Costretto a ubriacarsi sotto minaccia

GROSSETO. Doveva essere una gita o poco più. Tre giorni da trascorrere in Maremma in allegria, senza troppi pensieri. Almeno per chi era in buona fede. E invece è diventata un incubo. «Mi ha fatto bere», ha raccontato la vittima, finito in ospedale per un malore. All'uscita il giovane si è trovato di fronte la sua auto danneggiata: finestrino rotto, spaccata la luce della targa, manomesso il quadro dell'accensione. Così è andato dai carabinieri e ha denunciato tutto. Adesso nei guai sono finiti in tre.
Sono i tre compagni di "gita", conosciuti una manciata di giorni prima. Un 24enne di Feltre, un rumeno di 25 e una connazionale di 20: avrebbero provato a rubare l'auto, una Fiat Punto, di proprietà di un operaio 33enne (venuto in Maremma insieme a un'amica, anche lei vittima). Che aveva avuto però la lucidità di tenere la chiave con sé, anche in ospedale. Così in sua assenza i tre prima avrebbero spaccato il vetro e poi avrebbero cercato di mettere in moto altrimenti l'auto. Non riuscendovi, avrebbero chiamato il carroattrezzi simulando un'avaria. Infine, risultati inutili tutti i tentativi, si sarebbero diretti alla stazione.
La storia. I cinque prendono alloggio in un affittacamere in città. Vanno in discoteca la prima sera. Al mattino l'operaio sbriga qualche incombenza. Sabato sera di nuovo in discoteca. E al ritorno, alle 4 del mattino di domenica, ecco il guaio. Il giovane racconta che il rumeno è in preda all'alcol. Spacca il vetro di un quadretto nella camera, poi invita insistentemente l'operaio ad attaccarsi a un superalcolico: «Se mi sei amico, bevi con me». Il giovane vorrebbe opporsi ma il rumeno brandisce eloquentemente la bottiglia: una minaccia, racconta. Il giovane beve, poi sta male. L'amica lo vede e chiama il 118: arriva l'ambulanza. Tra le 7 e le 12 l'operaio è in ospedale, preda di un malore dovuto all'abuso di alcol. Quando torna in sé e intuisce cosa può essere accaduto all'auto, raggiunge la stazione ferroviaria e i suoi occasionali compagni di viaggio e si rivolge ai carabinieri fermando una pattuglia di passaggio. L'amica piange. I militari stentano a credere alla versione dell'operaio; strano che gli ex amici si siano trasformati in ladri o abbiano fatto bere l'amico controvoglia... Comunque identificano tutti e da quel momento capiscono che la vicenda si sta ingarbugliando, anche perché risulta che uno del terzetto è uscito da poco dal carcere. L'auto intanto viene rimossa dal carroattrezzi. E con essa il marsupio contenente il denaro del giovane, da lui prudentemente nascosto nel bagagliaio. E ritrovato più tardi dal radiomobile: con dentro tutti e 600 gli euro. Intanto l'operaio, l'amica e gli altri tre vengono portati in caserma e ascoltati separatamente. Poi l'operaio si decide a sporgere denuncia: per il tentativo di furto e per le minacce con la bottiglia. Aspetto sul quale il Norm sta ancora compiendo accertamenti. Anche l'amica sporge denuncia. Per i tre, già domenica notte, il foglio di via.


23/10/07 - espresso.repubblica.it

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