Festa della birra

Dal 22 novembre si celebra la "festa della birra"
Tra le “bionde” siciliane, le nordiche dell’October fest e i wurstel tedeschi spazio anche ai maestri rosticceri palermitani con il pane con la meusa e le panelle. La manifestazione “Birra e dintorni” si svolgerà presso la cittadella fieristica.


(05/11/2007)
Va a tutta birra, è proprio il caso di dirlo, l’organizzazione della manifestazione “Birra e dintorni” che si svolgerà nella zona nord della cittadella fieristica dal 22 al 25 novembre. L’inaugurazione è prevista per giovedì 22 novembre alle 17. Sarà una rassegna dedicata al mondo della birra e a tutto quello che ci sta attorno ma, soprattutto, una festa dedicata alle “bionde” e ai prodotti gastronomici che questa può accompagnare. Diverse le curiosità di quest’evento che, secondo gli organizzatori, richiamerà molti appassionati dall’isola e dalla vicina Calabria. Saranno presenti anche diversi micro birrifici dell’isola e il gruppo Heineken-Birra Messina. La manifestazione riprodurrà tutto il mondo della birra: dal momento della sua produzione a quello del consumo che viene accompagnato da diverse ricette. Dalla Germania arriveranno biondissime hostess, birre alla spina originali e gli immancabili wurstel. Saranno presenti ben quattro birrerie originali tedesche. Ma a “Birra e dintorni” hanno già confermato la loro partecipazione birrifici di ogni parte del mondo: dalla Palestina, a Malta alla Grecia. Attorno all’evento si è creato l’interesse dei principali operatori del mondo. L’Ente Fiera Internazionale ha creato 9000 contatti in tutta Europa con operatori del settore, commercianti e produttori che guardano con interesse a questa prima edizione unica nel suo genere, da Rimini in giù, nel Meridione d’Italia. L’ingresso è previsto, ogni giorno, dalle 17 alle 24, tranne il sabato e la domenica quando i cancelli verranno aperti alle 12.


05/11/2007 - nettunopress.it

Droghe legali ed illegali: sempre più diffuse

Droghe legali ed illegali: sempre più diffuse soprattutto tra i giovani


Scandicci, 6 Novembre 2007- Lo dicono anche dati recenti, del 2007, dell’Ars Toscana. La Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest fin dalla sua nascita impegnata nei programmi territoriali di prevenzione e trattamento delle persone con problemi correlati all’uso di droghe e alcol, ha colto tutta l’importanza che anche queste nuove manifestazioni implicano proprio in termini di salute di tutta la comunità locale.

Per sensibilizzare su queste problematiche l’intera popolazione degli otto comuni di sua competenza (Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia), la SdS Nord Ovest organizza per giovedì 8 novembre a Scandicci, una giornata di studio e di pubblico dibattito dal titolo “Se così fan tutti… Uso di droghe e comportamenti a rischio: nuovi scenari e nuove sfide per i servizi e per la comunità”. L’iniziativa rientra in un più ampio programma di intervento, di informazione, prevenzione e trattamento che si realizzerà nella zona fiorentina nord ovest, attraverso varie iniziative tra cui anche l’apertura di un ambulatorio dedicato alle problematiche correlate alle nuove droghe emergenti e al gioco d’azzardo. Intanto l’incontro dell’8 novembre servirà a valutare, attraverso il confronto dei vari punti di osservazione dei fenomeni, l’impatto dell’uso di droghe e degli altri comportamenti a rischio nei diversi settori della società. “Le conseguenze – sottolinea Guido Guidoni, responsabile del Servizio Tossicodipendenze della zona nord ovest della Asl 10 – riguardano anche i costi economici e sociali, come ad esempio quelli conseguenti ad infortunistica stradale e sui luoghi di lavoro, ma soprattutto le sofferenze assai più rilevanti, in termini psicologici e relazionali, in ambito familiare”.

All’incontro di giovedì 8 Novembre, oltre a Simone Gheri, sindaco del comune di Scandicci che ospiterà la manifestazione, saranno presenti, fra gli altri, Simone Naldoni, presidente della Società della Salute Nord Ovest, Luigi Marroni, direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Firenze e per la Regione Toscana, Vinicio Biagi in rappresentanza dell’Assessorato Regionale alla Salute e l’assessore ai Servizi Sociali, Gianni Salvadori”.


06/11/07 - nove.firenze.it

Como: sessanta agenti scelti

La polizia locale schiera sessanta agenti scelti


Anche la polizia locale di Como ha i suoi 'agenti scelti'. Al termine del maxicorso tenuto dall'Accademia superiore di sicurezza di Milano, 60 agenti del comando lariano hanno appena terminato l'addestramento speciale per un migliore utilizzo delle armi, la difesa personale, i sistemi di indagine e il controllo dei veicoli.
A Como, intanto, il prossimo 13 novembre si terrà il convengo intitolato 'La sicurezza urbana, dell'ambiente e il controllo del territorio attraverso le attività della polizia locale". In quell'occasione sarà definito un unico protocollo della sicurezza che vede già alleati i comandi di Como, Legnano e Seregno e che ha consentito di sviluppare attività di formazione coinvolgendo oltre 230 uomini appartenenti ai tre comandi (112 a Como, 60 a Legnano e Seregno).
A Como da inizio 2007 sono state svolte 3.000 ore di formazione per affinare le tecniche operative, la lotta alla contraffazione delle merci, l'aggiornamento al nuovo decreto sulla sicurezza stradale e i controlli sulla sicurezza nei cantieri. Operati in tutto 44 sequestri di merci abusive al 31 ottobre. Ben 50 le rogatorie internazionali con la Svizzera per sanzione relative al superamento dei limiti di velocità oltre i 40 chilometri orari. Ben 93 le notizie di reato per la violazione delle norme di sicurezza stradale di cui il 50% per l'abuso di alcol e sostanze alcoliche. Venti, infine, le notizie di reato per le violazioni legate in prevalenza al danneggiamento del patrimonio pubblico.


06/11/07 - corrierecomo.it

Alcool e giovani: un rapporto sempre più precoce

San Benedetto Del Tronto. Il primo assaggio a 10 anni. Il consumo e talvolta l’abuso a 16. Questi sono i dati che emergono dal “Servizio risposte alcologiche del comune di San Benedetto del Tronto”.


di Cristian Ciarrocchi


Da un'analisi condotta su scala nazionale sembra che il nostro paese, primo produttore di vino in Europa, sia quello in cui si consuma più alcool e dove il "battesimo" con questa sostanza, che senza moralismi inutili si deve considerare una vera e propria droga, avviene sempre più precocemente.
La nostra piccola città sembra seguire questa nociva moda.

Da uno studio del "Servizio risposte alcologiche del comune di San Benedetto del Tronto" è emerso che il primo assaggio avviene intorno ai 10 anni in famiglia durante occasioni speciali come festività e feste e che il consumo fisso di alcool avviene intorno ai 16 anni.

I motivi secondo cui il consumo di bevande alcoliche si sta così diffondendo nella società italiana e soprattutto nelle fasce dei minori sono da ricercare nel nostro modello culturale, nelle operazioni di marketing sempre più aggressive e raffinate, ma anche nel piacere che questa sostanza infonde.

A San Benedetto del Tronto l'80% dei ragazzi intorno ai 16 anni consumano abitualmente alcol, specialmente nel fine settimana. Il 77% di questi ha dichiarato che lo fa per gusto e per piacere. Il 16% ha ammesso di consumare sostanze alcoliche per poter percepire la realtà in maniera più leggera.

Nonostante le statistiche mostrino che i ragazzi consumano più alcool, sembra che le loro coetanee siano in netto aumento con modalità simili a quelle maschili.

La Dottoressa Sabrina Vici, responsabile del "Centro risposte alcologiche del Comune di San Benedetto del Tronto" spiega che uno dei modi per evitare il problema dell'alcolismo nei giovani è quello di parlare con i figli, poiché l'alcool può essere un serio problema e che bisogna tenere i canali sempre aperti senza essere però troppo invadenti nella vita privata dei ragazzi.

06/11/2007 - ilquotidiano.it

Sclerosi multipla: la causa è un virus

È il virus di Epstein Barr, un comune agente patogeno con cui viene a contatto la maggior parte della popolazione, la causa scatenante della sclerosi multipla. Lo rivela uno studio del Dipartimento di biologia cellulare e neuroscienze dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato su Journal of Experimental Medicine.

I ricercatori, coordinati da Francesca Aloisi e Barbara Serafini, hanno effettuato esami su ventidue malati e hanno chiarito la relazione tra la presenza del microrganismo e le lesioni del sistema nervoso centrale caratteristiche di questa patologia, note come placche di demielinizzazione. La sclerosi multipla distrugge infatti la mielina, la sostanza che avvolge come una guaina le fibre nervose e facilita la trasmissione dei segnali tra i neuroni. La mielina viene a mancare in più parti (da cui il nome di sclerosi multipla), lasciando una sorta di cicatrici indurite (le placche). La malattia ha un decorso progressivo, con alternarsi di regressioni e peggioramenti, sino ad arrivare a una grave invalidità motoria.

“Il virus di Epstein Barr è presente nelle placche di tutti i casi analizzati e promuove la risposta infiammatoria responsabile del danno cerebrale”. spiega Francesca Aloisi. “Gli studi epidemiologici precedenti ” continua la ricercatrice, “indicavano una possibile associazione tra agente virale e malattia, ma ciò che oggi emerge è il meccanismo con cui il virus induce le lesioni”.

Sono i linfociti B, le cellule che producono gli anticorpi, i vettori che trasportano il virus all’interno del sistema nervoso centrale: queste cellule sono infatti in grado di attraversare la barriera emato-encefalica che protegge il tessuto nervoso. Una volta penetrati, i linfociti infetti si diffondono e il virus rimane latente nel tessuto nervoso. Il sistema immunitario attiva il meccanismo di difesa contro il virus che consiste in una risposta infiammatoria cronica, responsabile della distruzione della mielina e, quindi, dei deficit neurologici. Il virus di Epstein Barr appartiene alla famiglia degli Herpesvirus ed è lo stesso che causa la mononucleosi (o malattia del bacio). È molto diffuso (il 95 per cento delle persone ne viene in contatto nel corso della vita) e il decorso è quasi sempre benigno, ma rimane latente nell’organismo. (mi.m)


06/11/07 - galileonet.it

Le strafatte sul web

L'ultima agghiacciante moda? Sbattere sui social network le immagini delle serate brave delle bad girls della porta accanto. Mezze nude, sbronzissime, ai limiti della vergogna, si immortalano senza pudori. foto


di: Antonella Laudonia


C'è chi è immortalata mentre dorme, sfatta, a fine serata, sulla pista da ballo di un locale notturno. Chi mentre si abbandona ebbra in mezzo ai cespugli, e chi mentre cerca di riprendersi dalla sbornia fumando una sigaretta dentro a un carrello della spesa.

Sono le regazze terribili della porta accanto, comunissime mortali lontane anni luce dai fasti delle star, ma loro emule nei vizi e negli eccessi, in cerca di fama facile sul web. Le loro raccapriccianti immagini stanno facendo il giro della rete, pubblicate da loro stesse in un forum del social network Facebook dal titolo eloquente: "Trenta ragioni per cui le ragazze possono definirla una notte indimenticabile", dove le giovani donne discutono dei loro differenti stati di ebbrezza e delle situazioni assurde (spesso mezze svestite) in cui si sono ritrovate a fine serata.

Tra le oltre 5000 imamgini già "postate" con tanto di nome e cognome (senza alcuna vergogna) nella sezione, spiccano Claire Munday e Zoe Bates che dormono sulla pedana di una discoteca, Ashley Spellmeyer collassata in una vasca da bagno e tante altre.

Ma quali sono i segnali inequivocabili da cui desumere che è tempo di andare a casa, dopo una serata in cui si è alzato troppo il gomito? Tra quelli più gettonati - stando sempre a quanto dicono le stesse protagoniste di quelle serate - citiamo: non avere idea di dove si trovano i propri amici, pronunciare le parole così male che nessuno riesce a capire quanto viene detto (in altre parole, biascicare), e avere il trucco sbavato in tutto il viso.

Alcohol Concern, l'Agenzia inglese contro l'abuso dell'alcol, ha osservato che quanto emerge da Facebook è lo specchio della nostra attuale società, troppo tollerante e permissiva nei confronti dell'alcol. Il portavoce dell'agenzia ha così commentato il fenomeno: «La gente è molto felice di mettere questo genere di fotografie in rete, perché si rendono conto che l'imbarazzo dovuto all'alcol migliorerà il loro status sociale. Ovvero il modo in cui sono visti dagli altri». Contente loro...


06/11/07 - magazine.libero.it

Lav: test anti-alcol per i cacciatori

ROMA -- Troppi incidenti durante le battute di caccia. E troppo pericoloso usare delle armi, come i fucili, se non si è completamente sobri. La Lega Anti Vivisezione (Lav) vorrebbe quindi rendere obbligatorio il test anti alcol per tutti i cacciatori.


La proposta è contenuta in una nota al Parlamento e ai prefetti nella quale la Lav scrive: "secondo dati Eurispes la caccia fa più morti degli incidenti sul lavoro. Solo nell'ultimo weekend ci sono stati due morti in provincia di Udine e Ancona, e quattro feriti in provincia di Pistoia, Grosseto, Nuoro, Matera e Brindisi. Il bilancio dell'ultima stagione di caccia è stato di 35 morti e 78 feriti".

Non è chiaro, per il momento, come e quando questo test andrebbe fatto ai cacciatori. In attesa degli sviluppi della proposta, comunque, la stagione di caccia prosegue e, anzi, in alcune regioni sta già volgendo al termine.

Da domani infatti, in Valle d'Aosta chiude la caccia alla lepre europea. La chiusura anticipata di 10 giorni è stata decisa perchè è già stato raggiunto il tetto degli animali che era possibile abbattere, pari a 225 capi


06/11/07 - montagna.tv

Sicurezza stradale: un corso per centaure

L'iniziativa è stata presentata in occasione dell'iniziativa 'In moto sicuri' (la pista itinerante finanziata da Comune e Regione Lombardia e aperta da domani fino a domenica 11 novembre a Eicma 2007). Donne su due ruote alle quali l'assessorato, con la collaborazione tecnico-operativa della Polizia locale, offre un corso gratuito di circa due ore, in programma venerdi' al Salone Ciclo e motociclo 2007.
Obiettivo: sensibilizzare i 'caschi rosa' ed educarli ai comportamenti corretti, al rispetto delle regole e all'osservanza delle tecniche di guida sicura. Il decalogo della 'centaura responsabile', spiegano i promotori dell'iniziativa, ruota intorno ad alcuni principi cardine. Primo fra tutti il rifiuto di alcol e droga, sostanze che rallentano i riflessi, riducono la vista, confondono, alterano le percezioni e causano sonnolenza. Uno dei temi centrali del corso, durante il quale gli esperti dispenseranno consigli sul casco da indossare (omologato, allacciato e della misura giusta) e sulla giusta condotta per le 'mamme su due ruote'.
A loro verranno ricordati semplici accorgimenti, finalizzati a salvaguardare la salute dei loro piccoli. Mai portarli a spasso su un motorino non omologato per il trasporto di un altro passeggero, mai farli salire a bordo se hanno un'eta' inferiore ai cinque anni. Il 'baby-passeggero' deve essere saldamente vincolato alle spalle del guidatore, per non creare difficolta' di manovra o distrazioni. Altro fattore di disturbo da eliminare, avvertono gli esperti, e' la borsa troppo ingombrante e sporgente che, oltre a limitare i movimenti, rischia di sbilanciare i 'caschi rosa'.
Il progetto avviato dal Comune di Milano punta a esplorare tutti i rischi di una guida poco responsabile. Con particolare attenzione per gli effetti altamente pericolosi di alcol e stupefacenti. ''L'assessorato alla Salute sosterra' la polizia municipale di Milano nell'intensificazione dei controlli sulle strade.

Il messaggio e' chiaro: non guidare se hai bevuto'', ribadisce De Albertis, che per l'occasione ha sottolineato il suo ''giudizio totalmente negativo sulla scelta del Governo di non obbligare gli automobilisti, trovati positivi ad alcol e stupefacenti dalla polizia, a sottoporsi alle analisi''. Da oggi, annuncia infine l'assessore, ''quando la polizia municipale di Milano terra' i corsi di guida sicura nelle scuole verra' consegnato ai partecipanti anche materiale medico-scientifico sui danni provocati alla salute da alcol e droga''. Un opuscolo realizzato in collaborazione con Giorgio Racagni, direttore del centro di Neurofarmacologia dell'universita' di Milano. Per le centaure che decideranno di aderire all'iniziativa del 9 novembre e' invece in programma una sorta di 'lotteria': saranno estratte 4 persone a cui verranno regalati i caschi rosa dell'iniziativa.

06/11/2007 - vita.it

Scomparso Enzo Biagi

Enzo Biagi non ce l'ha fatta, il popolarissimo giornalista e scrittore, è morto nella prima mattina di martedì alla clinica "Capitanio" di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Aveva 87 anni.

Al momento del decesso, al suo capezzale c'erano le due figlie, Bice e Carla.


Nato nel 1920 a Pianaccio, nell'Appennino bolognese. A 17 anni collaborava già con "L'Avvenire d'Italia". Nel 1943, sposa Lucia Ghetti, maestra elementare. Aderisce alla Resistenza, combattendo nelle brigate "Giustizia e Libertà". E' assunto dal "Resto del Carlino" e da quel momento attraversa le principali testate italiane con vari incarichi.

Dal "Resto del Carlino" Biagi passa come inviato speciale a "La Stampa". Di grandissimo spessore la sua carriera televisiva. Nel 1961 dirige il Telegiornale. Nel '63 cura la nascita del tg del secondo canale Rai e lancia "Rt-Rotocalco televisivo". Sempre in tv si dedica a programmi di approfondimento giornalistico. Scrive per il Corriere della Sera e L'Europeo e nel '75,con l'amico Montanelli collabora alla nascita del "Giornale". Dopo lo scandalo della P2, lascia il Corsera e scrive per "La Repubblica" fino al 1988, per tornare poi in Via Solferino. Intanto su Raiuno conduce prima "Linea diretta", poi "Spot", tra i suoi programmi più seguiti. Decine i libri pubblicati nella sua lunga carriera.

Dopo programmi storici come "Processo al processo su Tangentopoli" e "Le inchieste di Enzo Biagi", la sua esperienza in Rai trova il culmine ne "Il Fatto", 1995: famose le interviste a Mastroianni, Sofia Loren, Montanelli, Benigni. Nell'ultima, il comico toscano parla di Berlusconi commentando a modo suo il conflitto d'interessi e il contratto con gli italiani. Si scatena la polemica: la reazione di Berlusconi passa alla storia come l'"editto bulgaro", che allontana Biagi dalla Rai. Elegante il suo ritorno in tv, lo scorso aprile, su Raitre: "Scusate se sono commosso, c'è stato un lungo intervallo, un inconveniente tecnico".


06/11/07 - sportal.it

"Abusi su mio figlio" Uccide la maestra

LECCE - Da giorni era assillata dal dubbio che il figlio di sette fosse stato molestato dal marito della maestra di doposcuola. Un sospetto che le toglieva il sonno. Così ieri pomeriggio non ce l'ha fatta più e prima ancora di sporgere denuncia si è presentata alla porta dell'asilo privato di Parabita, una cinquantina di chilometri a sud di Lecce, per eseguire da sé la sentenza di condanna, con un coltello da cucina.

La vendetta della mamma di 33 anni, della quale gli investigatori non hanno fornito le generalità per tutelare il bambino, non si è fermata nemmeno di fronte al tentativo della maestra che ha fatto da scudo al marito. Così a essere accoltellata a morte è stata Iole Provenzano, 71 anni, che nel centro salentino ha insegnato a leggere e a scrivere a intere generazioni e gestiva anche una sorta di asilo privato.

La tragedia si è consumata in pochi minuti alle prime ore del pomeriggio di ieri, tra le mura dell'appartamento della coppia in via dei Mille, nella parte alta del paese. I rapporti tra i due e la donna, che nel paese del basso Salento è titolare di un noto negozio di abbigliamento, si sono limitati fino a quel momento alle ripetizioni che il ragazzino riceveva ogni giorno, proprio in quella casa. Nessuna ombra, mai un dubbio. I genitori di Parabita mandavano con fiducia i loro figli a fare i compiti dalla maestra in pensione.

Quella madre, però, a un certo punto ha sentito tradita quella fiducia e ha usato senza esitare uno dei due coltelli che aveva portato con sé. Ha sferrato più fendenti all'insegnante, almeno una decina, mentre l'anziana cercava scampo scendendo i gradini che portano al piano interrato.

La abbandona lì, in un lago di sangue, prima di raggiungere Luigi Compagnone, dieci anni più vecchio della moglie, sarto ormai non più in attività, e assestargli un profondo colpo all'addome. Poi va via, sconvolta. La troveranno in stato di choc, appena rientrata a bordo della sua auto, i carabinieri della locale stazione e quelli della compagnia di Casarano. Poco più tardi, i militari recupereranno anche i due coltelli di cui si era libera sul litorale sud di Gallipoli.

Luigi Compagnone viene soccorso e trasportato in gravi condizioni all'ospedale Ferrari di Casarano, dove è stato sottoposto a un intervento. Prima però ha fornito al fratello della moglie, Giuseppe, 73 anni, che vive all'estero e in questi giorni era ospite di sorella e cognato nel Salento, le indicazioni essenziali per risalire in poche ore alla negoziante, ascoltata a lungo in caserma Per la mamma di Parabita è scattato l'arresto per omicidio volontario e tentato omicidio. Sulle presunte violenze non sono mai state presentate denunce.


06/11/07 - repubblica.it

RIMINI - Guida in stato d'ebbrezza, undici denunce

RIMINI - Nella notte tra il 3 ed il 4 novembre, i carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato a prevenire e contrastare il fenomeno delle “stragi del sabato sera”, hanno denunciato in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza alcolica, con ritiro delle patenti di guida, undici automobilisti. La più alticcia è risultata un’impiegata 23enne di Rimini sorpresa al volante con un tasso alcolemico di 1,65 grammi per litro. Il limite consentito dalla legge è fissato in 0.50.

Nel corso del servizio è stato denunciato un riminese di 30 anni uomo, risultato positivo all’accertamento sintomatico poiché si è rifiutato di sottoporsi al test etilometrico.


05.11.2007 - romagnaoggi.it

Tcs e Acs bocciano lo zero per mille

Gazzola: la patente a due fasi non avrebbe più senso. Abate: con quella proposta si spara soltanto nel mucchio Favorevoli Autotrasportatori e Upi. Kandemir Bordoli (Radix): più prevenzione. Intraina (Ingrado): più controlli


« Leuenberger vuole introdurre i limiti che vigevano negli ex stati comunisti », afferma il segretario generale della sezione ticinese del Touring club svizzero Rena­to Gazzola. « Si sta sparando nel mucchio senza mirare alle vere cause del problema », rincara la dose il presidente cantonale del­l’Automobile club svizzero Car­letto Abate.
Alcol al volante: Tcs e Acs boc­ciano dunque lo zero per mille per gli automobilisti freschi di patente e per i conducenti profes­sionisti. Una proposta che il mi­nistro federale dei trasporti Mo­ritz Leuenberger aveva formu­lato già un paio d’anni fa: il go­verno l’aveva però rigettata. Ma Leuenberger non demorde e dal­le colonne del ‘SonntagsBlick’ di domenica ha fatto sapere di voler riproporre la misura dopo i re­centi tragici incidenti sulle stra­de elvetiche.

Il ‘no’ dei due club « Con l’introduzione dello 0,5 per mille (in vigore dal primo gennaio 2005, ndr) la Svizzera ha armonizzato la propria normati­va alla legislazione europea – os­serva Gazzola –. Ora si vorrebbe addirittura diventare i primi del­la classe, senza peraltro conoscere bene i risultati ottenuti con il pri­mo abbassamento del limite e con l’introduzione della patente a due fasi » . Adottando nuove misure repressive, prosegue il segreta­rio cantonale del Tcs, verrebbe meno il lavoro di educazione e prevenzione effettuato durante i corsi della seconda fase per il conseguimento della licenza di condurre definitiva. Questo per­ché « se c’è già lo zero per mille è inutile sprecare fiato e far spende­re ai ragazzi 700 franchi ». Secon­do Abate è sì indispensabile fare qualcosa per diminuire ulterior­seguire mente gli incidenti « ma non biso­gna farlo colpendo tutti gli auto­mobilisti, compresi quelli che si comportano correttamente ». Per il presidente dell’Acs Ticino an­drebbero quindi introdotte « san­zioni dure per chi non rispetta nulla », come « il ritiro della pa­tente per cinque anni a coloro che causano incidenti gravi ». Ridur­re l’alcolemia allo zero invece « non risolve il problema, dal mo­mento che i giovani che provoca­no disastri non sempre hanno be­vuto. Bisognerebbe piuttosto im­pedire loro di guidare auto ecces­sivamente potenti ».

Astag favorevole Favorevoli alla misura invece gli autotrasportatori. « In Svizze­ra già da diversi anni chi guida autobus per professione o circola con merce pericolosa non può bere in servizio e nelle sei ore preceden­ti », premette il presidente del­l’Associazione svizzera traspor­tatori stradali (Astag) Waldo Bernasconi. La cosiddetta tolle­ranza zero non sarebbe dunque penalizzante... « Anzi, migliore­rebbe sicuramente la situazione. Quando si guida per professione bisognerebbe già sapere che l’al­col deve restare nella bottiglia. Una regola cui si attengono molti camionisti elvetici ».
« Assolutamente d’accordo » con lo zero per mille per i neopaten­tati e i conducenti professionisti il delegato per il Ticino dell’Uffi­cio svizzero prevenzione infortu­ni (Upi), Bruno Bernasconi.

« Nonostante la situazione sia in parte migliorata col passaggio dallo 0,8 allo 0,5 per mille, siamo ancora lontani dall’obiettivo che Upi e Dipartimento federale dei trasporti si sono dati con la nuova politica di sicurezza stradale de­nominata ‘Via sicura’ e cioè zero morti sulle strade. Un obiettivo difficile se non impossibile da con- ma quello che conta – sot­tolinea Bernasconi – è tendervi. Ecco allora la patente a due fasi, le campagne di sensibilizzazio­ne... . In questo discorso rientra la misura che Leuenberger vuole ri­proporre, una misura che dovreb­be ridurre ulteriormente il nume­ro delle disgrazie sulle nostre stra­de. Ricordo che il 30 per cento cir­ca degli incidenti che coinvolgono giovani conducenti, fra i 18 e i 27 anni, è dovuto all’alcol. E sono ancora troppi gli autisti di mezzi pesanti che durante i controlli vengono trovati con un tasso alco­lemico elevato ».

Dice alla “RegioneTicino” Pe­lin Kandemir Bordoli, a capo dei progetti di Radix Svizzera italiana, associazione attiva nel­la promozione della salute e nel­la prevenzione delle dipendenze: « Secondo me, quella di Leuenber­ger è una proposta che può stare in piedi. Attenti però: i limiti pos­sono essere utilissimi ma non sono la panacea, bisogna che sia­no accompagnati da altre misure ». È dunque « necessario – continua Kandemir Bordoli – fare anche un lavoro di prevenzio­ne e di educazione alla salute, ri­cordandoci inoltre che fra i giova­ni l’abuso di alcol è all’origine non solo di incidenti della circola­zione ma pure di risse ». E nel campo della prevenzione « ognu­no deve fare la sua parte: un eser­cizio pubblico per esempio non do­vrebbe più servire alcol a un gio­vane che ne fa richiesta ma che è già in uno stato alterato ». Avver­te a sua volta Daniele Intraina, direttore di Ingrado, servizio ti­cinese di cura dell’alcolismo e al­tre dipendenze: « Lo zero per mil­le va bene purché nel contempo si faccia di più sul piano della pre­venzione e su quello della repres­sione.

Quindi da un lato occorre investire maggiormente nella for­mazione degli aspiranti condu­centi, nelle campagne di sensibi­lizzazione a una guida sicura e nella cultura del bere sano, dal­l’altro servono più controlli di po­lizia sulle strade, perché costitui­scono un deterrente ». Controlli, aggiunge Intraina, « non sporadi­ci ma frequenti ». Prevenzione e repressione, insomma. « È perfet­tamente inutile decidere un giro di vite se poi – evidenzia il diret­tore di Ingrado – lo Stato non at­tua controlli, verificando così l’applicazione della norma, per­ché non dispone, o vi rinuncia per motivi di risparmio, dei mezzi e delle risorse umane necessarie: è una questione di coerenza. Ricor­do infine che il problema dell’ele­vata alcolemia al volante non concerne unicamente l’universo giovanile ».


L.B./A.MA.- 06/11/07 - laregione.ch

Fossano: ubriaco, distrugge la casa della sorella

E’ stato condannato a 1 anno e 6 mesi di carcere senza condizionale per resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e possesso ingiustificato di armi un cittadino rumeno, C.C., arrestato nella notte di Halloweem dai carabinieri del nucleo radiomobile di Fossano. I fatti si sono verificati in un’abitazione nei pressi del Molino Cordero dove il giovane, in evidente stato di alterazione per aver assunto elevate quantità di alcol, armato di un coltello con una lama da 36 centimetri, ha distrutto mobilia e suppellettili della casa in cui risiede la sorella. Mentre i parenti si erano nascosti per fuggire alla sua furia distruttrice, l’uomo si è poi accanito sulla porta d’ingresso, bucherellandola completamente. Allontanatosi a bordo di un bicicletta trovata nel cortile dell’abitazione e con in mano un altro coltello, è stato poi bloccato da una pattuglia dei carabinieri all’ertati da un cittadino che aveva sentito rumori e urla provenire dalla casa.

I militari tuttavia non hanno avuto vita facile nel bloccare l’uomo che, esagitato, ha provocato a due agenti anche alcune contusioni. Con precedenti penali specifici alle spalle per simili 'intemperanze' commesse nel 2004, l'uomo è ora recluso presso il carcere di Cerialdo.

Sempre nel Fossanese è proseguita nel fine settimana l'attività dei carabinieri volta a ridurre il fenomeno della guida in stato di ebbrezza. Due giovani un 33enne di Fossano ed un 29enne di Costigliole Saluzzo, dopo le rilevazioni condotte con l'etilometro, sono stati colti con valori di alcol superiori a quelli previsti dalla legge. Inevitabile il ritiro della patente di guida.

P. L. - Lunedì 5 Novembre 2007 - targatocn.it

Romeni, un’altra giornata «nera»

L’emergenza romeni e l’accusa di razzismo nei confronti degli italiani cattivi finisce nei giornali di Bucarest. Dai Balcani ci bacchettano e ci consigliano di non fare di tutt’erba un fascio. Di non essere, insomma, qualunquisti perché il malvivente si annida ovunque, è delinquente e basta. Tuttavia, ieri lunedì 5 novembre è stata una delle tante giornate in cui i cittadini romeni si sono fatti notare. Nel male.

Oltre al blitz antidroga al campo rom di via dei Gordiani ieri è stata una giornata caratterizzata da scippi, risse e furti: la matrice, sarà un caso, è unica.

Partiamo dal furioso parapiglia notturno scoppiato dopo la mezzanotte in via Cogliate e Ottavia. Quattro romeni, 20, 25, 28 e 37 anni, sono stati arrestati con l’accusa di lesioni aggravate. Il 25enne avrebbe accoltellato il 22enne che ha piccoli precedenti per ricettazione. I due sono finiti prima al pronto soccorso e poi in cella.

In mattinata maxirissa a Fidene. In manette sette romeni, tutti domiciliati presso un insediamento abusivo allestito sulle sponde dell’Aniene. L’accusa è di rissa aggravata. Lo scontro, scaturito per futili motivi e probabilmente sotto l’effetto dei fumi dell’alcol, è scoppiato sulla Salaria all’altezza dello svincolo per la tangenziale Olimpica tra lo spavento degli automobilisti in transito. L’intervento dei militari ha permesso di fermare gli scalmanati. Durante la colluttazione, uno dei partecipanti alla rissa ha danneggiato un’auto che stava transitando e per tale motivo è stato anche denunciato.

All’ora di pranzo panico sulla metro B per colpa di due borseggiatori romeni. Che sono stati fermati dai carabinieri all’interno della fermata Cavour. I due pregiudicati, 26 e 30 anni, erano in trasferta da Ladispoli e sono stati sorpresi mentre sfilavano il portafogli a un turista tedesco. Vistisi scoperti hanno tentato la fuga che si è conclusa con il loro arresto. Il portafogli recuperato è stato restituito al proprietario. Sempre due è il numero di romeni sorpresi a rubare pali in un cantiere della Telecom a Tor Cervara. Alla vista dei militari i romeni hanno tentato la fuga che si è conclusa con il loro arresto. In manette con l’accusa di furto aggravato sono finiti un 27enne e un 34enne. Infine a Villa Peretti un 25enne romeno è stato arrestato per borseggio. L’uomo è stato sorpreso, nei pressi di Largo di Villa Peretti, subito dopo aver rubato il portafogli a una donna di origine moldava.


Intanto il capo della polizia Manganelli ha ribadito «l’assoluto impegno nelle indagini per individuare gli autori dell’aggressione ai danni di alcuni cittadini romeni al Direttore Generale per la cooperazione internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno di Bucarest, Mihai Stoica. Il tutto nel corso di un incontro a margine della 76esima sessione dell’assemblea annuale dell’Oipc-Interpol a Marrakech.
I giornali romeni titolavano sabato: «La pacchia è finita, tornano i delinquenti», il cittadino se lo augura di cuore.


di Jacopo Granzotto - martedì 06 novembre 2007 - ilgiornale.it

RICCIONE - Controlli sulle strade

Controlli sulle strade, nove gli ebbri al volante


RICCIONE – I Carabinieri della Compagnia di Riccione sono stati impegnati da domenica pomeriggio fino a lunedì mattina in un servizio finalizzato a contrastare il fenomeno delle “stragi del sabato sera” ed i reati in materia di stupefacenti, attuando mirati controlli nelle vicinanze dei locali da ballo e nelle principali arterie stradali della zona sud della provincia.

Sono nove le persone sorprese al volante in guida in stato d’ebbrezza, tra queste tre donne. Il più alticcio è risultato un riminese di 25 anni sorpreso al volante con un tasso di alcol nel sangue di 2,13 grammi per litro, vale a dire circa quattro volte superiore al limite stabilito dalla legge che è fissato in 0,50 grammi per litro.

Inoltre sono state segnalate quattro uomo come assuntori di sostanze stupefacenti in quanto trovati in possesso di modiche quantità di hashish e marijuana.


05.11.2007 - romagnaoggi.it

Coniugi uccisi nel Padovano da un ubriaco

Due coniugi uccisi nel Padovano da un uomo che guidava ubriaco


ROMA - Due coniugi uccisi da un uomo che guidava ubriaco, un camionista denunciato perchè - ubriaco anch'egli - trasportava cento bombole di gas gpl. Ma anche un minorenne che ha perso la vita mentre era al volante dell'auto del padre ed altre quattro persone morte sulla strada, una mentre attraversava sulle strisce pedonali. Il week end di Ognissanti si chiude con un bilancio poco incoraggiante. I controlli però continuano e i risultati si cominciano a vedere. È di ieri l'annuncio del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, dell'arrivo di 800 etilometri in dotazione alle forze dell'ordine per contrastare gli incidenti stradali. Strumenti che consentiranno per il prossimo anno di svolgere 2,5 milioni di controlli contro i 500 mila attuali. Il ministro ha ricordato che gli incidenti e i morti sulle strade sono diminuiti del 10-15 per cento.

IL BILANCIO - Una coppia di coniugi è stata investita e uccisa da una Bmw condotta da un uomo di 46 anni con un tasso alcolico di 1,30 grammi per litro. L'incidente è avvenuto ad un incrocio che la vettura stava attraversando con il semaforo verde; Gaetano Didoni, 69 anni, e la moglie Luisa Cervato (67), le due vittime, erano a poche centinaia di metri dalla loro abitazione a Piazzola sul Brenta (Padova). Per S.D.V., 36 anni di Casalnuovo di Napoli, ritiro della patente e denuncia perchè ubriaco guidava il suo camion che trasportava 100 bombole di gas gpl. Il camionista è stato fermato mentre percorreva la fondovalle Isclero, all'altezza dell'uscita per S. Agata dei Goti. Senza gravi conseguenze invece l'incidente di un giovane polacco di 36 anni che guidava ubriaco ed è andato a sbattere contro un muro, senza però coinvolgere altre vetture. Un ragazzo minorenne, R. B., di 14 anni, figlio di Sergio Barbato, di 44 anni, morto la settimana scorsa in Crimea durante una battuta di caccia, è morto in un incidente stradale avvenuto in una zona periferica di Scalea. Ieri è uscito da casa dicendo alla zia che andava a spegnere i fari del fuoristrada del padre, invece si è messo alla guida del mezzo che, per cause ancora da capire, si è ribaltato. Altri due giovani, di 27 e 26 anni, sono morti finendo in una scarpata a Papiano, una frazione di Perugia ed un altro giovane di 27 anni, Emanuele Bustreo, di Camposampiero (Padova), è morto schiantandosi in auto lungo la provinciale 8 che collega Porto Viro a Loreo (Rovigo). Nel Trevigiano un'utilitaria bianca che ha investito e ucciso sulla statale del Terraglio, sulle strisce pedonali, una ragazza di 24 anni. Il conducente è fuggito.


lunedì 5 novembre 2007 - liberta.it

A te, Afrodite e le altre

La notizia che la terza sezione pe­nale della Cassazione, con la sen­tenza 34120 afferma che lo stu­pro non è meno grave se la ragazzina è "CONSENZIENTE E DISINIBITA", riaccende i riflettori, se mai ce ne fosse stato bisogno, sul tema caldo della violenza sulle donne. La sentenza si riferisce a un pro­nunciamento precedente della suprema corte (febbraio 2006) che aveva accolto il ricorso di un patrigno, condannato per abuso sul1a figlioccia minorenne, il quale chiedeva una pena minore perchè la ra­gazzina aveva gia "esperienza". E la me­moria corre subito a quell'altra sentenza che strizzava l'occhio al violentatore: cor­reva l'anno 1998 e la Cassazione decretava che non è stupro se una donna indossa jeans attillati: ricor­date? Perchè, chiosa­vano i giudici, "il jeans attillato non si sfila senza la collabora­zione di chi lo indossa". Poi aveva corretto. Oggi, nel 2007, siamo ancora lì: la ragazzina ha esperienza, provoca, la carne è debole ... ci dicono i giudici. Poi, cor­reggono. Un atteggiamento, quello della suprema corte, che in qualche modo ri­flette quello della popolazione, divisa tra l'inclinazione alla cultura dell'attenuante e quella, viceversa, convinta che una ci­viltà degna di questo nome sia fatta di persone libere e responsabili comunque, che operano scelte e se ne assumono le conseguenze. Quest'ultima parte della società, di cui sono certa fanno parte molti dei lettori di questo blog, auspica un Paese in cui le donne possano indos­sare i vestiti che preferiscono senza per questo essere aggredite. E, soprattutto, una società in cui i bambini abbiano il di­ritto di giocare “a fare i grandi” senza per questo dovere pagare pegni durissimi. E in cui la violenza contro una ragazzina "consenziente", tanto più odiosa in quanto consumata sul filo della psiche, sia sempre e comunque condannata. Senza attenuanti di alcun genere

05-11-2007 - di psicologiaforense - blog.libero.it

Basta guerre nel mondo!