Un concerto analcolico per Pete Doherty

Un concerto analcolico per il redento Pete Doherty


Pete Doherty si è redento ed ha annunciato di voler festeggiare la fine delle sue ‘cattive abitudini’ con un’esibizione entro la fine di questo mese.


L’artista ha giurato che sarà completamente sobrio per la prima volta in cinque anni. Doherty, che ha rivelato di non fare uso di droghe da due mesi, darà un calcio anche agli alcolici esibendosi in un juice bar (un locale dove si servono unicamente bevande analcoliche) a Londra il prossimo 21 ottobre. ‘L’idea di Pete è geniale, è un uomo nuovo, pronto per affrontare un intero tour senza la devastazione dell’alcol e della droga. Nessuno scommette sui suoi buoni propositi, ma lui è convinto di farcelà, ha rivelato una fonte del giornale inglese Sun.


13/10/07 - kataweb.it

Ad Ancona il Meeting sulle dipendenze

Ad Ancona il Meeting nazionale sulle dipendenze
Delle vecchie e nuove forme di dipendenza dei giovani in città che si vorrebbero “più sane” si parlerà dal 17 al 19 ottobre ad Ancona, al Teatro delle Muse, in occasione del VI Meeting nazionale RETE ITALIANA CITTA’ SANE dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
ANCONA - Dipendenza da sostanze stupefacenti, da alcool ma anche dal gioco da azzardo e dalla navigazione su internet: delle vecchie e nuove, spesso più insidiose, forme di dipendenza dei giovani in città che si vorrebbero “più sane” si parlerà dal 17 al 19 ottobre ad Ancona, al Teatro delle Muse, in occasione del VI Meeting nazionale RETE ITALIANA CITTA’ SANE dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, focalizzato quest’anno sul tema, appunto, delle dipendenze: “Dipende …da che dipende? Giovani, salute, dipendenze: il ruolo dei Comuni tra interesse individuale e prevenzione collettiva”.

“L’abuso di alcol e droghe, la dipendenza dal fumo, l’utilizzo senza misura di videogiochi, la dipendenza da sistemi di comunicazione virtuale quali le chat in Internet, le e-mail o gli sms, come altre forme di comportamenti compulsivi (es. shopping)- ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Marida Burattini nel presentare il meeting- sono fenomeno in costante e grave crescita che riguarda fasce di popolazione sempre più diversificata; i giovani, i giovanissimi –in costante aumento- ma anche gli adulti.Un fenomeno che comporta gravi danni individuali e sociali: proprio per prevenire queste gravi conseguenze la Rete italiana Città sane O.M.S. -alla quale il Comune di Ancona aderisce dalla sua costituzione, facendo parte dei Comitati Direttivo e Tecnico- si è attivata promuovendo un confronto sulle migliori pratiche dei Comuni”.

“L’Organizzazione mondiale della Sanità- ha aggiunto il dirigente dei Servizi sociali Franco Pesaresi- ha da tempo specificato che la nostra salute non dipende soltanto dall’assistenza ospedaliera ma anche e soprattutto dagli stili di vita che conduciamo e dall’ambiente in cui viviamo. Per promuovere la salute è stato predisposto un sistema di reti in tutta Europa, che ci consente di interagire tra enti, diffondendo la conoscenza di progetti, di dati e di avanzare quindi proposte ai governi”.

D’intesa con il Ministero della Salute, che sarà presente nelle persone del Sottosegretario Gian Paolo Patta e dei consigliere Giuseppe Vaccari e Roberto Polillo-mentre il Ministro Livia Turco non ha potuto ancora confermare la sua presenza- è stata definita dunque una “Carta della Rete italiana Città Sane O.M.S. sulle priorità di salute dei giovani” che verrà presentata in occasione del Meeting nazionale di Ancona.
L’obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente l’impegno a favore della prevenzione e della promozione di corretti stili di vita per rilanciare insieme un “positivo percorso per la salute e la qualità della vita delle giovani generazioni”.

Al Meeting, che si avvale dei patrocini di ANCI, Federsanità ANCI E FORUM PA, CNCA, FeDerSerD, si alterneranno interventi tematici di rappresentanti di Comuni e istituzioni di ogni parte d’Italia a workshop il pomeriggio del 18 ottobre (“Guadagnare salute: strategie comuni tra Rete e Ministero”, coordinatori: Roberto Polillo-Ministero Salute, Franco Pesaresi-Comune di Ancona; “Consumo e abuso tra autotutela e sicurezza collettiva”, coordinatori: Riccardo De Facci-Cnca, Marco Nocchi-Regione Marche e “Esperienze di promozione giovanile”, coordinatori: Francesco Pira-Università di Udine, Marco Brutti-Comune di Ancona) fino alla tavola rotonda su “Esperienze e buone pratiche a confronto” nella mattinata conclusiva del 19 ottobre.

Verranno inoltre premiati i migliori progetti- e tra questi quello dell’unità di strada Informabus del Comune di Ancona- e presentato il nuovo sito della Rete Città Sane.

In programma per i partecipanti (alla rete aderiscono circa 200 Comuni italiani) un concerto del Gruppo La Macina al Teatro Sperimentale giovedì 18 ottobre alle ore 21.


13/10/07 - gomarche.it

Qualiano 100 multe al mese per il casco

QUALIANO: USO DEL CASCO, QUATTROCENTO MULTE EMESSE DAI VIGILI IN QUATTRO MESI


QUALIANO. Oltre 400 contravvenzioni in quattro mesi, è questo il primo bilancio del progetto di sensibilizzazione all’uso del casco per i centauri avviato dall’Amministrazione comunale la scorsa estate in esecuzione di un indirizzo dell’Assessorato alla Viabilità, retto dall’Assessore Domenico Sgariglia.
I posti di blocco riguardano non solo le violazioni dell’art 171 commi I e II del Codice della Strada (uso del casco) ma in generale tutte le più comuni infrazioni, come: la guida sotto l’influenza dell’alcol, di sostanze stupefacenti o psicotrope (artt. 186 e 187 C.d.S.), il superamento dei limiti di velocità imposti sulle strade (art. 142 C.d.S.) e tutti i comportamenti in violazione delle norme sulla circolazione dei veicoli.
“Il mancato uso del casco da parte dei giovani – dichiara il Sindaco, Pasquale Galdiero – rappresenta sul territorio un fenomeno talmente grave che necessitava innanzitutto di misure serie e drastiche. Certo, multare i nostri cittadini non ci fa piacere ma sfrecciare a forte velocità sui motorini senza casco mette a rischio la vita dei giovani e noi siamo chiamati a tutelarla. Tuttavia la repressione da sola non basta, è necessario un cambio di mentalità, che deve coinvolgere per prime le famiglie”.
“L’obbiettivo del progetto che stiamo portando avanti – aggiunge l’Assessore Domenico Sgariglia – è quello di arrivare a definire un livello accettabile di sicurezza per l’intera viabilità cittadina, volto a tutelare non solo chi è alla guida dei veicoli ma anche i pedoni ed in generale tutti gli utenti della strada. Pertanto, stiamo compiendo ogni sforzo possibile in termini economici, umani e infrastrutturali. Oltre ai controlli sulla strade stiamo progettando un’azione diversa, di sensibilizzazione all’interno delle scuole su quello che è la sicurezza come bene, come misura in grado di migliorare e garantire la vita e la salute dei cittadini”.
“Soprattutto i giovani – spiega il Comandante della Polizia Municipale, Angelo D’Onofrio – devono comprendere che indossare il casco non è solo una costrizione prevista dalla Legge, ma piuttosto una regola che tutte le società civili si sono date per salvare vite umane. La mancata comprensione di questo semplice principio ha già prodotto troppo dolore per le troppe giovani vite stroncate. Non indossare il casco “perché altri fanno cosi” è una cosa stupida che non giustifica nessuno. Faccio appello ai giovani perché indossino il casco a prescindere dai controlli che la Polizia Municipale sta compiendo”.
Tra i provvedimenti adottati c’è anche il fermo amministrativo, una misura prevista della legge che prevede appunto il fermo del veicolo per sessanta giorni. A differenza del sequestro, il fermo prevede l’affidamento della custodia del veicolo allo stesso proprietario e la sanzione pecuniaria che va da 70 a 285 Euro, a seconda se il pagamento avviene prima o dopo i due mesi. A garanzia del provvedimento, sul motoveicolo viene applicato un cartello con la dicitura “veicolo sottoposto a fermo amministrativo” e ne vengono annotati i chilometri percorsi al momento del controllo, dando al conducente la tollerabilità del percorso fino alla propria dimora. Trascorsi i giorni del fermo il proprietario è tenuto a riportare in visione il mezzo e solo dopo aver verificato la rispondenza dei chilometri con quanto trascritto sul verbale il fermo viene rimosso.


13/10/07 - internapoli.it

La stuprano e giocano alla playstation

A Matera il «branco» che abusa sessualmente di una ragazza - e i quattro giovani incensurati che lo compongono giocano alla play-station in attesa del proprio «turno» - e nel Trevigiano una donna viene violentata sul sagrato di una chiesa, all’alba, mentre torna a casa dal lavoro: due fatti che riaprono, al nord e al sud dell’Italia, il capitolo della violenza contro le donne.
A Matera sono da ieri agli arresti domiciliari due giovani, incensurati; per due loro amici, anche loro «bravi ragazzi» (tutti e quattro hanno un’età compresa fra 19 e 26 anni) è scattato l’obbligo di firma quotidiana in questura. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo continuata, sequestro di persona, percosse e minacce gravi. La violenza è avvenuta nella scorsa estate, in città. È sera tardi, alla fine di una festa in un bar-rosticceria: due ragazze escono dal locale per tornare a casa. Arrivano quattro giovani a bordo di un’auto: conoscono una delle due e si offrono di dare un passaggio a casa all’altra, che ha 15 anni. L’offerta è accettata, ma presto l’itinerario cambia: in un parco, la ragazza viene immobilizzata e minacciata e deve subire i primi abusi. Ma al branco non basta: tutti nella tavernetta di uno dei quattro, dove la ragazza continua a subire violenza.
I quattro si danno il cambio e ingannano l’attesa con la consolle. A un tratto, il telefono cellulare della ragazza squilla: panico fra i violentatori, che la minacciano di non dire nulla. Ma lei grida: «Mi stanno violentando». I quattro allora la lasciano andare, con altre minacce. Il giorno dopo, però, la ragazza si confida a casa, si fa visitare in ospedale, poi va in questura e denuncia tutto. Ieri le ordinanze. C’è anche un quinto indagato, il padre di uno dei «bravi ragazzi»: ha minacciato il padre della ragazza, per convincerlo a non presentare la denuncia (che però era già nelle mani della polizia).
L’altro episodio di violenza sessuale è avvenuto nel settembre scorso, a Spresiano (Treviso), sul sagrato della chiesa: una donna di 40 anni è stata violentata da Lucian Andricsak, di 25, romeno irregolare in Italia, arrestato dalla polizia ad Asolo (Treviso). Il fatto è avvenuto all’alba: la donna stava tornando a casa dal lavoro, ma si è imbattuta in due uomini, uno dei quali sarebbe proprio Andricsak. I due l’hanno importunata, poi l’hanno aggredita, trascinata davanti alla chiesa e uno dei due l’ha violentata.


13/10/07 - ilgiornale.it

5x1000 a volontariato e ricerca

Cinque per mille, i contribuenti premiano il volontariato e la ricerca sul cancro


ROMA - E' l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro la destinataria della quota maggiore del cinque per mille, secondo i dati pubblicati oggi dall'Agenzia delle Entrate. All'associazione vanno infatti 28 milioni di euro. In totale, gli italiani hanno destinato agli enti di ricerca scientifica e sanitaria, al volontariato e ai Comuni 345,2 milioni. Tuttavia 16,3 milioni non sono stati ripartiti, perché erano destinati a enti esclusi dal beneficio. Al secondo posto il Comitato Italiano Unicef, con 5.939.626 euro.

Le scelte effettuate sulla dichiarazione dei redditi 2006 (dunque per il 2005) si sono orientate in prevalenza verso il volontariato, che ha ottenuto 7,2 milioni di preferenze e che riceverà 192,9 milioni di euro, seguito dalla ricerca sanitaria (1,89 milioni di preferenza e 46,7 milioni di euro), dalla ricerca scientifica (1,87 milioni di scelte e 51,1 milioni di euro) e infine dai Comuni (1,7 milioni di scelte e 37,9 milioni di euro). Tra i Comuni è ampiamente in testa Roma, con oltre 43mila scelte e un milione e mezzo di euro, il doppio rispetto al secondo classificato, Milano (756.333 euro, corrispondenti però a 17.940 scelte).


Le somme destinate dai contribuenti, ha assicurato il direttore dell'Agenzia, Massimo Romano, verranno erogate a breve: "Il lavoro fatto - ha spiegato - garantirà di erogare gran parte delle somme entro il 2007". I contribuenti che hanno operato la scelta sono stati 15,8 milioni, ma solo 13,4 hanno effettivamente devoluto qualcosa, dal momento che 2,4 milioni hanno presentato una dichiarazione con imposta netta pari a zero.

Data la buona accoglienza data dai contribuenti all'opzione del cinque per mille, oggi diversi esponenti del centrodestra hanno ribadito la propria indignazione per la mancata conferma della norma in Finanziaria per il 2008. "E' vergognoso che il governo abbia tagliato i fondi destinati a finanziare il cinque per mille", afferma Maurizio Gasparri di An. Tuttavia il sottosegretario al ministero dell'Economia Alfiero Grandi precisa che "la manovra per il 2008 prevede l'innalzamento a 400 milioni di euro, dai 250 fissati dalla Finanziaria 2007, del tetto destinato alla misura del 5 per mille per le dichiarazioni 2007". "Ritengo, infine - conclude Grandi - che la Finanziaria per il 2008 risolverà il problema del 5 per mille anche per le dichiarazioni dei redditi del 2008".

Importi e beneficiari. L'importo medio devoluto da ogni contribuente è di 25,7 euro, con una punta di 27,3 euro per la ricerca scientifica, 26,5 euro per il volontariato, 24,7 per la ricerca sanitaria e 21,7 per i Comuni. I soggetti beneficiari sono 29.532, dei quali 20.958 associazioni di volontariato, 439 enti e università che svolgono ricerca scientifica, 49 enti che svolgono ricerca sanitaria e tutti i Comuni italiani, 8.086.

Le preferenze. La maggior parte dei contribuenti (10,6 milioni) ha espresso la propria preferenza a favore di un ente specifico, mentre 2,8 milioni si sono pronunciati a favore di uno dei quattro settori. Chi ha scelto un ente ha preferito il volontariato, mentre chi ha scelto un settore si è orientato maggiormente verso la sanità.

Il volontariato (tabella). Le associazioni di volontariato, ha sottolineato l'Agenzia delle Entrate, ha fatto "la parte del leone", anche se in cima alle preferenze c'è invece un ente di ricerca. L'Unicef è seguito da seguita da Medici senza frontiere (quasi 5 milioni), Emergency (4,5 milioni), Airc (4,3), Acli (3,4), Ail (2,8 milioni), Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro (2,69), Lega del Filo d'oro (2,3), Fondazione Ant Italia (2 milioni), Auser (1,4). Scorrendo l'elenco nella prima pagina ci sono molte altre associazioni conosciute, da Wwf e Amnesty International, Telefono Azzurro, Lav.

Ricerca scientifica (tabella). All'Associazione Italiana per la ricerca sul cancro, in testa alle preferenze in assoluto, segue la Fondazione italiana Sclerosi Multipla, con 3,1 milioni e 68.000 preferenze. Ci sono poi la Fondazione Umberto Veronesi (3 milioni, però con un numero inferiore di preferenze, 59.000), la Fondazione Telethon (1,3 milioni) e la prima facoltà universitaria per prefenze, l'Università degli Studi di Roma La Sapienza (848mila euro). In elenco ci sono, oltre a molte facoltà universitarie, il Cnr con 196.000 euro, diversi conservatori di musica, accademie, musei, osservatori astronomici.

Ricerca sanitaria (tabella). In testa agli enti di ricerca sanitaria l'Istituto Europeo di oncologia, con 87.948 preferenze e 7,8 milioni di euro. Seguono il San Raffaele (6,6 milioni), l'Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro (5,4milioni) e l'Istituto Gaslini (5,3 milioni).

I Comuni (tabella). A favore del proprio Comune si sono pronunciati soprattutto i romani. Seguono Milano (756mila euro), Torino (465mila) e Firenze (334mila) e Genova (304.733). Tra i Comuni del Sud il primo è Palermo, con 176.551 euro, seguito da Napoli (173.711 euro). In graduatoria non ci sono solo le metropoli, ma anche (con cifre naturalmente più modeste) Comuni più piccoli come Valdagno, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Conegliano, Sesto Fiorentino, Scandicci, Carbonia.


12.10.07 - repubblica.it

Confindustria: «Niente modifiche al welfare»

Confindustria contro il governo «Niente modifiche al welfare»


Con due astensioni e due "sì" con riserva il protocollo sul welfare supera il vaglio del Consiglio dei ministri e si traduce in un disegno di legge collegato alla finanziaria che approderà ora in Parlamento.

Tre le modifiche apportate al testo dell'accordo siglato da governo e sindacati, per strappare il consenso o almeno l'astensione dei ministri dell'ala sinistra dell'Unione. Per i contratti a termine, dopo i primi 36 mesi è previsto un solo rinnovo, da stipulare davanti ad un esponente sindacale delle sigle più rappresentative. Salta il tetto ai lavori usuranti (in origine 5.000 l'anno), ma il fondo per il momento resta invariato. Viene introdotta la «cassa integrazione ambientale», ovvero si estende l'utilizzo degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori delle aziende in difficoltà per crisi ambientali.

Il via libera dal Consiglio dei ministri al pacchetto sul welfare, con le modifiche su precari e lavori usuranti, è stato dato venerdì. Il provvedimento è passato con l'astensione del ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero (Prc) e il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (Comunisti italiani) e il "sì" con riserva del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) e il ministro dell'Università Fabio Mussi (Sinistra Democratica). «Vogliamo far durare il governo, ma anche che il governo applichi il programma», ha spiegato il ministro della Solidarietà Ferrero riguardo al «segnale» politico che ha voluto lanciare al premier Prodi, durante il Consiglio dei ministri, con la sua astensione sul pacchetto sul welfare.

I sindacati apprezzano le «specificazioni» al protocollo sul welfare licenziato dal Consiglio dei ministri, relative a lavori usuranti e contratti a termine, ma il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, tiene a precisare: «Il voto è stato un voto anche contro l'invadenza politica. Ed il risultato ci fa dire che il testo del protocollo si deve mantenere per come è perchè è il frutto di un equilibrio tra le parti. Il protocollo - ha concluso - si modifica solo con il consenso di tutte le parti e la politica deve stare lontano da queste cose». Ma è Confindustria a puntare davvero i piedi e a chiedere di riaprire il confronto visto che le modifiche decise dal Cdm «non sono lievi». Il malcontento degli industriali riguarda la disciplina dei contratti a termine. Per l'associazione di viale dell'Astronomia serve un «chiarimento» in quanto la «riscrittura della disciplina complessiva del contratto a termine» interviene non solo «sulla legge del 2001, ma peggiora anche le norme del 1962».

«Non c'è nessuna riscrittura», risponde in serata il ministro Cesare Damiano. Gli fa eco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta che spiega: «Convocheremo le parti per trovare soluzione ai piccoli problemi che rimangono aperti per l'applicazione del protocollo sul welfare, in vista di un passaggio parlamentare che, in una logica di rispetto delle parti firmatarie dell'intesa, non dovrebbe apportare ulteriori modifiche».

L'iter burocratico partirà alla Camera. Il protocollo sul welfare, spiega il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, sarà presentato a Montecitorio come disegno di legge collegato alla finanziaria. Dovrebbe, quindi, essere approvato nella sessione di bilancio. L'obiettivo del premier Romano Prodi e del ministro del Lavoro Cesare Damiano è che «si arrivi al varo definitivo del ddl da parte del Parlamento entro il 31 dicembre prossimo», come ha detto, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, lo stesso Damiano, sottolineando la volontà di evitare «spacchettamenti» delle misure.

«Il Parlamento è sovrano, non scherziamo: Questa è un repubblica parlamentare e non una repubblica governativa. Le modifiche ci potranno essere, sì», rispondendo a quanti gli chiedono se alle Camere potrà essere ulteriormente cambiato il testo di legge che traduce il protocollo welfare. Certo, «il Paese ha dato un "sì" entusiasta alla politica cominciata con il protocollo», osserva Prodi. E Bonanni avverte: «Mantenere l'accordo così com'è».


13/10/07 - unita.it

Alcol e velocità elevata

Alcol e velocità elevata, venti multe in una notte


(er.ma.) Venti automobilisti sono stati fermati e controllati la scorsa notte dalla polizia municipale: tutti quanti sono stati sottoposti al pretest sull'alcol; due sono risultati positivi e sono quindi stati sottoposti al test alcolimetrico che ha nuovamene dato esito positivo. Entrambi si sono visti ritirare la patente e sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza. Altri automobilisti sono stati sanzionati per aver superato i limiti di velocità, per aver superato al linea continua e per la mancata revisione della vettura.I controlli sono stati effettuati sulla strada Farnesiana e in via Colombo a partire dalle 20 e fino alle 2 di notte.
Questo servizio è stato disposto dal comandante Carlo Sartori con lo scopo di prevenire gravi incidenti stradali. Dieci i veicoli fermati in via Farnesiana e altrettanti in via Colombo. Complessivamente le sanzioni per aver superato i limiti di velocità sono state nove. Otto automobilisti sono stati sanzionati per essere stati pizzicati dal telelaser mentre stavano viaggiano a velocità comprese fra i sessanta e i novanta chilometri orari in città. A tutti costoro sono state elevate sanzioni per 148 euro e sono stati decurtati loro cinque punti dalla patente di guida. Un solo automobilista aveva superato i novanta chilometri orari e in questo caso, come previsto dal codice della strada è scattato il ritiro della patente con invio del documento di guida alla Prefettura. Questo automobilista è stato inoltre sanzionato per 370 euro e gli sono stati decurtati dal permesso di guida dieci punti. Sono inoltre stati sanzionati altri due automobilisti, uno per aver superato la linea continua e l'altro per essere stato trovato con il veicolo non revisionato.I "pattuglioni" sono avvenuti nella prima parte della serata in via Farnesiana. Fermati i veicoli che viaggiavano in direzione di Mucinasso. Il secondo controllo durante la notte è invece avvenuto in via Colombo. Stop ai veicoli che viaggiavano in direzione della città. Dal comando di via Rogerio è stato fatto sapere che questi controlli saranno ripetuti nei fine settimana per arginare il fenomeno delle stragi del sabato sera.


venerdì 12 ottobre 2007 - liberta.it

Oral Cancer Day, attenti a fumo e alcol

Che la prevenzione sia la migliore cura per ogni male, questo si sa da tempo, e allora, in occasione dell'apertura dell'Oral Cancer Day, che da il via al mese della prevenzione dentale, sono stati presentati i risultati relativi al lavoro di studio condotto per la prevenzione del tumore del cavo orale, effettuato su alcuni ospiti della comunità di San Patrignano.


13/10/07 - dottorsport.info

Euro 08: non vi sono timori per la sicurezza

Nonostante i tumulti di sabato scorso a Berna, i responsabili della sicurezza di Euro 2008 assicurano che durante i campionati europei non vi saranno episodi simili.

Nel quadro di una conferenza organizzata congiuntamente dai Paesi ospitanti Austria e Svizzera, il comandante della polizia bernese ha comunque affermato che quanto successo sarà oggetto di approfondite analisi.

I responsabili della sicurezza delle città che ospiteranno le partite del campionato europeo non sono preoccupati per i disordini scoppiati sabato scorso a Berna. In un incontro tenutosi venerdì a Zurigo, i vertici delle forze dell'ordine delle otto città svizzere e austriache hanno affermato di essere pronti a fronteggiare i pericoli che potranno presentarsi.

I responsabili della sicurezza di Euro 08 non hanno nemmeno ritenuto necessario discutere a fondo dei disordini avvenuti nella capitale. Un «evento spontaneo come quello di Berna non può essere paragonato agli europei di calcio», ha dichiarato Burghard Vouk, un rappresentante austriaco.

La conferenza di coordinamento ha inoltre permesso di fare il punto sui preparativi in corso nelle varie città. Sia in Svizzera che in Austria, gli spettatori troveranno le stesse condizioni di sicurezza, ha assicurato Jäggi, responsabile dell'organizzazione di Euro 08 in Svizzera.

Approfondita analisi

Il comandante della polizia cantonale bernese Stefan Blätter ha dal canto suo assicurato che il corpo di polizia della capitale esaminerà a fondo quanto accaduto. «Se ci saranno delle conseguenze da trarre, lo faremo», ha aggiunto.

Blätter ritiene comunque che la situazione in occasione degli europei di calcio sarà differente. Dall'inizio dell'anno, la polizia comunale di Berna sarà infatti integrata nella polizia cantonale. Gli agenti avranno inoltre a disposizione più mezzi e nuovi strumenti legali, come la nuova banca dati sui tifosi violenti.

«Sfida inabituale»

Secondo Monica Bonfanti, comandante della polizia ginevrina, la manifestazione sportiva rappresenterà una sfida inabituale per le forze dell'ordine. Oltre a rimanere vigili per tre settimane, gli agenti dovranno assicurare anche tutti i loro normali compiti. Le città ospitanti, del resto, potranno beneficiare soltanto di un aiuto ridotto da parte di altri corpi di polizia.

La sicurezza dovrà inoltre essere assicurata non soltanto all'interno e nelle vicinanze degli stadi, ma pure nelle aree con i maxischermi per il «public viewing» che saranno relizzare in varie città, ha sottolineato Gerhard Lips, della polizia cittadina di Zurigo.

Niente alcol negli stadi

Ogni città organizzerà questi particolari spazi a propria discrezione. A Basilea, per esempio, l'entrata sarà gratuita, ma gli spettatori saranno controllati. A Vienna l'unica area per il «public viewing» potrà accogliere fino a 90'000 persone e la sola bevanda alcolica in vendita sarà birra a bassa gradazione.

In Svizzera, la vendita di alcol sarà proibita all'interno e nelle vicinanze degli stadi, mente gli organizzatori delle proiezioni pubbliche avranno libertà di scelta, ha ricordato Martin Jäggi.

Verso la fase finale

I preparativi entreranno nella fase finale dopo il 2 dicembre, quando si saprà quali squadre giocheranno in quali località. A seconda del numero di incontri considerati a rischio, i responsabili elvetici potranno decidere, se ritenuto opportuno, di chiedere l'aiuto delle forze dell'ordine tedesche o francesi.

Anche gli eserciti saranno a disposizione – sia in Svizzera che in Austria – segnatamente per gli interventi di appoggio logistico, di protezione degli immobili e di sostegno a livello sanitario.

swissinfo e agenzie - 12 ottobre 2007 - swissinfo.org

Un Angel ci salverà la vita?

Angel, il computer anti-alcol, rileva il tracciato alcolico dei passeggeri e, se il conducente ha bevuto troppo, arresta la marcia della vettura.

Angel, acronimo di ANalyser Gas Expiratory Level, è un piccolo computer che, integrato con i sistemi elettronici di un'auto, è in grado di rivelare se il conducente della vettura abbia fatto abuso di sostanze alcoliche o meno.

L'apparecchio digitale Angel non è che un piccolo robot dotato di sensori, solitamente impiegati nell'ambito della tecnologia di uso militare. Questi sensori "annusano" l'aria e, seguendo il tracciato odoroso dei passeggeri dell'auto, sono in grado di individuare l'eventuale fonte di alcol.

Laddove la sorgente di alcol coincida con la persona del conducente, e qualora il tasso alcolico rilevato sia superiore alla norma, i sensori emettono un segnale acustico. Questo suono si traduce in un vero e proprio segnale d'allarme per la centralina della vettura, che di conseguenza rallenta automaticamente e in maniera progressiva, fino ad arrivare a una velocità di 50 km orari.

Nei casi più gravi, la vettura riduce ulteriormente la velocità di marcia fino a fermarsi. A questo punto il computer blocca l'automobile, impedendo così al conducente di rimetterla in moto. Il tutto avviene in un arco di 5-10 minuti circa.

L'idea di creare questo "computer salva vita" è nata dal professor Gianfranco Azzena, chirurgo ferrarese, e dall'ingegner padovano Antonio La Gatta. Il progetto è stato finanziato dal Ministero dei Trasporti e dall'Università degli Studi di Ferrara. Angel, che ha visto la luce nei laboratori di ingegneria biomedica dell'ingegner La Gatta, verrà presentato il 16 e 17 novembre in occasione di un importante convegno presso il Castello di Ferrara, a cui presenzierà anche il Ministro dei Trasporti Bianchi.

Una invenzione tutta italiana, insomma. Si spera ovviamente che essa serva ad arginare l'allarmante fenomeno della guida in stato di ebbrezza, garantendo una maggiore sicurezza sulle strade per tutti.


13/10/07 - megalab.it

'Bamboccioni' tra ansia e attacchi di panico

'Bamboccioni' dallo psicoterapeuta tra ansia e attacchi di panico


Stati di ansia generalizzata, attacchi di panico, depressione. Vita dura per i “bamboccioni”, categoria dei giovani tra i 20 e i 30 anni, così definiti dal Ministro Padoa-Schioppa, che ancora vivono in famiglia e che secondo l’Istat in Italia sono circa 5 milioni.

“La situazione psicologica di molti giovani che vivono ancora con mamma e papà è molto seria – afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Direttore dell’Unità Operativa Attacchi di Panico presso la Clinica Paideia di Roma e Presidente dell’EURODAP, Associazione Europea Disturbi Attacchi di Panico– La precarietà lavorativa è la prima causa del loro stato. Sono bloccati dall’incertezza di un’occupazione e incapaci di ricercare autonomia, indipendenza e realizzazione del sé. Rimangono quindi sotto l’ala di mamma e papà senza essere in grado di progettare il futuro”.

“Nell’Unità Operativa Attacchi di Panico – spiega la Vinciguerra - abbiamo avuto la possibilità di osservare proprio questa tipologia di giovani, tra i 20 e i 30 anni, con titoli di studio diversi, lavoro precario e ancora dipendenti dalla famiglia. Questi ragazzi e ragazze presentavano un atteggiamento di lassismo e egoismo diffuso ma che era solo apparente. In realtà nascondevano un forte disagio che li ha portati a soffrire di attacchi di panico, depressione, stati d’ansia generalizzata, in alcuni casi di tossicodipendenza, di alcolismo e presentavano comportamenti compulsivi”.
“Ci siamo trovati davanti a ragazzi che sono ancora bambini però con le pretese di adulti - dice la psicoterapeuta - Quando non si dà corso alla naturale spinta vitale dell’autonomia, della realizzazione, della progettualità si crea nell’individuo una sorta di blocco delle energie che si tramuta in un’autoaggressione. Questi giovani scelgono d’illudersi di poter rimanere piccoli e protetti nell’ambito familiare, rimandano l’organizzazione e la realizzazione della loro vita ad un ‘domani…’ ma tutto ciò ha un costo psicologico”.

“La mancanza assoluta di certezze nel futuro dal punto di vista lavorativo è il primo elemento che scatena nei giovani il blocco di energie – dice la Vinciguerra – Questi ragazzi vivono solo il presente e i genitori purtroppo non sono in grado di aiutarli. L’atteggiamento delle madri e dei padri superprotettivi, modello educazionale che impera nella nostra società, crea molti danni”.
“Bisogna evitare l’atteggiamento vittimistico - suggerisce la Vinciguerra - ci fa chiudere e deprimere invece di cercare delle soluzioni, dobbiamo fare uno sforzo adattativo e cercare di divenire noi il nostro punto di forza.

Non scoraggiarsi: è importante ripetersi che le persone che valgono alla fine avranno successo nel lavoro come nella vita e che questo sarà il nostro caso se continuiamo ad impegnarci. Bisogna investire sulla formazione: in un mercato del lavoro così competitivo è necessario saper fare qualcosa in più, non sottovalutando che fare un corso d’inglese o d’informatica apre porte al di là dei nostri confini geografici, vista la nuova dimensione europea. Bisogna essere creativi: cerchiamo percorsi professionali alternativi che tengono conto dei nostri interessi e delle nostre attitudini”.


12 ottobre 2007 - kwsalute.kataweb.it

Basta guerre nel mondo!