Castrazione chimica per pedofili in Brasile

Si applica da tre mesi in un ambulatorio di San Paolo. In assenza di una legge ad hoc, scoppia la polemica

La castrazione chimica per pedofili invocata in Francia da Sarkozy e già in uso in alcuni stati americani è arrivata anche in Brasile. La notizia è di questa settimana e ha fatto scattare una forte polemica: in un ambulatorio della periferia di San Paolo si sta applicando da mesi la pratica di iniezione di ormoni femminili in pazienti considerati pedofili a seguito di perizie psichiatriche assegnate nel corso di un processo giudiziario. Il trattamento, trenta pazienti che si sottopongono volontariamente, non comprende detenuti che scontano la pena, è somministrato da medici e specialisti della Facoltà di Medicina di Santo Andrè e ha l’avallo di giuristi specializzati nel processo di riabilitazione di soggetti con devianze sessuali. Ma spacca l’opinione pubblica. Danilo Baltieri, direttore del centro, ha spiegato che solo una parte dei pazienti ricoverati viene sottoposto al trattamento vero e proprio e che lo stesso si basa su un farmaco, il MedrossiProgesterone che produce una serie di effetti come la diminuzione delle libido e difficoltà di erezione che possono essere poi cancellati quando il trattamento finisce. “Non è una castrazione - ha spiegato - ma una cura che aiuta i pazienti a eliminare la malattia. Non stiamo cambiando l’uomo ma correggendo le sue devianze. O facciamo questo o continuerà a voler fare sesso con bambini e adolescenti”. Di parere opposto molti suoi colleghi che l’hanno duramente contestato nel congresso nazionale degli psicologi svoltosi la settimana scorsa a Brasilia. Il Consiglio dei Medici ha aperto un’indagine. “E’ una questione delicata – dicono in una nota - In Brasile non esiste una regolamentazione idonea sull’argomento ma questo non può esser visto come un via libera implicito a trattamenti contro natura”. Divisioni che si vedono anche tra politici e giuristi, oscillanti tra la necessità di combattere l’azione dei pedofili, il 4% sul totale dei condannati nelle carceri dello Stato di San Paolo e il rispetto dei diritti dell’individuo. Un deputato di centro ha già presentato un progetto di legge per permettere la castrazione chimica. Un dibattito già visto in altri paesi e che si cresce quando vengono alla luce fatti gravi di pedofilia. L’ultimo, in Brasile, riguarda un portatore di handicap mentale che ha violentato e uccisi due fratellini di 13 e 14 anni in un parco alla periferia di San Paolo.


20/10/07 - lastampa.it

Pedofilia: abusi su bimba di 5 anni

Pedofilia: abusi su bimba di 5 anni, in manette il padre e il fratello


PALERMO - Per più di un anno hanno abusato di una bimba di 5 anni. E' stata la guardia di finanza di Palermo ad arrestare il fratello 14enne della vittima e il padre. Inizialmente, era stato accusato solo il minore, ma in sede di audizione la bambina ha fatto il nome anche del genitore, ora rinchiuso all'Ucciardone. Il 14enne è invece in una comunità protetta. (Agr)


20/10/07 - instablog.org

Violenza sessuale, condanna a 84 anni

Trento: Ernesto Maccabelli punito con 3 anni e mezzo di carcere per aver palpeggiato due donne

TRENTO - Un 84 enne trentino, Ernesto Maccabelli, è stato condannato dal Tribunale di Rovereto (Tn) a tre anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale e violazione di domicilio. All'anziano è costata la denuncia presentata da due donne verso le quali l'uomo - secondo la difesa- avrebbe rivolto palpeggiamenti e baci rubati.

Ma il collegio giudicante ha scelto la linea dura, andando oltre la pena richiesta dal Pubblico ministero e rincarando la dose: 3 anni e sei mesi (pena in parte coperta dall'indulto), 14.000 euro di risarcimento alle vittime e pagamento delle spese processuali.

20/10/07 - corriere.it

Violenza sessuale, colf ha simulato

Violenza sessuale, colf ha simulato per disperazione

La ragazza marocchina ha ammesso di avere inventato l'assalto e lo stupro

BOLOGNA (20 ott. 2007) - Si era 'ispirata' ai racconti di un'altra violenta rapina in un'abitazione di Bologna, di cui aveva letto articoli sui giornali e sentito interviste in tv, la colf marocchina di 25 anni che ieri, di fronte agli inquirenti, ha ammesso di avere inventato l'assalto e la violenza sessuale di mercoledì scorso nella villa sui colli dove lavorava da una decina di giorni. La ragazza non è stata chiara sui motivi che l'hanno spinta alla messinscena, parlando di forti difficoltà personali. Tra l'altro, inizialmente non voleva denunciare alle forze dell'ordine l'aggressione, raccontandola solo ai suoi datori di lavoro, che l'hanno poi convinta a rivolgersi alla polizia.
La confessione è arrivata nella serata di ieri, durante il secondo, breve interrogatorio da parte della polizia e del Pm Lorenzo Gestri. Nessuno stupro, dunque, e nessun tentativo di rapina: è stata la stessa ragazza a creare il disordine in casa, e anche a procurarsi le lievi ferite al volto. Per il racconto dell'assalto, ha ammesso di avere preso spunto da articoli e servizi televisivi sulla rapina avvenuta a metà agosto in un appartamento a Bologna: una coppia di professionisti (la donna era incinta) era stata sorpresa in casa da una banda di tre malviventi dell'Est, che avevano legato, picchiato e rapinato i due. Le similitudini fra i due fatti, insieme ad altre stranezze, avevano fin dall'inizio destato perplessità negli inquirenti.
La giovane sarà ora indagata per simulazione di reato, ma la Questura di Bologna ha espresso la volontà di non 'abbandonarla', vista la sua condizione di difficoltà. Le intenzioni sono di attivare i servizi sociali, e valutare tutte le possibilità per sanare il suo stato di clandestina. D'ufficio, si faranno accertamenti anche per verificare la regolarità del rapporto professionale che aveva avviato nella villa. La Questura ha infine espresso alcune valutazioni sulle dichiarazioni, rese attraverso un quotidiano, di un componente della famiglia presso la quale la colf lavorava, in cui si 'accusavano' le istituzioni di non fare il loro dovere. Queste affermazioni rischiano di generare sfiducia nelle istituzioni - ha ricordato la Questura - l'allarme sociale per questo tipo di episodi resta, ma per lavorare le forze dell'ordine hanno bisogno del sostegno e della fiducia della gente.


20/10/07 - emilianet.it

Forza un posto di blocco: arrestato dai Carabinieri

Ieri sera, una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Ceparana (SP), dopo un movimentato inseguimento per le vie del paese, ha bloccato ed arrestato un giovane operaio che, a bordo della sua auto, aveva forzato un posto di controllo.

Qualche minuto prima, alcuni cittadini avevano segnalato ai militari la presenza di un auto che procedeva a velocità sostenuta ed in modo pericoloso lungo la strada che collega il vicino comune di Albiano Magra con il centro di Ceparana. Per questo motivo i Carabinieri istituivano immediatamente un posto di controllo lungo la strada segnalata ed infatti, trascorsi pochi attimi, notavano sopraggiungere il mezzo al quale intimavano l’ALT. L’automobilista anziché fermarsi accelerava improvvisamente, proseguendo così la sua folle corsa, rischiando anche di travolgere i militari.

La fuga, però, è durata poco: la pattuglia di Ceparana, infatti, si poneva subito all’inseguimento del fuggito che, grazie anche all’intervento dei colleghi della Radiomobile di Sarzana, veniva raggiunto e bloccato nei pressi della sua abitazione ove è stato dichiarato in stato di arresto per “resistenza a pubblico ufficiale”.

L’uomo, già con precedenti penali dello stesso tipo, al momento della sua cattura è sembrato essere sotto l’influenza dell’alcol. Per questa ragione i Carabinieri, prima di accompagnarlo in carcere, lo hanno condotto all’Ospedale di Sarzana, facendolo sottoporre al test per accertare il livello di alcol nel sangue. Se l’esito risulterà positivo, scatterà anche la denuncia per guida in stato ebbrezza.


20/10/07 - cittadellaspezia.com

Le false idee dei giovani

ALCOL: SONDAGGIO, CIBI GRASSI PER GUIDARE UN PO’ MENO UBRIACHI


(AGI) - Roma, 20 ott. - Mangiare cibi grassi, come uova o formaggi, per arginare gli effetti di una sbornia e poter cosi’ guidare lo stesso, magari evitando il test del palloncino.

E’ quanto emerge da uno studio condotto dal canale ‘Nuvolari’ su un campione di 450 telespettatori di eta’ compresa tra i 18 e i 28 anni, abituali consumatori di bevande alcoliche e in possesso di patente di guida. Il 41% dei giovani italiani, alla domanda “pensate che l’assunzione di cibo possa rallentare e contenere gli effetti dell’alcol su sobrieta’, lucidita’ e riflessi alla guida?”, risponde di si, per il 22% dipende dalla quantita’ di alcol che si beve e per il 17% dipende dal tempo che intercorre tra il pasto e la bevuta. Solo il 14% degli interpellati si dice contrario. I cibi anti-sbronza sarebbero per il 27% degli intervistati le uova sode, per il 23% le patate fritte; per il 18% i formaggi grassi, perche’ ricchi di lipidi capaci di rallentare l’assorbimento intestinale dell’alcol; per il 13% i famosi panini imbottiti di salumi caratteristici dei baracchini che stazionano fuori di ogni discoteca e per il 10% arachidi e mandorle tostate. I cibi da evitare, secondo i giovani intervistati, perche’ moltiplicatori di zuccheri, stimolando la produzione di insulina che si somma agli effetti dell’alcol, sono per il 32% le caramelle; per il 21% prodotti e tortine a base di marmellata; per il 17% il cioccolato; per l’11% i succhi di frutta e per l’8% i gelati, specie i ghiaccioli, un vero e proprio concentrato di zuccheri semplici. Per Andrea Ghiselli, primo ricercatore all’Istituto di Nutrizione Umana di Roma, nonche’ membro del Laboratorio Scientifico dell’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, e’ certamente vero che “qualsiasi alimento grasso che rallenta la digestione e’ in grado anche di ritardare l’entrata in circolo dell’alcol”. “Se proprio si deve parlare di cibo da accompagnare all’alcol -conclude Ghiselli - meglio consumare cibi pieni di antiossidanti, perche’ l’alcol deve essere ossidato nel suo metabolismo e sottrae acqua all’organismo. Si’, dunque, a tanta frutta e verdura”. (AGI) Altrettanto severa e’ l’opinione scientifica di Andrea Strata, docente di nutrizione clinica presso la Facolta’ di Medicina dell’Universita’ di Parma. “Piuttosto si beva molta acqua, che diminuisce la concentrazione di alcol nel sangue. “Altra leggenda metropolitana -spiega ancora il professor Strata- e’ quella dell’assunzione di pane. Ma, ripeto, non ci sono documentazioni scientifiche in merito”. (AGI)

Red - 20/10/07 - consumatori-oggi.it

Guida bevuto e spaccia droga

GUIDA IN STATO EBBREZZA E SPACCIO DROGA: ARRESTATO A CARRARA


(AGI) - Carrara, 20 ott. - Arrestato dalla mobile di Carrara per spaccio di droga e guida in stato di ebbrezza, dopo un incidente automobilistico. E' un giovane di 30 anni, N. A., di Carrara. Oltre ai 12 grammi di hashish trovati nella sua auto, una Fiat Punto finita fuori strada, tra giovedi' e venerdi' notte, sulla Via Aurelia, in localita' Ponte Anderlino, a Carrara - che hanno poi portato al sequestro di 24 panetti di hashish, per un peso complessivo di 700 grammi, nascosti nella sua abitazione - e' stata rilevata la presenza di alcool nel sangue, pari a 2,00 grammi per litro; ben quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. Il giovane e' risultato positivo anche all'esame delle urine, che hanno evidenziato l'assunzione di cocaina e di cannabinoidi. Il giovane, appena dimesso dall'ospedale con una prognosi di 35 giorni, e' stato portato presso la Casa Circondariale di Massa, a disposizione dell'Autorita' Giudiziaria del capoluogo apuano.


20/10/07 - agi.it

Alcol ad Isernia, una proposta al Comune

di CHRISTIAN CIARLANTE


Egregio Direttore, da anni si parla delle stragi del sabato sera,vite spezzate di giovani alla ricerca dello sballo,di evasione dalla monotonia, dalla noia, dall’insofferenza.

Questo palesa il malessere della nostra societa’che non è in grado di dare ai giovani delle motivazioni,delle alternative, delle risposte ma lascia che tutto scorra nell’indifferenza. Solo quando si apprende dalla Tv, dai giornali, che dei giovani hanno perso la vita a causa dell’alcol,delle droghe, per delle bravate, solo allora si sentono i cori dell’indignazione. Si muovono tutte le categorie,associazioni,la politica,ma bisogna sempre attendere eventi tragici per smuovere le coscienze? Che vergona!!! Il nuovo codice della strada e le norme per i locali pubblici ben vengano,ma non possono bastare perche’ la sola repressione non è la risposta. Se non si creano alternative al disagio giovanile,con la sola repressione le cose potranno anche migliorare ma di certo non si porra’ fine alla situazione in essere. Il nostro codice della strada non è perfetto,ci sarebbe di che dire. Non voglio entrare in quest’altro campo perché si rischia di far confusione e sarebbe forviante per l’argomento principale in discussione. Prendiamo la nostra cittadina di Isernia, dal venerdi’sera al sabato sera l’alcol la fa’ da padrone e non temo smentite a riguardo,anche perche’se qualcuno fa un giro nel centro storico nei vari locali vedra’ che due ragazzi su tre hanno incollato alla mano un bicchiere di birra,un cocktail,ecc…..Ovvio che poi tutte queste persone me compreso dovranno rientrare a casa e li sorgono i problemi. Pattuglie di polizia e carabinieri sono pronte a far rispettare le norme del codice vigente come giusto che sia e le patenti spiccano il volo, ovviamente chi è causa del suo mal pianga se stesso. Giusti i controlli,giusta la prevenzione, ma si sa i vizi sono duri a morire. Mi domando:perche’ non mettere a disposizione dei giovani dei servizi navetta? Questa è la proposta che faccio al comune di Isernia, creare un servizio navetta che dal centro storico arrivi fino al locale la Strada e viceversa.
Attivo solo il venerdi sera’e il sabato sera dalle 22:30 alle 04:00 del mattino tutto l’anno al prezzo di 1€ ,è chiaro che con le festivita’ bisogna incrementare il servizio. Sono cosciente dei costi di tale iniziativa ma se serve a salvare delle vite ben venga la spesa,il prezzo del biglietto potra’coprire almeno in minima parte il servizio. Teniamo presente che i mezzi di linea gia’ci sono,quindi i costi saranno meno rilevanti. Con cio’ non voglio favorire l’alcolismo,lungi da me avere questo scopo ma solo garantire la sicurezza di tutti e far si che i genitori la notte siano in minima parte un pochino piu’ tranquilli sapendo che il figlio non esce non la propria vettura. Per concludere voglio sottolinerare con forza che non è mia intenzione fare una campagna pro-alcol,anzi sono pienamente concorde con tutte le iniziative che si prendono per combattere il fenomeno.So che questa proposta suscitera’ molta ilarita’,forse qualcuno l’ha gia’fatta ma mi auguro che non rimanga scritta solo su questa e-mail.

20/10/07 - altromolise.it

Maradona: ancora incubi sulla droga

Di notte Diego Armando Maradona fa ancora "incubi sulla droga": svegliarsi e' quindi per l'ex 'Pibe de Oro' un "sollievo".Nel corso di un'intervista televisiva Maradona ha aggiunto: "Mentre sogno e' come se fossi in quel momento...vedo le facce che vedevo, quando mi sveglio e' un sollievo, la mia lotta interna e' tremenda". Quando si sveglia Maradona e' cosi' felice che la prima cosa che fa e' abbracciare chi gli sta accanto.


19 ottobre 2007 - raisport.rai.it

Nimesulide, Aifa: nuove restrizioni

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha modificato la classificazione del regime di fornitura dei medicinali contenenti nimesulide vincolandone la dispensazione alla presentazione di ricetta non ripetibile: la prescrizione effettuata dal medico va trattenuta e conservata dal farmacista che potrà dispensare il farmaco solo nel rispetto di questa modalità / Emea limita uso a 15 giorni


L'Agenzia Italiana del Farmaco ha introdotto ulteriori limitazioni all'impiego dei medicinali contenenti Nimesulide vincolandone la dispensazione alla presentazione di ricetta non ripetibile. In attesa che la Commissione Europea rilasci una decisione vincolante per tutti gli Stati Europei, la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell'AIFA ha stabilito un'ulteriore azione limitativa modificando la classificazione del regime di fornitura dei medicinali contenenti nimesulide con il passaggio della dispensazione da ricetta ripetibile a ricetta utilizzabile una sola volta (o ricetta non ripetibile, RNR). Tale azione è finalizzata a limitare l'esposizione dei pazienti scoraggiando fenomeni di uso improprio e/o abuso del medicinale, soprattutto nei casi in cui i sintomi presentati possono essere trattati con farmaci da banco. Contestualmente, l'intervento dell'AIFA lascia la disponibilità del medicinale ai pazienti ritenuti idonei per una terapia con nimesulide.


La prescrizione medica da rinnovare volta per volta, prevista in particolare per i medicinali già soggetti a prescrizione il cui uso continuato può comportare stati tossici o rischi particolarmente elevati per la salute, ripropone in modo più restrittivo il significato della necessità di una ricetta, con un maggiore coinvolgimento anche della responsabilità del farmacista che deve ritirare e conservare la RNR per sei mesi.


Nel caso della nimesulide, la prescrizione effettuata dal medico, dopo attenta valutazione del profilo complessivo di rischio del singolo paziente, va trattenuta e conservata dal farmacista che, solo nel rispetto di questa modalità, potrà dispensarla. In un primo momento le confezioni potranno essere commercializzate anche senza la specifica frase nell'imballaggio esterno "Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica utilizzabile una sola volta".


In ogni caso il trattamento con nimesulide dovrà durare il minor tempo possibile e non superare i 15 giorni.


In conclusione, l'introduzione della ricetta non ripetibile per la nimesulide è un ulteriore intervento cautelativo che coinvolge diverse figure quali medici, farmacisti, pazienti, aziende e autorità sanitarie e regolatoria e che richiama tutti gli operatori sanitari a vigilare sull'uso appropriato di questo medicinale. Gli effetti di questa limitazione in termini di tutela della salute pubblica dipenderanno ovviamente anche dal comportamento responsabile dei singoli soggetti, ognuno per la propria parte.


LINK: Agenzia Italiana del Farmaco


19 ottobre 2007 - helpconsumatori.it

Intercettano sms e chiamate dei telefonini

Intercettano sms e chiamate dei telefonini con un software. Denunciate 420 persone


Si chiama“operazione Spy Phone” e ha permesso alla Guardia di finanza di Vicenza di denunciare 420 persone di tutta Italia, colpevoli di aver venduto e utilizzato un software per i telefoni cellulari capace di intercettare abusivamente sms e chiamate, reindirizzandoli verso un altro cellulare.

Il dispositivo veniva inserito di nascosto in un telefonino e funzionava anche come spia ambientale. Le Fiamme gialle hanno denunciato i 420 “spioni dei cellulari”, sequestrato i telefoni modificati e svariato materiale informatico utilizzato per le intercettazioni illecite.

Le indagini, coordinate dalla procura di Vicenza, erano iniziate nel marzo scorso. Tra le persone denunciate per aver venduto, acquistato o semplicemente utilizzato il software ci sono anche gli organizzatori della frode.

Spie e spiati
Gli agenti della Finanza di Palermo sono intervenuti per evitare che una giovane moglie passasse alle vie di fatto contro il marito dopo aver scoperto che l'uomo le aveva regalato un cellulare "taroccato" grazie al quale spiava le parole e movimenti della donna.

L'episodio più incredibile tra quelli descritti dalla Gdf è tuttavia targato Napoli. In un condominio i coniugi di due coppie avevano intrecciato tra loro delle relazioni a insaputa dei rispettivi partners. Tutti e quattro erano però dotati di telefoni spia che hanno evidenziato la tresca. I quattro protagonisti si trovano ora nel duplice ruolo di parti offese e di indagati.

A Genova, poi, una signora si è accorta che qualcosa non andava nel suo portatile perché ha visto improvvisamente raddoppiarsi i costi, risultato inevitabile considerato che ogni sms ricevuto o inviato veniva "rimbalzato" con uguali spese, sul telefono di chi la stava controllando.


19 ottobre 2007 - rainews24.it

Basta guerre nel mondo!