Schianto a Ponte Abbadesse

38enne in prognosi riservata


E’ di due feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto nella nottata tra domenica e lunedì a Ponte Abbadesse. Una 38enne di origini russe, Marina Vitte, residente a Rimini, si trova ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Bufalini” di Cesena dopo esser stata operata alla milza. L’altro paziente, M.P. un 49enne cervese, ha riportato una grave lesione alla caviglia. L’uomo sarà denunciato per guida in stato d’ebbrezza.

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri di Cesena che sono intervenuti sul posto per i rilievi del caso, il 49enne si trovava, in compagnia della 38enne, al volante di una Bmw 320 con un tasso di alcol nel sangue quattro volte superiore al limite consentito dalla legge che è fissato in 0,50 gr/lt.

All’altezza dell’intersezione tra via Ponte Abbadesse e via Del Torrente, il cervese ha perso il controllo dell’auto schiantandosi dall’altra parte della carreggiata. L’urto è stato violento. Immediato l’intervento del 118 che hanno provveduto al trasporto dei due feriti all’ospedale “Bufalini” per le cure necessarie.

Nel sinistro la peggio l’ha riportata la 38enne, operata d’urgenza alla milza. Ora si trova ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. L’automobilista, invece, è ricoverato nel reparto di Ortopedia per una grave lesione alla caviglia.


04/12/07 - romagnaoggi.it

Austria, Haider nei guai

Il leader di estrema destra ripreso in una discoteca mentre beve con dei ragazzi


E' scandalo in Austria dopo alcune fote scattate a Jorg Haider, il discusso governatore della Carinzia. Nelle immagini il leader dell'estrema destra si diverte assieme a dei ragazzi in una discoteca dove viene servito alcol a fiumi, anche a minori. Questi party da tempo sono al centro del dibattito politico in Austria, dove proprio i partiti della destra conducono una severa campagna contro l'alcol ai minorenni. "Si e' trattato di una visita privata - si e' difeso Haider - non ero io l'organizzatore della festa". Ma intanto i socialdemocratici hanno gia' chiesto le dimissioni del governatore.


04/12/07 - la7.it

Bresciani sempre più "fatti" di coca

(red.) A Brescia si consuma il doppio della cocaina rispetto alla media italiana. Secondo i dati dell’Asl, nel 35% dei casi di abusi di sostanze seguiti dalle strutture sanitarie della nostra provincia è la polvere bianca a rendere schiavi i bresciani, contro il 16% medio del resto d’Italia.
Tra i consumatori di droga più giovani, sono addirittura il 50% quelli che si fanno di cocaina. E pochi tra quelli che fanno ricorso all’Asl ne escono: sono infatti solo il 10% le persone che riescono a liberarsi definitivamente dalla dipendenza.
Naturalmente quelli in cura dall’Asl sono soprattutto i tossici duri, gli schiavi dell’eroina. A Brescia rappresentano il 56% dei casi seguiti, ma nel 2001 erano il 78% a dimostrazione che questo tipo di droga devastante è in calo. Almeno da noi, visto che la media nazionale resta sul 73%.
Pensate, in tutto sono stati ben 3.316 i bresciani (in media tra i 30 e i 40 anni) che nel 2006 son stati presi in cura presso le 12 unità operative dei servizi tossicodipendenze dell’Asl, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Aumento che è stato poi confermato nei primi nove mesi del 2007, con 3.177 persone in cura (3.362, se si contano quelli del primo servizio privato, attivato a Ospitaletto).
Insomma, bresciani sempre più schiavi delle droghe, con i cocainomani al 35% del totale (ma in val Trompia sono il 51%), mentre secondo l’Asl è in aumento anche il consumo di alcol. Inoltre il 62% dei tossicodipendenti presi in carico assume diverse sostanze insieme.


04/12/07 - quibrescia.it

In pericolo di vita un 39enne ferrarese

Cocktail di fumo e alcol e si schianta contro un albero

E’ ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Sant’Anna di Ferrara ed è in pericolo di vita un 39enne ferrarese vittima lunedì sera di un brutto incidente. Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri di Migliarino, intervenuti sul posto, pare che l’uomo abbia fatto tutto da solo. Si trovava a bordo della sua vettura a Gualdo, in via Cesare Battisti, quando il mezzo è improvvisamente uscito di strada andando a sbattere contro un platano ai bordi della carreggiata. L’alta velocità a cui stava viaggiando la vettura ha fatto il resto. Il 39enne, che risiede ad Albarea, ha infatti riportato diversi traumi in tutto il corpo e alla testa, compreso uno chock spinale, e le sue condizioni sono gravi. Agli accertamenti sanitari l’uomo è risultato positivo ai cannabinoidi e all’alcool, un cocktail che potrebbe aver compromesso notevolmente le sue capacità di attenzione alla guida.


04/12/07 - estense.com

Tentato omicidio, resta in carcere il cingalese

FORLIMPOPOLI – Tentato omicidio. E’ questa l’accusa per la quale resta in carcere il 47enne Angelo Warnakulasuriya, che sabato sera a Forlimpopoli ha cercato di uccidere a coltellate la figlia di 21 anni. Probabilmente il padre è andato fuori di se per aver alzato un po’ troppo il gomito. Tutto è cominciato verso le 19.30, quando al termine di un furibonda lite familiare l’uomo ha cominciato a mettere a soqquadro l’appartamento di viale Matteotti, 3. La figlia è riuscita ad evitare i colpi del padre e a mettersi in salvo sul balcone di casa.

Le grida disperate della ragazza hanno inevitabilmente attratto i vicini, che già erano in allarme per i rumori che provenivano da quell’abitazione. I vicini hanno riferito che non è la prima volta che in quella famiglia si scatenano liti verbali, ma mai di quella portata.

Immediato l’arrivo sul posto dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Meldola, supportati dai colleghi della stazione di Forlimpopoli. Secondo gli agenti potrebbe essere proprio l’alcol la causa scatenante dell’episodio, che si sarebbe potuto tramutare facilmente in una tragedia familiare. Warnakulasuriya attualmente è detenuto presso il carcere di Forlì. Sarà il sostituto procuratore Fabio Di Vizio che coordina le indagini a decidere sulla sua sorte futura.


04/12/07 - romagnaoggi.it

Alcol e guida, in giro per i locali con i "palloncini"

Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione dei giovani alla “Guida Sicura” del dopo discoteca, l’Amministrazione Provinciale di Alessandria con la Fondazione Crt , l’Associazione di Volontariato Onlus Centro Giovani in collaborazione con Radio B.B.S.I. hanno pensato di avviare una campagna di comunicazione denominata “Un soffio per la vita,” per sensibilizzare i ragazzi sulla sicurezza stradale. Il progetto prevede una serie di eventi nei Locali da ballo e luoghi di ritrovo del popolo della notte.

Dal 7 al 30 dicembre i volontari dell’Associazione Centro Giovani con il supporto di Radio B.B.S.I. distribuiranno gratuitamente 6.500 etilotest, "palloncini" usa e getta per il controllo del tasso alcolemico.


03.12.07 - giornal.it

USA/ Sequestratore uffici Clinton alcolista

La moglie: quando beve è un'altra persona


Rochester, 3 dic. (Apcom) - L'uomo che venerdì ha tenuto in ostaggio cinque persone negli uffici della campagna elettorale di Hillary Clinton in New Hampshire voleva aiuto per i suoi problemi di alcolismo, non avendo assicurazione sanitaria e i soldi per curarsi, secondo quanto detto dai suoi familiari.

Intorno alle 13 di venerdì Leeland Eisenberg, apparentemente armato di esplosivo, aveva fatto irruzione nel quartier generale di Clinton, prendendo in ostaggio alcuni volontari del team dell'ex first lady democratica. L'uomo aveva poi rilasciato gradualmente tutti gli ostaggi e si era arreso alla polizia dopo un assedio durato circa 5 ore.

"E' stato un atto disperato per cercare aiuto", ha detto alla trasmissione 'Good Morning America " il suo figliastro Ben Warren. La moglie Lisa Warren, che martedì scorso aveva avviato la causa di divorzio, ha detto al quotidiano Sunday Citizen che Eisenberg aveva bevuto quasi senza sosta nelle ultime tre settimane e cercava disperatamente aiuto per il suo problema. "Senza le medicine e quando beve diventa un'altra persona", ha detto la donna. "Spero che ottenga l'aiuto di cui ha bisogno e sono contenta che nessuno si sia fatto del male".


03.12.07 - notizie.alice.it

Guidava ubriaco nel centro di Sanremo

IMPERIA. 4 DIC. Dal modo in cui stava guidando la sua auto era evidente che c'era qualcosa non proprio a posto. Il tipo infatti, un 32enne di Ventimiglia, procedeva a zig zag, avanti e indietro, con la sua vettura, non su una strada secondaria, ma nel centralissimo corso Mazzini di Sanremo. Fermato dai Carabinieri, ha prima rifiutato il test dell'etilometro e poi ha aggredito violentemente i Carabinieri. E' stato dunque arrestato con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale; naturalmente è scattata una denuncia per guida in stato di ebbrezza.


04/12/07 - ligurianotizie.it

"Servizio risposte alcologiche" sul sito del Comune

San Benedetto Del Tronto Consultando la pagina web, i cittadini potranno conoscere le attività svolte dal servizio comunale e contattare gli operatori tramite e-mail.

Da oggi nel sito del Comune (www.comunesbt.it) è possibile consultare la pagina web del Servizio Risposte Alcologiche, centro territoriale che da anni si occupa d'informare ed orientare le famiglie che hanno problemi con l'alcol, anche attraverso il numero verde 800.239220.

Consultando la pagina web, i cittadini potranno conoscere le attività svolte dal servizio comunale e contattare gli operatori tramite e-mail (sralcologiche@libero.it). Inoltre, la pagina è articolata in modo tale che tutti possano informarsi direttamente sulle evidenze scientifiche relative all'alcol, rendersi conto dei rischi e conoscere, grazie all'etilometro on-line, il proprio tasso alcolemico, in relazione al numero dei drink, al sesso ed al peso corporeo.

L'assessorato alle Politiche della città solidale, per mezzo della nuova pagina web, intende contribuire alla divulgazione delle conoscenze sull'alcol ed offrire ai cittadini un'occasione di riflessione su un comportamento molto diffuso, perché ognuno possa scegliere, liberamente, se bere o meno.

Gli operatori del Servizio Risposte Alcologiche ringraziano l'Ufficio relazioni con il pubblico, ed in particolare il dott. Paci, che con professionalità e pazienza ha reso possibile la nascita della nuova pagina informativa.

03/12/2007 - ilquotidiano.it

Ubriachi al volante: 1200 ogni anno

E' bene essere informati su cio' che si rischia guidando dopo aver bevuto alcol, correndo troppo per strada o ascoltando musica con le cuffie: le sanzioni vanno da 36 a 10 mila euro, puo' essere revocata la patente e si puo' finire addirittura in carcere. Chi poi e' recidivo rischia di piu'. Sembrano sciocchezze, ma per fare un esempio sono circa 25 le persone che in provincia di Modena ogni mese devono risostenere l'esame di guida per revoca o decurtazione della patente, e non sempre tutti vengono promossi.

Per questa ragione la Prefettura, la Provincia di Modena e la Polizia Stradale, in collaborazione con la Motorizzazione civile e le autoscuole della provincia hanno dato vita a una campagna di informazione sulla sicurezza stradale, che prevede la diffusione di un volantino riepilogativo delle multe previste dalle nuove e piu' severe norme del Codice della strada entrate in vigore in ottobre. I manifesti verranno affissi nelle autoscuole e negli uffici pubblici, mentre i pieghevoli, oltre che in queste sedi saranno distribuiti anche dalle forze dell'ordine e dalle polizie municipali.

"Quasi il 40% degli incidenti gravi o mortali- spiega l'assessore provinciale alla Sanita', Maurizio Guaitoli- e' causato dall'alcol e dall'assunzione di sostanze. Questo valore e' aggiornato ad oggi, per questo l'ampia differenza rispetto al dato nazionale, del 30% che risale al 2005 e che e' soggetto a maggior difficolta' nella rilevazione. A Modena i controlli sono piu' incisivi". Ogni anno sono circa 1.200 le persone sorprese alla guida in stato d'ebbrezza. I recidivi sono il 10%, e per loro c'e' l'invio al centro alcologico. A Modena, Carpi e Sassuolo e' iniziata anche la sperimentazione dei corsi infoeducativi (14, in programma fino a novembre 2008) rivolti ai cittadini segnalati per guida in stato di ebbrezza. Visto l'aumento di incidenti in provincia di Modena, fino al mese scorso, e', poi, stato deciso di intensificare i controlli nei tratti di strada ritenuti piu' a rischio: l'incremento di attivita', partito in questi giorni, vede affiancarsi piu' corpi di polizia municipale.


04/12/07 - ilnuovo.redaweb.it

40 anni fa il primo trapianto di cuore

(AGI) - Roma, 2 dic. - Sono passati quarant’anni da una grande rivoluzione nel mondo della medicina e chirurgia. Era il 3 dicembre del 1967 quando venne eseguito il primo trapianto della storia, l’operazione venne fatta al cuore. Il paziente si chiamava Louis Washkansky, aveva 55 anni e mori’ 18 giorni dopo l’intervento. Il pioniere del nuovo tipo di intervento fu il chirurgo sudafricano Christian Barnard, scomparso nel 2001 all’eta’ di 78 anni, stroncato da un infarto.
Un’antica tradizione fa risalire l’arte della trapiantologia a molto tempo prima di Barnard: si narra che addirittura nel III secolo due medici Cosma e Damiano riuscirono a sostituire la gamba cancrenosa del loro sacrestano con quella di un etiope deceduto poco prima. La vera storia ‘ufficiale’ dei trapianti ha invece inizio nel 1902, quando un chirurgo francese, Alexis Carrel, riusci’ a mettere a punto una tecnica in grado di suturare tra loro i vasi sanguigni. Fu allora che vennero trapiantati i primi cuori sugli animali, ma l’entusiasmo duro’ poco: le cavie morivano a causa del rigetto dell’organo impiantato. Il passo successivo avvenne negli anni Quaranta, durante la Seconda guerra mondiale, quando il dottor Peter Medawar, tentando il trapianto di innesti cutanei su gravi ustionati dei bombardamenti di Londra, dimostro’ che il rigetto era legato a un fattore genetico.
Nacquero cosi’, negli anni Sessanta,la branca dell’immunologia dei trapianti e le terapie immunosoppressive, che contemplavano l’uso di farmaci per affrontare il periodo post-operatorio. Ma fu la ciclosporina, scoperta nel 1978 da Sir Roy Calne, a “neutralizzare” l’effetto-rigetto dell’organo estraneo. In Italia il primo trapianto di cuore fu effettuato 22 anni fa, a Padova, dall’equipe del professor Vincenzo Gallucci. Fu una vera e propria impresa: la macchina organizzativa del chirurgo si mise in moto subito dopo aver ricevuto l’autorizzazione dal ministero della Salute. Il cinquantacinquenne Ilario Lazzari venne portato d’urgenza in sala operatoria, dove pero’ arrivo’ un inatteso contrordine: quel foglio non era stato ancora firmato. Lazzari attese il suo nuovo cuore per ben 48 ore. Fu Francesco Busnello, un ragazzo morto in quelle ore in un incidente stradale, a donargli la “vita”. Da allora l’Italia, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, ha fatto enormi progressi, collocandosi nel 2005 al primo posto in Europa in quanto a qualita’ dei trapianti. Piu’ in generale, secondo i dati forniti dal ministero della Salute, tutti i centri specialistici presenti sul territorio nazionale offrono un elevato grado d’efficienza. (AGI)

Red - 04/12/07 - medici-oggi.it

Molesta 16enne durante premio tv: arrestato

MILANO (3 dicembre) - Un egiziano di 27 anni, M.S., è stato arrestato sabato pomeriggio agli East End Studios di via Mecenate a Milano, con l'accusa di aver molestato una ragazza italiana di 16 anni, mentre si registrava Kids Choice Awards, programma presentato dal Trio Medusa e da Elisabetta Canalis. La ragazza aveva chiesto ad un addetto alla sicurezza dove era la toilette e probabilmente l'egiziano l'ha sentita.

Quando si è persa nella struttura, la ragazza è stata avvicinata dall'immigrato che si è offerto di accompagnarla. Arrivata ai servizi anche lui si è infilato nella toilette, trattenendola per un braccio e palpeggiandola. L'adolescente è riuscita a divincolarsi e ad avvisare le forze dell'ordine. Poco dopo l'extracomunitario è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale. Il pm di turno Nicola Piacente ne ha già chiesto la convalida dell'arresto.


03.12.07 - ilmessaggero.it

Stuprata e frustata per 11 anni

A processo gli zii e il portiere


MILANO (03/12/2007) - Frustata e violentata per almeno dieci anni. A tal punto che ha tentato il suicidio quando ancora frequentava le scuole medie. Violenze che si sarebbero protratte da quando la bambina aveva 5 anni, età in cui è stata affidata agli zii perchè orfana, fino a quando ne ha compiuti sedici e ha trovato la forza di denunciare.

Le accuse
Non prima però che per tentare di allontanarsi da quella casa finisse vittima anche del portiere del palazzo. Ora per gli aguzzini della giovane ci sarà il processo. Diverse le accuse a carico dei tre indagati: gli zii, di 70 e 75 anni rispondono di maltrattamenti in famiglia, per aver picchiato la bimba con un frustino in numerose occasioni, violenza sessuale e istigazione al suicidio.

Il coraggio di denunciare
La vittima, infatti, aveva cercato di uccidersi inghiottendo farmaci, quando andava alle scuole medie. Il portiere, invece, è accusato solo del reato di violenza sessuale, per due episodi che risalgono a marzo e aprile scorsi. La giovane aveva trovato il coraggio di denunciare le violenze solo dopo questi ultimi abusi, dopo essersi confidata con un fratello e aver scoperto che anche lui era stato violentato da piccolo.

Gli zii e il portiere erano poi stati arrestati e anche il 75enne è stato messo in custodia cautelare, nonostante l'età, data la gravità dei fatti contestati. Oggi la 16enne vive con i fratelli più grandi.


03.12.07 - milano.cronacaqui.it

Duemila anziani malati aspettano un ricovero

MARCO ACCOSSATO

TORINO

Duemila anziani non autosufficienti - tra cui numerosi malati di Alzheimer - sono in attesa di un ricovero che, quasi sicuramente, non avverrà a Torino. Oltre metà delle persone con handicap intellettivo grave sono state ospitate negli ultimi tre anni in strutture fuori città e addirittura fuori provincia, lontani chilometri dalle persone che possono occuparsi di loro: Cuneo, Alessandria, Asti. Non solo: mancano centri diurni, e chi ha problemi di demenza «pesa» quasi completamente sulle sole forze dei parenti.

Per la terza volta nell’arco di poche settimane le associazioni di volontariato tornano oggi in piazza per gridare la disperazione di troppe famiglie. Dal Csa alla Consulta per le persone in difficoltà, dal Sea all’Utim, dalla Diapsi al Volontariato vincenziano, tante voci diventano di nuovo una per chiedere «un piano straordinario di investimenti destinato a creare nuove strutture in città».

Non bastano più, ormai, le cinque case di riposo comunali per far fronte alla sofferenza, a volte all’abbandono quasi totale di queste persone. Non bastano neppure le altre 140 strutture accreditate a Torino e provincia. La disponibilità di letti è drammaticamente inferiore alla richiesta. «Oltre ai grattacieli - polemizza Maria Grazia Breda, responsabile del Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti - chiediamo al Comune di recuperare spazi ed edifici per i più deboli». Spazi a volte esistenti, disponibili ma vuoti: «Ad esempio - si legge su un volantino che sarà distribuito davanti al Comune - ci sono l'ex Astanteria Martini, un fabbricato in corso Regina Margherita 153, alcune parti dell'ospedale San Giovanni, l’ex casa di riposo Villa Primule, un'ala dell'Istituto Ricovero per la Vecchiaia in corso Unione Sovietica, un alloggio che era parte di un’ex comunità in lungo Dora Voghera, un altro alloggio di un ex centro diurno di via Baltimora». Infine, dicono le associazioni sul piede di guerra, «ci sono i patrimoni delle ex Ipab, destinati ai poveri, e gli alloggi vuoti dell’Atc che potrebbero essere ristrutturati con concessioni a privati senza spese a carico del Comune».

Nella città che invecchia sempre più, e sempre più deve fare i conti con la malattia cronica, «il Comune deve riprendere in mano la programmazione in materia di assistenza». E «deve farlo subito»: per questo, oggi dalle 17 alle 19, durante il terzo presidio della serie organizzato di fronte al Comune, saranno raccolte firme a sostegno della petizione popolare che ha già raggiunto quota 15 mila sostenitori. Una proposta che prevede di «tenere distinta la normativa per le persone disabili con handicap da quella per i non autosufficienti», che chiede anche al Governo «un aumento del finanziamento del fondo sanitario per le prestazioni destinate ai non autosufficienti», e prevede «per le famiglie che mantengono malati cronici non autosufficienti a domicilio un contributo aggiuntivo come integrazione ai servizi di cura domiciliare sanitaria e sociale già erogati».

E’ la sfida dei prossimi anni, «la sfida di una società civile», secondo i promotori del presidio di questo pomeriggio in piazza Palazzo di Città. Una doppia emergenza: perché oltre al dramma di chi non trova un posto per un parente in una Rsa (o lo trova distante da casa) c’è anche quello di che, costretto all’assistenza a domicilio, si trova a dover affrontare spese insostenibili. Una recente indagine presentata quindici giorni fa durante i Martedì Salute all’Unione Industriale ha messo in luce che - oltre a ciò che è garantito dal Servizio sanitario nazionale - assistere un malato non autosufficiente a casa costa, ogni anno, 30 mila euro tra badante, farmaci di fascia C, integratori alimentari e inevitabili ausilii vari.


3/12/2007 - lastampa.it

Giornata persone disabili

Dalla Costituzione italiana la garanzia dei diritti. A volte disattesi


Oggi in Quirinale la giovane Maria Clara Ori ha letto in Braille alcuni articoli della carta fondante il nostro ordinamento. Napolitano: "Non utilizzare le risorse umane che le diverse abilità possono produrre è un´occasione mancata come società. I disabili sono soggetti attivi nel mercato interno"


ROMA - "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Ha cominciato dall´articolo 2 della Costituzione Maria Clara Ori, giovane non vedente, la sua lettura oggi in Quirinale, in apertura della cerimonia per la Giornata per i diritti delle persone disabili. Poi, sempre in Braille, ha letto gli articoli 3 e 38, dedicati alla "pari dignità sociale", al "compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione"; e al "diritto al mantenimento e all'assistenza sociale" per tutti i cittadini "inabili al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere". Parole fondanti il nostro ordinamento e l´articolazione della nostra società, parole di "una Costituzione (che tra poche settimane compirà 60 dell'entrata in vigore, ndr) che parla al presente ed esprime inclusione" come ha detto il coordinatore dei lavori della mattinata, il giornalista Giovanni Anversa.

"Oggi le persone disabili sono ascoltate alla pari nel luogo simbolo della nostra Repubblica", ha esordito Anversa. "Al centro ci sono le ragioni delle persone con disabilità.
Un cammino che è frutto di lotte, che per fortuna oggi in diversi casi si sono trasformate in leggi e diritti. Anche se la vergogna e la discriminazione non sono scomparse.
La disabilità ci parla con la sua cita incerta ma appassionata, arrabbiata ma divertente".
Dagli atleti degli Special Olympics, alle testimonianze all´improvvisazione teatrale del laboratorio integrato Piero Gabrielli di Roma, la mattinata ha avuto la voce di "coloro che dentro e accanto alla disabilità si impegnano". Come Francesco Mercurio, giovane vicepresidente della Lega del Filo d´Oro: da poco si è laureato in giurisprudenza con una tesi dal titolo "La tutela delle persone disabili nella Costituzione e nella normativa di attuazione". Oggi accanto a lui c´era Renzo Arbore, da sempre testimonial della Lega. Mercurio ha raccontato il suo metodo di studio (libri passati con lo scanner e riportati in Braille) e ha tenuto a lanciare un messaggio: "Se io posso esercitare un mio diritto, sono anche in grado di esercitare un mio dovere, il mio lavoro serve e fa crescere tutta la società".

Il suo messaggio è stato ripreso dal presidente della Repubblica, quando ha detto "Non utilizzare le risorse umane che queste diverse abilità possono produrre è un´occasione mancata come società (….). I disabili sono soggetti attivi nel mercato interno".

Al mondo della comunicazione e ai colleghi giornalisti si è rivolto Franco Bomprezzi, giornalista e persona con disabilità, una delle persone che oggi hanno ricevuto il riconoscimento da parte del presidente Napolitano, in particolare - questa in sintesi la motivazione - per il contributo fondamentale nel settore dell´informazione, garantendo un continuo aggiornamento sulle novità internazionali.
"Affrontate con dignità professionale e curiosità il mondo della disabilità - ha detto Bomprezzi ai comunicatori -. Qui oggi ci sono 200 storie meravigliose, provateci.
Vedrete, non calerà l´audience né si venderà di meno". (ep)


3/12/2007 - superabile.it

Parlare di pace preparando la guerra

Il vertice di Annapolis sul Medio Oriente


“Vis pace para bellum” mai il monito di Tacito è apparso tanto realistico e drammatico come in queste settimane. Il vertice di Annapolis (1) è stato seguito, due giorni dopo, dalla presentazione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di una risoluzione elaborata dagli USA che l’hanno poi precipitosamente ritirata (coprendosi di ridicolo) perché – secondo le autorità israeliane – avrebbe dato un ruolo eccessivo alle Nazioni Unite nella gestione dei risultati del vertice.
Da questo si desume che Annapolis può rivelarsi la “trappola” che molti – in Palestina e al di fuori -avevano denunciato con largo anticipo.
Se volessimo analizzare le conseguenze di Annapolis dovremmo operare una disaggregazione dei fatti e della loro rappresentazione per poi ricomporli dentro una chiave di lettura che ne metta in controluce tutti i dettagli. Come si sa, il diavolo si nasconde sempre nei dettagli ma è soprattutto nei documenti internazionali che i dettagli determinano la realtà e spesso la guerra (vedi l’accordo di Rambouillet sulla Jugoslavia nel 1998).

1. Il discorso di Bush

Il breve documento di Bush letto davanti ai giornalisti a conclusione del vertice, come ha sottolineato giustamente Michelangelo Cocco, ha di fatto “mandato in soffitta” la questione del diritto al ritorno dei profughi palestinesi “Da settimane si vociferava di una possibile dichiarazione di Bush contro il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e, puntualmente, l'inquilino della Casa Bianca non ha deluso le aspettative del suo principale alleato in Medio Oriente. Israele teme che un'ipotetico ritorno in massa dei profughi del 1948 comprometta l'esistenza stessa dello Stato ebraico. I palestinesi rivendicano un loro diritto e lamentano che il 20% della popolazione d'Israele, palestinese, è considerato di serie B proprio per il carattere esclusivo, ebraico, dello Stato” (2)
La sostanza della riaffermazione di Bush su Israele come “stato del popolo ebraico”, da un lato ipoteca definitivamente la questione del ritorno dei profughi palestinesi cacciati dagli israeliani nel ’48, dall’altro accoglie il punto nodale posto dalle autorità israeliane alla delegazione palestinese per la ripresa dei colloqui e che i palestinesi – lo stesso Abu Mazen – non aveva potuto accettare nell’incontro all’Hotel King David a metà novembre che ha preceduto il vertice di Annapolis.

2. La dichiarazione congiunta israelo-palestinese.

Anche su questo i dettagli sono importanti. I palestinesi volevano un documento congiunto più impegnativo sulla calendarizzzione del negoziato, gli israeliani solo una dichiarazione di intenti generica. La mediazione – un “onorevole punto di mezzo” l’ha definita Ugo Tramballi – è una dichiarazione che indica alcune date: la prima riunione del comitato congiunto il prossimo 12 dicembre, la volontà di arrivare ad un accordo di pace entro il 2008 (praticamente in coincidenza con la fine del mandato di Bush), incontri bilaterali tra Olmert e Abu Mazen ogni quindici giorni per verificare lo stato di avanzamento dei negoziati.
Ma la cosa più inquietante della dichiarazione congiunta sono le ultime nove righe. In essa viene citata ben cinque volte la Road Map come documento vincolante per il processo negoziale e per ben tre volte la supremazia del ruolo degli Stati Uniti su tutto il processo negoziale (3).
Qui si apre una questione spinosa e pericolosa. Come è noto la Road Map è un documento elaborato Elliot Abrams, uno dei consiglieri di Bush più legato all’ambiente dei “likudznik”, che prevedeva un calendario negoziale tra israeliani e palestinesi e fatto poi assumere come proprio dal Quartetto (USA. ONU, Unione Europea, Russia) e presentata da Bush all’ONU il 2 maggio 2003.
Se si va a guardare la Road Map, essa prevede una serie di obblighi preliminari per i palestinesi sul piano della sicurezza che – di fatto – deve portare allo smantellamento delle organizzazioni della resistenza e al disarmo di tutti i gruppi palestinesi impegnati nella lotta contro l’occupazione israeliana. Nei Territori Occupati è in arrivo un altro generale statunitense. Si tratta di James Jones, ex comandante supremo della Nato in Europa. Il gen. Jones affiancherà un altro generale USA (Dayton, quello che aveva spinto settori di Al Fatah per il colpo di mano contro Hamas) già impegnato nel «ricostruire le strutture di sicurezza palestinesi». Si tratta del piano per disarmare tutti i bracci armati dei partiti palestinesi e organizzare un'unica forza di sicurezza, alle dipendenze di un'Autorità nazionale palestinese, che collabori con Washington e Tel Aviv.
Su questo ha ragione da vendere Michele Giorgio quando sostiene che “L'ostacolo sul quale rischia di sbattere subito il negoziato che nascerà dai colloqui di Annapolis è l'applicazione della prima fase della road map, l'«itinerario di pace» sponsorizzato dal Quartetto, che impone ai palestinesi di lottare contro il «terrorismo» e di smantellare le organizzazioni armate che combattono l'occupazione. La road map è la trappola alla quale Abu Mazen difficilmente potrà sfuggire” (4).
Olmert ha anche ribadito la sua interpretazione della Road Map: nessun accordo di pace fino a quando i palestinesi non avranno disarmato le loro milizie.
La brutale repressione in Cisgiordania contro le manifestazioni di critica alla partecipazione dell’ANP al vertice di Annapolis e ancora prima gli attacchi della polizia e delle forze di sicurezza dell’ANP contro i militanti delle Brigate Al’ Mustafa (Fronte Popolare) e delle stesse Brigate Al Aqsa (Al Fatah) nei giorni precedenti Annapolis, da un lato non sono affatto di buon auspicio e dall’altro indicano quale potrebbe essere la linea di condotta che “lo spirito di Annapolis” determinerà nel gruppo dirigente di Abu Mazen e dell’ANP. Certo, il Ministro degli Interni palestinese Abdel Razak ha poi chiesto scusa per il comportamento della polizia contro le manifestazioni e i giornalisti, ma questo rischio esiste e non riguarda più solo lo scontro con Hamas ma anche contro le organizzazioni della sinistra palestinese (che pure hanno condannato l’azione di Hamas a Gaza) e settori della stessa Al Fatah.

3. Una strada spianata all’intervento militare contro l’Iran?

Mentre Bush, Olmert e Abu Mazen cercavano di raggiungere un accordo e un testo da presentare ai giornalisti e ai diplomatici convenuti ad Annapolis, il segretario di Stato USA, Rice si riuniva con i 40 ministri degli esteri e diplomatici dei paesi arabi e occidentali invitati e convenuti ad Annapolis.
La Rice e l’amministrazione Bush hanno capitalizzato così alcuni risultati:

1) la partecipazione della Siria, attratta dall’idea dell’avvio di un negoziato anche sulle alture del Golan occupate da Israele nel ’67. Bush non ha fatto pubblicamente alcun cenno a questa ipotesi, al contrario nel suo discorso ha rammentato le minacce alla stabilità del Libano con un chiaro riferimento a Damasco, ma fonti ufficiose parlano di un prossimo vertice a Mosca in cui – forze – si comincerà a discutere con Israele anche del Golan. Nel primo commento ufficiale di Damasco dopo la conferenza di Annapolis, il portavoce dell'ambasciata a Washington, Ahmed Salkini, si e' mostrato ottimista: "Abbiamo compiuto un passo riaprendo la questione, l'obiettivo della Siria per una pace complessiva in Medio Oriente e' stata sollevata dai protagonisti della Conferenza e ora la porta e' aperta per ulteriori incontri internazionali per discutere del Golan". Secondo il quotidiano israeliano "Maariv", la Russia sta mediando tra Israele e la Siria: il viceministro degli Esteri, Alexander Sultanov, avrebbe avanzato una proposta che restituirebbe alla Siria la sovranita' sulle alture del Golan lasciandone pero' il controllo a Israele per un certo numero di anni.
Anche la “mediazione” raggiunta in Libano con la candidatura del gen. Suleiman alla contestata presidenza della repubblica sembra essere un effetto distensivo della partecipazione siriana al vertice di Annapolis. La Siria sembra quindi essere tornata al “pragmatismo” della genìa Assad che ha una cura particolarissima dei propri interessi specifici. I primi a pagarne il prezzo potrebbero essere i rappresentanti delle organizzazioni della resistenza palestinesi attualmente rifugiati a Damasco che verrebbero espulsi. Ma il prezzo più pesante in termini geopolitica è la rottura dell’alleanza tra Siria e Iran esistita fino ad ora.

2) La presenza di tutti gli stati della Lega Araba all’incontro di Annapolis e al vertice con Condoleeza Rice vedeva un convitato di pietra: l’Iran. Il governo di Teheran è stato l’unico a tuonare contro il vertice di Annapolis intuendo che lì si stava preparando una sorta di semaforo verde all’intervento militare USA-Israele contro l’Iran sulla base del silenzio-assenso dei paesi arabi presenti. Questi ultimi sembrano tornati allo “spirito dell’80” quando finanziarono e sostennero militarmente l’Iraq di Saddam Hussein contro l’Iran di Khomeyni durante una sanguinosa guerra per commissione che durò ben otto anni. Ufficialmente il “timore” delle petromonarchie e dei paesi arabi moderati cerca di rinvigorire il secolare contrasto tra sunniti e sciiti che divide da secoli il mondo islamico. In realtà temono che la tenuta dell’Iran in antagonismo a USA e Israele possa provocare un onda lunga che – superando le divisioni confessionali – destabilizzi i privilegi, le subalternità e i poteri consolidati di leadership corrotte e screditate in tutto il mondo arabo.

3) L’abilità della Rice e degli Stati Uniti è stata quella di aver fatto intendere chiaramente ai paesi arabi che la minaccia alla stabilità dell’area (e ai loro interessi) non viene da Israele ansiosa di normalizzare al più presto i rapporti con loro ma, piuttosto, viene dall’Iran. ''Quello che è importante - ha detto una fonte anonima dello staff di Condoleeza Rice, citata da media americani - è che sono venuti qui e che abbiano capito che la vera minaccia alla stabilita' del Medio Oriente comincia con la 'I' ma non e' Israele, bensi' un paese che finisce con la 'N'''. Il dopo-Annapolis dell'amministrazione Bush, c'e' da scommetterci, sara' dedicato anche a cercare di consolidare i guadagni in chiave anti-iraniana” sottolineava una agenzia al termine del vertice di Annapolis. Più chiaro di così?

Annapolis può dunque essere definito come un vertice “di pace” che ha preparato l’escalation alla guerra. Prima ce ne rimandiamo conto meglio sarà per poter approntare una campagna di verità e di mobilitazione che rimetta al centro il ripudio della guerra e la giustizia per il popolo palestinese.
NOTE:
(1) E’ bene definire Annapolis più un vertice che una conferenza. Per la breve durata e l’inesistenza di tavoli negoziali veri e propri, definire Annapolis una conferenza appare decisamente eccessivo e indulgente nei confronti dell’amministrazione Bush.
(2) “Michelangelo Cocco “Gorge W. Manda in soffitta i profughi”, su Il Manifesto del 28 novembre
(3) Per il testo integrale della dichiarazione congiunta israelo-palestinese vedi http://www.forumpalestina.org/news/2007/Novembre07/27-11-07DichiarazioneAnnapolis.htm
(4) Michele Giorgio “Se il raìs di Ramallah finisce in trappola”, Il Manifesto del 28 novembre


Sergio Cararo - 2 dicembre 2007 - pane-rose.it

Scuola,italiani i più somari in Ue

Lo rivela un rapporto dell'Ocse


Gli studenti italiani sono i più somari d'Europa. Lo rivela un rapporto dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che fotografa la situazione degli studenti 15enni in 57 paesi del mondo. L'Italia è al 33esimo posto per competenze di lettura, al 36esimo per cultura scientifica, al 38esimo posto per quella matematica. I risultati sono peggiorati rispetto alle precedenti rilevazioni nel 2000 e nel 2006.


La pagella per la scuola italiana viene dal prestigioso rapporto Ocse-Pisa (Progress in International Reading) 2006, giunto alla terza edizione. I risultati sono ancora più pesanti se si considera il livello di Pil del paese e il numero dei progetti di ricerca. Quello che il rapporto evidenzia è, soprattutto, l'alto numero (un quarto o più) di studenti che hanno raggiunto un risultato sotto il livello 2, in pratica l'insufficienza.

Per quanto riguarda la differenza tra maschi e femmine, le ragazze di tutti i paesi interessati dalla ricerca hanno fatto meglio dei loro coetanei: in particolare, in Italia lo scarto è di 41 punti a favore delle studentesse.

Cultura scientifica

Se nel 2003 i quindicenni italiani figuravano al 27esimo posto per le loro competenze nelle materie scientifiche, nel 2006 sono slittati al 36esimo posto. In cima alla lista ci sono gli studenti della Finlandia, Paese che non solo continua a mantenere buoni risultati (da 548 punti a 563), ma in cui tutti gli alunni raggiungono livelli di buon rendimento. Dietro l'Italia si piazzano Portogallo (474), Grecia (473) e Israele (454). Fra i Paesi al di sotto della media Ocse, oltre all'Italia, si posizionano Croazia, Slovacchia, Lituania, Norvegia. E peggio dei nostri ragazzi, oltre ai coetanei di Portogallo e Grecia, fanno gli studenti di Bulgaria (434 punti) e Romania (418), fra gli ultimi entrati nella Ue.

Lettura

L'Italia si posiziona al 33esimo posto, totalizzando un punteggio totale di 469, che la posiziona al di sotto della media Ocse nella classifica che vede ai primi cinque posti Corea del Sud, Finlandia, Hong Kong, Canada e Nuova Zelanda. Di paesi dell'Unione Europea, soltanto Repubblica Slovacca, Spagna e Grecia hanno fatto peggio del nostro paese, oltre alle nuove entrate Bulgaria e Romania. L'Ocse, inoltre, rileva come l'Italia abbia peggiorato il proprio risultato rispetto al primo rapporto Ocse-Pisa del 2000.

Matematica

Italia al 38esimo posto (con 462 punti) della classifica che vede ai primi cinque posti Taiwan, Finlandia, Hong Kong, Corea del Sud e Olanda. Peggio dell'Italia, tra i paesi dell'Unione europea soltanto la Grecia che si posiziona al 39esimo posto e Bulgaria e Romania. Anche per la cultura matematica, come per la capacità di lettura, almeno un quarto degli studenti che hanno partecipato al progetto non ha raggiunto la sufficienza del secondo livello di conoscenza, classifica in cui siamo superati anche dalla Grecia.


L'Italia, infatti, è fuori anche dalla "classifica" che vede almeno il 70% degli studenti raggiungere il secondo livello. Come per le altre due rilevazioni Ocse-Pisa, anche per quella matematica i risultati ottenuti nel 2006 sono peggiori di quelli del 2003. A differenza della classifica per capacità di lettura, per la matematica i ragazzi si sono comportati meglio delle loro colleghe studentesse.


04/12/07 - tgcom.mediaset.it

Basta guerre nel mondo!