Morta per intervento sbagliato, 3 gli indagati

Bologna: donna morta per intervento sbagliato, sono 3 gli indagati


BOLOGNA - Tre persone risultano indagate nell'inchiesta sulla morte di Daniela Lanzoni, la donna deceduta all'ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna dopo un intervento al rene, effettuato per uno sbaglio di persona: sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Bologna anche il tecnico di radiologia e il radiologo che hanno firmato gli esami, attribuiti alla vittima, ma in realta' appartenenti a un'omonima. Per loro l'accusa e' di omicidio colposo. Nei giorni scorsi era stato iscritto nel registro degli indagati il chirurgo che aveva effettuato l'intervento. (Agr)


01/10/07 - corriere.it

Guida sotto l'effetto dell'alcol

FORLI' - Guida sotto l'effetto dell'alcol e si scontra con auto, 38enne nei guai


FORLI' – Rischia la sospensione della patente fino a due anni l'automobilista 38enne che domenica, attorno alle 19.30, si è reso protagonista di un banale scontro nella rotonda Somalia – Cervese a Forlì contro una Renault Scenic condotta da un 56enne. Il conducente di una Mini Cooper, infatti, si trovava al volante con un tasso di alcol nel sangue pari a 2.94 gr/lt nel primo tentativo e 2.85 nel successivo. Un valore decisamente al di sopra del limite imposto dalla legge, fissato in 0,50 gr/lt.

Il 38enne, oltre alla sospensione della patente, al fermo dell'automobile per 90 giorni e ad una denuncia per guida in stato d'ebbrezza, rischia un sanzione compresa tra 1.500 e 6.000 euro (la decisione finale spetta al Prefetto), oltre a sei mesi di carcere. Tale pena potrà esser commutata in lavori sociali.


01/10/07 - romagnaoggi.it

Pedofilia on line: 187 arrestati in 7 anni dalla Polizia

Quelle denunciate in stato di libertà 3.655. Sono dati diffusi nell’ambito del progetto “La scuola ricomincia navigando”, che si propone un uso sicure e responsabile della Rete da parte dei minori. Le perquisizioni della Polizia postale sono state 3.346, i siti web monitorati 256.302, i siti pedofili chiusi in Italia 155 e quelli segnalati all’estero 10.376. “La Polizia postale — ha spiegato Domenico Vulpiani, direttore del servizio — si occupa della repressione della pedo-pornografia on line ma promuove anche ed incentiva campagne di sensibilizzazione nelle scuole sulla cultura della legalità e della navigazione sicura dei minori su Internet, affinché maturino un uso consapevole corretto e critico di questa tecnologia, conoscendone sia le potenzialità, sia i rischi e i modi per proteggersi”.

“I dati disponibili e le esperienze nelle scuole — ha aggiunto Vulpiani — mostrano come i bambini delle elementari già iniziano ad avere i primi contatti con i mezzi informatici e la Rete; contatti che aumentano man mano che questi diventano più grandi, spostando l’interesse dal mondo degli oggetti a quello delle relazioni. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale dell’uso della rete da parte dei minori e nelle stesso tempo un aumento vertiginoso dei reati connessi a Internet di cui la pedofilia on line è una delle deprecabili espressioni.


01/10/07 - news.kataweb.it

Anoressia, via i manifesti choc

La Nolita leva la pubblicità della polemica. Oggi le immagini della modella divorata dalla anoressia con cui Oliviero Toscani ha salutato a modo suo la settimana della moda saranno tolte dai muri e dai cartelloni di Milano. Ma non è un effetto del bando proclamato dal sindaco, che venerdì aveva annunciato: «Ho dato disposizione che quell´immagine sia rimossa dagli spazi di affissione di pertinenza del Comune». E questo per il semplice motivo che quel manifesto non è mai stato presente negli spazi comunali, ma solo su quelli privati. La decisione, infatti, viene dalla Nolita, l´azienda padovana che si è affidata a Toscani per farsi pubblicità. È Luisa Bertoncello, amministratrice delegata della ditta di abbigliamento, a dirlo: «Era in programma che l´affissione durasse solo una settimana, in concomitanza con la settimana della moda. Terminata quest´ultima, termina anche la nostra pubblicità».

Quanto alle polemiche, Luisa Bertoncello si dice sorpresa: «Il ministro della Salute Livia Turco aveva apprezzato la provocazione, e noi ci siamo sentiti bene a farla, perché il tema dell´anoressia è un tema serissimo, che era giusto tirare fuori». Anche se in realtà qualche reazione negativa se la aspettava: «In Italia c´è troppo gusto del bello per apprezzare le cose brutte, urticanti. Da qualche anno abbiamo scelto una comunicazione fatta di messaggi spiazzanti. Inevitabile, quando ci si affida a Toscani, che per noi è l´uomo perfetto per come unisce efficacia del messaggio, capacità di fare riflettere, intelligenza della provocazione. E non nascondo che io stessa, da donna, quando ho visto quella fotografia come prima reazione ho distolto lo sguardo. È un vero pugno nello stomaco. Ma poi mi sono detta che era giusto scandalizzare, visto il tema. Anche se non pensavo che sarebbe stato il Comune di Milano a censurarci».

Quanto al Comune, nessun pentimento per il simbolico proclama del sindaco. Silenziosa Letizia Moratti, è Giovanni Terzi a ribadire: «È stato giusto agire, comunque, giusto ribadire che certe cose non si possono e non si devono mostrare. E non per bigottismo, anzi, ma perché una immagine come quella offre solo un esempio da seguire alle anoressiche. E poi basta andare sul sito di Nolita per vedere le immagini delle sessioni fotografiche di Toscani. Insomma, è una mercificazione schifosa della vita umana, altro che pubblicità progresso, fatta per una buona causa». Quanto alle critiche avanzate dai colleghi di giunta Tiziana Maiolo e Vittorio Sgarbi, che hanno invocato la libertà di espressione contro ogni censura, Terzi fa una alzatina di spalle: «Il mondo è bello perché è vario».
Le opposizioni sono compatte nel criticare la presa di posizione del Comune. Marilena Adamo, capogruppo dell´Ulivo, lamenta «il protagonismo di alcuni membri della Giunta. E poi il sindaco non è un podestà che decide cosa va e cosa non va affisso sui muri della città». Da donna, Adamo è restata particolarmente choccata da quell´immagine: «È stata una botta fortissima anche per me, ma è un elemento di dibattito e di discussione, non una cosa da buttare via, da coprire per non offendere il pudore. C´è una campagna nazionale sul tema dell´anoressia, partecipiamoci. Per esempio chiediamoci perché abbiamo figli obesi e genitori anoressici. Cosa non va in questa società e in questa città?».

Davide Corritore, della Lista Ferrante, deplora la censura invocata dal sindaco, poi però aggiunge: «Sarebbe ora che si smettesse di sbattere in faccia il dolore e la sua intimità. Esiste anche un diritto a non essere colpiti e urtati. E poi temo che vedere quella modella rafforzi solo i desideri degli anoressici. Ciò detto, siamo tutti liberali, compresa in teoria la giunta Moratti, quindi perché bandire le immagini?». E il verde Maurizio Baruffi rincara: «Siamo di fronte a un sindaco che incarna i peggiori vizi della retorica bigotta. Io questa immagine la trovo azzeccata proprio perché è forte, perché buca la marmellata della pubblicità, tutta uguale e attenta a non urtare. E non mi pare molto peggio di certe modelle che si vedono sfilare in passerella. La vera differenza è che quelle hanno i vestiti addosso».
(l. b.)


30.09.07 - espresso.repubblica.it

Abusi su bimba di 9 anni

PALERMO: ABUSI SU BIMBA DI 9 ANNI, FERMATO VICINO DI CASA


PALERMO (ITALPRESS) - Arrestato dalla polizia, a Palermo, un pensionato accusato di avere ripetutamente abusato di una bimba di 9 anni, sua vicina di casa. L'uomo, di 60 anni, e' stato raggiunto da un provvedimento di fermo per violenza sessuale aggravata emesso dalla procura della Repubblica per i Minorenni di Palermo e convalidato stamane dal gip del Tribunale Pasqua Seminara. Luogo di questa ennesima turpe storia, secondo quanto accertato dagli inquirenti, un quartiere nel centro storico di Palermo. Vittima delle morbose attenzioni del pensionato una bimba di 9 anni, figlia di genitori indigenti, risucchiati tutto il giorno dalla necessita' di sbarcare il lunario e racimolare qualche denaro per sostentare anche altri due figli piu' piccoli affetti da handicap. Al vicino di casa, fin troppo "zelante ed interessato", e' bastato poco, appena qualche galanteria nei confronti della madre per carpirne la fiducia ed ottenere di accompagnare e riprendere la piccola a scuola ogni giorno. Questa "tutela" delegata sarebbe durata per circa 3 anni ed avrebbe consentito all'uomo di "agire" indisturbato. La polizia ha scoperto che in piu' di una circostanza avrebbe condotto la bambina nel proprio appartamento per abusare di lei. A confessare alla madre le sevizie compiute e' stato l'uomo stesso che, in lacrime, ha chiesto perdono, se pur minimizzando l'accaduto. La donna, dopo avere trovato nelle parole della figlia riscontro a quanto appreso, ha cosi' ritenuto opportuno allontanarla per un breve periodo ed affidarla ad una amica di famiglia, ma non ha presentato denuncia. Sono stati i servizi sociali, venuti a conoscenza della triste storia, ad informare la polizia che ha avviato le indagini sfociate nel fermo dell'uomo.


01/10/07 - siciliaonline.it

Baby prostitute, blitz sulla Tiburtina

Cronaca - Un 40enne si apparta con una minorenne e viene denunciato. Nel fine settimana 15 agenti hanno battuto a tappeto le vie del sesso a pagamento della Capitale. La fiaccolata di protesta


Roma, 1 ottobre 2007 - Si era appartato con una prostituta minorenne e adesso rischia il processo. Un quarantenne romano è stato denunciato dai carabinieri nel fine settimana in zona Tiburtina a Roma.

BLITZ - L'intera area è stata battuta dai Cc che hanno effettuato controlli finalizzati a contrastare il fenomeno della prostituzione minorile. Gli agenti della compagnia Montesacro hanno in realtà percorso le vie romane più frequentate dalle "lucciole". Nel blitz sono stati impiegati oltre 15 militari in gran parte appartenenti alla stazione di San Basilio.

IDENTIKIT - Sono state controllate 15 autovetture ed identificate 28 prostitute. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di romene ed albanesi. Due delle prostitute controllate sono state arrestate per non aver ottemperato al provvedimento di espulsione mentre altre sei sono state denunciate a vario titolo. Identificate inoltre quattro baby prostitute.

LOTTA IN ROSA - Giovedì scorso una delegazione delle elette nelle istituzioni locali, è stata ricevuta dal prefetto di Roma Carlo Mosca per discutere dell'emergenza prostituzione minorile e della necessità di un potenziamento delle forze dell'ordine per una maggiore sicurezza. Durante l'incontro è stato stabilito che si terranno due tavoli di confronto, uno per Roma in cui siederanno rappresentanti della questura, prefettura, carabinieri e procura generale e per i minori.


01/10/07 - redazione.romaone.it

Ritirata patente a centauro veneto

FORLI' - Guida in stato d'ebbrezza, ritirata patente a centauro veneto


FORLI' – Stava percorrendo il Muraglione in sella alla sua fiammante Ducati 900 con la fidanzata. Un 36enne di Chioggia, che faceva parte di una compagnia di amici, si è visto ritirare la patente dagli agenti della PolStrada di Rocca San Casciano per guida in stato d'ebbrezza.

Nel sangue i poliziotti hanno riscontrato un tasso di alcol pari a 0.71 gr/lt, mentre il limite imposto dalla legge è di 0,50. Per il centauro veneto inevitabile la denuncia per guida in stato d'ebbrezza.


01/10/07 - romagnaoggi.it

Reportage dall’inferno delle favelas

Hanno trascorso alcuni giorni di vacanza estiva a San Salvador Bahia i coniugi Lelio Cappelletti e Lidia Serafinelli di Acquapendente, lui alla soglia degli ottanta anni, lei più giovane, per rendersi conto di persona della situazione delle bambine e dei bambini adottati a distanza in quelle lontane terre da tante persone generose. Hanno realizzato un reportage con foto e filmati che hanno messo a disposizione del Movimento per la Vita di Acquapendente dai quali risulta come i bambini, orfani, abbandonati o sfruttati dai genitori, siano costretti, per usare le parole dei coniugi Cappelletti, «ad avere come madre la strada ed a contendere i pochi e poveri rifiuti di cibo ai cani ed ai topi, tra droga e prostituzione minorile». La loro testimonianza di foto e film è ben visibile, ma quello che hanno in mente e nel cuore è ancor più drammatico dei documenti prodotti. Per questo fanno appello a quanti loro definiscono «volenterosi» perché adottino a distanza, attraverso il progetto Agata Smeralda di Firenze, un bambino che ha bisogno di tutto: con appena 31 euro al mese quel bambino avrà vera e concreta assistenza presso i Centri gestiti dall'organizzazione che i coniugi Cappelletti hanno visitato e dei quali si sono compiaciuti. Il Movimento per la Vita di Acquapendente, tramite la presidente Gianna Bisti, ha ringraziato Lelio e Lidia Cappelletti per la testimonianza prodotta e le emozioni trasmesse e rilancia un'ulteriore iniziativa. «Abbiamo in programma — ci ha detto la sig.ra Bisti — di aderire anche al progetto Gemma, cioè l'adozione a distanza di una donna che desista dall'intenzione di abortire e di accompagnarla economicamente fino a quando il bambino avrà compiuto un anno e mezzo. Di questa donna l'adottante non saprà né il nome, né dove si trova. Sarà un gesto veramente anonimo, nel solo spirito della carità. Il nostro progetto è ancora in fase di sviluppo, ma presto renderemo noti tutti i contenuti». Adozioni di bambini, di anonime donne in difficoltà per una gravidanza indesiderata, ma che decidono comunque di portarla a termine grazie alla generosità degli adottanti. Una iniziativa, il progetto Gemma, già sperimentato da anni in molti centri viterbesi: il cuore delle persone, quando vogliono, è davvero grande.


di AUGUSTO SIMBOLI ACQUAPENDENTE - 01/10/07 - iltempo.it

L'alcol aumenta il rischio del cancro al seno

Tre o più drink alcolici al giorno aumenterebbero il rischio-cancro al seno


Nel corso della recente European Cancer Conference di Barcellona, un gruppo di ricercatori statunitensi ha presentato una ricerca che mette in luce i rischi-cancro che deriverebbero dall’assunzione quotidiana di bevande alcoliche.

In particolare, dalla ricerca è emerso che bere tre o più drink contenenti alcol (vino, birra o altri alcolici) aumenterebbe fortemente il rischio-cancro al seno nelle donne e l’effetto sarebbe simile a quello registrato consumando un intero pacchetto di sigarette al giorno.

Circa 1.200.000 di donne sono colpite globalmente da questa aggressiva forma di cancro e poco meno della metà di esse incontrano il decesso ogni anno.Nonostante la relazione alcol/rischio-cancro sia piuttosto nota presso la comunità scientifica internazionale, non esistono molti dati su questo legame: lo studio, condotto dal team di Arthur Klatsky del centro di ricerche Kaiser Permanente in California, sottolinea il fatto che il rischio-cancro aumenta non in relazione al tipo di alcolico assunto, ma in base al quantitativo di drink bevuti nell’arco della giornata.

Gli studiosi californiani hanno preso in esame le abitudini di oltre 70.000 donne con differenti caratteristiche (etnia, estrazione sociale, condizione economica, età…) che si erano sottoposte a controlli della salute nel periodo 1978/1985; entro il 2004, tremila donne del campione risultavano colpite da cancro al seno. Tra coloro che consumavano alcol, il team si è concentrato sulle preferenze espresse per uno specifico tipo di drink e sul quantitativo assunto, comparandolo con i dati registrati in persone che consumavano meno di un drink al giorno.

Le donne che consumavano 1 o 2 drink alcolici quotidianamente vedevano aumentare il loro rischio-insorgenza del cancro al seno del 10% rispetto a coloro che bevevano un solo drink al giorno. Il rischio raggiungeva un valore del 30% nelle donne che assumevano 3 o più di 3 bevande alcoliche con cadenza giornaliera: i dati risultavano identici per tutte le donne del campione prese in esame.


MFL - 01/10/2007 - paginemediche.it

Sicurezza, alcol vietato dopo le 2 di notte

Questo è stato l’ultimo sabato sera da «sballo». Dal prossimo fine settimana tutti i locali «di spettacolo e intrattenimento non potranno più servire alcol dopo le due di notte».Il decreto è stato approvato dalla Camera giovedì scorso e verrà ratificato definitivamente martedì in Senato.
Questo quindi è stato l’ultimo weekend di bevute non stop. Dal prossimo fine settimana infatti si cambia: «Tutti i titolari e i gestori di locali dove si svolgono con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli e altre forme di intrattenimento, devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le due di notte». E per chi sgarra, chiusura del locale da sette a trenta giorni. Il decreto prevede anche che all’uscita del locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, un apposito alcotest e all’ingresso dei locali i gestori dovranno esporre apposite tabelle che spieghino i pericoli dell’alcol. C’è un punto che però sembra controverso. Il decreto fa riferimento ai locali dove si svolgono spettacoli di intrattenimento e quindi non vi entrerebbero i bar per esempio, dove molti giovani si dirigono prima di andare in discoteca. I locali da ballo intanto sono già sul piede di guerra e attaccano: «O tutti o nessuno, in questo modo gli unici a perderci economicamente siamo noi».
Questo provvedimento antialcol fa parte di un ben più ampio pacchetto sulla sicurezza, in cui si prevede la riduzione da un anno del tempo durante cui un neopatentato non può condurre auto di grossa cilindrata. Ma non solo: pene più severe anzitutto per chi guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droga.
Mentre prima c’era una sanzione uguale per un tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro, il decreto introduce un tasso intermedio di 0,8. Le modifiche prevedono anche pene alternative: svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverate vittime di incidenti stradali. E poi telefoni cellulari: multe salate per chi guida e parla nello stesso momento. La sanzione è tra i 148 e 594 euro e prevede, in caso di ulteriore violazione nel corso di un biennio, la sospensione della patente da 1 a tre mesi.


di Manila Alfano - lunedì 01 ottobre 2007 - ilgiornale.it

Sette Paesi contro i narcotrafficanti

Droga: sette Paesi uniscono forze contro narcotrafficanti


LISBONA - L'accordo per la nascita del 'Maritime analysis and operation center - narcotics, MAOC-N) e' stato firmato oggi a Lisbona da sette Paesi europei, fra cui l'Italia. L'organismo operativo dovra' contrastare il traffico di droga nell'oceano Atlantico, prevalentemente la cocaina proveniente dall'America del Sud. L'accordo e' stato firmato da Italia, Spagna, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito. "L'obiettivo e' di unire le nostre forze per la raccolta e lo scambio di informazioni ma anche per l'utilizzo di mezzi navali sofisticati", ha spiegato il ministro della Giustizia portoghese Alberto Costa, il cui Paese presiede l'Unione europea fino alla fine dell'anno. (Agr)


30.09.07 - corriere.it

Inquisizione ai puttanieri

Stravaganze del Ministro Amato : inquisizione ai puttanieri


Che ne direste se ai ministri venisse imposto un test obbligatorio prima ancora che venga loro conferito l’incarico? Parliamo di un test per accertare che il loro senso logico non faccia una grinza. Vi sembra esagerato? E perché mai? Forse che mettersi alla guida di un Paese comporti meno rischi che pilotare un aereo? Un’astronave? Un treno? Ora supponiamo che un vostro conoscente qualsiasi, di media cultura, una persona che vi sembrava normale si metta improvvisamente a sproloquiare dicendo che picchiare e sottomettere le donne dimostri una mentalità siculo-pakistana. Non vi preoccuperebbe uno che parla così?
Se poi lo stesso individuo continuando a spararle grosse auspicasse che vengano perseguiti a norma di legge i clienti delle cosiddette lucciole non sareste tentati di togliergli il saluto? Probabilmente, sì. Ma il guaio è che chi sostiene stravaganze simili non è una persona qualsiasi ma un ministro delle Repubblica, quel Giuliano Amato che non finisce di stupire. Lasciamo perdere quell’infelice accostamento fra la Sicilia e il Pakistan, che a prescindere da ogni considerazione di carattere storico contrasta soprattutto con la geografia, e fermiamoci a commentare la proposta di punire chi si accosta a donne che esercitano in strada quell’antichissimo mestiere.
C’è da far rilevare innanzitutto che si tratta in gran parte di immigrate, specialmente dall’Est europeo. Clandestine soprattutto, tante volte ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi, per cui sarebbe lecito attendersi che il governo intervenisse per almeno contrastare il fenomeno attraverso le espulsioni, tanto per cominciare, ma non soltanto, ovviamente. Insomma, è di queste cose che un ministro degli Interni si dovrebbe preoccupare adottando tutte le misure che rientrano nelle sue competenze.
E invece il signor ministro comincia dalla parte sbagliata, ovvero dai clienti, nientemeno. Come dire che la polizia sorprendendo qualcuno nell’atto di spacciare droga lo lasciasse indisturbato e arrestasse il compratore. Si capisce che imporre alle predette sventurate di tornarsene ai loro rispettivi Paesi o di esercitare al chiuso non rientra nella filosofia del politicamente corretto e del buonismo di stampo veltroniano, perciò è più comodo ricorrere a quell’ aberrante minaccia delatoria di far pervenire al domicilio dei reprobi il relativo verbale con il rischio di metterli in serio imbarazzo con le persone a loro vicine. Un rischio che a farselo venire in mente in quei momenti fatidici potrebbe provocare un blocco psicologico con conseguente flop persino ad un Rocco Siffredi.
Siamo insomma di fronte ad un proponimento punitivo con implicite finalità espiatorie che sarebbe piaciuto a Torquemada e che non dispiacerebbe all’esercito della salvezza. Un intento ancor più rimarchevole in quanto condiviso da non pochi sedicenti campioni della laicità arruolatisi, per l’occasione, nella folta schiera dei nuovi puritani, in tutto simiglianti a quelli del passato (prossimo e remoto) che nascondono dietro la pur condivisibile avversione al mercimonio sessuale il loro bigottismo e il malcelato disprezzo per tutti quelli che – non avendo spesso alternative - si accompagnano a donne di facili costumi.
Che non è certo una scelta elegante e neppure edificante, ma così è da che mondo è mondo, talché non ci sembra il caso di farla tanto lunga. E speriamo che i fautori della nuova morale si fermino qui. Perché a furia di confondere i ruoli si potrebbe, per esempio, arrivare a punire chi viene derubato, come avveniva nell’antica Sparta. Non vorremmo cioè che si leggessero, quanto prima, titoli siffatti sui giornali: “Estortore denuncia commerciante che si rifiuta di pagare il pizzo. Il ministro Amato non sa che pesci pigliare”. Come sempre, peraltro.

PIPPO LITRICO - domenica 30 settembre 2007 - cataniaomnia.it

Bologna: 26enne stuprata in via Rimesse

Bologna - Ieri sera intorno alle 21,30 una donna cubana 26enne, scesa dall'autobus in via Massarenti mentre rincansava è stata minacciata da un nordafricano con un coltello che così l'ha condotta in uno stabile abbandonato in via Rimesse dove l'ha violentata.


La 26enne, residente a Bologna e sposata con un italiano, grazie all’aiuto e ai consigli di un’amica ha deciso di denunciare la violenza in Questura. In corso ora le indagini per ricostruire l'accaduto e trovare l’aggressore. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza sessuale in città.


30 settembre 2007 - bologna2000.com

Fumo, donne "viziose" per paura di ingrassare

ROMA (30 settembre) - Linea tutto si fa per te: addirittura non smettere di fumare per paura di ingrassare. E' quello che fa una donna su tre come rivela una ricerca della rivista Salute naturale che ha analizzato il tema donne e fumo intervistando circa 1000 fumatrici italiane di età compresa fra i 25 e i 50 anni. In nome della linea, si smette solo se costrette da problemi di salute (28%) o da una gravidanza. «Il rapporto donne-fumo ha avuto un'evoluzione prorompente - spiega Roberta Pacifici, responsabile settore fumo dell'Osservatorio Fumo, Alcool e Droghe dell'Istituto Superiore di Sanità-La dipendenza dalle "bionde" è sempre più un fattore rosa e i danni per salute delle donne confermano questo trend negativo: se infatti diminuisce la percentuale maschile dei tumori al polmone, quella femminile è in netta crescita».

Eppure, le fumatrici italiane non ne vogliono sapere di smettere: una su tre confessa che il primo motivo è rappresentato proprio dai rischi per la propria forma fisica (32%), insieme al nervosismo, che causa litigi col partner (24%) o coi figli (16%). E infatti, di coloro che hanno provato a smettere, quasi la metà torna sui propri passi dopo appena qualche giorno (28%) o un paio di settimane al massimo (17%). Solo 1 su 5 resiste un mese (22%), ancora meno più di un mese (14%).

I motivi? Per resistere alla tentazione della sigaretta, una su tre (34%) finisce per svuotare il proprio frigorifero, mangiando tutto ciò che le capita sotto gli occhi. Oppure consuma interi pacchetti di chewing-gum (29%) e caramelle (12%), mentre qualcuna si affida alle proprietà lenitive della liquirizia (9%), con evidenti effetti antiestetici. Eppure le fumatrici sono consapevoli di essere soggetti particolarmente a rischio: il 49% sostiene che il fumo è più pericoloso per le donne che per gli uomini, contro il 36% pensa sia pericoloso allo stesso modo e solo l'11% che sostiene essere più pericoloso per i maschietti.

Ciò nonostante, per non mettere a repentaglio la linea cercano di smettere solo quando si hanno problemi di salute (28%) o, analogamente, quando si trovano di fronte ad amici o conoscenti che si sono ammalati (17%). Qualcuna (15%) ci prova all'inizio di una nuova relazione, ma solitamente dura poco. Esistono soltanto poche e ben precise occasioni in cui anche la più accanita fumatrice sa che si deve assolutamente rinunciare alla sigaretta. Naturalmente, in primo luogo in gravidanza (88%). Leggermente inferiore la percentuale di coloro che estendono il divieto a tutto il periodo dell'allattamento (81%), e ancora meno (58%) finchè i figli sono piccoli.

Solo la metà (51%) rinuncia a fumare ogni volta che si trova a contatto con bambini, mentre i problemi di salute spingono alla rinuncia il 65%. Infine, una su quatto (24%) sostiene che si dovrebbe smettere durante la menopausa. Rimane però un fatto: la sigaretta quotidiana non è condannata dalle donne. In ogni caso, 7 fumatrici su 10 considerano accettabile accendere fino a 7 sigarette al giorno. Addirittura il 15% sostiene siano accettabili una decina al giorno e il 7% arriva a 15.


01/10/07 - ilmessaggero.it

Vaccini: quanto sono efficaci?

L'importanza dei programmi di vaccinazione antinfluenzale a favore degli anziani non viene messa in dubbio, ma l'effettiva portata dei loro risultati è ancora un'incognita. Un articolo pubblicato sul numero di ottobre di The Lancet sollecita i responsabili delle politiche sanitarie statunitensi a fare chiarezza. Le stime attuali non sono affidabili e i benefici riguardo la riduzione della mortalità nella popolazione di età avanzata sono stati notevolmente esagerati, sostiene la rivista medica. Per capire qual è la reale efficacia dei vaccini serve una definizione di parametri precisi.


A essere sotto osservazione è la strategia di lotta all'influenza adottata nella maggior parte degli stati del Nord-America e basata sulla vaccinazione della popolazione a partire dai 65 anni di età. Un bacino di riferimento generico, valuta la rivista medica, e in quanto tale inattendibile nel fornire riscontri sull'efficacia della strategia: “È un target sbagliato, basato su parametri selettivi estremamente fragili”, dice Lone Simonsen, della George Washington University, tra gli autori dello studio.
The Lancet riconosce che alcuni riscontri a campione hanno rivelato l'efficacia delle terapie nelle fasce di età più bassa tra gli anziani. Ma poche di queste verifiche hanno dato gli stessi riscontri positivi sulle persone dai 70 anni in su: ovvero là dove si verifica il 75 per cento dei casi di mortalità per influenza. La rivista, ancora, evidenzia come studi recenti non siano riusciti a confermare scientificamente che la diminuzione dei decessi sia davvero in corso dal 1989, quando la copertura di queste cure è passata dal 15 per cento al 65 per cento della popolazione di riferimento.


Servono, quindi, parametri più stringenti: una stima dell'efficacia dei vaccini derivata da analisi di laboratorio molto più dettagliate rispetto a quelle attuali, e studi epidemiologici condotti in ogni stagione dell'anno, non nei soli quattro mesi invernali. Questo non significa, però, che non si debbano incentivare le vaccinazioni e tutte quelle azioni che possono contrastare l'epidemia influenzale, in particolar modo a favore delle fasce di anziani d'età più avanzata. (l.s.)


26 September 07 - galileonet.it

Arriva la pillola contro l'eiaculazione precoce

MILANO - Le più contente forse saranno, più che gli uomini, le donne. Dopo le pillole dell'amore e contro il calo del desiderio, ora è in arrivo una pillola, la prima al mondo, in grado di curare l'eiaculazione precoce, disturbo che affligge fino al 40% degli uomini nella fascia d'età più attiva, quella cioè compresa tra i 20 e 50 anni. Il farmaco è a base di dapoxetina, principio attivo usato come antidepressivo, che ora ha ricevuto l'indicazione terapeutica della Food and drug administration americana anche per questo tipo di disturbo.

IL FARMACO - La notizia arriva dalla Società italiana di urologia, riunita a Bari in occasione del Quarantesimo Congresso nazionale di urologia. «La dapoxetina - spiega Vincenzo Mirone, presidente della Società italiana di Urologia - è un antidepressivo, che, a differenza degli altri psicofarmaci, non fa calare il desiderio sessuale. Anzi, si è visto essere molto efficace nel trattamento dell'eiaculazione precoce, disturbo che in Italia colpisce circa 4 milioni di uomini». Recentemente, la Food and Drug Administration ne ha approvato l'uso proprio con questa indicazione. Ad oggi, «non esiste una standardizzazione nella gestione dell'eiaculazione precoce - prosegue Mirone - e nessun farmaco possedeva l'indicazione specifica per il trattamento di questa patologia. La dapoxetina è quindi il primo medicinale al mondo dedicato a questo tipo di disturbo». La dapoxetina, come hanno spiegato gli urologi, agisce aumentando la disponibilità della serotonina nel cervello, ma a differenza di altre molecole già proposte in passato, può essere assunta anche 1-3 ore prima del rapporto sessuale (il che la rende un farmaco utilizzabile al bisogno) ed è disponibile all'organismo in tempi brevissimi. Inoltre, sembra avere pochissimi effetti collaterali, e, diversamente dagli antidepressivi, non inibisce il desiderio sessuale.

CURE INEFFICACI - Finora le cure utilizzate non erano state risolutive. Si andava dai consigli di «pensare ad altro», all'uso di creme desensibilizzanti, ad una serie di tecniche ed esercizi fisici. In presenza di cause prevalentemente psico-emozionali, si cercava di agire a livello comportamentale, con l'apprendimento di metodiche riabilitative di coppia. Ora sembra, dunque, che il panorama cambierà. «Ovviamente - precisa Mirone - la pillola andrà presa dopo aver consultato il medico e sotto il suo controllo. Il farmaco è ora disponibile sul mercato americano, ma speriamo di averlo presto anche in Italia, già dal 2008».

30 settembre 2007 - corriere.it

Basta guerre nel mondo!