Baby alcolisti a 12 anni

A MILANO COL POPOLO DELLE DISCOTECHE. "BABY ALCOLISTI ANCHE A DODICI ANNI"


Viaggio nei locali dei giovanissimi. I ragazzi, per aggirare i divieti , comprano le bottiglie prima di entrare. "Whisky e gin sono le prime droghe che girano qui dentro". "Ma spesso il barista ti versa da bere anche quando non potrebbe"


di Sandro De Riccardis

MILANO - Sbucano dalla metropolitana un´ora prima che la discoteca apra. Hanno il biglietto per entrare e una bottiglia di vodka che passa di mano in mano. A turno si fermano, smettono per un attimo di fumare e bevono lunghi sorsi. Sono ragazzi e ragazze. Hanno tutti meno di quattordici anni, uno - cugino del più grande - non ne ha compiuti ancora undici. Dicono di arrivare in treno da Bollate, comune dell´hinterland a nord di Milano. Qualcuno va a scuola, qualcun altro non più. Sono in una folla di quasi bambini usciti dalla metropolitana Garibaldi, uno sciame di rumore e allegria che rallenta il traffico fino al tempio del loro divertimento settimanale, lo Shocking. Due sale nella pancia del Teatro Smeraldo, a due passi da corso Como, cuore della movida milanese, alle 15 la discoteca si riempie ogni sabato pomeriggio di oltre seicento studenti, quasi tutti tra i dieci e i quindici anni, pochissimi più grandi. Aspettano fuori spingendo contro le transenne, mentre poco più là qualcuno beve ancora e nasconde i liquori in zainetti che all´ingresso nessuno controlla.

Sono giovanissimi. Da quando nei locali non si vendono più alcolici, gli angoli di corso Garibaldi e corso Como sono bar all´aperto per sballarsi con la vodka comprata nei supermercati, con il gin fatto sparire dal salotto di genitori distratti, con litri di birra venduta dai baracchini all´aperto. «Per carburarsi prima». Le bottiglie si svuotano fuori o si nascondono dentro. E da quando le discoteche arruolano ragazzini anche di dieci anni come pr per distribuire i volantini ai loro coetanei, l´età media di chi beve ed entra è sempre più bassa. Una struttura multilevel dove si guadagna in base ai "paganti" che porti dentro, e che scatena risse tra pr nelle scuole e in metropolitana per accaparrarsi fino all´ultimo i clienti. «Qui entrano solo gli sfigati», dice Luca, che a sedici anni considera "mocciosi" quelli che vanno allo Shocking il sabato pomeriggio. «Noi qui veniamo solo a scavallare (rubare, ndr) questi sfigati. Tu vai e dici: "Questi occhiali diventano miei". Loro te li lasciano, poi vanno dai gestori e piangono. Il sabato dopo sono di nuovo qui a farsi fregare». Luca ha una cresta di capelli che svetta in mille direzioni, un paio di occhiali firmati, i vestiti trasandati ma costosi. «Vivo in corso Buenos Aires, lui - e indica l´amico - è figlio di un politico. Mica lo facciamo per soldi, solo per divertirci. Il sabato, o il lunedì quando questi ragazzini vengono pagati». Sabato Daniel, quindici anni, ha fatto 218 ingressi. Per ognuno ha preso tre euro e 50: 763 euro. Dopo aver lasciato qualcosa ai pr che controlla, avrà guadagnato centinaia di euro.

«Fanno lavorare i ragazzini - dice Luca - Mio padre è avvocato, dice che è vietato». Lui e gli amici andranno tra poche ore alla serata Klash dei Magazzini Generali, altra grande discoteca di Milano, techno e house da ballare fino a notte fonda. «Ovunque - dice Roberto, un altro del gruppo - le canne girano come caramelle. Come i tic tac. Dentro nessuno vede nulla. Se insisti il barista ti dà anche un vodka Redbull. Soprattutto alle ragazzine». Dicono di non aver mai sniffato coca, ma «su dieci che sono in coda - sostengono - otto l´hanno fatto, sporadicamente. Due, invece, non ne possono fare più a meno». Più o meno quello che sostengono, con strumenti più scientifici, i volontari dell´"Unità mobile giovane", che ogni anno parlano in città con duemila ragazzini tra i 14 e i 18 anni davanti a locali e discoteche. Soprattutto qui, a due passi da corso Como. «La prima droga che gira al pomeriggio in discoteca è l´alcol - ammette Luca Ercoli, coordinatore del progetto per Ala, A77, Comunità nuova e Colce, le associazioni del progetto - I gestori tendono a non vedere, ma i giovanissimi fanno scorta in baracchini e supermercati, dove pagano dieci volte meno. I sedicenni poi acquistano la cocaina, dosi da un quarto di grammo per trenta euro». Basta inviare un sms e lo spacciatore, un coetaneo, ti trova nel buio della discoteca.

La droga serve per ballare fino alle sette di sera e per vincere la timidezza e abbordare le ragazzine. Nella penombra delle sale, sui cubi dove di notte danzano le modelle, ora ci sono i corpi seminudi di ragazzine di dodici anni, che ballano sinuose al ritmo assordante della house music. Sui divanetti, ci si sfiora e tocca, e ogni limite è superabile sotto i giacconi che coprono mani e corpi. Racconti di contatti fugaci e sesso finiscono sui blog e sui siti di confidenze giovanili, diventano filmati e foto che non è difficile trovare. Spiegano - come dice ancora Ercoli - che «per i giovanissimi il sesso è già una realtà. Di frequente distribuiamo ai pr confezioni da cento preservativi per i ragazzini e le ragazzine in discoteca. Ce ne chiedono sempre di più. Soprattutto quelli aromatizzati per i rapporti orali occasionali».


10/10/07 - antiproibizionisti.it

Antiepilettico utile contro dipendenza da alcol

ALCOOL: STUDIO USA, ANTIEPILETTICO E' UTILE CONTRO DIPENDENZA


Un farmaco utilizzato per la cura dell'epilessia potrebbe rivelarsi utile per il trattamento della dipendenza da alcol. Gli alcolisti che lo assumono, bevono meno e riescono a stare sobri piu' a lungo. La notizia viene da uno studio multicentrico apparso su Jama e coordinato dall'Universita' della Virginia. Il farmaco appare in grado di ridurre il rafforzamento al consumo di alcol e la tendenza a bere grazie alla capacita' di inibire il rilascio di dopamina in alcune aree cerebrali.
I ricercatori di diversi atenei americani l'hanno confrontato con placebo, coinvolgendo 371 alcolisti di entrambi i sessi: di questi, 188 hanno ricevuto per 14 settimane 300 mg al giorno di topiramato, mentre a 183 e' stato dato con la stessa cadenza placebo. Al termine dello studio, i soggetti trattati col farmaco avevano bevuto pesantemente per meno giorni, con riduzione dei giorni dediti all'alcol dell'8 per cento rispetto a quelli trattati con placebo, pur considerando le interruzioni del trattamento come degli insuccessi (escludendo le interruzioni, la differenza raddoppia). Il topiramato ha inoltre consentito alle persone che lo prendevano di rimanere in astinenza piu' lungo: piu' elevata e' stata infatti la percentuale di alcolisti rimasti per almeno 28 giorni consecutivi senza bere pesantemente o addirittura senza bere del tutto. E' ancora presto tuttavia perche' il farmaco possa essere utilizzato nella pratica clinica, nonostante sia in commercio da tempo e impiegato non solo per l'epilessia ma anche per la prevenzione dell'emicrania. Le unioni dei consumatori negli Usa non sono molto favorevoli alla sua introduzione per la cura dell'alcolismo, ritenendolo poco efficace e con qualche effetto collaterale di troppo.


Fonte: Agi/Federfarma - 10/10/07 - cybermed.it

Austria. Sottovalutato uso cannabis

Austria. Consumo di cannabis: rischio sottovalutato


Statisticamente parlando, un cittadino su cinque dell'Europa centrale ha provato la cannabis almeno in un'occasione. Ed e' una cifra in crescita. Se nel 2000, in Austria, furono 7.727 le persone segnalate per la prima volta dalla polizia per abuso di cannabis, nel 2006 si arrivo' a 11.152, ossia a un incremento del 44,3%. Per il 2007 manca ancora qualsiasi dato. Mentre per molte persone la cannabis e' un'esperienza una tantum, il numero dei veri spinellati, vale a dire consumatori che hanno problemi seri con la sostanza, e' cresciuto notevolmente. Percio' gli esperti si dolgono che proprio per questo tipo di persone manchino strutture adeguate d'assistenza.
La cannabis e' davvero un problema trascurato? Secondo un assistente sociale, noto a Die Presse, operatore in un centro per tossicodipendenti finanziato dalla citta' di Vienna e desideroso di restare anonimo, "l'amministrazione usa consapevolmente belle parole per parlare del problema e tenta di dargli scientificita' attraversi i sondaggi". Non c'e' dunque da stupirsi se l'ultima indagine sulla dipendenza a Vienna, relativa al gruppo 15-29 anni, indica solo un 8% di consumatori di cannabis mentre a Graz, dove il monitoraggio e' piu' veritiero, le cifre parlano del 37% di consumatori occasionali nella fascia 12-25 anni. E anche considerando le persone che hanno provato la sostanza una sola volta nella vita, a Graz la quota e' del 59%, molto piu' alta del 34% di Vienna.
Una scoperta almeno altrettanto allarmante l'ha fatta Sophie Lachout del consultorio "CheckiT!" di Vienna. Se negli ultimi anni la quota dei fumatori occasionali e' rimasta piuttosto stabile, il numero dei fumatori "intensivi" e' molto cresciuto. Dal 1998, la percentuale di coloro che fanno uso dei derivati della canapa 20 o 30 giorni al mese e' salito dal 25% al 45%. Uno sviluppo inquietante, che l'esperto di droga e perito psichiatra del tribunale, Reinhard Haller, nel suo recente libro intitolato (In) felicita' del vizio spiega cosi': "Il fatto e' che in molti campi la cannabis comporta meno rischi di altre droghe. A preoccupare dovrebbe essere pero' l'assunzione di grandi quantita' che possono causare danni psichici rilevanti". Una realta' ormai provata scientificamente. Ma chi vuole rendere consapevoli dei rischi, trova difficolta' a discutere seriamente del tema cannabis. Per la Sinistra e' solo una sostanza euforizzante, contraltare della droga borghese alcol. A Destra, l'erba e la sua sostanza attiva Thc sono considerati "l'erba del diavolo". "Certo e' che, negli ultimi anni, sempre piu' persone si sono rivolte a noi perche' il consumo di lungo periodo li ha resi dipendenti", spiega la direttrice di CheckiT, Lachout. Secondo le sue stime, almeno un consumatore di cannabis su cinque ha problemi di dipendenza dalla sostanza. Il tipico spinellato ha diciott'anni, nel 70% dei casi e' maschio, e in passato e' stato trascurato dalla famiglia. Le conseguenze sono generalmente l'assenza di stimoli, paranoia e deficit cognitivi. Poiche' i dipendenti da cannabis solitamente non sono in condizioni di disagio paragonabile a quello degli eroinomani o cocainomani, si rifiutano di mescolarsi a quest'ultimi e quindi evitano i centri d'assistenza. Non e' un problema da poco, secondo Sabine Haas dell'Istituto federale austriaco per la sanita' (Oebig). "In linea di principio, le strutture d'assistenza ai drogati sono accessibili a tutti i tossicodipendenti. Ma poiche' i consumatori di cannabis non vogliono condividere il destino notevolmente piu' duro degli eroinomani, i quali occupano comunque la maggior parte dei posti disponbili, ecco che solo pochi di loro fruiscono dell'assistenza". Insomma, e' difficile dare una mano a chi abusa di spinelli. Haas chiede dunque una differenziazione dell'offerta, in modo che ci si possa dedicare, nei casi specifici, solo a chi abusa di cannabis. "Germania e Francia dispongono gia' di sistemi di questo tipo", aggiunge.
Tra le forze dell'ordine il problema e' vissuto in un altro modo. Fintanto che rimangono i "veri problemi" legati a sostanze quali eroina e cocaina, non ci si puo' concentrare ne' intervenire massicciamente sulla cannabis, spiega uno specialista di sequestri di droga. Anche perche' il danno provocato dalla cannbis non e' paragonabile alla concorrenza "pesante". "Mentre nello scenario che sta intorno a eroinomani e cocainomani abbiamo a che fare con rapine e omicidi, il consumo di cannabis e' finanziabile anche con la semplice paghetta", chiosa un funzionario.


10/10/07 - droghe.aduc.it

Narcosale, Martini risponde coi fatti

NARCOSALA: MARTINI (VENETO), NOI RISPONDIAMO CON FATTI


(AGI) - Verona, 10 ott. - "Alle narcosale rispondo con i fatti." Cosi' commenta l'Assessore alle Politiche Sanitarie, Francesca Martini, il provvedimento approvato in Giunta in merito al programma sulle dipendenze da sostanze d'abuso.
Spiega Martini: "Sono stati stanziati per il prossimo triennio 300.000 euro l'anno che serviranno a definire i nuovi modelli interpretativi d'intervento e soprattutto a razionalizzare ed integrare la rete di servizi per la diagnosi, l'assistenza, l'inserimento sociale." Il coordinamento e' affidato all'Ulss 20 di Verona. Prosegue l'Assessore: "Con questo atto ho voluto individuare un percorso concreto e serio di cura e di riabilitazione tenendo in forte considerazione gli scenari profondamente mutati per quanto concerne l'uso di droghe e di alcol." Conclude Martini: "Mi sto attivando perche' gli spazi oggi destinati ai Sert trovino collocazione al di fuori dei distretti. Ritengo, infatti, intollerabile la situazione di difficile convivenza con le altre aree di intervento sanitario sul territorio. Considero che i cittadini debbano essere protetti dai gravi problemi di sicurezza che in questo momento si stanno creando attorno ai Sert del Veneto."(AGI)


10/10/07 - agi.it

Abusava di una ragazza incapace

Abusava di una ragazza incapace, di 23 anni, arrestato


(ANSA) -BOLOGNA,10 OTT- I carabinieri hanno arrestato a Vergato e posto ai domiciliari un sessantenne per abusi sessuali su una ventitreenne parzialmente incapace. L'uomo e' accusato di violenza sessuale continuata. Secondo gli inquirenti l'uomo, in piu' occasioni ha approfittato della giovane, all'interno della propria abitazione. I militari, durante alcune perquisizioni, hanno anche trovato e sequestrato materiale video e fotografico nel quale l'uomo e' ripreso con la vittima, e altre donne, durante atti sessuali.


10/10/07 - ansa.it

Fumo e alcol ragazzo in coma

Mix di fumo e alcol ragazzo finisce in coma


In coma per un micidiale mix di alcol, tabacco e fumo. Un ragazzino svizzero di 15 anni ha rischiato di lasciarci la pelle, l’altra notte, durante un improvvisato rave party in spiaggia, a Levanto. Si è sentito male mentre era in compagnia di alcuni amici. E’ svenuto, cadendo a terra dopo aver sniffato del tabacco da fiuto. Gli altri teen-ager hanno pensato che stesse scherzando, ma quando hanno visto che non si rialzava più, lo hanno preso di peso e buttato sotto un getto d’acqua. Niente, non reagiva.


Allora lo hanno accompagnato verso il pronto soccorso del San Nicolò. I medici hanno capito subito la gravità della situazione. Era un’overdose anomala, provocata sicuramente dall’alcol e da qualche altra sostanza al momento sconosciuta. Per questo hanno chiamato i carabinieri. I militari sono arrivati in ospedale ed hanno ascoltato le testimonianze degli altri ragazzi. Hanno raccontato agli uomini dell’Arma il malore capitato all’amico, i loro vani sforzi per farlo rinvenire, la decisione di accompagnarlo al pronto soccorso perchè avevano capito che da solo non si sarebbe mai ripreso.


Hanno ribadito che si trattava di una festicciola innocente e che, soprattutto, non avevano usato droga. Secondo loro l’amico si era sentito male davvero dopo aver sniffato del tabacco da fiuto. Dove l’avevano preso quel tabacco? Se lo erano portato dalla Svizzera. E la scatola, l’involucro che fine aveva fatto? L’avevano buttata via, per paura, dopo quanto era accaduto. I militari non hanno preso per oro colato il racconto dei teen-ager e si sono fatti accompagnare in spiaggia, sul luogo dove avevano improvvisato il rave. Si sono fatti indicare il cassonetto dove dicevano di aver buttato via la scatoletta e l’hanno controllato da cima a fondo. Come gli agenti della scientifica nei telefilm di Csi, si sono calati nella spazzatura ed hanno setacciato gli scarti. La scatola è stata trovata.


Era davvero tabacco da fiuto, anche se di una qualità che non è reperibile in Italia. Sarà analizzata nei prossimi giorni ma non sembra possa contenere sostanze stupefacenti. Intanto in ospedale il quindicenne veniva curato dai medici. Piano piano ha ripreso conoscenza. E’ rimasto imbambolato a lungo e per questo il personale del San Nicolò ha preferito trattenerlo in osservazione. La comitiva di giovanissimi turisti era arrivata a Levanto da qualche giorno.

I ragazzi hanno piantato la tenda in un campeggio della zona e al giorno si dividono fra la spiaggia e il paese. L’altra sera la decisione di divertirsi con una festa in spiaggia. Hanno comprato della birra, molti superalcolici . E poi pacchetti di sigarette in quantità industriale. Ad un certo punto è spuntata fuori quella scatoletta di tabacco da naso che ha rischiato di mandare a l’altro mondo uno di loro. Il mix con l’alcol ha provocato quella che i medici chiamano esotossicosi, un vero e proprio stato di coma che riduce tutte le capacità sensoriali della persona.

10/10/07 - ilsecoloxix.it

Stati Uniti, nuovi strumenti di reclutamento religioso

Halo: dagli Stati Uniti, nuovi strumenti di reclutamento religioso


«Lasciate che i pargoli vengano a me – reciterebbe il Vangelo declinato ai giorni nostri - Dei bambini è il regno di Halo». Potrebbe sembrare una rilettura profana della parola di Cristo, e verosimilmente lo è, eppure è esattamente ciò che sta succedendo negli Stati Uniti in questi mesi, dove un numero sempre maggiore di chiese e comunità avrebbero iniziato a utilizzare i videogiochi (o più precisamente, una serie di videogiochi, quella di Halo) per attirare l'interesse di bambini e giovani adulti, nella speranza di riavvicinarli alle "attività di fede".

È il Washington Post a riportare la notizia, e a raccontare di un fenomeno finora poco conosciuto oltre le mura delle comunità religiose, eppure, a quanto pare, già piuttosto diffuso in tutti gli Stati Uniti. «Giochiamo Halo, facciamo una pausa, mangiamo qualcosa e poi facciamo lezione - spiega Austin Brown, frequentatore della Chiesa Battista di Lawrenceville, Georgia. Solo uno dei numerosi ragazzi richiamati dalla voce di un Xbox e, magari, da uno dei tornei organizzati nelle chiese protestanti, con tanto di televisori affittati per l'occasione e più console collegate in rete locale. Poco importa che Brown abbia 16 anni, e che tutti gli episodi della serie di Halo abbiano in copertina un bel bollino "Mature". Ovvero, siano sconsigliati ai minori di 17 anni. Perché Dio perdona, ma Master Chief no. E gli sparatutto con protagonista il supersoldato in armatura, prima che un catalizzatore per le comunità giovanili, sono un buon esempio di violenza digitale a colpi di arma da fuoco.

Una situazione che, nemmeno a dirlo, ha suscitato parecchie perplessità nei genitori. Come nel caso di Doug Graham, padre di un dodicenne habituè della Colorado Community Church, prima ignaro della classificazione "Mature" di Halo, ma infine persuaso dal forte richiamo del gioco Bungie. «Ogni famiglia dovrebbe discutere questo tema», commenta al Post, probabilmente convinto che il fine, in fondo, giustifichi i mezzi. Ma non tutti si schierano sulla stessa linea. «Se vuoi entrare in contatto con i teenager e attirarli in chiesa – spiega James Tonkowich, presidente dell'Institute on Religion and Democracy – alcol libero e film pornografici sono adatti allo scopo. La mia opinione è che si possa fare meglio di così».

I sacerdoti, da parte loro, difendono la propria scelta videoludica. Se in passato era il campetto dell'oratorio a richiamare i ragazzi del quartiere, oggi infatti sembra non bastare più, e per avvicinare i fedeli ci vuole un'invasione aliena e un arsenale di armi futuristiche. «Dobbiamo trovare qualcosa che questi ragazzi siano interessati a fare che non includa droghe, alcol o sesso prematrimoniale» spiega David Drexler, direttore della Country Bible Church di Ashby, Minnesota. La violenza riprodotta nel gioco, d'altra parte, è per i responsabili delle comunità talmente "cartoonesca" da non rappresentare una minaccia, nemmeno per i più piccoli. È solo un pretesto, prosegue Drexler, che giudica l'uso di Halo «la cosa più efficace che abbiamo fatto». E in fondo, giocare su Xbox, come spiega Kedrick Kenerly, fondatore del sito Christian Gamers Online, «non è diverso da una gita in campeggio. È solo un modo per fare amicizia». Al limite, alla prossima confessione, basterà esordire con un più moderno «mi perdoni padre, perché ho fraggato».


IVAN FULCO - 10/10/07 - lastampa.it

Sicurezza stradale, inefficace norma su alcol

Igino Cacciatori: “Sicurezza stradale, inefficace norma su alcol”


La Confcommercio "boccia" il divieto di vendita e somministrazione di alcol dalle 2 di notte. "L'Italia è l'unico paese al mondo a poter vantare una norma così proibizionistica e penalizzante" - aggiunge il direttore Giorgio Fiori


"Il pacchetto sicurezza recentemente approvato, seppur condivisibile per quanto riguarda gli obiettivi, non va nella giusta direzione per cercare di limitare le cause più frequenti degli incidenti stradali e non risolve il problema dell'abuso di alcol". Il provvedimento fortemente contestato dalla Confcommercio è quello che prevede il divieto di vendita e somministrazione di alcolici dalle due di notte.


"E' una legge profondamente ingiusta - dichiara Igino Cacciatori Presidente provinciale Confcommercio - perché danneggia pesantemente la categoria dei pubblici esercizi ed in particolare dei gestori dei locali da ballo, e potrà avere effetti devastanti anche sul turismo della nostra Riviera delle Palme. Ma è una norma anche sbagliata perché affronta un vero problema ponendo divieti e proibendone la somministrazione degli alcolici ad una determinata ora, senza invece accompagnare i consumatori verso un consumo più consapevole ed inasprendo controlli sulle strade. Una persona deve capire da sola che l'abuso è sbagliato, non perché è vietato ma perché danneggia la salute e può causare danni indiretti come gli incidenti".


"I divieti - afferma ancora Cacciatori - alimentano comportamenti trasgressivi, soprattutto tra i giovani, e non portano alla formazione di un senso civico e serietà di comportamento che si costruiscono con l'educazione, la promozione e la severa repressione delle devianze". Il decreto convertito in legge contiene, ad esempio, articoli sulla guida senza patente, sui limiti di velocità, sull'uso dei telefonini, ma non incrementa il numero dei controlli sulle strade". Secondo il presidente Confcommercio per impedire la guida agli ubriachi si colpiscono gli altri consumatori, limitando la loro libertà individuale e attribuendo loro responsabilità che non hanno.


"L'Italia è l'unico paese al mondo a poter vantare una norma così proibizionistica e penalizzante - aggiunge il direttore Giorgio Fiori - non considerando che si muore sulle strade e non nelle discoteche. Inoltre non è stato minimamente considerato l'impatto sul turismo e sulle aziende che rischiano di perdere consumi e conseguentemente posti di lavoro anche nel nostro territorio provinciale".


10/10/07 - ilquotidiano.it

Sutherland era ubriaco

USA/ KIEFER SUTHERLAND AMMETTE: COLPEVOLE, GUIDAVA UBRIACO


Los Angeles, 10 ott. (Ap) - L'attore Kiefer Sutherland si è riconosciuto colpevole di guida in stato di ebbrezza e dovrà ora scontare una pena di 48 giorni di carcere. La pena sarà però scontata durante la pausa invernale della produzione del serial "24 ore chrono".

L'attore ha firmato un patteggiamento con l'accusa, in base al quale sconterà una pena di trenta giorni per la guida in stato d'ebbrezza e diciotto giorni per aver violato la "messa alla prova" compresa nella precedente condanna per lo stesso reato, commesso nel 2004. Sutherland, 40 anni, non era presente all'udienza di ieri.

L'attore dovrà anche partecipare a un programma di istruzione di 18 mesi sui misfatti dell'alcol e recarsi tutte le settimane per sei mesi a una sessione di terapia. Comincerà a scontare la pena il 21 dicembre, il giorno in cui sarà ufficialmente pronunciata, che è anche la data d'inizio della pausa invernale della produzione di "24 ore chrono".
Trascorrerà diciotto giorni in carcere e potrà suddividere i restanti trenta giorni fino al 1. luglio 2008. Inoltre, rischia una multa e il ritiro della patente.


10/10/07 - notizie.alice.it

Caccia al pedofilo via web

L'Interpol ha deciso di utilizzare Internet, strumento preferito dai pedofili, come strategia di indagine.
L’organo internazionale di polizia ha lanciato un appello pubblico, diffondendo in tutto il mondo attraverso la Rete, alcune fotografie di un uomo ricercato per episodi di pedofilia.
L’uomo è stato protagonista di circa 200 fotografie pedopornografiche pubblicate su Internet.
Le immagini sono state scattate negli anni 2002-2003 e mostrano abusi sessuali subiti da circa 12 bambini residenti in Vietnam o Cambogia.
L’Interpol ha spiegato che nonostante le indagini, non si è ancora arrivati all’arresto del pedofilo, per questo è necessario un appello pubblico.
Visitando il sito http://www.interpol.int è possibile vedere le fotografie del ricercato, considerato un soggetto pericoloso.
L’organo internazionale di polizia ha chiesto di contattare immediatamente la polizia se si fosse a conoscenza di informazioni riguardanti l’uomo.

A cura di Francesca Guido - 10/10/07 - datamanager.it

Tentano di stuprarla

Salvata dal portinaio


La vittima È una clochard della Costa d'Avorio. Ieri alle 4 in via Monte Grappa quattro uomini hanno tentato di violentarla. A dare l'allarme un portinaio.

Barbona aggredita in strada. Il mattinale della Questura chiude così quello che in realtà è stato un tentativo di stupro di gruppo. Vittima, una giovane della Costa d'Avorio, ex modella, e oggi clochard a Milano. La donna è scampata ieri a una violenza sessuale grazie all'intervento di Nando, portinaio in via Monte Grappa che alle 4,20 è uscito in strada per buttare la spazzatura. Proprio nel momento in cui quattro persone, di cui due già con i pantaloni abbassati, stavano per violentarla. Uno aveva anche un bastone. A quel punto Nando si è gettato sui violentatori. Che sono fuggiti, correndo verso la zona di corso Como. A nulla è valsa l'identificazione fatta fare dalla polizia che aveva fermato alcuni giovani extracomunitari. Nando non li ha riconosciuti.

Le indagini
L'ipotesi è che i quattro, di cui due giovanissimi, fossero amici del fidanzato romeno della clochard. La ragazza ha raccontato che la sera prima il romeno le aveva proposto una prestazione sessuale a pagamento con alcuni suoi amici. Probabilmente gli stessi che ieri hanno tentato lo stupro. Uno di loro, ha raccontato la ragazza, che da anni vive nell'atrio di una ditta abbandonata in via Monte Grappa, era anche armato di coltello. Prima di fuggire le ha portato via lo zaino.


Davide Milosa - 10/10/07 - city.corriere.it

Bambino ucciso da centauro

Bambino ucciso da centauro, sequestrata una moto


E' stato ascoltato come persona informata sui fatti il proprietario della moto sequestrata ieri nell'ambito delle indagini sul bimbo di 3 anni, travolto e ucciso a Bormio, in provincia di Sondrio. Si tratta di una moto enduro simile a quella indicata dai testimoni come la moto pirata. Nessuno, tuttavia, finora risulta indagato. Ieri pomeriggio i funerali del piccolo Renzo.


Dario Murri - 10/10/07 - audionews.it

Basta guerre nel mondo!