Alcol vietato dopo le due di notte

Pula: alcol vietato dopo le due di notte, blitz dei carabinieri Pioggia di multe nelle discoteche, gestori sul piede di guerra


Pula ha aperto la guerra allo sballo notturno. Carabinieri in borghese hanno fatto il blitz nei locali notturni del litorale per controllare la vendita degli alcolici, vietata dopo le due di notte da un'ordinanza del Comune. Sono scattate multe ai gestori. Monti la protesta, ma la strategia adottata dalle forze dell'ordine ha il solo obiettivo di fermare le stragi del sabato sera.


Che i litri di Mojito, Cuba Libre e Gin lemon scorressero a fiumi nelle discoteche sino all'orario di chiusura in fondo si è sempre saputo. Ma a rovinare la classica movida del sabato sera stavolta sono arrivati i carabinieri. Il blitz degli uomini dell'Arma è finito con le pesanti multe inflitte ai gestori di tutto il litorale di Pula: è vietato vendere bevande alcoliche oltre le due di notte. Il giro di vite da parte delle forze dell'ordine ai locali notturni della costa di Santa Margherita di Pula sabato scorso è costato parecchi euro. Per una volta long drink e superalcolici sono stati molto cari ai gestori dei locali notturni.

IL BLITZ. È stata una notte lunga, cominciata a mezzanotte e conclusasi alle prime luci dell'alba, quando anche l'ultima discoteca era stata multata per non aver ottemperato all'ordinanza prefettizia che vieta di vendere alcolici dopo l'orario prestabilito. I controlli dei carabinieri delle stazioni di Pula, Sarroch, Santa Margherita e Domus de Maria, coadiuvati dai colleghi della radiomobile di Cagliari, che hanno battuto palmo a palmo i locali del litorale, sono proseguiti poi nei bar di Pula. Luci di ogni colore che bucano il buio di un sabato notte qualsiasi, centinaia di ragazzi che si dimenano al suono delle hit dell'estate sorseggiando un long drink: tutto normale se non fossero passate le due del mattino, orario in cui per ogni discoteca scatta l'obbligo di chiudere i rubinetti dell'alcol per i propri clienti.

MIMETIZZATI. I carabinieri sono arrivati in divisa e in borghese, e proprio con gli abiti civili hanno potuto osservare che nessun gestore stava rispettando l'ordinanza del vice prefetto vicario Bruno Corda. Tra le piste da ballo visitate di militari, Il Pirata, Sa Launedda, lo Tsunami, l'Extivo e il Fuori Luna di Chia. Il blitz dei carabinieri, che aveva anche l'obiettivo di controllare effettivamente se la chiusura fissata per le quattro del mattino venisse rispettata dai gestori, ha fatto tappa successivamente nelle vie di Pula. Ai gestori dei bar Sa Lolla, Caffè Italia, Su Nuraghe e B&G, sono state inflitte sanzioni amministrative per la mancata chiusura dell'esercizio entro le tre del mattino. I controlli incrociati dei carabinieri sono terminati sulla statale 195, dove sono stati multati numerosi automobilisti: a tre di loro è anche stata ritirata la patente perché risultati positivi all'etilometro.

IL COMUNE A Pula, dove le caffetterie, salvo una autorizzazione da parte del sindaco, non possono aprire prima delle sei del mattino per motivi di ordine pubblico, gli amministratori comunali difendono le misure adottate nella conferenza di servizi tenutasi lo scorso mese tra il prefetto e le forze di polizia. «Non distribuire alcolici dopo le due e chiudere le discoteche alle quattro, permette di evitare il pendolarismo da un locale all'altro - spiega il sindaco, Walter Cabasino - uniformare gli orari significa rendere le strade più sicure per i tanti giovani che il fine settimana raggiungono il nostro litorale».

DISCOTECHE NEL MIRINO. Se le discoteche nel solo territorio di Pula sono sei, per una capienza di seimila settecento posti autorizzati, si comprende come il divertimento notturno dei tanti giovani che d'estate abbandonano il capoluogo per trasferirsi nella costa di Santa Margherita, non collimi spesso con le esigenze dei residenti. «Le discoteche sono di sicuro una risorsa, ma è anche giusto tutelare chi in questa costa ci vive tutto l'anno - prosegue Cabasino - spesso il rumore rende la vita impossibile alle persone che abitano nelle vicinanze delle piste da ballo. Ricevo spesso telefonate nel cuore della notte da parte di cittadini infuriati perché non riescono a chiudere occhio per via del rumore, per ovviare a questo disagio stiamo mettendo a punto un piano acustico».

IN PAESE. Per evitare inoltre che il paese venga inondato da bottiglie di vetro, una ordinanza sindacale proibisce la vendita di bevande in bottiglia dopo le 22. E se nelle discoteche i piatti e i cd smettono di girare sulla consolle alle quattro del mattino, i locali che si estendono nelle vie del paese non se la passano meglio. Infatti la musica tra i tavolini sparisce come cenerentola a mezzanotte. Per l'assessore al Turismo, Angelo Tolu, invece «chiudere le discoteche alle quattro o alle cinque del mattino fa poca differenza, bisogna cominciare a capire che la maggior parte dei giovani entra in discoteca quando ha già bevuto nei parcheggi. Sarebbe più utile invece soffermarsi sull'esigenza di avere più controlli lungo la strada».

PROTESTANO I GESTORI. Più che l'orario di chiusura fissato per le quattro, contestano il divieto di vendere bevande alcoliche dopo le due, vera e propria mazzata per gli incassi delle discoteche. I gestori delle piste da ballo non ci stanno, e all'utilità dei vincoli che pendono sui locali notturni non credono proprio. Le proteste suonano unanimi: «Se restrizioni e controlli ci devono essere, questi non possono essere una peculiarità della costa sulcitana, i locali di tutta la provincia devono rispettare le regole». Il coro degli imprenditori del divertimento notturno si leva non tanto contro le nuove leggi, ma per la disparità di trattamento che avvengono non solo nell'hinterland ma in tutta l'Isola. E se per questa estate ormai agli sgoccioli difficilmente le cose cambieranno, gli imprenditori delle piste da ballo cercano di fare fronte comune almeno per non dover combattere anche il prossimo anno con i vincoli della legge. (Ivan Murgana)

10/08/2007 - unionesarda.it

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