Meglio frocio e/o fascista?

Nel periodo fascista esisteva il Codice Rocco (il primo codice penale dell’Italia unita) non prevedeva tra le offese al pudore l’omosessualità come reato. Non perchè all’epoca l’Italia fosse più avanzata di altri paese, ma per la tipica ipocrisia del belpaese per cui l’omosessualità in quanto tale non era punita ma erano condannati (dalla morale) gli atteggiamenti vistosi. Inoltre, in un contorsionismo mentale tipico dell’epoca, includere l’omosessualità tra i reati punibile avrebbe significato ammettere l’esistenza di un problema ampliamente diffuso.


La situazione era differente in Germania. Nell’ambito del fenomeno nazista esistevano omosessuali dichiarati come Ernst Rohm (figura fondamentale nella nascita del movimento delle camice brune e leader delle famigerate SA) e a Berlino si contavano ben 130 bar omosessuali e 30 periodici gay oltre a varie associazioni. Ma l’omosessualità come pretesto fu alla base di eccidi politici: episodi tristemente noti come la notte dei lunghi coltelli (29-30 giugno 1934 ) e la notte dei cristalli (9-10 novembre 1938).


I rapporti tra la destra “storica” e omosessualità sono raccontati in un libro appena edito da Rubettino e scritto da Marco Fraquelli ed intitolato incisivamente “Omosessuali a Destra”. L’elenco delle figure più o meno dichiaratamente omosessuale della destra internazionale è lungo ed occupa tutta la parte centrale del libro.


Si comincia con Robert Brasillach (antisemita, nazionalista, collaboratore della Germania nazista all’epoca di Vichy) fucilato nel 1945 è ancora oggi omaggiato dagli ambienti neofascisti che si recano in pellegrinaggio sulla sua tomba parigina. Si continua con Michael Kuhnen (leader del neonazismo tedesco tra la fine fino al 1991, quando mori’ di Aids all’età trentasei anni) ricordato come autore di Nazionalsocialismo e Omosessualita’ nel quale teorizzo’ l’uguaglianza tra eterosessuali e gay, specificando il ruolo avanguardistico di questi ultimi all’interno della societa’ e della cultura.


Poi sono ricordti Michel Caignet, sostenitore delle teorie negazioniste ed editore di riviste gay i cui proventi finanziarono l’attivita’ politica dei neofascisti transalpini, e il giapponese Mishima Yukio, autore cult per la destra di mezzo mondo e protagonista di una discussa relazione omosessuale segreta con lo scrittore Fukushima Jiro.


Tra le figure italiane spicca quella di Gabriele D’Annunzio e della sua impresa a Fiume, caratterizzata da amori omosessuali tra giovani legionari conditi da fiumi di cocaina. Ma per trovare collegamenti diretti tra destra e omosessualità in Italia bisogna giungere a tempi decisamente recenti. Qualcosa infatti si e’ mosso nell’area vicino ad Alleanza Nazionale con la nascita di GayLib, associazione nazionale degli omosessuali liberaldemocratici e di centrodestra diretta da Enrico Oliari, militante di An.


Il libro non è passato inosservato: ha infatti scatenato sulla pagine di Libero (quotidiano diretto da Vittorio Feltri) una polemica che ha visto protagonisti l’autore del libro e il giornalista Marcello Veneziani. Evidentemente ancora oggi è rischioso accostare l’omosessualità ad una cultura che del machismo e della virilità ha fatto un suo tratto dominante.


27/09/07 - napoligaypress.it

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