Basta alcol nei negozi a chi ha meno di 16 anni

Gianpaolo Tessari

Approvata, ed è la prima in Italia, una legge che equipara i venditori ai baristi TRENTO. Mano pesante contro i giovanissimi che alzano troppo il gomito. Chi ha meno di 16 anni di età non potrà più acquistare bevande alcolici in negozi e supermercati. Un provvedimento, il primo in Italia, che si aggiunge al divieto già esistente di non somministrare alcol ai ragazzi in bar e discoteche. Ieri il Consiglio provinciale ha approvato la legge di riordino dell'assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli: l'articolo 14 equipara i negozi ai bar.
La legge, prende atto che il Trentino, come altre regioni italiane, è alle prese con le gravi e complesse problematiche relative all'abuso di alcol presso gli adolescenti. Le statistiche per il consumo ci vedono addirittura al secondo posto dietro al Veneto e prima dell'Emilia Romagna.
Nei confronti di questo preoccupante fenomeno sono già state avviate diverse iniziative, a cura sia degli operatori pubblici, sia delle associazioni private, delle scuole, con l'obiettivo di limitare la portata. L'articolo 14 del disegno di legge approvato ieri stabilisce quindi il divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche ai minori di anni sedici. Divieto che, nessuno si nasconde, non sarà facile da mettere in pratica:
«Il passaggio responsabilizzare in prima persona gli esercenti pubblici e i titolari di imprese commerciali che vendono prodotti alcolici. Ma si tratta di ulteriore passaggio per creare, come già per il divieto di fumo, forme di"coscienza" collettiva e reazioni o comportamenti positivi da parte dei ragazzi» osserva Andreolli.
Ma le obiezioni non mancano ed il divieto potrebbe prestarsi a malintesi, a casi in cui il rispetto rigoroso della legge si scontra con il buon senso. Come dovrebbero comportarsi cassiere ed esercenti se si dovesse presentare un ragazzino mandato dalla mamma a comprare il vino per fare l'arrosto? Oppure cosa si dovrà dire, non è un naso raro, alle scolaresche in gita che vogliono regalare il vino trentino ai genitori.
Nessuno ha, in effetti, un'idea precisa di come dovrà comportarsi: «Non possiamo esprimerci perché non sappiamo ancora cosa dirà concretamente la legge. Non sappiamo se dovremo chiedere a tutti la carta d'identità», spiega un giovane dipendente di un negozio del centro.
La risposta è sì. In caso di dubbio, come prevede la legge statale per i bar, l'esercente potrà chiedere un documento e sincerarsi sul fatto che l'acquirente abbia l'età per acquistare vino, birra o superalcolici.
A dire il vero in città nei supermercati il più delle volte sono adulti a fare incetta di alcolici, ma si tratta spesso di sbandati che acquistano soprattutto vino e birra.
Il panorama cambia, e di molto, nei fine settimana e nei paesi: i ragazzi si organizzano la serata e vanno enivano in supermarket in gruppi di cinque o sei e svuotavano letteralmente gli scaffali di vino, birra e superalcolici».
Commenta il cassiere: «Si parla tanto di cultura del bere ma a questi ragazzi non interessa nulla, per esempio, della qualità di un vino. Loro ragionano solo in termini di quantità». Ora si cambia.


08/11/07 - espresso.repubblica.it

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