fatto uso di cocaina, e lo fanno senza paura come se non ci fossero rischi. La verità è che si sta costruendo un immaginario sociale che lega la droga al successo e alla felicità, convincendo i consumatori della mancanza del rischio. Nulla di più ingannevole».

08.07.07 - di ANNA MARIA SERSALE - antiproibizionisti.it

I cuori sono dei ruscelli che scorrono

Un libro di Inaam Kachachi

LIBRO
Siamo a Parigi. Un gruppo di iracheni si ritrova nella capitale francese per i più svariati motivi. A partire dalla voce narrante, che è sfuggita alla persecuzione politica e a una relazione finita, conosciamo la storia di persone comuni che divengono emblema dell’Iraq stesso. Kashaniya, una donna anziana, è sopravvissuta al genocidio degli armeni e si è sposata con un conte, impegnato come archeologo a Nineveh. Sarab, comunista, dopo essere stata imprigionata e violentata a Baghdad, a Parigi troverà l’amore e infine morirà. Sari, salvato da morte certa nello scontro con l’Iran, dallo stesso Saddam Hussein, è un soldato travestito, inviato a Parigi, a spese del governo iracheno, per essere operato. Diventerà una donna e cambierà il suo nome in Sara. Zamzam, laureato, di confessione battista, deluso dalle sue affiliazioni politiche, si abbandonerà all’alcol, attanagliato dai suoi stessi incubi. È l’Iraq stesso con la sua storia, la sua complessità, le sue tradizioni e le sue contraddizioni. Il racconto di interazioni individuali, davanti a un bicchiere di vino. Un tentativo dell’autrice di ricomporre, se non altro sulla pagina scritta, l’Iraq odierno che si sta disgregando.

AUTORE
Inaam Kachachi, irachena, laureata in giornalismo, ha iniziato a lavorare nel suo Paese per la stampa e la radio. È corrispondente a Parigi per diverse testate arabe, fra cui «Asharq Alawsat», un quotidiano saudita con sede a Londra. Parallelamente, insegna giornalismo e si dedica a ricerche sulla storia contemporanea delle donne irachene.

09.07.07 - zacinto.net

«Vi svelo come morì Jim Morrison»

Sam Bernett, giornalista e amico intimo del cantante, svela: «Lo stroncò un'overdose nel bagno di un night-club parigino»

LONDRA - I suoi fan più accesi non hanno mai creduto ai referti ufficiali che parlavano di morte naturale dovuta ad una crisi cardiaca. Adesso, nuove e scioccanti confessioni confermano che la rock star Jim Morrison, il celebre «re lucertola» dei Doors, non sarebbe morto nella vasca da bagno del suo appartamento di Parigi, ma fu stroncato a soli 27 anni da un overdose nella toilette di un famoso locale parigino «The Rock 'n' Roll Circus»

NUOVA VERITA' - Questa nuova «verità» è racconta dal giornalista e intimo amico di Morrison, Sam Bernett, nel suo libro «The End - Jim Morrison» che presto uscirà nelle librerie francesi. Il sessantaduenne Bernett ha rilasciato una lunga intervista al «Mail on Sunday» nella quale racconta i retroscena di quella notte tra il 2 e il 3 luglio del 1971. Secondo Bernett, Morrison fu ucciso da una dose massiccia di eroina che il popolare cantante si iniettò nel bagno del nightclub parigino. Successivamente il corpo del cantante fu trasportato nel suo appartamento da due spacciatori di droga. Il giornalista sarebbe poi stato minacciato di mantenere la bocca chiusa e di non dire a nessuno quello che aveva visto.

NOTTE - Adesso probabilmente le autorità francesi riapriranno il caso
Morrison e cercheranno di capire quanto verità vi è dietro queste confessioni. Da anni ormai, autorità e fan hanno ricostruito nei minimi particolari l'ultima notte di vita del cantante americano. Ciò che è certo è che nelle prime ore di quel fatidico 3 luglio c'erano più di 500 persone nel nightclub, tra cui anche la bellissima cantante inglese Marianne Faithfull, ex di Mick Jagger. Morrison arrivò al locale intorno all'una di notte: «Salutai Jim e lui a sua volta mi salutò» confessa al «Mail on Sunday», Bernett. «Non sembrava in gran forma e immediatamente, come d'abitudine, si diresse verso il bar e ordinò una bottiglia di vodka». Successivamente secondo Bernett l'ex leader dei Doors si mise alla ricerca della droga e comprò eroina da due spacciatori che conosceva molto bene e che lavoravano per Jean de Breteuil, un playboy francese e trafficante di droga. Dopo mezz'ora fu avvertito che qualcuno si era sentito male in bagno. Bernett vide il corpo di Morrison, sul pavimento, senza vita. Ecco come descrive questa scena nel suo libro Bernett: «L'estroverso cantante dei "Doors", il ragazzo californiano affascinante e bello era ora un corpo inerte disteso in un bagno di un nightclub».

REAZIONE - La prima reazione di Bernett fu quella di chiamare un dottore. Il sessantaduenne afferma che un medico, di cui non vuol far conoscere le generalità, riconobbe Morrison e esaminò il suo corpo per pochi secondi. Dopo aver diagnosticato la morte del cantante, il dottore affermò che apparentemente sembrava un decesso per arresto cardiaco, ma era chiaro che Morrison era stato ucciso da una dose letale di eroina. A questo punto intervennero i due spacciatori: ignorando la diagnosi del dottore, dissero che Jim era solo svenuto e che era giusto riportarlo a casa. Uscirono dalla porta di servizio caricandosi sulle spalle il corpo di Morrison e lo portarono nel suo appartamento in Rue Beautreillis.

MINACCE - Pochi minuti dopo la tragedia, un uomo legato al proprietario del locale, Paul Pacini, minacciò Bernett: «Il club non è responsabile di quello che è accaduto» disse l'uomo. «E'stato un maledetto incidente, è stato il fato. Noi non abbiamo visto nulla, né sentito niente. Bisogna tenere la bocca chiusa. OK? È la migliore cosa per evitare uno scandalo». Alla fine dell'intervista, Bernett spiega anche perché solo adesso si è deciso a confessare la verità: «Avevo solo 26 anni nel 1971», spiega. «Oggi ho superato i 60 e voglio liberarmi di questo peso. Alla fine ho detto quello che doveva essere detto».

Francesco Tortora - 08 luglio 2007 - corriere.it

Negato l'ingresso gratuito a piccoli extracomunitari

(ANSA) - PALERMO, 9 LUG - Niente entrata gratuita alla Valle dei Templi per 38 alunni (dai 6 ai 12 anni) svantaggiati, alcuni figli di extracomunitari. I ragazzi abitano nel quartiere palermitano di Ballaro'. Per loro la gita del 5 luglio scorso ad Agrigento, organizzata dall'associazione 'Ziggurat', si e' trasformata in una 'lezione' di discriminazione istituzionale. I bambini non hanno potuto usufruire del ticket gratuito riservato ai minori di 18 anni, purche' appartenenti alla Comunita' Europea.

09.07.07 - gazzettadelsud.it

Uccide la moglie e si toglie la vita

Genova: uccide la moglie e si toglie la vita

GENOVA - Omicidio-suicidio a Genova. Un uomo ha ucciso la moglie a martellate e poi si e' tolto la vita lanciandosi dalla finestra. E' successo in un'abitazione di via Nizza, nel quartiere residenziale della Foce. Sul posto le forze dell'ordine e il medico legale. In corso le ricerche dei figli della coppia. (Agr)

09.07.07 - corriere.it

Mickey Rourke, scandalo a Mosca

Il tabloid russo Komsomolskaia Pravda ha pubblicato in prima pagina le foto dell'attore ubriaco e quasi irriconoscibile che sede sugli scalini di un palazzo in compagnia dell'inseparabile bottiglia di vodka.

Mickey Rourke era stato invitato, assieme a Mariah Carrey, al matrimonio di Pavel Kosov, vice presidente della Vneshtorg Bank, seconda banca di Stato russa. Durante la festa, l'attore americano ha esagerato con i drink ed è stato costretto a lasciare il party.

Mentre tornava in albergo, però, non pago della dose di alcol assunta, si è fermato in un bar della capitale, il GQ, da dove è stato cacciato perchè ha aggredito a male parole un giovane che lo aveva riconosciuto.

I buttafuori hanno dovuto anche metterlo in un taxi e riportarlo all'albergo.

09.07.07 - kataweb.it

Asl Foggia: attività di prevenzione

ASL/FG: attività prevenzione sui rischi connessi ad alcool e droghe

Nell'ambito delle attività di prevenzione dell'uso di droghe e di alcol, il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della ASL Provinciale di Foggia, con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Foggia, ha programmato una serie di iniziative rivolte alla fascia giovanile della popolazione, finalizzate a sensibilizzare ed informare i giovani sui rischi connessi all'assunzione di alcol e droghe.

In tale ottica, il Ser.T. di San Severo utilizzerà un camper attrezzato che, di volta in volta, sarà posizionato nei mesi di luglio ed agosto nei pressi dei luoghi di ritrovo ed aggregazione giovanili dei Comuni di San Severo, Apricena, Chieuti , Lesina , Poggio Imperiale, San Paolo Di Civitate, Serracapriola, Torremaggiore, San Marco In Lamis, San Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, Sannicandro Garganico, Vico Del Gargano. Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Peschici, Di Garganico, Vieste. Gli operatori del Ser.T., in collaborazione con i volontari del Servizio civile nazionale, distribuiranno materiale informativo ed effettueranno il test per la misurazione del tasso alcolico. Inoltre, il Ser.T di Manfredonia ha avviato da sabato scorso e fino a fino a tutto il mese di agosto un'iniziativa finalizzata alla prevenzione dell'abuso di alcol, che consiste nell'allestimento di postazioni presso discoteche e locali notturni di maggiore richiamo per i giovani. Presso le postazioni sarà possibile effettuare la misurazione del tasso alcolico con il test del palloncino e ricevere materiale informativo sui rischi connessi all'abuso di alcol, con particolare riferimento alla prevenzione delle stragi del sabato sera.

Michele Carelli - 09.07.07 - teleradioerre.it

Si moltiplicano muri antispaccio

Italia. Padova. Menorello (Fi): muri antispaccio si moltiplicano

'Sgomberare via Anelli senza attivare delle reti di protezione della citta' dalle frotte di clandestini e di delinquenti in libera uscita si rivela un'azione dagli effetti drammatici'. Lo afferma, in una nota, Domenico Menorello, consigliere di Forza Italia del Comune di Padova, secondo il quale le Vie Anelli si stanno moltiplicando.

Menorello fa riferimento in particolare a una rissa tra una trentina di nigeriani e maghrebini che, come riferiscono oggi i quotidiani locali, si sono affrontati con bastoni e catene, pare per un regolamento di conti legato allo spaccio di droga, sabato sera in via Confalonieri a Padova. Tre immigrati sono rimasti contusi o lievemente feriti e tutto si e' concluso all'arrivo delle forze dell'ordine, quando, nel timore di perquisizioni, dalle finestre di alcuni appartamenti sono state gettate in strada dosi di stupefacenti.

'Da mesi denunciamo questa situazione: le vie Anelli si stanno moltiplicando. E ora purtroppo crescono in gravita' e pericolo. I fatti gravissimi di sabato sera accaduti in via Confalonieri rivelano una realta' terribile, negata solo da chi si e' rifiutato di vederla: la delinquenza sta assaltando Padova! Non sarebbe successo se si fosse preparato un Centro di Permanenza Temporanea dove ospitare tutti clandestini in uscita da via Anelli. Non sarebbe successo se non si fossero smantellate le squadre speciali della Polizia Municipale. Non sarebbe successo se non si fosse chiusa la caserma di via Avanzo'.

'Percio' - conclude il consigliere forzista - apriamo, tutti insieme, un Cpt a Padova, se non vogliamo che sia Padova stessa a trasformarsi, come sta avvenendo, in un enorme centro di raccolta di clandestini'.

09.07.07 - droghe.aduc.it

Relazione su tossicodipendenze

Italia. Anticipazione relazione su tossicodipendenze: aumenta il consumo di cocaina e cannabis

Aumenta in misura esponenziale in Italia il consumo di cocaina e spinelli, mentre decresce nel resto del mondo. Il dato allarmante e' che aumenta sempre di piu', nel nostro Paese, l'uso di sostanze tra i ragazzini di dodici e tredici anni. E' quanto emerge dai dati della relazione annuale sulle tossicodipendenze, che approda mercoledi' in Parlamento, anticipati oggi dal "Messaggero".

Per quanto riguarda la 'polvere bianca', si e' passati dai 700 mila 'sniffatori' di cocaina del 2005 agli 850 mila di oggi, con un aumento del 20%. Mentre l'aumento del consumo di spinelli e' del 15%. Sono piu' di 4 milioni, infatti, le persone che fanno uso in maniera stabile o saltuaria di cannabis, rispetto ai 2 milioni del 2001. Anche il principio attivo si e' modificato nel tempo. La percentuale di thc (tetracannabinolo) contenuto nella sostanza, grazie alle manipolazioni genetiche, e' oggi di 30 volte piu' alta rispetto agli anni '70.

Dalla relazione risulta inoltre un ulteriore abbassamento dell'eta' del consumo di sostanze pesanti, come cocaina ed eroina. Questo, soprattutto, a causa delle mini-dosi presenti sul mercato a prezzi accessibili. Un grammo di coca, che nel 2004 si comprava per 40 euro, oggi ne costa 10-15. Inoltre, crescono molto i mix di sostanze, e aumentano i giovanissimi dipendenti dalla cocaina dai sedici anni in su, che hanno alle spalle anni di abuso associato ad alcol.

09.07.07 - droghe.aduc.it

Pensionato molesta bimba

Pensionato molesta bimba di 4 anni, arrestato

L'uomo era già stato condannato più volte per reati di violenza sessuale

TORINO
Ha seguito fino a casa una signora originaria del Ghana, residente nel quartiere Barriera di Milano a Torino, ha raccontato di essere un amico del marito ed è riuscito ad introdursi nella loro abitazione. Poi ha chiesto un bicchiere d’acqua e quando la donna si è allontanata ha preso in braccio la figlioletta di 4 anni e ha cominicato a toccarla nelle parti intime. Protagonista dell’episodio è un pensionato di 69 anni, nato a Diamante, in provincia di Cosenza e residente a Torino. L’uomo è stato arrestato dalla polizia, quarta sezione (reati in danno di minore e reati sessuali), con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di minore e rapina aggravata.

Durante una perquisizione a casa del pensionato, che non ha mai avuto un lavoro stabile, gli inquirenti hanno trovato alcuni oggetti appartenenti ad una donna di 45 anni di Pinerolo che ha raccontato agli agenti di essere stata avvicinata per strada da un uomo con la promessa di un lavoro. La donna ha fatto entrare il pensionato in casa e gli ha preparato un caffè poi è svenuta, probabilmente le è stata somministrata una sostanza narcotizzante, e si è svegliata otto ore dopo, quando ha notato la sparizione di vari oggetti dalla casa. Non si esclude che la donna possa aver subito anche una violenza.

Il pensionato arrestato era già stato condannato più volte per i reati di violenza sessuale ai danni di minore, frote, furto, sfruttamento della prostituzione e ratto a fine di libide nei confronti di una bimba di 9 anni.

09.07.07 - lastampa.it

Hilton, notte brava "old style"

Sembrava redenta, pronta a rinunciare alla mondanità. Invece, dopo 23 giorni di prigione che parevano averle cambiato la vita, Paris è tornata esattamente quella di prima. Neanche due settimane dopo essere stata rilasciata la Hilton si è rituffata nella movida notturna. In compagnia della sorella Nicky, si è scatenata per tutta notte al "Les Deux", a Los Angeles, mentre le guardie del corpo tenevano lontani i fan.

"In prigione ho riscoperto il vero significato della vita. Voglio cambiare. Voglio diventare un modello positivo per le ragazze". Erano state queste le prime parole dell'ereditiera di Beverly Hills all'uscita di cella. E forse qualcuno aveva davvero creduto che Paris potesse cambiare stile.

Per la festa del 4 luglio la Hilton aveva dispensato consigli ai giovani, invitandoli accoratamente a stare lontani dall'alcol, soprattutto mettendosi al volante. Ma la nuova immagine di brava ragazza evidentemente le sta più stretta che mai.

"Rideva, si divertiva, beveva, ballava, cantava, parlava con tutti", ha detto uno dei presenti al "Les Deux". Ed è immaginabile che dopo tre settimane passate dietro le sbarre, persino Paris abbia divertimento arretrato da smaltire.

Fatto sta che, finito l'incubo della galera, ben poco è rimasto della brava ragazza vestita di grigio, che legge libri sacri, si dà al bricolage e visita il papà malato. C'è da augurarsi che almeno, tra una notte brava e l'altra, si facia scorrazzare in macchina dall'autista.

09.07.07 - tgcom.mediaset.it

I ragazzi di oggi sono senza validi modelli

Adesso l’offerta genera la domanda. Don Gaetano Nalesso, direttore dell’oratorio dei Salesiani di Lecce, sa che è sovvertita l’antica regola dell’economia. Tra i giovani la musica è diversa, non impera un desiderio che susciti l’offerta, no: oggi l’offerta crea il bisogno. “Adesso questi ragazzi non sanno manco loro cosa vogliono – analizza il sacerdote che per i giovani vive -. Ma nessuno li aiuta a capire di cosa veramente hanno bisogno”. Dunque, i ragazzi sono rimasti senza sogni e nessuno regala loro un cassetto in cui rovistare per trovarne. “Si affidano all’offerta del momento – esamina don Gaetano -. Ma chi c’è dietro l’offerta? E che cosa propone? Di scommettere sull’effimero?”.

Il direttore dell’oratorio sa che magna pars del problema risiede nei responsabili della formazione di questi adolescenti di oggi che sottomettono i professori, pubblicano le proprie esibizioni sessuali, passeggiano fra i richiami consumistici dei centri commerciali e non all'aria aperta. E affonda il coltello nella piaga: “Che cosa offre la scuola oggi ai ragazzi? Latino, greco, matematica? E un professore riesce a fermarsi di fronte a un cellulare che continua a squillare in classe? Vedo i miei ragazzi che due minuti dopo la mia comunicazione attraverso messaggio sul cellulare mi avvertono con uno squillo di aver ricevuto l’avviso: vuol dire che possono accedere al cellulare in un qualsiasi momento, anche durante un compito d’italiano. Non ti rispondono, ma intanto ricevono il disturbo della suoneria che deconcentra”. Scuola alla sbarra, è noto che le riforme degli ultimi dieci anni hanno distrutto la meritocrazia. Non solo è deprezzato l’impegno, ma neanche si insegna come sfruttare le proprie capacità. Secondo don Gaetano “i ragazzi oggi non sanno più studiare, salvo il nozionismo”. Ragiona il sacerdote: “La scuola ti offre la famosa paideia dei greci? Tu sei qua perchè devi crescere, non perché devi sapere, devi maturare attraverso il sapere. Sino a trenta anni fa si adottavano le bacchettate sulle mani, il castigo dietro alla lavagna. Veniva stimolata la volontà a crescere, non a sapere e basta. Oggi che te ne fai del solo sapere? Allora di cosa ho bisogno? Di crescere. Ma la scuola mi offre una struttura per crescere ? Vuoi dare delle regole anche ai bambini? Con la scusa che bisogna lasciarli crescere si abituano le persone a fare quello che vogliono. Per non entrare nella sfera del sesso...”.

Già, la sessualità è molto diffusa fra i ragazzini. “Chi oggi non ha compiuto tutte le esperienze? Non dico una, dico tutte” constata don Gaetano. Seguace di don Bosco, ha abbracciato il motto educativo: “Da mihi animas, coetera tolle”. Il fondatore dei Salesiani si donò alle anime, il resto non gli importava. E don Gaetano si chiede oggi come si curano le anime. “L’offerta qual è? La famiglia una volta trasmetteva rispetto. Oggi non puoi chiedere rispetto delle regole a nessuno. Se io dovessi essere severo qua (in oratorio, ndr) dovrei chiudere . Perché la regola comporta che tu non devi venire qui e basta: devi venire qui sapendo che hai eseguito i compiti, sapendo che devi rispettare un orario, che devi affrontare un cammino di formazione. No, un ragazzo sostiene di venire perché qui ci stanno gli altri. Perché vieni a messa la domenica? Perché ci stanno gli amici, mi rispondono. Sfugge sempre l’essenziale: perché ci sta Dio, perché voglio crescere, perché mi fa bene. In ogni situazione c’è un essenziale, ma noi siamo portati a cogliere quasi sempre il marginale o quello più ci aggrada”.

Ma il superficiale, oggi imperante, non è attrazione inedita. “Il marginale l’hanno cercato già Adamo ed Eva” scherza don Gaetano, il quale torna serio e spiega: “Il marginale è quello che non mi fa crescere, quello che non è essenziale. Adesso abbiamo fatto diventare il marginale quasi essenziale. Questo è il difetto attuale, il neo. Non mi conta sapere che stando cogli altri cresco, imparo a relazionarmi, penso incede che stare cogli altri con le mie regole sia l’essenziale. Invece stare con gli altri comporta delle regole condivise. Io mi devo schierare contro l’altro, perché l’altro per me è un ostacolo. Invece la legge cristiana ci indica l’altro come una persona che devo affiancare, non come una persona che devo combattere o ritenere nemica. Il marginale lo cerchiamo noi uomini perché siamo umani. Tra un lavoro di una settimana e il lavoro di un’ora non mi stupisco di chi sceglie di andare a spacciare invece di andare in fabbrica”.

Sfugge il senso della comunione insomma, colpa della televisione? “La televisione non è molto seguita dai ragazzi- chiarisce il direttore dell’oratorio-, i giornali non ne parliamo. Ho una caterva di giornali qui, i ragazzi li prendono, sì, ma per darseli in testa. Loro preferiscono cellulari, la rete di internet e i videogame. Attraverso questi strumenti puoi entrare in contatto con qualsiasi persona e diventare amico di un delinquente e accedere a qualsiasi tipo di sollecitazione. Io non esorcizzo questi strumenti, ma, proprio perché l’uomo ha questa libertà e nella libertà ha bisogno di avere una maturità di gestirla, mi preoccupa la mancanza di formazione per gestire certi mezzi. Io posso accedere alla rete informatica ma se non sono maturo che cosa faccio? Mi sbando, creo una mia formazione, giungendo a conclusioni spesso sbagliate”.

I peccati diffusi oggi fra i ragazzini, analizza don Gaetano, consistono nella cattiva gestione dell’esistenza: “Ora i peccati sono questi. Della sfera sessuale i confessione non si parla più, ci mancherebbe pure che lo si chieda. Di rubare e uccidere non si parla, ti guardano male, sorpresi. Come gestisci il tuo tempo? Giochi, studio, preghiera? I peccati oggi sono videogiochi, troppa autogestione, moralità zero, ma questa la vedo io. Si salva solo il comandamento del non uccidere. Ma non sanno che ammazzare ha una forma svariatissima, fra cui quella dello spacciare droga. Roba e donna d’altri non ne parliamo. Non c’è l’aspirazione a fare della vita una cosa nobile. Aspirazione, non dico impegno. Sono del parere di una persona che non ho conosciuto, don Bosco, il quale sosteneva che in ogni persona c’è l’aspetto positivo su cui fare leva. Il Signore dice : non è quello che entra che rende immondo l’uomo, ma quello che esce. Don Bosco sostiene che però in quella situazione interiore negativa c’è comunque un punto positivo su cui fare leva. Io penso che mai come oggi sta al centro il singolo. Non sta al centro la comunità”.

Il malessere giunge dall’esterno, secondo don Gaetano, "i ragazzi stanno bene così, non esiste il disagio interiore". Il male sta quindi nei modelli sbagliati. "La famiglia dov’è? Scuola e famiglia propongono una legalità che non fanno rispettare - critica il sacerdote di origini venete -. Anche in oratorio i ragazzi non vengono consapevoli dell’ispirazione del luogo. E se vieti a qualcuno di entrarvi succede il finimondo. Quando nego la cresima perché il giovane non ha frequentato i corsi, non è maturo, non ha quindi rispettato la legalità, riscontriamo critiche. Ma la Chiesa potrebbe svendere i suoi valori, come li sta svendendo la società, come li stanno svendendo la scuola e la politica? Per governare cinque anni in più o cinque mesi in più noi andiamo a svendere i valori della famiglia? Il problema è che esiste la legalità, ma si guarda e non si tocca".


Ma ci sono tanti ragazzi buoni. "Il ragazzo sa distinguere - spiega don Gaetano-. La differenza sta nel capire fin dove mi posso spingere con le mie forze. Dietro a un ragazzo c’è un lavoro della famiglia sana e di ambienti sani. Ma oggi incontriamo molti predicatori non costanti fino in fondo". Il direttore dell'oratorio non teme l'autorcritica: "La Chiesa, secondo me, continua a offrire il biberon a una persona che ha cinquant’anni invece di darle una bella fetta di carne. Non è questione di linguaggio, né di comunicazione: è questione di offerta. Che cosa offe la Chiesa oggi? Che offrivano i primi cristiani? Persecuzioni, nascondimento, umiliazioni: io scommetto non sulle cose esaltanti nel sacrificio, nella sofferenza. I cristiani scommettevano coi leoni per autenticare la loro fedeltà, oggi noi scommettiamo con l’effimero. La testimonianza ancora conta. Io rimanevo sbalordito quando vendevo il mio confessore che andava a confessarsi. Posso parlare, ma se recito e non vivo quello che racconto non sono credibile. Noi viviamo per i grandi ideali, in questi dobbiamo scommettere, non nelle corse ai motori o se riusciamo a fotografare una posa osè della professoressa". Allora docenti e genitori rechino il buon esempio per una semina che non finisca sulle tristi cronache dei giornali.

Francesco Buja - 09.07.07 - lecceprima.it

Oggi i test di tossicità sui dentifrici

Gli esperti tranquillizzano: eventuali rischi solo per soggetti deboli

ROMA - Tossici o no? Per avere una risposta bisognerà attendere ancora
qualche giorno. I dentifrici finiti sotto accusa, tutti di marchio Colgate
contraffatto, provenienti da paesi extra-europei e sequestrati in oltre 20.000
esemplari dai carabinieri della sanità Nas in 27 province, potrebbero risultare
contaminati da batteri patogeni o sostanze chimiche, come verificatosi già in
Spagna e Canada. A stabilirlo saranno le analisi, che prenderanno il via oggi
all'Istituto superiore di sanità (Iss).

Le confezioni sequestrate presentano etichette diverse in varie lingue
straniere, ma mai in lingua italiana e la provenienza dei prodotti è molteplice:
Medio Oriente, Asia, Sud America, Africa. Le confezioni di dentifricio non sono
dunque in regola, dal momento che la normativa comunitaria obbliga i produttori
ad apporre le indicazioni del prodotto nella lingua del Paese di destinazione.


Quanto alla loro pericolosità per la salute, saranno le analisi chimiche e
microbiologiche, i cui risultati sono attesi per i primi giorni della prossima
settimana, a stabilire se i dentifrici sequestrati nel nostro Paese siano
contaminati da dietilenglicolo (un solvente chimico, presente in alcuni dei
tubetti di dentifricio sequestrati ad esempio in Spagna e di provenienza cinese)
o batteri patogeni.

In attesa di sapere se i dentifrici sequestrati siano realmente pericolosi
perchè tossici, gli esperti invitano comunque ad evitare allarmismi: i pericoli
per i soggetti normali sono limitati, assicurano. Più a rischio, invece,
sarebbero i soggetti immunodepressi che dovessero aver fatto uso dei dentifrici
eventualmente risultati contaminati.

DA OGGI AL VIA ANALISI: I Nas hanno inviato all'Istituto superiore di sanità 61
campioni delle confezioni sequestrate per l'effettuazione delle analisi di
laboratorio, utili a verificare l'eventuale presenza di agenti nocivi per la
salute. Oggi si decideranno le analisi da fare sui campioni di dentifricio
sequestrati. A quanto si apprende, le decisioni relative alle indagini saranno
prese in seguito ad una riunione prevista per oggi presso l'Iss e nel lavoro di
analisi potrebbero essere coinvolti i dipartimenti dell'Istituto che hanno
competenze su Ambiente e Farmaci.

ESPERTI, PIÙ RISCHI SE DIFESE IMMUNITARIE BASSESe il prodotto dovesse risultare
inquinato da batteri patogeni, ha affermato il farmacologo Silvio Garattini,
«molto dipenderebbe dalla carica batterica. Un soggetto sano che avesse fatto
uso del dentifricio contaminato, a fronte di una carica batterica contenuta,
correrebbe ad ogni modo pericoli molto limitati. Ma qualche rischio - ha
avvertito - si avrebbe per soggetti particolari, come per chi soffre di forme di
immunodeficienza, soggetti in trattamento chemioterapico o con difese
immunitarie basse». Dello stesso parere il presidente della Società italiana di
farmacologia Giovanni Biggio, che invita ad una particolare attenzione
soprattutto gli anziani. Esorta ad evitare allarmismi il presidente della
Società italiana di medicina generale (Simg) Claudio Cricelli: «Il rischio è
modesto - ha sottolineato - perchè in caso di contaminazione da dietilenglicolo,
sarebbero necessarie grandi quantità di tale sostanza per avere effetti di
tossicità; nel caso di batteri patogeni, va detto che bocca e cavo orale
producono sostanze naturali con un forte potere antibatterico proprio per
difendere l'organismo dagli attacchi esterni».


LIBERTA' di lunedì 9 luglio 2007 - liberta.it

Casa Bianca discute del ritiro dei soldati

Iraq, Casa Bianca discute del ritiro dei soldati, scrive il NYT


WASHINGTON (Reuters) - All'interno della Casa Bianca si sta intensificando il
dibatto sul fatto che il presidente Usa George W. Bush dovrebbe tentare di
evitare ulteriori defezioni repubblicane annunciando l'intenzione di un graduale
ritiro dei soldati dalle zone irachene particolarmente a rischio.


Lo scrive oggi il New York Times, citando funzionari amministrativi e
consulenti che temono che anche l'ultimo supporto politico alla strategia
irachena di Bush stia collassando.


Il presidente e i suoi assistenti avevano pensato di poter attendere di
discutere una modifica nella strategia dopo il 15 settembre, data in cui è
atteso un rapporto sui progressi politici e per la sicurezza in Iraq stilato dal
comandante Usa in Iraq, il generale David Petraeus, e dall'ambasciatore Usa nel
Paese, Ryan Crocker.


Intanto il Senato si prepara questa settimana a iniziare il dibattito sul
futuro e sul finanziamento della guerra e ieri il segretario alla Difesa Robert
Gates ha cancellato un viaggio in America Latina, programmato da tempo, per
aiutare a stendere un rapporto per il Congresso Usa sulla guerra, secondo il
Pentagono.


L'amministrazione deve inviare un rapporto ad interim al Congresso sull'Iraq
entro il 15 luglio, mentre un numero sempre più alto di parlamentari democratici
e repubblicani chiedono un cambiamento nella strategia di Bush in Iraq.


Altri quattro senatori repubblicani hanno di recente dichiarato che non
appoggeranno più la politica di Bush nell'area.


Come risultato di ciò, scrive il giornale, i collaboratori stanno dicendo a
Bush che per evitare ulteriori defezioni dovrebbe annunciare un piano per una
missione più definita per i soldati Usa che consenta un rientro a tappe.


Questo tipo di strategia era stata proposta alla fine dello scorso anno dall'Iraqi
Study Group, ma era stata respinta dal presidente.


Il 15 settembre appare come un punto di arrivo e non un punto di partenza,
secondo quanto riferito da un funzionario dell'amministrazione al giornale.


Il quotidiano scrive che Gates sta spingendo per diminuire il numero delle
brigate di pattuglia nelle zone più violente di Baghdad e nelle province
circostanti entro l'inizio dell'anno prossimo.


Le restanti unità di combattimento dovrebbero occuparsi di limitate missioni
di addestramento delle unità irachene, della protezione dei confini iracheni e
del controllo di al Qaeda in Mesopotamia, il gruppo estremista e sunnita
affiliata ad Osama bin Laden.




© Reuters 2007 - 09.07.07 - today.reuters.it

Disinformazione scientifica e salute

L’eccessiva informazione, difficilmente controllabile, può trasformarsi in anarchia divulgativa e creare, così, un’ignoranza della quale diveniamo tutti inconsapevoli vittime..

“Vanità delle scienze. Quando saremo afflitti, la scienza della realtà fuori di noi non ci consolerà dell’ignoranza morale, ma la scienza morale ci consolerà sempre dell’ignoranza delle scienze oggettive.”
Blaise Pascal, Pensieri (Garzanti Editore, 1994)

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una esplosione informativa e divulgativa che, in nome della libertà di informazione e di espressione, permette a molti di dire (quasi) tutto e il contrario di tutto. L’eccesso di informazione, tuttavia, rischia di riportarci paradossalmente ad una condizione di confusa ignoranza o a credere di sapere e apprendere sulla base di informazioni divulgate in modo talmente chiaro, convincente e rapido da togliere spazio alla riflessione e valutazione critica di quelle che ci vengono proposte come delle verità assolute. Questo può causare non pochi equivoci e problemi, soprattutto se riguarda argomenti delicati ed importanti come la nostra salute.

Ciò che spesso dimentichiamo, quando ci poniamo di fronte ad una notizia, è che quello che ci viene detto non sempre è la verità assoluta ed unica che risolverà tutti i nostri problemi e disagi. Siamo portati a credere che quello che ci viene detto, magari in modo particolarmente convincente e da persone autorevoli, sia una verità certa e non una ipotesi o un punto di vista. Quello che credo sia importante ricordare è che l’informazione è sottoposta a due fenomeni, tra gli altri, che in qualche modo ne influenzano il destino. Da una parte, le notizie possono nascere non da evidenze certe e documentate, ma dall’idea di un singolo che attraverso un percorso di diffusione esponenziale le fa arrivare a molti (soprattutto con le nuove fonti di informazioni come internet). Dall’altro, esistono molteplici ragioni che possono portare ad una strumentalizzazione, più o meno consapevole, delle informazioni, che possono arrivare a noi in modo parziale o esagerato.

Ma anche noi, gli ascoltatori, coloro che dovrebbero apprendere e capire, non sempre ci comportiamo correttamente di fronte alla notizia. Aggiornarsi ed informarsi sulla salute è una operazione non semplice: a volte siamo troppo poco critici e non ci diamo il tempo per riflette e approfondire quello che ci viene proposto, a volte non abbiamo gli strumenti e le competenze per comprendere completamente quello che ci viene detto e ci fidiamo del parere di esperti in modo passivo. Perchè? Probabilmente perchè in questo modo cerchiamo di colmare il nostro bisogno di verità, certezze e rassicurazioni, sostituendo l’incertezza legata al nostro problema o disagio con una soluzione certa e rapida.

Cosa possiamo fare, quindi, per apprendere al meglio ed utilizzare correttamente le informazioni sulla salute che ci vengono trasmesse? Per prima cosa è importante che le fonti d’informazione che decidiamo di utilizzare siano fonti affidabili: le figure sanitarie rimangono delle figure di riferimento rilevanti per ricevere consigli e suggerimenti sulla nostra salute. Se scegliamo di utilizzare strumenti come riviste, radio, tv o internet cerchiamo, prima di tutto, di distinguere le fonti istituzionali ed indipendenti da quelle sponsorizzate e con interessi commerciali. Un recente sondaggio riferisce che il 78% dei “naviganti” utilizza internet anche per cercare informazioni riguardanti la salute (soprattutto per problemi legati all’obesità e al peso, seguiti da mal di schiena e testa, disturbi stagionali e dermatologici). Si cercano soluzioni rapide per le patologie più lievi, ed informazioni e documentazione per quelle più gravi (Google, Edra e la salute on-line). Una ricerca condotta in Inghilterra qualche tempo fa ha mostrato come la rete viene utilizzata da parte dei cittadini: i siti più autorevoli e patrocinati dalle Autorità Sanitarie Nazionali vengono scartati perchè difficili da comprendere mentre i siti delle case farmaceutiche vengono scartati perchè la pubblicità eccessiva li rende poco affidabili. I siti più visitati sono, invece, siti di facile accesso e che si rapportano al cittadino in modo chiaro, semplice ed umano, oltre ai forum dove, però, si corre il rischio di non essere certi dell’affidabilità delle informazioni (lo studio mette in evidenza la possibilità che qui possano entrare degli esperti delle case farmaceutiche che sotto anonimato indirizzano gli utenti verso i loro prodotti; E. Sillence et al, New York, ACM Press: 663-670).

Una volta individuate le fonti che ci sembrano più attendibili e degne di credibilità, è importante pesare l’informazione che ci viene data, che dovrebbe essere affidabile (basata su delle evidenze e obiettiva), comparativa (in grado di evidenziare i rischi e i benefici di tutte le opzioni terapeutiche disponibili, compresa la possibilità del non trattamento della patologia se appropriata e in grado di spiegarci in modo chiaro la malattia), adatta a noi (comprensibile, accessibile ed adeguata al nostro livello culturale).

Una parte rilevante della disinformazione nella salute riguarda i farmaci. A questo proposito ricordo che il farmaco va inteso sempre come un aiuto, una alternativa e non come la soluzione unica, immediata e completa a tutti i nostri problemi (come spesso ci viene proposto). Va utilizzato correttamente e consapevolmente da parte del cittadino, che deve essere messo nelle condizioni per utilizzarlo al meglio in modo da trarne il maggior giovamento possibile limitando eventuali errori e rischi, soprattutto per le classi di sostanze più a rischio, come i farmaci salvavita e gli psicofarmaci (vd. Psicofarmaci: antidoti o veleni?, Chiara Roni).

Chiara Roni - 08-07-2007 - redacon.radionova.it

Otto patenti ritirate nel weekend dalla Polizia Stradale

Anche questo fine settimana la sezione di Polizia Stradale di Imperia, ha svolto il consueto servizio per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza e sotto l'influsso di stupefacenti su tutto il territorio provinciale. Per quanto riguarda il sabato sera la Stradale si è dedicata principalmente alla zona del Prino, ritirando 5 patenti per guida in stato di ebbrezza a 5 persone tra i 25 e i 40 anni con tassi alcolici compresi tra 0,8 e 2,3 g/l.

Altri due automobilisti (di 20 e 46 anni) sono stati denunciati (sempre per l'alcol) a Taggia e a Costarainera domenica sera. Uno dei denunciati, un ragazzo di 20 anni di Sanremo, aveva un tasso alcolico di 2,73.

Complessivamente, nel fine settimana sono state ritirate 8 patenti per guida in stato di ebbrezza, mentre da inizio anno sono 240, ed altre 21 per guida sotto l'influenza di stupefacenti. Nello stesso periodo dello scorso anno le persone denunciate (e le patenti ritirate) erano state 165 per l'alcol e 21 per gli stupefacenti. L'incremento delle violazioni è superiore al 40%, frutto dell'impegno sempre maggiore profuso nei controlli. Dal 21 luglio al 26 agosto, la provincia di Imperia sarà interessata dalla campagna nazionale 'Guido con prudenza', che si concretizzerà sia in una campagna informativa e di prevenzione sia un ulteriore ampliamento dei controlli.

Carlo Alessi - Lunedì 09 Luglio 2007 - sanremonews.it

 Imperia: il 21 luglio Primo Interclub Zonale

Imperia: il 21 luglio Primo Interclub Zonale - Città di Imperia

Si terrà, il 21 luglio 2007, presso la Parrocchia N.S. dell'Assunta ai Piani di Imperia Porto Maurizio una festa chiamata 1° Interclub Zonale - Città di Imperia.

Si tratta di un evento che, non è un congresso ne un convegno ne tutto ciò che può venire in mente a prima vista ma semplicemente un momento di incontro dei club, presenti nel territorio provinciale, con la comunità locale. L'associazione ACAT Sanremo (Ass. dei Club degli Alcolisti in Trattamento) non è una comunità di recupero, ne tanto meno una setta segreta ma una comunità di famiglie accomunate da un disagio: i problemi alcol correlati (PAC).

Noi ci teniamo molto ad usare parole adeguate per esprimerci, perché spesso proprio le parole hanno il potere di avvicinare o di allontanare le persone. La parola alcolismo siamo costretti ad usarla per capirci alla svelta ma non rende affatto l'idea. Ogni persona stabilisce nei confronti dell'alcol un legame molto personale non sempre e non solo nella forma dell'alcol dipendenza. Noi consideriamo i PAC a 360 gradi come ogni forma di sofferenza legata al bere (incidenti stradali, incidenti sul lavoro, problemi familiari, costi sanitari, costi umani etc. etc.)

Noi speriamo che molte persone si sentano coinvolte a partecipare poiché questo disagio può colpire tutti, specialmente in modo indiretto (classico esempio dell'incidente stradale o dell'incidente sul lavoro). Noi abbiamo già riscontrato che molti hanno scoperto di essere a rischio o di essere già dei bevitori problematici, proprio in queste occasioni in cui una riflessione trasparente e libera consente di identificare il problema senza sentirsi giudicati o colpevolizzati.

Nell'ambito familiare l'alcolista viene spesso, a volte senza volere, etichettato e trattato come una persona "inferiore" proprio da chi gli vuole più bene. Questo non porta a smettere di bere ma fa cadere l'autostima e faandare nella direzione opposta. Ora senza entrare nel merito delle dinamiche del club il nostro invito è di partecipare con la curiosità di saperne di più.

Redazione Radio Amicizia - Fonte: Carlo Ormea - 09 lug 2007 - radioamicizia.it

Operazione anti-droga - 21 arresti a Napoli

NAPOLI - Una grande operazione anti-droga è in corso fin dalle prime ore del giorno a Napoli. Gli agenti della squadra mobile partenopea stanno eseguendo l'arresto di 21 persone indagate per traffico internazionale di droga.

L'operazione, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, si sta svolgendo contemporaneamente anche in Calabria e Sicilia, con la collaborazione della squadra mobile di Cosenza e Palermo. In Spagna, la polizia locale sta ricercando due persone.

09-07-2007 - repubblica.it

Wrestling e Italia 1

Tutti sappiamo che nel calcio molte cose non vanno; ma Caro Beppe, se posso esprimere la mia opinione riguardo al wrestling, credo che ormai siamo arrivati alla farsa. Italia 1 non lo trasmetterà più, per non turbare la sensibilità dei bambini? I lottatori di wrestling non sono dei santi e lo spettacolo è violento, ma questo si sapeva anche prima! In America la WWE specifica che il prodotto è destinato ai maggiori di 14 anni, mentre in Italia era trasmesso addirittura alle 10.30 di domenica mattina! Non è che per caso a Mediaset avrebbero dovuto studiare meglio il palinsesto? Italia 1 continuerà a trasmettere le partite di calcio - un bel mondo quello, lì la droga non gira! Ma questa è l'Italia, se i bambini si picchiano imitando le mosse di wrestling la colpa è del wrestling stesso, non di chi lo trasmette nella fascia dedicata ai cartoni animati!

Gabriele Ludovici, madriot@hotmail.it - 09.07.07 - corriere.it


Trasmettere il wrestling la domenica mattina non è stata una buona idea. Ma paragonarlo al calcio è scorretto. Il calcio ci ha mostrato untuosità e schifezze, purtroppo; ma non ha fatto registrare 65 morti in 10 anni (inchiesta di Massimo Oriani per "Gazzetta"). L'uso di steroidi è plateale e disastroso; e la violenza onnipresente - nei gesti, negli atteggiamenti, nel gergo tecnico e nei commenti - è troppo insidiosa. Confesso: sono di quelli che ritenevano il wrestling una buffonata spettacolare, atletica e inoffensiva. Ma sto cambiando idea.

Allman Brothers: «Siamo hippie dai valori antichi»

Ecco le bandiere confederate, il profumo della magnolia mescolato a quello del whiskey fatto in casa... Sapori del profondo Sud degli States che accompagnano la Allman Brothers Band, quella che da oltre quarant’anni incrocia blues, boogie, rock e soprattutto tanta improvvisazione nel cosiddetto «southern rock» e che arriva per la prima volta sabato in Italia per illuminare il Pistoia Blues Festival. Un mito per i cultori, che si nutre di un inesauribile pastiche sonoro fatto di album storici come Eat a Peach, Brothers and Sisters, Win Loose or Draw e incredibili dischi dal vivo. Una leggenda fatta di sesso droga e r’n’r, successo e tragedia come vuole la vita sulla corsia di sorpasso. Duane Allman, il cui immenso talento chitarristico era pari soltanto al suo consumo di droga, morì in un incidente di moto nella sua Georgia nel 1971 e l’anno dopo la stessa sorte capitò al bassista Berry Oakley. Ma la band è un gruppo aperto e Gregg, fratello di Duane, s’è preso sulle spalle gente del calibro di Dicky Betts e Butch Trucks e continua la sua vita on the road in America riempiendo gli stadi (i concerti degli Allman sono sempre tra i primi al botteghino delle vendite in patria). I fan italiani li attendono dagli anni Settanta, quando innovarono il linguaggio rock blues con il colorismo dei loro brani (che duravano anche mezz’ora l’uno) e con i loro atteggiamenti ora provocatori, ora in difesa dei valori tradizionali del Sud.

Il Southern rock non muore mai.

«Sì, ma è una definizione che non mi è mai piaciuta. Il Sud è il luogo più creativo d’America. In Mississippi è nato il country blues; a Tupelo, Tennessee, è nato Elvis; in Louisiana Jerry Lee Lewis. Preferisco definire il nostro stile musica improvvisata che mette insieme gli stili più diversi. I nostri dischi e i nostri concerti sono jam session fatte di blues, jazz, rock e anche country naturalmente, perché i nostri primi idoli erano i “fuorilegge” Johnny Cash e Willie Nelson». Qualcuno vi considera troppo conservatori, come fece Neil Young coi Lynyrd Skynyrd.

«Acqua passata. Abbiamo vissuto da hippie ma siamo molto legati alla cultura della nostra terra, che spesso viene fraintesa. Siamo gente libera, che non si fa condizionare e crede nei valori antichi. Il Sud è considerato spesso retrogrado e troppo conservatore, ma noi non abbiamo paura delle nostre idee e odiamo gli ipocriti».

Come si concilia tutto ciò con droga e vita spericolata?

«Bisogna fare esperienza. All’epoca non si conoscevano i danni cui si andava incontro. Oggi non lo rifarei».

A sessant’anni non è pesante la vita sempre sulla strada?

«No, la strada è la nostra vita. Ci divertiamo. A volte, come per venire in Italia, dobbiamo prendere l’aereo. Ma noi amiamo girare con tre grossi bus, come ai vecchi tempi, un po’ zingari un po’ avventurieri, sempre vicini ai nostri fan».

I membri della band cambiano, ma il suono è sempre lo stesso.

«Ma al tempo stesso sempre diverso. Pezzi degli Allman come Ramblin’ Man e Midnight Rider sono completamente diversi ogni volta che li eseguiamo, cambiano sia armonicamente che ritmicamente, a volte durano anche mezz’ora: questo è ciò che piace al pubblico».

Due show annullati in Italia.

«Vuol dire che verranno solo i veri fan. Abbiamo provato tutto nella vita, ci manca solo il cibo italiano».

di Antonio Lodetti - lunedì 09 luglio 2007 - ilgiornale.it

Siena: percorsi turistici per non udenti e non vedenti

A Siena sono stati creati circuiti turistici specifici rivolti a persone non udenti e non vedenti. A volere fortemente il progetto l’assessorato al turismo, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi. “L'idea - ha spiegato nei giorni scorsi l’amministrazione comunale in una nota - costituisce una svolta nelle proposte turistiche per utenti diversamente abili”. Il percorso ed i luoghi scelti per le visite nascono infatti dall’esame di motivazioni e modalità di consumo turistico specifiche delle persone sorde ed alternative alla normale percezione della città toscana. Per i non udenti, in particolare, non si tratta del consueto tour di Siena adattato, ma di un itinerario appositamente studiato. Non a caso il punto di partenza del percorso è proprio la “Città dei sordi”, la zona così chiamata dai senesi per la presenza elevata di strutture che ospitano studenti affetti da questa disabilità: Sant’Agostino, la Casa lavoro delle sordomute adulte e l’Istituto Tommaso Pendola. Il percorso fa scoprire anche la cattedrale, Piazza del Campo e l’Orto dei Pecci. Accanto a questo progetto il comune di Siena ha realizzato anche 12 escursioni domenicali per giovani down.


Fonte news: http://www.nonsoloabili.org - 09 luglio 2007 - ecomatrix.it

Aspetti giuridici sul cyberbullismo

Aspetti giuridici sul cyberbullismo: responsabilità e soluzioni


Il tema è di estrema attualità. L'uso corretto
delle nuove tecnologie tra i più giovani riguarda anche il bullismo. E la
questione non implica solo riflessioni educative, ma anche aspetti giuridici da
considerare.


Il cyberbullismo - bullismo
perpetrato con l’utilizzo delle nuove tecnologie – sta andando diffondendosi
vertiginosamente, potendosi leggere sempre più frequentemente nelle cronache
dei quotidiani, atti di violenza fisica o psicologica posti in essere
da minori attraverso le rete internet o le risorse comunicative quali sms, mms,
videoriprese
.


Lo scorso febbraio il Ministro
Fioroni ha addirittura disposto l’attivazione di un numero verde a
disposizione di minori, insegnanti e famiglie proprio per segnalare atti di
questo genere: ebbene in un solo mese le chiamate sono state più di 600, e
tutte contenenti segnalazioni di condotte piuttosto gravi. Gli esperti sul
mondo dei minori lanciano un allarme più alle famiglie che alle scuole, perché
le scuole sembrano purtroppo non riuscire ad arginare il fenomeno spesso
sottovalutato proprio dal nucleo familiare, che anziché educare quasi
giustifica la propria prole!


In tutto questo, il
fenomeno di cyberbullismo è caratterizzato da un aspetto molto singolare,
ovvero che la stragrande maggioranza dei reati commessi da questi minori,
viene perpetrato per il tramite del pc scolastico
, andando a
costituire uno strano parallelismo con la statistiche che vuole che gran parte
dei reati informatici siano commessi dagli adulti nei luoghi di lavoro, e non
certo dalla postazione di casa: come dire che fuori dalle mura domestiche vi
sia una spersonalizzazione maggiore della propria condotta consapevolmente
negativa.


Lo scorso 15 marzo, il
Ministero della Pubblica Istruzione ha emesso una direttiva specifica proprio
per contrastare il cyberbullismo, ed è andato così a disciplinare l’utilizzo
delle risorse informatiche e tecnologiche in generale, all’interno degli
istituti scolastici.


La direttiva ribattezzata
“Direttiva sul cyberbullismo”
è la dimostrazione di come l’web e i
mezzi di comunicazione a distanza, siano considerati strumenti essenziali dai
giovanissimi nella vita di tutti giorni, essenziali anche per porre in essere
violenze fisiche o psicologiche!


Anzitutto, la Direttiva dispone
che sia trattato con estrema severità l’uso dei telefonini da parte di
studenti (ma anche insegnanti) durante l’orario di lezione
: è stato
di fatto dimostrato come il videofonino in particolare, sia strumento di
enorme distrazione da parte degli alunni e costituisca quasi uno sprono a
porre in essere atti eclatanti, mancando di rispetto agli insegnanti o facendo
prepotenze ai propri compagni. Secondo la direttiva, in caso di violazione di
questa regola (che per logica avrebbe dovuto vigere a prescindere dal
Ministero!!!) le conseguenze devono essere irremovibili: sanzioni disciplinari
sino ad arrivare anche ad un allontanamento dalla scuola stessa.


Secondariamente la direttiva
propone la redazione di un regolamento interno alla scuola per
disciplinare l’utilizzo delle risorse informatiche
: e qui si apre un
altro curioso parallelismo con gli adulti; è recente l’indicazione del Garante
in materia di privacy, circa la necessità nel pubblico e nel privato, di
redigere un regolamento informatico inerente l’utilizzo delle risorse
informatiche (in particolare posta elettronica ed internet) da parte dei
dipendenti all’interno della struttura lavorativa; in egual modo, il Ministero
ha ritenuto doversi trattare l’utilizzo delle risorse informatiche messe a
disposizione dalla scuola: entra così in gioco un primo aspetto prettamente
giuridico della questione, ovvero l’obbligo di disciplinare da parte della
scuola, il ricorso alla strumentazione, assumendosi così l’obbligo di
vigilanza sull’idoneità dell’utilizzo.

Ad esempio, i pc messi a disposizione dei minori non dovrebbero essere
liberamente accessibili per connettersi
, ma la connessione dovrebbe
comunque essere subordinata all’utilizzo di credenziali di autenticazione: né
di più né di meno della regola prevista in caso di prestito dalla biblioteca
scolastica, per cui per prendere un libro occorre preventivamente
identificarsi ed assumersi una “responsabilità” di buon uso di quel testo!!!


Già con l’utilizzo delle
credenziali di autenticazione si ridurrebbe certamente quel concetto
di spersonalizzazione
che spinge molti minori ad utilizzare la rete
scolastica per inserire via web riprese di atti vandalici, scaricare musica in
violazione della legge a tutela del diritto d’autore, e magari divenire pure
vittime di atti di pedopornografia: anche quest’ultimo aspetto poco
“raccontato” dai media ma molto diffuso è sottovalutato, difatti molti minori
subiscono il fascino della rete confidando nella “marcia in più” che ritengano
possano avere gli adulti che navigano, instaurando spesso rapporti malati con
soggetti che attraverso la rete reclutano minori per scopi tutt’altro che
leciti.


Tutti questi aspetti non solo
incontrerebbero un deterrente nell’obbligo di autenticarsi alla rete da parte
del minore, ma certamente consentirebbero a chi mette a disposizione le
risorse informatiche, di monitorare eventuali illegalità perpetrate da o su
minori in rete.


L’omissione da parte della
scuola di un controllo del genere, inutile dire che genera indubbiamente una
responsabilità giuridica per mancato controllo ed eventuali responsabilità
anche in caso di danni civili, avendo messo a disposizione risorse a minori
che devono comunque essere sorvegliati nelle attività realizzate nell’ambiente
scolastico.


La direttiva introduce inoltre
il cosiddetto “patto di corresponsabilità” spronando le
scuole ad istituire con le famiglie un canale diretto per poter reciprocamente
prendere atto dello sviluppo che il cyberbullismo sta vivendo, dovendo scuole
e famiglia cercare insieme una soluzione o comunque avviare una “cura” per
questa problematica.


I genitori difatti sembrano
rimanere soggetti un po’ ai margini della questione, che spesso derogano
intermente alla scuola l’obbligo di educazione e correzione, e che
sottovalutano nettamente le potenzialità negative dei figli in materia di
cyberbullismo.


Questo sembra in molto casi
trarre origine dall’analfabetismo in campo informatico dei genitori:
rappresentare ad un genitore che non ha dimestichezza con la rete, che un
messaggio denigratorio pubblicato dal figlio su un blog in dispregio di un
altro minore, non apparirà mai con la gravità effettiva, essendo spesso
ritenuta la rete un mondo a sé con scarsa interazione con quello reale. Niente
di più sbagliato! O chiedete ai genitori quanti monitorano le navigazioni dei
figli verificando magari lo storico dei siti a cui i minori si sono connessi o
comunque parlando dei pericoli della rete e cercando in qualche modo di
educare all’utilizzo di internet: le statistiche ci dicono che i casi sono
pressoché rari. Si va dal genitore che non se ne intende proprio, a quello che
si fida troppo del figlio per controllarlo, a quello che internet non lo
mette in casa, così evitiamo il problema…


Inoltre, i genitori
spesso non si rendono conto che oltre al danno educativo, sono titolari della
responsabilità giuridica per le condotte dei figli
: se un minore
pubblica su un blog dei commenti offensivi o immagini lesive della dignità di
un minore, non si tratta di un gioco tra ragazzi, ma di reati, che in rete
peraltro assumono una gravità ampliata dal mezzo comunicativo. Stesso concesso
per l’mms inviato agli amici dove magari sono ripresi atti particolari tra
minori: quante volte abbiamo sentito parlare di messaggi girati all’interno di
una scuola e lesivi dell’onore, della dignità ed anche della sessualità di
ragazzi e ragazze, che subiti atti del genere hanno poi serie difficoltà a
reintrodursi nella vita scolastica: eppure raramente si pensa alle conseguenze
che dovranno affrontare i genitori chiamati a rispondere degli atti dei figli.


Insomma, sembra proprio doversi
prendere atto che il diritto e l’informatica non si incontrano più solo per
disciplinare un contratto di licenza d’uso software, per transare su un
dominio, per perseguire una truffa on line: ora le danze si aprono anche in
materia di minori, di istituti scolastici tenuti a vigilare sfruttando le
potenzialità delle risorse informatiche, di genitori che non possono
permettersi di dire “non ci ho capito niente” quando si parla di internet o
computer.


Non sarà certo una soluzione
proibire il ricorso alla rete o fare terrorismo psicologico sui minori, ma
certamente sarebbe consigliabile cominciare a capire che si sta assistendo a
dei cambiamenti generazionali, dovendo prendere coscienza che da una parte
occorre rispondere ai minori sulla base dell’obbligo educativo che hanno
genitori ed insegnanti, e dall’altra bisogna rispondere alla società con gli
obblighi giuridici che gravano sugli adulti.


Avv. Valentina Frediani - Consulentelegaleinformatico.it - 09.07.07 - i-dome.com

Epifani: trattativa pensioni diventa maionese impazzita

La trattativa sullo scalone Maroni e' diventata "una maionese impazzita". Il giudizio e' del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo cui in Italia "si sta smarrendo il confine tra le responsabilita' dei partiti e quelle dei sindacati". E cio', osserva in un'intervista al 'Corriere della Sera', "e' causa ed effetto della debolezza del governo". L'obiettivo, sottolinea Epifani, e' "fare un buon accordo. E poi valutare. Se il governo ha una prospettiva, ripartire con un disegno. Un nuovo patto intergenerazionale, affrontando anche il problema degli anziani. Ma questo", conclude, "non e' nelle mani del del sindacato".

08.07.07 - repubblica.it

Sequestro dentifrici contraffatti in tutta Italia

Sequestrati 20mila campioni in 27 province. Secondo gli esperti il pericolo riguarda probabilmente solo gli immunodepressi.

ROMA - Sequestro di 20mila confezioni di dentifricio contraffatto, da parte dei Nas in 27 province su disposizione del ministero della Salute. Potrebbero risultare contaminati da batteri patogeni o sostanze chimiche. L'allarme è scattato dopo la notizia di sequestri in Spagna e Canada di confezioni di dentifrici provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione europea, con marchio Colgate contraffatto, e contenenti agenti nocivi per la salute. I controlli dei carabinieri riguardano tutto il territorio nazionale. «A seguito dei primi controlli effettuati questa mattina - precisa la nota del ministero della Salute - sono state identificate alcune partite di dentifricio di origine sospetta con marchio Colgate, che si presume contraffatto. Campioni delle partite sequestrate sono stati inviati all'Istituto superiore di sanitá per effettuare le analisi sull'eventuale presenza di elementi nocivi per salute. Le analisi, che prenderanno il via lunedì.

DIVERSE ETICHETTE - Le confezioni sequestrate presentano etichette diverse in varie lingue straniere ma mai in lingua italiana e la provenienza dei prodotti è molteplice: Medio Oriente, Asia, Sud America, Africa. Le confezioni di dentifricio non sono dunque in regola, dal momento che la normativa comunitaria obbliga i produttori ad apporre le indicazioni del prodotto nella lingua del Paese di destinazione. Quanto alla loro pericolosità per la salute, saranno le analisi chimiche e microbiologiche, i cui risultati sono attesi per i primi giorni della prossima settimana, a stabilire se i dentifrici sequestrati nel nostro Paese siano contaminati da dietilenglicolo (un solvente chimico, presente in alcuni dei tubi di dentifricio sequestrati ad esempio in Spagna e di provenienza cinese) o batteri patogeni. In attesa di sapere se i dentifrici sequestrati siano realmente pericolosi perchè tossici, gli esperti invitano comunque ad evitare allarmismi: i pericoli per i soggetti normali sono limitati, assicurano. Più a rischio, invece, sarebbero i soggetti immunodepressi che dovessero aver fatto uso dei dentifrici eventualmente risultati contaminati.

PIÙ RISCHI SE DIFESE IMMUNITARIE BASSE - Se il prodotto dovesse risultare inquinato da batteri patogeni, ha affermato il farmacologo Silvio Garattini, «molto dipenderebbe dalla carica batterica. Un soggetto sano che avesse fatto uso del dentifricio contaminato, a fronte di una carica batterica contenuta, correrebbe ad ogni modo pericoli molto limitati. Ma qualche rischio - ha avvertito - si avrebbe per soggetti particolari, come per chi soffre di forme di immunodeficienza, soggetti in trattamento chemioterapico o con difese immunitarie basse». Dello stesso parere il presidente della Società italiana di farmacologia Giovanni Biggio, che invita ad una particolare attenzione soprattutto gli anziani. Esorta ad evitare allarmismi il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) Claudio Cricelli: «Il rischio è modesto - ha sottolineato - perchè, in caso di contaminazione da dietilenglicolo, sarebbero necessarie grandi quantità di tale sostanza per avere effetti di tossicità; nel caso di batteri patogeni, va detto che bocca e cavo orale producono sostanze naturali con un forte potere antibatterico proprio per difendere l'organismo dagli attacchi esterni».

ERRORI DI ORTOGRAFIA SULLA CONFEZIONE - Su alcune delle confezioni sospette ci sono scritte in inglese con palesi errori di ortografia. Per esempio «isclinically», «South Afrlca», e «South African Dental Assoxiation». Dal canto suo la Colgate-Palmolive assicura di non usare alcun solvente nella preparazione dei dentifrici, e punta il dito sui falsi che hanno arrecato alla multinazionale un cospicuo danno economico e di immagine.

L'ALLARME DALLA SPAGNA - Le indagini sono scattate in Italia all'indomani delle segnalazioni da Spagna, dove sono stati ritirati dal commercio 100 mila dentifrici del tipo Tri Leaf Spearmint, in una decina dei quali è stato trovato dietilenglicolo. Sempre nei giorni scorsi, in alcuni dentifrici con lo stesso marchio, ma di tipo diverso, sequestrati in Canada era stato trovato un batterio nocivo. I controlli in corso in centri commerciali, supermercati e piccoli esercizi commerciali di tutta Italia riguardano dentifrici con il marchio Colgate che non abbiano le indicazioni in lingua italiana e che in etichetta riportano come luogo di produzione Brasile, Turchia, Sudafrica o Spagna. trovato un batterio nocivo.

08 luglio 2007 - corriere.it

Iraq, camion bomba uccide 23 soldati

Iraq, camion bomba uccide 23 soldati, 250 morti nel weekend

BAGHDAD (Reuters) - Un attentatore suicida ha ucciso ieri 23 reclute dell'esercito iracheno lanciandosi con un camion carico di esplosivo contro il veicolo che le stava trasportando, e facendo arrivare a 250 il numero delle vittime degli attacchi che hanno colpito il paese durante il fine settimana.

L'attentato più sanguinoso si è verificato sabato, quando un camion carico di esplosivo coperto di fieno è esploso in un affollato mercato nella città settentrionale di Tuz Khurmato, uccidendo 150 persone e ferendone 250.

Alla fine del tragico weekend, il vice presidente sunnita Tarek al-Hashemi ha detto che i cittadini iracheni hanno il diritto di prendere le armi e reagire per difendersi.

© Reuters 2007 - 09.07.07 - today.reuters.it

Sylvia Kristel, dall'infanzia violata alla droga

Sylvia Kristel, dall'infanzia violata alla droga: tutti i traumi di Emmanuelle in un'autobiografia

LONDRA (8 luglio) - Sylvia Kristel, il dissolversi di un'icona. Da un'infanzia segnata dallo shock di una violenza sessuale subìta a nove anni, al folgorante lancio nel firmamento dello showbusiness grazie a Emmanuelle, fino all'alcol, al cancro sconfitto pochi anni fa e al ritorno "sulla terra" ad una vita normale, o anche meno, in un modesto appartamentino di Amsterdam. Emmanuelle, certo: che però, a parte l'immensa popolarità, in concreto le fruttò una somma pari ad appena tremila euro. A 55 anni Sylvia Kristel, protagonista del film erotico più famoso di tutti i tempi con all'attivo oltre 650 milioni di spettatori, si racconta senza pudori (molto più difficile che spogliarsi sul set) in un'autobiografia appena uscita a Londra: "Undressing Emmanuelle" (spogliando Emmanuelle).

Violentata a nove anni, abbandonata dal padre a 14. La vita dell'olandesina Sylvia, che sullo schermo ha fatto sognare milioni di persone, è stata in realtà una specie di calvario. A partire dall'infanzia solitaria nella natia Utrecht, dove i genitori - incapaci d'affetto - erano tutti presi nella gestione di un albergo. A nove anni la futura icona del cinema erotico ebbe il primo incontro ravvicinato con il sesso e fu scioccante: un manager dell'albergo gestito dai genitori abusò di lei. Altro grosso trauma a quattordici anni: il padre piantò la madre per un'altra donna, un tradimento che Sylvia non riuscì mai a perdonargli e che la spinse a intraprendere con ancora più grinta la carriera di modella e poi di attrice.

Interpreta Emmanuelle perché il padre la veda. «Volevo - confessa - che mio padre mi guardasse, prendesse atto del mio successo». Reginetta di bellezza, attorniata da frotte di ammiratori, aveva appena vent'anni quando fu scelta per "Emmanuelle". Malgrado le scene molto osè, si decise al gran passo con la benedizione del poeta 44enne Hugo Claus, belga, suo convivente: si era convinta che con la sua «eleganza e distinzione» il film non sarebbe scaduto in pura pornografia e che il regista Just Jaeckin non avrebbe sicuramente girato «nulla di volgare». Tutto andò liscio durante le riprese in Thailandia, anche se oggi non le vanno giù alcune scene in cui Emmanuelle viene trattata come un puro oggetto di consumo erotico e assoggettata anche ad uno stupro di gruppo: «Sul set - ricorda - era come stare in famiglia e lavorare in paradiso. Mi sentivo al sicuro e a mio agio».

Tre matrimoni falliti, alcol, droga, film di serie B. Piantata da Hugo Claus (il poeta belga si era stancato del circo attorno a lei dopo l'incredibile successo di "Emmanuelle", uscito nel 1974), la fascinosa Sylvia va incontro a grosse turbolenze. Incomincia a bere come una spugna, passa da un amante all'altro (nel paniere anche Gerard Depardieu e Warren Beatty) e nel 1975 nasce il suo unico figlio: Arthur, oggi barista in un locale di Amsterdam. Dopo un tempestoso amore con l'attore Ian McShane, durato cinque anni e destinato a naufragare in un gorgo di alcool e cocaina, lascia Hollywood nel 1982 e torna in Olanda con il fegato spappolato dai liquori. Sentendosi «vagamente innamorata» sposa tre anni più tardi un cineasta francese di nome Philip Blot, mentre continua a recitare in film di serie B, spesso con poco o nulla addosso.

I mobili pignorati, il cancro, la solitudine. Poco tempo dopo il matrimonio, si ritrova in casa gli ufficiali giudiziari che le pignorano persino le foto di famiglia a causa dei colossali debiti fatti per mantenere un alto livello di vita, con limousine e chaffeur. Le disgrazie si accaniscono anche quando la fine della giovinezza non le permette più di cimentarsi con ruoli tipo Emmanuelle: tre anni fa si ritrova con un cancro alla gola che si propaga ai polmoni e le muore l'ultimo compagno, un produttore radiofonico belga. Oggi la diva che fece sognare il mondo vive in un modesto appartamentino di Amsterdam. Sul tumore ha avuto - almeno per ora - la meglio, ma a questo punto si considera «un'attrice invecchiata, un'artista in convalescenza e una donna finalmente in grado di mettersi a nudo».

Il film a cui - nel bene e nel male - deve tutto, e che nel 1974 provocò uno scandalo enorme si è intanto trasformato in un piccolo patinato classico dell'erotismo in celluloide. «In confronto alla pornografia di oggi è una specie di "Alice nel paese delle meraviglie" - dice la diva, che adesso vive ad Amsterdam in un modesto appartamentino - Mio figlio Arthur l'ha visto di recente per la prima volta e si è addormentato. L'ha trovato noioso».

08.07.07 - ilmessaggero.it

Il pesce azzurro miniera di selenio

Il pesce azzurro miniera di selenio

«Bastano 50 grammi di pesce azzurro al giorno per completare il fabbisogno naturale di selenio, un potente antiossidante naturale che sostituisce i prodotti farmaceutici. Gli alti livelli di acidi grassi, come l’Omega 3, sono fondamentali per la prevenzione delle malattie cardio-vascolari e dei tumori». Lo ha detto Giacomo Dugo, direttore del dipartimento di Scienze degli alimenti e ambiente dell’università di Messina. «Sono conoscenze note tra gli addetti ai lavori - continua Dugo -, ma manca ancora una corretta educazione all’alimentazione. La cultura mediterranea non a caso da 3 mila anni si basa sull’olio d’oliva, il vino e il pesce: tra questi spicca il pesce spada, tra le migliori fonti di proprietà alimentari per l’uomo. Per fortuna questa è anche una buona annata per la pesca nello Stretto di Messina».

Progetto «silenzio assoluto in corsia»
Silenzio assoluto in corsia. Quasi una realtà al Montefiore Medical Center di New York, che sorge nel Bronx. Il nosocomio statunitense ha infatti adottato una particolare strategia per diminuire il rumore dei macchinari e del vociare di medici, infermieri e pazienti, con l’obiettivo di agevolare il benessere dei malati stessi: la quiete è infatti considerata vitale per un efficace recupero della salute. A essere coinvolto nel singolare progetto anti-inquinamento acustico - riporta il New York Times - è per ora solo il quinto piano del centro medico, dove i 40 operatori sono stati invitati a indossare scarpe con suole non rumorose e a diminuire le conversazioni, o comunque a farle con toni di voce minimi.

Cancro al seno, fattori ereditari condizionano la sopravvivenza
Che il cancro al seno sia in alcuni casi dovuto a dei fattori ereditari si sapeva già da tempo, ma i risultati di una nuova ricerca condotta in Svezia indicano che i fattori ereditari intervengono anche nel definire le possibilità di morire o di sopravvivere a questo terribile tumore. Quando una donna entro i primi 5 anni muore a causa di un cancro alla mammella le sue figlie e le sue sorelle, secondo la ricerca, corrono un rischio molto forte, superiore del 60-80%, di morirne anche loro nel caso dovessero contrarre lo stesso male. Al contrario, una figlia ha buone probabilità di sopravvivere al tumore, circa il 91%, se la madre è rimasta in vita per almeno 5 anni dopo aver contratto questo tipo di cancro. A queste conclusioni sono giunti i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma.

08.07.07 - lastampa.it

Scontri con i neonazisti al Gay Pride

Scontri con i neonazisti al Gay Pride di Bucarest

Circa duemila persone hanno partecipato alla marcia del Gay Pride, rinfrancate anche dal recente "coming out" del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gabor Szetey. Ma decine di manifestanti di estrema destra hanno attaccato il corteo e la polizia è dovuta intervenire più volte per disperderli e metterli in fuga: i manifestanti, infatti, avevano cominiciato a lanciare bottiglie anche contro gli agenti.

aelred il domenica 08 luglio 2007 - queerblog.it

Basta guerre nel mondo!