Alcol e droga gia' dai 10 anni

Alcol e droga gia' dai 10 anni, indagine in 272 classi


(ANSA) - ROMA, 31 LUG - Il consumo di alcol e droghe comincia gia' a 10-11 anni e in tutt'Italia c'e' una gigantesca ignoranza sui danni arrecati da queste sostanze. Emerge dall'indagine del Movimento delle associazioni di volontariato su 272 classi,quasi tutte superiori, sparse nel Paese. Il 32% dei ragazzi ha detto di assumere alcol a partire dai 10 anni e il 32% ha fumato hashish almeno una volta dagli 11, ma il 61% non ne conosce le conseguenze dannose.Chi ha genitori autoritari ha meno familiarita' con le droghe.


31/07/07 - intoscana.it

E’ in arrivo l’etilometro precursore

Questione di giorni e lo vedremo all’opera sulle strade. Meno invasivo del tradizionale etilometro, meno costoso e più rapido nella rilevazione, efficace nell’effettuare uno screenign sui grossi numeri. Lo chiamano precursore: basta un soffio, per avere in pochi secondi una risposta sulla presenza di alcool. Nessun boccaglio, addirittura previsto un uso passivo, aspirando un campione d’aria, mentre il soggetto parla o respira. Solo se l’alcolimetro dovesse rilevare livelli superiori al limite dello 0,5 g/l si procederà al vero e proprio test con etilometro. Lo strumento è stato donato oggi dal presidente del Nucleo Protezione Civile dei Carabinieri, Mauro Righetti, al Comandante della Polizia Municipale, Vasco Talenti.
Dal vice procuratore onorario di Rimini, Leonardo Berardi arrivano i dati, allarmanti, che segnano un aumento delle infrazioni all’articolo 186 del codice della strada. Nel 2007 già 1564 casi di guida in stato d’ebbrezza. Erano 1564 in tutto il 2006 e 1528 nel 2005. Si guarda alla normativa, analizzando il disegno di legge presentato dal ministero dei trasporti. Previsti inasprimenti sia delle sanzioni amministrative accessorie – ritiro della patente fino a anno, revoca per più violazioni nell’arco di due anni, fermo del veicolo – sia delle sanzioni penali –ammende fino a 2000 euro e a 4000 se coinvolti in un incidente stradale.
Più controlli sulle strade nelle ore notturne, ma anche un aumento dei comportamenti a rischio per chi è alla guida: chi assume alcol, assume anche droghe e viaggia ad alta velocità. Sale anche il numero di incidenti stradali nei quali siano coinvolte persone ebbre.
Necessaria, allora, anche prevenzione e campagne di sensibilizzazione.


31/07/07 - sanmarinortv.sm

La polizia lo sorprende con tre etti di eroina

Bologna: la polizia lo sorprende con tre etti di eroina


Bologna - Era su di uno scooter in via San Donato quando, alla vista della Polizia, ha accelerato tentando la fuga. Bloccato in via Pirandello, agli agenti è parso molto nervoso destando così dei sospetti. Nel vano sotto il sellone aveva mezzo grammo di eroina.


In casa invece ne aveva 3 etti, 2 bilancini di precisione e 570 euro ritenuti provento dell'attività di spaccio. Addosso aveva anche 3 cellulari che squillavano in continuazione.
Manette ai polsi per uno spacciatore senese di 27 anni, arrestato ieri dalla polizia di Bologna durante un normale controllo stradale. Già noto per reati di droga e armi, l'uomo è alla Dozza a disposizione del pm Enrico Cieri.


31/07/07 - bologna2000.com

Record di bambini a Rebibbia femminile

Detenuti. Record di bambini a Rebibbia femminile



(DIRE) Roma, 31 lug. - L'ultima settimana di luglio ha fatto registrare una presenza record di bambini nel nido del carcere di Rebibbia femminile. Ad oggi, infatti, sono 19 i bambini e le bambine che vivono con le mamme detenute nel carcere romano. L'allarme arriva dal Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni: il più piccolo dei bambini di Rebibbia ha meno di un mese, il più grande 2 anni e mezzo. La legge - spiegano dall'Ufficio del Garante - prevede che i bambini da 0 a 3 anni possano stare in carcere con le mamme detenute. Al compimento del terzo anno di età è automatica ed obbligatoria la scarcerazione dei minori, indipendentemente dalla pena che sta scontando la madre, con l'affidamento del piccolo o ai parenti (se ci sono) o alle case famiglia, "determinando spesso gravi traumi alle mamme e ai bambini".

Attualmente a Rebibbia femminile sono rinchiuse 18 detenute madri con i figli. Le donne sono tutte straniere: 2 africane, 16 sono romene. Una delle donne in cella, un'africana, ha due figli. A queste si devono aggiungere anche una donna romena prossima alla maternità. Il sovraffollamento di bambini comporta dei problemi: la capienza della sezione riservata alle mamme con bambini è, infatti, di 14 letti e a causa del sovraffollamento alcune detenute con i figli sono state collocate nelle sezioni comuni.Il problema principale - prosegue la nota del Garante - è come intrattenere i piccoli durante il giorno, evitando che su di loro pesi eccessivamente il carcere. I piccoli trascorrono il tempo nella stanza dei giochi o nella zona verde da poco attrezzata. Alcuni di loro - fra mille difficoltà legate alle diffidenze delle mamme straniere - ora frequentano un nido esterno. "E' evidente che, nonostante l'impegno di operatori e volontari, i bambini vivono una situazione difficile - ha detto il Garante dei detenuti, Angiolo Marroni - Quella fra 0 e 3 anni è l'età del primo apprendimento ed è davvero difficile pensare che un bambino possa crescere in cella e con limiti di spazio intorno.

La verità è che i piccoli stanno perdendo una parte importante della vita per colpe che, evidentemente, non sono le loro". "Credo che questa emergenza dimostri l'urgenza di prevedere, per le madri detenute, misure alternative alla detenzione, e l'uso della carcerazione solo per reati gravi. Inoltre, visto che le detenute madri sono straniere, e in particolare romene - ha concluso Marroni - sarebbe auspicabile un coinvolgimento della rappresentanza diplomatica di Bucarest in Italia per affrontare una situazione che appare incancrenita".

(Com/Rel/Dire) - 31/07/07 - diregiovani.it

Violenza sessuale su una giovane rom

Taranto Non ha detto una parola Sara (nome di fantasia, ndr), la rom trovata al rione Tamburi mentre vagava nuda dopo essere stata violentata. È ancora sotto choc e non riesce a parlare con i carabinieri che si occupano delle indagini. Nessuna descrizione dell’aggressore, né un cenno su come sia finita senza vestiti in mezzo alla strada. Si è chiusa in sè stessa e nel suo mondo che, d’ora in poi, sarà abitato da fantasmi. Nessun elemento, quindi, che metta gli inquirenti sulle tracce dello stupratore: di qui la decisione di far intervenire i Ris di Roma. Saranno loro ad effettuare un test del Dna sui campioni di liquido seminale trovato addosso alla ragazza, sperando che l’aggressore sia inserito nello schedario telematico e la comparazione dia gli esiti sperati. Quando i militari l’hanno soccorsa vagava senza meta. Lo sguardo perso nel vuoto. Sono stati alcuni automobilisti a dare l’allarme. Hanno tentato di avvicinarla, ma lei cominciava ad urlare, correva, incurante delle ferite sotto i piedi. Quando gli uomini dell’Arma sono arrivati nei pressi della statale Taranto Grottaglie, hanno dovuto convincerla per farla entrare in auto. Sara non si fidava più di nessuno, specie degli uomini. Accompagnata in ospedale, è stata medicata: oltre alla violenza presentava diverse escoriazioni su varie parti del corpo. Segni di lotta. Probabilmente ha cercato di fuggire e lo stupratore deve averla picchiata. I medici le hanno dato 15 giorni di prognosi, sebbene le ferite vere, quelle dell’anima, non guariranno così facilmente. Per scoprire il suo nome i carabinieri hanno dovuto chiamare un interprete, segno che la malcapitata è arrivata in Italia da poco. Sembra alloggiasse in una cittadina della provincia. Molte le ipotesi formulate dagli inquirenti: tratta delle bianche con una ragazza dell’est costretta a prostituirsi e sfuggita ai suoi carnefici, o una vittima del branco che dopo averla drogata e violentata l’ha scaricata in una zona periferica della città. Non sarebbe la prima volta. L’ondata migratoria dall’Est Europa non è un fatto nuovo.
Con l’apertura delle frontiere, poi, l’arrivo di ragazze romene è triplicato. Vengono in Italia con sogni di gloria, sperando di trovare un lavoro onesto o sfondare nel mondo della tv, ma finiscono quasi sempre col fare le braccianti in Capitanata, quando va bene, o a prostituirsi se entrano nel giro sbagliato. Donne costrette, sotto minaccia, a fare di tutto. Ridotte in schiavitù e fatte precipitare in fondo all’inferno. E’ un fenomeno davvero triste, sempre più presente con vittime invisibili, ragazze provenienti da, Romania, Ucraina, Moldavia, Albania Bulgaria, Polonia. Qualche volta qualcuna scappa nel tentativo di uscire da quel giro e può capitare che si ritrovi a vagare nuda e violentata per strada, come è accaduto a Sara.

Stefania Menditto - 31/07/07 - ilmeridiano.info

Violenza sessuale, arrestato pensionato

San Ferdinando di Puglia Un pensionato del posto è stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale su minori. L’uomo, R.M. 59 anni, avrebbe abusato sessualmente di una ragazza di 13 anni affetta da un lieve ritardo mentale.

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal gip del tribunale di Foggia. Secondo gli investigatori, le violenze sarebbero avvenute nell’abitazione del pensionato circa un anno fa. Nell’agosto del 2006, avrebbe invitato la minorenne a giocare all’interno del proprio appartamento, usando violenza ed approfittando delle condizioni di inferiorità psichica della ragazza, affetta da lieve ritardo mentale, avrebbe compiuto abusi sessuali mediante baci, palpeggiamenti e sfregamenti nelle parti intime nonché simulato rapporti sessuali completi. Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dal personale della Stazione carabinieri di San Ferdinando che hanno evidenziato il pericolo di reiterazione del delitto da parte del pensionato. Inevitabile a questo punto il trasferimento nella casa circondariale di Foggia.

Nella stessa giornata, i militari della locale Stazione carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale, emessa dal gip del Tribunale di Foggia, nei confronti di S.V., 24 enne del luogo, perché responsabile di “evasione dagli arresti domiciliari, tentata estorsione e lesione personale”. Il giovane, il 21 maggio, dopo essersi allontanato ingiustificatamente dalla propria abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari per “maltrattamenti in famiglia”, con violenza e minaccia ha tentato di costringere L.M., 74 enne del posto, pensionato, a pagargli da bere, colpendolo con una testata al volto, cagionadogli una tumefazione al naso ed escoriazioni cutanee, con 8 giorni di prognosi. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria a conclusione delle indagini condotte dai carabinieri. Il giovane sanferdinandese è rinchiuso nel carcere del capoluogo.


31/07/07 - ilmeridiano.info

Bimba morta dopo sciroppo

Bimba morta dopo sciroppo Due medici condannati


VIBO VALENTIA - Due medici di San Calogero sono stati condannati a quattro mesi di reclusione e al pagamento dei danni morali e materiali, oltre alle spese processuali, per omicidio colposo in relazione alla morte di Benedetta Vignarolo, una bambina di 7 anni, deceduta la sera del 17 novembre 2003, dopo aver accusato uno shock anafilattico con edema della glottide in seguito all'assunzione di uno sciroppo di antibiotico a base di cefalosporina.
Lo ha reso noto Cittadinanzattiva che, tramite l'avvocato Tonino Barberio della rete Giustizia per i diritti dell'associazione, ha seguito la famiglia di Benedetta nel processo."Secondo il Tribunale di Vibo Valentia - è scritto in una nota di Cittadinanzattiva - i medici non avrebbero praticato le cure immediate e necessarie (adrenalina, idrocortisone, antistaminico ed eventualmente tracheotomia) e avrebbero omesso di accompagnare i genitori al pronto soccorso, dove la bambina è giunta cadavere". "A distanza di quattro anni - sottolinea Cittadinanzattiva - è stata confermata dalla sentenza del giudice ciò che i genitori di Benedetta, Filippo e Domenica, avevano da subito sostenuto, ossia l'inadeguatezza dell'intervento dei due medici".


31/07/07 - corriere.com

La gente e gli antibiotici

La gente e gli antibiotici: quante idee sbagliate!


pubblico? Sa poco o nulla degli antibiotici, è vittima di pregiudizi e falsi luoghi comuni e adotta di conseguenza comportamenti altamente scorretti. L’allarme arriva da un’inchiesta pubblicata dal Journal of Antimicrobial Chemotherapy.


Per investigare sugli effetti della consapevolezza sull’antibiotico-resistenza e sulle corrette prescrizioni, il Department of Health britannico ha commissionato un sondaggio per testare la conoscenza del pubblico sul tema antibiotici: per definire la vastità del problema, basti pensare che il 38 per cento delle 7120 persone interpellate ha assunto antibiotici nei mesi precedenti al sondaggio.



I risultati? Disastrosi: il 43 per cento delle persone crede che gli antibiotici funzionino contro infezioni virali come il raffreddore o l’influenza (mentre invece combattono esclusivamente le infezioni batteriche e non hanno alcuna efficacia contro le patologie suddette), e ben il 18 per cento di quanti si dicono a conoscenza del fatto che l’assunzione ripetuta e scriteriata di antibiotici ne diminuisce o annulla l’efficacia tiene da parte le confezioni di antibiotici semivuote per riutilizzarli in futuro in regime di assoluta autoprescrizione, senza alcun controllo medico.



Fonte: Journal of Antimicrobial Chemotherapy 2007; 60: i63-68.


31/07/07 - it.notizie.yahoo.com

Comprarsi la patente con 1600 euro

Secondo le accuse, l’organizzazione nella quale ciascuno aveva un ruolo determinato avrebbe chiesto somme di denaro per «facilitare» il conseguimento della patente di guida


ENNA


Sono in tutto 14 le persone arrestate intorno alle 6 di questa mattina dalla polizia di Stato e 23 quelle denunciate a piede libero nell’ambito dell’inchiesta sulle patenti facili che venivano rilasciate soprattutto a cittadini extracomunitari che pagavano fino a 1600 euro per ottenerle. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare l’ex direttore della Motorizzazione di Enna Filadelfo Magnano, 57 anni di Lentini (Siracusa) e Vinicio Crisafulli, 63 anni nato a Messina e residente a Enna, titolare di autoscuole in varie province siciliane, arrestato insieme alla figlia Sonia, 30 anni. Vinicio Crisafulli, che in passato era stato coinvolto in inchieste analoghe, è fratello del parlamentare nazionale diessino Vladimiro Crisafulli. Magnano, aveva diretto la Motorizzazione civile di Enna fino all’aprile del 2006 quando era stato trasferito con lo stesso incarico a Ragusa.

L’uomo lo scorso gennaio era stato arrestato per fatti analoghi, a seguito di indagini della polizia stradale di Ragusa. Gli altri arrestati sono i funzionari della Motorizzazione civile Ferdinando Santagati 58 anni ed Erminio Giordano, 55 anni, i titolari di autoscuole Alfio Sidoti, 59 anni, ed il fratello Domenico 55 anni di Agira (Enna), Alberto Vittorio Speciale, 65 anni di Enna residente a Calscibetta (Enna), Giuseppe Roccella, 59 anni di Regalbuto (Enna), i dipendenti o ex dipendenti di autoscuole di Crisafulli, Gaetano Giovanni D’Angelo 25 anni di Valguarnera (Enna), Vincenzo Litteri, 30 anni di Valguarnera, Antonino Lambusta, 44 anni nato ad Acireale (Catania) residente a Valguarnera, Maria Veltri, nata a Comiso (Ragusa) e residente a Ragusa, Antonino Di Marco, 74 anni, nato ad Agira residente ad Avola (Siracusa). Per sette di loro i provvedimenti sono di arresti domiciliari. Altre 23 persone tra le quali 4 funzionari della Motorizzazione civile sono state denunciate a piede libero.

Secondo le accuse, l’organizzazione nella quale ciascuno aveva un ruolo determinato avrebbe chiesto somme di denaro per «facilitare» il conseguimento della patente di guida che spesso veniva concessa grazie a fogli di esame compilati direttamente dagli esaminatori. Dalle indagini è emerso che nel 2006 sono state oltre 5 mila le persone provenienti da altre province siciliane e che hanno conseguito la patente a Enna, molti dei quali cittadini stranieri. L’organizzazione avrebbe provveduto a reperire i clienti, istruire le pratiche, sistemare quanti arrivavano da altre province presso alberghi della città, accompagnarli alla Motorizzazione civile per fare loro conseguire gli esami con i funzionari compiacenti.


31/07/07 - lastampa.it

Poveri parlamentari...

Soffrono di solitudine e spendono 1.700€ per una notte brava, quanto lo stipendio di un insegnante a fine carriera". Dopo la proposta di aumentare i guadagni dei parlamentari per favorire il ricongiugimento familiare, con una lettera aperta il Presidente MDC Longo invita l'on. Cesa a dare le dimissioni.


"Illustre onorevole,

la storia del deputato UDC coinvolto in un festino a base di coca, alcool e sesso potrebbe restare una penosa storia personale e familiare se non fossero intervenute alcune sue dichiarazioni, ancor più penose.


L'affermazione sulla "durezza" della vita dei parlamentari e addirittura la proposta di aumentare il loro stipendio per facilitare il trasferimento a Roma delle rispettive famiglie sono un pugno nell'occhio di milioni di lavoratori che tirano avanti con 1000-1200 € al mese, magari con un carico di figli e qualche anziano genitore a carico. E sono ancor più offensive nei confronti di centinaia di migliaia di operai, tecnici, impiegati che partono la domenica sera per andare in altre città diverse a quella di residenza, dove tornano il venerdì sera, senza lamentarsi di solitudine, durezza di vivere, carenza di affetto o di sesso.


E ancora, egregio onorevole, ha considerato quanto sia costata al suo pruriginoso collega la notte brava? I conti li facciamo noi. Se andiamo su internet e leggiamo la descrizione del Marriott Grand Hotel Flora, dove si è svolta la vicenda, vediamo che si tratta di un 5 stelle di lusso, "uno degli alberghi esclusivi della Capitale. Le camere sono una diversa dall'altra, sono tutte elegantemente arredate con pezzi unici di antiquariato, antichi tavoli, porcellane e bronzi , dipinti e stampe, broccati, velluti e sete di rara preziosità che creano un'atmosfera calda e avvolgente".


Proprio quello di cui aveva bisogno per vincere la sua solitudine il povero on. Mele, che quindi paga almeno 400-500€ per una stanza, anzi per una suite (e forse solo per poche ore).
Ma ci vuole compagnia e allora anche una bella ragazza, anzi due, perché la solitudine è proprio tanta e anche in due potrebbe annoiarsi o non superare il magone che lo prende pensando alla sua famiglia lasciata a Brindisi. E sono almeno altre 800-1000 € per le due amiche che lo confortano.
Ma non bastano neppure loro. La malinconia di Mele è proprio insuperabile e neppure il sesso è sufficiente e allora ci vuole qualche bottiglia di whysky con un po' di magica polverina bianca, che ormai non costa neppure tanto, facciamo in tutto (alcool e droga) 200 €.


Ecco il costo (presunto ma molto vicino al vero) della notte brava di Mele: 500+1000+200, almeno 1700 €, lo stipendio di un insegnante a fine carriera o di un capotecnico in fabbrica, molto più di quanto la maggior parte degli italiani guadagnano a fine mese.


Onorevole Cesa, oltre alle dimissioni di Mele (dall'UDC, dalla Camera non si sa; anzi, Selva insegna, scommettiamo che resta?) non sarebbe il caso che offrisse anche le sue? Sarebbe un atto dovuto al Paese, a quei milioni di italiani che non possono permettersi, per vincere la solitudine, "la terrazza all'aperto (dell'Hotel Flora) un panorama mozzafiato sul centro storico e sul verde di Villa Borghese e che, in estate, sotto le stelle e alla luce di torce e candele, diventa un luogo magico".


Antonio Longo
Presidente Movimento Difesa del Cittadino


Il Movimento Difesa del Cittadino invita, infine, tutti i cittadini a inviare email di sdegno allegando la lettera all'indirizzo parlamentare ddell'on. Cesa: cesa_l@camera.it


2007 - redattore: LS - 31/07/07 - helpconsumatori.it

Bell positivo a steroidi

Kenta Bell, atleta statunitense di salto triplo, e'stato trovato positivo a una sostanza della famiglia degli steroidi. Lo ha annunciato l'Usada (agenzia antidoping americana). Bell e' stato sospeso per 3 mesi. Il controllo e' stato effettuato a fine giugno durante i campionati Usa nei quali Bell era giunto 3° nella sua specialita'. Bell partecipera' a un programma educativo di lotta contro il doping e potra'ritornare alle competizioni ufficiali alla fine della sospensione.


31/07/07 - raisport.rai.it

Sinkewitz, no a controanalisi

Rinuncia alle controanalisi Patrik Sinkewitz,il ciclista della T-Mobile trovato positivo al testosterone in un test effettuato l'8 giugno. Lo rende noto la Federciclismo tedesca. L'annuncio della positivita' di Sinkewitz fu dato il 18 luglio, 3 giorni dopo il suo abbandono del Tour: il tedesco si scontro' con uno spettatore durante l'8ª tappa e dovette lasciare la corsa. Dopo la notizia della positivita' di Sinkewitz, i 2 canali della tv pubblica tedesca sospesero le dirette sul Tour.


31/07/07 - raisport.rai.it

Don Di Noto invita a denunciare i preti

Pedofilia: don Di Noto invita a denunciare i preti


Ecco il testo della lettera aperta pubblicata da Avvenire il 10/07/2007.


“Venite e amate i piccoli e i deboli”.


Chi scrive queste poche righe è un prete che ama la Chiesa come la sua stessa vita, parroco ad Avola (SR) nel profondo sud Italia. Che 15 anni fa con l'Associazione Meter, nata nell'ambito della comunità cristiana, ha iniziato un lungo e spesso difficile impegno dalla parte dei bambini contro la pedofilia.


Non riesco a raccontare l'immenso dolore dei bambini accolti dopo essere stati lacerati da uomini crudeli che hanno fatto scempio di loro. E che continuano a farlo. Un dramma di proporzioni inaudite, talmente vasto e inimmaginabile che a stento se ne prende consapevolezza. Un olocausto di piccoli, spesso dimenticato perché incredibilmente straziante.


Tanti adulti, uomini e donne, che non amano i bambini. Individui che appartengono a tutte le categorie sociali: dai padri alle madri, dai maestri ai bidelli, dai ricchi ai poveri. O anche preti. Questa mia lettera, rivolta ai confratelli e vescovi, è per tutti quei “preti che non avrebbero ma dovuto essere ordinati e che non dovrebbero esercitare questo ministero donato da Dio alla Chiesa”.


Chiedo un atto di giustizia, coraggio, testimonianza forte: non possiamo accettare che un prete abusante di bambini possa pensare di aver fatto cosa gradita a Dio e all'umanità. Se la colpa è accertata e ammessa non può rimanere nella Chiesa; non può sentirsi in comunione con la comunità dei credenti; non può celebrare i sacramenti; non può, nel nome di Gesù Cristo, rimanere prete. E' meglio per lui lasciare il ministero, volontariamente o con atti formali di “scomunica”, disposte e normate in maniera del tutto definitiva dalla autorità ecclesiastica.


I preti che compiono atti offensivi contro i bambini, come lo stesso Mons. Fisichella ha dichiarato insieme a me ad "Annozero", non dovevano diventare preti e non devono fare i preti. Mi appello ai vescovi e ai miei confratelli sacerdoti: la credibilità nella Chiesa è data dalla testimonianza coerente. Una testimonianza della verità che implicherà sì persecuzioni, ma anche la conquista della vera libertà in Gesù Cristo. Come anche la gioia di essere servitori nella Chiesa e nella Società di oggi, per il bene di tutti.


L'abuso sessuale nei confronti dei bambini è un peccato grave contro Dio e contro tutta la comunità cristiana. Non possiamo permettere che un bambino ci rimproveri: tu non eri dalla mia parte!


La presente lettera se condivisa può essere sottoscritta, basta inviare una email a donfortunatodinoto@associazionemeter.it; oppure un fax allo 0931 823160.


"In un passato anche recente - ha spiegato don Di Noto ad Avvenire - a volte e' successo che sacerdoti che avevano confessato e patteggiato venissero solo trasferiti e non sospesi a divinis e questo non puo' che ingenerare confusione nei fedeli. Ma sia chiara una cosa: non sono io a chiedere queste misure, e' la Chiesa stessa a prevederle con estrema linearita' nei suoi testi legislativi. Chi quindi la accusa di coprire gli abusi non conosce la materia".


31/07/07 - vita.it

Patenti facili

Patenti facili ad Enna, polizia esegue arresti


La motorizzazione civile promuoveva il 94% dei candidati


(ANSA) - ROMA, 31 LUG - La polizia di Enna ha eseguito 14 ordini di custodia cautelare in carcere nell'ambito di un'inchiesta sulla concessione di 'patenti facili'. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Enna su richiesta della procura. Accertate molte irregolarita' negli esami di guida, nonostante le quali comunque la motorizzazione civile di Enna 'promuoveva il 94% dei candidati'. Fra le persone arrestate dalla polizia figura anche Vinicio Crisafulli, fratello di Wladimiro, deputato Ds di Enna.


31/07/07 - ansa.it

«Squillo violentata», imprenditore in cella

MILANO — Una notte spericolata, all’insegna di sesso a pagamento e alcol, gli sono costati il carcere, con l’accusa di violenza sessuale. In galera è finito Paolo Nessi, 38 anni, imprenditore immobiliare bergamasco, già noto alle cronache per essere stato sospettato dalle autorità indonesiane di sapere qualcosa dell’omicidio della sua ex moglie, l’imprenditrice fiorentina Raffaella Becagli, massacrata a bastonate a Bali nell’ottobre del 2005. Il suo corpo venne ritrovato in strada, in una zona paludosa, vicino a un ponte, in un quartiere della città di Denpasar. Allora il capo della squadra Mobile di Firenze, Filippo Ferri, disse di non aver «ricevuto niente di definitivo dalla polizia indonesiana su Nessi»: «Ma stiamo facendo indagini— aggiunse—per fotografare la situazione attuale a seguito dell’esposto presentato dalla famiglia della vittima ».
I quotidiani locali continuarono per giorni a cercare notizie sull’uomo, anche a Bali. E lui fu costretto a fare anche una conferenza stampa per dire che con la morte di Raffaella, quella moglie bella e ricca, « non c’entrava proprio niente». Stavolta, però, Paolo Nessi non è riuscito ad evitare la galera. Lo hanno ammanettato lo scorso sabato i detective della squadra Mobile di Milano, mentre si trovava a Mantova a casa di alcuni amici. Deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di una prostituta brasiliana di 25 anni, con la quale aveva concordato un incontro a luci rosse in un albergo del centro a cinque stelle lusso, a pochi metri dal Duomodi Milano e non lontano dal teatro alla Scala.

L'aggressione risale al 22 giugno, quando Nessi decide di trascorrere una serata fuori dalle righe. A base di donne e whisky. L’imprenditore è deciso e su di giri. Abborda due «lucciole» da 500 euro a testa in un ristorante di tendenza e conclude l’affare. Tutti all’hotel che lui conosce bene, anche se non è un cliente gradito: spesso quando lo vedono arrivare, chiudono a chiave il frigobar, «altrimenti si scola tutto, anche anche il liquido di raffreddamento». Le ragazze pretendono i soldi in anticipo e lui inizia lo show. Dice di essere il direttore dell’albergo. Poi, mentre le giovani lo attendono in camera, scende nella hall e chiede del denaro che non gli viene dato. A questo punto, le due se ne vanno. Ma Paolo Nessi non si scompone e continua nel suo proposito di notte brava.
Contatta un’altra ragazza a pagamento e anche per lei scatta la proposta indecente: 300 euro per un paio d’ore d’amore. Ancora in camera, una delle centodiciassette di cui l’hotel dispone a partire da 566 euro al giorno. E, di nuovo, senza soldi. Stavolta, però, oltre a dire che è il direttore, l’imprenditore si vanta di essere amico di una nota contessa milanese, mostrando una foto che li immortala insieme. Ancora in bianco. Sono le due di notte. E al quarto tentativo con una brasiliana di 25 anni, le cose precipitano. Lui non paga e lei gira i tacchi. A questo punto Nessi, anche in preda ai fumi dell’alcol, va su tutte le furie e la spinge violentemente sul letto.
Poi la picchia e la violenta più volte. La ragazza tenta di reagire. In lacrime lo supplica di lasciarla andare. Ma lui è come impazzito. Lei, comunque, trova la forza di divincolarsi e di chiudersi dentro al bagno. Fino a quando, non sentendo più nessun rumore, esce e corre alla polizia a denunciare lo stupro. Paolo Nessi, nel frattempo, se n’era andato. La squillo racconta nei particolari l’aggressione. Mentre gli investigatori mettono a verbale anche le testimonianze della altre tre ragazze. Quindi sentono i testimoni dell’albergo. Così dopo una serie di indagini, viene eseguita l’ordinanza di custodia cautelare emessa del gip Fabrizio D’Arcangelo. Gli agenti della Mobile sono sulle tracce dell’imprenditore che però non è sempre a Milano. Dopo vari appostamenti decidono di intervenire quando si trova a Mantova.


Michele Focarete - 31 luglio 2007 - corriere.it

1 spinello come 5 sigarette

DROGA: UNO SPINELLO COME 5 SIGARETTE PER I POLMONI

ROMA - Un solo spinello danneggia i polmoni alla stregua di 3-5 sigarette fumate in un sol colpo, compromettendo la funzione respiratoria e dando disturbi quali tosse, produzione di muco, sibilo, respiro affannoso. Lo rivela uno studio diretto da Richard Beasley del Medical Research Institute of New Zealand presso Wellington, pubblicato sulla rivista Thorax che però sottolinea che solo le 'bionde', ma non la marijuana, causano enfisema polmonare.

L'impatto maggiore della cannabis rispetto al tabacco, spiega Beaslay, è dovuto in larga misura al modo in cui vengono fumati gli spinelli: senza filtro, ad una temperatura più alta delle sigarette, inoltre vengono aspirati più profondamente e più a lungo. "La cannabis viene trattenuta nei polmoni più a lungo - precisa Gian Luigi Gessa, neuropsicofarmacologo presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Cagliari - quindi le sostanze cancerogene (nonostante siano contenute in ugual misura in spinelli e sigarette) si trattengono più a lungo a contatto con gli alveoli polmonari. Questo spiega perché il maggiore effetto della marijuana sui polmoni".

La cannabis, spiega Gessa, è una sostanza che ha come principio attivo i tetracannabinoidi (THC) e può essere usata come farmaco con funzioni analgesiche in pazienti con malattie neurologiche, contro la nausea in pazienti oncologici. Usata come sostanza stupefacente, prosegue Gessa, la marijuana è invece molto pericolosa, soprattutto per gli adolescenti che diventano dipendenti con facilità maggiore rispetto agli adulti, e anche per persone con disturbi psichiatrici. La cannabis può avere vari effetti negativi, sostiene Gessa, può nel momento dell'intossicazione pregiudicare la memoria e le capacità di apprendimento. I soggetti più a rischio sono anche in questo caso gli adolescenti.

E non è tutto, sotto l'effetto della cannabis, infatti, si possono avere alterazioni della coordinazione motoria e quindi problemi alla guida per esempio. I pericoli aumentano quando cresce la concentrazione di THC: oggi, spiega Gessa, è in circolazione una varietà di cannabis più forte perché con una concentrazione di principio attivo pari quasi a quella dell'hashish. Si chiama skunk, dall'inglese 'puzzola' proprio per il suo odore molto pungente. La shunk, avverte Gessa, può dare allucinazioni e forse favorire la schizofrenia in persone predisposte. E come se non bastassero gli effetti neurologici della marijuana, questo studio fa il punto anche sui danni dello spinello ai polmoni.

Gli esperti neozelandesi hanno infatti coinvolto 339 adulti fino a 70 anni, alcuni fumatori di cannabis, alcuni di sigarette, alcuni di entrambi, infine altri non fumatori. Gli esperti hanno confrontato lo stato di salute dei loro polmoni con test del respiro e tomografia computerizzata. E' emerso che sui polmoni una canna si sente come 3-5 sigarette: gli habitué dello spinello lamentano disturbi quali tosse, produzione di muco, sibilo, respiro affannoso, si salvano solo dall'enfisema, croce dei fumatori di bionde. Ciò nondimeno, prosegue Beasley, il consumo di marijuana riduce il numero degli alveoli, le piccole vie respiratorie fondamentali per gli scambi gassosi col sangue, e danneggia le strutture polmonari superiori (bronchi e bronchioli), riducendo la funzionalità polmonare con effetto proporzionale al consumo. L'impatto della marijuana, conclude Beasley, è maggiore di quello delle sigarette, per ogni spinello fumato l'effetto sui polmoni è equivalente a quello di 3-5 sigarette, quindi anche se di marijuana se ne fuma meno i polmoni non sono al riparo da rischi.


31/07/07 - ansa.it

"Ho avuto la droga dall’onorevole"

La verità della squillo: «Me l'ha offerta. "Tiriamola insieme" ha detto»


ROMA

No. Non lo conoscevo. Era la prima volta. Diciamo che io lavoro per un’agenzia.. Venerdì sera mi presento all’appuntamento al ristorante Camponeschi, in piazza Farnese. Eravamo in tre. Io, l’onorevole Cosimo Mele e un’altra persona, che ci ha poi lasciati». E’ radicalmente diversa la versione dell’onorevole Mele dal racconto che la prostituta F.Z., una bella ragazza di circa trent’anni, mette a verbale sabato pomeriggio, davanti a un funzionario della squadra mobile della questura di Roma, una volta dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo, dove era stata ricoverata alle prime luci dell’alba. E’ vero, la ragazza, in «stato confusionale», al pronto soccorso dell’ospedale cittadino aveva fornito un’altra versione ancora: «Mi hanno costretta a prendere quelle pasticche...». Quasi a lasciar intendere che era stata drogata per essere violentata. Ma quando l’effetto della cocaina era ormai terminato, la ragazza è stata convocata in questura. E ha dato la nuova versione, che contraddice, appunto, quella di Mele.

Anche se la Mobile non ha ravvisato alcuna ipotesi di reato, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. E valuterà le «carte», intanto la deposizione di F.Z., prima di decidere se archiviare il caso o procedere con altri atti istruttori. Dunque, dopo cena l’onorevole e la prostituta vanno all’Hotel Flora, in via Veneto, dove lui si registra regolarmente. E salgono alla suite. Racconta lei: «Appena in camera, mi ha dato subito 500 euro». L’onorevole ha detto che spontaneamente le aveva fatto un «regalo». Nella notte poi, è la versione della prostituta, succede quanto segue: «A un certo punto, l’onorevole tira fuori della cocaina....».

Ma come?, Mele ha negato nella maniera più categorica di aver assunto droghe e lei, F.Z., dice che è stato lui a tirare fuori la polvere bianca, e comunque a sniffarla, tirarla «insieme». La ragazza gioca a scaricabarile per difendersi? La sua versione dei fatti diverge radicalmente da quella di Mele anche su altri due aspetti della vicenda. «A un certo punto - ricostruisce la prostituta - mi ha chiesto di chiamare un’altra mia amica». Un’altra collega..., che effettivamente arriva in albergo (lui si era limitato soltanto a confermare che fu lei a chiamare un’amica al telefono, che poi si è presentata in camera). Ma a questa «amica», racconta lei, l’onorevole sgancia «300 euro». Forse un altro regalo. La cocaina, però, tira un brutto scherzo a F.Z., che si sente male, si preoccupa. Insomma, diventa un problema. La ragazza invita l’onorevole a fare qualcosa, a chiamare un medico, a far arrivare un’ambulanza. Momenti di angoscia e di preoccupazione. Lui, insomma, traccheggia. Avverte che questa «avventura» rischia di finire male, intanto per lui. E invita la ragazza ad aspettare. Prime luci dell’alba. Lei si sente ancora male. Ma i ricordi di quei momenti sono lucidi. Al funzionario della Mobile non ha tentennamenti quando racconta: «L’onorevole se ne è andato......». Come? «Sì, dopo un po’ mi sono decisa a chiamare un amico per chiedere aiuto... che ha chiamato il 118 ed è arrivata l’ambulanza....».

Lui, Cosimo Mele, ha parlato della ragazza in preda al «delirio». Sono i brutti scherzi della cocaina. Ed ha assicurato di aver chiamato la «reception» e di essersi poi assicurato che la ragazza stesse bene. Per la squadra mobile di Roma, una volta escluso il sequestro di persona o la violenza sessuale, non avendo F.Z. sporto denuncia, il «caso è chiuso». Politicamente, invece, il caso è ancora aperto. Ma la procura di Roma, comunque vuole approfondire l’episodio. Il «verbale» di assunzione di informazioni è stato consegnato. Andare a prostitute non è reato, tirare un po’ di coca neppure. Il caso è chiuso. O no?


GUIDO RUOTOLO - 31/07/07 - lastampa.it

Alcol al volante, a Milano già ritirate 3.474 patenti

Stanno indagando i vigili urbani. Vogliono trovare l’uomo che ha falciato una donna peruviana mentre attraversava la strada, mano nella mano il suo bambino. Sembra guidasse un furgone il pirata della strada. L’ennesimo. Nello scorso weekend solo in Lombardia otto persone hanno perso la vita durante un incidente d’auto. Tre di loro per colpa di persone salite al volante dopo aver bevuto troppo, ben oltre i limiti consentiti per legge.

I numeri della Prefettura parlano chiaro: a Milano lo scorso anno sono state ritirate 3474 patenti, nel 2005 ben 3607. «Ogni sera facciamo in media 20 controlli - spiega il Commissario capo Lorenzo Fazzini - circa 50 nel weekend». Poi la responsabilità passa alla Prefettura che stabilisce la durata della sospensione della patente.

L’ultimo incidente è avvenuto ieri notte in fondo a via Missaglia in una zona ben illuminata. La giovane peruviana stava attraversando la strada con il bimbo quando è stata falciata da un veicolo e sbalzata per alcuni metri. Incolume invece il bambino che, sotto choc, si è aggrappato piangendo al corpo della mamma. Fino a quando un automobilista si è fermato e ha chiamato i soccorsi. Un’ambulanza ha portato in ospedale la donna con una serie di fratture in varie parti del corpo. È entrata subito in sala operatoria da dove è uscita solo nel primo pomeriggio per essere ricoverata al reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni sono state definite estremamente gravi dai medici che si sono riservati la prognosi. Anche il bimbo è stato visitato, anche se non ha riportato neppure ferite superficiali ma solo un fortissimo, e comprensibile, choc emotivo.


martedì 31 luglio 2007 - ilgiornale.it

Alcol: stop alle 21

An e Cofferati: stop alcol alle 21


Non ce la fece con il "suo" sindaco, Giorgio Guazzaloca, anche perché l'attuale assessore Milli Virgilio aiutò i negozianti a fare ricorso (poi vinto) al Tar, potrebbe avere la meglio con Cofferati: al termine dell'ultimo faccia a faccia sulla sicurezza con l'amministrazione prima delle vacanze, ieri Alleanza nazionale ha strappato al sindaco la disponibilità a far chiudere alle 21 i negozi di alcolici e panini proliferati negli ultimi anni in zone come via Petroni. La Regione, da cui dipende il tema degli orari nelle città d'arte, si è detta disponibile a parlarne. La sintonia tra An e sindaco, ovviamente, preoccupa Rifondazione.


31/07/07 - city.corriere.it

Mele, dimissioni accolte con giustificazione

ROMA - Vita "dura" quella del parlamentare "fuori sede", secondo Lorenzo Cesa. A 24 ore dalla clamorosa confessione dell'onorevole centrista, Cosimo Mele, sulla sua notte a luci rosse con squillo e cocaina nel mitico hotel Flora di via Veneto, finita con un ricovero in ambulanza per un malore di una delle due signorine coinvolte, il segretario dell'Udc finisce sulla graticola per aver in qualche modo giustificato il parlamentare pugliese.
Il passo falso avviene subito dopo che Cesa annuncia alla stampa di aver accettato le dimissioni dal partito di Mele perchè quanto accaduto «non è compatibile con i valori dell'Udc». Dimissioni che sono state accolte con giustificazione: «Si parla tanto dei costi della politica ma al parlamentare bisognerebbe dare di più e consentire il ricongiungimento famigliare perchè la vita del parlamentare è dura e la solitudine è una cosa seria», dichiara tra lo sgomento dei presenti il segretario Udc. E, in totale controtendenza con la percezione che l'opinione pubblica ha dei privilegi della classe politica, Cesa propone: «Bisognerebbe pensare all'ipotesi di un ricongiungimento familiare e dare più soldi a deputati e senatori» per poter permettere loro di trasferire le famiglie a Roma.
Onorevoli a corto di mezzi come le badanti in nero? Il paragone non sembra azzardato. E infatti indigna i più. Mentre la procura di Roma apre un'inchiesta sul festino hard dell'ormai ex esponente dell'Udc, il mondo politico si divide su chi chiede le dimissioni di Mele dal parlamento e chi difende il suo diritto alla privacy e condanna gli atteggiamenti moralistici. Ma è su Cesa che si scatenano le reazioni.
Anche ironiche visto che l'Udc conferma che mercoledì mattima i suoi parlamentari si metteranno in fila alla Camera nell'ambulatorio allestito ad hoc per essere sottoposti al test antidroga. E i primi a sfilare saranno, garantisce il siciliano Giusy Savarino, lo stesso Cesa e Pierferdinando Casini. «La boccacesca e allegra situazione che ha visto protagonista Mele richiede un minino di serietà, non era il caso che il segretario dell'Udc aggiungesse alla vicenda il suo carico di schiocchezze», attacca Salvatore Bonadonna, senatore del Prc.
«Voglio proprio vedere come voterà uno che va per troie e droga il giorno in cui voteremo in Parlamento sulla sacralità della famiglia», s'interroga con un linguaggio assai colorito Oliviero Diliberto, segretario del Pdci.
«Potremo dire mille grazie Cosimo Mele», propone invece Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario dell'Arcigay, convinto che d'ora in poi sarà più facile replicare ai pistolotti «sui valori, sulla morale e sulla decadenza delle radici cristiane». Per Grillini è infatti «venuta alla luce una nuova categoria, dopo quella degli atei devoti: quella dei puttanieri devoti».
«Mi piacerebbe che chi è solito lanciare anatemi con grande clamore dedicasse più tempo a coordinare i suoi proclami con i comportamenti personali», aggiunge Ermete Realacci ricordando le battagle dei centristi contro le coppie di fatto e la raccolta di firme per l'antidoping ai parlamentari.
In difesa di Cosimo Mele si schierano invece Francesco Cossiga, Daniele Capezzone e il deputato forzista Maurizio Lupi. «Smettiamola di essere ipocriti», dice l'ex presidente della Repubblica che dichiara di sentirsi vicino al collega «ingiustamente crocifisso». «La verità di valori come la famiglia fondata sul matrimonio va ben al di là dei nostri limiti e delle nostre debolezze», assicura Lupi condannando «l'ondata di fariseismo e moralismo».
Per il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè è invece «disgustoso lo sciacallaggio che si sta facendo sulla vicenda di Cosimo Mele e nei confronti dell'Udc». «Entrambi - dice Volonté - hanno dimostrato correttezza, l'uno dimettendosi e l'altro allontanando il deputato dalle sue fila. La barbarie della politica italiana si dimostra anche dall'accanimento di sacerdoti del laicismo libertino, che, per paura dell'iniziativa sul test antidroga a Montecitorio, non trovano di meglio da fare che salire in cattedra, facendo sfoggio di un moralismo tanto becero quanto insultante. Questa vicenda non merita nessun altro commento, per chi come noi è preoccupato e vicino a Cosimo Mele e alla sua famiglia».
E Cosimo Mele? Come si difende? «Droga? non ne so niente, la droga non l'ho neppure vista». «Quella signora l'ho conosciuta a cena presentata da amici», racconta, ammettendo di aver trascorso la serata in una suite dell'hotel Flora al termine della quale «ognuno è andato a dormire in stanze diverse». «Forse quella donna ha preso delle pasticche, che ne so, io dormivo», aggiunge confermando di aver passato la serata in compagnia di una sola ragazza. L'altra, la seconda, sarebbe arrivata dopo.


Maria Berlinguer - 31/07/07 - liberta.it

Iban Majo positivo al Tour

DOPING AL TOUR, IBAN MAYO POSITIVO ALL'EPO

Roma, 30 lug. (Apcom) - Il ciclista spagnolo Iban Mayo è risultato positivo all'Epo al Tour de France. Lo ha annunciato oggi la squadra del ciclista, la Saunier Duval, che lo ha immediatamente sospeso. "La squadra ha ricevuto una notifica da parte dell'Uci che informava che il corridore Iban Mayo è risultato positivo all'Epo in seguito ad un controllo effettuato il 24 luglio, giorno di riposo al Tour de France", ha spiegato la Saunier Duval in un comunicato. Mayo, 30 anni ad agosto, ha chiuso al 16mo posto nella classifica finale del Tour, a 27 minuti e 9" dal vincitore Alberto Contador. La positività di Mayo nell'ultima edizione della Grande Boucle si aggiunge a quelle del kazako Alexandre Vinokourov (Astana) e dell'italiano Cristian Moreni (Cofidis).


31/07/07 - la7.it

Se la giustizia violenta i bambini

Il castello cattivissimo. Le streghe. La piscina con l'acqua di mare e tutti erano nudi. È difficile trovare equilibrio e serenità per capire cosa sia o - speriamo non sia accaduto nell'asilo di Rignano Flaminio, noto alle cronache per i presunti casi di pedofilia. È difficile persino leggere le indiscrezioni sugli interrogatori fatti ai bambini. Restare lucidi laddove il nero delle sensazioni, delle emozioni rischia di offuscare la vista e la mente. Ci proviamo. Nel giro di poche ore sono stati ascoltati due bimbi, in quella fase del procedimento che si chiama "incidente probatorio". Per chi non avesse dimestichezza con le procedure penali, si tratta di un'anticipazione della fase probatoria (che di regola si fa successivamente, nel corso del processo) perché la particolarità delle circostanze rende impossibile far propria la prova dopo. Nel caso specifico, si teme che i bimbi col passare del tempo possano distorcere i ricordi.


di GIANLUIGI PARAGONE - 31/07/07 - libero-news.it

800 025777 contro l’abuso sull’infanzia

800 025777 linea nazionale contro l’abuso sull’infanzia


Telefono Arcobaleno è l’associazione che da ormai dieci anni si prende cura dei bambini vittime di abuso e, al fianco delle istituzioni nazionali e internazionali, lotta contro la pedofilia on line

L’attivazione diretta di Telefono Arcobaleno prevista per i casi ad elevata criticità, coinvolge dal 1996: le forze dell’ordine e il tribunale per i minorenni, i Servizi Sociali Territoriali e i Servizi Sanitari.” “è importante", ha ribadito il presidente dell’Associazione, Giovanni Arena, “valorizzare e incrementare l’attività di contrasto al fenomeno della violenza e dell’abuso sui minori attraverso decise azioni integrate e di sistema sull’intero territorio italiano”

Telefono Arcobaleno ha riscontrato gravi disservizi e carenze nella gestione estiva dei servizi sociali comunali, che risentono della consuetudine di concentrare le ferie di tutti gli operatori nei mesi di luglio e agosto, con la conseguenza che talora, interi servizi comunali, non rispondono al telefono per giorni.

I disservizi maggiori sono stati riscontrati in Puglia, Campania, Lazio e Piemonte, in particolare nelle province di Bari, Taranto, Napoli, Latina e Alessandria, ma riguardano praticamente l’Italia intera.

In estate non si riscontra affatto una diminuzione delle esigenze socio-assistenziali dei cittadini, delle famiglie, dei minori e degli anziani, ma addirittura in molte aree del Paese se ne registra un aumento, per questo il depotenziamento estivo dei servizi sociali non trova alcuna giustificazione.

La Linea Nazionale contro l’abuso sull’infanzia di Telefono Arcobaleno (800 025777), attiva 365 giorni all’anno, rileva:

- Un considerevole aumento delle telefonate che principalmente riguardano separazioni conflittuali tra i coniugi, incremento dei casi di abuso sessuale e di quelli di impiego e sfruttamento di minori nell’accattonaggio.

- Aumentano i casi di emergenza gestiti direttamente da Telefono Arcobaleno, che riguardano principalmente il maltrattamento e l’incuria in Sicilia, Puglia, Lazio e Lombardia.

- Telefono Arcobaleno ha riscontrato anche l’esistenza di alcune realtà particolarmente efficienti e puntuali; è il caso dei servizi sociali di Prato, Lucca, Caserta, Brescia e Torino e delle polizie municipali di Roma, Milano, Firenze e Napoli.

Affinché le domande d’aiuto di questa estate possano trovare pronte risposte anche durante la riduzione degli orari di lavoro delle strutture sociali che collaborano alla tutela dei minori, Telefono Arcobaleno fa appello alla partecipazione insostituibile e preziosa dei Servizi Sociali territoriali e mette la sua esperienza e l’equipe del numero verde – 800 025777- al servizio di tutti coloro che dovessero trovarsi, durante l’estate a dover fronteggiare situazioni di abuso sull’infanzia o di necessità.

Fonte Telefono Arcobaleno Onlus - 31/07/07 - savonanotizie.it

Basta guerre nel mondo!