Ucciso in piscina davanti a moglie e figli

Non conoscono pausa estiva i killer di camorra. E sono stati attimi di terrore ieri al parco acquatico «Magic World» di Licola, in provincia di Napoli. Nessuno scrupolo, nessuna pietà: in due sono arrivati su uno scooter, si sono avvicinati alla folla in coda alle biglietterie e una volta inquadrato il bersaglio hanno aperto il fuoco. Ammazzando un uomo di fronte alla moglie e ai suoi due bambini.
La vittima, 46 anni, si chiamava Nunzio Cangiano, pregiudicato, già noto alle forze dell’ordine e ritenuto vicino al clan degli «scissionisti». Due proiettili lo hanno fulminato centrandolo alla testa mentre si trovava con la moglie e i suoi due figli, di 8 e 14 anni.

Panico e fuggi fuggi tra la gente che era in fila per pagare il biglietto d’ingresso al parco che sorge sul litorale flegreo, tra Licola e Varcaturo. Ma nonostante l’accaduto, il Magic World non ha bloccato le sue attività anche se sono stati molti quelli che hanno abbandonato scivoli e giochi d’acqua. Molti di coloro che erano all’interno, però, non si sono accorti di nulla. Da lettini e sdraio, gli ostinati della piscina poi quasi si giustificavano: «Abbiamo sentito solo dei colpi, ma pensavamo che fossero dei fuochi d’artificio per qualche festa patronale». Altri clienti dell’acquapark raccontano di aver capito che stava succedendo qualcosa solo quando hanno visto gli addetti alla vigilanza correre frettolosamente verso gli accessi, protetti da tornelli che si aprono con l’inserimento del biglietto.

Cangiano era considerato uno dei fedelissimi del gruppo degli scissionisti, gli antagonisti del clan Di Lauro del quartiere Secondigliano. Il controllo per il traffico degli stupefacenti, negli scorsi anni, ha provocato decine di agguati e numerosissimi morti. Da alcuni mesi, però, lo scontro tra le bande rivali sembrava essersi bloccato: l’omicidio di ieri lascia intuire che potrebbe essersi riaperta la guerra di camorra per il controllo dei traffici illeciti. Una faida esplosa tre anni fa per il controllo milionario della droga nell’area a nord di Napoli. E che ha lasciato sul terreno decine e decine di morti ammazzati. Sebbene non possano escludersi le piste che portano a una resa dei conti all’interno del cartello stesso degli «scissionisti», o ad uno scontro con un’altra cosca cittadina, la faida di Scampia rimane l’ipotesi più accreditata per spiegare la plateale esecuzione di Nunzio Cangiano, un ex fedelissimo del boss Di Lauro passato agli scissionisti. Decapitato dagli arresti messi a segno dalle forze dell’ordine, e decimato dalle esecuzioni dei rivali e dai cambi di maglia il clan di Di Lauro, forse sta cercando di rialzare la testa.


11/08/07 - ilgiornale.it

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