Edith Piaf

Era una collezionista, affetta da bulimia degli affetti. E'morta sola a 48 anni nel 1963


Ho sentito una registrazione di EDITH PIAF: LAVIE EN ROSE, celeberrima canzone da lei scritta da cui è nato un film.



Ua voce, un'emozione profonda, un viso pallido, un semplice abito nero...



Lei ha avuto tutti gli uomini che ha voluto Era una collezionista. Era affetta da bulimia degli affetti. Yves Montand l'attore -cantante lo ha lasciato dopo due anni di grande amore. La sua una rivincita sulle donne molto belle. Lui, di origine toscana, si fece contagiare dal suo carisma e dovrà molto a lei. Reciterà una parte che doveva essere di Jean Gabin.

C’ era tutto in lei: la liberazione sessuale, la droga, l’alcool.Tutto era espressione della sua personalità carismatica. Lei era droga ,lei era davvero la droga: aveva amato i suoi matrimoni, gli amici artisti e anche le donne.

La grande Marlene Dietrich le era stata amica fino all'ultimo.

Ha amato- Charles Aznavour.

Lui innamorato di questa piccola donna minuta e apparentemente fragile, ha avuto molto da lei.

Edith possedeva una voce che trapassava l'anima e commuoveva. C'era nei suoi occhi liquidi tutta la sua disperazione per i suoi dolori, la vita durissima dei suoi primi anni di bambina, di ragazza fino alla fortuna di essere stata scoperta mentre cantava per strada nella sua squallida infanzia.



E’nata in una famiglia povera ,allevata da una zia in provincia.

Ha cominciato da zero, ma poi il successo fu enorme.



Cantava il dolore e la gioia con uguale intensità. Le morì una bambina a due anni.Questo le fu davvero insopporabile.



Mia Martini forse è stata la Piaf italiana. Qualcuno l'ha paragonata anche alla nostra Callas per l'intensità drammatica e la potenza espressiva con grandi solitudini ed amori.



Un talento davvero smisurato il suo.

E’ morta sola: a 48 anni. Credo abbia però vissuto più di qualunque altro per la capacità di illuminare i cuori dei suoi ammiratori nel mondo



Amava appassionatamente e con generosità e si preoccupava di dare e così gli uomini e le donne erano irrimediabilmente nelle sue mani.

Grande è stato l' amore per l'attore-cantante :Montand di origine toscana.




A Parigi morirà una leggenda, una voce unica indefinibile quasi le fosse stata donata a sua insaputa, per lei irrinunciabile ed arma potente di seduzione.
Persino il grandissimo Louis Amstrong ne fu ammaliato.



Nel ‘44 gli americani liberarono Parigi e La Piaf cantava la gioia dei francesi dopo la fine della guerra.

Era nata su un marciapiede di periferia… La nonna dirigeva una casa di tolleranza e così appena sedicenne cantava per le strade à Montmartre…Così incontrò la sua grande occasione: fu scoperta e conobbe i grandi francesi, artisti del suo tempo : J.P Sartre, Albert Camus, Jacques Prèvert. Jean Cocteau.



Le giovani generazioni non hanno conosciuto Edith Piaf

La musica oggi è diversa, le canzoni sono rimixate.

Il suo fascino è unico,contro ogni modello estetico.

Non è più successo un simile fenomeno.



Aznavour s’innamorò della sua solitudine. Lei gli fu accanto e lui alla fine ebbe un grande successo con le sue particolari canzoni di una dolcezza struggente.

Tutti uomini aitanti i suoi e l'ultimo amore addirittura ventenne.

Le sue canzoni e la voce straordinaria rimarranno nel cuore di tutti.



“La vie en rose”.Famosissima, scritta da lei con le celebri parole, colonna sonora di anni indimenicabili dopo la tragedia dell'ultima guerra.



Lei aveva bisogno di calore e lo elargiva a piene mani.



Nel ‘63 è morta come Jean Cocteau.

Tutti i suoi amici artisti sono stati: scrittori,pittori, cantanti, uomini famosi.



Juliette Greco l’ha un po’ sostituita: la musa degli esistenzialisti.



Brevi amori e la sua esistenza derelitta… lei lancerà nel mondo le sue canzoni.

Ivo Livi un grande amore, tentò di fare il parrucchiere in un primo momento, ma poi col suo aiuto diventerà il celebre Montand e con lei trionferà à l’Etoile.

Lui poi conoscerà Simone Signoret , la bionda attrice dagli occhi di ghiaccio



Montand cantò per lei "La vie en rose", la gioia per la liberazione e la fine della guerra. .

A Parigi erano gli anni del dopoguerra.



Alberto Bevilacqua l'ha conosciuta a Parigi. L’ha avvicinata e ha avuto l'impressione di una donna aggressiva, aggrappata a tutto quello che poteva.

Il padre era un funanbolo da marciapiede.

E' nata con un dna di inquietudine.

Il bordello conosciuto nell’infanzia, fu un mondo di verità brevi dove ha ricevuto troppi dolori .

Anche le donne furono innamorate di lei .Fu coinvolta anche in un fatto di sangue...

Edith si sposò con un compositore.

Marlene Dietrich le donò una collanina di smeraldi che porterà con sè nella tomba.

Conobbe anche Colette

E’ un mito francese.La sua vita ebbe alti e bassi


La Francia è un paese che apprezza i caratteri ribelli E’ un paese che procede per salti.



Nata poverissima. Si è fatta da sè grazie alla sua voce e ha salito tutti i gradini per arrivare al successo



E’ la parabola del dopoguerra per i giovani per non essere piatti e conformisti.

Amò Marcel Cerdan (pugile campione) e riuscì a fare amicizia con la moglie quando lui morì in un incidente aereo, lasciandola disperata : le due donne si unirono nell’amore per questo uomo

Tutti erano esistenzialisti anche se non avevano mai letto Kierkegarde.

Però l'esistenzialismo è stato un fenomeno degli anni '50



Gli uomini che ha amato…le canzoni sono state il cuore, il sangue ,la sua carne.

Lei le ha scritte su un tavolino di un bistrot .

L'ultima volta s' innamorò di un garzone di 26 anni che sposò col rito ortodosso e ne fece un cantante.

Era la beniamina degli intellettuali. La cultura francese la mise sul piedistallo tra mito e leggenda



Lei è stata una piccola donna apparentemente senza cultura,ma con una sensibilità e intelligenza non piegata a dettami ideologico- culturali .

La decadenza fisica inarrestabile l'afferrò,ma la voce non risentì mai del suo declino.



Penso sia da rivedere il film "La Vie en rose"

Nonostante l’alcool e la droga conservò intatte le qualità canore.

L'incanto della sua voce, le cui note profonde,mordenti accarezzano i sensi e l'anima, offre l'immagine di una donna che accettava il dolore e pretendeva la gioia come un riscatto dovuto.


15/08/07 - comunitazione.it

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