Castrazione chimica, Sarkozy dice sì

Nuovi provvedimenti contro i pedofili dopo il delitto a Roubaix


PARIGI - Ha voluto prima ricevere all'Eliseo il padre del bambino di 5 anni, rimasto mercoledì scorso per troppe ore nelle mani di quel pedofilo, recidivo, uscito da poco più di un mese da un carcere, dove era stato rinchiuso 18 dei 27 anni ai quali era stato condannato per aggressioni sessuali nei confronti di minorenni.
Poi il presidente francese Nicolas Sarkozy ha riunito i ministri della Giustizia, della Sanità e dell'Interno. Quindi, davanti alla stampa, ha dettato le nuove, dure misure - pronte per novembre - nella lotta contro i pedofili: nessuno sconto di pena e alla fine della detenzione, se ritenuti pericolosi, dovranno andare in un "ospedale chiuso" per farsi curare, quelli che lo vorranno anche con la castrazione chimica.

«Le parole non mi fanno paura», ha detto il capo dello Stato francese.

Ha scelto la sicurezza dei cittadini e di stare «dalla parte delle vittime» - uno dei temi forti della sua vittoriosa campagna presidenziale - Sarkozy per il suo primo giorno di lavoro, dopo le vacanze americane. Il capo dello Stato ha voluto parlare di questo di fronte alle telecamere, più che delle turbolenze dei mercati finanziari, rivolto a un Paese scosso da quando accaduto a Roubaix, con quel pedofilo, plurirecidivo, Francis Evrard, 61 anni, che una settimana fa ha rapito e violentato il piccolo.Sarkozy gli ha promesso «leggi severe» e che «queste persone non usciranno mai di galera». Sono le misure - accanto all'apertura a Lione nel 2009 di un «ospedale chiuso per pedofili» - che il presidente ha annunciato nel pomeriggio alla stampa: «Un detenuto come Evrard non potrà uscire dalla prigione unicamente perché ha scontato interamente la sua pena. Le persone di questo tipo, alla fine della loro detenzione, saranno esaminate da un collegio di medici, e se questi riconosceranno la loro pericolosità, non saranno rimesse in libertà. Andranno in un ospedale chiuso, dove saranno curati».
«Quelli che non accetteranno di essere curati - ha aggiunto il presidente - resteranno in questo ospedale chiuso per il tempo che i medici decideranno sulla base della loro pericolosità. Quelli che accetteranno di essere curati potranno avere dei permessi, e uscire da questo ospedale chiuso, ma lo faranno portando un braccialetto elettronico, seguendo un trattamento, un trattamento ormonale, chiamatelo castrazione chimica: le parole non mi fanno paura».


21/08/07 - corriere.com

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